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Autore: Marc25    02/09/2020    0 recensioni
[Slave B]
[Slave B]Premessa: Questa fanfiction è presa dal manga coreano slave B, ci sono spoiler solo sui primi 4 capitoli, consiglio vivamente la lettura del manhwa. I primi 4 capitoli sono appena usciti anche in italiano.
La storia si basa su un cavaliere, Samuel, il cui compito è stare a guardia di una miniera dove lavorano alcuni schiavi. I primi due capitoli sono totalmente inventati da me e si basano sul passato di questo personaggio, mentre negli altri 2 ho preso anche alcune frasi dallo stesso manhwa, mettendoci molto di mio comunque. Si vedrà come l'incontro con lo schiavo protagonista cambierà entrambi. La storia è un fantasy. Buona lettura.
P.S: Si può leggere la storia anche senza leggere il manhwa, per quanto come sopra lo consigli perché è bello.
Genere: Drammatico, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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~~Cap 4.  Il motivo per cui ho vissuto

Quelle due parole, ‘Niro scappa!’ erano come rimbombanti nelle orecchie di Niro, dopo quella frase vedeva tutto a rallentatore, Samuel pieno di sangue cadde all’indietro come un corpo morto, non si muoveva neanche di un centimetro. Vide i mostri avvicinarsi, lui era come bloccato, non riusciva a scappare, non riusciva a soddisfare le ultime volontà di Samuel, fino a quando il mostro che lo aveva ferito mortalmente non passo sul braccio sinistro di Samuel che ancora teneva la spada spezzandoglielo, a Samuel scappò un flebile urlo con quel poco fiato che glie era rimasto.
A Niro stavano per uscire  delle lacrime ma nello stesso tempo era furioso verso quel mostro, voleva scagliarsi contro quell’essere, sarebbe stata una fine coraggiosa…, no sarebbe stata una fine stupida. Improvvisamente anche se Samuel non aveva aperto bocca tornò a ripiombargli nelle orecchie ‘Niro scappa!’, finalmente i suoi piedi si schiodarono da terra e riuscì a scappare verso l’interno della miniera, si sentiva come se corresse con un macigno addosso e il cuore gli batteva all’impazzata.
In quei momenti di emergenza anche gli schiavi si dovevano dotare di spade, probabilmente anche se incapaci di combattere insieme avrebbero anche potuto vincere, ma quando arrivò da loro vide qualcosa che non avrebbe voluto vedere.

Tutti gli schiavi erano in ginocchio e tutte le spade erano a terra, tutte raccolte in un punto, come grottesco rappresentante di quel gruppo c’era lo schiavo che il giorno prima, insieme ai suoi amici aveva espresso tutto il suo ingiustificato disprezzo.
Niro: “Cosa state facendo?”
Schiavo 1: “Vogliamo chiedere ai mostri di usarci come schiavi, tanto i padroni sono tutti uguali, umani o mostri.
“Puahaahaahaha, che spasso gli umani, mi dispiace ma non abbiamo bisogno di schiavi ma di carne”
Niro si volto terrorizzato, era entrato il mostro gigantesco, seguito da qualche sottoposto
Mostruosità gigantesca: “Uccideteli tutti!”
Niro fu l’unico che con la spada si avventò contro un sottoposto uccidendolo
Mostruosità gigantesca: “Eh?”


Samuel stava per perdere i sensi, vedeva tutto sfocato, continuava a fuoriuscire del sangue, se alzava leggermente la testa vedeva chiaramente una pozzanghera di sangue che lo circondava. Per non parlare del sapore di sangue alla bocca, se tossiva inoltre ne usciva parecchio. Girandosi vide un mostro che stava mangiando una guardia vicino a lui, non voleva morire divorato da quelle mostruosità, aveva paura. Lacrime gli rigavano il volto, poi improvvisamente ripensò a Niro, sperava fosse riuscito a scappare, ma se era entrato nella miniera, ora probabilmente era in trappola, i mostri erano andati in quella direzione. Samuel fu preso dal panico, no, non doveva morire Niro, non anche lui! Poi girò casualmente lo sguardo verso il polso del suo braccio destro, la pietra era arancione, aveva completamente dimenticato la paura per sé stesso, ora l’unica cosa che pensava era salvare Niro!

Samuel non riusciva a muovere il suo braccio sinistro, era stato spezzato poco prima, in che altro modo poteva premere la pietra colorata di arancione e chiamare l’imperatore Muren? Stava pian piano andando in paranoia, decise di calmarsi, vedeva però tutto sfocato, doveva resistere, non doveva morire, non finché non avesse chiamato l’imperatore.
Gli venne un’idea anche se difficilmente praticabile, aprì la mano del braccio sinistro rotto, in modo che gli cadde la spada dalle mani, doveva girarsi su un fianco in modo da avere il braccio sinistro vicino al braccio destro e con le due mani vicine sarebbe riuscito a toccare con la mano sinistra la pietra sul polso destro.
Inizialmente non riuscì a muovere il suo corpo di neanche un millimetro, poi ci mise tutta la sua forza, per girarsi, urlò con tutto il fiato che gli rimaneva, il dolore fu lancinante ma non gli importava, era riuscito ad avvicinare il polso destro alla mano sinistra.
Con difficoltà muoveva le dita della mano sinistra, cerò di avvicinare ancora di più il polso destro alle dita della mano fino a quando non riuscì a sfiorare la pietra. Aspettò qualche istante, la pietra era ancora arancione per fortuna, poi un vortice nelle vicinanze si formò e da lì uscì finalmente l’imperatore.


Quel mostro gigantesco era riuscito a colpire Niro, anche se lo aveva colpito solo con la punta dello spadone e con lo stesso spadone aveva sollevato il leggero corpo del ragazzo senza dargli ancora il colpo di grazia, Niro era ben cosciente.
Aveva ucciso una quantità notevole di sottoposti di quel mostro ma non era riuscito assolutamente a colpirlo, del resto era solo contro quel mostro che probabilmente aveva ucciso Samuel, Niro sperava fosse ancora vivo. Il mostro mise un po’ più dentro la spada nella pancia di Niro che sputò del sangue.
Mostruosità gigantesca: “Che ragazzino interessante, sei piuttosto  forte”
Niro: “Mi sono allenato..per…proteggere persone come loro”
Mostruosità gigantesca: “Saresti molto più utile di quel mucchio schifoso lì dietro ma i ragazzini sono anche quelli che hanno la carne più buona, perciò ti mangerò subito”
Niro cercava di divincolarsi ma questo non faceva altro che acuire la sua ferita, il mostro aprì quella che assomigliava più a fauci che a una bocca. Niro ebbe paura, non voleva morire, non così, non senza aver dato una vita diversa alle sorelle, non doveva finire così.


Nello stesso momento in cui Niro stava per essere divorato, l’imperatore Muren si avvicinò al ragazzo che lo aveva richiamato. Aveva usato l’artefatto del teletrasporto che aveva sul polso.
Samuel cercava di dire qualcosa che l’imperatore non capiva, decise di girare il corpo del ragazzo in posizione supina, quando lo girò vide molto sangue e un taglio profondissimo in pancia, probabilmente neanche lui sarebbe riuscito a salvarlo ma cercò comunque di curare la ferita con la magia, tuttavia il ragazzo spostò la mano dell’imperatore con decisione e cercò di parlare, ma dalla sua bocca usciva sangue, poi riuscì a dire: “N…Ni..ro, mi…nie, poi tossi e uscì altro sangue dalla bocca, Samuel stava lacrimando
Muren: “C’è qualcuno dentro la miniera?”
Samuel annuì tocco la mano dell’imperatore con il braccio sano e riuscì a dire chiaramente: “Salvalo”
Muren: “Te lo prometto”
Si diresse verso l’interno della miniera, nel frattempo Samuel perse i sensi.


Il mostro aprì la bocca, era spaventosa, stava per avvicinare Niro alla sua bocca, Niro perdeva sangue, sudore  e lacrime, chiuse gli occhi e fece un sospiro di rassegnazione, era finita così.

Ma poi sentì improvvisamente un grande calore, aprì gli occhi, una grande fiamma aveva disintegrato il mostro eccetto parte del braccio che teneva con lo spadone il ragazzo biondo.
Niro cadde per terra, riuscì a vedere chi lo aveva salvato, l’imperatore Muren
Muren: “Appena in tempo, fortunatamente è stato usato l’artefatto del teletrasporto.”
Poggiò Niro su una roccia
Muren: “Niro, sei un eroe che ha protetto il mio popolo.”
Niro: “ È..un..onore..che vi siate ricordato…il nome di.. un misero schiavo.. come me.. Vostra Maestà.”
Riuscì a dire a stento Niro ma consapevole che probabilmente non si sarebbe salvato fece una richiesta all’imperatore: “Riportereste…la mia azione..alle mie.. sorelle..”
Muren: “No. Non lascerò che tu muoia qui”.
Detto questo si avvicinò a Niro ferito e mise la mano sulla copiosa ferita del ragazzo che nel frattempo era svenuto, una luce azzurra uscì dalla mano dell’imperatore, la ferita era notevolmente diminuita.

Poi improvvisamente tre schiavi cercando di non farsi notare avevano preso in mano le spade, erano quelli che avevano criticato Niro il giorno prima.
Schiavo 1: “Vostra Maestà, quel ragazzo è stato inutile, si è solo messo in mezzo e ferito, siamo noi che abbiamo protetto la miniera, vostra Maestà!”
Muren: “Le vostre lame sono troppo pulite per aver protetto la miniera”.
Gli schiavi sgranarono gli occhi
Muren: “L’unico che può fregarmi sono solo io”
Detto questo fece un movimento con la spada da cui uscì un’altra fiamma che disintegrò quei 3 ingrati.

Nel frattempo lo raggiunsero alcuni soldati che al contrario di Muren non si erano teletrasportati ma che appena seppero dove era andato l’imperatore erano corsi lì, a quanto pare l’imperatore aveva già sconfitto gli ultimi mostri rimanenti.
Muren prese in braccio Niro incosciente e disse: “Capitano!”
Capitano: “Si, vostra Maestà!”
Muren: “Quando questo ragazzo sarà completamente guarito assicurati che sia mandato all’accademia Excanum! Assicurati di avvisare i membri dell’accademia.”
Capitano: “Sarà fatto signore”

Uscì dalla miniera tenendo ancora Niro in braccio incosciente, si fermò vicino a Samuel per cui purtroppo non c’era niente da fare.
Samuel: “….Niro
Niro sentì chiaramente Samuel e si svegliò per un attimo dicendo: “..Samuel..
Poi tornò incosciente
Le guance di Samuel stavano nuovamente rigandosi di lacrime che gli scendevano dagli occhi ma stavolta era per la gioia e non per la tristezza, sorride pensando: “Mamma, ho trovato un motivo, una persona per cui ho vissuto e sono felice… Mamma, Amelie, sto arrivando…


Niro non poteva credere a quello che era successo in quelle poche ore, era stato colpito dal mostro, ma era arrivato l’imperatore, lui era sicuro di stare per morire ma l’imperatore gli aveva assicurato che non sarebbe morto , poi buio totale anche se era certo di aver sognato Samuel.
Si era svegliato su in giaciglio, bendato in più parti del corpo ma non sentiva più dolore, vicino a lui c’era Muren, per lui era un onore passare cosi tanto tempo in compagnia dell’imperatore e quando seppe che sarebbe andato ad Excanum quasi gli scoppiava il cuore di felicità, fino al giorno prima stava pensando di fuggire dalla miniera e ora invece…era vivo e aveva la possibilità di diventare e soprattutto di far diventare le sorelle cittadine comuni.
Poi Muren gli aveva raccontato la triste storia del buon sovrintendente della miniera, si chiamava Gigas, era morto anche lui e Muren aveva deciso di affidargli la sua spada, era bellissima.
Infine gli aveva raccontato di colui che lo aveva praticamente salvato, Samuel. Era rimasto si stucco, spesso pensava di essere solo al mondo, a parte le sue sorelle ma Samuel era la prova che qualcuno gli aveva voluto bene incondizionatamente, era triste per la sua morte ma il pensare a Samuel lo fece sorridere.


L’indomani era pronto a partire, salutò le sorelle e si raccomandò con loro di seguire gli ordini del padrone. Sarebbe partito proprio con il sui padroncino Evan e il maggiordomo, Niro aveva avuto il diritto di viaggiare comodo ma preferì viaggiare come spesso facevano gli schiavi quando servivano, dietro all’aperto, dove venivano messi i bagagli, era una bella giornata, aveva una coperta e soprattutto avrebbe evitato lo sguardo di disprezzo che gli avrebbe rifilato il giovane padrone per tutto il viaggio.

Niro si addormentò, nel suo sogno si ritrovò come sorretto dalle nuvole, era così piacevole, poi vide Samuel di spalle, tentò di chiamarlo  e lui infatti si girò e gli sorrise
Samuel: “Niro”
Niro: “Samuel, pensavo fossi morto”
Samuel: “Lo sono”
Niro: “Anch’io?”
Samuel: “No, questo è un tuo sogno. Tuttavia…
Samuel si abbassò all’altezza di Niro e gli mise le mani sulle spalle come la madre aveva fatto con lui quel giorno di dieci anni prima.
..ti chiedo una cosa, rendimi fiero. Non ti nascondo che il percorso che vivrai sarà pieno di insidie, ostacoli e che vivrai pregiudizi, so che sarai determinato per le tue sorelle, per rendere fieri i tuoi genitori scomparsi e per te stesso ma ti prego fallo anche un po’ per me. Ti prego Niro, resisti e vivi!”
Samuel abbracciò Niro, mentre Niro ricambiava l’abbraccio del suo mentore vide una donna e una ragazza che non aveva mai visto che gli sorridevano.
Poi improvvisamente svanirono sia Samuel che le due donne e si risvegliò.

Quando vide che in lontananza si scorgeva Excanum rimase esterrefatto dalla imponenza e dalla bellezza dell’accademia, notò di avere un paio di lacrime agli occhi, poi mise il suo pugno sul cuore  come simbolo di giuramento
Niro: “Te lo prometto Samuel, ce la metterò tutta, mi libererò dalla schiavitù e ti renderò fiero.”

Fine

 

Ringraziamenti

Ringrazio tutti quelli che mi faranno l’onore di leggere la mia storia fino in fondo, e anche tutti quelli che se vorranno mi lasceranno qualche commento. Inoltre ringrazio i miei due amici che hanno letto in anteprima questo ultimo capitolo. Ringrazio chiunque grazie al mio racconto magari ha recuperato il validissimo manhwa che ha ispirato questa storia, Slave B!

 
 

   
 
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