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Autore: Francyzago77    03/09/2020    6 recensioni
Georgie è partita per l'Australia con il suo bambino ma cosa succede a Londra? Nuove storie, nuove trame e soprattutto nuovi sentimenti. Un racconto introspettivo, insolito e inaspettato.
Questi personaggi non mi appartengono, sono proprietà di Mann Izawa, questa storia è stata scritta senza fini di lucro.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fattoria piacque subito a Fritz e Maria fu colpita soprattutto dai campi così vasti ed assolati. Appena scesi dalla carrozza furono condotti da Georgie in casa mentre Arthur sistemava alcuni bagagli in camera.
-Ci sono dei regali per il piccolino – disse il conte a sua figlia – quando arriverà?
-Tra non molto – rispose lei laconica e un poco preoccupata, doveva parlare immediatamente con suo padre perché il bambino di certo gli avrebbe raccontato delle nozze quasi subito.
-E ‘bello qui – iniziò a dire Fritz guardando la stanza e il grande camino mentre si sedeva.
-Ci sono cresciuta papà – affermò Georgie guardandolo intensamente – era l’abitazione dei genitori di Arthur.
Gerald annuì pensando che si era perso tutta l’infanzia della sua cara figliola, capì che aveva fatto bene a lasciare Londra per tornare da lei ed era pronto a confessarle tutto quello che doveva dirle. Maria, che lo aveva intuito, con gentilezza chiese:
-Georgie, vorrei vedere gli animali della fattoria, mi incuriosiscono tanto, se Arthur può accompagnarmi farei volentieri un giro.
-Certo – rispose prontamente il ragazzo – vieni con me.
Uscirono mentre Georgie, convinta che Maria volesse stare da sola con Arthur, iniziò a provare una forte angoscia. Si voltò verso suo padre e si avvicinò a lui, ormai doveva dirglielo e spezzare il cuore a quella povera ragazza. Fritz le prese la mano invitandola a sedergli accanto. 
-Georgie cara – esordì – devo parlarti.
-No papà – disse lei decisa – sono io che devo farti una confessione.
-Quello che devo dirti – continuò il conte – è una cosa molto importante.
-Mai come ciò che ti rivelerò io! – ammise Georgie scoppiando in lacrime – Ti prego non fermarmi altrimenti non riuscirò più a dirtelo.
Fritz, a questo punto, preoccupato, l’ascoltò e lei come un fiume in piena iniziò:
-Ci rimarrai malissimo perché non ti ho detto nulla ma non avrei potuto fare altrimenti. Io e Arthur ci siamo sposati e viviamo insieme qui con il bambino. Ho capito di amarlo, è il solo e l’unico con cui potevo stare dopo Abel, l’unico. Non volevo escluderti da questo passo importante della mia vita ma avremmo dovuto aspettare troppo. Mi ha accompagnato zio Kevin all’altare, ti ho tolto anche questo privilegio ma non significa che non ti voglio bene.
Fece un respiro profondo, essendo riuscita a togliersi quel peso dal cuore mentre il conte la guardava senza parole. In quel momento rientrarono Arthur e Maria, il ragazzo, avendo capito perfettamente, si rivolse a Fritz:
-Conte Gerald mi perdoni, avrei dovuto io chiederle il consenso di sposare sua figlia ma, come lei capirà, sarebbe passato troppo tempo. Non potevamo vivere insieme senza essere sposati e dovevamo celebrare le nozze al più presto, anche per il bene del piccolo Abel.
Poi si voltò verso Maria che intanto era andata accanto a Fritz.
-Sei stata tanto cara – le disse Arthur dolcemente ma con fermezza – ma io amo Georgie, l’ho sempre amata. Tu ora hai affrontato tutto questo viaggio, non so quali saranno i tuoi progetti futuri ma questa è la realtà, è meglio essere sinceri da subito.
Maria a quel punto si mise seduta lentamente, Georgie sussurrò:
-Ti prego non portarmi rancore, vorrei aiutarti ma non so cosa fare. Papà se ti avessi scritto del mio matrimonio tu non avresti mai condotto qui Maria e non ci troveremmo in questa situazione. 
Scoppiò di nuovo in pianto mentre suo padre le lasciò delicatamente la mano per prendere quella di Maria.
-Georgie – la chiamò Fritz – mi reputi davvero così poco discreto. Avrei mai potuto portare così lontano Maria senza conoscere i vostri sentimenti?
Lei si asciugò le lacrime e spontaneamente chiese al padre:
-Allora perché le hai fatto fare tutto questo lungo viaggio?
-Era quello di cui volevo parlarti io – le rispose con calma il conte mentre stringeva la mano di sua moglie.
Georgie notò ora quel particolare ma non riusciva a capire, Arthur, che invece aveva intuito, le andò vicino sedendosi accanto a lei.
-Non siete gli unici che vi siete sposati in fretta – disse Fritz mentre Maria lo guardava approvando – anche noi non potevamo aspettare, volevamo partire.
Ora Georgie non riusciva più a parlare, né a piangere ma era attonita e fissava suo padre e Maria.
-Ci siamo trovati a quel processo – iniziò a raccontare il conte – abbiamo cominciato a frequentarci e ci siamo innamorati. Lo so Georgie, ti sembrerà strano ma è successo, da principio non ci credevo neanche io poi, dopo aver preso consapevolezza dei nostri sentimenti, ho proposto a Maria di sposarmi e di venire qui, in Australia. Non è stato facile neppure per me non fartelo sapere ma non c’era tempo! Maria non è ben vista a Londra, è stato meglio partire subito.
Fritz fece una pausa poi continuò rivolgendosi ad Arthur:
-Non ho nulla contro il vostro matrimonio, se avete capito di amarvi è stata la cosa più bella che potevate fare.
Arthur annuì sorridendo mentre Maria, a questo punto, prese la parola:
-Georgie, spero possiamo diventare veramente amiche, io lo vorrei con tutto il cuore. Comprendo il tuo stupore ma con calma ti racconterò ogni cosa. 
-Sono proprio sorpresa – sussurrò lei – tutto mi sarei aspettata tranne che mio padre si risposasse e con Maria! È strano però vi vedo felici quindi sono contenta anch’io!
Un rumore proveniente da fuori ruppe quell’intima atmosfera, era il carro di zio Kevin e il piccolo Abel, sceso in tutta fretta, si era precipitato nel cortile perché sapeva che avrebbe finalmente ritrovato il nonno.
-Come sei cresciuto! – esclamò Fritz prendendolo tra le braccia – Mi sei mancato, sai?
-Anche tu, tanto – rispose il ragazzino.
-Ti ho portato un sacco di regali, come promesso! – continuò Gerald – Però, prima, voglio presentarti una persona.
Si voltò verso sua moglie che era accanto a Georgie e Arthur e disse al piccolo:
-Lei è Maria ed è venuta con me in nave dall’Inghilterra.
Il bambino la guardava estasiato, le chiese:
-Rimarrai per sempre qui in Australia?
-Certo – rispose lei facendogli un bellissimo sorriso.
Il piccolo allora disse a Fritz:
-Complimenti nonno, che bella moglie hai!
Tutti rimasero stupiti, il conte domandò al nipotino:
-E chi ti dice che è mia moglie?
-Non avrebbe mai fatto un viaggio così lungo fino qui – rispose prontamente il bimbo – se non lo fosse!
Quell’affermazione così sincera e spontanea fece scoppiare tutti in una bella e fragorosa risata. Il candore del bambino aveva di colpo fatto sparire i dubbi, i pregiudizi, le perplessità e i preconcetti. Era l’inizio di una nuova vita sotto il cielo d’Australia.


 
Questa prima parte della mia storia termina qui ma c’è una seconda parte in cantiere che spero di pubblicare al più presto. Dato che le prossime vicende, ambientate in Australia, prenderanno una piega un po’ diversa preferisco narrarle in un’altra storia dove la protagonista sarà, ve lo anticipo, Georgie.
Grazie per aver letto, grazie per esservi soffermati sui capitoli, grazie a Vento di luce, Baudelaire, Alarnis, Tetide, CarSav, Kika777 e Nunzianavarra6 per aver recensito.
A presto!
Francesca
 
 
 
 
 
   
 
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