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Autore: blackjack0999    12/09/2020    2 recensioni
Per Isaac Celere. Trasferitosi da poco nella Kouh City con la sua famiglia. Iniziare ad adattarsi mentre inizierà l'anno scolastico alla Accademy Kouh. Conosce una graziosa, misteriosa ragazza di nome Yuuma e organizzano un'appuntamento normale. Sfortunatamente per Isaac, quel semplice 'appuntamento', sarà solo il preludio di un'altro stile di vita, alla quale lui non vuole averci nulla a che fare e non gli riguardava a suo malgrado. E' quando essa avrà inizio, si renderà conto di essere il nuovo Sekiryutei. Nonostante l'inizio incerto non si tirerà indietro, e proseguirà nel suo destino, ma ha modo suo ovviamente.
[Pezzo estratto dal Cap. 10]
Lei mi appoggio la sua mano destra sulla mia rispettiva guancia, la fissai negli occhi. «Oh, Io so la verità Isaac. L'avevo già capito che ora sei un diavolo reincarnato.» mi disse.
....L'intero soggiorno era svanito, le pareti erano diventate una landa cupa con aloni dorati vorticanti come fossero state brezze, persino i tatami del pavimento in alcune parti sembravano svaniti, poi l'avvertii, un'aura sconosciuta ed era alle mie spalle!.
[Isaac...Lei e una Yokai.. Una Kyùbi!.]
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asia Argento, Nuovo personaggio, Rias Gremory
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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New Life: Rivelazioni.

DRRRRIIIIIIIIIINNN!.

Sbuffai decisamente irritato.

E' già ora di svegliarsi... Quanto avrò dormito più o meno?.... Tre ore e mezza!.. Fuck!.

Apri gli occhi e scoccai un'occhiata truce alla sveglia, mentre continuava con il suo irritante trillò, allungai la mano, tirai giù interruttore, ponendo così fine al suo maledetto trillare. Mi sedetti sul materasso, massaggiandomi il ponte del naso, prima di prendere gli occhiali sul comodino e indossarli.
Guardai nuovamente la sveglia. Le lancette segnavano le sei in punto

Oh già!. Avevo impostato la suoneria ad un'ora prima del solito. Avevo bisogno di andare al Club, per parlare con Rias a proposito della mia amica Asia e pensare insieme come poterla aiutare.

Scesi dal letto, lo rifaccio alla perfezione, lasciai la stanza dopo aver indossato l'uniforme della Kouh Accademy.

Preparai il caffè e inserì nel microonde delle brioche, così quando si sarebbe svegliata Selina, avrebbe trovato la colazione già pronta. Senti uno scalpiccio di passi alle mie spalle e voltandomi, vidi mia sorella ancora in pigiama, -pigiama per così dire poiché indossava sempre canottiera giallo ocra e degli shorts neri-, ella incrociò le braccia al petto e si appoggiò allo stipite della porta con un sorriso. 

«Oggi sei molto mattiniero Isaac.», ella mi disse. 

«Si prima dell'inizio delle lezioni, volevo passare alla sede del Club.»

Il suo sorriso svanì nello stesso istante in cui lo dissi ed il suo sguardo divento un cipiglio molto duro, «Riguardo alle attività extrascolastiche?.». Ella mi chiese con tono incolore.

Scossi lentamente la testa «Più o meno così.»

Il brontolare della caffettiera pose fine alla nostra conversazione, chiusi il fornello, tirai fuori le brioche dal microonde un secondo prima che suonasse il timer, e servì la colazione.

Selina mi chiamo, mi voltai a guardarla, ella si avvicino e mi disse; «Ascolta quando termineranno le lezioni questo pomeriggio, torna a casa, c'è qualcosa di cui dovremmo parlare.»

La osservai, senza toccare la mia tazzina, chiedendomi riguardo a che cosa dovevamo parlare?. «Se è molto importante, possiamo parlarne adesso Selina.»

Ma lei m'interruppe bruscamente con un tono di voce molto pacato, «E' molto meglio che ne parliamo stasera da tranquilli Isaac d'accordo?» Me lo chiese mantenendo sempre il suo contatto visivo con il mio, come a farmi capire che era molto seria sulla questione e che non ammetteva repliche.

Annuii. «Ricevuto. Vorrà dire che mi turberò per tutta la giornata, domandandomi su che cosa dovremmo parlare, spero che  quest'attesa, non mi turbi l'andamento scolastico.» dissi con tono fintamente offeso e sarcastico, seppur sono realmente perplesso a riguardo e, per tutta risposta Selina mi servi un pugno sul braccio sinistro, «Ow.» mormorai massaggiandomi la spalla dolorante.

Il suo sorriso ritorno «Scemo.» 

Sorrisi a mia volta, «Me lo sono meritato, mi cospargerò il capo con la cenere.», replicai e ridacchiammo insieme, andiamo cosi d'accordo che e difficile nascondere quando vogliamo prenderci in giro.

Selina scostò la sedia e si sedette a tavola, continuando a guardarmi mentre prendeva una brioche con il tovagliolo. 
«Grazie per la colazione» disse prima di prendere la tazza e di portarsela alle labbra, prendersi un breve sorso, «Con la scusa che fai parte del club di Ricerca sull'Occulto, facciamo raramente colazione insieme, sarebbe veramente il colmo se in un momento come adesso, se quella diavola di Rias Gremory decidesse di chiamarti per dirti di non fare tardi.»

Il sorriso sparì, poi scossi lentamente la testa, scrollai le spalle facemmo colazione, sicuro che mia sorella avesse soltanto voluto fare una presa in giro al club dell'Occulto di Rias.
[***] 

«Avanti.» disse quella che riconobbi come la voce di Rias quando sono arrivato al Club.

Entrai. Fu allora che notai solo Bouchu presente nella sala comune. Era seduta su uno dei due divani, intenta a bere il tè verde. Ruotai gli occhi verso l'orologio a parete, vidi che mancava ancora un quarto d'ora dall'inizio delle lezioni. Quindi avremmo potuto parlare tranquillamente, tuttavia mi chiesi dove fosse Asia adesso.

«Buongiorno Isaac, ti stavo giusto aspettando!» saluto. Poi guardò la mia mano sinistra, «Come va la mano?» mi chiese.

«E' guarita completamente, grazie al potere di Asia.» risposi mentre con la stessa mano posai la cartella sul pavimento vicino all'altro divano e mi sedetti al centro di esso, notai sul tavolino centrale c'era un'altra tazza di te verde ancora fumante, e Rias me lo stava indicando, come se fosse stato fatto per me. Rifiutai dicendole che avevo, ed era vero, già fatto colazione.

Rias sospirò poggiando piattino e la tazzina sul tavolo, «Già la sua Sacred Gear non è una cosa che può essere ignorata, visto il suo potere di guarigione è molto impressionante. Non mi stupisce che gli angeli caduto la desiderassero tanto, oltre alle intenzioni di quella donna angelo caduto ovviamente.».

Già Raynare e la sua reale intenzione -incredibilmente, come scoprimmo in seguito e con nostra grande stupore ci era riuscita- quella di far reincarnare Asia in un'angelo Caduto, prima che Rias Gremory la reincarnasse in seguito in una demone. 

«Ha proposito di Asia. Lei dov'é?.» Chiesi, volevo cambiare argomento per il momento.

La vidi sorridermi con dolcezza. «Lei in questo momento e con Yuuto Kiba e Koneko-chan a fare il giro turistico della scuola. Ho chiesto ad Asia d'inscriversi alla Kuoh Accademy e lei ha accettato subito!. Frequenterà il Secondo Anno con loro, oltre insieme a te ovviamente.» 

Ero sbigottito dalle sue parole e, seppur volevo parlarne con Rias appunto sulla situazione di Asia, mi sentivo tuttavia molto sollevato e felice, per la mia amica, frequentando la scuola sarebbe stata insieme con Rias e gli altri, oltre con me. Tuttavia volevo avere una garanzia, giusto per essere sicuro, e poi, c'era ancora la questione da risolvere, sul trovarle una, se possibile nuova sistemazione.

Non potei fare a meno di sorridere «Sono molto felice per Asia!.» dissi. Poi il sorriso sparì, la guardai da sopra le lenti dei miei occhiali, «Tuttavia. Sei sicura che non ci sarà alcun problema?. Potrà frequentare tranquillamente l'anno scolastico anche se è già iniziato da diverse settimane?!.»

Lei assunse la sua solita aria composta, rilassata, con le labbra piegate in un sorrisetto, che non negai di trovarlo davvero grazioso.

«Posso garantirti che non ci saranno problemi è vero che l'anno scolastico e già iniziato, ma non devi affatto preoccuparti di questo. Anche Asia mi ha posta la stessa cosa, dopo che aveva accettato d'inscriversi. E' tutti noi della Famiglia Gremory l'abbiamo rassicurata a riguardo che faremo del nostro meglio per aiutarla non solo sia da dentro che fuori dalla scuola. E poi, lei stessa si e mostrata molto desiderosa di andare. Ci ha detto testuali parole -Di cui non ti nascondo che sono rimasta non poco sorpresa- sul fatto, che non l'ha mai frequentata prima, ma è proprio per questo dice che ha sempre voluto provare ad essere una studentessa almeno una volta!. Anche lei potrà confermartelo.»

“Non sei l'unica Rias, strano, credevo che anche le giovani suore avessero un minimo di istruzione, sempre se loro, non si dedicano ventiquattro ore su ventiquattro. Sette giorni su sette soltanto alla Fede ed alla Chiesa”. Non potei fare a meno di pensare.

«Adesso non sei la sola ad esserlo Bouchu.» le dissi e non celai la mia sincera sorpresa. Abbassai gli occhi e presi con il pollice e l'indice della mano destra la tazza di tè, presi un sorso, era ancora tiepido, ma molto buono, al punto che mi dispiacque un po' di non averlo bevuto prima.

Sorrisi. «Tuttavia... credo che prenderò sul serio le tue parole. Sono felice per Asia.».

Rias Gremory annuì e bevve a sua volta e, si limitò a prendere un dolcetto dal piatto appoggiato sul tavolino in mezzo a noi e a mangiarlo con un certo gusto prima di spingere gli altri verso di me. «Prendine pure. Posso assicurarti che Akeno è davvero brava a farli.»

Scossi lentamente la testa, rifiutando così la sua offerta. «Quando inizierà a frequentare le lezioni?.»

«Inizierà da domani. Per lei sarà il suo primo giorno di scuola, frequenterà il secondo anno come te.» mi rispose Rias prendendo un'altro sorso.

Annuì, una era fatta, ma c'era ancora la questione della sua sistemazione da risolvere, oltre all'altra domanda che volevo farle riguardante il suo altro Alfiere, ma una cosa alla volta. Presi un lungo sorso di te, «E' riguardo alla sua attuale sistemazione?. Non ci saranno problemi se l'ha ospiterai qui alla sede del Club?.». Chiesi, poggiai la tazza vuota sul tavolino, mantenendo sempre il contatto visivo con i suoi occhi.

Lei annuì «La sua stanza è grande e sembra stare bene, ti farò sapere se ci saranno eventuali cambiamenti futuri.» mi rispose,  prendendo un altro sorso.

Mi senti rassicurato dalle sue parole, almeno se ci fossero stati futuri cambiamenti mi avrebbe informato. Buono a sapersi. Bene, direi che ora e il momento giusto per farle quell'altra importante domanda. «Veramente. Ci sarebbe ora, un'altra cosa che vorrei sapere Rias.»

Rias appoggiò anche la sua tazza sul tavolino e si mise composta, «Che cosa vuoi sapere Isaac?.»

Mi chinai leggermente verso di lei e la fissai con uno sguardo indagatore, volevo vedere quale sarebbe stata la sua reazione quando le chiesi a bruciapelo. «Ieri. Poco prima di resuscitare Asia, tu stessa hai detto di aver già usato l'altro Alfiere o sbaglio?. Cosi... Dov'è finito?. Missione a lungo termine o simili?».

Quando vidi Rias trasalire e il fondo della tazza da tè colpire con un suono sordo la superficie del tavolino, compresi che l'avevo spiazzata. Sollevò le sopracciglia per poi abbassare leggermente lo sguardo.
La sua espressione tuttavia, mi sembrava come se avessi chiesto qualcosa che non avrei dovuto chiedere.
Ero perplesso e confuso.

«E' complicato Isaac. L'altro Alfiere si chiama Gasper, e ha una situazione molto... complicata. Te ne parlerò in futuro!. Promesso.»

Me lo disse senza guardarmi negli occhi, con un tono di voce così basso che mi pareva un mormorio. Sembra che su questo argomento ci sia qualcosa di complicato, ancora più di quanto lasciasse intendere. Ciò tuttavia fece tornare la mia diffidenza nei suoi confronti.

Lasciai che il silenzio si mettesse fra noi mentre continuavo a fissarla, capì che non aveva senso continuare a insistere, se lei avesse voluto dirmi altro su l'altro Alfiere Gasper, l'avrebbe detto. Mi impressi bene a mente questa breve conversazione, e nel remoto caso lei se lo 'casualmente' dimenticasse, glielo avrei fatto ricordare.

«Ci conto. Spero di poterlo incontrare un giorno, almeno per fare le dovute presentazioni di persona.», le dissi con un sorrisetto, quello più falso che riservavo alle persone di cui nutrivo scarsa fiducia, ma in questo caso era ambiguo, veramente sperai che un giorno avrei incontrato questo altro Alfiere.

Rias non disse nulla, annuii abbozzando un sorriso. «L'ho già informato sul tuo e dell' arrivo di Asia ed e stato felice, voi siete i miei cari servitori e membri della famiglia, nessun escluso.» ella mi disse.

La fissai interdetto, ma poi involontariamente, mi fece ricordare quello che mi aveva detto ieri, sul nonostante il mio comportamento diffidente, astioso nei suoi confronti, mi considerava come un membro della sua famiglia, anche se ero un suo servitore.

A proposito di servitori. Ricordo bene che Rias oltre a dire che aveva già usato l'altro Alfiere, aveva detto che ogni 'Re' possiedono un numero limitato dei pezzi degli scacchi, quindi forse in futuro, potrebbero esserci altri nuovi servitori. E altri pedoni come me. Meglio chiederglielo, non si sa mai potrebbe e succede e chissà potrò valutare quali saranno le sue intenzioni e nel contempo soddisfare questa mia curiosità.

«Avrei un'ultima domanda da farti Rias.». Le chiesi.

Rias mi fissò e lentamente annuii. «Che cos'altro vuoi sapere Isaac.»

Mi misi composto sul divano, «Hai anche detto che un 'Re' possiede un numero limitato degli Evil Piece. Esattamente come i reali pezzi degli Scacchi. Quindi e possibile che oltre ad un'altra Torre, un'altro Cavaliere, un giorno potrebbero esserci come Me altri sette pedoni, come nuovi servitori giusto?.» le chiesi.

Lei scosse la testa. «No Isaac.» rispose, sorprendendomi, «Riguardo agli altri pezzi che hai elencato, hai indovinato quali tutt'ora possiedo, ma Tu sei il mio unico Pedone!.».

Le sue parole mi sorpresero un'altra volta. Ero il suo unico Pedone?. Ma come può essere possibile?!.

La rossa si accorse del mio stupore e continuò, conosceva già cosa le avrei chiesto: «Mi hai detto Isaac che conosci gli scacchi giusto?. Quindi sai bene di quanto sia il loro valore?.»

Annuii lentamente, capì subito a cosa ella si riferiva, al detto riguardo al valore dei pezzi degli scacchi: Le Regine hanno un valore di 9 pedoni. Le Torri hanno un valore di 5 Pedoni. I Cavalieri ed Alfieri hanno un valore pari di 3 pedoni ciascuno. La lasciai continuare, Rias stava stuzzicando la mia curiosità e inoltre volevo sapere sul perché ero il suo unico pedone.

«Lo stesso valore vale anche nelle persone reincarnate. Per effettuare la reincarnazione di un'essere umano in un demone, occorre servirsi degli Evil Piece ma allo stesso modo, a seconda della qualità della persona da reincarnare, può essere necessario consumare più pezzi per poterlo farlo reincarnare.Ci sono stati casi in cui un 'Re' ha dovuto usare 2 Alfieri per far reincarnare un umano nel suo servitore, lo stesso vale nel caso del Cavaliere, della Torre e.» continuò poi: «Come nel tuo caso. Perché per resuscitarti ho dovuto usare tutti i miei Pedoni, altrimenti non sarebbe stato possibile!.»

Ero esterrefatto dalle sue parole. Davvero?. Io valgo per otto Pedoni!. «Incredibile!.» dissi guardandomi la mano destra, possibile che sia per via della mia Gear, il Longinus Boosted Gear. Chiusi le dita a pugno.

D’un tratto senti il rumore di passi e un vociare provenire dalla porta alle mie spalle,e decisi che era meglio chiudere lì la conversazione, se avessi chiesto altre informazioni avrei potuto destare sospetti. Era meglio porre fine alla nostra conversazione.

«Ha quanto pare il Tour scolastico di Asia e finito.» mi rivolsi a Rias.

Ella annuì, per poi rivolgere un largo sorriso alla persona che era appena entrata dalla porta sulla parete alle mie spalle. «Buon giorno, Asia.».

Mi alzai voltandomi a mia volta. «Ciao, Asia!. Bouchu mi ha appena detto che..»

Mi bloccai quando la vidi venire verso di noi indossando una versione leggermente modificata dell’uniforme scolastica della Kuoh Academy, consistente in una gonna corta fucsia, una camicia a maniche lunghe bianca e un maglione nero senza maniche, oltre a un fiocco nero intorno al colletto, calzini bianchi e scarpe marroni.  

“Wow. Rias mi aveva detto che doveva iniziare domani, ma non credevo che si fosse già messa l'uniforme scolastica e che le stava così dannatamente bene, è come se glielo avessero cucita addosso. Diamine già non vedeva l'ora di essere una studentessa... Chissà magari è proprio questo che voleva dentro di sé, a parte essere una suora.”

«I-Isaac-san? Q-qualcosa non va?.» mi chiese Asia notando il mio stupore.

Mi ripresi in fretta. Incrociai le braccia al petto «Ah, non preoccuparti Asia va tutto bene! E' solo che... l'uniforme ti dona davvero molto.»

Il suo volto si accese di un sorriso estasiato e fece una giravolta su se stessa per farsi vedere meglio, mentre chiedeva con un leggero rossore le si diffondeva sulle guance: «D-Davvero? M-Mi dona?.»

«Moltissimo. Sembri già pronta per andare a lezione!.» le risposi sincero ricambiando il sorriso.

«Sono così felice!. Non vedo l'ora di poter venire a scuola con te!.»

Mi avvicinai a lei e le diedi un buffetto in testa. «Anch'io non vedo l'ora.»
D'un tratto sentì lo scatto e la successiva apertura della porta scorrevole alle mie spalle, uhm dovrei far loro notare che avrebbe bisogno di un po' d'olio?, cigola tantissimo. Nah. 

«Buongiorno, Asia-san, Celere-kun.»

«Asia-senpai, Celere-senpai. Buongiorno.»

Mi voltai e mi accorsi che erano entrati anche Kiba e Koneko; il primo mi sorrideva come sempre, mentre la seconda mi guardava con la sua solita inespressività.

Ricambiai il saluto: «Giorno Kiba-san, Koneko-chan.»

In quel momento, Akeno entrò da un’altra porta spingendo un carrello con sopra un’enorme torta di panna e fragole, al centro della quale un sottile rettangolo di zucchero recava la scritta con la glassa al cioccolato: 'Benvenuta, Asia Argento'.

«Ara ara, ci siete già tutti?.» disse la vice di Rias. «Che ne dite di fare una festa di benvenuto per la nostra nuova compagna?.» 

Incrociai le braccia al petto e mi appoggiai alla parete, osservai la scena e non celai un sorriso, rammento bene quello che Rias mi aveva detto ieri. Che Asia avrebbe trovato una vera famiglia con loro. Da quello che vidi, direi che aveva ragione.

Spostai lo sguardo su Asia e vidi il suo sorriso diventare ancora più luminoso, di quelli che scaldano il cuore e mi fece allargare di più il mio sorriso. E poi, si meritava una bella festa solo per lei, dopo quello che aveva passato nelle ultime ore. Oltre a quello che potrebbe aver passato ancora prima di conoscermi, la sua vita passata e sul perché si sia unita agli angeli caduti.

Osservai Asia che tremava d'eccitazione, dovrò rimandare ad un'altro momento per fargli queste delicate domande. Lasciamo che si diverta alla sua festa.

«N-Non avevo mai ricevuto niente di simile.. N-niente di così bello... N-nemmeno alla chiesa. Non so che cosa dire.» Sentii mormorare Asia con la voce piena d'emozione e lacrime di gioia, mentre si avvicinava alla torta e al gruppo Gremory... Un istante prima che trasalisse e scuotesse la testa esclamando: «Oh no! Che irrispettosa! Non dovrei dire cose del genere, non davanti a loro che sono stati così gentili con me!.» Unì le mani in preghiera chiudendo nel contempo gli occhi. «Oh ti prego, Signore, perdonami per come mi sono comportata... yaaaah...Ahia!.»

Non potei non sussultare quando la vidi crollare in ginocchio, tenendosi la testa fra le mani e versando alcune lacrime. «Che male... mi fa male la testa..» 

Capì subito che cosa l'era successo, l'ho già provato. “Ci sono già passato anche io Asia, quando ci siamo incontrati e dove provai sulla mia pelle quanto facevano male i poteri sacri anche solo quando aveva nominato Dio davanti a me.” pensai.

«Ovvio..  a un demone non può far certo bene pregare o lodare Dio. Ormai sei una diavola.» le disse Rias con un sorriso gentile.

«Si, giusto.. ora sono una diavola.» ripeté Asia con una lieve nota di rammarico.

«Sei pentita?» le chiese Rias.

Asia si asciugò rapidamente gli occhi prima di sorridere di nuovo, scosse la testa. «No, anzi.. vi sono grata per avermi ridato la vita!. Finché posso stare al fianco di Isaac-San per stare felice, non m'importa di quale sia la mia natura!.» 

Ero lusingato dalle sue parole, seppur non potei fare a meno di chiedermi se fosse realmente così, glielo avrei chiesto forse prima o dopo alle altre domande che volevo farle. Osservai la scena mentre il gruppo avanzava verso alla torta, Akeno chiamò Asia affinché sia lei la prima a tagliare la prima fetta della torta. 

La mia nuova amica era decisamente ansiosa ma sorrise felicissima, osservai gli sguardi di Rias e gli altri, erano realmente felici di avere un nuovo membro della loro famiglia, una loro nuova amica. Parte di un gruppo a cui però tutt'ora adesso io, seppur avrei dato loro un minimo di fiducia, non riuscivo a sentirmi come se ne fossi stato parte. Abbassai gli occhi verso il pavimento e serrai di più le braccia incrociate, sospirai.

Vidi un paio di scarpe marroni e calzini bianchi apparire nel mio campo visivo, sollevai lo sguardo solo per incrociare gli occhi di Asia e lei mi sta porgendo con la mano sinistra, un piattino di ceramica con sopra un pezzo di torta. 

«Isaac-San. Qualcosa non va?. T-ti ho preso una fetta di torta anche per te!.» mi disse, chiaramente preoccupata.

Le rivolsi il sorriso più rassicurante che potevo fare,  prima di delicatamente prendere il piattino dalle sue esili mani, «Oh. Niente.. ero solo sovrappensiero, grazie Asia.».

Lei sorrise prima di mettersi vicino a me e iniziare a mangiare la torta, sbarrò gli occhi, «E' buonissima!.» lei disse continuando a mangiarla con più gusto. Ricambiai il sorriso e con il cucchiaino tagliai un piccolo pezzo me lo mangiai. Niente male, le fragole erano veramente dolci come l'era la panna, ironicamente parlando questa dolcezza mi aveva addolcito i miei pensieri.
[***] 

Al termine della festa di Asia, e poco prima di andare a lezione, le chiesi se le avrebbe fatto piacere venire con me a pranzare fuori. Lei annuì e mi disse che le piacerebbe molto.
Cosi feci, al termine delle lezioni mattutine decisi di saltare quelle pomeridiane, avrei trovato in qualche modo una buona giustificazione a riguardo, tuttavia questo mi avrebbe dato un notevole lasso di tempo da passare con la mia amica Asia e passare insieme il resto della giornata e, se tutto sarebbe andato bene, avrei avuto risposte alle mie domande. 

Tuttavia, prima di uscire dall'aula, giustificai agli insegnanti una scusa qualsiasi che suonasse più sincera plausibile, subito dopo avvertì mia sorella tramite messaggio sul cellulare di non preoccuparsi se non mi vedeva in classe questo pomeriggio, gli avrei spiegato tutto stasera dopo che ci saremmo parlati.
Anche se trovare una buona spiegazione da dire a mia sorella quella credo sarà molto, molto più difficile.

Mi diressi ai cancelli d'entrata della scuola e trovai Asia che già mi aspettava. Indossava ancora l'uniforme della Academy Kouh

Appena mi vide, mi corse incontro ma, inciampò praticamente sull'unica pietra presente nel raggio di due metri fra me e lei. Lasciai velocemente la presa sulla cartella e nel contempo protesi entrambe le braccia e l'afferrai, il suo volto affondo in mezzo al mio petto.

Abbassai lo sguardo sui suoi capelli biondi, solo per trovarmi il suo volto ora rosso come un pomodoro maturo, non potei non sorridere nel vedere la sua espressione imbarazzata.

«S-sono inciampata. S-scusami tanto Isaac-san.» disse lei con un broncio che trovai grazioso mentre giochicchiò con gli indici 

«Tranquilla Asia per fortuna non sei caduta, altrimenti ti saresti sporcata l'uniforme.» La ringraziai, recuperai la mia cartella e le porsi un braccio invitandola a seguirmi e le chiesi con un sorriso. «Allora vogliamo andare?.»

«S-Si.». Mi rispose timidamente prima di far scivolare il suo braccio intrecciandolo con il mio. 

La portai a un bar-ristorante ad una decina di minuti di distanza dalla scuola. Ero andato a prenderci un caffè o mangiare qualcosa nel tragitto di ritorno verso casa insieme a Selina, oltre ad averci già pranzato alcune volte in famiglia e mi era piaciuto molto: non era un locale molto grande, ma gli interni erano stati fatti artigianalmente, giurai di sentire ancora il profumo del legno tagliato, con sedili a divano in pelle nera e tavoli di legno artigianale. Lunghe bacheche in vetro erano ricolme di diversi Sandwich, piatti. Il tutto aveva un'atmosfera tranquilla e accogliente, ti sembrava di essere di casa e la cucina era pulita e servivano solo piatti fatti in casa e tre giorni a settimana faceva cucina etnica, gli farei ottima pubblicità e il passaparola e il modo migliore.

Il locale era pieno per un quarto circa. Soprattutto di studenti con le loro uniformi che discutevano fra loro, alcuni di essi appartenevano dalla Kouh Academy. Ci sedemmo di fronte  alla vetrina principale e la cameriera arrivò quasi all'istante. Prendemmo entrambi due panini e delle bibite. 

Appena la cameriera fu fuori portata d'orecchio, fintanto che aspettavamo, decisi di cominciare la conversazione con qualche domanda, tenendo comunque un basso profilo per non farci sentire dagli altri clienti presenti.

«Asia posso farti una domanda e ti chiederei di rispondermi sinceramente?.»

«S-sicuro Isaac-san. Che cosa vuoi chiedermi?». Mi chiese a sua volta.

Il quel momento arrivò il nostro ordine, ringraziammo il cameriere, che se ne andò e mi sfilai il blazer e lo lasciai appeso sulla sedia libera, «Prima alla Sede del Club. Quando Rias ti ha chiesto se eri pentita sai.. del tuo cambiamento...», mi sporsi in avanti e in tono basso aggiunsi, «Sai... passare da suora a demone.. davvero sei realmente felice solo perché avrai me al tuo fianco?.. »

Mi bloccai quando lei mi afferrò con la sua mano il mio avambraccio destro, mano che la spostò delicatamente sul dorso della mia mano afferrandolo dolcemente.

«Non ho mentito quando l'ho detto Isaac. Ero stata come lo sono ora assolutamente sincera!. Sono davvero grata a Rias-buchou per avermi resuscitata, come lo sono anche a te. Ci siamo conosciuto da pochissimo tempo, ma mi hai protetta e sei arrivato a rischiare la tua stessa vita pur di salvarmi. E' di questo te ne sarò grata in eterno. Inoltre, in questo modo ho potuto conoscere anche Rias-Buchou, Kiba-sempai, Koneko-chan, Akeno-sempai e, anche se siete diavoli, siete sempre stati gentili e buoni con me e sento che siete delle brave persone. Mi sono sentita accettata come mai prima. Il mio 'grazie' era assolutamente sincero per avermi salvata.». Mi disse fissandomi negli occhi, dovetti leggermente abbassare lo sguardo in modo da fissarla da sopra le lenti dei miei occhiali.

«Certo non posso più rivolgermi al Signore anche se sono triste, non mi pento di essere diventata una diavola. Perché potrò rimanere per sempre con te.», poi sorrise con affetto. «Ti ringraziò per avermi salvata Isaac.»

Ero esterrefatto, ma felice e molto sollevato dalle sue parole. Non sapevo proprio come rispondere, ma le rivolsi il sorriso più largo che potevo e posai la mia mano sinistra sulla sua. Lei sbarrò gli occhi e le sue guance diventarono leggere rosse, «Sono molto felice di sentirtelo dire Asia.», le dissi, scostai delicatamente le mie mani dalle sue e mi appoggiai allo schienale imbottino di velluto nero.

Asia mi guardò sconvolta. Ma sembrava che mi stesse fissando il braccio, capì subito dove lei mi stava guardando, abbassai comunque lo sguardo e mi diedi mentalmente del deficiente. Quando stamattina ho indossato la camicia, avevo rivoltato le maniche vicino ai gomiti prima di indossare sopra il blazer e ora la manica destra s'era spostata un po' più su ed ora si vedevano i segni cicatrizzati dei denti di una volpe che trovai ferita, un vecchio ricordo di cinque anni fa.

«C-Che cosa ti sei fatto al braccio Isaac-san?.» mi disse non distogliendo lo sguardo.

Abbassai gli occhi sulle cicatrici «Oh questi?..  fui morso da un canide ferito mentre lo stavo soccorrendo.»  tirai giù la manica e feci lo stesso con l'altra. 

Il ricordo di quel giorno di cinque anni fa, mi si ripresentò dopo cosi tanto tempo. Ero stato in vacanza in Giappone vicina alla città di Kyoto. Mancava un'ora circa a cenare e decisi di uscire e farmi una tranquilla passeggiata fino al Tempio Shintoista vicino a dove alloggiavamo. E' una volta entrato nel tempio. La trovai: Quella volpe argentata-nera, coperta di graffi, ferite e segni sanguinanti, giaceva sotto ad un folto cespuglio e, proprio quando avevo cercato di coprirgli la testa con la mia giacca per renderla più tranquilla e docile, e rendere meno problematico per me di aiutarla, invece era riuscita ad mordermi all'avambraccio, i segni del morso si fecero sentire al ricordo, come un senso di formicolare -anche se in realtà quel morso me lo ricordavo fin troppo bene di quanto fu doloroso- ma l'ignorai, era solo il mio cervello che rammendava l'evento, comunque riuscito in qualche modo a calmarla e l'avevo presa in braccio avvolta nella giacca e me n'ero tornato a casa, non prima di essermi nascosto alla vista dei sacerdoti armati di bastoni che ipotizzai allora, erano alla ricerca di quella volpe e con intenzioni non benevoli.

«Sei davvero un ragazzo di buon cuore Isaac-san.» mi disse Asia facendomi ritornare al presente.

Sorrisi e cambiai argomento. «Piuttosto Asia. Bouchu mi ha detto che da domani frequentai la Kuoh Academy. Dimmi sei nervosa?.». Le chiesi.

Lei scosse la testa e mi rivolse un sorriso luminoso, «Affatto!. Non vedrò l'ora di iniziare!.»

Non potei non sorridere all'entusiasmo di Asia, già non vedeva l'ora di diventare una studentessa, tuttavia sperai che andasse tutto bene. Dopotutto la mia amica frequenterà il primo giorno di scuola di tutta la sua vita!.  Anche se Rias e gli altri hanno garantito che l'avrebbero aiutata sia dentro che fuori dalla scuola,  voglio dare a lei tutto il mio supporto.

«E' si vede!. Tuttavia Asia promettimi una cosa.. Se mai trovassi delle difficoltà o eventuali problemi vari,  parlarne tranquillamente con me e Io ti aiuterò!. Come Rias Gremory e gli altri faranno lo stesso.». 

Mentre pulivo il bordo della lattina con un tovagliolo di carta preso dal dispenser vicino, la vidi annuire, ma poi mi fissò come se volesse dirmi qualcosa e non dovetti attendere molto.

«Isaac-san, posso farti una domanda?.»

«Oh ma certo chiedi pure.» dissi aprendo la linguetta a strappo della lattina e iniziai a riempire il bicchiere per meta.

«C'è qualcosa che non va con Rias- Buchou e con i nostri amici?.» Lei mi chiese improvvisamente.
Rimasi spiazzato. La fissai al di sopra delle lenti degli occhiali, appoggiai la lattina sul tavolo.

«N-non fraintendere: Non ti sto giudicando. Ecco, vedi n-non ho potuto fare a meno di notare una cosa Isaac-san. Voglio dire, f-forse e solo una mia i-impressione, ma m-mi sembri un po' troppo come dire: Distaccato forse, ma solamente quando ti rivolgi a Rias-Buchou e con i nostri amici?. C'è qualcosa che non va con loro?.»

Mi accigliai. “E' così evidente Asia?. Sei più sveglia di quanto pensassi.”. Non potei fare a meno di pensare.

«Che cosa te lo fa pensare?.»

«Dal tuo tono di voce...» si fermò e mi fissò dritto negli occhi. «...e dai tuoi occhi, non sono capaci di mentire. L'ho notata la differenza di quando ti rivolgi a me. La tua voce è molto calma, rassicurante che crea sicurezza e i tuoi occhi sono caldi.» continuò, sorprendendomi un'altra volta. «Tuttavia, quando ti rivolgi a Rias-Bouchu e con i nostri amici. Sia la tua voce come i tuoi occhi, sembrano freddi come il metallo e sei distaccato.»

Rimasi spiazzato. E' l'aveva capito solo da questo?. Sei sicuramente più sveglia di quanto pensassi Asia!.

Ma quelle sue parole, mi fecero ritornare in mente. Una persona che anch'ella come Asia. Aveva fatto quest'interessante riflessione sui miei occhi. Anche se Lei aveva usato il paragone con il fascino dell'ossidiana e la durezza dello zircone.

Miriam.

So che clinicamente e impossibile, ma nel ripensare al suo nome il mio cuore s'era fermato per un secondo. Abbassai gli occhi sulla cola. Chiusi per un secondo gli occhi e repressi il ricordo nei recessi del mio cuore e dell'anima.

«Isaac-san. Che cosa c'é?.»

Riaprì gli occhi, mi accigliai. Posai il bicchiere sul tavolo e la fissai, dovevo pur darle una risposta e valutare bene sul che cosa dirle. L'ultima cosa che volevo era di turbarla dalle mie parole. Tuttavia non credo che Asia potesse lasciarsi sfuggire per errore quello che potrei dire a breve ad Rias o agli altri membri del club, la prudenza non è mai troppa, non importa quale sia la situazione.
La pelle del sedile stava cominciando a farmi sudare il sedere.

«Non esattamente.» Mi misi più comodo mentre la fissai da sopra le lenti. «Vedi, posso dirti che le circostanze in cui incontrai Rias Gremory sono state diciamo all'incirca simili alle tue, come la responsabile piumata che conosciamo entrambi. Nonostante gli sono riconoscente sia per avermi salvato la pellaccia...» - Avrei voluto dire: di salvarmi il culo, ma preferì trattenermi -, «.. E' che  nonostante il mio comportamento nei suoi e nei confronti di Kiba-san, Akeno-sempai e di Koneko-chan. Loro non hanno esitato a darmi tutto il loro supporto per aiutarmi a salvarti e gli sono grato per questo.» lasciai che Asia assorbisse quello che le stavo dicendo.

Lei sbarrò gli occhi poi si accigliò.

Presi un sorso della cola, tenni il bicchiere che tra l’indice e il pollice della mano destra. «Tuttavia, nonostante gli sono riconoscente per avermi aiutato, malgrado come mi sono comportato nei loro confronti, resto comunque alquanto diffidente nei loro confronti.» 

D'accordo non è stato un gran discorsone, ma preferivo di gran lunga averle detto queste parole che sono 'soltanto' alquanto diffidente nei loro confronti, anziché dirle la verità: che non voglio essere il servitore di Rias e quale sia il mio obbiettivo, ovvero avere un giorno la mia libertà dal mio status di servitore. E' comunque un buon risultato. Odio mentirle così ma più ci ragionai, sapevo di aver fatto una scelta giusta. Almeno spero.

«I-io penso Isaac-san che d-dovresti fare un tentativo, di p-provare ad conoscere un po' meglio i nostri amici.»

Non battei ciglio, la lasciai continuare.ma le rivolsi uno sguardo scettico.

«Come ti ho d-detto prima, quando ho conosciuto Rias-bouchu, Kiba-sempai, Koneko-chan, Akeno-sempai sento che sono delle brave persone, come lo sei anche tu Isaac. M-mi dispiacerebbe molto vedervi andare apparentemente d'accordo quando così non è, soltanto perché ci sono io presente. L'avevo notato ieri ma ora che mi hai detto q-questo, ma s-secondo me i nostri amici ci tengono a te, anche se tu potresti non pensarlo.» i suoi occhi tornarono a fissare i miei. «Sono più che s-sicura che li conoscessi un po' meglio, la penseresti come me,devi solo provarci.Nessuno vuole sentirsi solo.»

Ero incredulo, ma anche colpito dalle sue parole. Tuttavia non potevo certo darle torto, anche se ho deciso di dare un minimo di fiducia a Rias d'ora in poi, sto tenendo le distanze da loro proprio per mia mancanza di sfiducia e diffidenza, anche se lo faccio per lo più per continuare il mio addestramento con Ddraig, ma se continuassi così, dovrei tenere le distanze anche da Asia e non voglio farlo. Non voglio farla soffrire per causa mia.
E' poi anche dare un minimo di fiducia ai membri del Club dell'occulto, include persino conoscersi. Faccio parte del Club dopotutto e come a detto Rias parte della sua famiglia, che mi piaccia o meno. Sia Asia che Rias hanno ragione. 

Osservai Asia e vidi i suoi occhi verdi luccicanti di speranza di una mia risposta positiva.

«Va bene Asia, ci proverò te lo prometto è te lo già detto. Io mantengo sempre le promesse.»

Asia mi rivolse il sorriso più luminoso che abbia mai visto e cominciò a mangiare il suo sandwich, Presi un’altra sorsata di Cola e cominciai a mangiare.

Mangiammo e per passare il tempo cominciammo a parlare del più e del meno. Parlammo per lo più riguardo alla Kouh Academy per informarla sulle lezioni e delle varie attività sportive e Asia dimostrò di essere molto entusiasta e non vedeva l'ora di provarci, non potei fare a meno di sorridere al suo entusiasmo e sembrò apprezzare molto la cucina del posto, mi rese felice di vederla perfettamente a suo agio.

Ma alcune delle sue parole mi erano rimaste impresse in testa: 'Nessun vuole sentirsi solo'.

Presi un boccone del mio sandwich e masticando, finsi di guardare qualcosa fuori dalla vetrata, per non mostrare la mia espressione meditabonda ad Asia. Non mi sfuggì con che tono di voce l'aveva detto. Parlava per esperienza.

Come le parole di Raynare mi tornarono alla mente. 'La vita di quella ragazzina, tutta la sua vita da umana e stata soltanto piena di tristezza e dolore'. Questo, aggiungendo quello che Asia mi aveva appena detto, trovava conferma alle sue parole. 

Tristezza. Dolore e Solitudine. Queste sono state le sensazioni che lei aveva provato. Ebbi l'impressione che quando le avrei chiesto al momento giusto del perché era stata cacciata dalla chiesa e come ha incontrata Raynare e quando me l'avrebbe detto, non mi sarebbe piaciuto affatto.

Ruotai gli occhi verso la mia amica, che stava finendo di mangiare il suo secondo sandwich e mi rivolse un'occhiata confusa. «C'è q-qualcosa non va Isaac-san?.»

Fortuna volle che non s'era accorta di avere una piccola macchia di maionese sulla sua guancia sinistra, sorrisi mi picchiettai con il dito sulla mia guancia rispettiva, «Ti è rimasta un po' di maionese qui.» le dissi e mi voltai a guardarla.

Lei sbatte le palpebre poi, si pulì la guancia con un tovagliolo che prese dal dispenser vicino e finì ultimo Sandwich. Finì poco anche il mio e ci alzammo, indossai il blazer, andai alla cassa e pagai la nostra consumazione.

Quando uscimmo dal locale, passeggiammo lungo il marciapiede fianco a fianco, continuammo a parlare. Le raccontai di come la gente passasse il tempo da queste parti, giusto per cambiare argomento. In realtà mi volevo ritagliare ancora un po' di tempo per riflettere, anche se mi faceva molto piacere parlare con Asia. 

In lontananza scorsi alcune giostre che spuntavano da sopra le case a pochi isolati di distanza. 

Beh, quando ho raccontato ad Asia di come la gente passasse il tempo, l'occasione si e presentata da sola. Visto che ci siamo perché non approfittarne?. Sorrisi e mi voltai verso Asia.

«Asia.»

«Ah, si.»

«Che cosa ne dici se andiamo a divertirci un po' adesso in quel Luna Park?.» dissi e nello stesso tempo indicai con il dito la ruota panoramica di cui sommità turchese e bianca era visibile dalla cima degli alberi.

Lei mi guardo confusa, «Un.. cosa?.» 

Sicuramente per lei è la prima volta che mette piede in un Luna Park. Oh beh, meglio cosi!. 

«Un posto con tante attrazioni, per far divertire la gente qualunque sia la loro età.» le dissi e le porsi la mano. La fissai negli occhi mentre le rivolsi un sorriso «Fidati di me! Asia-chan!.Non te ne pentirai!.»

Lei mi guardò per un attimo, poi mi rivolse un sorriso raggiante e prese la mia mano. «Si!.» e ci addentrammo nel Luna Park, il suo sguardo di meraviglia nel vedere le attrazioni, mi rese felice e iniziammo il giro.
[***] 

Nonostante una piccola parte delle giostre sarebbero state agibili nei prossimi giorni, le restanti furono fonte di divertimento non solo per me anche per Asia, era addirittura entusiasta!. Non solo ci eravamo divertiti un mondo mentre passavano da una giostra all'altra!. Devo dire che Asia ha una risata davvero graziosa, quando siamo andati sulla ruota panoramica e abbiamo visto il paesaggio urbano di Kouh City, sembrava davvero un paesaggio da cartolina.

Avevo anche vinto al tiro a bersaglio un peluche che poi le avevo regalato e mi ero commosso al sentirla che l'avrebbe tenuto per sempre come il ricordo prezioso della bella giornata che stavamo passando insieme.  Avevo vinto anche un'altro peluche che so che Selina apprezzerà.
Quando ce ne andammo era quasi il tramonto, mentre la accompagnavo alla Kouh Academy, passammo per il parco.

«Mi sa che c'è la siamo spassata un po' troppo.» dissi e vidi una panchina libera poco più avanti sotto ad un lampione acceso. «Ci riposiamo un secondo?.»

Lei annuì e replicò. «In effetti sono un po' stanca.»

Ci sedemmo e c'era una bella brezza fresca nell'aria, sentii l'odore della pioggia, molto probabilmente stanotte o domattina avrebbe piovuto.

«Grazie Isaac-san. Mi sono davvero divertita con te oggi! » Lei mi disse con un sorriso raggiante.

Le sorrisi. «Ci siamo divertiti entrambi Asia-chan, possiamo rifarlo quando vorrai.» 

Lei abbracciò il suo peluche di Pikachu, che emise il suo verso canonico 'Pikachu!',  «Sai Isaac-san. Avevo un sogno che.. grazie a te, mi si è avverato.»

Sollevai un sopracciglio appoggiai il gomito destro sullo schienale della panchina e la guardai.«Un sogno?. Posso sapere qual'è?.» Le domandai, ero sinceramente molto incuriosito.

«Avere tanti amici.» mi disse e prima che potessi dire qualcosa, Asia continuò. «Da uscire a divertirci tutti insieme, conversare normalmente.» disse e le lacrime di commozione le rigarono le guance, ma il suo sorriso non scomparve mai.

Fissai il suo volto per un paio di secondi, poi allungai la mano destra e le toccai la spalla. «Non c'è affatto bisogno di ringraziarmi Asia-chan. Me lo hai detto tu stessa. Ci sono Io. E' ci sono i nostri amici del club di ricerca dell'Occulto e come su di loro!. Potrai contare su di me!. Farei di tutto per aiutarti te lo prometto.»

Asia mi fisso in silenzio poi m'abbracciò e m'affondo il viso contro il mio petto, prima che le potessi dire qualcosa, sentii la mia camicia che andava inumidendosi. «Grazie Isaac-san... Grazie.» mormorò soffocata tra i singhiozzi.

Le accarezzai la testa, mi guardai intorno sperando che nessuno stesse vedendo la scena, sarebbe stato davvero imbarazzante. «Su, Su dai Asia-chan non fare così!.»

Lei annuì e sciolse l'abbraccio, mi guardò e si asciugò le lacrime, «Scusa, ma sono così felice Isaac-san grazie davvero!.» mi rivolse il sorriso più bello che avesse mai fatto.

La guardai di sbieco, «E' di che?. Gli amici servono a questo.» Sorrisi, mi misi comodo sulla panchina e mi guardai intorno.

Il sogno di Asia, per quanto sia meraviglioso è sono molto contento che gli sia avverato. Tuttavia, mi ha dato un'ulteriore conferma a sulla mia precedente riflessione di quando eravamo al Bar. Desiderava uscire da quella solitudine e stare con gli altri.

Si, questo è il momento giusto per porle quelle domande a cui ho lungo rimandato. Ma, se non s'è la sentirà di risponderle. Aspetterò quando si deciderà di dirmelo quando se ne sentirà.

Afferrai con il dito indice ed il pollice della mia mano destra la stanghetta dei miei occhiali e me li sfilai, pulì le lenti con il panno che sfilai dall'interno del taschino interno del blazer.

Sospirai mestamente, mi voltai verso di lei. «Asia ascolta. C'è una cosa che volevo sapere, ma prima di chiedertelo. Vorrei chiarire una cosa, che se non te la sentissi di parlarne, non insisterò.»

Lei mi fissò, si acciglio e annuì lentamente. «C-che cosa vuoi sapere Isaac-san?.» mi chiese.

La fissai negli occhi. «Come mai ti sei unita con Raynare?.»

La sua espressione diventò più triste, si morse il labbro inferiore. Poco dopo scese una goccia di lacrima dai suoi occhi, si asciugò le lacrime con la manica. L'avevo già capito che le avevo fatto una domanda scomoda e chissà quali abbietti ricordi le avevo fatto tornare alla mente, seppur volevo sapere la sua storia, attesi la sua risposta e l'avrei accettata e non avrei insistito. Avrei aspettato quando lei vorrà dirmelo.
Non dovetti attendere molto. Asia dopo aver abbassato per un'attimo lo sguardo, si voltò a guardarmi.

«Vedi Isaac-san. Appena nata sono stata trovata abbandonata davanti alla chiesa dove ho vissuto, questo è da quanto mi hanno detto.Sono cresciuta come una figlia di Dio.»

Mi stava raccontando la sua vita e mi incupì. Era stata abbandonata appena nata?. Non ha mai ricevuto il calore di una famiglia, non ha avuto figure di genitori che si prendevano cura di lei.?. cresciuta dalla chiesa. Da come ne parla sembrerebbe che sia vissuta in un'orfanotrofio o una casa famiglia gestita dalla chiesa.
Annuì per farle capire che la stavo continuando ad ascoltare.

«All'età di otto anni. Iniziai a manifestare il mio potere e scoprì che avevo una Sacred Gear. Quando trovai un cucciolo di cane ferito che vagava vicino alla Chiesa. L'avevo toccato pregando Dio che guarisse e avvenne!. Il cucciolo tornò sano e in piena forma, e una persona della chiesa, un vescovo, mi aveva vista per caso, che mi disse che avevo compiuto un vero miracolo é fu la prima volta che sentì parlare delle 'Sacred Gear'. Da lì, fui accolta dalla Chiesa Cattolica principale, quando scoprirono le mie capacità, iniziarono a trattarmi in modo diverso, come fossi una 'Santa fanciulla', fui portata in una grande chiesa, dove mi ordinarono di usare il mio potere per guarire le ferite e i mali della gente credente che accorrevano a frotte, venivano da tutto il mondo da me, mi piaceva aiutare la gente, avevo sempre desiderato di aiutare le persone, di poter guarire i loro mali. Così cercai di metterlo a disposizione di più persone possibili, a volte ero così stanca da averlo usato che mi addormentavo durante le funzioni o mi risvegliavo all'interno della mia camera senza sapere come ci ero arrivata. Ero e lo sono tutt'ora grata a Dio di avermi dato questo potere meraviglioso di aiutare gli altri.»

Asia strinse di più il peluche di Pikachu, lo teneva così stretto al petto che riuscì a malapena a sentire il 'Pika!', ma la mia attenzione era rivolta soltanto su di lei.

Mi accigliai. Distolsi lo sguardo ma non tentai nemmeno di nascondere il mio fastidio, riguardo a quelli della chiesa, non appena hanno scoperto il suo potere, se ne sono subito approfittati. Bastardi ipocriti!.

E' poi, Asia ha detto che le hanno: Ordinato!. Non chiesto, di curare i fedeli.Chissà quanti ne sono aumentati mentre lei curava i feriti fino allo sfinimento. Non mi era sfuggito quando ha detto: che si risvegliava nella sua camera senza sapere come ci era arrivata, sarà stata sfinita dalla stanchezza.

Mi tornò in mente quando Asia quando ha visto la mia mano ferita subito dopo essere stata resuscitata, anche se l'avessi detto che non c'era bisogno di preoccuparsi, lei non ha esitato a curandomela con il suo potere, come non ha esitato ad andare ad aiutare quel bambino il giorno in cui ci siamo incontrati la prima volta. L'ho capito che le piaceva aiutare la gente, ma il solo pensiero che quelli della chiesa si siano approfittati della sua indole caricatevole e benevola, mi fa girare le palle e parecchio!.

La guardai e annuì per fargli vedere che pendevo dalle sue labbra. «Non equivocare quello che ti sto dicendo Asia-chan. Ma da come mi stai raccontando. Sembra che la chiesa, pur consapevole che volessi aiutare volentieri i fedeli a curare dai loro mali, ti trattasse come se fossi una sacra reliquia da mettere sotto ad una campana di vetro.»

Asia mi guardò con un misto di sorpresa e di preoccupazione, scosse lentamente la testa.

«I fedeli vedevano in me una santa Isaac-san. Ma non devi pensare che non mi trattassero bene. Al contrario, tutti mi trattavano bene, con riverenza, gentilezza e adorazione con me, ma erano conoscenti non amici, e questo mi faceva sentire sempre sola.»

L'avevo intuito. Dagli atteggiamenti di quelli della chiesa che mi a appena raccontato, come ho detto. La tenevano sotto ad una campana di vetro, non la vedevano come un essere umano come gli altri, era qualcosa d'irregolare agli occhi degli altri, come una creatura in grado di guarire gli esseri umani. Intendiamoci persino io sono sempre stato scettico riguardo ai presunti 'miracoli' della chiesa, ma m'incupì al pensiero di chissà quali pregiudizi si sia attirata involontariamente Asia a sua insaputa.
Annuii e la lasciai continuare.

«Ma un giorno tutto cambiò.. quel giorno.» la sua voce si spezzò per un'attimo, «Stavo passeggiando per il cortile interno della chiesa quando mi imbattei in un uomo gravemente ferito caduto a terra. Preoccupata per la sua sorte lo curai senza esitare.. ma purtroppo quell'uomo non era umano. Era.» disse.

«Chi? Chi era?.».

«Un diavolo. Doveva essere stato ferito da degli esorcisti ed essere riuscito a scappare, avrei dovuto dare l'allarme ma era ferito così gravemente.. che non esitai ad aiutarlo.»

M'irrigidì e mi accigliai a quella parola. La lasciai continuare a parlare, ma intuii già che cosa fosse successo dopo. Sentìì la rabbia infiammarmi il petto, non verso Asia. Non ha tutta la colpa. Certo lei seppur avrebbe dovuto informare la chiesa della presenza di quel Diavolo, ma aveva fatto il gesto della 'buona samaritana', cosa da ammirare poiché la fede imporrebbe quello a rigor di logica, purtroppo quel semplice atto di gentilezza, l'aveva segnata per tutta la vita.

«Le stesse persone che prima mi riverivano come una santa. Iniziarono a considerarmi come una strega. Così fui scomunicata ed esiliata come eretica dalla chiesa cattolica perché il mio potere poteva curare i diavoli cosa che era immorale agli occhi di Dio mi dissero. Per questo sono stata costretta ad andarmene.»

Rinnovo ciò che ho detto prima. Ipocriti bastardi!. Predicano amore e Fede soltanto quando gli fa comodo loro. Ma quando loro si sono approfittati del potere di Asia soltanto per loro tornaconto personale a quello non ci hanno pensato?! Nemmeno per sogno!. Per loro era tutto dovuto!. Asia ha soltanto fare la buona samaritana con il prossimo che è così, anche se era stato un diavolo.

Asia infine mi disse che aveva incontrata Raynare nei pressi di una stazione e l'aveva presa con sé, dicendole a parole sue: che sarebbe stata al sicuro sotto la sua protezione e che la sua incredibile Sacred Gear e lei sarebbero state una nuova speranza. 

Ha quanto pare quando Raynare ha incontrato Asia, sapeva già qualcosa della sua vita, forse soltanto che era stata scomunicata ma aveva già in mente il suo progetto di reincarnarla come un'angelo caduto, con i risultati positivi visto che la mia amica e un ibrido demone-angelo caduto. 

«Mi dispiace per averti fatto tornare alla mente dolorosi ricordi Asia-chan.» le dissi e poggiai la schiena sullo schienale della panchina. «Tuttavia ora hai persone e amici a cui tengono veramente a te e non parlo solo di me. Parlò di Rias e gli altri membri del Club. Oltre di loro potrai sempre contare su di me Asia-chan.»

Lei mi fisso poi mi rivolse il sorriso più luminoso, si asciugò le lacrime stavolta di commozione. «Grazie Isaac-san.Grazie davvero!.»

Mi infilai gli occhiali sul naso. Le diedi una leggera pacca sulla sua spalla sinistra, le sorrisi.  «Non c'è ne bisogno. Gli amici servono anche a questo no.»

Ci alzammo dalla panchina e l'accompagnai al vecchio edificio scolastico, dove salutai lei e gli altri membri del Club di Ricerca sull'Occulto, uscì e mi diressi a passi svelti verso i cancelli della Kouh Accademy, da lì proseguì verso casa.
[***] 

Mentre camminavo lungo la via per tornare a casa, diedi una veloce occhiata all'orologio che portavo al polso sinistro. Sarei tornato a casa prima della cena, avevo già pensato a cosa spiegare a Selina, ovvero che stavo aiutando ed era vero dopotutto, una nuova studentessa che si era trasferita ed inscritta alla Kouh Academy di nome Asia Argento, con un po' di fortuna non avrei avuto problemi o così sperai. Beh l'altro peluche che ho vinto che era un Vulpix, di sicuro le avrebbe fatto comparire un largo sorriso.

I lampioni a led illuminavano a giorno la strada davanti a me, nonostante l'ora vidi pochissima gente che passeggiava per le strade, raramente vedevo dei ragazzi più o meno della mia età o all'incirca come quella di Asia passare, rispetto a quando vivevo ancora Firenze, fosse stato vicino al Weekend probabilmente ci sarebbe stata molta più gente rispetto ad un'altro giorno normale.

Mi fermai ad un semaforo, attesi che scattasse il verde.

Una piccola parte di me, si chiese se quello che mi aveva detto Asia, riguardo che io dovevo provare a conoscere meglio Rias Gremory e gli altri, non fosse stata suggerita dalla stessa rossa, ma scartai l'idea, Asia mi era sembrava molto sincera a riguardo e ha ragione, posso si provare a dar loro un po' di fiducia, ma se continuerò ad essere distaccato da loro, non servirebbe a nulla. Chissà Asia potrebbe avere ragione che sono brave persone nonostante tutto, ma ho anche il mio obbiettivo da raggiungere un giorno all'altro.

Ha proposito di Rias, la sua reazione quando gli ho chiesto del suo altro Alfiere, Gasper. Ci sarà pur una valida ragione, se dire che e una situazione molto complicata e mi augurai che lei manterrà la sua promessa di parlarcene un giorno, o glielo avrei fatto ricordare io.

Scattò il verde, guardai entrambi i lati della strada e attraversai, dove proseguì verso la sopraelevata, proseguì.
Ho finalmente saputo la storia di Asia e del perché s'era unita con gli esorcisti Esiliati, tuttavia sembrava che la mia amica si fosse sentita un po' meglio parlarne con un amico, uno vero che abbia mai avuto. 

Eppure cera qualcosa nel suo racconto che continua a farmi pensare. Il demone che lei ha incontrato è che stato tuttavia, responsabile della sua futura scomunica dalla Chiesa. Non posso fare a meno di chiedermi. Che cazzo ci faceva lì?. Anche se temo che Asia si sia soltanto trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, qualcosa mi sfugge. 
Mi tornò in mente quando Rias Gremory mi aveva proibito di andare alla chiesa, prima che lei l'ho dichiarasse come territorio nemico altrimenti avrei creato un incidente diplomatico tra i diavoli e la chiesa. Questo giustificherebbe la reazione di Rias di allora.

Scossi la testa e cercai di non pensarci più. Ormai apparteneva al passato di Asia, ora contava solo il suo presente e si troverà bene. Almeno così con tutto il mio cuore mi augurai.

Quando arrivai davanti a casa, diedi una veloce occhiata alle finestre, le luci del soggiorno erano accese e le tende scostate, sicuramente Selina mi stara ancora aspettando e molto probabilmente vorrà sapere perché avevo saltato le lezioni pomeridiane. 

Mi avviai verso casa. Entrai e mi chiusi la porta alle spalle. «Sono a casa!»

Non appena entrai nel soggiorno, come avevo immaginato Selina mi stava aspettando seduta al centro del divano con le braccia conserte.

«Bentornato Isaac ti stavo aspettando. C'era un particolare motivo per farti saltare le lezioni pomeridiane?.» mi scoccò un'occhiata penetrante, quelle che ti mettono a disagio perché ti fanno credere che possano leggerti nelle profondità della tua anima, o di quelle capaci di tagliarti le palle meglio di un bisturi.

Me l'aspettavo comunque che me lo chiedesse, replicai. «Si l'avevo. Stavo aiutando per conto del Club di Ricerca dell'Occulto all'introduzione della Kouh Academy ad una nuova studentessa appena trasferitasi ed iscrittasi recentemente. Te la presenterò si chiama Asia Argento.»

Selina si alzò dal divano, sentì tintinnare i piccoli cristalli neri che ornavano la sua cavigliera che aveva sulla caviglia destra che sovente indossava. «Oh, Isaac. Dimmi anche andare insieme al luna park, faceva parte della tua commissione?.»

M'irrigidì, come ha fatto a saperlo che ero andato al Luna park con Asia?. Non potei fare a meno di pensare, mentre appoggiai in bilico il Pelouche di Vulpix sullo schienale del divano, poi la sentì ridere, cristallina, «Dovresti vedere la faccia che hai fatto Isaac, non ha prezzo!» ridacchiò ancora mentre mi si avvicinava, carezzo il pupazzo di Vulpix prima di prenderlo e abbracciarlo al petto, sentii il 'Vulpix- pix' del pupazzo.

«Te lo dirò dopo perché lo so, grazie per il regalo Isaac.» disse per poi poggiarlo con cura sul tavolo vicino, mi osservo, «Ma, abbiamo ancora una cosa i molto importante di cui dobbiamo parlare ricordi?.»

Annui, il tono di quando me l'aveva detto stamattina mi aveva lasciato perplesso, «Si, e da stamattina che continuavo a pensarci.», eccome tra le altre cose che avevo da pensare, non solo ad Asia, alla questione dell'altro Alfiere che ho chiesto ad Rias e che finalmente ho trovato risposte.

«Allora, di cosa volevamo parlare Selina.?»

Lei mi appoggio la sua mano destra sulla mia rispettiva guancia, la fissai negli occhi. «Oh, Io so la verità Isaac. L'avevo già capito che ora sei un diavolo reincarnato.» mi disse.

Sentii il mio cuore perdere un battito, poi aumentare subito dopo i battiti e il mio respiro accelerare. L'aveva già capito?!?. No, l'altra volta mi ero solo suggestionato, mi stara prendendo in giro ancora, per via che faccio 'parte' del Club di Ricerca sull'Occulto.

Arretrai di un passo e la superai, facendo appello ad ogni oncia di resistenza di non apparire sconvolto, «Dai Selina non scherzare!. Te lo detto sono solo un temporaneo membro del loro club del...» dissi e mi bloccai.,

L'intero soggiorno era svanito, le pareti erano diventate una landa cupa con aloni dorati vorticanti come fossero state brezze, persino i tatami del pavimento in alcune parti sembravano svaniti, poi l'avvertii, un'aura sconosciuta ed era alle mie spalle!.

«L'hai percepita Isaac. La mia aura, ho eretto uno spazio dimensionale, senza che Rias Gremory e i nostri 'compagni di scuola' la possano avvertire e venire qui, così possiamo continuare a parlare.»

Mi voltai e mi bloccai un'altra volta, sorprendendomi. Da dietro la schiena di Selina, erano spuntate disposte come un ventaglio: nove folte code di volpe, oltre ad un paio di orecchie animali sulla sommità della sua testa. Percepì la sua aura ed era diversa rispetto a quella che avevo percepito degli angeli caduti come Raynare o l'aura demoniaca di Rias e gli altri. O le normali aure umane.

[Isaac...Lei e una Yokai.. Una Kyuùbi!.] Disse improvvisamente Ddraig e dal suo tono era sorpreso come me.

Un momento. Se mi ricordo bene.. Kyùubi no kitsune.. Una volpe a nove code!.

«Sei. Sei veramente tu Selina?.»

Lei annui. «Si Isaac, sono una Youkai. Una Kyùubi.» lei confermò.

Ero scioccato, confuso fin oltre la mia immaginazione, ma volevo accertarmi che fosse realmente lei. «Se sei veramente Selina allora rispondimi: nel dettaglio, una cosa che mi sono confidato con te!.» mi accigliai.

Le sue orecchie da volpe si abbassarono un'attimo, la sua espressione s'incupì non sapeva dove guardare. Ma solo per un secondo prima di osservarmi. «I segni che hai sull'avambraccio destro, mi hai confidato che non era stato un cane a farteli, ma una volpe nera-argentata che hai trovato all'interno cortile del tempio Shintoista, sotto ad un cespuglio. Mi hai detto che volevi spaccare la faccia ai quei due sacerdoti armati di bastoni che si aggiravano per il tempio ma, hai pensato soltanto a portare via la volpe, persino ti ha leccato le ferite come se capisse che volevi aiutarla.»

Ha detto sorprendendomi un'altra volta, si era proprio Selina, mi ero quasi dimenticato di quel particolare, quella volpe mi aveva leccato le ferite in un momento. Ma se è mia sorella e una Kyùubi, ma io e i miei genitori siamo umani. Tralasciando per il momento che sono un demone reincarnato, come e possibile allora?!.

«Ma i nostri genitori sono..»

«I tuoi genitori sono umani Isaac. Esattamente come lo eri anche tu. Vedi quella volpe che hai portato a casa... Ero Io.» disse sorprendendomi ancora una volta, si morse il labbro inferiore leggermente e distolse lo sguardo, gli occhi lucidi.

«Io...ho alterato i tuoi ricordi e quelli dei tuoi genitori, dopo che mi hai portata in casa.» disse esitante con un filo di voce.

Mi accigliai, sentii come se un maglio da fabbro mi avesse colpito il torace, sentii infiammarmi il petto di rabbia, ci aveva manipolati, ha manipolato i nostri ricordi. Tutto, tutto era stata una menzogna!. «Tu hai fatto.»

Lei sussultò poi chiuse gli occhi, li riaprì «Si. Mi dispiace e credimi, non è facile per me ammetterlo che vi ho ingannato cosi. Avevo delle buone ragioni all'inizio. Volevo stare solo per poco tempo con voi, cosi da riprendermi dalle mie ferite e recuperare le forze in sicurezza, al sicuro. Ma poi..», disse e sorrise dolcemente.

Mi accigliai. Prima lei voleva restare con noi per poco tempo al sicuro e dopo?. Che cosa le ha fatto cambiare idea d'un tratto. «Ma poi cosa?.» replicai in tono gelido.

«Mi sono affezionata a voi ed a te. Ti sei preso cura di me quando avevo l'aspetto di una normale volpe, sono rimasta colpita dal tuo gesto di buon cuore, pochissimi l'avrebbero fatto.Quando sentii per caso i tuoi genitori dire che ti saresti occupato così se avessero avuto un'altro figlio o una figlia e l'idea mi e venuta cosi all'improvviso. Così manipolai i loro ricordi e vivendo con voi, seppur con l'inganno. Mi sono sentita parte della famiglia, una famiglia sincera e amorevole. E' vero, vi ho ingannati e mi dispiace, ma siamo stati felici insieme. Ho nascosto la mia identità bene per la nostra stessa sicurezza, non volevo che vi facessero del male per avermi aiutata.»

«Come posso essere certo che tu oltre ai nostri ricordi, le nostre memorie non ci hai manipolati anche i nostri sentimenti? Come se fossimo stati dei burattini nelle tue grinfie?» 

«Si possono manipolare i ricordi Isaac, ma non si possono manipolare i sentimenti, il loro calore. Come ti ho detto, le mie intenzioni iniziali, erano quelle di restare per poco tempo, per poco tempo e recuperare le forze, ma durante la mia permanenza, il calore della tua famiglia mi ha conquistata e l'idea di andarmene e di dover cancellare i vostri ricordi della mia presenza del tempo trascorso con voi, mi straziava l'anima, non potevo farlo, i vostri reali sentimenti d'affetto e di calore sincero non volevo perderli per sempre, li ho persi una volta, non volevo perdere ancora e soffrirne ancora, con mia sorpresa mi resi conto che desideravo, desideravo con tutta me stessa restare con voi per sempre. Una famiglia.»

Tutto d'un tratto,tutta la rabbia che mi infiammava il petto, aveva preso posto ad una morsa atroce, gelida come l'artico e penetrante come un coltello e per quanto cercassi di arrabbiarmi con lei, per averci ingannati, non ci riuscivo.

La fissai, dovrei essere arrabbiato con lei, eppure la mia rabbia sciamò via. Sono stato si arrabbiato perché ci aveva ingannati tuttavia, l'ammetto che siamo stati felici, non deve essere facile da dirmi la verità.

Selina s'avvolse con alcune delle sue code, altre le lasciava come strascico sul tatami, singhiozzò asciugandosi le lacrime, esitò a osservarmi. «Hai tutte le ragioni per arrabbiarti con me e di odiarmi..»

«Non ne ho...» La interruppi,.

Lei mi guardò sorpresa, drizzando le orecchie.

«Non ti nascondo che mi sono arrabbiato quando hai detto che ci hai ingannato, tuttavia mi hai detto la verità ed e stata molto dura per te di dirla, avresti potuto fare qualsiasi cosa pur di farmi credere il contrario invece non l'hai fatto. E' poi, cavolo non riesco ad arrabbiarmi con te.»

Un ampio sorriso le apparve «Vuoi dire che mi perdoni?. Che non devo andarmene?!.»

«Non devi. Ti perdono. Selina.»

Lei scattò in avanti, mi abbracciò con tanta foga che mi ritrovai con la schiena sul pavimento, con il suo viso premuto contro il mio petto, sentì la maglietta iniziare ad inumidirsi. «Grazie Isaac. Grazie!. Ho davvero temuto che mi avresti odiata.» disse con voce ovattata dalla mia maglietta, sollevai la mano sinistra e gli carezzai la testa, le sue orecchie da volpe, si drizzarono e non potei trattenermi dal ridere quando vidi - e come faceva era un mistero di non attorcigliarsele come un pretzel-  le sue nove code scodinzolare..

Abbassai lo sguardo sui suoi capelli neri, solo per trovarmi il suo volto e mi rivolse il sorriso più caloroso, fu in quel momento, notai che anche i suoi occhi lucidi per le lacrime, non erano del mio stesso colore azzurro tendente al violetto, ma di un'affascinante colore dorato.

«Te l'ho detto prima. Non riesco ad arrabbiarmi con te, e nemmeno odiarti. Ammettere tutta la verità non è stato facile per te. Tuttavia c'è ancora una cosa che devi fare Selina.»

Lei si puntellò sulle braccia tese, si sollevò in piedi e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi, gliela presi e mi alzai.

«Che cosa?.»  

Mi accigliai poi, fissandola negli occhi, «Devi promettermi solennemente Selina di non mentirmi mai più e di non provare a manipolare più la mia memoria e i miei ricordi con i tuoi poteri.»

Lei mi fissò negli occhi, sollevò la mano destra e mi afferrò la mia sinistra, mentre con la mano sinistra se la portò ad altezza del cuore, mi sorrise ma il suo sguardo era determinato. «Te lo prometto sulla mia stessa vita Isaac.»

Annuì soddisfatto. Mi sarebbe bastato che mi desse la sua parola, ma volevo che fosse ferrea e veritiera, lasciai la sua mano. Tuttavia avevo molte domande, molte di più se le paragono a quelle che ho posto a Rias Gremory e Asia-chan oggi. 

«Da quando hai capito che sono stato reincarnato in un demone?.» le chiesi.

Il suo sorriso svanì, la sua espressione diventò un cipiglio molto cupo. «La stessa sera in cui eri uscito con quella ragazza.ti ho trovato in camera sul letto. Anche se i tuoi abiti sembravano normali, ho sentito che doveva esserti successo qualcosa e ho percepito la tua aura. Ho creduto veramente di averti perso... Ma eri vivo e questo importava.. ero felice che stavi bene ma arrabbiata con chi ti aveva ucciso, reincarnato e... con me stessa.» 

Selina serrò tanto le nocche che erano sbiancate, le sue nove code si dimenavano come serpenti desiderosi di mordere qualcuno, poi si riscosse, si strinse nelle braccia, esitò a guardarmi.Si morse il labbro inferiore.

Mi accigliai. Questo spiegava una cosa. Come ho fatto a ritornare a casa dopo al termine dell'appuntamento di Raynare. Molto probabilmente subito dopo avermi reincarnato, Rias mi ha teletrasportato o riportato a casa, come se avessi avuto solo un brutto sogno.

«Con tè stessa?. Selina tu non hai alcuna colpa.»

Lei mi fissò come se fossi uscito di testa. Le sue code s'allargarono a ventaglio di colpo. «Si invece!. Avevo una brutta sensazione a riguardo il tuo appuntamento. Avrei dovuto seguirti a distanza... avrei potuto intervenire..»

feci un passo avanti e l'afferrai per le spalle e la spinsi verso di me e le cinsi le braccia dietro alla schiena. «Non darti tutta la colpa. Anche io ho sbagliato. Non ho mantenuto la mia promessa di fare attenzione. Entrambi non possiamo tornare indietro per impedirlo. Come hai tu stessa. Sono qui con te. Con la nostra....mia famiglia. Questo importa.»

La sentì rilassarsi nell'abbraccio, mi cinse le braccia dietro alla schiena e strinse forte. Restammo in silenzio, entrambi stavamo assimilando quello che ci siamo detti, passarono pochi secondi che mi sembravano ore. «Si...hai ragione.» lei disse con un tono di voce che pareva un sussurro.

Mi misi a fissare lo spazio dimensionale intorno a noi. Selina ha avuto coraggio di raccontarmi tutta la verità, come me, anche lei. Ha nascosto la verità per non metterci in pericolo. Io sto facendo lo stesso. Volevo nascondere la verità che sono diventato un demone reincarnato. Sospirai. Ora toccava a me fare lo stesso!. Selina deve sapere. Del perché Raynare mi aveva ucciso. Della mia reale situazione di demone servitore - anche se intuii che quest'ultimo lo avesse già capito- e di Asia. E' del mio obbiettivo che voglio ottenere la libertà, in qualche modo, che non ci metta tutti in pericolo.

[ Dunque intendi davvero dirle tutto?.]

“Si Ddraig. Selina mi ha detto la verità. Anche lei si e trovata coinvolta in questa storia. Ha avuto un bel coraggio, consapevolezza del rischio di dirmi la verità. L'hai sentita anche tu, no?. Aveva paura che avrei potuto odiarla. Forse sarai contrario alla mia decisione Ddraig, non ti biasimerò. Ti chiedo solo di darmi fiducia, solo questo, potrai rinfacciamelo se vorrai.”

Lo senti ridacchiare. [ L'ho sentita eccome. Anche se eri giustamente arrabbiato con lei, ma solo quando ti ha detto la verità. Sinceramente sono d'accordo. E poi, oltre me avresti anche qualcun'altro di cui fidarti. E Selina è molto sveglia, siete molto simili se posso dire la mia. Hai il mio supporto. Ora vi lascio continuare la vostra chiacchierata. Sono di troppo] . Disse con tono serio.

“Grazie per la fiducia Ddraig”. Replicai, ma non ottenni risposta.

Poi, la senti allentare la presa e Selina fece un passo indietro, ma mi carezzava l'avambraccio dove avevo i segni cicatrizzati del morso di volpe. Meglio dire del suo morso.

La fissai. «Selina ci sono molte che devo spiegarti. Allora, da dove posso cominciare...»
[***]

Per oltre mezz'ora, le spiegai le motivazioni di Raynare di avermi ucciso, per via della mia Sacred Gear. Aggiunsi il mio status di Demone Servitore di Rias Gremory, del mio iniziare rifiuto di essere il servitore di Rias Gremory ma subito dopo ho dovuto accettare per evitare di venire etichettato come un 'Demone Randagio'. Del mio incontro con il Drago Celeste Ddraig e che mi stavo tutt'ora allenando grazie a lui. Del mio incontro con Asia. Le avevo spiegato anche dello scontri che ho fatto, a cominciare del Demone Randagio Viser.  E i successivi contro quel bastardo di Freed, con il successivo supporto di Rias e degli altri e della sorte di Asia. Preferì non trapelare nulla riguardo al passato di Asia e la sua attuale situazione.
Selina per tutta la mia spiegazione e restata in silenzio, concentrata ad ascoltare tutto quello che le ho raccontato, era rimasta molto sorpresa dal fatto che la mia Gear fosse il Boosted Gear e non celò un sorriso orgoglioso sul volto, era rimasta anche curiosa e Ddraig s'era intromesso spiegando, dopo le opportune presentazioni che l'avevo risvegliato anche senza usare il suo potere.
Ma quando citavo Rias, dovetti spostare lo sguardo da Selina, non perché mi vergognavo o ero a disagio, affatto, l'espressione e una strana sensazione che percepì da lei. Mi faceva e tutt'ora mi fece rizzare i peli della nuca.
Infine, le parlai del mio obbiettivo, di ottenere la libertà.

«Quando ti avevo incontrato quel giorno. Ho percepito che possedevi una sacred Gear. Ti ho tenuto d'occhio quando Yuuto Kiba ti aveva chiesto di seguirlo fino alla sede del Club. E' dalla distanza e per merito di questi.» disse battendo la punta del piede sul pavimento, facendo tintinnare i cristalli che ornavano la sua cavigliera. «Ho celato la mia presenza e la mia aura, ho potuto spiarvi e ho visto che hai materializzato il tuo Boosted Gear.» aggiunse.

Ancora una volta, Selina mi aveva sorpreso. «Quindi mi hai sempre tenuto d'occhio, tutte le volte?.»

Selina annuì, con evidente disagio. «Soltanto quando hai affrontato quel Demone Randagio di nome Viser e quando sei andato alla chiesa a salvare la tua amica, dopo la tua conversazione che avevi avuto con Rias Gremory in camera tua. Sono rimasta all'esterno, pronta ad intervenire in caso d'emergenza e con modestia devo complimentarmi con te Isaac, hai combattuto bene.» disse con un sorriso orgoglioso.

Mi ricordai – e le mie cicatrici delle ferite inflittami da Freed me lo fecero ricordare – di quando ho affrontato quel maledetto esorcista della barriera. «La barriera alla casa del mio sventurato contraente non ti ha fatto percepire che ero nei guai e non hai potuto sentire la presenza di quello stronzo.» dissi serio.

Selina annuì nuovamente, accigliandosi. «Si quella barriera ha impedito anche ma me come a Rias e gli altri di sentire che eri in pericolo.»

Mi accigliai. «Tuttavia, se c'è una cosa che ben ho imparato sia da quello scontro e con il supporto di Kiba e di Koneko, nel salvare Asia. E' che devo migliorare ed dovrò essere equilibrato in combattimento. Devo imparare e migliorarmi, adeguare se possibile le mie capacità. Saper usare e creare magie come ho già fatto e stato un passo avanti e se userò a combattere senza essa o adeguarmi ad usare armi. Anche solo adeguare le mie attuali magie in situazioni avversi, crearne di nuove. Più maggiori saranno le possibilità di cavarmela in ogni situazione. Continuerò ad allenarmi intensamente come mai prima d'ora»

Selina strinse gli occhi, ma mi rivolse un sorriso sornione, «Da quello che ho visto, di sicuro hai molta grinta da vendere cosa che apprezzo e rispetto questa tua determinazione.»

Poi il suo sorriso svani. «Tuttavia finora hai affrontato avversari che per quanto pericolosi...» 

Intuì quello che stava per dirmi e  l'anticipai. «Non bisogna mai abbassare la guardia. Molti altri combattimenti  assai più feroci, più pericolosi di adesso, mi si pareranno davanti. Ne sono più che consapevole. Ed e per questo sono molto determinato ad impegnarmi. Non so cosa mi aspetterà la mia strada, ma se avverrà. Non mi farò cogliere impreparato. Ddraig mi ha insegnato bene e gli sono grato per sempre per questo, e un ottimo maestro. Oltre ad un caro amico.» dissi molto serio.

Lei mi fissò prima di incrociare le braccia al petto e mi sorrise nuovamente, orgogliosa. «E' non sarà il solo.»

Inarcai le sopracciglia, mostrandole tutto il mio interesse.

Selina iniziò a girarmi intorno guardandomi, le sue nove code ondeggiavano lentamente, una di essere mi passo sotto al mento, la seguì con lo sguardo, prima di girare la testa e seguirla di nuovo. 

«Non soltanto ti aiuterò a perfezionare le tue capacità Isaac. Oltre ad aiutarti nelle future battaglie. Ti addestrerò a sviluppare ed perfezionare nuove abilità. E' cosa più importante. Potrai contare su di me, come tua compagna di squadra.» mi disse fermandosi di fronte a me.

La fissai esterrefatto dalle sue parole. Ma poi sorrisi, colpito dalle sue parole, annuii.

«Grazie Selina. Non ti deluderò.» le dissi.

Lei sorrise, prima di far svanire le sue nove code e le orecchie da volpe, chiuse le palpebre e si passò la mano sugli occhi, quando li riaprì vidi che le sue iridi avevano preso lo stesso colore dei miei. Subito dopo, tutto lo spazio dimensionale svanì ed eravamo nuovamente nel nostro soggiorno.

«Tuttavia Isaac inizieremo domani il tuo addestramento.» lei mi disse.

La guardai inarcando un sopracciglio, «Perché non adesso?.»

Lei per tutta risposta, mi servì un bacio sulla guancia, vicino alle labbra, che mi lasciò sorpreso. 

«Perché oggi è un giorno speciale. Non voglio farti affaticare, ci sarà tempo domani. E' credimi non sarà un'addestramento facile.»

Sorrisi forzato. Un po' come il mio addestramento con Ddraig, non vedrò l'ora di sapere che cosa mi insegnerà Selina. E' poi, essendo una Kyuùbi potrei scoprire qualcosa di più sugli Youkai. Non si sa mai, sono sempre informazioni che mi possono tornare utili.
Ma oggi e un giorno speciale?.

«Un giorno speciale?.. Scusa che giorno e oggi di preciso?.» le chiesi.

Selina mi sorrise. «Davvero Isaac non ti ricordi che giorno è oggi?.Pensaci un po'.»

Ci pensai e mentalmente mi diedi del deficiente. Mi ero talmente concentrato preoccupato, sulla situazione di Asia. E alle domande che dovevo fare a Rias Gremory, da dimenticarmi completamente che oggi.
Era il mio compleanno.

«Me lo stavo per dimenticare oggi è il mio compleanno!» Dissi facendo un facepalm e sentì il rossore sulle guance quando sentì Selina ridere. 

«Buon compleanno Isaac.» mi disse.

Nota dell'Autore: Salve a tutti ragazzi!. Prima di parlare del capitolo devo fare un ringraziamento speciale a Xephil per il suo aiuto per le parti riguardanti Isaac e Selina, dei suoi utili consigli..Grazie di cuore amico!. Un'altro ringraziamento e ad Fenris riguardante la parte di Isaac che parlava ad Rias riguardò Gasper.
Parliamo della storia. Siamo finalmente arrivati alla Newlife, ovvero alla finale di questo primo volume. Infatti o intenzione di suddividere la storia delle avventure di Isaac come nelle Light Novel canoniche di High School DxD.
Come vi e sembrato questo finale di volume?. Ho unito le parti canoniche della storia. Come riguardante la storia di Asia e del perché lei sia stata scomunicata dalla chiesa, ed ho voluto fare riflettere su questo punto ad Isaac in un modo più a parere mio realistico. Come anche fargli porre le domande giuste di sapere se c'era un motivo particolare della mancata presenza dell'altro Alfiere Gasper.   
Infine come colpo di scena finale. Scopriamo la vera identità di Selina, non è realmente sorella di Isaac. Ma in realtà è una Kyuùbi. Questo spiegava anche alcune domande ambigue che lei ha posto al nostro Sekiryuutei nei precedenti capitoli. Potrebbe essere curioso per voi il suo personaggio e prima che vogliate correggimi su alcune cose. Scoprirete qualcosa di più riguardo la storia di Selina nei prossimi volumi. 
Selina sarà inoltre un'alleata molto potente per il nostro Sekiryuutei, oltre sua mentore per alcune tecniche che scoprirete nel prossimo volume e nei successivi.
Come all'assistere di Isaac al suo iniziare a legarsi al gruppo Gremory. Anche se gli ci vorrà un po'.
Ringrazio per aver seguito fino alla fine di questo volume e per le loro recensioni: Xephil. Fenris.
Con questo vi Saluto per il momento ovviamente. Ci sentiamo al prossimo Volume. Sarò onesto si sarà il titolo Phoenix ma... difficile abbinare qualcosa che fra Arrogante e superba possa starci con il titolo. Se qualcuno vuole darmi un consiglio o un loro parere. Mi piacerebbe molto sentirlo!.
Alla prossima!. 
  
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