Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: __aris__    08/09/2020    2 recensioni
Raccolta di flashfic dedicate alla coppia TyrionxSansa ambientate in un futuro dove gli Estranei sono stati sconfitti ed Aegon Targaryen siede sul trono di spade. In un tempo di pace potranno il lupo e il leone riconciliarsi?
-- prima storia su GOT che scrivo. premessa: in questa storia Grande Inverno è stata completamente distrutta dalla battaglia con il Re della Notte che è stato ucciso da Jon (visto che la decisione su chi dovesse ucciderlo è stata presa un po' a caso, solo per farci dire "non l'avrei mai detto", la ignoro) che è stato poi eletto nuovo re dei sette regni.
spero che vi piaccia e che mi lasciate un commento.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sansa Stark, Tyrion Lannister
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sansa si sveglia sentendo le campane del tempio di Baylor in lontananza. Approdo del Re era una città rumorosa, ma le grida dei mercanti o il via vai dei carri non oltrepassavano mai le alte mura della Fortezza Rossa. Solo le campane si potevano sentire per i riti del mattino e della sera.
Si concede qualche istante per apprezzare la calma di quel momento: il suono ritmico delle campane, il cinguettio degli uccelli nascosti tra le fronde degli alberi nei giardini ed il profumo dei fiori estivi che si mescola alla brezza del mare. Per pochi secondi tutto sembra perfetto, come in una bolla irreale in cui non c’è stata nessuna guerra e lei è ancora al Nord circondata dalla sua famiglia.
Ma al Nord non ci sono gabbiani o la brezza marina. A Grande Inverno era il vento che picchiava sulle finestre e farla svegliare, non quel fruscio profumato che le solletica il naso.
La consapevolezza di non essere a Grande Inverno la secca la gola.
Eppure, per qualche ragione che non capisce, in quel momento si sente a casa anche se è ad Approdo del Re.
Apre gli occhi di scatto e per un secondo si stupisce nel vedere un soffitto di roccia e non il baldacchino del suo letto.

Restate.

Aveva dormito lì per lui.
Nonostante fosse il matrimonio di Jon, era bastata una sola parola del Folletto per farle passare la notte in un letto che non avevano mai condiviso. Quando volta il capo non si stupisce di incontrare gli occhi spaiati di Tyrion. Una volta avrebbe sicuramente tremato di disgusto a quella vista, ma ormai è una donna diversa. “Mi state fissando, mio signore.”
Tyrion ricambia il mezzo sorrisi di Sansa. Non aveva mai sperato che quella scena potesse mai accadere nemmeno nei suoi sogni più rosei. Si era convito che il massimo a cui il loro matrimonio avrebbe potuto aspirare fosse la reciproca indifferenza; invece Sansa è nel loro letto, bellissima come i tramonti a Castel Granito, che scherza con lui. Eppure l’unica cosa che riesce a provare è nostalgia per ciò che non potrà mai essere. “Sono ancora il Demone Scimmia.”
Sansa gli regala una risata leggera mentre si mette a sedere appoggiando la schiena alla testiera in legno e Tyrion la imita. Si sente un bambino sgraziato vicino a lei appena vede che le sagome dei suoi piedi forse arrivano alle ginocchia di Sansa. L'ennesimo scherzo crudele degli dei ai suoi danni.
Restano in silenzio per un po’. Un silenzio imbarazzante a dire il vero. Non è certo la prima volta che si sveglia accanto a una donna senza ricordare esattamente cosa fosse successo la notte precedente, ma ai tempi Robert era ancora re e con lui c’erano sempre e solo prostitute. Adesso con lui c’è Sansa Stark, figlia di Ned Stark primo cavaliere del Re, sorella di Aegon il Lupo e signora di Grande Inverno. Ma anche senza tutti quei titoli altisonanti, il pensiero di averle fatto in qualche modo del male gli attorciglia la gola. “Io ho … noi abbiamo …” È una domanda stupida, non sarebbero entrambi vestiti se fosse successo, però deve farla. Sperando che la barba nasconda le gote che bruciano mentre parla.
Avete bevuto troppo durante il banchetto nuziale, vi ho portato nelle vostre stanze e messo a letto. Avete dormito tutta la notte.”
Tyrion annuisce riflessivo. Ricorda di essersi fermato a bere con Bronn e di non essere stato dell’umore adatto a festeggiare le nozze reali, ma non molto altro. “Non sareste dovuta restare.” Era il matrimonio di Jon, sarebbe dovuta rimanere al banchetto per lui. Senza contare che la loro assenza sarà stata sul tutte le bocche della reggia prima ancora che fosse sfornato il pane del mattino.
Mi avete chiesto voi di rimanere e non ho potuto rifiutare.”
C’è una semplicità disarmante in quelle parole, qualcosa di quasi fastidioso. “Non sono così persuasivo da ubriaco.” Forse le aveva fatto solo pena. Il nano vecchio e ubriaco che muove a compassione la bella dama del castello, sarebbe potuta diventare una ballata sconcia molto divertente.
Sansa non risponde, per un istante i suoi occhi si spostano sull’ottomana su cui lui aveva dormito durante il loro matrimonio. Tyrion sospira: il Nord ricorda, non aveva mai pensato che quella frase potesse avere un significato positivo per un Lannister. O per chiunque non fosse del Nord, a dire il vero. “Ero almeno un ubriaco divertente?
Eravate convinto che vi avessi portato in un bordello, che vostro padre era ancora in vita e noi ancora sposati.” Dice alzando leggermente le spalle, come se fossero tutte cose banali.
Mi dispiace, di solito sono molto spiritoso dopo qualche bicchiere di buon vino.”
Così ho sentito.
Ho fatto altro di cui pentirmi prima di uscire da questa stanza?” domanda dopo qualche altro istante di silenzio. Forse è davvero troppo vecchio per ubriacarsi tanto, e la prossima volta potrebbe non esserci Sansa con lui il mattino dopo.

Una volta ero sposato con una donna bellissima, tutti dicevano che fosse una prostituta ma era bella e gentile. Si chiamava Tysha.

Per la prima volta Sansa abbassa lo sguardo sulle dita intrecciate tra loro, adesso è lei a sentirsi in imbarazzo. Non dovrebbe chiedere, non sarebbe educato. Se Tyrion non le ha mai detto nulla doveva avere dei buoni motivi. Forse si è ubriacato proprio per Tysha. Eppure la malinconia di quelle parole l’ha accompagnata fino a che non si è addormentata. “Avete detto di essere stato sposato con una prostituta di nome Tysha.”





 
   
 
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