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Autore: Nolowende    04/09/2020    0 recensioni
"Dayel sapeva che avrebbe dovuto sentirsi teso quanto tutti gli altri, pronto a vedere qualunque minaccia emergere dalla coltre oscura che lo circondava. Ma per quanto la sua mente gli dicesse il contrario, non riusciva ad avere paura.
Probabilmente era perché a controllare che non ci fossero eventuali pericoli era Durin."
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Don't be scared now
Close your eyes
He holds guard tonight
Go on forward
No remorse
Life will take its course
(The last dance, Within Temptation)
 
La notte era più buia di quanto fosse mai stata, di un nero impenetrabile che ottenebrava i sensi. In quell'oscurità avrebbero potuto nascondersi Messaggeri del Teschio, Gnomi o ogni altro genere di mostri mandato sulle loro tracce. Dayel sapeva che avrebbe dovuto sentirsi teso quanto tutti gli altri, pronto a vedere qualunque minaccia emergere dalla coltre oscura che lo circondava. Ma per quanto la sua mente gli dicesse il contrario, non riusciva ad avere paura.
Probabilmente era perché a controllare che non ci fossero eventuali pericoli era Durin.
Poteva quasi percepire il suo sguardo vigile, e la cosa lo rassicurava, come aveva sempre fatto durante la loro infanzia, quando la sola presenza di suo fratello bastava a cancellare i suoi incubi e le sue paure.
Si chiese silenziosamente se avessero preso la decisione giusta quando avevano scelto di partire. Non sapeva neanche se sarebbe tornato. Se fosse morto, non sarebbe mai riuscito a dire addio a Lynliss, e non sarebbe mai riuscito a darle la felicità che aveva giurato di farle provare. Sapeva che le probabilità di successo erano troppo basse, e sapeva che avrebbe dovuto prepararsi alla possibilità di morire da un momento all'altro.
Ma in qualche modo, non riusciva a convincersene davvero. Non finché Durin era lì con lui. Qualunque cosa fosse accaduta, l'avrebbero affrontata insieme[1].
                                                                                            ...
Non riusciva a pensare lucidamente. La furia della battaglia, conclusa ormai da giorni, li aveva separati, e non sapeva cosa fosse successo.
Ora Dayel si aggirava in preda al panico nell'improvvisato accampamento che ospitava superstiti e feriti. Da qualche parte i morti venivano pianti e i moribondi si preparavano all'idea che non avrebbero mai visto le Quattro Terre rinascere. Pregò che tra loro non ci fosse nessuno dei suoi compagni.
Rabbrividì al pensiero di ciò che poteva essere accaduto.
Non aveva mai visto nulla di simile. La morte... la paura... sembravano così lontane un tempo. E ora invece le aveva viste. Ma non doveva pensarci in quel momento. Era passato tutto, o almeno sperava. Doveva convincersene.
Voleva solo che Durin tornasse e gli dimostrasse che quell'incubo era finito.
Ma lui dov'era? Non voleva credere che non fosse sopravvissuto, ma non riusciva a trovarlo.
Finché, mentre passava barcollando come un ubriaco tra le tende che accoglievano feriti e morti, non sentì la sua voce.
Si sentì rinascere.
"Durin!"
Si lanciò all'interno della tenda e ignorando la presenza del cugino corse ad abbracciare il fratello.
Lui all'inizio si limitò a guardarlo stupito. Poi le sue labbra si incurvarono in un sorriso mentre gli accarezzava i capelli con il braccio sano.
Non parlarono. Non si accorsero nemmeno dello sguardo intenerito di Eventine.
Dayel seppe con certezza che finalmente la luce era tornata. Durin era lì, era vivo. Erano di nuovo insieme. Non si sarebbero più separati.
Ora era sicuro di essersi svegliato dall'incubo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Nota dell'autrice:
[1]: citazione diretta dal libro
   
 
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