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Autore: AryaDream    12/09/2020    5 recensioni
Nahenia era un'ombra oscura che si mimetizzava nascosta nelle profondità di quel regno terrificante.
Due grandi ali nere spuntarono dietro le spalle. Voleva e colpiva la sua avversaria, ma Nahenia usò i suoi seguaci per bloccare le ali di Belzebù, facendola cadere a terra.
-Hai un brutto carattere quindi sei un demone.-
-Brutto carattere? Dovresti incontrare due angeli di mia conoscenza e poi possiamo riparlarne.-
La giovane prese a ridere divertita, mentre Belzebù non riusciva a capire l'atteggiamento di quell'umana.
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Belzebù, Crowley, Gabriele, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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-Nahenia, ti trovi nel mio regno, nel mondo creato da me, fonte di male e di sofferenza. L'inferno è sotto il mio controllo e di quello del mio braccio destro e questo non è il luogo per le insubordinazioni. Hai osato prendere il mio posto e questo ti costerà molto caro non solo a te, ma anche alla tua schiera di demoni che ha osato andare contro il signore dell'inferno.-
Con queste parole aprì il suo discorso con la demone, quest'ultima aveva osato andare contro di lui, il signore dell'inferno.
Quando Nahenia sollevò la testa aveva gli occhi chiusi ed un brivido parve percorrerle le membra. Pochi istanti dopo le palpebre si risollevarono mettendo i evidenza lo sfavillare dei suoi occhi diventati completamente rossi.
Sperava che Lucifero in qualche modo rimanesse affascinato dal suo sguardo, ma non fu cosi.
Poco distante dal sovrano infernale, vi erano altri demoni, leali a Lucifero.
Belzebù, Asmodeo, Belfagor, Baal. Lilith e infine Astaroth, colui che aveva avvertito i due leader dell'inferno della ribellione che voleva creare Nahenia.
-Sarai rinchiusa nelle prigioni infernali, dove vengono rinchiusi i traditori.- La sentenza di Lucifero era stata emessa.
Da quel momento di Nahenia fu come svanita nel nulla, ma nelle sue prigioni, la demone stava preparando la sua vendetta.
Lei non era un angelo caduto.Il luogo che le aveva dato natali era tutto ciò che di cattivo, lugubre, e terrificante si potesse immaginare. Alcuni lo chiamavano Inferno, altri Ade, per lei era casa. Lei Nacque poco dopo che Lucifero cadde, creando cosi il regno infernale.
Nahenia non era bella, ma un mostro nato dal rancore del signore infernale. Era l'essenza dell'odio, del ripugno e della malvagità.
La sua legione all'inferno era la più spietata e sanguinaria ed era orgogliosa di esserne al capo. I Crudeli disseminavano morte e distruzione ovunque si recassero, scatenavano guerre, accumulavano cadaveri... Cadaveri da cui lei si nutriva. Con un solo tocco scatenava le peggiori epidemie: peste, malaria, colera. Sterminò tantissimi esseri umani per puro divertimento, amava veder soffrire le persone, la loro disperazione la rafforzava ogni giorno di più. Un mugolio di piacere le sfuggiva sempre pensando a cosa fosse capace di fare. Il suo unico scopo era portare dolore e morte.
Richiamata sulla terra aveva scelto di possedere delle prosperose e morbide forme femminili, gli occhi viola ametista splendevano su un viso bianco dolce e affascinante, le labbra carnose colorate di rosse, cosi riusciva a sedurre uomini e donne.
Astaroth era quello che aveva attirato maggiormente la sua attenzione. Nahenia riuscì a sedurlo, ma quando lui venne a conoscenza del suo piano di ribellione, decise di avvertire Lucifero e Belzebù.
Nehenia era terribilmente superba, territoriale e possessiva verso ciò che è suo,considerava Astaroth di sua proprietà, ma ora che l'aveva tradita, voleva vendetta, non solo contro colui era andato a piagnucolare da Lucifero, ma tutti i demoni dovevano pagarla.
Passarono molti secoli da quella ribellione. I demoni avevano dimenticato Nehenia, fino a quando il potere di Lucifero, cominciò a perdere i suoi poteri.
Le conseguenze furono molte, tra cui l'odio del signore degli inferi per il genere umano e gli angeli, venendo cosi di nuovo punito.
Giorno e notte non esistono in quel regno infernale, ma fu proprio in un giorno qualunque che la bestia di nome Nehenia si liberò dalla sua prigionia insieme, al suo manipolo di demoni.
Un demone dalla voce oscura cominciò ad attaccare tutti quelli che si mettevano contro di lui.
Le creature infernali non possono morire, possono essere solamente sconfitte e scendere cosi di gerarchia.
Doveva sconfiggere due di loro in particolare Astaroth e Belzebù, cosi da prendere il suo posto.
Colpì alle spalle il primo e quando si rialzò da terra lo incitava a raggiungerlo, per poi indebolirlo.
Si, lo indeboliva per far si che Astaroth, finisse sotto il suo controllo.
Era appena iniziata una guerra tra demoni che avrebbe cambiato le sorti dell'inferno.
Mancava solo lei, Belzebù. Era una sfida tra la crudeltà e il lord infernale, il braccio destro di Lucifero che ora governava quel luogo.
Nahenia era un'ombra oscura che si mimetizzava nascosta nelle profondità di quel regno terrificante.
Due grandi ali nere spuntarono dietro le spalle. Voleva e colpiva la sua avversaria, ma Nahenia usò i suoi seguaci per bloccare le ali di Belzebù, facendola cadere a terra.
In quel momento era in balia della sua avversaria che si avvicinò lentamente, con le mani le afferrò il viso.
-Sono io la sovrana degli inferi...-
La scaraventò in aria, ma prima che il lord infernale toccasse terra, venne colpita dagli artigli di Nehenia.
Sapeva che quella feccia di demone non poteva morire, cosi creando un varco la scaraventò lontano dagli inferi, Belzebù non avrebbe fatto più ritorno negli inferi.
Belfagor e gli altri si teletrasportarono, atterrando nel giardino di Crowley.
Il demone ferito si trovò in un luogo che non conosceva.
Il terreno era macchiato del sangue di Belzebù.
Il cielo era coperto da nuvole nere, presto avrebbe piovuto, non riusciva a muoversi a causa delle ferite che aveva riportato durante lo scontro avuto con Nahenia.
Quella maledetta l'avrebbe pagata, aveva osato tanto, l'avrebbe rispedita in quel buco di prigioni dove secoli prima Lucifero, l'aveva rinchiusa.
Un giovane ragazza stava percorrendo la strada che l'avrebbe portata a casa, doveva fare presto, lei odiava i temporali, ma sopratutto odiava tuoni e fulmini.
Mentre camminava sentì degli strani lamenti, all'iniziò pensò ad un cane o un gatto feriti, la curiosità, ma sopratutto voler curare quel povero animale ebbe la meglio.
Il cielo si faceva sempre più nero, mentre scendeva i grandi gradini che l'avrebbero portata sotto il ponte, dove non trovo un animale, ma una strana creatura alata.
Le iridi di Belzebù osservarono quell'umana che poteva vederla, nessun essere umano poteva vedere i demoni infernali o angeli, ma lei era li che si era inchinata per osservare la sua situazione.
-Non mi toccare umana...-
La giovane ignorò le sue parole ed titubante allungò la mano verso le ali scure della demone.
Non appena le toccò, Belzebù urlo di dolore. Aveva le ali lacerate e altre diverse ferite.
Le domande della giovane erano tante, ma prima doveva portarla al sicuro e curarla, nonostante le incutesse timore, in qualche modo sapeva che non le avrebbe fatto del male.
-Sentirai dolore...-
-Cosa?- Belzebù non fece in tempo a dire altro che la giovane con fatica l'alzò da terra. La demone non capiva il motivo per cui quell'umana la stava aiutando, ma avvertiva in lei qualcosa di particolare che non sapeva cosa fosse.
Faceva fatica a camminare con Belzebù che si trascinava, ma le poche persone che vide per strada presero ad osservarla come se fosse strana, ma non riuscivano a vedere la creatura che stava aiutando.
-Sei un angelo o un demone?- Chiese, mentre camminavano per le strade semi buie della città. I tuoni si facevano sempre più vicini.
-Secondo te?-
-Hai un brutto carattere quindi sei un demone.-
-Brutto carattere? Dovresti incontrare due angeli di mia conoscenza e poi possiamo riparlarne.-
La giovane prese a ridere divertita, mentre Belzebù non riusciva a capire l'atteggiamento di quell'umana.
-Sei sei un demone chi saresti?-
-Indovina?-
-Non saprei, ma provo a indovinare...Baal?-
-Riprova.-
-Astaroth?-
Aveva fatto quasi tutti i nomi dei demoni e Belzebù si stava spazientendo. Non capiva se la stava prendendo in giro oppure non conosceva davvero il suo nome.
-Basta cosi! Io sono Belzebù.-
-Davvero? Ed io che credevo che fosse un gran pezzo di demone e chi si aspettava una donna.- Il principe infernale sgranò gli occhi nel sentire quell'affermazione. Se da una parte era infastidita dall'altra era curiosa di scoprire di più su quella misteriosa ragazza che l'aveva salvata.
La cosa che voleva scoprire, era come riusciva a vederla. Mentre erano in silenzio durante il tragitto si era fatta molte ipotesi, la più plausibile riguardavano i suoi poteri da demoni che si erano indeboliti, ma poi vedendo che gli umani che avevano incontrato non riuscivano a vederla, scartò anche quell'ipotesi.
Di certo una donna con le ali nere avrebbe causato molta curiosità tra gli umani, ma per fortuna era ancora invisibili ai loro occhi, tranne a quelli della misteriosa umana che l'aveva salvata.
-Siamo arrivate.- La voce della giovane la fecero tornare alla realtà, alzò gli occhi verso la casa dove abitava, non era affatto male.
Con una mano frugò nella sua borsa per trovare le chiavi, una volta trovate aprì il cancelletto e prese a camminare con Belzebù per il piccolo vialetto, fino a quando non arrivarono davanti alla porta di casa.
Usò un'altra chiave per aprire la porta principale.
-Zia, sono a casa.-
-Bentornata tesoro.- Disse una voce femminile che proveniva da un'altra stanza.
-Vado in camera.-
-D'accordo! Per la cena dovrai aspettare il ritorno di tuo zio...Ti chiamerò appena pronto.-
-Va bene...-
La giovane sconosciuta, salì le scale, ad ogni gradino, poteva sentire i lamenti di dolore di Belzebù.
Una volta giunti nella camera, la fece sedere sul letto.
-Aspettami qui...-
-Dove dovrei andare in queste condizioni?- Ma la ragazza non sentì le sue parole, era uscita di corsa dalla stanza per tornare poco dopo con bende, disinfettante e garze per medicare le ferite del demone.
-Brucerà un pochino.-
Non appena la mano posò la garza bagnata con il disinfettante sulle ferite, Belzebù prese a urlare che sembravano quasi ruggiti.
-Pensavo che i demoni potessero guarire le proprie ferite da soli?-
-Solamente se ci troviamo nel nostro mondo.-
-Mi dispiace per le tue ali, sono cosi belle.-
-Torneranno normali...-
-Ora ti conviene riposare.-
Ma Belzebù, non ascolto le sue parole, provò a teletrasportarsi all'inferno, ma senza successo. Si rese conto che possedeva tutti i suoi poteri, ma non riusciva a tornare nel suo mondo.
-Cosa succede?-
-Non riesco a tornare all'inferno.-
-Come mai?-
-Se lo sapessi, non mi troverei ancora qui...-
-Finché non troverei le risposte e un modo per tornare, potrai rimanere qui...- Quella strega di Nahenia, l'avrebbe pagata anche per questo.
Per il momento non aveva altra scelta che rimanere con quell'umana.





Note Autrice:
Mi ero promessa di cominciare una nuova long, al termine delle altre che ho in corso, ma alla fine questa mia promessa non è stata mantenuta.
Questa long è nata guardando alcune foto delle medie periodo per me molto brutto.
Guardando poi la classificazione dei demoni, mi sono accorta che di Nahenia si conosce ben poco. E' il demone della crudeltà e comanda tre sottocategorie: i violenti, i vili e gli anarchici.
Ho girato molto su internet, ma di lei poco e nulla. Ho chiesto aiuto anche a vari furum, ma non essendo un demone molto famoso non si hanno dato molte informazioni.
Non esiste neanche la pagina di Wikipedia su questo demone, ed è per questo che ho voluto utilizzarla come "cattivo" della long.
La descrizione della ragazza che ha salvato Belzebù non esiste in questo capitolo, ma ci sarà nel prossimo, anche perché sarà molto diversa dalla fanciulla bellissima e perfetta.
Ho voluto aggiungere anche avvertimenti contenuti forti per via di alcune tematiche di cui tratterò nei prossimi capitoli.
Ultima cosa altrimenti le note verranno più lunghe del capitolo: Per Lucifero mi sono ispirata alla serie Lucifer, anche perché ormai lo vedo come il personaggio di quella serie.
Spero di non essermi dimenticata nulla e che questo mio nuovo lavoro possa piacere.
Grazie per essere stati coraggiosi ed essere arrivati fin qui.
  
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