Una ricetta per il buon umore

«Newt!» chiamò Tina, affacciandosi sulle scale che portavano al seminterrato della loro casa, luogo dove l’uomo teneva tutte le sue creature e dove i due passavano buona parte del loro tempo.
Non ricevendo alcuna risposta, la donna alzò gli occhi al cielo esasperata, maledicendo il suo compagno in tutte le lingue che conosceva. Sapeva da sempre che Newt fosse imprevedibile e spesso preso da mille idee e pensieri che gli facevano dimenticare le cose importanti, o almeno alcune delle cose importanti.
«Newt!» gridò, sperando che almeno così il castano l’avrebbe sentita «Newt, non farmi scendere! Queenie e Jacob saranno qui a momenti e spero che tu voglia essere presentabile!»
Come a sottolineare le sue parole il campanello di casa suonò squillante e Tina dovette dirigersi ad aprire, il nervosismo sempre più visibile sul suo volto.
«Queenie, Jacob, che piacere vedervi» disse quindi con poca convinzione, abbracciando comunque la sorella «Com’è stato il viaggio?»
«Problemi con Newt?» chiese subito Queenie con la faccia di chi la sa lunga «Tirati su, Jacob ha preparato un piatto speciale!»
Tina allargò il suo sorriso, ma la visione del suo compagno con la camicia strappata su un braccio ed il volto sporco di quella che sembrava essere polvere la gettarono nuovamente in un sentimento di rabbia.
«Newton Scamander!» tuonò, portando le mani sui fianchi e fronteggiando l’uomo appena salito dalle scale «Ti sembra questo il modo di presentarsi? Vai subito a mettere qualcosa di decente, per cortesia! L’arrivo di mia sorella è una cosa importante per me, quindi avresti anche potuto fare lo sforzo di ricordartene!»
Mentre la mora inveiva contro il suo povero compagno che, nonostante fosse più alto di lei, sembrava essere diventato piccolo piccolo, Queenie fece cenno a Jacob di seguirla e di iniziare a preparare la tavola ed il resto per il pranzo.
«È pronto!» annunciò dopo un po’ la bionda trascinando via la sorella che continuava a gridare, sovrastando tutti i tentativi di Newt di calmarla e fare pace.
«Scrapple!» esclamò Tina appena entrata in sala da pranzo, un sorriso a trentadue denti in volto e lo sguardo puntato sulla pietanza posta al centro del tavolo, nessuna traccia della rabbia che fino ad un istante prima popolava il suo animo.
«Io e Jacob lo abbiamo preparato proprio seguendo la ricetta della mamma» spiegò Queenie, sorridendo anche lei con il suo solito candido splendore.
Newt era affascinato dalla rapidità con la quale quel piatto mai visto aveva fatto calmare Tina e pensò sarebbe potuto essere un rimedio molto più efficace dei baci e degli abbracci che ogni volta provava a darle pur di evitare che continuasse a lamentarsi di lui.
«Jacob» sussurrò, avvicinandosi all’amico, che si protese a sua volta verso di lui «Mi passi la ricetta?»