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Autore: Funlove96    14/09/2020    1 recensioni
Natsu Dragneel è un giovane pilota della Magnolia Airlines.
Un giorno finisce su un'isola deserta e, vagando per la stessa, nota sulla spiaggia una bottiglia che, stranamente, si muove da sola. Deciderà, incuriosito, di prenderla, segnando l'inizio di una delle avventure più incredibili che il ragazzo abbia mai vissuto. Tra incantesimi non proprio riuscitissimi e un segreto da mantenere, riuscirà il pilota a resistere al fascino della bella genietta con cui si ritroverà a convivere? E soprattutto, riuscirà a non impazzire con tutti i personaggi strambi che si susseguiranno?
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Storia ispirata alla sitcom "Strega per amore", piccola avvertenza, non ripercorrerò gli episodi passo passo, ed alcune avventure le inventerò completamente. Non posseggo i diritti ne dei personaggi di "Fairy Tail" ne della trama di "Strega per amore". Spero vi piaccia questa pazzia nata dall'aver trovato una fanart, si, sono davvero così matta.
La storia è ambientata ai giorni nostri.
Buona lettura.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo quattro: Libertà - parte 2.



Era arrivato, dopo una corsa estenuante, e aveva raggiunto finalmente il parco. La trovò lì, dopo aver girato in lungo e in largo, prima di provare sotto il ciliegio più antico, quello che lei aveva amato da sempre, col viso arrossato per il pianto, e le lacrime a bagnarle ancora gli occhi azzurri. Quegli occhi che lo avevano fatto innamorare...



Si passò una mano tra le ciocche, strattonandole appena per la frustrazione, mentre si avvicinava a lei, che a sua volta si era alzata per raggiungerlo. "Lizzy..." sussurrò quel nomignolo che le aveva affibbiato da piccoli non appena lo coinvolse in un abbraccio, senza preoccuparsi di nascondere l'angoscia, quella che lo aveva accompagnato durante tutto il tragitto, che gli riempiva la voce. Forse avrebbe dovuto, ma le sue forze erano canalizzate a porgerle tutto il sostegno di cui aveva bisogno, proprio come avrebbe fatto un vero amico.
E lui lo era.... giusto?

Non lo era invece, non lo era mai stato!

Perché la verità era che Bixlow Justine non era un vero amico, non per Lisanna almeno. Erano cresciuti insieme, e con loro anche i sentimenti del ragazzo, che ben presto oltrepassarono l'amicizia. E si trovò così, senza che potesse rendersene conto e tantomeno impedirlo, ad essere innamorato della sua migliore amica. Si diede dello stupido nello scoprirsi a bearsi di quell'abbraccio, quasi come non fosse di fronte ad una donna fidanzata, prossima alle nozze, e che per una ragione a lui ancora sconosciuta piangeva da chissà quanto tempo.
Il messaggio parlava chiaro "Sono al parco di Magnolia, quello dei ciliegi. Mi vieni a prendere?" era abbastanza ovvio che fosse successo qualcosa con Natsu, avrebbe chiamato lui altrimenti. Era o non era il suo ragazzo? Quello stesso ragazzo al quale, grazie alla propria codardia, aveva permesso di portare via da lui l'amore della sua vita. Perché, quando fai il dongiovanni, e ti risvegli nel letto con donne bellissime e sempre diverse, dopo notti di fuoco tra le lenzuola, ma il tuo primo pensiero ti riporta sempre a quella ragazza dai capelli albini e gli occhi più azzurri del cielo stesso, quello è l'amore. Quello che hai cercato di seppellire sotto mille e più avventure, ricordandoti che ha già donato il cuore ad un altro, e sperando di riuscire a soffrire di meno. Ma è quello che alla fine ritorna a farsi sentire più di prima e, con una ferocia devastante, anche il fatto che non potrai mai viverlo. Era questo per lui Lisanna, quell'amore da non poter mai vivere, ma senza il quale non sarebbe riuscito a sopravvivere. Aveva anche preso in considerazione l'idea di andarsene, ma vano fu il suo unico tentativo di fuga, che lo aveva portato a pensare a lei anche quell'anno e mezzo in cui era stato nella capitale, approfittando della scusa dei corsi di barman. Aveva il sogno di aprire un locale tutto suo, e anche in questo si era ritrovato l'appoggio incontrastato dell'albina.
La strinse forte mentre con lente carezze le saggiava la pelle della schiena, lasciata scoperta dal vestito. Si era vestita così per Natsu certamente, lei non era il tipo da andare in giro scollata per farsi guardare, a meno che non avesse voluto che un certo qualcuno lo facesse, e beh, è normale voler farsi guardare dalla persona che ami.
Quest'ultimo pensiero fece male, e lo scacciò con la stessa violenza con cui era arrivato, ma ciò non toglieva il fatto che Lisanna fosse già impegnata, e che lo fosse perché provava dei sentimenti e si, faceva male. Carezzò la schiena, sconquassata dagli spasmi del pianto, lentamente, imponendosi di non andare oltre, non poteva permetterselo, non era suo diritto.
"Vieni dai." riuscì solo a sussurrarle, per poi condurla verso la sua moto. Aveva bisogno di piangere ancora, e quella casa che lei stessa aveva aiutato a trovare e poi arredare -se qualcuno doveva mettere mano all'arredamento di casa sua, preferiva fosse lei, soltanto lei. Aveva anche avuto brevi relazioni, che finivano però nel momento in cui si parlava di convivenza. Avrebbe dovuto togliere quelle chincaglierie con cui l'albina si era sbizzarrita a riempirgli casa, e questo era assolutamente fuori discussione- e dove, prima che si impegnasse con Natsu, passavano il Sabato sera a guardare film horror sul divano. Incredibilmente era sempre lui, nonostante la sua passione per quel genere, come per l'occulto in generale -aveva anche una discreta collezione di strane bamboline, piccole riproduzioni di totem a cui, secondo internet, erano legati strani sortilegi- ad essere spaventato dalle scene più cruente, ed era lei a mettere costantemente in pausa per aiutarlo a calmarsi, proponendo spesso di vedere altro, salvo poi tornare a guardare il film, tranquillizzata dall'atteggiamento da vero uomo, come diceva suo fratello, che il ragazzo sfoggiava. Non era capace di guardare un film di paura, figurarsi se poteva essere adatto a lei.
Era questo che pensava mentre, dopo essersi assicurato che indossasse anche lei il casco e che era salita in sella reggendosi a lui, dava gas alla Yamaha, diretto ad un unico indirizzo. Chissà che, una volta che fosse stata più calma, gli avrebbe raccontato cosa era successo, così che lui potesse andare a spaccare la faccia a quel vigliacco dai capelli rosa. Sarebbe corso a farlo già quando l'aveva vista piangere, ma la sua priorità era farla sentire meglio. In fondo, si era affidata a lui per questo, e questo era ciò che doveva fare un vero amico. Giusto? Mise finalmente in moto, allontanandola dalla fonte del suo turbamento, che invece si stava avvicinando dal lato opposto della strada, all'altra entrata del parco, vagando con gli occhi verdi in lungo e in largo per trovare la zazzera albina che conosceva bene...

Il cuore in gola, e la muta preghiera di trovarla in fretta accompagnavano la sua corsa. Fortunatamente il parco era abbastanza vicino a casa sua, e gli era bastato attraversare una manciata di vicoli senza bisogno dell'auto, che comunque non avrebbe usato, dato il suo piccolo problema coi mezzi. Era impensabile, quando era più piccolo, per lui salire tutti i giorni su un aereo, pilotandolo addirittura, ma il cielo lo aveva sempre affascinato, e volare tra le nuvole gli era sempre piaciuto, grazie soprattutto a suo padre, che lo aveva aiutato a far fronte alla sua chinetosi. Sulla terraferma però aveva ancora proemi, sebbene i mezzi non fossero più i suoi acerrimi nemici come qualche anno prima.

Era finalmente arrivato, il fiatone ancora a fargli da compagno, mentre i battiti accelerati prendevano a calmarsi, cercando di ristabilire una normale frequenza cardiaca. Si guardava intorno, senza però trovare traccia di chi stava cercando. Passavano davvero poche persone, tutte perché costrette ad attraversare il parco per arrivare dall'altra parte della strada, ma di Lisanna nessuna traccia. Eppure il messaggio era abbastanza esplicativo, quel Ho bisogno di dirti una cosa. Sono al parco dei ciliegi. parlava chiaro, e Magnolia non aveva nessun altro parco come quello. Ce ne erano tanti, questo si, la città era grande, quasi quanto la capitale di Crocus, ma quello era l'unico dove si potevano trovare i ciliegi, senza considerare che tanti ricordi li legavano entrambi a quel parco, era impossibile parlasse di un altro luogo. Eppure lei non c'era, nemmeno sotto il ciliegio più antico, quello posto più o meno al centro del parco, dove però qualcosa attirò la sua attenzione.
Un foglio se ne stava lì, a farsi cullare dalla leggera brezza che, birichina, si divertiva a farne svolazzare gli angoli, tenuto al suo posto da quel sasso grande almeno quanto la sua mano. Si avvicinò scrutando meglio, finché non lesse le ultime lettere del suo nome fare capolino dal punto in cui era posato il sasso, che alzò prendendo il foglio sottostante.
Per Natsu c'era scritto semplicemente sulla bianca carta a quadretti, con quella calligrafia a lui familiare, ordinata e ben comprensibile, sebbene fosse un po' tremante. Tremore che notò più volte, aprendo il foglio e iniziando a leggerne il contenuto, ripetersi in quelle poche righe che lei doveva aver scritto a fatica, e quelle chiazze che sbavavano l'inchiostro in più punti erano chiaro segno che stesse anche piangendo. Che stupido!
Era riuscito a ferire una delle poche persone che erano state in grado di farlo sorridere nella vita, e poteva soltanto starsene sotto quell'albero a leggere le poche righe con cui era stata messa la parola fine alla loro storia.

Caro Natsu.
Che inizio banale eh? Ammettiamolo, avrei potuto fare molto meglio... Ma non ti sto scrivendo queste parole per mostrarti quanto si possa essere banali in certi momenti, anzi, te le scrivo proprio perché non ho intenzione di esserlo. Potrei chiederti semplicemente cosa succede, e tu potresti rispondermi "Non è come credi" oppure "Non sei tu, sono io". Potrei fare la pazza isterica per casa, lanciandoti dietro di tutto, la lampada, i piatti, la chitarra, persino Happy... no lui no, povero micio. E nemmeno la tua preziosa chitarra, come faresti a suonare al Fairy Tail poi?
Oppure potrei semplicemente farmi spiegare che stavi consolando una sconosciuta, e sentirmi la donna più fortunata del mondo nell'averti accanto.
Ma non ho intenzione di fare nulla di tutto questo.
Andiamo, noi non siamo mai stati così, non ne abbiamo mai avuto bisogno, e di questo sono grata a qualunque cosa mi abbia permesso di avere qualcosa come questo, qualcuno come te accanto, qualcosa come noi due.
Il problema Natsu, è che molte cose belle sono destinate a finire.
Non mentirò dicendo che scriverti questo non mi fa male...

Dovette fermarsi Natsu, probabilmente come aveva dovuto fare Lisanna, date le sbavature d'inchiostro alla fine. L'ultima parola, quel "male" era appena visibile dall'alone che lo ricopriva. Respirò profondamente per darsi la forza di continuare, aveva intuito il succo del discorso, ma aveva ancora una flebile speranza di sbagliarsi.

Mi fa un gran male, solo il cielo sa quanto vorrei poter tornare da te, baciarti e continuare la nostra vita insieme. Ma solo il pensiero di rivedere quella nuova luce nei tuoi occhi mi fa paura, mi stringe il cuore in maniera atroce, e sembra che mi possa abbandonare da un momento all'altro. Fa male rendersi conto che, forse, almeno in piccola parte, non sei più il Natsu Dragneel che sei stato fin'ora. È atroce vedere che un'altra donna è riuscita in ciò in cui io ho fallito, senza neanche sapere che fosse possibile, e il tutto in così pochi attimi, a fronte degli anni che ci hanno visti da amici e poi fidanzati. È una sofferenza che mai avrei pensato di provare, e il peggio è che non ci sono colpevoli a cui imputarla per alleviarne almeno una parte. Mi dispiace se te lo dico così, ma so che non riuscirei a guardarti negli occhi sapendo che potrei cedere al pensiero di continuare come prima, pur consapevole che quella luce non potrò mai accenderla io. Natsu è molto meglio se non ci vediamo per un po', penserò io ad annullare tutti i preparativi, e tranquillo che parlerò coi miei fratelli, sono certa che non ti odieranno se sapranno che sono, in un certo senso, serena di questa scelta. Vorrei rimanessimo almeno amici, per non buttare via tutto quello che di bello c'è stato e, so che sono egoista a chiedertelo, ma vorrei che ti prendessi cura di quella ragazza, e un giorno mi piacerebbe diventare sua amica. Dev'essere una persona eccezionale se è stata in grado di accendere quella così bella luce nei tuoi occhi, ma ti prego, ti scongiuro Natsu, in nome di tutti i sorrisi che mi hai donato, fa sparire quell'alone di tristezza nei suoi di occhi. Sento che solo tu puoi riuscire in questo, e ti prego di prenderti cura di lei e farla sorridere come solo tu sai fare. Non cercarmi, ho bisogno di riprendermi, e posso farlo solo stando lontana da te, almeno per adesso. Scusa la mia codardia, arrivederci Natsu.



Era confuso, o forse arrabbiato. Non lo sapeva nemmeno lui, sentiva solo un grande vuoto e tante parole che avrebbe voluto dire. Parole che avrebbe però dovuto rimandare a se e quando avrebbe rivisto l'albina. Possibile che non fosse solo una sua impressione quel cambiamento che sentiva con la bionda? C'era davvero un qualcosa di nuovo che non era mai riuscito a tirare fuori, e l'istinto di proteggere quella ragazzina, incontrata in modo così strambo, era forse dovuto a quella sofferenza che Lisanna aveva colto così in fretta? A quelle domande rispose la coscienza, riportandogli alla mente quel passaggio appena letto.
In piccola parte non sei più il Natsu Dragneel che sei stato fin'ora ... fa sparire quell'alone di tristezza nei suoi di occhi.
Cosa poteva fare adesso, se non accettare il fatto compiuto, e fare almeno ciò che gli chiedeva Lisanna con tanto di lacrime, tutte stampate su quel foglio che aveva tra le mani, e che veniva ripiegato con cura e riposto in tasca? In fondo, Lucy non aveva nessun'altro posto dove andare, se non dove avrebbe trovato qualcun'altro pronto a sfruttarla. Ma nemmeno poteva andare avanti con la storia del padrone, non voleva essere come quei maledetti...
Poteva solo incamminarsi verso casa, laddove lo aspettava la genietta bionda, e risolvere almeno quel discorso rimasto in sospeso per troppo tempo.

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Aveva fermato la moto, togliendosi il casco e lasciando le ciocche bluastre libere di farsi coccolare dalla brezza della sera, sentendo l'abbraccio di Lisanna sciogliersi per emulare il suo gesto. Erano arrivati di fronte a quel piccolo palazzo dallo stucco cadente nei punti in cui si vedevano i mattoni arancioni. Era si e no di tre piani, ma il quartiere era tranquillo e i vicini sempre molto gentili. Aprì il portone e fece entrare l'albina, seguendola poi su per le scale, raggiungendo l'appartamento al primo piano, aprendo la porta ed entrando. Stava ancora chiudendo la porta quando due braccia sottili tornarono a congergli la vita. "C'è qualche problema Lizzy?" che idiota! L'aveva trovata al parco piangendo, ovvio che ci fosse qualcosa che non andava!
"Niente... solo... grazie... "non la sentiva più singhiozzare, ma sapeva avevano bisogno di starsene lì, magari sul divano, e di staccare da tutto per rinchiudersi in quei momenti che erano sempre stati solo loro, quelli che non andavano oltre l'amicizia, purtroppo per lui e il suo cuore destinato a soffrire...

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Era seduta sul comodo divano, godendosi l'accogliente atmosfera di quel salotto, non sapendo bene cosa fare. Gli aveva detto di correre da quella ragazza, e sentiva che era giusto così. Ma allora perché si sentiva così... così... strana...
Si, era una sensazione strana, e non riusciva a capire nulla di ciò che le succedeva. Ma proprio mentre stava per porsi per l'ennesima volta quella domanda, il rumore della porta che si apriva la fece scattare in piedi, quasi si rendesse conto che nessuno le aveva dato il permesso di sedersi, per vedere una capigliatura ormai conosciuta fare capolino.
"Lucy..." non disse altro, si sedette soltanto, guardandola con quegli occhi verdi così belli, ma così velati di tristezza. "Padr- N-Natsu.... stai bene?" domandò senza avere il coraggio di muoversi. Sentiva l'istinto di sedersi accanto a lui e abbracciarlo forte, proprio come aveva fatto lui poco tempo prima. Voleva aiutarlo, ma non aveva idea di cosa fare, così si inginocchiò per guardarlo meglio negli occhi, e fu lì che il cuore mancò un battito. Era stato velocissimo, e in un batter d'occhio la bionda si era ritrovata di nuovo avvolta nelle braccia muscolose del rosato, che nascose il viso nell'incavo del collo niveo, che sentì bagnarsi poco dopo. Stava piangendo Natsu, sapeva che piangere non lo rendeva automaticamente debole o, come dicevano tanti, una femminuccia, ma poche volte si era ritrovato a piangere e singhiozzare, e mai davanti a degli sconosciuti. Ma con Lucy era diverso, e ormai si era arreso all'idea che qualcosa era mutato in lui, e tutto grazie a quella biondina incontrata poco prima, che sentiva di proteggere, e che lo stringeva carezzandogli la schiena lentamente. Era stata istintiva lei, e si alzò appena per sedersi sul divano, senza sciogliere la loro stretta che, seppure era portata dal malessere del ragazzo, non riusciva a non trovare bellissima.

Quella sera tre persone innamorate soffrirono, e quello era forse il prezzo di una libertà della cui necessità non erano ancora a conoscenza per quelle pedine che qualcosa, forse il destino, aveva deciso di muovere per loro...



Il tempo delle lacrime era ormai finito, ma ancora una cosa rimaneva da fare, una cosa che avevano rimandato per molto, troppo, tempo.
Suo fratello non poteva negare di esserne risentito, ma in fondo era felice che fosse andata a finire in quel modo. Era la prima volta, dopo tanti anni, che lo vedeva così, magari stavolta sarebbe stata quella buona. Ci sperava lui, che aveva assistito ai suoi sfoghi e le sue lacrime.





Angolo autrice.
Salve!
Ancora una volta ho la dimostrazione che quando mi prefiggo un limite di tempo massimo... finisco con lo sforare, sempre! Ma ormai mi sono arresa a questa realtà, quindi bando alle ciance, o ciancio alle bande, o dancio alle ciande, come dir si voglia (ecco un altro tentativo di sembrare divertente, ovviamente fallito😑) passiamo al capitolo!

Dunque, pare che non si siano incontrati i nostri NaLi, e chissà se il tentativo di Lizzy di salvaguardare quello che c'è stato funzionerà, ma soprattutto, se entrambi riusciranno ad uscirne in fretta. Fatto sta che ora il nostro Natsu è libero come l'aria, ma sarà pronto ad esaudire la richiesta della sua ormai ex fidanzata? E se si, sarà solo per quello che si prenderà cura di Lucy?👀
Lo scopriremo solo nel prossimo capitolo!
Come nel capitolo precedente, vi lascio con una piccola anticipazione, sperando di avervi incuriosito.

Grazie per la pazienza nello stare appresso a questa fic🥺 e grazie infinite per le belle parole che leggo nelle recensioni, vi adoro❤️

Volevo inoltre augurare un buon rientro sui libri a tutti voi che tornerete a studiare e affronterete questo anno scolastico così particolare per la nostra storia. In bocca al lupo ragazzi!💪
Ringraziando anche chi è solo passato per dare una sbirciatina, vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo con Strega per amore, e al 20 Settembre con la raccolta total red rating, sempre sulla NaLu, che spero non vi deluda nel caso le diate un'occhiata (ANSIAAAA!)
Ciao❤️
   
 
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