Scipione Tadolini “La schiava greca”
 
 
 
 
L’astro incandescente
Col suo calore avvolgente
Bacia la tua pelle
Che diventa oro.
Mille sfumature di colore
Sul tuo viso così serio.
I pensieri si rincorrono
Amore mio
Nella tua mente inconsapevole
Di un Amore
Che ancora devi incontrare.
Lo farà.
Arriverà.
E stravolgerà ogni cosa.
Distruggerà
Il castello di carte
Effimero
Inconsistente
Inodore e insapore
Che ora ti avvolge
Ma disegnerà un sorriso
Su quelle labbra morbide
Esattamente sopra
Quel solco delizioso sul mento
Che vorrei fare mio
Con le dita
Con i denti
Con la lingua.
Perché sei mio.
Ma allora io non esistevo
Nulla sapevi di me
Uomo meraviglioso
Dono della vita
Concesso a me
Senza merito
Senza ragione, forse.
La tua posa
Le tue mani affondate nelle tasche
A che pensavi cuore mio?
Un velo
Un’ombra
Oscura i tuoi occhi.
Nulla sapevi
Di Eros.
Verrà a cercarti
Ti troverà
E io sarò lì ad aspettarti.
Vorrei spogliarti
Di quella camicia inamidata
Lasciarla scivolare lenta
Lungo la schiena
Per scoprire
La perfezione assoluta
Del tuo petto scolpito
Delle spalle in rilievo
Come statua antichissima.
Morbida la pelle
Liscia
Scolpita.
Sei maschio nel profondo
Ma il tuo cuore palpita piano
Come usignolo.
La tua voce è canto dolcissimo
Leggiadro.
Incanta
Ammalia
Stordisce i miei sensi
Arresi
Di fronte
Alla bellezza che ti avvolge
Che ti appartiene
Mio Apollo
Portatore di luce
Di calore
Di vita.
Dio immenso
Dinanzi al quale
Mi prostro sconfitta
Da questo Amore
Che ha fatto di me
La sua eterna schiava.