Su stanche labbra
Sorrido, ma tu non ricambi. Il tuo sguardo è vacuo – io ti vedo, ma tu non vedi me. Non posso – non voglio? – immaginare che cosa tu veda, in effetti. Le ombre del passato, probabilmente, sagome confuse che si muovono nel dolore. Le senti ancora, quelle sue urla disperate? Io credo di sì, anche se non mi è dato saperlo – una volta lei mi ha sgridato, dicendomi che non devo pensarci. E io obbedisco. Scaccio via i brutti pensieri e mi concentro su di te. Ti parlo, raccontandoti di continue disavventure e sporadici successi, finché le labbra non sono stanche. Vorrei credere che tu capisca – so che non è così. |