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Autore: AlysSilver    12/09/2020    0 recensioni
La Raimon Junior High ha appena vinto il torneo cammino imperiale, sono tutti euforici ma non sanno cosa sta per accadere, d'un tratto il calcio sparisce e toccherà alla Inazuma sistemare tutto. Due storie paralle, Alex una ragazza tutta calcio e amici, Simeon un ultraevoluto, il capo della New Gen, nate sotto la stessa stella che grazie alla Inazuma si incontreranno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Fey Rune, Matsukaze Tenma, Saryuu Evan - Saru, Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Pov. ...

Ero sempre stato diverso da tutti gli altri esseri umani, infatti, in teoria, non lo ero. Io ero un ultraevoluto, anzi non ero neanche un ultraevoluto qualunque, ero il più potente e quindi il capo. Quello ammirato da tutti, ma allo stesso ero quello più solo. Non avevo mai avuto una vita facile. Crescere senza nessuno non lo era mai, eppure tutto ciò mi aveva reso solamente più forte. Da quando ero nato non avevo mai ricevuto nulla dalla vita; perciò, avevo deciso di prendere quello che mi spettava e mi era stato tolto da solo. Il mio volto da alcuni anni era sempre ben esposto su alcuni ologrammi per ricordare al mondo che l'El Dorado mi considerava il nemico pubblico numero uno. Mi bastava aprire una finestra e subito riuscivo ad intravedere i miei capelli bianchi sopra un manifesto. Essendo così chiari facevano risaltare gli occhialini da aviatore che, in quelle immagini, mi ricoprivano gli occhi color ametista. Per quanto a molti potesse sembrare una cosa terribile essere ricercati, a me divertiva solamente. Infondo c’era davvero così tanta differenza tra quello e l’essere famosi? Almeno quando uscivo dalla sede mi permetteva di avere un hobby. Avevo iniziato a prendere gusto dal fuggire dagli agenti inviati per arrestarmi. Avrei potuto creare un sistema a punti per quanti ne abbattevo e alla fine tirare i conti. Diressi il mio sguardo sull'orologio appeso al muro infondo alla stanza. Erano le tre del pomeriggio, in un altro noiosissimo giorno lì nel 2216 nella città di Sant'Eldi. Teoricamente ero in riunione con Mehr, una delle menti più brillanti di tutta la New Gen, l'organizzazione fondata da me, che radunava i ragazzi ultraevoluti, eppure quel giorno avevo davvero la testa da un'altra parte. Senza capirne bene il motivo, mi capitava di sentirmi davvero solo. Guardavo gli altri che chiacchieravano con i loro amici o compagni, oppure, i più fortunati, con i loro fratelli. Per esempio, la violetta prima citata, capitano della Team Ghir, aveva il suo fidanzato Ghiris. Per dare un'idea del loro rapporto li avevamo soprannominati Romeo e Giulietta, si poteva trarre perciò da soli le proprie conclusioni. Loro erano fortunati perché avevano già trovato il loro predestinato. Quella persona che ci avrebbe fatto battere il cuore e ci avrebbe dato la forza per continuare a lottare giorno dopo giorno. Una spiegazione più "scientifica": noi ultraevoluti, oltre ad avere dei poteri speciali, avevamo anche una ciocca di capelli di colore diverso dal nostro, la quale aveva quello della nostra anima gemella e ne conteneva anche il DNA. Della serie così eri sicuro che non te la lasciavi scappare, beh in effetti avremmo capito che si trattava di lei solamente con il primo sguardo. Una piccola scossa ci avrebbe percorso tutto il corpo avvisandoci, proprio come se fosse un segnale d’allarme. Personalmente però non ero ancora riuscito a comprendere se si trattasse di una fortuna o una sfortuna, insomma rischiavi di passare la vita sperando che scattasse la scintilla con una persona al primo tentativo. E se questa non fosse mai arrivata? Infondo vent’anni erano pochi per essere certi di trovarla. Morale della storia come in ogni situazione della vita, serviva solamente una grande botta di … va beh, avevate capito.

-Simeon allora mi stai ascoltando!- Quasi urlò Mehr. Era abbastanza simpatica, tranne quando si metteva a parlare di robotica e fisica quantistica. In quel caso consigliavo caldamente di uscire dal suo raggio d'azione e di non essere reperibili entro cinque chilometri. Non dovevate dirle però che ve l’avevo detto.

-No... ripeti.- Risposi in tono scocciato. Secondo lei mi interessava davvero qualcuna di tutte le cose che sparava ogni giorno? Iniziavo a pensare sempre più vivamente che Ghiris avrebbe meritato la santificazione per direttissima. Sarei stato quasi curioso di conoscere il segreto per riuscire a sopportarla h24.

-Ti ho detto che l'El Dorado ha mandato tutta la Protocollo omega ad attaccare la Raimon.- Chi era l'El Dorado, ma era ovvio. Un gruppo di vecchietti che governava il mondo e che ci voleva distruggere, perché pensava che fossimo una minaccia per l'umanità. Non dicevo che avessero torto, anche se pensavo che tra poco sarebbero stati loro a scomparire dalla faccia della terra. Ebbene sì, finalmente dopo tante chiacchiere inutili la violetta mi aveva dato delle informazioni semplici e utili. Magari era l'inizio di un cambiamento in positivo da parte sua. Da genio so tutto io a genio umano sarebbe stato un ottimo risultato, dovevate fidarvi di chi la sopportava da anni. 

-A sì certo, ma tanto lo sapevamo già, è per questo che gli ho mandato Fey. Evitare che eliminino il calcio, permettendoci quindi di nascere.

-Va bene se lo dici tu, io vado ad allenarmi. Ghiris mi sta aspettando ed il galateo dice di non fare aspettare mai nessuno.- Concluse uscendo dalla sala. Era sempre la solita, quando si parlava del fidanzato si trovava su un altro pianeta. Inoltre, aveva appena mostrato un'altra sua "adorabile" caratteristica. Come ogni membro della Team Ghir era fissata con le buone maniere e con l'educazione. Non c'era troppo da meravigliarsi dell'odio tra di loro e la Team Zan che viveva praticamente utilizzando le regole della strada. A volte lei mi ricordava una damigella di alcuni di quei romanzi dell’Ottocento che costudivamo in biblioteca. Era davvero una ragazza di altri tempi. Riguardai nuovamente l’orologio, era meglio che mi muovessi anch'io. Mi aspettava La Lagoon, la squadra più forte di tutta la New Gen, di cui io ero ovviamente il capitano. Persino io avevo obblighi da rispettare di tanto in tanto. 

 

   
 
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