Fanfic su artisti musicali > Nothing But Thieves
Ricorda la storia  |      
Autore: Soul Mancini    14/09/2020    2 recensioni
Durante una calda mattinata estiva, i cinque ragazzi dei Nothing But Thieves si recano al lago per un giro in canoa.
Ma la giornata non sarà rilassante come alcuni di loro avevano sperato: Conor e Price si sono lanciati una sfida e nessuno dei due ha intenzione di cedere per primo.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Conor Mason, Dominic Craik, James Price, Joe Langridge-Brown, Philip Blake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NBT
Canoeists




“Ma ci si potrà anche fare il bagno? Perché l’acqua non mi sembra molto pulita.” Joe si schermava gli occhi con una mano mentre osservava la superficie del lago.
“Io non so nemmeno perché sono qui” borbottò Phil che, al suo fianco, sorreggeva a fatica zaino, borsa termica e qualche altro bagaglio.
“E dai, che palle, cugino! Non dirmi che davvero non vuoi provare la canoa! Ti danno il giubbotto di salvataggio, non rischi mica di affogare” lo sbeffeggiò Dom, assestandogli una pacca sul braccio.
Il bassista si strinse nelle spalle. “Io l’ho detto dall’inizio, che su quella cosa non ci salgo. Sono venuto solamente perché avete prenotato per cinque, ma alla fine sarò uno spettatore.”
“E anche un facchino, visto che quei due geni hanno lasciato tutti i bagagli a te” osservò Joe, prendendo un paio di zaini dalle mani di Phil prima di voltarsi verso Conor e James; questi ultimi si trovavano al botteghino per ultimare la loro registrazione e attendere che venissero assegnati loro un istruttore e delle canoe.
“Fossi in te, avrei lanciato i loro zaini in acqua” commentò Dom incrociando le braccia al petto.
“Cos’avresti fatto, Craik?” intervenne Conor con fare teatralmente minaccioso, avvicinandosi nuovamente ai tre.
“Tutto sistemato, tra un po’ arriverà un ragazzo che ci accompagnerà alle nostre canoe!” aggiunse James, arrancando nella loro direzione mentre si premeva il cappellino in testa – diverse folate di vento avevano già rischiato di portarglielo via.
“Price, sei già stanco?” lo rimbeccò Joe con un sorriso ironico mentre gli porgeva il suo zaino, notando l’espressione provata sul volto del batterista.
“Io?! No, è che fa caldo!”
“È che sei un rammollito! Non oso immaginare quando dovrai remare con la pagaia” ribatté Conor divertito.
“Ma andate a fanculo entrambi! Io sono perfettamente in forma!” Per avvalorare le sue parole, James strinse la mano destra a pugno e piegò il braccio in modo da mettere in mostra il bicipite.
Il cantante scoppiò a ridere. “Scommetto che in una gara di canoa ti batto a occhi chiusi!”
“Sì, in un’altra vita… d’accordo, scommettiamo!” James tese una mano verso Conor e lui gliela strinse per suggellare il patto.
“Ehi, voglio partecipare anch’io!” si intromise Dom, piazzandosi tra i due con un sorrisone divertito.
“Va bene, allora tu sarai il mio compagno di squadra! Pronto a pagaiare fino a farti cadere le braccia?” decise Conor, affiancandolo e lanciandogli un’occhiata complice.
“Per battere questo ramoscello non avremo bisogno di sprecare tante energie” replicò Dom ridacchiando.
“Non vale, anche io mi devo trovare un compagno di squadra!” sbottò James, per poi voltarsi verso Joe e Phil. Avrebbe volentieri gareggiato col bassista, che grande e possente com’era sarebbe stato un ottimo canoista, ma già sapeva che non avrebbe messo piede in acqua nemmeno sotto tortura; così prese a scrutare intensamente Joe, sbattendo perfino le palpebre un paio di volte come un cucciolo indifeso.
Il biondo sospirò. “Cosa vuoi da me?”
“Sei l’unica persona disponibile per gareggiare con me!”
“Ma cos’ho fatto di male?”
“Dai, sarà divertentissimo!” tentò di convincerlo il batterista con entusiasmo, circondandogli le spalle con un braccio.
“Tanto va a finire che tu ti lamenterai perché ti fanno male le braccia e dovrò fare tutto io! Se questo è il tuo concetto di divertente” protestò Joe cercando di scrollarselo di dosso, ma in realtà se la rideva già sotto i baffi: sarebbe stato davvero uno spasso.
“Macché, io ho le braccia allenate! Ehi ragazzi, io e Joe gareggiamo insieme!” annunciò a gran voce James, battendo un paio di pacche sulla schiena del chitarrista.
Dom scoccò loro un’occhiata divertita. “Buona fortuna, Joe!”
“Grazie, ne avrò bisogno.”
“Sta arrivando il tizio delle canoe” fece notare Phil, indicando un ragazzino moro e abbronzato che si dirigeva proprio verso di loro.
“Preparatevi alla guerra” sussurrò Conor con determinazione prima di voltarsi verso il nuovo arrivato.
“Io sono nato pronto” ribatté James; era troppo concentrato a fulminare il cantante con lo sguardo per accorgersi che Joe, al suo fianco, scambiava un’occhiata esasperata con Phil prima di sollevare gli occhi al cielo.


Fortunatamente Phil si era preparato a quella terribile mattinata al lago: dopo aver piazzato una sdraio a pochi passi dalla riva, si era tolto la maglietta, aveva inforcato gli occhiali da sole e aveva portato fuori una rivista di enigmistica.
“Che cazzo fai con quel giornale? Devi stare bene attento e guardarci per tutto il tempo, perché sarai il giudice della gara!” gli disse James, stendendo il suo telo da mare a terra e sedendoglisi accanto. “Ahi, mi fa male il culo!”
Phil gli lanciò un’occhiataccia da dietro le lenti scure, che infatti l’amico non colse. “Secondo te perché mi sono portato la spiaggina?” disse, accennando alla sabbia grossa frammista a sassolini e pietre di varie dimensioni ai suoi piedi. “Mi avete trascinato qui con la forza, pur sapendo che ho paura di entrare in acqua; dovevo pur attrezzarmi per stare comodo.”
James si rimise in piedi. “Con la forza… che melodrammatico!”
Phil tornò a concentrarsi sul cruciverba che aveva intenzione di risolvere. “Tre orizzontale: privo di senso logico… cosa potrebbe essere?”
James Price! Ci sta?” intervenne Joe, comparendo al loro fianco e chinandosi per riporre la maglietta nel suo zaino.
“Vaffanculo!” James gli mollò uno scherzoso scappellotto.
Phil contò le caselle con un sorrisetto sornione. “No, sono otto lettere, non ci sta.”
“Allora dev’essere Dom Craik…” Detto questo, il chitarrista portò fuori una cassa bluetooth e la porse a Phil.
“Ah, me la regali? Grazie, la mia si è rotta proprio l’altro giorno” scherzò il bassista.
Joe rise. “Che coglione! No, è per mettere un po’ di musica, sei l’incaricato ufficiale.”
Phil prese l’oggetto, lo osservò per un istante, poi poggiò il giornale di enigmistica sulle gambe e recuperò il suo cellulare dalla tasca. “Sono incaricato di portare i bagagli di tutti, di farvi da giudice, di mettere la musica… non saranno un po’ troppe responsabilità?”
“È che tu sei così teneroso e responsabile, ispiri fiducia!” commentò James in tono mellifluo, scompigliandogli i capelli.
Teneroso, sì…” borbottò lui mentre metteva in play la prima canzone che gli capitò a tiro su Spotify; dalla cassa del chitarrista si diffusero le prime note di Where Is My Mind?.
“Effettivamente Phil è l’unico della band che riesce a pensare o a fare due cose allo stesso tempo” commentò Joe, giocherellando con un elastico; era indeciso se legare i capelli o lasciarli sciolti.
“Anche io so fare due cose contemporaneamente: digerire e respirare!” se ne uscì James, poi si allontanò canticchiando in maniera dubbia il celebre brano dei Pixies.
A un paio di metri da loro, Conor si stava spalmando addosso una generosa dose di crema solare; la sparse sul petto magro, sulle spalle strette, sulle braccia sottili. Dopo qualche istante lanciò un’occhiata alla sua destra, dove Dom si era accomodato a terra senza preoccuparsi di stendere il telo da mare. “Amore, me la spalmi la crema sulla schiena?”
Amore un cazzo, se qualcuno ti sente penserà davvero che stiamo insieme…”
“E qual è il problema? Tanto mi scambiano sempre per una ragazza, passeresti per etero” commentò il cantante, sistemando meglio gli occhiali da sole sul naso.
“E comunque sulla schiena avrai il giubbotto di salvataggio, non ci arriva il sole” gli fece notare Dom, prendendo un sorso dalla lattina di birra che aveva appena aperto.
“Ma hai visto quanto sono pallido? Mi sto già bruciando!”
“I raggi solari non attraversano il polistirolo…”
“Vaffanculo, lo chiedo a Phil!” si arrese Conor, dirigendosi verso il bassista; mentre passava accanto a Dom però pensò bene di spruzzargli un po’ di crema solare in faccia, giusto per vendicarsi un po’.
Il chitarrista, preso alla sprovvista, sputacchiò e si passò una mano sul viso, prima di trucidarlo con lo sguardo. “Ringrazia che non è andata a finire dentro la birra, altrimenti ti avrei affogato!”
“Amico, fai veramente schifo a bere già di buon mattino!” esclamò James, sedendosi accanto a lui e rivolgendogli un sorrisetto ironico.
“Mmh… tu dici?” Dom ricambiò il sorriso e prese un altro sorso.
James gli strappò la lattina dalle mani, bevve a sua volta e gliela restituì. “Sì, decisamente.”
Dom si strinse nelle spalle. “Me ne farò una ragione.”
Proprio in quel momento una folata di vento li investì, rischiando di far volare via il cappellino di James; il batterista si portò una mano sul capo per tenerlo fermo.
“Hai intenzione di andare in canoa con quell’affare?”
“Sì, perché?”
“E se te lo porta via il vento?”
“Macché!”
Dom scrollò nuovamente le spalle. “Se lo dici tu…”


“Io non mi fido di te dopo che hai bevuto, dovevo mettermi io al posto di guida!” sbraitò Conor con una smorfia contrariata.
“Ho bevuto una birra, Conor” ribatté Dom sollevando gli occhi al cielo.
“Ma sei comunque seduto davanti!”
“Cos’è, hai paura che ci fermino in un posto di blocco e mi facciano il controllo con l’etilometro?” domandò il chitarrista ironico.
“Ma che spiritoso…”
“Perché al posto di parlare non ti metti a remare? Sto facendo tutto da solo!” si lamentò Dom, cercando di ricordare quale fosse il movimento corretto che l’istruttore gli aveva mostrato mezz’ora prima. Doveva far ruotare la pagaia in modo che, quando un’estremità era immersa in acqua, l’altra restasse in superficie.
Conor lo imitò, remò per qualche istante, poi si interruppe e si portò una mano sulla fronte; improvvisamente qualcosa parve tornargli in mente e sgranò gli occhi. “Dobbiamo tornare subito a riva!”
“Perché?”
“Mi sono dimenticato di mettere la crema solare in faccia! Mi brucerò di sicuro!”
Dom sospirò; quel giro di prova prima della gara con Joe e James si stava rivelando più disastroso del previsto. Quasi invidiava Joe per essere il compagno di squadra del batterista.
“Scordatelo!”
“Vuoi farmi diventare un’aragosta?”
“Sì, e poi ti mangio.”
“Sei uno stronzo!”
“Ormai siamo lontani dalla riva, non ho intenzione di tornarci per un motivo così stupido! Non ti ustionerai, al massimo prenderai un po’ di colorito e smetterai di sembrare un cadavere.”
Conor cominciò a remare all’indietro nella speranza di far retrocedere la canoa, ma Dom in tutta risposta pagaiò in avanti e l’imbarcazione non si mosse, se non per oscillare pericolosamente. Andarono avanti per diversi secondi, finché non si ritrovarono fradici per gli schizzi che avevano sollevato.
Dom intanto era scoppiato a ridere e Conor lo trucidò con un’occhiataccia, ma il chitarrista non poté notarlo perché gli dava le spalle.
“Avevo ragione a volermi sedere davanti” borbottò, poi si voltò all’indietro e intercettò la figura di Phil che, ancora stravaccato sulla sua sdraio, li osservava dalla riva. “Phil!” strillò a gran voce, facendo trasalire il suo compagno di canoa.
“Ma sei rincoglionito?” lo apostrofò infatti Dom, voltandosi appena.
Phil, che sicuramente non aveva nessuna voglia di gridare per rispondergli, gli fece cenno di parlare.
“Me la lanci la crema solare? È quel tubetto azzurro che è dentro il mio zaino!”
“Ma hai idea di quanto siamo distanti? Vieni a prenderla!” sbottò il bassista confuso, strabuzzando gli occhi; la sua voce giunse frammentata e spazzata dal vento alle orecchie del biondo.
“Tuo cugino è un pezzo di merda, mi ha rapito e non mi vuole riportare alla riva!” continuò a urlare Conor, sfoggiando tutta la potenza della sua voce acuta.
“Ma la vuoi smettere di strillare come un’aquila? Mettiti a remare, altrimenti questo giro di prova non lo finiamo più!” lo rimproverò Dom, già certo che le sue orecchie ne avrebbero risentito.
Conor si arrese e riprese a pagaiare. “Ti avverto: se mi brucio la faccia, tu non uscirai vivo da questa giornata!”
“Tanto peggio di così non può andare…”


“Phil?” James si voltò verso la riva e sorrise al suo amico.
“Sì?”
“Alza il volume della musica!”
“Non è che possiamo trasformarci in una discoteca all’aperto, Price. Il volume è già alto!”
“Ma io da qui non la sento!”
“Al posto di pensare a queste stronzate, perché non ti metti a remare? Come avevo previsto, sto facendo tutto da solo” borbottò Joe col fiato corto; qualche gocciolina di sudore gli scorreva sul viso mentre pagaiava senza sosta da alcuni minuti.
“Sto remando infatti! Solo che… cazzo, è faticoso, mi fanno male le braccia” ammise il batterista, portandosi una mano sull’avambraccio destro.
Joe scoppiò a ridere di gusto. “E tu vorresti fare una gara?”
“Non prendermi per il culo, devo solo farci l’abitudine! Sai com’è, non sono un canoista olimpionico, è la prima volta che salgo su quest’affare!”
“Sì, certo… la prossima gara organizzala al McDonald’s, a chi mangia di più…”
James sospirò e riprese a pagaiare, nonostante il suo ritmo fosse molto meno sostenuto di quello di Joe.
“Ma siamo sicuri che questa cosa è stabile?” borbottò, sentendo la canoa traballare e oscillare sotto di sé.
“Certo, se la dirigiamo bene” lo rassicurò il biondo.
“A me sembra che si stia inclinando verso destra…”
“Stai per caso cercando scuse per non remare?”
“No no, è che non ci tengo a finire in acqua.”
“Non fare movimenti bruschi e non finirai in acqua” lo liquidò semplicemente Joe, stringendosi nelle spalle.
Nel giro di pochi minuti raggiunsero Conor e Dom, che intanto si erano fermati per chissà quale motivo – probabilmente per battibeccare.
“Ehilà! Pronti a essere stracciati?” li salutò Conor, lanciando loro uno sguardo di sfida.
“Sì, Price è pronto” ribatté subito Joe, approfittando della pausa per rinfrescarsi il viso sudato con l’acqua. Era davvero un’ardua impresa trascinare da solo la canoa e quella zavorra di James.
“Vi faremo mangiare la polvere! Anzi, la sabbia!” esclamò il batterista, sollevando la pagaia e brandendola minacciosamente.
“Dom, non è che vuoi fare scambio? Questo cretino mi sta facendo sudare sette camicie” propose Joe con un sorrisetto.
“Non che io me la passi meglio con questa ragazzina lamentosa! Non ha fatto che lagnarsi da quando siamo saliti sulla canoa!” replicò il moro roteando gli occhi.
“Non è vero, sto remando anch’io!” si difese James.
“E se io mi lamento ho i miei motivi!” aggiunse Conor.
“Beh ragazzi, ci vediamo sulla griglia di partenza” dichiarò Dom, riprendendo a pagaiare e allontanandosi dalla canoa di Joe e James. “E comunque, Price, hai la pagaia al contrario. La parte concava dovrebbe essere rivolta verso di te, genio!”
James abbassò lo sguardo sull’oggetto che stringeva tra le mani mentre sul viso gli si dipingeva un’espressione confusa. “Ah, ecco perché facevo tanta fatica…”
Joe si voltò per trucidarlo con un’occhiata e si batté una mano sulla fronte. “Razza di idiota, non hai fatto che ostacolarci per tutto il tempo! Ma cosa mi porta a starti ancora appresso?” sbottò sconfortato.
L’altro gli rivolse un sorriso innocente. “Guarda il lato positivo: ti sei fatto un bel po’ di muscoli!”
“Io prima o poi ti affogo…”
“Su, non perdiamoci d’animo! Ti ricordo che abbiamo una gara da vincere!” cambiò discorso James, riprendendo a remare con energia – ma, nonostante la pagaia ora fosse nella giusta posizione, gli facevano ugualmente male tutti i muscoli. Forse non era portato per quello sport.
Joe sospirò. “Avrei fatto meglio a restare a riva con Phil…”


“Vi devo anche dare il via?” domandò Phil, osservando i suoi amici da lontano mentre sorseggiava una birra sotto l’ombrellone – era stata una faticaccia montarlo sul suolo sassoso, ma tanto non aveva avuto di meglio da fare.
“Certo! E devi anche controllare che qualcuno non imbrogli partendo in anticipo!” ribatté Dom, voltandosi verso gli sfidanti e lanciando loro un’occhiata eloquente.
“Cosa staresti insinuando, Craik?” lo sfidò James.
“Intanto vi faccio notare che siete leggermente più avanti di noi, siete voi a imbrogliare” osservò Joe.
“Non è colpa nostra, sono le correnti marine che ci trascinano!” si giustificò Dom.
“Le correnti marine in un lago, sì…” borbottò il chitarrista biondo con un sospiro.
“Centimetro più centimetro meno, direi che siete ben allineati” annunciò Phil, che intanto si era accostato a loro per poterli osservare meglio. Per fortuna i suoi amici avevano deciso di gareggiare vicino alla riva, almeno non si doveva scomodare troppo per far loro da giudice.
“Bene, adesso piazzati vicino al traguardo. E mi raccomando: controlla attentamente chi ci arriva prima!” gli diede istruzioni Conor, determinato ed euforico.
“Sì, ho capito… ma chi cazzo me lo fa fare?” borbottò tra sé il bassista mentre tornava alla sua sdraio – era stato lui a insistere per fissare l’arrivo di fronte alla sua postazione, ormai era quasi mezzogiorno e non si sarebbe certo appostato sotto il sole.
Sollevò un po’ il volume della musica, poi si rivolse nuovamente ai suoi amici. “Siete pronti?”
“Prontissimi!” strillò Dom, ormai totalmente preso dallo spirito di competizione.
“Tre…” cominciò a contare il bassista.
“Che ansia, pure il conto alla rovescia?” borbottò Joe, impugnando saldamente la pagaia. Dopotutto si stava divertendo un mondo.
“Due…”
James si assicurò che la sua pagaia non fosse al contrario; non avrebbe mai accettato di perdere per un errore da principiante.
“Uno…”
“Mi raccomando, Dom: rema come se non ci fosse un domani! Anzi, come se al traguardo ci fosse una bottiglia di whisky!” disse Conor al suo compagno di squadra, mentre immergeva il remo destro in acqua.
“Via!”
I quattro sfidanti cominciarono a remare con foga, sollevando una marea di schizzi e riempiendo l’aria di grida e imprecazioni.
“Datti una mossa, ci hanno superato!” gridò Dom mentre notava che, contro ogni aspettativa, Joe e James li avevano sorpassati di quasi un metro.
“Siamo partiti troppo tardi! Ma mi stava sfuggendo la pagaia di mano, non è colpa mia!” si giustificò Conor.
“Risparmia fiato e muovi le braccia!”
Ma si trovavano solo a metà del tragitto, tutto poteva ancora succedere.
Proprio in quel momento, come a voler mettere in difficoltà i concorrenti in testa, il cappellino di James venne trascinato via da una folata di vento più violenta delle altre.
“Porca puttana!” gridò il povero malcapitato, mentre mollava la presa sulla sua pagaia nel tentativo di prendere al volo l’oggetto. Tuttavia i suoi sforzi furono inutili e il batterista vide il suo adorato copricapo nero svolazzare per qualche metro prima di cadere in acqua.
Dimenticandosi della gara e di trovarsi in una canoa, James agì d’istinto: si mise in piedi e si tuffò, per poi nuotare in fretta verso il suo cappellino.
Joe, che gli dava le spalle, si accorse di ciò che stava accadendo solo quando la canoa si sbilanciò spaventosamente verso destra e poi in avanti; sperando di riuscire a contenere il disastro, si sdraiò all’indietro e, dopo qualche altra sinistra oscillazione, l’imbarcazione tornò più o meno stabile.
“James Price, considerati un uomo morto!” strillò, mentre Conor e Dom lo superavano in preda alle risate.
Ormai erano rimasti gli unici concorrenti in gara, quindi rallentarono il ritmo e tagliarono il traguardo con calma.
Phil, che sulla riva ormai rideva con le lacrime agli occhi, mise in play We Are The Champions e i due vincitori presero a urlare e cantare indecentemente la canzone dei Queen, agitando in aria le proprie pagaie.
James intanto aveva ripreso il suo cappellino ed era tornato indietro a recuperare Joe, per poi trascinare la loro canoa fino alla riva.
“Avevo paura che finisse al largo!” si giustificò il batterista mentre usciva dall’acqua con l’oggetto fradicio in mano.
“Al largo ti ci spedisco io, razza di idiota! La canoa si stava per rovesciare!” replicò Joe, uscendo dal mezzo e toccando finalmente la terraferma – era stato in canoa qualche altra volta prima di quel giorno, ma stavolta era stato davvero traumatico.
“Che importa, tanto sai nuotare, no?” cercò di sminuire James con un sorrisetto ammiccante. “Senti… mi passeresti il mio asciugamano? Sto morendo di freddo.”
Joe afferrò il telo blu scuro del batterista, lo osservò con fare sprezzante, poi lo fece roteare in aria un paio di volte e lo lanciò in acqua. “Vai a prenderlo, prima che finisca al largo!” disse con fare innocente, strizzandogli l’occhio.
Phil, che aveva assistito a tutta la scena, scoppiò a ridere di gusto e batté una pacca sulla spalla del chitarrista. “Price, questa te la sei andata a cercare!”
“Tu stai zitto!” replicò James, prima di rientrare in acqua.


“Non salirò mai più su una canoa… avrò i dolori alle braccia per una settimana” brontolò James, l’asciugamano ancora fradicio stretto tra le mani.
“Di certo non ci salirai con me” puntualizzò Joe, mentre si voltava per salutare con un cenno il ragazzo al botteghino.
“È stata tua l’idea della gita in canoa” gli fece notare il batterista.
“Sì, ma non avevo in mente questo scenario apocalittico.”
Subito dietro di loro, Dom e Conor camminavano uno a fianco all’altro, il primo con una birra tra le mani – non avevano ancora pranzato ed era già alla terza – e il secondo con un’espressione visibilmente provata.
“Mi fa male la fronte… sai cosa vuol dire?” si lamentò il biondo, passandosi una mano presso l’attaccatura dei capelli.
“Mmh… che l’hai sbattuta da qualche parte?” tirò a indovinare Dom, cadendo dalle nuvole.
“Vuol dire che me la sono bruciata, e tutto per colpa tua! Io te l’ho detto che dovevamo andare a prendere la crema! Con la pelle così chiara, era inevitabile che mi ustionassi!”
“È colpa di Phil che non te l’ha voluta lanciare.”
“Sì, certo…”
“Ma di che ti lamenti? Ti ho fatto vincere!”
“Ti ricordo che abbiamo remato entrambi!”
Dom gli afferrò un braccio. “Ma fammi il favore, con queste braccia così sottili e gracili non saresti in grado di mandare avanti un salvagente!”
In coda alla fila c’era Phil, il più rilassato e tranquillo di tutti, che passeggiava serenamente e canticchiava tra sé Where Is My Mind?. Già pregustava il pranzo nel ristorantino lì accanto, in cui avevano prenotato un tavolo, ed era decisamente di buonumore.
“Beh, devo dire che non è andata poi così male, tutto sommato io mi sono divertito” ammise con un sorriso.
“Grazie al cazzo! Tu eri all’ombra, seduto sulla sdraio, con la musica e i cruciverba!” gli fece notare Conor.
Lui si strinse nelle spalle. “Nessuno vi obbligava a distruggervi le braccia e la dignità.”
“Phil, dimmi la verità: ho la faccia tutta rossa, vero?” gli chiese il cantante in tono lamentoso.
Phil ridacchiò. “In effetti sì.”
Conor sbuffò. “La prossima volta gareggio con Joe.”
“La prossima volta rimango a casa” concluse il bassista con una risata.
Ma, anche se nessuno lo ammise sul momento, tutti e cinque sarebbero stati disposti a rivivere una mattinata del genere anche il giorno seguente.




♥ ♥ ♥ ♥ ♥


Potevo forse non pubblicare questa storia oggi, DATO CHE STAMATTINA È STATA ANNUNCIATA LA PROSSIMA DATA ITALIANA DEI NBT PREVISTA PER IL 2021 E IO SONO IN HYPE COME MAI PRIMA D’ORA????
Tre singoli negli ultimi mesi, un album in uscita il 23 ottobre… questi ragazzi mi stanno viziando, e adesso anche la data italiana!!! COVID, LEVATI, il 3 novembre dobbiamo andare tutto al Fabrique!!! u.u
Sì, adesso mi do una regolata e smetto di sclerare perché non interessa a nessuno…
Okay, questa storia è veramente pessima AHAHAHAHA ma è venuta fuori così, talmente demenziale che a un certo punto non fa nemmeno ridere! Volevo scrivere di un momento trash di questi cinque ragazzi e penso di aver raggiunto almeno quest’obiettivo XD anche se non in maniera brillante!
Da cosa nasce questa shot? Dalla mia necessità di ripopolare il fandom dei Nothing But Thieves! *_____*
Vi spiego meglio: sentivo la forte necessità di scrivere su di loro, anche perché il fandom stava pian piano andando alla deriva, ma non riuscivo a trovare le giuste idee per sviluppare delle storie. Così ho chiesto ad alcune delle mie lettrici e amiche più affezionate – che per un motivo o per un altro seguono il fandom – un prompt ciascuna su cui scrivere una storia più o meno breve, più o meno seria… insomma, dipende dove l’ispirazione mi condurrà!
Ho deciso di iniziare dal prompt di Kim, che mi ha suggerito “gita in canoa”, perché era uno scenario parecchio estivo e volevo sfruttarlo ora che non siamo ancora del tutto fuori stagione XD e poi non appena me l’ha suggerito mi si sono dipinte in testa tutte queste scenette idiote e non ho saputo attendere oltre AHAHAH
Vi lascio i link delle canzoni che ho nominato:
Where Is My Mind? dei Pixies (scelta non casuale, so che ai NBT piace e la coverano anche durante i live ^^)
We Are The Champions dei Queen (dubito che qualcuno non la conosca, anche perché la mettono SEMPRE quando qualcuno vince una gara XD)
Qualche altra piccola notina sparsa…
La paura di nuotare e di entrare in acqua di Phil è una mia licenza poetica che è nata in funzione di un’altra storia (non faccio ulteriori spoiler) e che ho deciso di utilizzare anche qui! Non c’è niente che mi faccia credere che il bassista abbia questa fobia, però è divertente XD
Poi… quando dico che Conor viene scambiato per una ragazza, faccio riferimento a fatti realmente accaduti e che lui stesso ha raccontato :P ma non solo, un sacco di gente sentendo canzoni dei NBT e vedendo i loro video mi ha detto “che brava questa ragazza” AHAHAHAH
Per quanto riguarda il poco allenamento di Price, in un’intervista che ho visto di recente Joe, Conor e Dom stavano scherzando proprio sul fatto che, nonostante sia un batterista, Price sia il meno in forma del gruppo XD tesoro, quanto ti capisco, il divano è così invitante AHAHAH XD
E per Dom che beve una birra dietro l’altra… non è un mistero che il chitarrista ha un debole per l’alcol ^^”
Non so quanti di voi siano stati in canoa e quanti ne conoscano il funzionamento; a me è capitato solo una volta ma è stato bellissimo, fatica a parte! Ho deciso di non prodigarmi in chissà quali spiegoni durante la storia perché volevo mantenere un’atmosfera leggera e non enciclopedica, ma spero sia stato tutto più o meno chiaro ^^ ovviamente le canoe che i ragazzi hanno utilizzato erano doppie, quindi con due posti – uno anteriore e uno posteriore.
Credo sia tutto! Spero davvero che la storia non vi sia parsa troppo trash e spero di scrivere cose più decenti con gli altri prompt che mi avete suggerito :3
Alla prossima!!! ♥

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Nothing But Thieves / Vai alla pagina dell'autore: Soul Mancini