Crossover
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Autore: PGV 2    08/09/2020    3 recensioni
ATTENZIONE: LEGGETE QUESTA FIC SOLO DOPO ESSERE ARRIVATI AL CAPITOLO 43 DI "THE COMMUNITY - TALES OF AN UNDERWORLD"!!!
Quarant'anni prima che Lorenzo e Danilo giungessero nella Comunità sotterranea sconvolgendo le vite di tutti i suoi abitanti, le cose erano molto diverse in questa società all'apparenza perfetta, ma in realtà contenitore delle ombre più oscure che si possano trovare...
Ripercorriamo insieme, passo dopo passo, le vicende principali che hanno coinvolto la Comunità ed i suoi abitanti partendo dal 1903 fino al 1943, anno in cui i due Grim della Superficie sono giunti sottoterra cambiando il destino dell'intero mondo per sempre!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Anime/Manga, Film, Fumetti, Giochi di Ruolo, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Community!'
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Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Le vacanze estive, al netto di tutti i problemi che abbiamo attraversato per ovvi motivi, sono ufficialmente concluse e spero che, nonostante tutto, siate riusciti a rilassarvi… perché adesso siamo al punto di non ritorno!!
A questa fic mancano solamente quattro Capitoli, questo compreso, per concludersi ufficialmente, e sapete questo cosa significa? Che anche la fic principale non è molto distante dalla fine. Sì, dopo parecchi anni ci siamo finalmente…
Ma c’è ancora tempo prima del gran finale, per il momento concentriamoci sul Capitolo odierno, che spero vi piaccia considerando anche che sarà un pochino tragico ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sì, ormai manca poco sia a livello di eventi che a livello di anni, dato che siamo nel 1940 e la storia principale si svolge nel 1943, ancora tre anni di eventi da mostrare e finalmente avremo completato tutto, o quasi dato che non mostrerò tutti gli eventi di questi tre anni, ma solamente gli essenziali ;). Comunque sia, ancora quattro Capitoli di numero e questa fic prequel sarà completa :). Bene o male tutti gli eventi riguardanti Nina che sono stati mostrati nello scorso chap erano già stati anticipati nella fic principale, magari qualche piccolo dettaglio mancava, ma il grosso lo conoscevate già e mi sono limitato a mostrarvelo meglio e con più dettagli ;). Anche questo è vero però, dato che lo scorso Capitolo ha pure rivelato l’origine del bastone di Jack Frost e come mai senza quello non può adoperare i suoi poteri di ghiaccio, praticamente Raichi ha estratto la sua colonna vertebrale e ne ha fatto un’arma per il ragazzo, anche se a causa del procedimento ora Jack Frost può adoperare i suoi poteri unicamente con il bastone, dove sono incanalate tutte le sue abilità in pratica, effettivamente non l’avevo ancora rivelato nella fic principale, e di conseguenza lo scorso chap un po’ di utilità anche al di fuori di Nina l’ha avuto alla fin fine :). Proprio a causa di queste imperfezioni sono definiti come Potenziati, loro cinque non sanno controllare bene i loro poteri a causa del metodo errato adoperato da Fontaine per risvegliargli il Genoma, e per distinguerli dagli altri, che invece riescono a adoperarli avendolo risvegliato in maniera corretta, gli hanno dato questo nome ;). Anche Alien e Predator l’hanno preso perché loro sono mutati in maniera irreversibile, e per molti questo è visto come una imperfezione seppur sia naturale per il Genoma che possedevano ;). Schmidt è l’unico dei Potenziati che riesce a controllare bene i suoi poteri, ma anche perché lui, a differenza degli altri, ha il Siero del Supersoldato dentro di sé, che gli ha dato un ulteriore potenziamento e gli ha consentito di controllare meglio quello dato dal Genoma, di conseguenza se risulta l’unico Potenziato senza problemi è per il doppio potenziamento che ha… anche se in verità qualcosa che non va ce l’ha, dato che è rimasto con il volto tumefatto irreversibilmente T_T. Come ultima cosa, Favaro è stato l’unico a riconoscere Nina perché all’epoca si era impegnato per cercarla essendoci una taglia da “Solo Viva” sulla sua testa, ma essendo passati anni da quando sono state stoppate le ricerche la gente si è dimenticata di lei perché nessuno ne parla più, che è un po’ come accade nella vita reale, fino a quando un omicidio viene discusso nei vari programmi la gente ancora un po’ non parla d’altro, quando smettono di parlarne se ne dimenticano tutti e a distanza di anni chiedono addirittura “Chi?!”, lo vediamo fin troppo spesso accadere qui da noi nella realtà T_T. Ti ringrazio davvero tantissimo per l’augurio, e spero che anche tu abbia passato una buona estate e che ti sia divertito nonostante le varie restrizioni e tutto il resto :) entro fine anno questa fic prequel terminerà sicuramente, e poi l’anno prossimo è praticamente sicuro al 100% che terminerà anche la fic principale ;). Sì, la fine è vicina T_T ma spero che alla fine questo ed i prossimi chap ti piaceranno come gli altri che li hanno preceduti ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Sono felicissimo che lo scorso Capitolo ti sia piaciuto molto *_* era parecchio introspettivo dal punto di vista sia di Nina che di altri pg come Favaro e Raichi e speravo di descriverlo meglio che potevo, dato che era composto per lo più da descrizioni, e se alla fine sono riuscito a rendere il tutto bene non posso che essere soddisfattissimo del mio operato *_*. Sfortunatamente l’essere stata potenziata con un metodo sbagliato l’ha segnata totalmente, ed adesso subirà anche gli effetti secondari perdendo lentamente la vista T_T Jack ed Alice sono stati più “fortunati”, ma anche nei loro potenziamenti ci sono stati dei difetti a causa del metodo sbagliato che Fontaine ha applicato loro T_T. Raichi si era affezionato a tutti e tre perché riteneva i loro allenamenti l’unico momento rilassante della sua vita, visto che per il resto è obbligato a costruire armi su armi per il Concilio dei Sette, e vedere cosa stava succedendo a Nina gli ha spezzato il cuore T_T. Anche dirlo a Xehanort l’ha fatto in buona fede perché era convinto che, essendo Nina comunque un’arma utile per il Concilio, avrebbe provato a fare di tutto per salvarle la vista e tenerla con loro… non avrebbe mai pensato che Xehanort la considerasse uno scarto e la gettasse in mezzo alla strada senza pensarci due volte T_T. Raichi anche volendo non avrebbe potuto evitare la cosa, il chip è comunque in testa e non gli permette di ribellarsi più del dovuto purtroppo T_T il ragionamento che ha fatto Xehanort è che Nina sarebbe divenuta cieca prima che loro andassero in Superficie, ed un guerriero cieco non è utile alla causa anche se possessore di una forza sovrumana, e di conseguenza non può dare il suo contributo… è un ragionamento molto crudele ed è vero, ma Xehanort ragiona in questa maniera come abbiamo visto più e più volte proprio qui nella fic prequel, e di conseguenza non c’è da sorprendersi che sia arrivato a questa conclusione T_T. Fortunatamente la vita di Nina da smemorata e barbona è durata solo qualche giorno, ma credetemi se dico che pochi giorni in quelle condizioni sono più che sufficienti a gettare il morale sottoterra ed a far credere di non avere nessuna via di salvezza T_T. C’è da dire che ufficialmente Favaro non voleva avere nulla a che fare con Nina e l’ha cacciata via più volte, anche malamente, ma alla fine la ragazzina è crollata davanti a lui con una forte febbre e non ha potuto fare a meno di aiutarla… temo però che tu abbia ragione, molti l’avrebbero ignorata nonostante tutto e sarebbero andati avanti per la propria strada, e questa purtroppo è una situazione che si presenta più e più volte anche nella realtà T_T. La critica l’ho volutamente fatta soprattutto alla realtà approfittando dell’occasione in cui tutta la Comunità si è dimenticata di Nina solo perché non ne hanno più parlato per anni, sfortunatamente è qualcosa che continua a succedere nella realtà, è qualcosa che ritengo dannatamente ipocrita e tu sai quanto odio l’ipocrisia è_é o ti interessi del tutto e fino alla fine, oppure non ti interessi proprio, semplice. Beh, di buon grado fino ad un certo punto, Favaro ha accettato con molta riluttanza, ed inizialmente si è pure pentito di averla accolta in casa sua per il modo in cui ha reagito, ma alla fine si è affezionato a lei come abbiamo visto nella fic principale, e questa è sicuramente un’ottima cosa XD ;). Nina invece ha deciso di rimanere con Favaro perché, con la morte dei genitori, era l’unico rimasto di cui si potesse fidare visto come si è preso cura di lei, e fortunatamente è riuscito a convincerlo :). Raichi ha saputo di Nina, e come dimostrerà anche questo stesso Capitolo è felice che è riuscita a trovarsi una casa e, essendo senza memoria, il Concilio non le darà la caccia ;). Come ultima cosa, possiamo dire che sì, la sfortuna di Nina è diventata fortuna dato che, come ha rivelato a Homing, è felice con Favaro e non scambierebbe quella vita per nulla al mondo, insomma tutto è bene ciò che finisce bene per fortuna *_*. Sono felicissimo che questi ultimi Capitoli ti siano piaciuti molto, ed a questo punto spero che anche gli ultimi quattro Capitoli che concluderanno la fic prequel ti piaceranno come gli altri che li hanno preceduti :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Ma figurati e non ti preoccupare, anzi parto sempre con la prevenzione di dover recensire un commento prima di postare il nuovo Capitolo, di conseguenza non ci sono stati problemi ed ho risposto regolarmente alla tua recensione, ed anzi ti ringrazio tantissimo per aver trovato il tempo sia di leggere che di commentare il nuovo Capitolo nonostante tutti i problemi che hai avuto in questi giorni, l’ho apprezzato molto e ti ringrazio tantissimo per questo *_* (L’ha fatto per pietà! N.d. Cell) (… Tu hai Psyko che non sopporti, io ho Cell. Siamo messi benissimo entrambi -_-‘! N.d. PGV 2) (Nah, semplicemente non vuoi accettare la realtà che sei uno sfigato! N.d. Cell) (Ok, andiamo avanti con la recensione prima che mi venga voglia di pestare a sangue qualcuno -_-‘! N.d. PGV 2). Raichi deve tenere costantemente d’occhio i tre Potenziati quando sono liberi per assicurarsi che migliorino sempre, ma purtroppo non poteva immaginare che una di loro stesse lentamente perdendo la vista, è qualcosa che lo ha distrutto totalmente dato che è affezionato sia a lei che a Jack ed Alice T_T. E quel che è peggio è che ha anche dovuto obbedire all’ordine di Xehanort di cancellarle la memoria e di sbatterla in mezzo alla strada, secondo lui non valeva la pena di perdere tempo con un “fallimento” che sarebbe divenuta cieca prima del trasferimento in Superficie, e Raichi ha dovuto eseguire anche se a malavoglia, dato che ritiene quei tre ragazzi l’unica cosa che lo tiene un po’ su di morale nella sua orrenda vita T_T. A causa di ciò, Nina è finita in mezzo alla strada a mendicare, ma fortunatamente, si fa per dire, ha avuto la febbre nel momento in cui c’era Favaro davanti a lei, che ha finito per comportarsi umanamente e prendersi cura di lei affinché guarisse… anche se non era del tutto contento di tenerla con sé e farla diventare sua allieva, ci è stato costretto e se ne è pentito quasi subito XD anche se poi come abbiamo visto nella fic principale sarà più che contento di averla con sé :). Non ti preoccupare riguardo la reazione di Jack ed Alice, sarà una delle primissime cose che mostrerò in questo Capitolo, dato che desideravo mostrarvi come hanno reagito ;) (Immagino che la mia controparte sarà distrutta… N.d. Jack Frost) (Invece scommetto che alla mia non importerà nulla di nulla di lei! N.d. Alice) (Beh, basterà vedere qui sotto e lo scoprirete subito ;)! N.d. PGV 2) (Fortunatamente si tratta della mia controparte, ma confermo che non deve essere bello per nulla perdere la vista T_T! N.d. Nina) (Oddio, si è rischiato lo spoiler?! O_O N.d. Favaro) (Mi sa di sì, allora AlanKall ha fatto bene a fermarlo in tempo! N.d. Sora) (Già! N.d. Kairi) (Immagino che chiunque nella tua posizione sarebbe stato felice alla fin fine… N.d. Riku) (In effetti è vero… N.d. Gohan) (È stato un bene alla fin fine, Ihihihihihihih! N.d. Goten) (Ehi, stai per caso offendendo la Dea Athena?! è_é N.d. Seiya) (Stai calmo, Seiya! N.d. Saori) (Esatto, non cadere nel tranello del nemico… N.d. Shiryu) (Purtroppo si tratta della mia controparte, e di conseguenza non posso rispondere completamente, ma immagino non abbia gradito la loro esitazione! N.d. Zoro) (Forse è così, chi lo sa… N.d. Nami) (Esatto, la mia dolce Teresa saprà fare un grandissimo lavoro!! *_* N.d. Sanji) (Chissà se il metodo d’allenamento della mia controparte della fic è come il mio oppure è diverso? N.d. Teresa) (Se vedremo un allenamento loro lo scopriremo, altrimenti dovremo supporre che sia leggermente simile… N.d. Conan) (… Tecnicamente non è una bella cosa questa O_O! N.d. Claire) (Davvero te li sei spoilerati? Io giuro che non ci riuscirei proprio, e se qualcuno me li anticipasse è probabile che impazzirei… N.d. PGV 2) (Ammazzeresti qualcuno? N.d. Maestro Xehanort) (No, non arriverei mai a quei livelli, ma sicuramente sarei parecchio incavolato nero! N.d. PGV 2) (Ma davvero avete pensato quello? La mia razza non ha sesso, non potremmo neanche volendo -_-‘! N.d. Freezer) (Come suo fratello maggiore confermo! N.d. Cooler) (E grazie Ophelia, ne riparleremo quando li avremo distrutti definitivamente! N.d. Freezer) (Se ci riuscirete, sfigati -_-‘! N.d. Vegeta) (Oh ci riusciremo, non dubitare di questo… N.d. Freezer) (Brava mia controparte, la sconfiggeremo di nuovo!! N.d. Claire) (Vedremo, vedremo… N.d. Freezer) (Penso che tutti buttiamo fuori quello che abbiamo dentro regolarmente, puntare il dito credo sia inutile! N.d. Edward) (Però hanno ragione quando dicono che c’è chi lo fa più di altri! N.d. Alphonse) (… Vero, basti pensare a Winry… N.d. Edward) (COSA?! è_é N.d. Winry) (O_O Aiut… N.d. Edward) (SI’!! INSEGNACELE!!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (O_O Glom… N.d. Kiba) (Questa non è una bella cosa O_O! N.d. Yamcha) (Già, credo sia meglio interrompere il siparietto con i miei pg prima che sia troppo tardi. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Ormai sì, manca pochissimo alla fine della fic prequel, solamente quattro Capitoli, e spero che come finale vi piaccia alla fine :). Come ultima cosa, per quanto riguarda la nascita di Lorenzo e Danilo non c’è molto da dire su di loro e di conseguenza non la mostrerò, mentre per i genitori sappiamo solo che neppure i due fratelli sanno che fine hanno fatto, quindi potrebbero anche essere morti per quanto ne sappiamo T_T. Ti ringrazio tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche gli ultimi quattro Capitoli della fic prequel ti piacciano come gli altri che li hanno preceduti ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il ventiduesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 22 – LA TRAGEDIA DEL CANCRO!



Fantacity, Comunità, 23 Settembre 1940:
“COSA?!”
Erano passati circa quattro mesi da quando Favaro aveva deciso di consentire a Nina di vivere in casa sua, e più o meno cinque da quando la ragazza era stata allontanata dal Palazzo Presidenziale perché ritenuta un fallimento.
A Raichi si era spezzato il cuore nel dover allontanare la rosa, visto che ormai si era affezionato a tutti e tre i ragazzi di cui si stava prendendo cura, ma purtroppo erano ordini provenienti dall’alto e lui non ci poteva fare nulla.
Quel giorno era stato stabilito che gli unici due Potenziati rimasti nelle mani del Concilio, Jack Frost ed Alice, venissero risvegliati per la prima volta da quando Drango era stata allontanata, e di conseguenza era arrivato il momento.
Non potevano rimanere all’oscuro di quello che le era successo per sempre, e di conseguenza dovevano essere informati entrambi del destino che aveva colpito Nina… anche se “leggermente” modificato rispetto all’originale.
Il dottore si era già rivolto a Xehanort per sapere cosa dire ai due esperimenti dopo che si sarebbero risvegliati ed avrebbero domandato della giovane, in fondo era loro diritto sapere qualcosa e non potevano tenerli all’oscuro di tutto.
Stavano imparando a controllare le loro abilità, ma erano ancora abbastanza instabili e c’era il rischio che si rivoltassero contro di loro se gli avessero detto la verità, o peggio che avessero perso il controllo dei loro poteri e fossero morti nel processo.
Il figlio di Ansem ci aveva pensato su bene su cosa dire loro, ed alla fine aveva optato per raccontare loro semplicemente che era morta, in modo che non facessero troppe domande e non indagassero troppo.
Sarebbe bastato dire che c’era stato qualcosa che non andava con la sua capsula, che avesse perso il controllo o roba del genere e che il liquido verdastro che le permetteva di respirare avesse finito per soffocarla addirittura nel sonno.
Era una scusa abbastanza improvvisata, ma il Gran Maestro era sicuro che ci sarebbero cascati, soprattutto se avessero saputo che le avevano provate tutte per salvarla, ma che malauguratamente non c’erano riusciti.
Di conseguenza, intorno alle 23:30 di notte, lo scienziato aveva risvegliato i due Potenziati e, una volta portati in Palestra, aveva raccontato loro tutto, con anche un po’ di timore per via del fatto che potevano perdere il controllo dei loro poteri.
Jack Frost c’era rimasto malissimo, al punto da esternare il suo shock con un’espressione a dir poco senza parole e gridando in quella maniera, non poteva crederci, una delle sue amiche era… morta?!
Dall’altra parte invece Alice, nonostante l’anziano temesse che potesse essere la prima a perdere la pazienza dato che lei e Drango sembravano molto legate, rimase abbastanza indifferente a quella notizia.
Anzi, con le braccia conserte iniziò ad osservare abbastanza scocciata il vecchio, come se le avesse addirittura raccontato qualcosa che non le importava minimamente, un atteggiamento che lo lasciava abbastanza sorpreso.
“D-Dici davvero? C-Ci stai… dicendo la verità?!” insistette nel frattempo l’albino, sperando con tutto il cuore che avesse sentito male.
Nonostante la reazione della nera, l’ex migliore amico di Ansem era più concentrato sul ragazzo, anche per via del fatto che era quello che aveva subito il contraccolpo peggiore tra i due, e dovette abbassare il volto sconsolato.
Quel giovane aveva sofferto tantissimo in vita sua, sia quando era stato rapito da Fontaine che quando aveva cercato di integrarsi tra il Concilio, ma alla fine aveva fatto un enorme sforzo ed era riuscito ad accettare quella situazione.
C’era riuscito anche perché era sostenuto mentalmente dall’ottimismo di Drango, la quale riusciva ad essere sempre di buon umore anche quando la situazione sembrava disperata, e questo finiva per influenzare chi le stava intorno.
Aveva saputo Raichi che la rosa si era affiliata ad un cacciatore di taglie, tale Favaro Leone, ed aveva finito per essere contenta per lei, anche perché non ricordandosi nulla il Concilio non le dava la caccia pur sapendo dov’era…
Però i due che aveva di fronte quello non lo sapevano, e non avrebbero mai dovuto saperlo. Per fortuna di Xehanort i due rimanevano svegli solo qualche ora prima di tornare a riposare per mesi, e questo giocava sicuramente a loro vantaggio.
A causa del dispositivo poi non poteva neppure tradire le volontà del suo capo, e di conseguenza era obbligato a mentire ai due anche se non voleva, per questo assunse un’aria triste, sia per mandare avanti quella “bugia” e sia per esternare i suoi sentimenti veri in quel momento.
Dopodiché, annuendo semplicemente, il dottore affermò “… Purtroppo è successo. Nina è rimasta soffocata nel sonno cinque mesi fa… ed è morta…”
Per il povero Jack Frost fu come se il mondo gli crollasse addosso, non poté credere a quello che stava sentendo, finì addirittura per mollare la presa dal suo bastone di legno che cadde in questo modo al suolo con un leggero tonfo.
Aveva lo sguardo perso nel vuoto, le pupille erano quasi sparite e stava sbiancando totalmente, anche se la sua pelle era già abbastanza bianca di suo, senza contare che stava pure visibilmente tremando sia dalla paura che dalla disperazione.
“N-No… non può essere…” biascicò debolmente il bianco.
Finì addirittura per fare un paio di passi all’indietro dallo shock, il tutto mentre gli occhi gli diventavano lucidi e sembrava sul punto di piangere, anche se stava facendo uno sforzo enorme nel tentativo di resistere più che poteva.
Dall’altra parte però, si poteva dire che Alice fosse tutto fuorché sconvolta come notato, anzi la ragazza rimase addirittura nella stessa posizione di prima ad osservare abbastanza scocciata il vecchio.
“E allora? Hai ritardato il nostro allenamento per questo?!” domandò addirittura la giovane.
Un’uscita che lasciò abbastanza attonito lo scienziato, il quale finì addirittura per sollevare il volto ed osservare quasi spaventato la ragazza, come se avesse visto un fantasma o addirittura il Demonio in persona.
Ma che razza di uscita era? Nina era una sua amica… come poteva pensarla in quella maniera?!
Lo stesso Raichi, dopo qualche secondo di pausa a causa della sorpresa, provò a dire “C-Come? Lei era una tua amica, avete condiviso tutti questi anni la stessa situazione, lei era sempre con te, ti voleva bene… non sei dispiaciuta?”
“Perché dovrei?” se ne uscì allora Alice, ancora abbastanza scocciata “Era solo una seccatura. Si eccitava per ogni minima sciocchezza, come se fosse l’unica ad avere dei superpoteri, certe volte era davvero patetica. Forse è un bene che sia morta alla fine…”
… C-Cosa?!
Stava dicendo sul serio?!
No, non poteva essere. Come poteva una ragazza che aveva subito lo stesso trattamento di Jack, Elsa, Schmidt e Nina parlare in quella maniera? Era impossibile che psicologicamente potesse affermare cose del genere.
Era vero che Johann era un caso isolato, dato che si era schierato con il Concilio dopo ciò che aveva visto in Superficie, ma lei era sveglia solo poche ore ogni chissà quanti mesi, e in quegli anni la sua mentalità era cambiata totalmente.
Sembrava quasi che la gratitudine nei confronti del Concilio si fosse tramutata ben presto in ossessione per i poteri che possedeva. Era stata corrotta dalle nuove capacità che possedeva, aveva ottenuto quelle abilità troppo presto.
Alice allora, portando entrambe le mani sulle guance, affermò con uno sguardo quasi di libidine “Ora che quella seccatura si è tolta dai piedi, potremo finalmente dedicarci a ciò che sappiamo fare meglio. Il nostro compito è aiutare chi ci ha salvato la vita, e con il nuovo scopo che ci ha dato il Concilio desidero ardentemente aiutarli nel loro progetto. Uhm, fremo alla sola idea del male che provocheremo in Superficie, quanto sono eccitata…”
Un’uscita a dir poco incredibile, che lasciò ancora più attonito Raichi. Sembrava quasi che fosse divenuta schiava delle stesse catene che adoperava nei suoi allenamenti, che fosse ingabbiata in una prigione mentale che non le faceva vedere oltre i suoi salvatori e il loro scopo.
Per quanto il suo compito fosse solamente di tenerla d’occhio ed assicurarsi che non perdesse il controllo delle sue abilità, il dottore non poté fare a meno di provare pena e pietà per colei che un tempo era una bambina innocente.
Era anche a causa della Primeval Rock che lui stava studiando se era ridotta in quelle condizioni, e di conseguenza non poteva fare a meno di sentirsi responsabile di ciò che le era accaduto. Se solo fosse stato più attento quando gli ADAM gli avevano rubato la pietra…
Discorso al contrario invece si poteva fare per Jack Frost, che neanche aveva sentito quello che aveva detto la compagna tanto era sconvolto alla notizia di aver perso un altro dei suoi amici, anzi migliori amici.
Prima era toccato ad Elsa e Schmidt, ed ora anche a Nina… sembrava che l’Universo intero volesse impedirgli di vivere la vita che desiderava da sempre, ed ora l’unica compagna che gli era rimasta era quella mentalmente meno stabile.
Certo, sapeva che Johann faceva parte del Concilio, in un occasione l’avevano anche incontrato, ma quella “cosa” che aveva visto non era più il ragazzo che li proteggeva nel magazzino degli ADAM, era cambiato sia esternamente che interamente.
Si era lasciato corrompere dal potere che il Concilio gli aveva donato, e la stessa cosa stava succedendo lentamente alla sua compagna. Poteva quasi dire che era l’unico che si stava mantenendo sano mentalmente…
Per Elsa non poteva parlare, non sapeva neppure che fine avesse fatto dopo che era scappata dal magazzino, e tutti si rifiutavano di dirglielo, pure Schmidt che in teoria doveva saperlo. Poteva solo sperare che stesse bene…
Ma Nina… lei, non ce l’aveva fatta, era morta, e Raichi non aveva motivo di mentire loro…
A quel punto il ragazzo non ce la fece più, e abbassando il volto finì per scoppiare a piangere quasi sonoramente, con la mano destra davanti agli occhi nel disperato tentativo di resistere, anche se tutto fu vano.
Iniziò addirittura a singhiozzare da tanto era disperato, mentre le lacrime scendevano lentamente a terra e lui provava quantomeno a mantenere una sorta di dignità, anche per evitare che Alice lo prendesse in giro per quello.
L’ex migliore amico di Ansem, davanti a tutto ciò, non poté fare a meno di stare male per loro. Aveva di fronte due facce della stessa medaglia, due ragazzi che avevano subito lo stesso destino ma che avevano reagito in maniera diversa.
Da una parte c’era Alice, un’allora bambina troppo piccola all’epoca per capire il marciume degli uomini che l’avevano rapita e che aveva reagito diventando della stessa caratura di coloro che le avevano fatto del male.
Dall’altra c’era Jack Frost, un allora bambino abbastanza grande da comprendere la differenza tra una persona buona ed una crudele e che era riuscito a riconoscere il marciume che si nascondeva anche nel Concilio.
Se solo Fontaine non li avesse presi di mira, probabilmente avrebbe avuto di fronte due ragazzi totalmente diversi da quelli che stava vedendo in quel momento, ma purtroppo il passato non si poteva cambiare, si poteva solo andare avanti…
E la stessa cosa valeva per loro due. Avrebbero dovuto andare avanti con la loro vita, consapevoli di essere rimasti gli unici Potenziati nella Comunità, e con la coscienza che un giorno avrebbero fatto parte dell’esercito del Concilio.
Poveri ragazzi, a Raichi facevano sempre più pena…

Fantacity, Comunità, 24 Settembre 1940:
Il discorso fatto per Alice e Jack Frost però, non si poteva fare anche per Nina, che stava vivendo una vita del tutto differente dalla loro.
Qualche mese prima, con grande fatica, la ragazza era riuscita a convincere Favaro a tenerla con sé ed a farla diventare la sua apprendista, non volendo finire di nuovo in mezzo alla strada oppure in una casa-famiglia qualsiasi.
Le aveva salvato la vita da una febbre che neanche sapeva di avere, e sperava che accettasse di tenerla con sé anche se avrebbe significato più costi per il cibo e una vita più difficile a causa dei loro pochi guadagni.
Era stata dura, ma ce l’aveva fatta, e così Leone già dal giorno successivo aveva iniziato ad addestrarla come cacciatrice di taglie, per vedere innanzitutto che cosa sapeva fare e se aveva qualche capacità.
Naturalmente, già alla prima lezione entrambi si resero conto dell’immensa forza fisica della ragazza, che distrusse un masso come se fosse stato un grissino, il tutto davanti agli sguardi esterrefatti di tutti e due.
La prima cosa che gli venne da chiedere all’afro fu da dove proveniva quel potere, ma la rosa non sapeva rispondergli perché neanche lei ne era a conoscenza, ma non avendo memoria del suo passato nessuno dei due se ne sorprendeva.
A causa di ciò, Favaro comprese che doveva adottare un approccio differente con lei, dato che con quella forza fisica devastante poteva risultare un bel problema per chiunque, ed alla fine riflettendoci su sembrò trovare una soluzione.
Per prima cosa le dette una frustra, in modo da usare quella in combattimento a lunga distanza e non dover rischiare di fare troppo male a chi dovevano catturare vivo, visto che per alcuni la taglia valeva solo se erano in vita…
Ma al tempo stesso sapeva che qualche volta poteva occorrere pure la forza fisica, come sarebbe dovuto succedere se Nina fosse stata sua apprendista già quando Bakura era ricercato da tutta la Comunità, e trovò la soluzione anche per quello.
Le affidò un tirapugni, in modo che potesse aumentare ancora di più la carica dei suoi pugni e, in caso di avversari troppo pericolosi, stenderli nel giro di poco tempo. Erano soluzioni abbastanza abbozzate, però era il meglio a cui era riuscito a pensare.
Per quanto fossero senza soldi, i primi tre mesi Drango non andò in missione, dato che prima doveva imparare a dosare bene la sua forza fisica per evitare di essere un pericolo per chiunque, ed era l’afro ad andare a catturare qualche criminale di basso rango.
Alla fine, Leone ritenne che la ragazza fosse finalmente pronta per dare la caccia ai criminali con lui e la promosse a sua assistente in via ufficiale.
Un’emozione indescrivibile per Nina, che senza memoria del suo passato sembrava finalmente aver trovato il suo posto nel mondo. Quel giorno qualche lacrima le scese dagli occhi, ma in fondo era abbastanza comprensibile.
Gli ultimi tre mesi i due li passarono dando la caccia ai vari criminali della società, anche se puntavano maggiormente alle due taglie più alte della Comunità, quella di Doflamingo, Capo della malavita, e di suo figlio, il misterioso braccio destro.
Il problema era che entrambi erano molto scaltri e furbi, e non si facevano trovare facilmente, soprattutto il misterioso figlio che nessuno sapeva la sua identità dato che dei nuovi membri della gang di Donquijote nessuno l’aveva mai visto.
Secondo alcuni si era infiltrato in un organo istituzionale per tenere d’occhio da vicino la situazione ed informare il padre, ma al momento non c’erano prove in merito e dovevano arrangiarsi con quello che c’era.
Difatti, in assenza dei due, i cacciatori di taglie avevano dovuto ripiegare sui membri minori della malavita, sperando di catturare quantomeno loro e ricevere i soldi delle taglie, che magari erano pochi ma comunque buoni.
Il problema… era che non era facile neppure quello!!
Sia Favaro che Nina erano due pasticcioni che ne combinavano di tutti i colori mentre erano in missione, ed a causa di ciò la maggior parte delle volte i loro obiettivi riuscivano a fuggire lasciandoli con un pugno di mosche.
Alcune volte Yugi, un cacciatore di taglie evidentemente più bravo di loro, riusciva ad anticiparli ed a soffiargli la preda, la maggior parte delle volte con una taglia abbastanza consistente sulla testa, e pure lui di conseguenza li lasciava a vuoto.
Una situazione quasi snervante, da cui però cercavano di tirarsi su riprovandoci giorno dopo giorno, settimane dopo settimane, e qualche volta qualche criminale lo catturavano, ma era sempre con una taglia piccola.
Grazie a questo riuscivano a sopravvivere, ma entrambi erano a conoscenza che non potevano andare avanti così e che dovevano catturare qualche taglia più grande, anche se fino a quel momento non c’erano riusciti…
Quelle poche volte che rimanevano senza cibo, finivano addirittura per sgraffignarlo cercando di non farsi vedere, quantomeno per provare a sopravvivere, peccato solo che la maggior parte delle volte venivano beccati a causa della loro goffaggine…
Ed anche quello era il caso!!
Erano le 16:00 e, cercando di non farsi vedere da nessuno, avevano provato a rubare un paio di frutti ed un paio di verdure da un fruttivendolo, cercando di non essere visti da nessuno… ma erano stati scoperti e cacciati via all’istante!!
“LURIDI LADRI!! E NON FATEVI PIU’ VEDERE DA QUESTE PARTI!!” era quello che gridava il venditore sull’uscio della porta verso i due.
I cacciatori di taglie, usciti di corsa dal negozio, erano scappati a gambe levate mentre l’uomo inveiva contro di loro, con un’aria visibilmente terrorizzata e correndo a gambe e braccia levate più velocemente che potevano.
Alla fine, erano riusciti quantomeno a prendere una mela ed un broccolo, sempre meglio di niente, anche se sarebbe bastato unicamente per quella sera, ma per il momento potevano farselo bastare in attesa di tempi migliori.
I due si rifugiarono in un vicolo, lontani da occhi indiscreti, e ripresero un attimo fiato con il petto piegato in avanti e le mani poggiate alle ginocchia, dato che avevano corso come forsennati per minuti abbondanti.
“Anf anf, l’abbiamo scampata, anf anf!” fu quello che disse Nina.
“G-Già, anf anf, non siamo stati anf anf così fortunati stavolta anf anf!” replicò pure Favaro sempre con il fiatone.
Rimasero lì almeno per un altro minuto abbondante prima di riprendersi dalla corsa che avevano fatto, e dopo che avevano ripreso un po’ di fiato poterono tirare le somme di quello che erano riusciti a recuperare…
“Una mela ed un broccolo?!” affermò Leone, visibilmente stizzito.
La rosa però sembrava più ottimista di lui, al punto che affermò “Beh, sempre meglio di niente alla fin fine!” cercando di trovare il lato positivo nella cosa.
Favaro però non sembrava della stessa opinione, visto che ancora un po’ strinse ancora più forte la presa su entrambi gli alimenti che reggeva nella stessa mano, rischiando in questo modo di spaccarli del tutto.
Un atteggiamento davvero strano da parte del mentore, al punto tale che per poco Nina si spaventò nel vederlo comportarsi in quella maniera. Nonostante fosse abbastanza scorbutico quando voleva, non si arrabbiava così facilmente.
“M-Maestro…” fece difatti Drango, quasi impaurita.
A quel punto, voltandosi a guardare la ragazzina, il cacciatore di taglie notò che stava decisamente esagerando con quell’atteggiamento e, a quel punto, cercò di tranquillizzarsi e di tornare calmo, anche per lei.
Ci riuscì solo dopo qualche secondo in cui dovette respirare bene, ma alla fine si tranquillizzò ed abbassò il volto assumendo un’aria sconsolata. Era passato dall’ira alla delusione nel giro di poco tempo, chissà cosa gli stava passando per la testa…
Fortunatamente la rosa trovò subito una risposta a questa domanda, dato che l’uomo stesso, mantenendo il volto basso e l’aria triste, le spiegò “Scusami per questo piccolo sfogo, è solo che… te l’avevo detto che avremmo vissuto di stenti. Ti avevo avvertita che la vita con me non sarebbe stata semplice, guarda come siamo ridotti, a rubare una mela ed un broccolo per sopravvivere. Che pena…”
Quindi in sostanza era quello che lo stava prima facendo arrabbiare e poi deprimendo, sperava di dare una vita migliore alla ragazza nonostante quanto le avesse detto quella sera, ed almeno fino a quel momento non c’era riuscito.
Era arrabbiato con sé stesso per aver fallito in quasi tutto quello che si era ripromesso mentalmente di fare dopo averla presa come apprendista, anche se era stato scorbutico esternamente, dentro di sé aveva pensato a tutt’altro.
Forse anche per questo Nina rimase parecchio perplessa, al punto quasi da sgranare gli occhi inizialmente nel vedere cosa stava dicendo il suo mentore, era la prima volta che si apriva in quella maniera con lei da quando l’aveva “adottata”…
Però, anche se magari non avevano tutto ciò che desiderava, non poteva dire di essere triste, anzi l’esatto contrario, ed era giusto che Leone lo sapesse, proprio per questo decise di fargli sapere che apprezzava davvero molto quello che stava facendo.
Istintivamente, prese con la sua mano destra quella sinistra dell’uomo e, appena quest’ultimo si fu voltato ad osservarla quasi confuso, la rosa si dipinse un dolce sorriso sul volto, il più dolce che poteva fare in quel momento.
“Maestro, io non mi sono mai divertita così tanto come in questi mesi che ho passato con lei. Magari non abbiamo la vita che avremmo desiderato, ma mi sto divertendo un mondo a vivere con lei, e non cambierei questa vita per nulla al mondo!”
… S-Stava… dicendo la verità?!
Il rosso, appena ebbe terminato di parlare l’apprendista, sgranò gli occhi davanti alle parole che aveva appena pronunciato, era visibilmente senza parole e la stava osservando con uno sguardo quasi allucinato.
Non sembrava star mentendo, dallo sguardo che gli stava rivolgendo non sembrava far trasparire nessun segno di bugia, quindi forse stava dicendo la verità, nonostante tutto era felice con lui e voleva farglielo sapere…
Quelle sue parole commossero molto internamente il povero Leone, il quale inizialmente cercò di resistere digrignando i denti e chiudendo anche gli occhi… ma bastarono due secondi per farlo cedere totalmente.
All’istante sollevò il volto in alto e scoppiò a piangere sonoramente come un fiume in piena, in una reazione che lasciò abbastanza attonita persino la rosa, che per un momento sussultò staccando anche la sua mano da quella dell’uomo.
“AAAAAAAAAHHHHHH SEI UN TESORO, NINA. AAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!” fu quello che disse mentre continuava a piangere litri di lacrime di gioia.
Un atteggiamento davvero strano da parte sua, ma sembrava che Drango ci fosse abituata dato che, con un’espressione che era un misto tra la sorpresa e la rassegnata, pose entrambe le mani avanti per cercare di calmarlo.
“Suvvia Maestro, non faccia così…” anche se sapeva che in teoria non sarebbe servito a nulla, ne avrebbe avuto ancora per minuti.
Certi suoi comportamenti definirli strani era voler essere riduttivi, però gli voleva bene anche per questo. Era molto eccentrico e scorbutico a volte, ma nascondeva un cuore grande e “fragile”, che si scioglieva quando si sentiva davvero contento e soddisfatto.
Magari il futuro non sarebbe stato del tutto roseo con loro, avrebbero dovuto affrontare molte difficioltà ed avrebbero dovuto faticare non poco per sopravvivere, ma sarebbero andati avanti a testa alta fino alla fine.
Avrebbero combattuto… come una squadra!!

Villa Brief, Fantacity, Comunità, 06 Aprile 1941:
Quasi quattro anni erano passati dalla nascita della piccola Bra.
Nonostante Bulma all’epoca fosse molto triste a causa di quanto stava accadendo alla piccola Winry, che poi aveva finito per accogliere in casa sua come se fosse una figlia, era riuscita a partorirla senza alcun problema, anche se la gravidanza aveva finito per allungarsi.
Da allora, Agatha si era presa cura anche di lei, dato che ormai Trunks stava crescendo e non aveva più bisogno di una baby-sitter, e anche per questo la badante si occupava quasi esclusivamente della piccola di quattro anni.
Dentro di sé però, l’anziana, che ormai aveva sessantasei anni, non poteva negare che l’esperienza con Bra fosse decisamente diversa rispetto a quella che aveva sviluppato con il viola, in fondo quando era stata assunta quest’ultimo era già un giovanotto cresciutello.
Grazie a ciò, nonostante fosse ancora esuberante come i bambini della sua età, era rimasto molto educato, e crescendo aveva anche sviluppato un’educazione decisamente superiore a quella dei ragazzi della sua età.
La stessa cosa però non la poteva dire per l’azzurra, la quale fin da neonata era una peste incredibile, neanche suo figlio Hughes o sua nipote Lucy erano così casinisti quando avevano la stessa età.
Sembrava quasi che fosse proprio nella natura della piccola essere una discola in quella maniera, e la donna non poteva negare che la cosa la irritava non poco, al punto che avrebbe tanto voluto tagliarle la gola immediatamente…
Ma doveva trattenersi, senza Bra non avrebbe più avuto un motivo per rimanere a Villa Brief, e doveva rimanerci per tenere d’occhio Bulma ed i suoi parenti per conto del Gran Maestro, quindi doveva stare calma… per il momento.
A parte questo però, la situazione a Villa Brief fino a quel momento era stata delle migliori.
Sia Vegeta che la moglie, rispettivamente di quarantadue e quarantaquattro anni, lavoravano parecchio e portavano un lauto stipendio a casa, che permetteva loro di mantenere tutto il lusso in cui vagavano, anche se tutti erano concordi che se lo erano meritato.
Trunks, che aveva diciassette anni, era al secondo anno dell’Abe Sapiens Insitute indirizzo superiore, i suoi voti erano eccelsi e grazie all’intelligenza ereditata dalla madre riusciva a primeggiare anche là dove aveva diverse difficoltà iniziali.
Winry, che crescendo aveva raggiunto i quattordici anni, si era finalmente integrata nel suo nuovo ambiente, iniziava a chiamarlo “casa” e si stava davvero affezionato a Bulma ed a tutti gli altri, anche se continuava a mantenere il musone la maggior parte delle volte.
Non aveva mai superato il trauma della morte dei suoi genitori, ed anche se era al quarto e penultimo anno delle medie stava già iniziando a valutare il suo futuro, e sembrava addirittura aver deciso cosa fare.
Non sapeva neanche lei bene come mai, ma da circa tre anni aveva scoperto di avere lo strano “potere” di capire quando qualcuno le mentiva semplicemente guardandolo, come se fosse una sorta di dono naturale.
L’aveva capito quando si era accorta che Trunks le aveva mentito circa un vaso rotto, mentre Agatha le aveva detto la verità avendo visto tutto quanto. Inizialmente aveva pensato fosse una coincidenza, ma poi le stesse condizioni si erano verificate più spesso, e questo la portò a pensare che non fosse nulla di casuale…
Si era autoconvinta di avere un dono, un regalo che le era stato fatto a causa del trauma che aveva subito e che doveva mettere al servizio dei deboli come lei, altrimenti non avrebbe avuto senso che si fosse manifestato proprio un anno dopo la morte dei suoi genitori.
Aveva deciso che, una volta terminate le medie, avrebbe aderito al programma che consentiva ai ragazzi di entrare nel modo del lavoro già a quindici anni, e di divenire una psicologa operativa all’Evangelion Hospital.
Per una ragazzina di quattordici anni sembrava una follia scegliere una carriera del genere, però lei era sicura di quella scelta anche grazie agli psicologi che l’avevano sostenuta mentalmente per cercare di aiutarla ad elaborare quanto accaduto ai genitori.
Un “potere” del genere, che capiva quando qualcuno le stava dicendo la verità, doveva essere messo a disposizione dei più deboli psicologicamente, e proprio per questo fare la psicologa era la carriera perfetta per lei.
Ancora un anno, e poi si sarebbe gettata a capofitto nel suo nuovo lavoro!!
Tuttavia, nonostante il buon’umore che aleggiava a Villa Brief negli ultimi due anni, esso non sarebbe stato destinato a durare a lungo, dato che un'orrenda tragedia stava per abbattersi nella loro umile seppur ricca casa…
Vegeta, circa un anno prima, aveva iniziato a sentirsi male alla testa. Giramenti di stomaco, dolore lancinante al cranio, nausea e vomito, senza contare il sangue che gli usciva sia dal naso che dalla bocca qualche volta.
Come medico, Bulma aveva iniziato a temere il peggio e l’aveva fatto visitare all’Evangelion Hospital, una tac avrebbe sicuramente chiarito se i suoi sospetti erano veri… e malauguratamente così fu.
Scoprì che Vegeta era affetto di cancro al cervello!!
Fu lei stessa ad eseguire la tac, e quando l’orrenda verità si manifestò davanti a lei ebbe un sussulto terribile, al punto che per poco non le cadde la cartellina su cui aveva segnato i risultati delle analisi dalla mano.
Era un cancro maligno già in stadio avanzato, non si capiva bene come fosse stato possibile dato che condizioni del genere si sarebbero dovute manifestare prima, consentendo così loro di intervenire in tempo…
Ma sfortuna aveva voluto che fosse arrivato quasi all’improvviso, e se volevano evitare che Vegeta morisse dovevano intervenire subito, quantomeno per cercare di allungargli il più possibile la vita fino a quanto potevano.
L’uomo si sottopose alla chemioterapia per circa un anno intero, due volte alla settimana, in modo da arrestare temporaneamente il diffondersi del tumore, e sembrò funzionare inizialmente, dato che egli iniziò a sentirsi meglio.
C’era da dire che, nonostante l’orrenda notizia ricevuta e le condizioni in cui versava, Vegeta non aveva mai mostrato segni di cedimento neanche una volta, aveva affrontato tutto a testa alta, senza mai voltarsi indietro.
Un atteggiamento che gli rendeva onore, e di cui alcuni erano pure invidiosi sotto certi punti di vista, ma questo non cambiava il fatto che lentamente stava morendo, e cercavano di ritardare il più possibile l’inevitabile.
Se difatti avevano vissuto quell’ultimo anno in allegria in casa Brief era anche grazie allo sprizzante ottimismo di Vegeta, il quale aveva cercato sempre di tenere alto l’umore in modo che nessuno fosse triste.
Riteneva che la morte fosse un passo inevitabile della vita, e che soprattutto quando era molto vicina andava affrontata a petto alto, cercando di godersi appieno gli ultimi anni o attimi che mancavano da vivere.
Con questa filosofia, Vegeta aveva passato l’ultimo anno a divertirsi con i suoi figli e Winry, cercando di fargli passare momenti che sarebbero rimasti scolpiti nel loro cuore per sempre, senza mai abbandonarli.
La bambina ed i due ragazzi erano gli unici che non erano mai stati informati delle sue condizioni, cercavano di mentire loro per proteggerli, per assicurarsi che non vivessero male lo stato in cui versava il padre da un anno a quella parte.
Nonostante Trunks qualche sospetto iniziò ad averlo, arrivò alla conclusione che fosse solamente sua paranoia, mentre Bra non sospettò nulla e fu anzi felice di passare tanti bei momenti allegri insieme al padre.
Discorso diverso invece per Winry, che anche grazie alla sua abilità di capire quando qualcuno le mentiva aveva già capito che le stavano raccontando una bugia, anzi sembrava che neanche avessero cercato di nasconderlo.
Tutti e due sapevano che ne era capace, ma non avevano cercato di tenerglielo nascosto ed anzi mentivano davanti a lei con il sorriso sulle labbra, forse per farle quantomeno non capire che cosa ci fosse sotto per davvero.
Nonostante le bugie che le raccontavano, Rockbell ci passò sopra e cercò comunque di divertirsi con la sua nuova famiglia. Quei momenti le erano stati negati da Bakura che aveva ucciso i suoi genitori, e voleva viverli fino a quando poteva.
Agatha invece era stata informata pienamente delle condizioni di Vegeta, e nonostante lo shock iniziale per un momento pensò addirittura che ci fosse la mano del Concilio dietro quella malattia sbucata fuori “dal nulla”.
In fondo un tumore maligno al cervello non sbucava fuori all’improvviso ed i sintomi si iniziavano a sentirli già tempo prima. Forse anche per questi sospetti contattò i suoi superiore per domandare spiegazioni.
Saltò fuori che gli Illuminati non avevano nulla a che fare con quella storia, anzi ne erano totalmente estranei, un’uscita che lasciò la bionda abbastanza sorpresa ma, al tempo stesso, le permise di capire cos’era accaduto.
A quel punto era certa che Vegeta avesse iniziato a sentire i sintomi del cancro almeno un paio di anni prima, ma avesse cercato di tenerlo nascosto quanto possibile per evitare di far preoccupare troppo i suoi familiari.
In fondo gli sarebbe bastato evitare di sanguinare o vomitare di fronte a loro, e quando la testa cominciava a fargli male doveva solamente fare finta di nulla ed andare avanti come se non avesse nulla di nulla.
Quell’atteggiamento però non poteva andare avanti quando i sintomi erano peggiorati, e fortuna per lui volle che Bulma non si facesse troppe domande e pensasse unicamente a curarlo, anche per cercare di tenerlo in vita il più possibile.
Continuarono con la chemioterapia per un anno… fino a quel giorno…
Improvvisamente, mentre era in casa, Vegeta aveva cominciato a sentire un dolore troppo grande alla testa, lo stomaco aveva iniziato a fargli terribilmente male e l’intero salotto era stato inondato dal suo vomito, che usciva continuamente.
Uno spettacolo agghiacciante che si manifestò fortunatamente alle 12:30, quando i ragazzi erano fuori per gli studi, e fortuna voleva che Vegeta fosse stato lasciato a casa dal lavoro per la chemio che si sarebbe dovuta svolgere il giorno successivo.
Anche Bulma era in casa, dato che doveva tenerlo d’occhio ed assicurarsi che non peggiorasse, e quando l’uomo versò in quelle condizioni pietose fece chiamare subito un’ambulanza, che arrivò all’istante a Villa Brief.
Sia l’azzurra che la badante si catapultarono all’Evangelion Hospital seguendo in questo modo Vegeta fino a lì, volevano assicurarsi che le sue condizioni non peggiorassero o che si manifestasse il peggio.
Trunks, Bra e Winry non furono allertati. Scelsero di dirglielo quando sarebbero tornati a casa, in modo che si concentrassero unicamente sui loro studi senza pensare alle condizioni in cui versava il nero.
Lo facevano anche per la povera Rockbell, la quale quattro anni prima aveva perso i genitori e rischiava di finire in shock di nuovo sapendo quello che stava succedendo a Vegeta. Fino a quando il peggio non si sarebbe verificato, era meglio tranquillizzare soprattutto lei.
Una volta in ospedale, Agatha fu addirittura mandata a casa ad accogliere i ragazzi quando sarebbero tornati, rassicurandoli che fosse tutto a posto e che non sarebbe successo niente, mentre Bulma rimase all’Evangelion Hospital.
Le prime diagnosi stabilirono che il cancro al cervello era peggiorato notevolmente, e che se non veniva operato immediatamente quantomeno per affievolire gli effetti del tumore rischiava seriamente di morire entro poche ore.
Bulma rimase sconvolta a quella diagnosi, quella che temeva da un anno intero e che sperava ritardasse il più possibile. L’orribile momento che aveva temuto fin dall’inizio rischiava di manifestarsi davanti a lei…
Avrebbe voluto operare lei personalmente suo marito, era la migliore quando si trattava di quelle operazioni e riteneva fosse l’unica in grado di riuscirci, ma i medici dovettero allontanarla quanto più possibile dalla sala operatoria.
Era troppo coinvolta emotivamente, ed avevano paura che si facesse prendere troppo dall’agitazione durante l’operazione senza poter così medicare così come era solita fare con tutti gli altri.
In pratica c’era il serio rischio che stavolta combinasse un pasticcio, e l’avere sulla coscienza la morte del marito era un dolore che nessuno voleva farle provare.
Furono di conseguenza gli altri chirurgi ad eseguire l’operazione, i migliori di cui disponeva l’Evangelion Hospital, e prima che Vegeta entrasse in sala operatoria rivolse alla moglie delle piccole e semplici parole.
Mentre veniva trasportato sul lettino, la moglie lo seguiva alla sua destra, visibilmente preoccupata, e lui cercando di tirarla su di morale, le sorrise dolcemente e pronunciò le uniche cose che avrebbe potuto dirle in quel momento.
“Comunque vada a finire, prenditi cura dei ragazzi per me… e sappi, che rifarei quel lancio ogni giorno della mia vita!!”
Parole che lasciarono a dir poco scioccata Brief, che strabuzzò quasi gli occhi mentre osservava il nero che, arrivato nei pressi della sala operatoria con i chirurgi, sparì dalla sua vita dietro le porte della stanza dove doveva essere operato.
L’azzurra rimase lì, ferma ed immobile davanti alla porta, come se dovesse ancora metabolizzare quanto le avesse appena detto, con le gambe che le tremavano e il colore della pelle che divenne quasi cadaverico.
Da un lato le aveva chiesto di prendersi cura dei loro figli ed anche di Winry per conto suo, e dall’altra… le aveva fatto l’ennesima dichiarazione d’amore, ricordandosi il giorno in cui il loro amore era cominciato.
A quel punto, sentendo nel suo cuore che quelle erano parole d’addio, scoppiò sonoramente a piangere, toccandosi la bocca con la mano destra e singhiozzando pesantemente, anche se cercò di resistere più che poteva.
Ma era davvero difficile per lei riuscirci, ed anche per questo finì per piangere svariati minuti abbondanti, nel tentativo di fermarsi ma senza riuscirci, e chi passava per quel corridoio non provò neanche a parlarle.
Tutti sapevano cosa stesse rischiando il marito, ed erano consapevoli che poteva non rivederlo più, per questo preferirono lasciarla da sola a sfogare il suo dolore e la sua rabbia. Le avrebbe fatto bene buttare fuori tutto quello che aveva dentro.
L’operazione nella sala operatoria durò circa un’ora abbondante, una durata forse un po’ troppo eccessiva per un’operazione di tale portata, ma poteva anche essere un segno positivo che indicava che Vegeta stava lottando con le unghie e con i denti.
La luce sopra la sala, che era posizionata al piano più alto dell’Evangelion Hospital e che all’esterno presentava un corridoio simile a quello che Lorenzo e Danilo avrebbero attraversato due anni dopo per uscire dalla struttura, non si era ancora spenta.
Era una luce rossa, che aveva anche il simbolo di una siringa, e fino a quando rimaneva accesa significava che l’operazione era ancora in corso, quando si sarebbe spenta sarebbero iniziati i veri problemi, e l’azzurra lo sapeva.
Rimase seduta fuori dalla sala, ad osservare la luce quasi con insistenza, nella speranza che si spegnesse e potessero finalmente comunicarle come era andata a finire, e finalmente, dopo un’ora abbondante dall’inizio, si spense.
Subito dopo, uscì dalla sala un chirurgo, con in mano un fazzoletto con cui si stava pulendo le mani, anche se durante l’operazione aveva tenuto i guanti verdi per tutto il tempo e di conseguenza non era una prassi prettamente necessaria.
Inutile dire che Bulma lo bloccò all’istante, avvicinandosi a lui con foga e domandandogli “Com’è andata? È tutto a posto?” visibilmente terrorizzata.
Il medico, appena la vide, assunse un’aria parecchio distrutta, che già di per sé non era proprio positiva, ma furono le parole successive, che disse dieci secondi dopo ed abbassando il volto sconsolato, a distruggerla totalmente.
“… Mi dispiace, Direttrice, abbiamo fatto quello che potevamo e suo marito ha lottato come un leone, ma non siamo riusciti a fermare il tumore e… cinque minuti fa l’ha… l’ha ucciso…”
La notizia che tanto temeva, di cui tanto aveva paura, era arrivata.
Sentendo le parole del chirurgo, lo sguardo di Bulma si spense totalmente, le pupille le sparirono dagli occhi, il colorito della pelle divenne per davvero bianco cadaverico e lei iniziò a tremare come una foglia con tutto il corpo.
Il momento di cui aveva avuto timore per un anno intero era arrivato. Vegeta aveva provato a fare di tutto per sopravvivere, ma alla fine non ce l’aveva fatta ed era deceduto sotto i ferri, rivolgendo poche parole d’addio alla moglie e senza poter salutare i suoi figli.
Emotivamente, la donna si distrusse completamente, e dopo aver provato a resistere più che poteva cadde a terra, con le ginocchia distese al suolo ed entrambe le mani davanti al volto, piangendo a dirotto per la grave perdita.
Il medico non la fermò, ma anzi comprese perfettamente il suo dolore e come mai fosse tanto distrutta. Perdere un marito, l’amore della propria vita, non era una cosa facile da capire ed accettare per nessuno, neanche per i più forti.
L’azzurra rimase lì ferma, a sfogarsi per una mezz’ora abbondante senza quasi mai fermarsi, forse perché non voleva fermarsi, voleva buttare fuori tutto il dolore, tutta la rabbia e la disperazione che stava provando in quel momento.
Vegeta fin da bambino era stato un discolo ed un bulletto, ma da quando avevano fatto quel lancio di moneta era cambiato molto, era migliorato caratterialmente ed era divenuto un buon lavoratore, un bravo marito ed un ottimo padre.
Aveva subito una metamorfosi notevole, e lei lo sapeva che l’aveva fatto per amore nei suoi confronti. Aveva perso per sempre l’amore della sua vita, e quel dolore non avrebbe mai più potuto abbandonarla…
E come se non bastasse, c’erano anche i ragazzi da essere informati…
Per evitare di farli preoccupare troppo, Brief comprese che andavano informati subito della questione, anche la piccola Bra, altrimenti avrebbe rischiato di domandarsi fin troppo spesso dove era andato il padre ed avrebbe capito l’inghippo.
Le spezzava il cuore dover informare una bambina di quattro anni di una notizia così terribile, ma purtroppo doveva farlo, ne era obbligata, e per questo circa alle 18:00 di quel giorno si diresse a casa molto rapidamente.
Per tutto il tragitto rimase in silenzio, senza spiccicare una parola e mantenendo lo sguardo basso, da funerale, senza riuscire ad accettare ancora quello che era successo, ma in fondo come poteva accettarlo così facilmente?!
Arrivò verso la sua abitazione attorno alle 18:45, e davanti al portone della Villa esitò per un momento ad aprire la porta, mantenendo la mano destra sopra al pomello per quasi un minuto abbondante.
Aveva paura di quel momento, non sapeva neanche che cosa dire, quali parole pronunciare per evitare traumi ai suoi figli, senza contare la povera Winry, quella povera ragazza aveva già subito abbastanza colpi negli ultimi anni…
Malauguratamente però, era un lavoro che andava fatto, per questo deglutì molto faticosamente e spalancò la porta, ben consapevole di che cosa l’avrebbe aspettata al suo interno, uno spettacolo che non le sarebbe piaciuto…
Difatti, venne subito circondata nella hall da tutti e quattro coloro che erano presenti in quella casa, ossia Trunks, Bra, Winry ed Agatha, la quale rimaneva indietro rispetto agli altri tre anche per lasciargli posto, com’era giusto che fosse.
“Allora, com’è andata?” domandò subito Trunks, abbastanza agitato.
“Papà sta bene, vero?” chiese invece la piccola Bra.
La voce si strozzò nel collo di Bulma, distruggere così le speranze dei suoi figli era qualcosa che la faceva stare male, avrebbe preferito essere in tutt’altro luogo piuttosto che lì, se solo avesse potuto riavvolgere il tempo di un anno o anche più…
Però non poteva tergiversare ancora troppo, Rockbell, nonostante fosse agitata come gli altri, aveva letto nel suo volto qualcosa che non andava, e stava già iniziando a preoccuparsi, motivo per cui non aveva detto nulla fino a quel momento.
Proprio per questo, con ancora molta agitazione nel corpo e il cuore che le batteva a mille, Brief abbassò il volto sconsolato, facendo già intuire qualcosa a chi la stava osservando, e dovette confessare l’amara verità.
“… Mi dispiace molto. Hanno fatto di tutto per salvarlo, credetemi, ma vostro padre è… è…” nonostante avesse cercato in tutti i modi di darsi la carica, non riuscì neanche a finire la frase che cominciò a singhiozzare sul punto di piangere.
Non servì però che andasse avanti, sfortunatamente tutti avevano già compreso quello che voleva dire, e proprio per questo calò il buio nella stanza, metaforicamente parlando, a causa dell’orrenda notizia appena ricevuta.
Fu un macigno enorme che cadde addosso ai due ragazzi ed alla bambina, i quali ebbero la stessa reazione della donna, strabuzzando gli occhi con le pupille che quasi sparivano, impallidendo e con le gambe tremolanti.
“N-No… non può essere…” biascicò debolmente Trunks.
Era sempre stato un padre presente, anche prima di sapere della malattia, e si era molto affezionato a lui. Non poteva credere che fosse morto, non quando non era neanche arrivato alla maggiore età…
Pure la bionda era nella sua stessa situazione. Quell’uomo l’aveva accolta in casa sua esattamente come l’azzurra, era quasi un secondo padre per lei dopo tutto quello che aveva fatto, ed ora aveva finito per perdere una seconda figura paterna…
Bra fu meno indiretta rispetto ai due, dato che non seppe trattenersi e scoppiò a piangere molto sonoramente, sollevando il volto e gridando in aria tutta la disperazione che l’aveva pervasa in quel momento.
“UAAAAAAAAAAHHHHHHH!!! PAPA’! PAPA’! UAAAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!” avrebbe voluto dire tanto, ma il suo istinto da bambina le strozzò le parole in gola, era ancora troppo piccola per sopportare una notizia del genere.
Sia Trunks che Winry ebbero la stessa reazione, abbassando il volto, chiudendo gli occhi, digrignando i denti e stringendo i pugni nel disperato tentativo di resistere dal piangere… tentativo vano, dato che le lacrime scesero anche dai loro occhi.
Agatha si limitò ad abbassare il volto sconsolata ed assumendo un’aria seria, da funerale. Per lei non era la fine del mondo, dato che sarebbe stato un ostacolo in meno per il Concilio dei Sette il giorno della rivoluzione, ma doveva comunque mostrare dispiacere per non far nascere troppi sospetti su di lei.
A quel punto, neppure Bulma poté più resistere e, di nuovo, portò la mano destra davanti alla bocca e scoppiò a piangere anche lei sonoramente, esattamente come sua figlia minore, e questo nonostante si fosse sfogata prima.
Ma in fondo nessuno lì o quasi riusciva a trattenersi. Tutti quanti avevano perso una persona cara a cui erano affezionati e che non sarebbe mai più tornata indietro. L’esempio perfetto di come un uomo poteva cambiare in meglio.
Nonostante fosse stato grandioso tutto il tempo della loro vita, nell’ultimo anno il rapporto tra tutti loro si era rafforzato maggiormente, forse grazie anche alla malattia che aveva colpito il nero, e per questo quel colpo era ancora più difficile da digerire.
C’era chi aveva perso un marito, chi un padre, chi un genitore adottivo e chi un datore di lavoro, ma quasi tutti erano d’accordo sul fatto che la loro vita sarebbe stata un po’ più vuota da quel momento in poi.
Vegeta era morto, e nessuno l’avrebbe più riportato indietro…

Prigione di Azkaban, Comunità, 17 Giugno 1941:
Più di due mesi erano passati dalla spiacevole notizia della morte di Vegeta.
Tutti avevano appreso l’orrenda notizia un paio di giorni dopo, anche perché Bulma non poteva tenerlo nascosto per sempre, e naturalmente tutti fecero sapere alla donna che erano distrutti dal dolore e che sarebbero stati vicini sia a lei che ai figli.
Lei apprezzò molto quel loro gesto, ed al tempo stesso cercò di andare avanti con la sua vita anche per il bene di Trunks, Bra e Winry, che non si erano ancora ripresi del tutto dalla grande tragedia, specie le due ragazzine.
Nel frattempo, la vita nella Comunità procedeva regolarmente e il Concilio, ben sapendo che mancavano sette anni prima che il loro piano iniziasse a mettersi in moto, aveva iniziato a muovere i fili per arrivare pronto al giorno prestabilito.
Aveva deciso di riprendere il programma di potenziamento tramite la Primeval Rock del Dr. Raichi, anche vedendo che Madara era uscito potenziato ed integro dall’ultima operazione per liberare il Genoma che era in lui.
Al tempo stesso, stava cercando di ampliare le sue fila, considerando che molti agenti si trovavano in luoghi in cui non potevano aiutare, e Giovanni aveva avuto un idea, un idea che fu approvata da Xehanort pur non senza riluttanza…

“Robert Underdunk Terwilliger, hai una visita!!”
All’interno della prigione di Azkaban, uno dei prigionieri più “strani” della struttura, a causa dello strano colorito della sua pelle, i suoi capelli fin troppo buffi ed i piedi incredibilmente lunghi, aveva ricevuto una notizia inaspettata.
Da quando si trovava nella prigione, nessuno era mai venuto a trovarlo, neanche i suoi parenti, forse perché sentitisi delusi dal fatto che faceva parte della malavita di Doflamingo, e per questo anche per il rosso fu sorprendente scoprire quella notizia.
Il diretto interessato, ancora abbastanza confuso, venne accompagnato dalla guardia della prigione fino alla sala delle visite, attraversando lo stesso corridoio che aveva percorso Bakura quando era giunto nel carcere di massima sicurezza.
In fondo aveva percorso quel piano, e di conseguenza era normale che Bob prendesse la stessa strada per andare nella sala delle visite, dove si trovava quel misterioso ospite che aveva sorpreso persino lui stesso.
Escludeva che potesse trattarsi della sua famiglia, se non erano venuti a trovarlo fino a quel momento figurarsi se avevano cambiato idea, e neppure la malavita di Doflamingo poteva essere, visto che lo odiava.
*Che inaspettato colpo di scena. Chissà chi sarà…* era quello che pensava l’uomo dentro di sé mentre continuava a camminare scortato da due guardie.
Alla fine, Bob arrivò nella sala delle visite, che era costituita da un enorme sala larga cinquecento metri quadri posta al piano terra, completamente grigia sui pavimenti, sui muri e sul soffitto e con dei tavolini rotondi bianchi sparsi dappertutto.
Ce ne erano almeno una ventina, e tutti avevano una lunga panchina dello stesso colore che li circondava, mentre tutto attorno alla sala c’erano le guardie di Azkaban, che si assicuravano che nulla andasse storto durante le visite.
Erano le 15:00 e, nonostante fosse orario di visite, quel giorno non era venuto nessuno e lui era l’unico prigioniero che qualcuno era venuto a trovare… qualcuno che si trovava seduto al tavolo centrale ed era rivolto verso di lui.
Telespalla Bob, appena vide di chi si trattava, dovette ammettere di avere un sussulto, dato che non era nessuna delle due opzioni che aveva avanzato e, soprattutto, qualcuno che MAI nella sua vita avrebbe pensato di vedere personalmente…
Giovanni, il Direttore delle Rocket Foundation!!
L’uomo, appena vide le due guardie entrare dalla porta bianca posta parallelamente al figlio di Madame Boss, non poté fare a meno di sorridere e, allargando le mani, affermò “Robert, ma che piacere per me poterti incontrare, finalmente!!”
“Muoviti!” neanche il tempo di metabolizzare quello che stava succedendo che uno dei poliziotti spintonò il prigioniero, affinché si avvicinasse al tavolo.
L’uomo dalla pelle gialla dovette ammettere di considerare quello che stava succedendo abbastanza insolito. Sapeva che il nero era uno degli uomini principali del Concilio, quindi che cosa era venuto a fare lì?
“Suvvia, non fare quella faccia, sono qui come tuo amico!” cercò di insistere Giovanni, vedendo che il diretto interessato sembrava ancora scettico avendo un’espressione molto contrariata in volto.
Il prigioniero, accomodandosi di fronte all’uomo con solo il tavolo a separarli, appoggiò entrambe le braccia sulla superficie del mobile e continuò ad osservare abbastanza malamente il diretto interessato, non ancora convinto.
“Dopo che mi avete sbattuto qui dentro? Ne dubito fortemente…” affermò difatti il rosso.
Il figlio di Madame Boss allora provò a replicare sempre con il sorriso sulle labbra “Quella fu un idea di Doflamingo perché avevi trasgredito fin troppo ai suoi ordini, ma non ti devi preoccupare, non sono qui come nemico, e neppure Doflamingo lo è più ormai…”
Per quanto ciò che stesse dicendo poteva essere interessante, Bob gli fece subito notare “Dillo più ad alta voce, che le guardie non hanno sentito che tu e Doflamingo siete soci d’affari!”
Sembrava quasi che con quell’uscita cercasse di sminuirlo davanti a tutti, rivelando in questo modo i traffici illegali che c’erano tra la sua azienda e le gang criminali della Comunità, forse come piccola vendetta personale…
Però, il diretto interessato affermò continuando a sorridere “Non temere, ogni singola guardia che lavora ad Azkaban qui oggi è sotto il diretto controllo del Concilio dei Sette. Anche quelli che lavorano nella sala controlli e ci stanno osservando con le telecamere sono dei nostri. Non avrai mica pensato che organizzassi questo incontro senza prima prepararmi?”
Ah, quindi era così che stavano le cose…
Bob, senza mai perdere la sua espressione contrariata, anche se era divenuta più fredda rispetto a prima, iniziò a guardarsi attorno con gli occhi, per scrutare così le guardie che si trovavano lì per assicurarsi che tutto andasse bene.
Nessuna aveva accennato il minimo rumore, non avevano quasi neppure battuto le ciglia, a dimostrazione che evidentemente non gli aveva mentito e lavoravano davvero tutti per il Gran Maestro come diceva…
Bah, erano sempre un passo avanti agli altri, ora capiva come era finito in prigione senza possibilità di appello. Se vivi nella Comunità e ti metti contro di loro sei finito, non importa chi sei o il tuo stato sociale…
“Come volevasi dimostrare, siete sempre manipolativi e ingannatori…” dichiarò allora Telespalla, quasi a voler dire loro che l’avevano fregato di nuovo.
Ancora una volta però il Direttore cercò di tranquillizzarlo, affermando “Te l’ho già detto, qui nessuno ti sta ingannando, sono venuto in pace e se ascolterai la mia proposta potrai addirittura ritenerla interessante…”
Una proposta? Quindi era per quello che si era spinto fino a lì?!
Il rosso doveva ammettere di essere abbastanza intrigato da ciò che voleva dirgli… ma al tempo stesso non voleva farsi fregare per l’ennesima volta dal Concilio, anche se un po’ se l’era cercata e doveva ammetterlo.
Beh, in fondo non aveva molto da fare in prigione, anzi la maggior parte delle volte si annoiava, di conseguenza non poteva neppure dire di avere di meglio da fare. L’avrebbe fatto parlare, forse l’avrebbe ritenuto davvero interessante…
“… Ti ascolto…” affermò difatti l’uomo con il colorito della pelle giallo.
Davanti alle parole del prigioniero, Giovanni allargò ancora di più il suo sorriso e, dopo un paio di secondi di silenzio, posizionò entrambi i gomiti sul tavolo, unendo le mani all’altezza della bocca, e cominciò a fargli quella “proposta”.
“Ho parlato personalmente con il Gran Maestro riguardo la tua posizione. Tra sette anni daremo inizio alle operazioni per portare a termine il nostro progetto, ed abbiamo bisogno di quanti più uomini possibile per portarlo a termine. Stiamo vagliando tutte le ipotesi, tutti i potenziamenti e tutti gli uomini di cui possiamo disporre… e vogliamo che anche tu rientri nell’operazione!”
… COME?! VOLEVANO CHE RIENTRASSE?!
Nonostante avesse cercato di sembrare più indifferente possibile alle sue parole, davanti a quell’ultima affermazione non poté fare a meno di strabuzzare gli occhi lui stesso dalla perplessità, c’era rimasto di sasso.
Stava dicendo il vero? Dopo tutto quello che aveva fatto, il Concilio lo voleva di nuovo a bordo delle sue operazioni?!
Prima che potesse anche solo porre quella domanda, l’uomo d’affari specificò “Non ti preoccupare, anche Doflamingo ne è stato informato e non ha avuto nulla da ridire. Ritiene che ormai tu abbia imparato la lezione e che, se starai agli ordini, potrai rivelarti ancora molto utile alla causa del Concilio!”
In effetti era sua intenzione domandare che cosa pensasse Donquijote di tutto quello, di conseguenza l’aveva anticipato e colmato subito il suo dubbio. Anche se questo non cambiava la sua perplessità…
Sembravano quasi averlo dimenticato, ed adesso se ne saltavano fuori d’un tratto rimettendolo in carreggiata solo perché avevano bisogno di qualche uomo in più?! Ci vedeva una fregatura, non poteva essere tutto rose e fiori…
“Mi viene alquanto difficile credere che rivogliate una testa calda come me. In fondo chi vi garantisce che non commetta di nuovo gli stessi errori? Non avete questa garanzia…”
“Perché stavolta vogliamo fidarci di te. Sappiamo che farai un buon lavoro, e se dovessi trasgredire le regole oppure tradirci anche solo una volta, il Gran Maestro ci ha tenuto a farti sapere che ti eliminerà personalmente, e cancellerà il tuo ricordo da questa Comunità per sempre...”
Giovanni lo disse con un sorrisino maligno sul volto, quasi come se avesse cercato di spaventarlo con quell’affermazione… anche se c’era riuscito solo parzialmente, ossia con la parte in cui diceva che l’avrebbero eliminato.
Non aveva paura di essere cancellato dall’esistenza, da quando era finito ad Azkaban era come se fosse stato dimenticato, di conseguenza sapeva già come ci si sentiva a non essere nulla neppure per i propri familiari.
Però, nonostante questo, lui ci teneva alla sua vita, e sapeva da sempre che il Gran Maestro che aveva succeduto quello precedente era più spietato di tutti quelli venuti prima di lui. L’aveva fatta franca una volta, non ce l’avrebbe fatta la seconda volta…
La prospettiva di morire non l’allettava per nulla, anzi lui ci teneva alla vita nonostante si annoiasse in carcere, e di conseguenza la sola idea di morire lo spaventava, anche perché il suo sembrava quasi un ricatto, e glielo fece pure sapere.
“Mi state per caso minacciando?” domandò, pur mantenendo un’aria indifferente.
Facendo spallucce, il figlio di Madame Boss replicò sostenendo “Nessuna minaccia, qui nessuno ti sta obbligando a schierarti di nuovo con noi, se la mia offerta non ti alletta pace fatta e torni in prigione per il resto della tua vita… però non puoi negare che l’idea di uscire da Azkaban ti intrighi, non è vero?”
Da come parlava, sembrava quasi che sapesse che si annoiava in quel posto, cosa che effettivamente era vera, e per questo lo stava mettendo davanti ad un bivio: accettare il compromesso oppure tornare nella sua cella.
Per quanto continuasse a ritenere che ci fosse una grande fregatura nella loro offerta, dall’altra parte non poteva negare che la prospettiva di uscire di prigione lo allettava, soprattutto davanti alla possibilità di rimanere in quel luogo per sempre.
L’alternativa era collaborare con il Concilio per sette anni e poi trasferirsi in Superficie, una possibilità non male alla fin fine, anche considerando che finalmente avrebbe potuto vedere la terra dei Grim, il desiderio recondito di tutti gli abitanti della Comunità.
Forse anche per questo, pur mantenendosi scettico su alcuni punti dell’accordo, alla fine fece un sorrisino e dichiarò “D’accordo. Non mi fido del tutto, ma voglio rientrare nel progetto!” sarebbe stato meglio che marcire lì dentro perennemente.
Naturalmente le sue parole furono accolte positivamente dall’uomo, che quasi con le braccia aperte affermò “E allora bentornato nel Concilio dei Sette, Robert Underdunk Terwilliger. Da oggi lavorerai per le Rocket Foundation aderendo al programma di reinserimento dei carcerati nella società, così potrò tenerti d’occhio personalmente!”
“Almeno avrò un lavoro in pianta stabile…” dovette ammettere Bob, sapendo così che non sarebbe morto di fame e, soprattutto, sarebbe stato temporaneamente alla larga da Doflamingo.
“Comincerai tra due giorni, domani avvieremo le pratiche di rilascio. Cerca però di non deluderci stavolta, ho garantito personalmente per te, non farmi fare brutta figura…”
Per come aveva parlato sembrava quasi che fosse un avvertimento il suo, anche se non aveva mai perso il sorriso che lo contraddistingueva, ma Telespalla non si fece spaventare e rimase con il sorrisino che aveva fatto prima.
L’idea di tornare in carreggiata lo allettava, soprattutto grazie al fatto che avrebbe potuto vedere la Superficie, ed anche se avesse dovuto tornare a lavorare per il Concilio avrebbe ingoiato quel boccone amaro.
Ne valeva la pena, anche se si aspettava la fregatura da un momento all’altro. Ma fino a quando avessero rispettato la loro parte dell’accordo e lui avesse fatto altrettanto non doveva temere nulla da loro.
Sarebbe sempre stato meglio che rimanere ad Azkaban a vita…

Reparto Scientifico, Palazzo Presidenziale, Comunità, 04 Ottobre 1941:
Il ritorno di Telespalla Bob nel Concilio era solo il primo passo che l’organizzazione aveva programmato di fare.
L’intenzione del Concilio era quella di allargare il numero dei propri agenti recuperando coloro che, per scherzi del destino oppure perché avevano calcato troppo la mano, erano diventati indisponibili. Grazie a questa operazione, molti ad Azkaban ex agenti del Concilio furono scarcerati con la promessa di continuare a lavorare per conto dell’organizzazione, solo che non tutti poterono aderire al programma di reinserimento dei carcerati nella Comunità.
Alcuni andarono a lavorare alle Rocket Foundation, l’unica azienda dove non sarebbero stati visti di mal’occhio e dove potevano essere tenuti sotto controllo più da vicino, altri invece furono rilasciati “per buona condotta” e tornarono a lavorare nella criminalità.
Molti nella società non vedevano di buon’occhio quelle scarcerazioni che stavano avvenendo nell’ultimo periodo, ma cercavano comunque di accettarle per via del fatto che la loro Comunità si basava proprio sul non avere pregiudizi.
Se si comportavano bene e non creavano alcun problema, perché avrebbero dovuto respingerli? Se li avessero giudicati non si sarebbero dimostrati migliori dei Grim, e di sicuro nessuno intendeva abbassarsi al loro livello visto che erano conosciuti dappertutto come degli esseri “sinistri” e meschini.
L’altra parte del piano del Concilio per prepararsi al gran giorno era di sfruttare la Primeval Rock e le conoscenze del Dr. Raichi per potenziare altri soggetti sperimentali ed assicurarsi in questo modo ulteriori super-umani.
Xehanort sperava che il potenziamento di Madara senza alcuna ripercussione fisica e mentale fosse di buon auspicio per permettere agli agenti di rasserenarsi e tentare così il potenziamento sicuri che tutto sarebbe andato per il meglio…
Peccato che avesse sottovalutato la paura che molti avevano di quel processo!!
Anche se Uchiha non aveva subito ripercussioni ed il 2% di fallimento si fosse già verificato con Nunnally, molti avevano comunque timore, temendo che la percentuale così bassa fosse un errore di valutazione dello scienziato.
Solamente tre individui alla fine si offrirono di farsi potenziare, pur non conoscendo cosa nascondesse il loro Genoma e, di conseguenza, volendo che le abilità ottenute rimanessero una “sorpresa”.
Uno di loro era Marluxia, il nuovo Direttore del Crown Brothel venuto dopo di Irina, il quale avendo a che fare con gli istinti più animali degli abitanti della Comunità voleva il potenziamento qualora gli fosse alla fine servito.
Un'altra era la ex baby-sitter di Cana, la quale dopo la vicenda legata alla bambina aveva abbandonato il lavoro per diventare la gestrice di un asilo di Fantacity, costruito in via separata dall’Orfanotrofio Yuei.
L’asilo, a differenza di quell’istituto, non aveva lo scopo di trovare elementi che potessero divenire utili agli Illuminati, ma serviva unicamente per mandare avanti la sua copertura, visto che molti dopo Cana avevano creduto alla voce che fosse una discola da bambina e che, di conseguenza, la viola fosse brava a gestire i bambini.
Infine, il terzo che si offrì spontaneamente fu Xigbar, uno dei Soldati Presidenziali che militavano al Palazzo Presidenziale e che erano addestrati da Hans, anche se pareva che entro breve sarebbe stato promosso a cecchino della struttura.
Durante i vari addestramenti, il Capitano aveva potuto notare come l’uomo fosse bravo a centrare sempre il bersaglio, non sbagliava quasi mai quando aveva un’arma da fuoco in mano, e quella era una dote davvero utile.
Con questa consapevolezza, Hans aveva deciso di proporre al Concilio di metterlo a guardia dell’intera area del Palazzo Presidenziale, dato che con uno come lui a fare il cecchino lì nessun intruso avrebbe mai potuto metterci piede.
Non che temessero davvero che qualcuno potesse effettivamente penetrare nella struttura senza che loro se ne accorgessero, però erano certi che in questo modo anche i cittadini si sarebbero sentiti più protetti ed avrebbero fatto meno domande.
Xehanort si disse abbastanza deluso del fatto che solamente in tre si erano proposti per il potenziamento, e dato che non voleva obbligare nessuno dei suoi uomini a sottoporsi ad un’operazione che non volevano, decise di lasciar correre.
Dovendo guidare quegli stessi uomini alla vittoria, l’ultima cosa che voleva erano dei malumori all’interno della sua organizzazione che avrebbero potuto minarne l’integrità, era un rischio che non voleva affatto correre.
Fu preso appuntamento per quel giorno intorno a mezzanotte, quando nessuno era presente nel Palazzo Presidenziale e di conseguenza non avrebbero dato nell’occhio, e tutti e tre furono invitati a raggiungere il Reparto Scientifico.
Raichi li accolse dentro il laboratorio segreto dove custodiva sia Jack Frost e Alice che Alien e Predator, la cui metamorfosi era ormai completa ed avevano assunto l’aspetto definitivo delle creature che sarebbero state per sempre.
Marluxia aveva lo stesso aspetto che avrebbe avuto due anni dopo, Xigbar la stessa cosa ad eccezione della benda sull’occhio destro, dato che non era ancora accecato in quel punto, mentre la baby-sitter aveva cambiato totalmente look.
I capelli viola le si erano allungati e, pur essendo ancora raccolti in una coda di cavallo, erano lunghi fino alla schiena, indossava una maglietta senza maniche bianca che metteva in evidenza abbastanza il seno, dei pantaloni neri legati con una cintura grigia e degli stivali neri, oltre che dei polsini grigi su entrambe le braccia.
Dato che nessuno dei tre voleva perdere tempo, ed erano tutti ansiosi di scoprire quale potenziamento avrebbero ricevuto, lo scienziato li fece subito accomodare in tre capsule che aveva già predisposto per l’operazione.
Era stato scelto di potenziarli tutti e tre nello stesso momento, in modo che così sarebbero stati tutti pronti immediatamente senza dover attendere inutilmente.
I due uomini e la ragazza furono fatti accomodare dentro la capsula e furono immersi nel liquido verde, dopodiché Raichi dette inizio al potenziamento su tutti e tre, che durò circa quindici minuti abbondanti.
Come aveva previsto, lo sblocco del Genoma andò perfettamente liscio su tutti e tre, ma in fondo la percentuale di fallimento si era già manifestata ed ora nessuno rischiava almeno nel breve tempo di subire complicazioni.
Anche se era certo che non tutti e tre sarebbero stati contenti alla fine…
Appena il processo fu completato, l’anziano liberò tutti e tre sia dal liquido verdastro che dalla capsula, dopodiché li invitò quasi immediatamente a notare quale fosse la loro nuova abilità, ed uno dei tre non ebbe dubbi in merito…
“Molto interessante…” questo era Marluxia, il quale appena il vecchio gli ebbe consigliato di vedere le sue abilità tentò subito di distendere la mano in avanti.
Forse si aspettava di sparare raggi energetici o roba del genere, però in questo modo fece solamente sì che le ossa del braccio uscissero dal palmo della mano destra, creando in questo modo quella che sembrava essere una spada dalla lama rosa.
Immediatamente la brancò con la mano destra e, osservandola attentamente, il rosa disse “Quindi il mio potere è di estrarre spade dalle mani…”
“Non solo!” intervenne subito Raichi “Sei un Nessuno, di conseguenza puoi estrarre qualunque arma tu voglia dal tuo corpo. Esse saranno le tue ossa, che assumeranno la forma dell’arma che preferisci dopo che le avrai estratte dal tuo corpo, e non temere per le tue ossa, saranno sostituite immediatamente dopo l’estrazione!”
Il Direttore del Crown Brothel ascoltò tutto attentamente, e dovette ammettere di trovare la sua spiegazione affascinante. Di sicuro gli era capitato un potere davvero sensazionale, non poteva certamente lamentarsi… anche se…
“Nessuno?” quel termine l’aveva stranito, al punto da sollevare il sopracciglio destro confuso. Raichi, che si trovava al centro del laboratorio segreto e proprio di fronte ai tre, che a loro volta avevano alle loro spalle le capsule dentro cui erano stati potenziati, cercò di spiegarsi meglio mentre era rivolto verso Marluxia.
“Un individuo che manipola l’interno del proprio corpo per crearsi delle armi. La maggior parte delle volte sono le ossa, ma non è da escludere che qualcuno possa estrarre anche i muscoli trasformandoli in armi…”
In verità lui lo sapeva avendo analizzato il Genoma di tutti gli abitanti della Comunità, ma non ci teneva a farlo sapere in giro visto che, a suo modesto parere, i Nessuno possedevano forse l’abilità più pericolosa per un uomo comune se ben allenata.
Marluxia ascoltò per bene ciò che aveva appena detto e, alla fine, tornò ad osservare la spada che aveva estratto dal suo corpo e che continuava a reggere con la mano destra. Alla fine, non gli era andata affatto male…
Anche se non si poteva dire la stessa cosa per qualcun altro “Fanculo!!”
L’urlo improvviso di Xigbar catturò l’interesse sia di Raichi che del rosa, che si voltarono ad osservarlo visto che era alla sinistra del Direttore del Crown Brothel… e poterono così constatare che aveva entrambe le mani poggiate davanti all’occhio destro.
Come se non bastasse, con un’aria visibilmente arrabbiata nera, il nero gridò subito “CHE CAZZO MI È SUCCESSO?! NON VEDO PIU’ DALL’OCCHIO DESTRO E NON ME LO SENTO NEANCHE PIU’!!!”
Stava urlando ferocemente contro lo scienziato perché aveva paura di quello che fosse successo, addirittura che potesse essersi verificata l’opzione di fallimento e, di conseguenza, non fosse del 2% come aveva analizzato lo scienziato.
Mentre Marluxia lo guardava stranito non capendo cosa c’era che non andava, Raichi rimase indifferente e cercò di spiegargli “Non ti è successo nulla che non avessi chiesto. Il tuo Genoma conteneva le abilità dei Nessuno, quindi anche tu ora puoi estrarre armi tramite le ossa del tuo corpo… ma tu, a differenza di Marluxia, avevi anche qualcos’altro nel Genoma… la perdita dell’occhio destro!!”
… COSA? UN OCCHIO ERA ANDATO PERDUTO?!
Inutile dire che, appena ebbe terminato di parlare l’anziano, il diretto interessato non ci pensò due volte ad incavolarsi ancora, il tutto continuando a tenere entrambe le mani poggiate sull’occhio destro forse anche perché sentiva un po’ male lì.
“COME SAREBBE A DIRE CHE SARO’ SENZA UN OCCHIO?!” fu quello che urlò a squarciagola.
L’ex migliore amico di Ansem però, per difendersi, ci tenne a precisare “Siete stati voi a non voler sapere cosa contenesse il vostro Genoma. Se me lo avessi chiesto io te l’avrei detto subito che avresti anche perso l’occhio destro…”
“Ma brutto…” Xigbar avrebbe voluto urlargli contro di nuovo, ma cercò di trattenersi.
Sotto un certo punto di vista sapeva che aveva ragione, visto che gli aveva chiesto esplicitamente di non dirgli nulla sui poteri che avrebbe acquisito, e da quello che aveva potuto vedere con Marluxia l’abilità che aveva ottenuto non era male…
Però senza un occhio le sue abilità da cecchino potevano risentirne!!
Lui era sempre stato bravo adoperando entrambi gli occhi, adesso invece si sarebbe dovuto allenare per poter sparare con dei fucili creati dalle sue ossa utilizzando unicamente l’occhio sinistro, una bella fregatura…
In tutto quello però, sembrava che a Marluxia non dispiacesse la sua nuova condizione, visto che con un sorrisino affermò “Ma quanto mi dispiace che tu sia ridotto in quelle condizioni…”
“Taci che è meglio…” fu l’unica risposta che dette il cecchino ancora abbastanza nervoso.
A quel punto però… “Tu ti lamenti di aver perso un occhio? Ed io cosa dovrei dire?!”
Ancora una volta qualcun altro parlò attirando tutta l’attenzione su di sé, ossia alla sinistra di Xigbar, anzi qualcun’altra dato che si trattava dell’ex baby-sitter, che fino a quel momento era rimasta in silenzio.
Non aveva spiccicato parola perché aveva iniziato ad avere una vista “strana”, che derivava da un'unica direzione centrale, così si era toccata attorno agli occhi per capire che cosa fosse accaduto… ed a quel punto si accorse dell’orribile verità!
Difatti, appena ebbe attirato l’attenzione di tutti, la ragazza si puntò entrambi gli indici in direzione degli occhi e disse “Almeno tu hai ancora lo spazio di DUE occhi… mentre io ora ne ho UNO SOLO!!”
Purtroppo, non stava mentendo, dato che il Genoma sbloccato aveva fatto sì che entrambi i suoi occhi si unissero, divenendo un unico solo e trasformandola di conseguenza in un ciclope dalle fattezze umane!!
Una visione agghiacciante per Xigbar, al punto che per poco non sobbalzò vedendola e disse “Porca zozza, a te è andata peggio di sicuro!!”
Era rimasto talmente sorpreso che aveva addirittura mollato la presa dall’occhio destro, mettendo così in evidenza il fatto che fosse vuoto totalmente e non avesse più l’occhio, ma naturalmente nessuno ci badò a quel punto.
Il rosa invece, accorgendosi di essere stato l’unico fortunato tra i tre, non poté fare a meno di scoppiare a ridere a crepapelle, reggendo sempre la spada con la mano destra, e dire “Oh mamma mia, certo che siete stati proprio sfigati!!”
“Non è divertente, Marluxia!!” lo rimproverò allora la viola “Io lavoro con i bambini, con quest’occhio come potrò continuare a mostrarmi in pubblico?!”
Non si stava lamentando con lo scienziato, a differenza del cecchino, perché lei era già consapevole che aveva chiesto al dottore di non dirle nulla sulle abilità che avrebbe ottenuto, e l’unione degli occhi ne faceva sicuramente parte.
Raichi allora, nel tentativo di calmarla, le disse “Non ti preoccupare per quello, ti basterà adoperare un paio di occhiali da sole lunghi che diano l’illusione che tu abbia ancora due occhi. Te li costruirò io nel giro di un paio di ore, quindi non ti preoccupare!”
Era già stato previdente conoscendo che il Genoma l’avrebbe portata in quelle condizioni, e quindi aveva già disegnato il prototipo, doveva solamente creare quegli occhiali e basta. Per Xigbar invece sarebbe bastata una benda classica.
L’ex baby-sitter fu leggermente più tranquilla, visto che sapeva che l’ex migliore amico di Ansem era un genio, ma al tempo stesso, dato che non aveva ancora manifestato nessuna nuova abilità, ci tenne a domandare al vecchio.
“La ringrazio, ma… non mi dirà che gli occhi uniti sono l’unico potere che ho ottenuto? Non posso aver sprecato un potenziamento in questo modo…” era una sua paura più che altro…
Paura che fu smentita subito dall’anziano, che ci tenne a rassicurarla affermando “Per tua fortuna no. Il tuo Genoma prevedeva che i tuoi occhi si unissero e che tu ottenessi una trasformazione…”
… Una trasformazione?!
“Una che?!” a quel punto Marluxia stesso rimase sorpreso da quella rivelazione.
Xigbar invece, con un sorrisino beffardo sul volto, disse “Ecco, così si comincia a ragionare…” anche perché così, anche se avevano perso qualcosa a livello visivo, avevano ottenuto entrambi un grande potenziamento.
La viola, sentendo le parole dell’uomo, assunse un’aria parecchio sorpresa, strabuzzando gli occhi ed aprendo la bocca senza parole, per poi abbassare lo sguardo ed osservarsi entrambi i palmi delle mani.
“… Una… trasformazione…” biascicò debolmente.
Il Direttore del Crown Brothel, incuriosito, domandò allo scienziato “E che genere di trasformazione ha ottenuto?” era curioso di scoprirlo…
Tuttavia, Raichi fu molto criptico in merito e si limitò a rispondere “Questo sta a lei scoprirlo quando sarà il momento. Io l’ho informata della trasformazione, ma non so come si possa sbloccare, e suppongo che toccherà a lei capirlo…”
Wow, certo che continuava a fare parecchio il misterioso considerando che ormai il potenziamento era completo, però arrivati a quel punto né a Marluxia né a Xigbar importava che genere di trasformazione possedeva la ragazza, l’importante era che ce l’avesse.
Lei invece era sempre più dubbiosa su quanto aveva ottenuto tramite lo sblocco del Genoma. Da un lato, era divenuta un mostro fisicamente parlando, proprio lei che aveva cercato di curare il suo aspetto meglio che poteva…
Dall’altra però, aveva ottenuto una trasformazione che non conosceva ancora e che poteva rivelarsi molto utile se fosse stato qualcosa di potente o veloce.
Era ancora in bilico e non sapeva se essere felice o meno… ma a quel punto tutto dipendeva da quale fosse la trasformazione che aveva ottenuto, e doveva impegnarsi per capire in che cosa potesse mutarsi ora.
Sempre che fosse stato qualcosa di utile…


La nuova vita di Nina con Favaro la sta soddisfando pienamente nonostante la situazione precaria in cui versa, ma la stessa cosa non la si può dire per la famiglia Brief, che ha perso Vegeta a causa di un tumore al cervello rimanendo con un vuoto incolmabile nel cuore. Al tempo stesso, il Concilio si sta muovendo per prepararsi per il gran giorno, che si sta facendo sempre più vicino…


Vi è piaciuto questo ventiduesimo Capitolo della fic prequel?
Questo Capitolo come avete potuto vedere è stato parecchio tragico e, soprattutto, atipico, dato che ha mostrato un modo di narrare gli eventi totalmente diverso da come ho fatto di solito. Spero comunque che abbiate apprezzato questa piccolissima novità :).
A livello di nuovi pg e nuove opere, ufficialmente non se n’è aggiunto nessuno, e di conseguenza la lista rimane invariata così come vedete qui sotto:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

35) I Simpson:
- Robert Underdunk Terwilliger “Telespalla Bob” (39 Anni).

È vero che uno dei pg presenti in questo chap è nuovo, ma ufficialmente non è ancora stato presentato e, di conseguenza, non lo posso ancora aggiungere alla lista >.<.
Parlando del Capitolo, i due paragrafi iniziali sono serviti soprattutto per chiudere la sottotrama di Nina mostrando le conseguenze di quanto accaduto nello scorso chap. Una piccola panoramica per collegarsi direttamente alla fic principale in pratica ;).
Riguardo invece la morte di Vegeta, chiarisco subito una cosa. Se ho narrato il suo decesso in quella maniera è perché, come avete potuto vedere, c’era davvero tanto da mostrare, e non credevo fosse il caso di mostrare tutto.
Considerando che così la fic si sarebbe solo allungata inutilmente di un paio di Capitoli, ho preferito riassumere tutto in un unico e grande paragrafo che andasse dritto al punto con la sua vicenda… e credo di aver fatto la scelta giusta, dato che rileggendolo per le varie correzioni mi sembra che così sia stata più d’impatto la scena :).
Ma naturalmente non sono imparziale in questo caso, di conseguenza lascerò a voi giudicare se ho preso la decisione migliore o meno XD ;).
Inoltre, in questo chap ho voluto anche mostrare cosa è successo a Bob, e soprattutto come Marluxia, Xigbar e la ex baby-sitter di Cana si siano potenziati!! :)
Eh sì, come avete potuto vedere la baby-sitter di Cana è tornata, e si è rivelata essere addirittura potenziata grazie al risveglio del Genoma!!! Posso dirvi che si tratta di un pg proveniente da un’altra opera, ma altro non aggiungo, lo vedrete voi stessi quando sarà il momento ;).
Come ultima cosa, avevo promesso una sorpresa per quando sarei tornato a Settembre, e non l’ho affatto dimenticata… martedì 15 Settembre, sezione Film categoria The Avengers tra le 17:00 e le 18:00.
Non dico altro, vedrete tutto tra una settimana di cosa sto parlando ;).
Per il resto credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro supporto alle mie due fic finali, e ci risentiamo martedì 06 Ottobre per il nuovo Capitolo della Fan Fiction, nonché il terzultimo dell’intera fic!! :)
   
 
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