Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Fiore di Giada    02/09/2020    0 recensioni
Erano malati!
Eppure, non avevano fatto nulla di male contro gli altri.
Due anni dopo, al compimento dei loro diciannovesimo compleanno, Andrea Ferrari erano stato trovato morto sulla spiaggia.
Il suo corpo erano piegato in posizione fetale e nella mano destra stringeva un foglio, nel quale era confessata la sua colpa.
Era omosessuale e non riusciva a vivere con un tale rimorso.
Nella mano sinistra, invece, stringeva una pistola e il suo volto era dilaniato da un colpo di proiettile.
– Che ingiustizia… – ringhiò l’uomo.
Genere: Introspettivo, Noir, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Condannato Alessio Ferrari per l’omicidio del fratello, avvenuto quarant’anni prima a causa dell’omosessualità della vittima.




L’immagine della giornalista, ad un tratto, scomparve.

Pochi istanti dopo, venne sostituita da quella di un uomo alto, anziano, con corti capelli bianchi, che veniva trascinato da due poliziotti verso una gazzella della polizia.

Gli occhi azzurri di Angelo, fissi sullo schermo, si riempirono di lacrime e le lenti degli occhiali si appannarono. Erano trascorsi anni da quella tragedia, ma la giustizia, finalmente, era giunta.

Finalmente, il suo compagno Andrea aveva avuto giustizia.

Si alzò dalla poltrone e, a passo svelto, si avvicinò alla credenza e, su di essa, era poggiata una foto.

Nella pellicola, era impressa l’immagine di un giovane uomo alto e robusto, con corti capelli biondi e occhi grigi, che fissavano decisi l’obiettivo.

Il suo braccio, con un gesto protettivo, cingeva le spalle di un uomo poco più basso di lui, ma più tarchiato, il volto circondato da folti ricci rossi e gli occhi azzurri.

Il primo indossava una maglia bianca, pantaloni neri e scarpe blu scuro, lucide, mentre il secondo vestiva una giacca nera, pantaloni blu e scarpe un poco più scure della giacca, a punta triangolare.

Con dita tremanti, accarezzò la fotografia. Gli bastava toccare quei frammenti di pellicola e i ricordi di loro due emergevano.

Amore mio… Mi mancano i nostri momenti. – mormorò. Fin da quando aveva dodici anni, aveva scoperto di non provare nessuna attrazione per le donne.

I suoi occhi di fanciullo, scosso dai primi turbamenti, si fissavano sui compagni maschi.

Erano loro a scuotere i suoi sensi.

Per fortuna, la sua natura riservata gli aveva impedito di fare scorgere i suoi sentimenti.

Ma quella ritrosia si era frantumata davanti ai meravigliosi occhi grigi di Andrea Ferrari, figlio dell’ingegnere Ferrari Domenico.

Si erano conosciuti durante una cena di lavoro dei loro padri e, parlando, avevano scoperto di avere molte cose in comune.

Entrambi adoravano i film di Marlon Brando e di Montgomery Clift, i classici russi e il nuoto.

Quante volte si erano abbandonati alla passione sulle spiagge deserte di Ostia...

Le sue dita, in uno spasmo d’amarezza, si strinsero attorno alla fotografia. Quel legame, malgrado la giovane età, si era tramutato in amore.

Parevano i legami indissolubili dei film d’amore visti da sua madre, Giovanna, con tanto trasporto.

Eravamo gli elementi sbagliati… – singhiozzò l’uomo, amareggiato. Se uno di loro fosse stato una ragazza, il loro legame sarebbe stato riconosciuto e legalizzato.

Non avrebbero sentito quel senso di colpa opprimente.

Anzi, si sarebbero sposati e avrebbero avuto tanti figli.

Sarebbero stati una famiglia meravigliosa.

Ma erano due omosessuali.

Due invertiti.

Erano malati!

Eppure, non avevano fatto nulla di male contro gli altri.

Due anni dopo, al compimento dei loro diciannovesimo compleanno, Andrea Ferrari erano stato trovato morto sulla spiaggia.

Il suo corpo erano piegato in posizione fetale e nella mano destra stringeva un foglio, nel quale era confessata la sua colpa.

Era omosessuale e non riusciva a vivere con un tale rimorso.

Nella mano sinistra, invece, stringeva una pistola e il suo volto era dilaniato da un colpo di proiettile.

Che ingiustizia… – ringhiò l’uomo.

Si sedette di nuovo sulla poltrona e rimase immobile, la foto stretta contro il petto. Quando aveva veduto il cadavere di Andrea, si era ben accorto della sciarpa attorno al suo collo.

Era una stranezza, perché Andrea era morto in una giornata estiva.

Come era possibile? Perché la polizia non si era accorta di nulla?

Il peso della consapevolezza, presto, lo aveva sommerso al funerale di Andrea. Si creava un ritratto fasullo, buono per l’alta società.

Inoltre, si era accorto del contegno assai freddo di suo fratello e dei suoi guanti.

Eppure, erano in una giornata assai calda.

Un atroce sospetto, in quel momento, era sorto nella sua mente. Alessio si era macchiato di un orribile fratricidio.

Ne era certo.

Probabilmente, aveva saputo dell’omosessualità del suo fratello e, in nome di un distorto senso di onore, aveva ucciso Andrea, facendolo passare per un caso di suicidio.

Con la funzione, la vicenda di Andrea Villari era stata relegata al campo delle chiacchiere velenose.

Era tuo fratello… – mormorò. Quelle esequie, tanto penose, gli avevano svelato il velo dell’ipocrisia.

E, da allora, aveva deciso di non nascondersi più dietro un paravento.

Aveva vissuto la sua omosessualità in maniera aperta e aveva dato il suo contributo alla lotta per i diritti delle comunità LGBT.

E, grazie all’aiuto di un investigatore deciso e risoluto, era riuscito a fare riaprire il caso.

Doveva ringraziare Domenico Villari e la sua testardaggine taurina, se erano riusciti a condannare Alessio Ferrari.

Ne ricordava gli occhi castani scintillanti di gioia, quando gli aveva parlato della riapertura della vicenda.

Si allungò sulla poltrona e strinse la foto contro il petto. Finalmente, tutto si era concluso.

Un cerchio di dolore e amarezza si era chiuso.

Ti amo, Andrea… – mormorò, la voce flebile.

Poi, chiuse gli occhi.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Fiore di Giada