Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |      
Autore: storiedellasera    04/09/2020    3 recensioni
Nel cuore della notte, un uomo solitario viene svegliato dal pianto di una misteriosa donna.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I rintocchi dell’orologio a pendolo scandivano l’arrivo della mezzanotte.
Quel cupo suono, seppur lontano e sommesso, raggiunse la mia persona, destandomi dall’abisso dei sogni. Ancora coricato nel mio letto iniziai ad esplorare con lo sguardo la mia camera. Ma i miei occhi potevano cogliere solo ciò che veniva toccato dalla luce lunare che entrava da una finestra aperta.
Nulla si muoveva.
A un tratto l’eco di un pianto di donna mi fece trasalire.
Proveniva dalla recondita oscurità della notte che si ammassava nel corridoio confinante con la mia stanza. Inizialmente pensai -o desiderai- di aver solo immaginato quel suono.
Ma i gemiti e i singhiozzi perduravano nel buio. Smisi così di ingannare la mia mente e fui pervaso da terrori mai provati prima.
Per mia scelta conducevo un’esistenza solitaria e fino al quel momento ero convinto di esser solo nella mia abitazione. Perciò chi mai poteva essere quella donna che piangeva nell’oscurità del mio corridoio? Quale anima in pena vagava nella mia casa?
Tirai su la schiena e mi misi a sedere sul letto. A lungo scrutai lo spiraglio della porta che si affacciava sul corridoio, lì dove la misteriosa presenza esprimeva il suo cordoglio. Riuscii a scorgere solo le nere tenebre della mezzanotte.
Aprii la bocca per annunciare la mia presenza. Ma il terrore tramutava in pietre inamovibili le parole nella mia gola. E la lingua mia era tremante e muta.

Scesi dal letto e accesi le candele di un candelabro posto su un mobile della mia stanza.
Armato solo della fioca luce di quelle candele, mi recai nel corridoio con l’intento di esplorare l’oscurità che regnava in quel luogo.
Lentamente mi avvicinai all’origine dei lamenti.
La fioca luce che portavo con me rivelava, un poco alla volta, solo miseri brandelli di corridoio. E avanzando nel buio illuminavo gli elementi dell’arredo, come busti e quadri di lord e dame dei tempi antichi.
Avevo l’impressione di esser osservato da quelle figure così austere e silenti.
Un brivido mi privò del calore del sangue. Tremai e sussultai quando, dal profondo del corridoio, la donna piangente levò un lamento più forte degli altri.
Poi udii distintamente da quel luogo oscuro dei passi avvicinarsi alla mia persona. Passi che non appartenevano alla donna afflitta.
Dunque più di un uomo o demonio erano entrati nella casa. Chi altri, mi chiesi, affollava il mio domicilio?

Il rumore di passi si fece più forte.
Chiunque fosse, si stava avvicinando a me e presto la luce fioca delle mie candele lo avrebbe rivelato. Il terrore che provavo aumentava a ogni istante di tempo che passava.
“Chi è la?” Chiesi con l’ultimo barlume di ardore avviluppato alla mia anima.
Nessuna risposta.
“Rivelatevi, così che possa accogliervi come si deve” continuai a parlare.
Né un eco né un altro rumore al di fuori dei passi si produsse nell’oscurità.
Ma il misterioso visitatore continuava ad avvicinarsi, raggiungendo la porzione di corridoio illuminato dalle candele… eppure non apparve al mio cospetto.
La luce delle fiammelle avrebbe dovuto mostrare qualcuno ma non vidi alcun uomo o mostro. Il suono dei passi continuò a prodursi persino sulla porzione di corridoio in cui mi trovavo… in cui mi trovavo paralizzato dalla paura e incapace di ragionare.
Avvertivo chiaramente la presenza di qualcuno. Ero convinto di poterlo toccare se solo avessi allungato un poco la mano. Nonostante questo i miei occhi non videro nulla.
Chiunque fosse quella misteriosa entità mi aveva appena superato… o forse dovrei dire che mi aveva appena attraversato come se fosse immateriale, meno denso della gelida aria che mi accarezzò la pelle in quell’istante.
Udii poi il suono dei passi proseguire un altro po’ nel corridoio. L'invisibile visitatore aveva raggiunto la mia stanza da letto, aprendo la porta che avevo lasciato socchiusa alle mie spalle.
La visione della porta che si muoveva apparentemente da sola mi fece impazzire dalla paura.
Crollai a terra, incapace di fuggire o di chiedere aiuto. Le candele caddero con me, spegnendosi.
Solo la pallida aura della luna, proveniente dalla mia stanza, irradiava il corridoio.
La donna piangente iniziò a muoversi.
Camminava con passo leggero, senza smettere di disperarsi. Mi superò ed entrò nella mia stanza.

Rimasi a lungo sul gelido pavimento, avvolto dalle tenebre della mezzanotte.
Nella mia stanza si levarono sussurri e lamenti.
I due visitatori avevano iniziato a parlare tra di loro. Non riuscivo a sentire le loro parole, ma quelle voci mi erano terribilmente familiari. Allora mi feci forza e alzandomi da terra aprii gli occhi.
Mi accostai all’uscio della mia stanza. Sbirciando al suo interno fui pervaso dal più nero degli orrori quando scoprii cosa si trovava nel mio letto e che fino a quel momento non avevo notato.
Non vidi i due visitatori intenti a parlare ma potevo solo percepire i loro flebili sussurri e l’eco del loro pianto.  
Riconobbi infine le loro voci.
Da anni non avevo più notizie dei miei due figli e ora li sentivo parlare e piangere al capezzale del mio letto dove lì, il mio corpo, giaceva senza vita.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: storiedellasera