«Devi fare attenzione.»
mi disse, e la sua voce fu un misto di serietà e di dolore.
Io aggrottai le sopracciglia e aprii gli occhi. Cosa intendeva?
«A cosa?»
chiesi, lasciando trapelare tutta la mia confusione dal tono di voce.
Juri rimase nuovamente in silenzio, lasciandomi in balia al mistero. Sentii le mani prudermi dal nervoso.
“Parla Juri, non lasciarmi così. Parla, ti prego. Mi fai impazzire in questo modo”.
«A me.»