Ai miei amici…ma anche agli ex
La
Scatola Dei Ricordi
L'odio è un veleno prezioso più caro
di quello dei Borgia; perché è fatto con il nostro sangue, la
nostra salute, il nostro sonno e due terzi del nostro amore. Bisogna esserne
avari. [C. Baudelaire]
02 Marzo
21.30.
Sulla collina ventosa
risuonò un forte “pop” ed un uomo ed una donna comparvero
dal nulla.
-Hermione, lo sai che non
verranno vero? Non ti illudere! Non se lo ricorderanno neanche- disse Draco
stringendo a se la donna.
Lei scosse il capo facendo
ondeggiare i morbidi ricci –Ce lo siamo promesso: il giorno dopo il
trentesimo compleanno di Ron avremmo aperto la nostra Scatola Dei Ricordi-
ribatté sicura mentre si sistemava meglio la sciarpa intorno al collo.
Ricordava quel momento come
se fosse ieri: Lei, Harry e Ron avevamo dodici anni e stavano trascorrendo una
divertente estate alla Tana, Hermione raccontò ai suoi amici che nel
magnifico libro che stava leggendo tre ragazzi avevano seppellito una scatola
piena di oggetti personali o che in qualche modo ricordassero il loro legame
giurandosi poi amicizia eterna e la riccia propose di fare la stessa cosa per
poi nascondere il tutto sotto l’albero più maestoso nelle
vicinanze delle tana e di dissotterrare la scatola dopo diciotto anni. A quel
tempo il Trio credeva ciecamente a quella promessa, che il loro legame sarebbe durato per
sempre.
E’ un peccato per quelle promesse
Oneste ma grosse
Tutto però
cambiò quando Hermione lasciò Ron. Per Draco Malfoy. Il rosso
l’aveva accusata di essere una traditrice, chiamandola con epiteti poco
educati che non le andava di ricordare o ripetere. La reazione di Ronald
l’aveva immaginata proprio così ma fu una sorpresa vedere che
Harry, il mite e calmo Harry Potter l’aveva guardata disgustato, senza
parlare per poi troncare ogni rapporto con lei. Una reazione esagerata a suo
parere. Inutili furono i suoi modi per fare la pace o almeno di spiegare le sue
motivazioni.
Non era stata neanche
invitata al matrimonio tra il Bambino Sopravvissuto e Ginny, che a sua volta,
forse costretta dal marito, non le rivolgeva neanche la parola neanche per
sbaglio.
Sapeva che i coniugi Potter
avevano avuto due figli: James e Albus, aveva inviato loro una lettera
d’auguri ma il gufo tornò indietro senza una risposta.
Ron invece, a quanto ne
sapeva, era fidanzato e conviveva con Luna incinta per la prima volta.
Hermione era sposata con
Draco da sei anni e avevano avuto un figlio: Scorpius che cresceva sano e
bello.
-Tesoro, guarda lì-
disse Draco indicandole un auto che si avvicinava a loro –Secondo te sono
loro?- le domandò scetticamente.
Hermione si strinse nelle
spalle –Spero proprio di si- rispose mentre iniziava a giocherellare con
una ciocca di capelli, gesto che era solita a fare quando era nervosa.
La macchina si fermò
pochi metri lontano da loro, e Draco strinse la mano della moglie nella sua per
farle capire che lui era affianco a lei, come a sostegno morale.
La portiera si aprì
rivelando un Harry in piena forma, i capelli neri come al solito scompigliati,
la bocca aperta in un sorriso- Bambini, io scendo un attimo voi restate qui con
la Mamma e fate i buoni- si raccomandò.
-Ah, te lo
scordi…scendo anche io!- esclamò Ginny aprendo lo sportello
preceduta dai tradizionali capelli rossi dei Weasley, che le andavano sul volto
a causa del vento.
Il moro fece alcuni, timidi,
passi verso la riccia senza aprire bocca: non sapeva bene che dire.
Ho perso le parole
E pure ce l’avevo qua un attimo
fa,
dovevo dire cose…cose che sai ti
dovevo,
che ti dovrei.
-Ciao Harry- lo salutò
entusiasta, andandogli incontro, Hermione.
-Ciao- rispose lui.
I due si guardarono per pochi
istanti negli occhi, poi, quasi, spinti da mani invisibili si abbracciarono
cercandosi di trasmettere con quel gesto d’affetto tutto quello che in
dieci anni non si erano detti.
-Mi sei mancato- gli
sussurrò la riccia ad un orecchio.
I due si staccarono,
–Anche tu, Hermione, anche tu- le disse, carezzandole delicatamente una
guancia –Credevo che te ne fossi dimenticata-
-Io no, l’ho sempre
detto che saresti venuto- gli rivelò –Ron non viene?-
domandò, anche se sapeva già la risposta.
-Ho fatto di tutto per
convincerlo, davvero, l’ho chiamato anche poco fa…ma niente.
E’rimasto della stessa opinione di dieci anni fa. Mi dispiace-.
-Ma che sorpresa Potter! - la
voce strascicata di Draco non diede il tempo di rispondere ad Hermione.
-Malfoy che piacere
rivederti-
-Devo dire che il passare del
tempo ha giovato al tuo cervello-
Harry fece per rispondere ma
con un piccolo colpo di tosse Ginny attirò l’attenzione generale
su di lei –Avrete tutto il tempo di litigare dopo, adesso che ne dite di
togliervi di mezzo…- e dicendo questo si avvicinò ad Hermione
dandole due baci sulle guancie per poi gettarle le braccia al collo.
-Che ne dici di prendere la
scatola?- chiese Harry
-Non so…non mi sembra
giusto senza Ronald- rispose, tirando su con il naso.
-Dai non ti preoccupare,
è quello l’albero…vero?-
Hermione si passò una
mano nei capelli per poi annuire con un gesto del capo.
-Allora andiamo!-
esclamò l’uomo, prendendo la bacchetta per evocare un incantesimo
di protezione intorno alla macchina –Non si sa mai- mormorò-
Dopo appena quattro metri si
fermarono d’avanti ad un vecchio e nodoso albero, Hermione si
avvicinò e piegandosi sulle ginocchia scostò alcuni ciuffi d’erba
che erano cresciuti intorno alla base dell’albero - Si è proprio
lui, guardate qui c’è la scritta che fece Ron con il coltello da
cucina di sua madre, stava quasi per amputarsi un dito- ricordò con un
sorriso mentre passava un dito sull’incisione, ormai rovinata:
H, R & H 4 ever.
-Hermione puoi spostarti? Non
voglio rischiare di sporcarti- le disse Harry mentre con un gesto della bacchetta
alzò un cumolo di terra –E lì?- domandò
-No, deve stare ancora
più giù. Riprova-
Il moro ripeté
nuovamente lo stesso movimento senza però nessun risultato.
-L’hanno rubata?-
domandò Ginny.
-Si e a chi possono
interessare cinque cianfrusaglie?- rispose Draco prendendosi un’occhiata
assassina da parte della moglie.
Poi una voce.
Quella voce.
La voce di Ron Weasley.
–State cercando questa
per caso?-
Si girarono di scatto vedendo
il rosso sorridere, il giubbotto leggermente sporco di terriccio ma con in mano
il loro “tesoro”, pochi passi più dietro una Luna con quindici
chili in più, i capelli biondi legati in una coda e un bel sorriso ad
illuminarle il volto.
Probabilmente era stata lei
ad aiutare Ron a cambiare idea, si disse Hermione, ma al momento che le
importava? L’importante era avere l’amico vicino!
Gli corse incontro
abbracciandolo e facendo cadere a terra la Scatola che fortunatamente non si
aprì.
-Scusami- le sussurrò
ad un orecchio, facendosi sentire soltanto da lei -E’ stata tutta colpa
mia-
-Lasciamo perdere il passato,
l’importante e che ci siamo ritrovati- rispose piano.
-Che ne dite di aprire questa
benedetta scatola adesso? Incomincia a fare freddo- fece notare Draco.
-Per una volta concordo con
Malfoy- confermò Harry
-Che ne dite di mettere fine
a tutte queste “lotte” e di stringere la mano a Mal..Draco?-
propose Ginny
I tre ragazzi guardarono
Ginevra come se fosse pazza.
–Che ne dici di tappar...-incominciò
Draco, ma ad un calcio ben assestato di Hermione si zittì, ricambiando l’occhiata
che sia Harry e Ron gli stavano rivolgendo.
-Beh, questo per ora
può bastare- disse allegramente Luna –Susu aprite questa scatola
che sono curiosa-
-Si ma prima torniamo di
là, abbiamo lasciato i bambini in macchina…a quest’ora si
saranno addormentati-.
Il Trio, finalmente riunito,
si sedette sul prato, emozionato: nessuno ricordava cosa contenesse quella
Scatola che aveva avuto il potere di farli tonare amici.
Il contenitore si era
mantenuto integro grazie a vari incantesimi di protezione che tempo prima aveva
imposto la Signora Weasley su loro richiesta.
Con un colpo di bacchetta la
aprirono: la prima cosa che videro furono diverse fotografie, la più
grande ritraeva loro tre, abbracciati e stesi sull’amaca del giardino
della Tana. Ron con la camicia sgualcita e sporca di cioccolato così
come anche la bocca, Harry con i soliti capelli neri e disordinati e gli
occhiali di traverso ed Hermione stesa su di loro, un’espressione buffa
sul viso e i capelli dai ricci indomabili che solleticavano il collo dei suoi
amici.
-Miseriaccia Hermione a quei
tempi eri proprio piatta!- commentò Ron guardando una foto dove la
riccia era in costume da bagno in riva al lago.
Successivamente trovarono il
coltello con cui diventarono “Fratelli di Sangue”, era un’idea
di Harry che l’aveva visto fare in un film, dovevano farsi un piccolo
taglio sull’avambraccio per poi farci uscire un po’ di sangue e
mischiarli tutti insieme, per ricordare quel momento avevano anche scattato una
foto.
Appoggiato ad un albero Draco
fumava una sigaretta pensando che adesso che tutto era tornato apposto doveva
sorbirsi sia Potter che Weasley a cena tutte le settimane, Natale, Capodanno
eccetera; sentendo, poi, la risata cristallina di Hermione decise che poteva
anche sopportare quelle piaghe se ciò faceva sua moglie felice.
Sull'
amicizia e sulla lealtà
Ci abbiam puntato pure l'anima
Piccolo
avviso: i personaggi di questa fan-fiction non sono miei, appartengono
tutti a J.K. Rowling ed io li uso momentaneamente senza fini di lucro o
simili…ma puro divertimento.
Ciao! Questa one-shot mi
è venuta in mente questa mattina mentre andavo a mare e perciò l’ho
scritta subito al cellulare per poi ricopiarla al PC una volta a casa. Mi
è piaciuto molto scriverla perciò spero che l’apprezzerete
e che mi direte cosa ne pensate.
La prima canzone è “L’amore
conta” di Ligabue, la seconda “Ho perso le parole” sempre di
Liga mentre la terza è “la dura legge del gol” di Max
Pezzali.
Grazie anticipatamente chi
leggerà e commenterà!
Kiss.
Greta