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Autore: _Misaki_    10/09/2020    10 recensioni
Tra i grattacieli della moderna Seoul si nasconde l'associazione segreta per cui lavorano Iris, May, Wendy e Lizzy, quattro agenti oberate di lavoro. Al rientro dall'ennesima missione viene subito assegnato loro un nuovo, urgente incarico: recuperare una micro SD che contiene preziose informazioni sulle attività estere di una nota organizzazione mafiosa. All'inizio sembra un gioco da ragazze, ma la situazione si complica quando il nemico, ex collaboratore della loro stessa agenzia, ordina ai propri sottoposti di ucciderle.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 DANGEROUS
 
- Cap. 6 -
 

 
   Una volta rientrate a casa, le agenti controllarono subito i dati della nuova missione inviati loro da L. Questa volta sarebbero state divise in due squadre: a Iris, Wendy e Lizzy sarebbe toccata una località lontana, Cancún, nella parte meridionale del Messico. Il ché era anche piacevole considerata la bellezza del luogo, una splendida zona di vacanza affacciata sul mar dei Caraibi. Il loro compito sarebbe stato quello di stanare un ricco magnate e fermare il suo traffico illecito di droga.
   May, invece, sarebbe partita per il Giappone con un nuovo compagno di missione, Shion. I due avrebbero dovuto fingersi una coppia per fare indisturbatamente da guardie del corpo a un ricco signore. Quest’ultimo, di nome Iwata, era il proprietario di un preziosissimo diamante, che sarebbe stato messo in esposizione in una mostra di gioielli di Tokyo. Iwata aveva ricevuto delle anonime minacce di morte ed era stato costretto a prendere provvedimenti per salvaguardare la propria incolumità e quella della moglie.
   «Questa volta ci mandano davvero in un bel posto!» esclamò Iris, guardando qualche foto di Cancún su internet «Chissà che non riusciremo anche a riposare, dopotutto è estate!»
   «Però sono gelosa!» protestò Wendy «A May tocca la recita romantica con Shion!»
   «Non è che sia divertente…» replicò la più piccola del gruppo, un po’ imbarazzata all’idea del compito che le spettava.
   «Come non è divertente? Forse sarà dura, ma ti divertirai un sacco, ci scommetto!» continuò Wendy.
   Le loro chiacchiere furono presto interrotte da Lizzy. La bionda uscì dalla sua camera sfilando davanti ai loro occhi con indosso un ridottissimo bikini di paillettes oro.
   «Cosa ne dite? Si vede bene il mio fisico da urlo?»
   «Troppo…» rispose Wendy con aria disgustata.
   «Bene!» esclamò soddisfatta Lizzy.
   «Ma che devi farci con quel coso?»
   La risposta fu un’alzata di spalle. Dopodiché Lizzy se ne tornò in camera a provare altri vestitini provocanti da sfoggiare a Cancún.

 
***

 
 
   Tre giorni dopo, Shion stava impazientemente aspettando May all’aeroporto da cui sarebbero partiti per il Giappone. La ragazza arrivò con la sua valigia dipinta di nero laccato e gli sorrise in modo solare. Lui la salutò con la mano e le andò incontro.
   «Ciao May! Questa sarà la nostra prima missione insieme! Sei pronta?»
   «Sì, prontissima! Tu sei pronto?»
   «Certo! Andiamo a imbarcarci, non vedo l’ora di arrivare in Giappone!»
   «Anch’io! Spero di riuscire anche a visitarlo un po’!»
   May si mise in coda insieme a Shion per imbarcare la valigia. I due sembravano andare già molto d’accordo e, una volta superato il check-in, iniziarono a calarsi nella parte, tenendosi per mano mentre giravano tra i duty free shop dell’aeroporto. Dopo circa un’ora di attesa, finalmente poterono salire in aereo e il loro volo partì per Narita.


 
***


 
 
   Le altre tre agenti, invece, si erano imbarcate per Cancún. Era già passata qualche ora dall’inizio del viaggio e la noia si stava facendo sentire. Dopo aver ritirato i vassoi del pranzo, il personale aveva oscurato i finestrini e spento le luci. I passeggeri si ritrovavano quasi completamente al buio, fatta eccezione per le spie che indicavano i lati del corridoio e per i monitor degli schermi posizionati dietro a ogni schienale.
   Le tre erano sedute nei posti al centro dell’aereo. Lizzy aveva a fianco un signore di mezza età, per questa volta le era andata male. Affianco a lei era seduta Wendy e, nel posto esterno a sinistra, Iris. Quest’ultima aveva rinunciato a guardare film e stava cercando di recuperare qualche ora di sonno, ma il sedile era davvero troppo scomodo e c’era anche poco spazio per le gambe. Completamente avvolta nella coperta in dotazione e con la mascherina calata sugli occhi cercò di rannicchiarsi, sistemando poi il cuscino tra il collo e il poggiatesta.
   «Iris … Psss …» la chiamò Wendy
   «Umm?»
   «Ho fame! Hai del cibo?»
   «No, hanno portato il pranzo un’ora fa...»
   «Ma io ho ancora fame!»
   «Uff, lasciami dormire.» Iris si girò dall’altra parte.
   «Bell’amica che sei!» sbottò Wendy, usando Iris come cuscino. La ragazza la spinse indietro col gomito e mugugnò «Basta…»
   «Ahi! Molesta! È per questo che non hai un fidanzato!» la rimproverò Wendy. Iris decise di lasciar perdere e continuò a cercare di dormire.

 

 
***

 
 
   Dopo circa due ore di viaggio, May e Shion sbarcarono in Giappone. Erano le undici e mezza di mattina quando si misero in coda per i controlli dell’immigrazione. Dopo una lunga coda consegnarono il passaporto e i questionari compilati in aereo, poi un impiegato fece loro una foto identificativa e rilevò le impronte digitali. Infine, i due poterono andare a ritirare le valigie e a prendere la navetta che li avrebbe portati da Narita a Shinjuku, dove avrebbero alloggiato.
   Una volta raggiunto l’hotel rimasero a bocca aperta, era davvero lussuoso e aveva una splendida vista sulla città. La sera gli ascensori venivano illuminati, così da fuori, con il buio, si potevano vedere le cabine che salivano e scendevano. Essendo un hotel molto costoso, lo staff li accolse immediatamente, riservando loro mille attenzioni, e assegnò loro una camera matrimoniale, aiutandoli anche a portare le valigie nella stanza. I due potevano finalmente godersi un po’ di relax prima della missione.
   Appena lo staff li lasciò soli, Shion si buttò sul letto.
   «Wow! Che meraviglia questo hotel!»
   «È stupendo!» concordò May, guardando il panorama dalla finestra. Era tutto così bello e lussuoso che si stava quasi dimenticando della missione.
   «Già!» esclamò Shion alzandosi dal letto e andando a controllare l’armadio, constatando che L non aveva perso tempo «Ci hanno già consegnato i vestiti per stasera!»
   «Vedere, vedere…» disse May, avvicinandosi «Oh! Che bello!» prese il proprio vestito dall’armadio e lo osservò da vicino. Era un elegante abito da sera nero. Sul lato destro si apriva uno spacco vertiginoso, lo scollo era a V e anche dietro le spalline si univano alla parte centrale riprendendo la stessa forma e lasciando scoperta la parte superiore della schiena. In vita era più stretto e formava una sorta di cintura in cui si intervallavano tre strisce di stoffa lucida e due, leggermente più spesse, di pizzo semitrasparente. Dopo l’iniziale entusiasmo, i due agenti cominciarono a sentire la stanchezza del viaggio, così decisero di riposarsi per un’oretta e poi, a turno, si fecero la doccia e si cambiarono per la serata. Al raffinato buffet che l’hotel preparava ogni sera per la cena li attendevano l’uomo che avrebbero dovuto proteggere e sua moglie.


 
***

 
 
   Dopo una ventina di ore di viaggio e uno scalo, finalmente anche Iris, Wendy e Lizzy arrivarono a destinazione. Una volta lasciato l’aeroporto, chiamarono un taxi e si diressero in hotel. A Seoul erano le due e quaranta di notte, mentre a Cancún erano ancora le undici e quaranta del mattino precedente. Probabilmente non sarebbe stata una passeggiata fare i conti con il jet lag. Nonostante ciò, Lizzy sembrava nel pieno delle forze e trascinava la sua valigia nella hall ancheggiando energicamente.
   «Muovetevi! Prima arriviamo e meglio è! Così posso iniziare a lavorare… sulla mia abbronzatura!» rise compiaciuta.
   «Sì, sì, cominciamo a prendere le stanze.» disse Iris, togliendo una cartelletta viola dallo zaino.
   «Sono tre singole, vero? Ti prego dimmi di sì…» pregò Wendy, incrociando le dita «Non voglio condividere mai più una stanza in vita mia con lei!» aggiunse poi, indicando Lizzy con un dito.
   Iris sfilò i fogli su cui aveva stampato la prenotazione delle camere e li fece scorrere con gli occhi «Sì, qui ci sono segnate tre singole.»
   Dopo il check-in alla reception, le tre agenti poterono finalmente prendere le stanze e farsi una bella doccia rilassante. Erano circa le quattro e mezza di pomeriggio, la giornata di sole non era ancora finita, così Iris, al posto di restare in camera, decise di fare una passeggiata in spiaggia. Il viaggio era stato davvero stancante e dopo tutte quelle missioni una di fila all’altra sentiva di meritarsi un po’ di riposo. Sicuramente anche le altre preferivano aspettare il giorno seguente per iniziare le ricerche. Prima fra tutte, Lizzy, che non se ne restò con le mani in mano: appena fu pronta uscì subito a fare conquiste tra i ragazzi del posto e i turisti. Wendy invece ordinò qualcosa da mangiare con il servizio in camera e non mise il naso fuori dalla sua stanza per tutto il pomeriggio. Quello che le tre ragazze non potevano immaginare, però, era che qualcuno fosse di nuovo sulle loro tracce.


 
***
 

 
   Nel frattempo, dall’altra parte del mondo, May e Shion si erano preparati per incontrare il proprietario del diamante, il signor Iwata Daichi. Verso le sette avevano lasciato la camera e si erano diretti al buffet, agghindati nei loro abiti eleganti. La sala era gremita di persone vestite di tutto punto; essendo un hotel a cinque stelle evidentemente era tutta gente benestante. Quando si ritrovarono in mezzo alla folla, Shion mise un braccio intorno alla vita di May in modo da restare vicino a lei e sembrare il suo ragazzo.
   «Che imbarazzo… Non saremo troppo appiccicati?» disse sottovoce May.
   «Ti dà fastidio? Pensavo fosse una buona idea hehehe» chiese lui, un po’ imbarazzato. Temeva di aver fatto una gaffe.
   «Forse hai ragione, dobbiamo sembrare una coppia.» affermò la ragazza, che era leggermente arrossita in volto.
   «Buonasera.» li salutò una voce alle loro spalle. Era il signor Iwata in compagnia di sua moglie. Era un uomo sulla cinquantina, ma dimostrava più della sua età. Indossava uno smoking blu notte, la giacca gli calzava stretta a causa della pancia pronunciata.
   «Vi state godendo la cena?»
   «Buonasera!» i due agenti ricambiarono il saluto con un inchino.
   «È tutto molto lussuoso!» rispose Shion, sfoggiando un sorriso cordiale.
   Accanto al signor Iwata c’era sua moglie, più giovane di lui di qualche anno. Era una donna piuttosto bassa ma vestita in modo davvero impeccabile, soprattutto nella scelta dei gioielli.
   «Vi presento mia moglie, Masami.»
   «Salve.» disse in maniera affabile la signora Iwata.
   «Piacere di conoscerla.» rispose May.
   «Sua moglie ha davvero buon gusto nel vestire!» osservò Shion.
   Dopo le presentazioni il singor Iwata prese di nuovo la parola «Che ne dite di cenare con noi stasera? Potremmo fare due chiacchiere e conoscerci meglio.»
   «Molto volentieri!» rispose Shion.
   Le due coppie presero del cibo e si sedettero a un tavolo. Durante la serata i due agenti vennero a conoscenza del fatto che L era una cara amica del signor Iwata. Quest’ultimo, appena ricevute le lettere minatorie, per sentirsi più al sicuro aveva chiesto aiuto a una persona fidata e non semplicemente alla polizia, poiché temeva che le forze dell’ordine avrebbero preso sottogamba la situazione. Dopo essersi accordato con L, aveva espressamente richiesto di poter soggiornare nella camera immediatamente adiacente a quella delle sue guardie del corpo, così, nel caso fosse insorto qualche problema, avrebbero potuto prestargli soccorso immediatamente. Le lettere minatorie, infatti, dicevano che se lui si fosse presentato a Tokyo due giorni prima dell’esposizione, come richiesto dal regolamento, sarebbero cominciati atti intimidatori ben più violenti nei confronti suoi e di sua moglie. Quando arrivarono le undici di sera, dunque, Shion e May accompagnarono in camera i coniugi Iwata e assicurarono loro che in caso di bisogno sarebbero accorsi immediatamente.
 
   Tutto sembrava filare liscio, almeno finché i due agenti non si resero conto che quella sera avrebbero dovuto condividere il letto. Dopo essersi lavati e aver indossato il pigiama, si ritrovarono in piedi ai due lati opposti del letto matrimoniale a fissarsi con sguardo imbarazzato e titubante.
   «Ehm, May, se vuoi dormo nella vasca da bagno, non ho nessun problema!» esclamò Shion, rosso in viso, passandosi una mano dietro alla nuca. Certo non si aspettava di ritrovarsi a dormire con la ragazza che gli piaceva, almeno non così presto e in quelle circostanze.
   «Non dire sciocchezze, nella vasca è scomodo!» May sorrise nel tentativo di nascondere l’imbarazzo «Dai, non farti problemi e dormi anche tu qui.» aggiunse poi, sedendosi sul letto e battendo due volte la mano sulle coperte dalla parte di Shion.
   «Ok, se per te non è un problema…» il ragazzo entrò nel letto e si infilò sotto alle coperte. Anche lei fece lo stesso.
   «Allora, buona notte May.» Le sorrise e si girò dall’altra parte. Poi spense la luce della lampada che si trovava sul suo comodino.
   «Buona notte Shion!» rispose la ragazza, spegnendo a sua volta la luce e girandosi su un fianco.

 
 
 
***

 
 
   Erano circa le cinque di pomeriggio. Dawon e gli altri ragazzi avevano appena lasciato la loro stanza di hotel per recarsi sulle affollate spiagge di Cancún. Dopo che l’SD era stata sottratta alla mafia di Ray, quest’ultimo era andato su tutte le furie e aveva ordinato ai suoi adepti di eliminare le agenti di L. Jiho era stato mandato a Tokyo, sulle tracce di May, l’unica delle quattro a non conoscere il suo volto. Insieme a lui erano partiti anche Minki e Minho.
   Dawon, Taeoh e Daeju, invece, erano stati inviati a Cancún per occuparsi delle altre tre agenti. Dopo l’insuccesso della precedente missione, però, Ray non era più molto fiducioso nei loro confronti, così aveva affiancato loro due novellini, nonché suoi nuovi pupilli, James e Buffy. Neanche a dirlo, ciò aveva indispettito parecchio i ragazzi, che avendo molti più anni di esperienza alle spalle non potevano sopportare che il boss si fidasse di più di due ragazzini dai bizzarri nomi in codice che di loro.
   Una volta arrivati a destinazione si erano divisi le camere: Taeoh, Dawon e Daeju in una tripla; James e Buffy in una doppia. I tre speravano che i novellini sarebbero rimasti per i fatti loro, ma purtroppo fin dall’inizio della missione fu chiaro che non sarebbe stato facile scrollarseli di dosso. Il motivo per cui si erano precipitati in spiaggia a poche ore dall’arrivo, infatti, era riuscire a rintracciare le tre agenti il prima possibile. Si sarebbero presentati loro come semplici turisti, puntando sull’ “incredibile coincidenza” e, una volta ottenuta la loro fiducia, non sarebbe stato difficile isolarle e ucciderle.
   «Wooo!» esclamò James, guardandosi intorno «Ma qui è pieno di belle ragazze!»
   Anche Buffy era esaltato dalla vista di tutte quelle donne in bikini ridottissimi. «Quante possibilità abbiamo di portarcele a letto? Io credo il cento percento!»
   «Io dico nessuna!» li rimproverò Dawon, che anche per questa missione aveva ottenuto il ruolo di leader «Vedete di non intralciare il nostro lavoro con i vostri ormoni a palla! Non ho intenzione di restare qui più di una settimana!»
   Era sempre più convinto che Ray avesse fatto un grosso errore a coinvolgere i novellini. Oltre a essere inesperti non mostravano un minimo di professionalità. Come minimo erano convinti di essere in vacanza. Dopo averli rimproverati a dovere iniziò a dare direttive per la missione «Buffy, Daeju, venite con me. Taeoh e James invece andate da quella parte. Cerchiamo i soggetti.»
   Taeoh e Daeju annuirono e fecero in modo che anche i due novellini si adeguassero al loro metodo di lavoro.
   I primi tre passeggiarono un po’ sulla spiaggia e non passò molto prima che davanti ai loro occhi si stagliasse, in tacchi e paillettes, la silhouette della bionda Lizzy.
   «Eccone una…» disse sottovoce Dawon, ma non fece in tempo ad aggiungere altro che Buffy si avvicinò immediatamente alla ragazza e le fece l’occhiolino.
   «Ehi, bellezza!»
   Lizzy lo squadrò da testa a piedi con aria schifata e diresse subito il suo sguardo verso Daeju. Non era davvero niente male quel ragazzo: alto, ben piazzato, i capelli leggermente lunghi e quell’aria riservata che lo rendeva terribilmente sexy. Probabilmente aveva qualche anno in meno di lei, ma in fondo l’età era solo un numero.
   «Carino…» disse ammiccando.
   «Lo so, sono un figo!» esclamò Buffy gonfiando i muscoli delle braccia per mettersi in mostra davanti a Lizzy. Neanche a dirlo, la ragazza lo ignorò completamente e si avvicinò a Daeju.
   «Ehi, perché non andiamo a prenderci un drink e non lo beviamo insieme sulla spiaggia?»
   «Ah, ehm... ok?» rispose il ragazzo, visibilmente a disagio. Era per natura piuttosto timido e Lizzy era decisamente troppo audace per i suoi gusti, per non parlare del bikini succinto che le lasciava il seno abbondante bene in vista e non faceva altro che aumentare la sua agitazione.
   Dawon, al contrario, non perse occasione per sfruttare la situazione, se Daeju avesse passato un po’ di tempo in compagnia della ragazza sicuramente si sarebbe accattivato la sua simpatia e sarebbe stato facile isolarla e farla fuori.
   «Non farti problemi, vai pure. Ci vediamo dopo!» disse prontamente il leader, appoggiando una mano sulla spalla del collega. Poi gli sorrise, sperando che avesse colto il messaggio, e si allontanò portandosi dietro Buffy.
   «Ehi, aspetta! Non lasciarmi solo!» fece appena in tempo a protestare Daeju.
   «Ma non sei solo!» esclamò Lizzy «Andiamo!» aggiunse poi, stringendosi al suo braccio e trascinandolo con sé.
   «Un attimo, so camminare da solo!» protestò di nuovo il ragazzo, in preda al panico, senza tuttavia ottenere alcun risultato. Dawon e Buffy continuarono la ricerca ma non trovarono né Iris né Wendy. Al ché ne conclusero che potevano essere rimaste in hotel o che non erano riusciti a riconoscerle perché si confondevano facilmente tra i volti occidentali della folla sulla spiaggia.
 
   Nel frattempo, Taeoh e James avevano percorso la spiaggia a ritroso ed erano tornati in hotel.
   «Dobbiamo scoprire i numeri delle loro stanze.» spiegò Taeoh «James, pensaci tu, fammi vedere cosa sai fare.» aggiunse poi, in tono di sfida.
   Il suo vero scopo era lasciar fare il lavoro a James e riposarsi, non riusciva proprio a capire l’entusiasmo dei due novellini per questa missione. Anzi, non capiva nemmeno che senso avesse inseguire le agenti in capo al mondo e farle fuori solo per dare un segnale a L dei servizi segreti. Quando era entrato a far parte dell’associazione mafiosa di Ray non si era posto tante domande: dopo anni passati ad allenarsi con la promessa di entrare a far parte dell’associazione anti crimine che Ray stesso aveva promesso di fondare si era ritrovato ad avere urgentemente bisogno di soldi e aveva accettato di restare al suo servizio nonostante il drastico cambio di piani, ma in realtà commettere crimini e omicidi non era mai stata una delle sue massime aspirazioni.
   «Che palle!» sbuffò James «Come faccio a trovare le loro stanze? Cerca le tizie e poi seguile, sei tu che le hai viste in faccia!»
   Come non detto, anche questa volta gli era andata male.
   «Uff, e poi pretendete che Ray vi mandi in missione da soli... Non sapete ancora fare nulla! Resta a guardare.»
   Taeoh si alzò stancamente dal divano della hall su cui lui e James si erano seduti poco prima e andò verso la reception. Gli fu subito chiaro che la ragazza dietro al bancone lo stava guardando da un po’ e sembrava anche piuttosto interessata a lui, così sfruttò la situazione a proprio vantaggio. Gli bastò flirtare un po’ per farsi dire i numeri delle stanze. Dopo averla salutata con uno dei suoi splendidi sorrisi, raggiunse il complice.
   «209, 212 e 214» disse soddisfatto. Poi inviò un messaggio a Dawon per aggiornarlo sulla situazione e dirgli che lo avrebbero aspettato nella hall.
   «Che le hai promesso? Che te la porti a letto?» James squadrò Taeoh con uno sguardo di disprezzo
   «No, non io… tu.»
   «Che?! Ma sei scemo!?»
   «Non è colpa mia, eri più tu il suo tipo…»
   «Scordatelo, io non ci vado!» James non si era ancora reso conto che Taeoh lo stava prendendo in giro. In quel momento Dawon e Buffy li raggiunsero nella hall.
   «Ottimo lavoro Taeoh.» si congratulò il leader «Ho affidato Lizzy a Daeju, ha subito iniziato a fargli il filo e non sospetta di nulla. Se tutto va bene siamo già a meno una! Ora dobbiamo cercare le altre e fare in modo che sembri un incontro casuale.»
   «Per esempio potrei bussare alla porta di Wendy e offrirle un bel servizio in camera…» esclamò Buffy, al quale non sarebbe affatto dispiaciuto metterle le mani addosso.
   Dawon gli lanciò uno sguardo minaccioso da mettere i brividi.
   «Lei è il mio obiettivo, tu sei solo una spalla e sei troppo piccolo per pensare a cose così perverse. È il caso che tu e James cominciate a fare i seri, altrimenti potete tornarvene diretti a casa.»
   I due novellini, intimoriti, non ebbero il coraggio di ribattere. Sapevano perfettamente che in quanto ad aggressività Dawon poteva diventate un vero diavolo, gli sarebbero bastati due minuti per farli a brandelli.
   «Oppure…» interruppe Taeoh, prendendo dal tavolo della hall un volantino «Stasera l’hotel organizza una festa sulla spiaggia. Possiamo fare in modo che partecipino e sfruttare l’occasione per avvicinarle.»
   «Ottima idea!» esclamò James «Così mentre tu pensi a ripagare quella della reception io faccio cadere ai miei piedi la bassina.» aggiunse riferendosi a Iris. In questo modo James pensava che avrebbe ricevuto gli elogi di Ray e si sarebbe anche divertito un po’ con la ragazza.
   «Quale bassina?» chiese Taeoh «Ah, l’altra tizia della reception. Ok, fai pure…»
   «Non lei! L’agente di L!»
   «Di Iris mi occupo io, mi pareva di essere stato chiaro. Limitati a fare da spalla.» concluse Taeoh.
   James provò a ribattere, al ché il ragazzo aggiunse in tono minaccioso «Tocca il mio obiettivo e finisci male.»
   Trovava assurdo che i novellini si prendessero tante libertà. Ray aveva detto che li avrebbe affiancati a loro per imparare, eppure sembravano un po’ troppo irrispettosi e sicuri di sé per essere lì solo per apprendere. Era evidente che non si fidasse più al cento per cento di loro e la cosa lo infastidiva parecchio. Questi pensieri gli ricordarono per l’ennesima volta che lavorare per Ray non era stata una buona idea.


Fine cap. 6


Ed eccoci anche alla fine dal sesto capitolo!
Lizzy, Wendy e Iris si trovano di nuovo a dover collaborare, mentre May ha un nuovo compagno di avventure, Shion! Come se la caverà con questo nuovo alleato?
Nel frattempo i sottoposti di Ray sono stati mandati sulle tracce delle agenti e questa volta sono affiancati da due novellini tutt'altro che collaborativi!
Ci stiamo finalmente addentrando nel vivo della vicenda, ma ancora tutto può succedere!
Alla prossima~

Misa


 
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Ciao a tutti~
E' la Misa del futuro che vi parla! La Misa che è arrivata a pubblicare il capitolo 11 precisamente.
Visto le difficoltà a ricordare i nomi coreani che sono emerse attraverso alcune recensioni, ho pensato di creare una sorta di schemino dei personaggi per facilitare il loro riconoscimento. 
Al posto di cercare dei presta volto li ho disegnati in modo stilizzato per non condizionare troppo la fantasia, continuate pure a immaginarli come preferite!


 
  
  
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