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Autore: vannagio    18/08/2009    4 recensioni
Albus ha appena conosciuto Scorpius. Suo zio Ron gli ha consigliato di non frequentarlo. Perchè? Perchè tutti sembrano sapere qualcosa che ha a che fare con suo padre e di cui lui, invece, non è a conoscenza?
Spero di avervi incuriosito...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Nota autore:
La storia prende inizio dall'epilogo "Diciannove anni dopo" del settimo libro "Harry Potter e i doni della morte".

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Per la serie...
"Quando vannagio vaneggia!"



In treno



Dopo aver salutato i genitori dai finestrini del treno, Albus e Rose cominciarono a cercare uno scompartimento libero. Arrancarono per il corridoio, tirando dietro di sé i bauli pesanti come macigni, fin quando non trovarono uno scompartimento quasi vuoto.
Al suo interno, seduto dal lato del finestrino, si trovava un ragazzo mingherlino, pallido, con dei capelli tanto biondi da sembrare bianchi, un viso scarno e un mento appuntito.
Albus aprì la porta scorrevole dello scompartimento e chiese: << Scusa? È libero? >>.
Il ragazzo lo guardò con occhi vitrei e alzò lievemente le spalle.
Interpretando quel gesto come un segno di assenso, Albus entrò.
<< Ehm, Albus… forse sarebbe il caso di cercare un altro scompartimento >>, propose Rose, titubante.
<< Ma no, non ci sono altri posti! >>, rispose Albus, sistemando il baule e aiutando Rose con il suo.
Nel frattempo, il ragazzo biondo platino aveva ripreso a contemplare il paesaggio, senza dare cenno di aver sentito la loro discussione.
Solo dopo essersi seduto di fronte al ragazzo, Albus lo riconobbe: era il bambino di cui i suoi genitori avevano parlato sul binario nove e tre quarti. Lo zio Ron aveva caldamente sconsigliato di frequentarlo. Chissà perché!
<< Ciao, piacere di conoscerti! Mi chiamo Albus Severus Potter. Lei è mia cugina Rose Weasley. I nostri genitori si conoscono. Ricordi? Sul binario si sono salutati… >>, si presentò Albus.
Certo, chiamare “saluto” quel lieve cenno con la testa, che si erano scambiati, era veramente un eufemismo.
<< Si… ciao… >>, bisbigliò il ragazzino.
Sembrava terrorizzato, come se Albus avesse pronunciato qualche oscura maledizione o avesse minacciato di affatturarlo.
<< E tu sei? >>, lo incoraggiò Albus sorridendo.
<< Scorpius Malfoy >>, rispose lui in tono di sfida.
Nell’udire quel nome, Rose si mosse nervosa sul sedile, come se non volesse far altro che andarsene.
Purtroppo Rose prendeva molto sul serio tutto quello che gli adulti le dicevano...
Molto probabilmente Scorpius notò la reazione della ragazza, perché esclamò: << Non è necessario che voi rimaniate qui con me, se non ne avete voglia >>.
<< Ehm… >>, iniziò Rose.
Ma Albus la interruppe bruscamente, lanciandole un’occhiata di rimprovero: << Certo che abbiamo voglia di rimanere qui con te, non è vero? >>.
<< Ma sicuro! >>, esclamò Rose con finto entusiasmo.
In quel momento Frank Paciock, uno dei migliori amici di Albus, entrò nello scompartimento.
<< AL! Finalmente ti ho trovato! Ciao Rose! >>, urlò di gioia Frank, abbracciando calorosamente prima Albus e poi Rose.
Il padre di Frank Paciock era un vecchio compagno di scuola del padre di Albus, nonché insegnante di Erbologia a Hogwarts. Anche Frank avrebbe frequentato il primo anno a Hoqwarts. Albus, Frank e Rose erano cresciuti insieme.
<< Ciao Frank! Stavo giusto pensando di venirti a cercare >>, disse Rose sorridendo.
<< Vi ho trovato prima io! E lui chi è? >>, domandò Frank, accorgendosi solo in quell’istante di Scorpius.
<< Oh, si! Lui è Scorpius Malfoy. Scorpius, questo è il mio amico Frank Paciock >>, spiegò Albus.
Immediatamente, nello scompartimento l’atmosfera si fece gelida. Scorpius sembrò farsi ancora più piccolo di quanto non lo era già, come se volesse scomparire nel sedile.
L’incredulità sul viso di Frank si trasformò in rabbia.
Rabbia? E perché mai?
Prima che qualcuno potesse dire o fare qualcosa, Scorpius scappò via, senza degnare di uno sguardo nessuno dei tre ragazzi.
<< Ma che vi è preso? >>, chiese Albus irritato.
<< Come? Proprio tu me lo chiedi? >>, domandò a sua volta Frank.
Albus rivolse uno sguardo interrogativo a Rose, ma a giudicare dalla sua espressione, neanche lei sapeva a cosa si stesse riferendo Frank.
<< Mio padre mi ha raccontato tutto questa estate, quando ho ricevuto la lettera da Hogwarts. Ha detto: “Figliolo! È tempo che tu sappia…” I vostri genitori non l’hanno fatto? >>, chiese ancora una volta Frank.
<< Ehm… di che cosa stai parlando? >>.
Albus era disorientato.
Cosa avrebbe dovuto raccontargli suo padre?
E come questo aveva a che fare con Scorpius Malfoy?
<< Se i vostri genitori non vi hanno raccontato nulla, allora non sarò io a farlo. Anche perché è molto complicato. Ma insomma! Come è possibile che proprio tuo padre non ti abbia detto niente? E James? Lui deve sapere per forza! Quando mio padre me lo ha raccontato, non ci volevo credere. Sapevo che tuo padre è uno forte - è il capo Dipartimento degli Auror - ma non immaginavo fino a questo punto! >>, disse Frank tutto di un fiato.
Ma proprio quando Albus stava per fare una domanda, sua cugina Victorie, che già indossava la divisa e la spilla da prefetto, entrò nello scompartimento per salutarli.

   
 
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