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Autore: Asmodeus    14/09/2020    3 recensioni
Raccolta di brevi one-shot incentrate principalmente sui rapporti tra Martino/Niccolò e il resto del gruppo, ideale spin-off di "Come sorridono le giraffe?"
Una carrellata di clip sulla vita di questo variegato gruppo di amici, tra demenzialità e momenti di dolcezza o intimità, con l'unico obiettivo di strapparvi anche oggi un sorriso.
- Questa raccolta partecipa alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
- I capitoli #4 e #5 partecipano anche alla challenge "Slot machine" organizzata da Juriaka sul forum di EFP.
- Il capitolo #5 partecipa anche alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Elia Santini, Giovanni Garau, Luca Colosio, Martino Rametta
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Code di paglia

GIOVEDÌ
22:34
3 settembre 2020




«E anche st’estate ormai ce la semo levata dalle balle».

Giovanni, una nota di malinconia nella voce, aspira una buona boccata prima di passare la canna a Elia.
Ha promesso a sé stesso di smettere di fumare, ma Luchino li ha pisciati per stare con Silvia e non ha voglia di lasciare tutta l’erba a Marti ed Elia.
«Non me lo ricordare. Vorrei farmi altri du mesi al mare…» gli dà corda quest’ultimo, lo sguardo perso nel vuoto mentre si attarda nel fare un tiro.
«Ma se ti sei fatto via quasi tutto agosto! Cazzo ti lamenti, pensa a me che ho studiato fino a ieri!»
Martino è agitato stasera, nonostante l’erba e le birre che si sono già bevuti e che li squadrano dal tavolo della cucina. Prima o poi tornerà a casa anche Niccolò, ma finché non rientra l’opera di incoraggiamento tocca a loro.
Giovanni dunque squadra Elia, facendogli segno di passare la canna al rosso: forse un tiro in più lo aiuterà.
«Marti ha ragione zì. St’estate non hai fatto un cazzo, sei quasi peggio di Luchino!»
Addolcisce poi le parole con una strizzatina d’occhio, per far capire che scherza e che sta solo dando un assist a un Martino bisognoso di rassicurazioni. La prova di ammissione a Medicina che il rosso ha avuto quel mattino non è andata bene come sperava – almeno stando alle sue parole, non essendo ancora usciti i risultati.
Elia si trattiene dal commentare, e passa finalmente la canna a Marti; poi recupera la birra semi vuota che ha davanti e la finisce del tutto. Giovanni gli fa un altro cenno con la testa, ed Elia recupera anche le loro bottiglie vuote per riportarle dentro in casa.
Il gesto è provvidenziale: in quel momento Paco comincia ad abbaiare di sotto, e gli occhi di Martino diventano due fessure. Comincia a guardarsi intorno come in cerca di qualcosa da lanciare di sotto per far tacere l’animale dell’Arnalda, mormorando qualcosa che sembra “io lo impaglio quello sgorbio”.
Elia si affretta ad abbondare il balcone con i vetri vuoti: meglio togliere ogni possibile arma improvvisata dal raggio d’azione di un Rametta scazzato.
Giovanni ringrazia silenziosamente l’amico per quel gesto che ha appena salvato la vita al povero cane, mentre l’altro si attarda all’interno.
Quando riesce sul balcone, ha una specie di sorriso ebete in faccia e il telefono in mano.
«Ha cambiato ancora colore!» esclama, sventolando davanti alle loro facce la chat di WhatsApp con Filippo. È aperta su un selfie dei due fratelli Sava che bevono insieme in un qualche baretto, insieme alle altre ragazze: Eleonora è bellissima come sempre, mentre Filippo sta facendo una linguaccia sotto al suo nuovo ciuffo color neve.
Giovanni squadra prima la foto e poi Elia, poi osserva con la coda dell’occhio Martino che sembra aver abbandonato le ipotesi di canicidio per guardare meglio la fotografia.
Con la mano libera, il rosso agguanta fulmineo il telefono di Elia ignorando le sue proteste per registrare un breve audio.
«A’ fregno, guarda che non te devi fa’ i capelli bianchi, già lo sappiamo che sei vecchiooooo»
Martino lascia partire l’audio, e poi permette a Elia di riprendersi il telefono.
Il moro è imbronciato ora, mentre si siede di fronte a loro sul balcone.
«Potevi usare il tuo telefono, Marti. Mo’ chissà che pensa che faccio legge quello che me scrive a voi».
«E che dovrebbe pensa’, scusa? Siamo amici! Come se t’avesse scritto chissà che poi…» minimizza il rosso, ora decisamente più calmo di prima.
Elia posa il telefono in grembo e si riprende la canna, squadrando sospettoso Martino. Poi il telefono di Santini vibra, e il moro lo raccatta su velocemente e lo avvicina all’orecchio nel tentativo di ascoltare un audio senza farlo sentire anche a loro. Ottiene però scarsi risultati, visto che Filippo ha la brutta abitudine di urlare, soprattutto quando parla di cose private o sconce.
«Abbono, so’ vecchio ma lo so che mi scoperesti se fossi lì ora! E se Nicco è geloso si unisce anche lui, a me non dà fastidio. Bacioniiiii!»
Martino ridacchia scuotendo la testa e prova a riagguantare il telefono, ma Elia a sto giro è più veloce e lo allontana a distanza di sicurezza. Continua a guardarlo di sbieco, e Giovanni si chiede come mai la situazione si sia ora ribaltata.
Si gratta distrattamente il mento con la destra e nel frattempo osserva le reazioni di Elia alle punzecchiature del rosso, che sta provando a rubargli di nuovo il telefono.
Martino sembra aver ritrovato un po’ di serenità, e Giovanni decide di inserirsi in quella zuffa cogliendo di sorpresa Elia e prendendogli il telefono a tradimento.
Il moro è shockato e lo fulmina con lo sguardo, ma Giovanni si alza in piedi e allontana dai due contendenti il cellulare.
«Calmo, lo metto qui al sicuro» adduce come motivazione mentre entra in cucina; poggia il telefono sul tavolo, esce e infine conclude «così potete litigarvi senza che caschi di sotto».
Elia lo guarda di sbieco, rotea gli occhi e fa un altro tiro con la canna; Martino invece sembra ora di buon umore: forse complice anche il fumo, pare voglia di continuare a punzecchiare l’amico.
«Zì, ma… come mai vi mandate queste foto tu e Filo?» butta lì il rosso, una volpe pronta a cogliere alla sprovvista l’ignara preda per metterla completamente in imbarazzo.
«Quali foto?» sbotta l’altro, un filo di nervosismo nella voce.
A Giovanni non piace la piega che sta prendendo la conversazione, e cerca di reagire prima che un Martino un po’ troppo espansivo dica la cazzata sbagliata ribaltandogli addosso lo scherzo.
«Tranquillo zì, Martino si confonde con le foto che manda lui a Filippo. Quelle col culo di fuori …»
Giovanni ammicca, sperando di mettere così a tacere il rosso, ottenendo però l’effetto contrario.
Martino infatti si infiamma d’imbarazzo, cominciando a balbettare giustificazioni non richieste per quella battuta.
«No Gio, non… non è come pensi! Quelle foto, io… volevo prendere dei jockstrap che piacessero a Nicco e non sapevo quali scegliere e… ho chiesto a Filo una mano, lui se ne intende ma… Ma non c’era nessun culo di fuori, non… non pensare cose strane, io…E vaffanculo Filo, ma che cazzo te fa vede…»
Martino spara di getto quel fiume di parole sempre più bordeaux, mentre Elia e Giovanni lo osservano esterrefatti prima di cominciare a ridere.
Martino si pietrifica, il suo cervello probabilmente crashato per la mancanza d’aria e l’imbarazzo.
Giovanni prova quindi a fare chiarezza, per tranquillizzare Martino: «Guarda che stavo scherzando zì! non ne so gnente, Filo non m’ha fatto vede nulla!»
«No, aspetta… era una battuta?» Il sangue di Martino sembra essersi tutto concentrato sul suo volto, perché adesso è più rosso dei suoi capelli.
«Io… non l’ho capita! Pensavo… o merda!»
Martino sembra sul punto di collassare per l’imbarazzo, per cui Giovanni smette di ridere e cerca di tranquillizzarlo; anche Elia giunge in suo soccorso, sfiorando il rosso su un braccio e provando a farlo calmare.
«Certo che era una battuta zì! Secondo te Filippo mi fa vedere cosa vi scrivete? E poi non me ne frega di che se scrive la gente e dovresti fa’ lo stesso pure tu!»
Martino li guarda entrambi con uno sguardo perso, ma sembra aver capito l’antifona che intendeva spiegargli l’amico. Balbetta dunque una breve scusa a Elia, prima di chiedere a entrambi di tacere il tutto con Niccolò.
«Io… scusa zì, volevo mette in piazza robe che non me importano, me sta bene. Però… non dite nulla a Nicco, non volevo fare nulla di male, io… non me ne intendo di sta roba, volevo un parere esperto per fargli un piacere…»
Il rosso abbassa la testa depresso e imbarazzato, non esattamente ciò che voleva ottenere Giovanni: ok, voleva sputtanare Elia e se lo merita, però…
Il moro sembra leggergli nel pensiero e se ne va in cucina in cerca di qualche birra rimasta nel frigo: Niccolò gli perdonerà quello svaligiamento della loro scorta personale. Poi torna con una birra aperta e la schiaffa in mano all’amico abbattuto, mentre Giovanni gli dà una pacca sulla schiena.
«To’, beviti questa e non ci pensare. Non hai fatto niente di male, nessuno qui te giudica o dirà niente».
Giovanni squadra Elia, che annuisce convinto: se c’è qualcuno che si fa gli affari suoi, è Santini dopotutto.
Il moro si passa le mani a zip sulla bocca, e promette «Bocca cucita, Nicco da me non saprà nulla!»
È in quel momento che sentono alcuni passi in cucina, e Niccolò appare all’interno della stanza, lo sguardo sorridente e interrogativo.
«Cos’è che non dovrei sapere Elì?» domanda Niccolò, divertito di averli colti sul luogo di un qualche misfatto dei contrabbandieri e ovviamente ignaro di tutto.
I tre si arrestano pietrificati, e in quello stesso istante Paco comincia nuovamente ad abbaiare assatanato.
Martino alza gli occhi al cielo e avvicina la birra alla bocca per scolarsela tutta d’un fiato, mormorando sconsolato: «Dio mio, ma che t’ho fatto di male oggi?»



[1500 w.]



🐨🦊🐺
[Prompt 3.
"No, aspetta... era una battuta? Non l'ho capita!"]

Buongiornissimo caffè (???), dopo un sacco di tempo eccomi finalmente di nuovo qui ad aggiornare questa raccolta! Vorrei dire di essere sparito per godermi le meritate (?) vacanze, ma purtroppo non è così, semplicemente era sparita ogni ispirazione e mi ero arenato... Ma ora sono qui, più in forma che mai (???) e spero di riuscire a tornare ad aggiornare le due raccolte di questa challenge con la costanza di prima!

Questa nuova clip ha avuto una storiella un po' travagliata (difatti avrei dovuto pubblicarla più di 10 giorni fa, il 3 per l'appunto), ma finalmente sono riuscito a sistemarla ed eccola qui tutta per voi!  Purtroppo anche qui il povero Martino non ce la può fare, la sfiga ce l'ha attaccata addosso (perché sono sadico e mi piace metterlo in queste situazioni ehehehe), ma diciamo che un po' se l'è cercata stavolta! Insomma, insinuare che ci siano cose fra Elia e Filippo non è molto carino, e se poi hai la coda di paglia e ti agiti così tanto per una battuta... eheheh

Spero che la clip vi sia piaciuta nonostante forse sia un po' più sottotono rispetto alle altre, e come sempre se volete farmi sapere che ne pensate la vostra opinione è più che benvenuta! Ci rivediamo presto con una prossima clip! ;)

   
 
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