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Autore: Epic JP    14/09/2020    1 recensioni
...Crilin si immerge volontariamente mentre Marion viene tirata giù senza avere il tempo di prendere aria e comunque, quando riemergono, lei sembra tranquillissima quasi come se si fosse fatta solo una doccia mentre lui è mezzo strangolato dal braccio di lei e si vede chiaramente che era sul punto di restarci secco...
In questa fanfiction mostro come un certo evento "strano" potrebbe essere avvenuto, una migliore spiegazione è presente nel testo prima dell'inizio vero e proprio della storia.
I protagonisti sono Crilin e Marion (o Maron)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crilin, Marion | Coppie: Crilin/Marion
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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COME CRILIN E MARION RIMASERO IN APNEA

 

Questa fanfiction è stata creata dal sottoscritto per rispondere a qualcosa che... non definirei dubbio esistenziale, ma che suscita una certa curiosità nella mia testa da un bel po' di tempo.

 

Sappiamo tutti che la fidanzata che Crilin si trova dopo la saga di Freezer, Marion, non è un personaggio ufficiale del manga. La signorina non è mai apparsa nell'opera cartacea e un sacco di gente la odia per il suo caratterino frivolo o la adora per le sue... curvature corporali.

 

Ora, cos'è che cercherò di mostrare e/o spiegare con questa piccola storiella? Non so quanti di noi rammentano la puntata in cui Garlic rilascia la Polvere Magica per trasformare tutti gli abitanti del pianeta in demoni ma certamente rammentiamo tutti che certa gente non subisce alterazioni mentali e odontoiatriche. Ovviamente Junior non ha il benché minimo problema a sniffare polveri sottili dal momento che, ai tempi di Dragon Ball, era considerato lui stesso un essere malvagio (naturalmente prima che scoprissimo nello Z che in realtà Al Satan arrivava direttamente, o meglio... semplicemente, da un altro pianeta) ma ci sono anche Gohan, il draghetto e la coppietta del momento che si salvano dall'ondata inquinante.

 

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Lo so che magari tutta questa introduzione può sembrare noiosa per chi ricorda meglio la storia ma sto cercando di far riaffiorare vecchi ricordi a chi non ha la mente così fresca.

 

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La prima coppia si salva dal lavaggio del cervello demoniaco perché si infilano in una grotta e, siccome la parte posteriore del drago riesce in qualche modo a sigillare ermeticamente l'entrata, l'ondata pulviscolare non viene sniffata.

 

I due piccioncini invece capitano di essere in apnea quando il cielo assume cinquanta sfumature di viola e quindi, con l'acqua che filtra e le vie aeree bloccate, non viene sniffato nulla. Poi i due riemergono quando arriva Gohan eccetera eccetera...

 

Se però ci pensiamo un attimo, salta all'occhio una cosa quantomeno strana: sebbene Crilin sia senza naso e Marion sembra avere delle ottime capacità polmonari, non è ben chiaro come facciano i due a stare sott'acqua così a lungo. Cioè... il tempo che passa fra l'inizio dell'immersione e l'emersione è di un minuto MA va considerato come sono messi i due: Crilin si immerge volontariamente mentre Marion viene tirata giù senza avere il tempo di prendere aria e comunque, quando riemergono, lei sembra tranquillissima quasi come se si fosse fatta solo una doccia mentre lui è mezzo strangolato dal braccio di lei e si vede chiaramente che era sul punto di restarci secco.

 

Nelle Wiki (prima in quella inglese e dopo, per tentare l'allineamento informativo, anche in quella italiana) c'è scritto che i due si salvano dalla Polvere perché sono sott'acqua a baciarsi. Se uno va a rivedere le scene dell'immersione e dell'emersione, nulla fa pensare che i due fossero impegnati a scambiarsi effusioni romantiche in apnea.

 

Quindi è questo che cercherò di fare in questa fanfiction, partendo dalle scene dell'anime (che piazzerò sotto questa intro) e basandomi su quanto scritto nelle Wiki, descriverò cosa succede nelle acque cristalline dell'oceano mentre Gohan vola sopra la nube oscura e gli attuali residenti dell'isola del Genio vengono investiti dal fronte violaceo. Buona lettura!

 

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“...anzi, il miglior amico che ho.” Come aveva fatto un sacco di volte nei giorni scorsi, Crilin stava ricordando alla propria fidanzata chi fosse Goku. L'argomento era saltato fuori a causa del battibecco che era nato fra la ragazza e Chi-Chi. La cosa era degenerata presto e, mentre gli altri tentavano con fatica di tener ferma la donna avvolta da un'aura cremisi, lui aveva portato via dalla spiaggia la fidanzata per evitare che aggiungesse benzina sul fuoco.

 

Poi, quando erano arrivati ad una discreta distanza dalla spiaggia, aveva cercato di spiegarle quanto fosse pericoloso provocare la moglie del suo amico. Per sua sfortuna l'attenzione di Marion si era rapidamente spostata dalle parole del fidanzato agli occhialoni che aveva ancora sulla fronte. Dopotutto nella sua testa, loro erano andati a fare un bagno. Poco importa se in principio si era messa il suo costume giallo per aiutarlo a pescare.

 

La velocità con cui i pensieri nella mente della ragazza mutavano era qualcosa che aveva sempre irritato Crilin ma la tenerezza di Marion, unita anche al suo carattere un po' capriccioso e alla sua predisposizione quasi da bambina, rendeva tale fardello abbastanza sopportabile.

 

Comprendendo che il discorso era finito, Crilin si rimise la maschera e decise di immergersi un'altra volta con un rassegnato: “Lasciamo perdere.” non aveva intenzione di provare ancora a catturare qualche pesce ma, il secondo successivo al suo ingresso in acqua, gli venne un'altra idea: era in acqua già da un pezzo e cercare di acchiappare qualche pesce gli aveva permesso di esplorare parte del fondale. Più o meno dove si trovavano l'acqua non era eccessivamente profonda e il fondale era disseminato di conchiglie, stelle marine, piccole formazioni di corallo e fluttuanti alghe.

 

A Marion sarebbe piaciuto vedere un tale spettacolo e così le afferrò il polso tirandola giù con lui non curandosi se la ragazza avesse preso una boccata d'aria sufficiente per un'immersione. Tale azione non aveva avuto luogo perché lei si era appena chiesta dove stesse andando.

 

E così, mentre una scia di bolle saliva verso la superficie, i due si diressero verso il fondale sabbioso. A dire il vero solo Crilin stava nuotando per arrivare lì, Marion aveva una braccio inutilizzabile perché tenuto dal fidanzato e l'altra mano era stata posizionata sulla bocca mentre le gambe si stavano agitando in maniera confusa.

 

Se avesse potuto si sarebbe liberata dalla presa per tornare su e ricaricare i polmoni ma, per quanto cercasse di strattonarlo, non c'era possibilità di liberazione. E non poteva neanche protestare col fidanzato, se lo avesse fatto avrebbe perso la poca aria che aveva ancora in corpo. In poche parole, durante la discesa, Marion non poté fare altro che agitarsi inutilmente mentre si chiedeva cosa fosse saltato in mente a Crilin.

 

In ogni caso, dopo meno di un minuto, Crilin vide il fondale sabbioso e torse il corpo per portare i piedi in basso in modo da atterrare sulla sabbia soffice e nello stesso tempo prendere gentilmente la fidanzata dal fianco così entrambi si sarebbero potuti accomodare sulla sabbia ed ammirare il paesaggio. L'unico problema era che Marion avesse idee diverse.

 

Nel momento in cui il polso venne liberato, la ragazza imitò il movimento del maschio ma solo per poter tornare su. Tuttavia dopo solo un paio di bracciate, venne afferrata dalle caviglie e di nuovo tirata giù.

 

Crilin era rimasto confuso per un attimo dal movimento di Marion, forse non aveva capito cosa lui avesse in mente e aveva deciso di tornare in superficie. Col desiderio di godersi il panorama subacqueo con lei, la afferrò di nuovo dalle caviglie: -Sono certo che quando avrà dato un'occhiata intorno, si calmerà. Devo solo portarla qui e farle ammirare il paesaggio.- pensando questo, la ritirò giù per poi avvolgerle le braccia intorno ai fianchi. Un abbraccio le sarebbe piaciuto e si sarebbe fidata di più, lei però non reagì come lui si aspettava.

 

Invece di rilassarsi, la ragazza si agitò ancora di più: le gambe sgambavano disperatamente in acqua sollevando piccole onde sabbiose sul fondale, la testa non smetteva di ondeggiare a destra e a sinistra e anche le braccia erano in movimento.

 

Sentendosi presa ai fianchi, Marion (che stava tenendo gli occhi serrati e perciò le era impossibile vedere cosa aveva intorno) tentò di divincolarsi ancora di più ma tutti i suoi sforzi sembravano vani. Con l'ennesimo tentativo di liberarsi, piazzò le mani su qualunque-cosa-la-stesse-trattenendo e cercò di usare la sua forza per scivolare via da quella morsa e tornare in superficie. A furia di agitare il corpo in tutte le angolazioni possibili, riuscì a sgusciare via dalla presa. Con tali movimenti urtò la schiena contro qualcosa dietro di lei ma era troppo spaventata per interessarsi a cosa potesse essere. L'unica cosa importante era raggiungere la superficie. In quel momento si era perfino scordata di Crilin.

 

Il suddetto si era visto la faccia spinta indietro dalle spalle della ragazza mentre cercava di tenerla giù e lei tentava, per qualche motivo a lui ignoto, di andare su. La sua presa si era allentata e la ragazza stava per allontanarsi un'altra volta ma lui riuscì ad afferrarla ancora per i polsi. A questo punto si era sollevato dal fondale per arrivare a lei e, sfruttando il nuovo controllo che aveva, portò di nuovo entrambi sul fondo. Solo che stavolta, a causa della differenza di altezza fra i due, Marion era seduta sulla sabbia mentre lui era inginocchiato dietro di lei e i suoi fluttuanti capelli blu.

 

Nonostante l'apparente successo, lei non si era rilassata. Essendo alle sue spalle, il maschio non poteva sapere se stesse ammirando qualcosa o no. L'unica cosa che constatò fu che il corpo davanti a lui continuava a muoversi come percorso da scosse elettriche. La sabbia stava venendo smossa come da una macchina agricola, il corpo di lei continuava a muoversi in modo confuso, le braccia non smettevano di contorcersi e, come ciliegina sulla torta, lei piegò la testa indietro di scatto colpendolo ancora sulla maschera e facendogli perdere qualche bolla dalla bocca per la sorpresa e il leggero dolore.

 

Decise così di fare una mossa un po' più drastica: -Vediamo se provo a toglierti la maschera, magari il contatto con l'acqua anche in faccia ti rinfrescherà e ti rilasserai.- terminato il pensiero, le lasciò andare il polso e, facendo un periplo della testa di Marion con una mano, le sollevò gli occhialoni causando la fuga di alcune grosse bolle d'aria.

 

L'entità misteriosa che la stava tenendo giù le lasciò improvvisamente andare il polso ma, proprio ora che aveva deciso di riaprire gli occhi, l'unica cosa che vide fu il precipitare della situazione: una sorta di piccolo polpo a cinque tentacoli e uno strano prolungamento della testa si attaccò alla sua maschera e la sollevò lasciando allo scoperto i suoi delicati occhi azzurri all'azione dell'acqua dell'oceano.

 

La sorpresa e lo shock furono tali che emise anche un piccolo urlo strozzato che le fece perdere la poca aria che aveva ancora a disposizione. Sentendo le forze abbandonarla e le palpebre richiudersi, Marion rivolse un ultimo sguardo evanescente alla luce sopra di lei mentre la sua mente pensava a Crilin e a quanto le sarebbe piaciuto andare a fare shopping con lui. Questa mancanza di forze interessò anche il resto del suo corpo, che infatti cessò di agitarsi.

 

Lui la vide smettere di muoversi per poi adagiarsi lievemente contro il suo petto e pensò che si fosse finalmente calmata. Ma poi, non notando altro movimento se non il leggero atterraggio delle braccia della ragazza sulla sabbia, Crilin decise di controllare meglio la situazione e quello che vide, dopo essersi spostato di lato mentre reggeva la fidanzata con un braccio, lo spaventò:

 

Marion sembrava priva di sensi, aveva gli occhi chiusi e dalle labbra dischiuse fuoriuscivano solo sporadiche bollicine e l'unica altra parte del suo corpo che si muoveva erano i fluttuanti capelli blu mossi dai movimenti subacquei. Gli occhi di Crilin si spalancarono e, nel tentativo di far riprendere la fidanzata, la afferrò dalle spalle per poi scuoterla senza troppa forza. L'unico risultato che ottenne fu l'ondeggiamento del corpo della donna accompagnato dalla fuga di qualche bolla isolata verso la superficie. Il maschio capì che la situazione era più grave di quanto avesse pensato: -Evidentemente si è spaventata quando le ho spostato gli occhialoni e ha perso i sensi rilasciando aria! Devo intervenire subito per salvarla!-

 

La poggiò di nuovo supina sul fondo e si inginocchiò al suo fianco posizionando le mani vicino alla sua testa. Le avrebbe dato aria nel modo più convenzionale del mondo. Certo, l'avrebbe anche baciata ma, essendo lei priva di sensi, non considerava quello che stava per fare come un bacio ufficiale e comunque non aveva tempo di preoccuparsi di tali sciocchezze! Doveva salvare Marion, la sua fidanzata, tutto il resto non contava!

 

Lei aveva la faccia completamente scoperta ed essendo lui privo di naso, non fu necessario rimuovere anche la propria maschera. Così Crilin si chinò in avanti e posò le sue labbra su quelle della ragazza tappandole il naso e condividendo la propria scorta personale di ossigeno.

 

Aveva la sensazione di essere in un sogno, galleggiava senza peso in un ambiente luminoso ed indistinto. Marion non ricordava com'era arrivata lì ma percepiva che qualcosa le mancava sebbene fosse incapace di dire cosa. E poi tutto si oscurò mentre sentiva di nuovo il suo corpo assumere forma e consistenza.

 

Cos'era successo? Ah, giusto! Era andata col suo fidanzato a fare immersioni ma qualcosa l'aveva tirata giù e, sebbene avesse fatto ogni sforzo per liberarsi, era stato tutto inutile. La creatura marina cattiva l'aveva tirata con sé verso il fondo oscuro dell'oceano e lei si era rassegnata a lasciare il mondo in superficie e il suo amato Crilin. Ma la fine non era giunta per lei, qualcuno la stava aiutando, la stavano risvegliando con un bacio come succedeva in alcune di quelle adorabili fiction che amava vedere in televisione. Ma chi era il suo coraggioso cavaliere?

 

A poco a poco trovò la forza di aprire gli occhi, l'acqua del mare le dava un po' fastidio ma ci mise solo un attimo ad abituarsi al lieve pizzicore che tormentava i suoi bulbi oculari e finalmente appare ai suoi occhi, il coraggioso cavaliere che aveva affrontato il mostro marino per salvarla dalle sue tentacolari grinfie. E il cavaliere aveva l'aspetto del suo fidanzato, il suo cavaliere senza macchia e senza paura era il suo Crilin!

 

Crilin vide Marion riaprire gli occhi e si rese conto che la ragazza aveva ripreso i sensi. Così, per non rendere la situazione imbarazzante, si tirò indietro rompendo il bacio e lasciandole lo spazio che le sarebbe servito per tirarsi su. Aveva anche recuperato un po' di speranza per la realizzazione del suo piano originale: -Forse ora potremo finalmente goderci la vista di questo posto...- la cosa che non aveva considerato era la portata del senso di gratitudine e felicità che stavano per pervadere Marion.

 

Dopo essersi messa seduta sulla sabbia, lei risistemò gli occhialoni malgrado si fossero riempiti d'acqua e poi, invece di nuotare in qualche direzione o di ammirare il paesaggio intorno a sé, allargò le braccia e si sporse verso il fidanzato per poi cingerlo fortemente con le sue braccia. Lo voleva ringraziare per averla salvata dal mostro marino e per averle fatto riprendere i sensi dopo averlo sconfitto e non si curò di come la testa di Crilin finisse fra le sue braccia.

 

In pratica, Crilin si trovò ad essere inconsapevolmente strangolato dalla fidanzata che, mentre lo teneva stretto a sé con un braccio, stava strofinando la sua testa capelluta contro quella liscia di lui. Adesso fu il suo turno di andare nel panico, aveva consumato parte della sua aria per arrivare lì e poi aveva dovuto calmare la ragazza e dopo le aveva fatto la respirazione bocca a bocca per salvarla dall'annegamento. Essere stritolato al collo da un braccio e scosso da una persona che non aveva intenzione di colpire per liberarsi stavano dando il colpo finale ai suoi polmoni.

 

Se non avesse trovato una soluzione alla svelta, sarebbe stato lui a perdere l'aria e i sensi ma non poteva mica fare una tale figuraccia con Marion. Magari lei lo avrebbe soccorso e riportato in superficie ma sull'isola del Genio c'era la maggior parte dei suoi amici e Bulma e Yamcha lo avevano già punzecchiato abbastanza anche prima dell'apparizione della fidanzata quel giorno.

 

Per fortuna poteva ancora contare sulla sua forza superiore alla media umana. Forse non era forte come un Saiyan e neanche come un Namecciano, ma durante lo scontro contro Freezer si era fatto abbastanza valere. Prima di saltare in aria e restarci secco un'altra volta.

 

In ogni caso, mentre la presa di Marion non accennava ad allentarsi e dalla bocca semi chiusa le bollicine non cessavano di uscire, Crilin poggiò i piedi sulla sabbia e si diede una spinta sufficiente a sollevare sia lui che Marion verso l'alto.

 

Stranamente, la distanza che aveva percorso in meno di un minuto ora sembrava essere centuplicata. Ma la luce solare era sempre più vicina, sempre più vicina, sempre più vicina...

 

Più che la forza della sua spinta, fu Marion ad infrangere la superficie marina e lo fece quasi come se fosse una cheerleader che incoraggia la sua squadra: con un braccio disteso verso il cielo in segno di vittoria mentre infinite goccioline d'acqua esplodevano intorno a lei e lui era tenuto sempre dallo stesso braccio.

 

La cosa che però fece sfigurare la coreografia era proprio lui: sistemato in modo da dare le spalle alla ragazza, con le gambe mosse in modo poco coordinato e con le braccia intente a cercare di allentare la presa della ragazza.

 

Tutto era però finito finalmente, erano riemersi ed entrambi vennero salutati da Gohan, giunto lì con l'aiuto del suo draghetto.

 

FINE

   
 
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