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Autore: ladypink88    02/09/2020    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Le due successive ore di lezione erano di inglese e per Laura non era un problema prendere appunti. Si era spesso chiesta se non avesse sbagliato facoltà e non sarebbe stato meglio per lei scegliere lingue anzichè economia.
Ma in quel momento si sentiva talmente di buon umore che non aveva voglia di darsi il tormento con i suoi soliti dubbi esistenziali. Se avesse ritenuto opportuno cambiare facoltà lo avrebbe fatto.

Le due ore volarono, e mentre era sul treno sulla via del ritorno la ragazza estrasse il cellulare dallo zaino. Controllò i messaggi per vedere se Manuel le avesse scritto, ma del ragazzo nessuna traccia.
Le aveva detto che le avrebbe scritto e lei si era ripromessa che non lo avrebbe cercato.

Aveva tantissima voglia di chiamarlo e di raccontargli tutto quello che era successo, ma non voleva risultare pedante.
Perciò si disse che gli avrebbe scritto un messaggio per chiedergli se fosse stato disponibile ad accompagnarla alla festa di compleanno di Serena. Un messaggio le sembrava il giusto compromesso tra una telefonata ed il nulla.

E se….Fu Laura stessa a bloccare il pensiero!
“ Uffa vorrei tanto chiedergli aiuto per scegliere cosa indossare domani per la festa! Vorrei tanto fare un giro per negozi, non sono avvezza a queste cose, invece Manuel ha davvero buon gusto! Ma come faccio a chiederglielo?”

Una voce dentro di lei, quella voce che ultimamente stava imparando ad ascoltare, sembrava dirle qualcosa come:

“ Come fai a chiederglielo? Semplicemente fallo!”

La puffa si chiese se fosse davvero così semplice, ma senza neanche rendersene conto si ritrovò a digitare il messaggio su whatsapp:

-Ciao Manu! Spero che tu stia un po’ meglio, stamattina non avevi una bella cera! Comunque non preoccuparti, ho preso tutti gli appunti anche per te. Vedrai, troverai un modo per sdebitarti… ed in effetti un modo ci sarebbe eccome: domani,come sai, Serena festeggia il compleanno e mi ha detto di dirti che sarebbe felice se tu mi accompagnassi. A questo proposito… ti andrebbe di venire alla festa con me e di aiutarmi a scegliere il vestito da indossare? Io non ho idea di cosa sia un dress-code, ho chiesto delucidazioni a Serena, ma lei mi ha rassicurata dicendomi che per lei basta che io ci sia! Fammi sapere, un bacione, puffa”-

“Lo invio o non lo invio?” si chiese la ragazza titubante.

“Uff invialo e basta!” Disse la vocina intraprendente a cui ultimamente Laura dava sempre più retta.

Decise di inviarlo.

“Ok, ormai il guaio è fatto!” mormorò tra sè e sè la ragazza ad alta voce.
“ Mal che vada mi dirà di no! Ma almeno ci ho provato”.
Vide che il messaggio dava solo una stanghetta. Manuel doveva avere il cellulare spento o senza copertura.
Appoggiò la testa sullo schienale del sedile del treno.
E si chiese come stesse il biondino. La fermata successiva sarebbe stata la sua.
Era stata una giornata davvero sorprendente. E si sentiva felice .
Avrebbe avuto tutto il tempo di condividere questa  gioia con il suo Manuel.
 
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Ormai il sole stava calando quando Manuel ritorno in sè.

Era rimasto seduto nel retro delle scale del palazzo di Laura per almeno tre ore . Se ne rese conto guardando l’orologio. Erano ormai le 18.
Era decisamente il caso di tornare a casa.
Si sentiva apatico, non aveva voglia di nulla.
L’unica cosa di cui aveva bisogno era di rimanere solo con sè stesso.

Si avviò verso il portone del palazzo della puffa, ma proprio un attimo prima che lei potesse vederlo intravide una sagoma che riconobbe al volo: quella di Laura che tornava a casa dall’università.
Di impulso si nascose dietro un cespuglio, poichè non aveva alcuna voglia di essere visto in quelle condizioni.
Fece giusto in tempo. Un paio di secondi più tardi e la puffa si sarebbe accorta di lui e giustamente gli avrebbe chiesto spiegazioni.
Ma sembrava che lei non si fosse accorta di nulla.
Si fermò ad osservarla. E non potè fare a meno di pensare che quel giorno fosse particolarmente bella.

Non suonò il citofono come era solita fare. Ma tirò fuori le chiavi per aprire il cancello del primo portone.

“Si vede che non sono l’unico che non ha voglia di farsi vedere in questo stato dopo il confronto di oggi con Roberta” pensò in modo estremamente perspicace il giovane.

Dopo di che con passo svelto Laura si avviò verso il portone interno del suo palazzo e sparì alla sua vista.
Dando un’ultima occhiata preoccupandosi di non essere visto Manuel sgattaiolò fuori e si diresse verso casa.
Non so se sentirmi idiota o pirla!” pensò tra sè e sè.
“Diamine! Che situazione del cazzo!” Sbuffò.

Si sentiva apatico ed impotente. Ma c’era una cosa che aveva sollevato un po’ il suo morale.
Anche se la puffa era passata con passo veloce, al giovane non era sfuggito un particolare : lei era sorridente, e quell’espressione così luminosa in viso gliel’aveva vista ben poche volte.
Solo questo era bastato a farlo stare un po’ meglio.

Rientrò a casa e per una volta fu felice di sapere che sua madre sarebbe rientrata tardi.
Decise che avrebbe avvisato Anna per farle sapere che era un po’ stanco e che sarebbe andato a dormire presto, in modo da non farla preoccupare .
Prese il cellulare e si accorse che era ormai spento da ore, probabilmente si era scaricato e non se ne era neanche accorto.
Lo mise in carica, e non appena si accese si accorse che aveva diversi messaggi che richiedevano la sua attenzione, ma per quella sera non avrebbe dato retta a nessuno.
Si limitò a scrivere il messaggio a sua madre e si chiuse in camera sua.
Si lasciò cadere sul letto inerme e rimase lì, incapace di fare e pensare qualsiasi cosa.
“Se per un  giorno resto spento, non faccio del male a nessuno” e mentre lo pensava Morfeo decise di dargli tregua e di accoglierlo nel mondo dei sogni.

ANGOLO DELL'AUTRICE : DEVO DIRE CHE NON MI ASPETTAVO CHE AVREI RICEVUTO TANTI MESSAGGI PRIVATI PER QUESTA STORIA. SONO FELICE DI SAPERE CHE QUESTA STORIA VI STIA PIACENDO, SOPRATTUTTO POICHE LE TEMATICHE TRATTATE MI STANNO PARTICOLARMENTE A CUORE. MANUEL DOPO IL CONFRONTO CON LA MADRE DI LAURA è VERAMENTE A PEZZI, MA C'E ANCORA UNA COSA CHE DEVE FARE , LA PRINCIPALE : AVERE IL CORAGGIO DI AFFRONTARE LAURA!  CE LA FARà?
UN GROSSO BACIONE,
LADY

   
 
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