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Autore: MauraLCohen    07/09/2020    3 recensioni
Kirsten torna a Newport per il compleanno del padre e lo fa in compagnia di Sandy. La giovane Nichol, però, non sa che ad attenderla c’è una delle persone che nella sua vita avrà un ruolo decisamente singolare. Julie Cooper.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Julie Cooper, Kirsten Cohen, Sandy Cohen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#1
The O.C.
Julie’s pov 
Sandy/Kirsten 

La one shot partecipa alla #writeitinyourstylechallenge 

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Negli occhi dell’altra 

 

Julie non conosceva Kirsten Nichol, non di persona almeno. Ne aveva sentito parlare spesso da quando si era trasferita a Newport con Jimmy: aveva sentito dire che era la figlia dell’uomo più potente della città; aveva sentito elogiare la sua bellezza e la sua determinazione così spesso da esserne esausta. 

Sì, non conosceva ancora Kirsten, ma già sentiva di odiarla dal profondo del cuore. 
 

Poi arrivò il giorno del compleanno di Caleb Nichol, organizzato – come al solito – nel lussuoso Country Club di Newport in cui una come Julie non avrebbe mai sognato di poter mettere piede. I tavoli erano disposti per tutta la sala in modo armonioso, decorati con tovaglie e fiori bianchi abbinati. Julie non era un’intenditrice, ma era abbastanza sicura che sarebbe bastato il set di posate che pesava un quintale per pagare il mutuo che sua madre doveva alla banca. 

Forse era l’ambiente che la circondava o forse era il fatto che stava per conoscere la perfetta ereditiera dei Nichol, ma sentì la bile risalire l’esofago e la testa iniziare a girare. 

Respira, dannazione!– si rimproverò – ora questo è anche il tuo mondo. 

Ma una parte di lei sapeva che stava mentendo a se stessa. Per quanto ci provasse, per quanto lo desiderasse, una diciottenne gravida cresciuta a Riverside non sarebbe mai stata guardata nello stesso modo di una principessa. 
Non sarebbe bastato sposare Jimmy Cooper per trasformarsi in Kirsten Nichol. 

Julie scosse il capo, cercando di allontanare dalla mente i brutti pensieri. Continuò a guardarsi intorno con fare curioso: osservava i camerieri con il gilet rosso e i ricami dorati sfilare elegantemente tra i tavoli, porgendo agli invitati i calici di champagne dal vassoio che tenevano sulla punta delle dita. C’era anche un ricco buffet ai margini della sala, ma gli ospiti non sembravano farci troppo caso, concentrati com’erano nel cercare disperatamente di attirare l’attenzione di Caleb Nichol, il festeggiato. 
 

Julie lo individuò subito: stava seduto al tavolo che troneggiava al centro della stanza e al quale gli altri tavoli sembravano orbitare intorno. Lui era vestito in un completo sobrio e lo indossava con la solennità degna di un re. Teneva la mano della moglie, Rose, e le sorrideva con amore. Entrambi sembravano molto innamorati e lei... Lei era bellissima. I capelli biondi le arrivavano appena sotto al viso ed erano tenuti in una piega ondulata, la quale incorniciava i suoi lineamenti delicati: il naso a bottoncino, le labbra sottili e lo sguardo profondo e deciso di chi è consapevole del proprio potere. 
Per un attimo Julie parve congelare. Rimase a fissare quel tavolo con gli occhi sgranati e ricolmi di un sentimento che neanche lei riusciva a spiegare a se stessa. Non era solo rabbia, o invidia, era qualcosa di molto più radicato. Sentì la nausea risalire l’esofago e il calore divampare dentro in cerchi concentrici. 

A Newport non avrebbe mai avuto la vita che voleva, non se Kirsten aveva ereditato il carisma della madre. Tutti avrebbero visto solo lei, Jimmy compreso. E avrebbero penduto dalle sue labbra, come dei sudditi obbedienti. 

Per qualche secondo Julie non si mosse: rimase a debita distanza dal tavolo dei Nichol e dai suoi commensali, ma senza staccargli gli occhi di dosso. Notava nello sguardo di Caleb una certa frenesia; l’uomo, infatti, si guardava intorno  impaziente e, di tanto in tanto, si avvicinava all’orecchio della moglie per dirle qualcosa. 
Se la musica non fosse stata così alta o se le chiacchiere degli invitati fossero state meno fitte, Julie avrebbe potuto sentire che Caleb chiedeva alla moglie per che ora era previsto l’arrivo di Kirsten e di quel tale, Sanford
 

Kirsten, infatti, non viveva più a Newport da quasi un anno per via del college. Julie aveva sentito dire da Tarin – un’amica di Jimmy – che nonostante le proteste di Caleb, la figlia aveva comunque scelto di proseguire i suoi studi a Berkeley e che lì aveva iniziato ad uscire con un ragazzo del Bronx. Tornava a casa di rado – di solito solo per i compleanni, neanche per le festività – e quella era la prima volta che lo faceva accompagnata. 

Di nuovo, Julie preferì non pensarci e voltò le spalle ai Nichol per andare alla ricerca del proprio fidanzato, il quale pareva essere scomparso nel nulla. 

« Non ti lascio sola un corno! » bofonchiò, ripetendo le parole che Jimmy le aveva detto prima di arrivare al country club. Sapeva che lei era un fascio di nervi – e la gravidanza certo non aiutava  – ma l’aveva comunque lasciata da sola per andare a ubriacarsi con chissà quale ricco figlio di papà in giacca e cravatta. 
 

« Quando ti trovo, ti strozzo! Te lo giuro » ringhiò, dirigendosi verso l’uscita, trascinando il pesante abito rosso che le copriva il corpo. 

Era quasi arrivata all’imponente porta a due ante, bianca come la polvere del gesso, quando qualcosa – o meglio: qualcuno – la obbligò a fermarsi.  

Una ragazza dai lunghi capelli biondi – avvolta in un abito a sirena nero che risaltava le curve aggraziate del suo corpo – teneva per mano un ragazzo appena più alto di lei, con i capelli corvini arruffati e l’aria agitata. 

Julie la osservò fermarsi e obbligare lui a fare lo stesso: gli si mise davanti con un sorriso amorevole dipinto sul viso.

« Sandy, amore. Respira. Hai già conosciuto mio padre e siamo sopravvissuti entrambi. Il peggio è passato. Mia madre ti adorerà! » 

Il viso del ragazzo parve tranquillizzarsi per un momento, mostrando un sorriso appena accennato. « O quello, o convincerà tuo padre ad assoldare un sicario per farmi fuori! »

« Oh no, tranquillo! Quello mio padre lo ha già fatto. »

Julie li vide scoppiare a ridere entrambi come due bambini davanti a un cartone animato demenziale. Poi lui si avvicinò alla ragazza bionda, prendendole il viso tra le mani con dolcezza e l’attrasse a sé per baciarla. 
Un bacio innocente, lento, ma pieno d’amore. Era come se in quel momento esistessero solo loro due e tutto il resto si fosse spento. Luci, suoni, persino le persone sembravano essere sparire dal loro sfondo. 

Eccola, Kirsten Nichol.

Ecco la principessa di Newport che torna a reclamare il trono, con il suo principe. 

Tutte le voci che Julie aveva sentito, tutti i complimenti e la vagonata di aggettivi che Newport aveva usato per descrivere Kirsten non le rendevano giustizia. 
C’era qualcosa in lei, in quegli occhi azzurri, attenti, come quelli di un felino, che Julie non sapeva definire. Il suo sguardo aveva il potere di penetrare dentro chiunque, persino dentro quella ragazza di Riverside che la odiava con tutta se stessa. 
Kirsten era magnetica e non per la sua bellezza né per quella acconciatura maniacalmente curata. In lei c’era molto più di ciò che gli occhi lasciavano scoprire. 
 

Julie la osservò avvicinarsi al tavolo della famiglia con estrema grazia per abbracciare i genitori e la piccola Hailey, la quale saltò giù dalla sedia e dritta nelle braccia della sorella. La vide, poi, trascinare il ragazzo al centro della sala da ballo mentre metteva su un broncio che sembrava avere un certo effetto su di lui, dato che smise di protestare e la prese tra le braccia, cercando di non calpestarle i piedi. 
Julie la guardava ridere. Guardava il suo corpo muoversi, sinuoso ed elegante. La guardava appoggiare la testa sulla spalla del suo cavaliere e vedeva il modo in cui lui la guardava. In cui tutta la sala la guardava. 

Kirsten non era eccentrica né particolarmente loquace – e non c’era bisogno di conoscerla per capirlo. Ma c’era qualcosa in lei, nel suo essere... Qualcosa di così profondo che rendeva impossibile dimenticarla. 

E in quel momento Julie capì che per quanto ci provasse, per quanto la odiasse, Kirsten Nichol, ormai, aveva affascinato anche lei, in qualche modo. E non c’era via di scampo. 


 

Note dell’autrice

La challenge di cui sopra consiste nel riscrivere un breve pezzo (fornito, in questo caso da kamy) nel proprio stile, adattandolo al proprio fandom. Stavolta ho voluto proporre qualcosa di diverso (sì, insomma, nei limiti di ciò che il mio cuore di fangirl mi consente) e usare gli occhi di Julie per dipingere il ritratto di Kirsten. 

   
 
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