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Autore: XI Dottore    02/09/2020    1 recensioni
Questa storia parla di un ragazzo qualsiasi che finisce catapultato in un altro mondo. Qui dovrà affrontare numerose sfide e difficoltà nel tentativo di ritornare al suo mondo dalla sua famiglia.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le macchine qua hanno la forma di canotti da mare in metallo, con delle cupole in vetro, fluttuano a pochi centimetri dal terreno.

 

un po' come la navicella di Oxide in CTR

 

Tutte di varie dimensioni in base all'utilizzo...la cosa curiosa è che queste “navicelle” non volano nel cielo...per qualche strano motivo.

Dopo aver attirato l'attenzione della guardia gli chiedo “Ma come le costruite queste macchine volanti? E perchè non volano libere nel cielo ma le tenete così basse?”

Lui molto sbrigativo: “Noi li chiamiamo vettori; per evitare il caos aereo li abbiamo progettati in modo che circolino solo a bassa quota però abbiamo anche altri vettori specializzati nel volo verticale per i lavori in quota.”

“Delle gru insomma.”

Con un leggero sorriso l'autista “Abbiamo superato le gru decenni di anni fa, con i vettori verticali facciamo lo stesso lavoro con metà della fatica.”

Durante la conversazione il vettore si ferma, mi dicono di scendere, a quanto pare siamo arrivati, così la guardia guardandomi divertito mi dice: “Questo ti piacerà di sicuro”.

Preme un bottone sul vettore che improvvisamente diventa delle dimensioni di un modellino da collezione.“Però, non male” dico incredulo e divertito all'autista.

“Mia mamma sbottava sempre nelle giornate di traffico: mica posso mettere la macchina in tasca. Con questa potrebbe tranquillamente farlo. Prima di salire, mi potrebbe togliere questo coso dal polso che è inquietante?”

“Certamente, il localizzatore da qui in poi non servirà più.”

 

Il grattacielo davanti alla quale sono, è molto in tema con gli altri: alto, squadrato, pieno di finestre; si distingue solo per un gigante telescopio che spunta da una cupola sulla cima del palazzo.

 

Giustamente mi sta portando dall'astronomo quindi è normale che ci sia un telescopio, mi sembra onesta come cosa.

 

Salgo su un vettore, improvvisamente parte in verticale e in dieci secondi siamo arrivati sulla cima al palazzo che avrà avuto almeno venti piani.

Ad aspettarmi ci sono due persone: un signore che sembra di mezza età, brizzolato, che indossa una lunga tunica grigia con in vita con una corda e scarpe dorate; sul davanti della tunica c'è inciso un occhio verticale con strani simboli attorno. L'altra persona è un ragazzo biondo con i capelli “sparati” verso l'alto, una camicia bianca tenuta completamente aperta a mostrare i muscoli scolpiti di addominali e pettorali, dei pantaloni scuri tenuti su con una cintura (che definirei tamarra) e delle scarpe eleganti.

La guardia mi mette una mano sulla nuca e mi spinge la testa in avanti per farmi piegare. “Inchinati davanti a sua maestà!”

“Ma nessuno ha la...”

Il ragazzo biondo prende dal tavolino dietro di se una corona e se la mette in testa. “Così va meglio?”

“Mi scuso, non volevo essere scortese, ma avevo capito che ci dovesse essere solo l'astronomo.”

L'astronomo fa cenno alla guardia di congedarsi per poi indicarmi un tavolo vicino a me, invitandomi a sedere, dopo di che anche gli altri presenti si accomodano. “Non faccio caso a questa reazione ormai, tranquillo. Qui la situazione è grave, da quanto mi ha spiegato il qui presente astronomo Jeff; la città imperiale si prepara alla conquista del continente e sembra che anche i negromanti lo aiuteranno.”

 

Questa cosa suona così GDR fantasy, ma non vi preoccupate...

 

Mentre cerco di capirci qualcosa Jeff prende la parola. “Quello che Re John cerca di spiegarle è che qui siamo sull'orlo di una guerra ma penso di doverla prima informare della situazione...come posso chiamarla?”

 

Sono partiti a cannone qua...partono subito con querre e conquista. Partiamo bene.

 

Con un tono decisamente confuso rispondo

“Igor...mi dia pure...del tu, il lei mi suona troppo formale...se posso.”

“Bene Igor, parto dalle basi geografiche dato che non sei di questo mondo...a quanto ho capito così perdiamo meno tempo possibile. L'intera superficie del pianeta è diviso in 4 continenti più o meno grandi, separato dagli altri. Noi ci troviamo in quello che i nostri antenati definivano il continente delle “Anime Penitenti”, che si estende per svariati milioni di chilometri quadrati. I nostri antenati stipularono un patto con i membri degli altri continenti per sigillare ermeticamente con la magia i confini, onde evitare guerre e mire espansionistiche. Questo continente è diviso in sei Stati diversi, ognuno con la sua capitale, le sue città satellite e tutto il resto del territorio è chiamato “territorio d'influenza”: paesi, campagne, foreste insieme alle zone non abitate che sono assoggettate alla città principale. Nella capitale vive la famiglia sovrana, che legifera tutto lo Stato e vi risiede il grande tribunale che si occupa di mantenere pace e ordine. Queste sono le caratteristiche che accomunano tutti gli stati.”

“Perché vi siete divisi in più stati? Vi odiate o altro?”

Sorridendo Jeff continua la sua descrizione.

“Nel corso dei secoli le popolazioni si sono isolate le une dalle altre e ormai tengono solo rapporti strettamente commerciali. Inoltre in questo continente c'è chi ha il dono della magia, chi ha il dono del dominio del chi e chi invece non ha nessun dono o lo ha perso e si adatta a sopravvivere come meglio può.”

Re John schiarendosi la voce lancia un'occhiataccia a Jeff fulminandolo.

 

Neanche avesse i raggi laser al posto degli occhi.

 

Dopo aver alzato gli occhi al cielo Jeff riprende.

“Prima di adirarsi mi lasci spiegare quello che intendevo. Dicevo. C'è chi sopravvive come può, noi ad esempio abbiamo sviluppato la tecnologia tramite lo studio e la scienza, c'è chi invece ha sviluppato una connessione con gli spiriti, chi con la natura e via dicendo. I sei stati sono denominati così: lo Stato Futuristico (il nostro), lo Stato della Natura, lo Stato Guerriero, lo Stato della Magia Eterna, lo Stato Non Morto e per finire lo Stato Imperiale; nei nostri archivi si parla di una città che galleggia nel cielo che noi chiamiamo La città delle Stelle ma nessuno ai giorni nostri l'ha mai vista, però continueremo a cercarla”.

Mentre Jeff parla quello che sembra un cameriere, entra con tanti vassoi pieni di cibo, quindi John prende la parola.

 

Mi sembra di essere tornato agli aperitivi con gli amici, il cibo è identico.

 

“Lo Stato Imperiale dieci anni fa ha perso il proprio Re e come di consueto il figlio ha preso la corona, Viktor...quest'ultimo decise che avrebbe riunificato il continente e l'avrebbe assoggettato al suo dominio, così stracciò tutti gli accordi commerciali con le altre città ed iniziò a costruirsi armi ed esercito...il problema che il suo esercito vanta soldati da ogni parte del continente, questo fa si che abbiano ogni singolo tipo di arma o magia esistente. Noi Dobbiamo fermarlo prima che la guerra distrugga tutto per poi espandersi negli altri continenti.” Interrompo la frase del Re strozzandomi con l'acqua dopo aver sentito la parola “guerra”; dopo innumerevoli colpi di tosse la domanda che mi preme di più fare è una sola. “E io cosa c'entro?”

Jeff mi guarda con aria divertita.

“Tu vieni dalle stelle, sei stato mandato sicuramente da una delle Entità cosmiche che controllano l'universo per aiutarci a mantenere la pace.

Ho visto la scia luminosa nel cielo e come dicono le scritture, in caso di pericolo per la pace un uomo arriverà dalle stelle per salvare la situazione. Quella persona sei tu.”

Con una gocciolina di sudore che scende dalla fronte, provo ad abbozzare una risposta “Cosa? Davvero? Aspetta....COSA? Non pensavo si parlasse di guerra.”

Re John mi guarda, poi si gira verso Jeff, sorride, si gira verso di me e infine di nuovo verso Jeff. “Vai a prenderlo, penso sia il momento”.

“Si, mio signore”.

Dopo un breve cenno della testa si alza ed esce dalla stanza.

“Intanto che Jeff ritorna finisco di spiegarti un paio di cose. Fermare la guerra non sarà facile, dovrai convincere gli altri stati ad allearsi con noi oppure dovrai far si che non possano essere contro di noi; l'esercito di Viktor è già forte senza l'aiuto degli altri. Per prima cosa dovrai sviluppare i tuoi poteri, e su questo possiamo aiutarti, poi dovrai incamminarti verso gli altri stati e parlare con i Re del nostro piano per fermare Viktor; se saremo fortunati e veloci non ci sarà nessuna guerra...”

Il rumore della porta interrompe Re John. Jeff tiene in mano una pergamena parecchio consumata rilegata con una corda argentata e alle estremità del rotolo, due cilindri di metallo argentato.

“Questa Igor, è la pergamena del patto di pace che gli antichi sovrani dei sei stati firmarono quando si spartirono il territorio per evitare un massacro di proporzioni bibliche. Essi sancirono che chiunque avrebbe infranto il patto sarebbe dovuto essere fermato da tutti gli altri e chiunque si fosse rifiutato essere marchiato come traditore e consegnato al tribunale dei custodi della pergamena...ossia...*colpo di tosse* noi *colpo di tosse*. Quindi dovrai andare di stato in stato a parlare con i sovrani e ricordargli il patto firmato con gli antenati...con qualsiasi mezzo. La pergamena ha un antico incantesimo che reagisce al sangue reale, quindi dovranno firmarlo con esso.”

“Se mi è consentito Re John avrei un paio di cose da dire. La storia sembra molto interessante, e piena di colpi di scena, ma io a parte questi due libri bianchi inutili non ho niente: non so combattere, non so usare le armi, non so usare la magia, non conosco niente di queste terre...sono stato lanciato qui da un tizio ansimante che parlava in una stanza buia...non sono Rambo che da solo stermino eserciti interi quasi senza sudare.”

“E chi sarebbe questo Rambo? Potrebbe tornarci utile. Comunque noi ti addestreremo, ti formeremo sul combattimento e ti daremo tutto il supporto necessario; ovviamente questa missione sarà da svolgere il più possibile in segreto, motivo per il quale non posso mobilitare l'esercito. Tutto quello che so grazie alle cimici piazzate in giro per gli stati è che Viktor non muoverà l'esercito per almeno sei mesi, come esplicitamente richiesto dal suo alleato Re Kentur, per un qualche incantesimo che stanno progettando.”

“Insomma sei mesi per: allenarmi, viaggiare per il continente e spaccare qualche testa...facile no? Li prenderò a librate con il mio inutilissimo libro bianco di incantesimi.”

Qui Jeff dopo una grassa risata prende la parola.

“Quelli non sono libri, sono catalizzatori, una volta attivati ti permettono di usare i tuoi poteri.”

“Oh, quindi vanno solo “attivati”...”

“Sappi che la magia non è vincolato strettamente ai catalizzatori, però se ce lo permetterai noi potremo anche condensarli in cristalli da collegare per via neurale al tuo corpo per usarli al meglio...infondo scoprirai, che ognuno ha un catalizzatore diverso in base alle proprie caratteristiche.”

Dopo un attimo di pausa “Facciamo così...lasciaci la sacca e vai a riposarti, devi ancora digerire tutte queste informazioni...domani mattina faremo qualche test sul campo.”

“Grazie mille, allora ci vediamo domani.”

Un subordinato di Re John, dopo un suo cenno, mi fa strada per la mia camera. L'arredamento è tutto molto minimale, corridoi stretti e porte anonime, pareti bianche, dopo qualche secondo finalmente giungiamo davanti la mia camera. La porta si presentava esattamente uguale alle altre se non fosse che era di un blu intenso, con una maniglia scura. Entro dentro e il servitore si congeda andando per la sua strada. La stanza dentro è come tutto il resto del palazzo che ho visto, scarno e poco arredato; un letto matrimoniale al centro della stanza con un piccolo armadio, un bagno e quella che sembra una tv...poco importa...tutto ciò che mi interessa è affondare la faccia nel cuscino e dormire.

Senza neanche togliermi i vestiti, tranne le scarpe, mi butto sul letto con lo sguardo rivolto verso il soffitto.

 

Ok che ho accettato io di fare la missione, ma fermare un guerra...mi sono preso una bella fregatura. Maledetto imbroglione...speriamo che qualcuno mi aiu...ti...dura..nte..il...

 

Tre bruschi colpi alla porta mi svegliano di soprassalto, dopo una notte passata piena di brutti sogni e agitazione.

“LA COLAZIONE SI TERRA' NELLA STANZA DA PRANZO, SI SBRIGHI PERCHE' VERRA' SERVITA ANCORA PER DIECI MINUTI.”

“Si ma non c'è bisogno di urlare...arrivo.”

“NELL'ARMADIO C'E' IL CAMBIO, E' PREGATO DI CAMBIARSI.”

“Si arrivo...arrivo...”

 

Ma questo deve proprio urlare di prima mattina?

 

Il cambio comprende una strana divisa: un paio di anfibi, un pantalone scuro e pesante, una maglia bianca ed una felpa scura, anch'essa pesante con inciso l'occhio verticale dell'astronomo sul cappuccio.

In mezzo ai vestiti c'è un biglietto.

“Questa è la divisa per l'allenamento, ti metteremo sotto torchio, quindi mangia bene e preparati.

Jeff”.

La colazione trascorre veloce, quasi normale per essere in un mondo diverso dal mio, ciò mi fa quasi venire nostalgia di casa, degli amici, la famiglia...ma dopo aver messo da parte quel momento mi preparo psicologicamente per i test.

Una persona alta e distinta, vestita di tutto punto, mi prende alle spalle e mi dice con fare distaccato: “Re John e Jeff la attendono, seguimi.”

Ancora corridoi e un ascensore che scese almeno 20 piani.

Uscito dall'ascensore ci sono Jeff e Re John con la mia stessa tenuta da battaglia ad attendermi davanti una porta aperta che da accesso ad una stanza sconfinata dalla quale esce una fortissima luce bianca.

 

“Che il test abbia inizio.”

 

   
 
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