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Autore: pokas    15/09/2020    1 recensioni
Hyrule è caduta e il destino di Ganondorf è più brillante che mai, con il potere delle tre dee, il Duca Nero può finalmente puntare a dominare un altro mondo, un mondo simile, ma distante, in cui gli animali non sono sempre docili e la razza dei draghi domina su tutte le creature. Un regno dove Ganondorf è rinato e ha distrutto la speranza di un futuro di pace.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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POV Doppia R

Quando ho lasciato andare Kap mi avviai verso altre stanze, di per sé non c'era molto in giro, ma ero interessata alla stanza al primo piano, quella dalla quale probabilmente era uscito Kap. Era una bellissima stanza, grande e ben curata, nonostante la polvere e lo sgabello rotto, era esattamente come me la ricordavo, i suoi giocattoli erano al loro posto, la sua piccola scrivania era ricoperta dalle ultime lettere che aveva ricevuto. Ne presi una, profumava di lillà nonostante fossero passati anni, l'avevo letta tante volte, ne conoscevo a memoria le parole -Amata mia, sono passati giorni dal nostro ultimo incontro, ma il tuo sorriso persiste nei miei più dolci sogni, sono felice che la futura regina di Zeinda abbia scelto un umile cavaliere come suo compagno, ti prometto che non ti deluderò, la mia forza, il mio amore e la mia lealtà sono riposti solo in te. Fuori dalle mie stanze la notte veglia sui cittadini, ma io non vedo in celo altro che la luna, pallida e brillante come te, ma anche forte abbastanza da spostare i mari. Tra una settimana esatta, guarderemo insieme la luna mentre brinderemo alle nostre felici nozze- dissi guardando la lettera, non vi era dentro né una parola in più né una in meno, al massimo c'era la decorazione dorata che incorniciavano le dolci parole di Francisco, un principe che proveniva da un regno al di là delle Terre Selvagge. 

La lettera come la stanza era di Azzurra, figlia della coppia di regnanti di Zeinda, una bellissima ragazza pallida e fragile, piccola e apparentemente debole, ma lei era speciale, aveva un doNo, lei vedeva il futuro. 

Zeinda si basava sul culto dei rider, persone capaci di creare un legame con i mostri che abitano le Terre Selvagge, ma per creare il legame servono delle pietre, e Zeinda ne aveva solo quattro, ciascuna che nascondeva un potere segreto. La pietra blu toccò ad Azzurra, la quale imparò ad usarla per incanalare il suo potere, divenne saggia e divenne la persona adatta per governare. Le altre pietre rimasero nascoste nel santuario, ma non erano al sicuro. 

Mi ripresi in fretta e iniziai a prendere ogni cosa che potesse servire tra cui tessuto, boccette, qualche pezzo di carta e poi trovai il diario di Azzurra. Il suo diario era considerato l'unico libro che contenesse tutte le sue profezie, ma non ebbi mai il coraggio di leggere tutto il contenuto. Era come essere al centro di una storia e avere a portata di mano il finale, sarà valsa la pena soffrire in questi anni sotto il dominio del Duca Nero? Mi chiedevo ogni volta. Non ero certa che potesse esiste un lieto fine alla sofferenza, al dolore, al pianto e all'oscurità che Ganondorf aveva portato con sé quando attaccò Zeinda.

Scesi lentamente le scale cercando di ricordare come erano senza le ragnatele, senza la muffa, ma erano passati davvero troppi anni. Mi avvicinai alla tela del ragno e ne strappati diversi pezzi cercando di intrecciata per farne una solida corda,  poi mi avvicinai al Nerscylla. -mi spiace così tanto... dochie sascu...- bisbigliai accarezzandolo. Presi un pezzo di roccia ed iniziai a colpire i cristalli che aveva sulla schiena, con delle boccette raccolsi il veleno che ne usciva, poi cercai di prendere il sonnifero dal suo pungiglione. 

Mentre ero impegnata con i preparativi sentì una voce -ti impegni più del solito... credi davvero che stavolta potrai mettere fine a tutto?- chiese. La voce del Duca era tetra, ma in un certo senso mi era diventata familiare -smettila di entrarmi in testa!- dissi cercando di ignorarlo
-rispondi, sono curioso- disse creando una sua proiezione accanto a me
-ti ho detto di stare zitto!- dissi colpendolo con il falcione
-non funziona così, lo sai, io comando e voi morite-
-non avrai il tuo lieto fine!-
-e cosa me lo impedirà?-
-Kap-
-sul serio? Quanti Kap sono giunti qui? cinque?-
-sei...-risposi abbassando la testa 
-cosa ti fa credere che il settimo riuscirà dove altri hanno fallito? dove la resistenza ha fallito- 
-nulla- dissi sospirando 
-già-disse scomparendo.

Lo odiavo, odiavo la sua voce, odiavo ciò che diceva, odiavo la sua verità. Kap era il settimo eroe che giungeva a Zeinda e tutto sommato non sembrava più eroico degli altri, anzi sembrava davvero il meno eroico di tutti, un normale ragazzo come tanti. In lui però vedevo una luce che nessuno prima di lui aveva, sorrideva, anche se le cose erano poco rassicuranti, in un certo modo, riusciva a sorridere. 

Prese le diverse cose me ne andai in biblioteca. Lì incontrai nuovamente Navi e finalmente mi fece vedere a cosa stesse lavorando. Lei e le sue allieve stavano tenendo imprigionato un mostro. Quando, oramai esauste, persero il controllo, un enorme golem di carta si creo dinnanzi a noi. 

Il mostro aveva occhi che brillavano e unghie affilate, la sua corazza fatta di spesse copertine lo proteggeva dai miei fendenti -voi non siete nulla in confronto alla mia centenaria saggezza!- disse trasformando una delle mani in un'ascia bipenne. Si scagliò con tutto il peso del suo corpo contro di me che ero la più vicina e forse la più pericolosa, Kap restò indietro in cerca di non so nemmeno io cosa -piuttosto che nasconderti, usa questa!- dissi lasciandogli una spada corta, lui la afferrò un pó maldestramente e si schierò al mio fianco. Le braccia del gigante cambiavano forma passando da lunghe e decorate spade a mostruosi artigli affilati. Io e Kap gli giravano attorno cercando di distratto, colpivano i piedi per fargli scoprire il volto, colpivano la schiena per farlo girare su se stesso. Dalla nostra avevamo la velocità e il numero, dalla sua c'era la stazza e la forza. 

Il mostro cercava di afferrarci in tutti i modi, persino con i denti, ma ogni volta finiva per mordere il mobilio di legno. Non appena ero sicura di poterlo trafiggere al petto, in una fessura della sua armatura, il golem riuscì a prendermi alla sprovvista sputando dalla bocca aguzza degli aculei affilati fatti di legno, aveva fatto ciò che avremmo dovuto fare noi, ha usato l'ambiente contro il suo nemico. 
-Deboli e codardi, questo siete voi umani, ma finirete per diventare polvere e niente di più!- disse bloccandomi con una sfera chiodata al suolo 
-e tu che ne sai di umani?- chiesi tossendo mentre cercavo di stamparmi in volto un sorriso beffardo 
-tutto, io sono il demone della conoscenza, io so tutto- rispose alitandomi in faccia. Mentre ero lì a cercare una via di fuga, una risata si diffuse nella biblioteca, mi girai verso Kap che rideva come un matto -ti sembra il caso?- chiesi 
-infatti, sta zitto umano- disse il golem, lui non smise 
-come siamo stupidi... Red abbiamo solo perso tempo, non è così che otterremo la vittoria- disse avvicinandosi al golem. 

Si mise seduto davanti al mostro e rimase fermo a fissarlo. Ne io ne il golem intuimmo che cosa avesse in mente, poi nel silenzio Kap esordì -ti sfido, ti propongo tre indovinelli stupidi, se non dovessi riuscire a risolverne nemmeno uno, sarà la prova che non sai tutto, se riesci a rispondere anche solo a uno di questi... ti seguiremo dal Duca- disse. Io lo guardai confusa -ma tu sei bruciato il cervello? Che razza di sfida è? È un golem che sa tutto, vuoi condannarci?- chiesi dimenandomi
-accetto, sarà un piacere portarvi da lui...- disse il mostro ridendo.

-Primo... come si eliminano le tossine?- chiese Kap
-con una dieta sana, bevendo tanta acqua e nel caso di veleni si una un antidoto e...-
-no, ma ti darò il tempo di ragionarci dopo, secondo indovinello... cosa è giallo ma se premi un pulsante diventa rosso?- chiese il ragazzo, il mostro lo guardò confuso, lo vedevo che sfogliava tutti i libri che lo componevano senza trovare una soluzione -haha sei in difficoltà- risi
-tu taci!- disse lui spingendo la palla chiodata contro di me -e tu umano..  spero per te che l'ultimo indovinello sia facile o la finisco di spappolare-
-va bene, questa è facile... luigi aveva cinque caramelle, Carlo gliene ha rubate quattro...-
-una, resta solo una caramella!- disse il  mostro prima che Kap potesse concludere
-la domanda non era quella, il vero dilemma è... che lavoro fa la madre di Carlo?-  chiese Kap.

Il mostro tacque, io invece iniziai a ridere -hahaha ho capito, in effetti con un figlio così...- dissi scoppiando a ridere. Il golem ci guardò e si innervosì ancora di più -come potete prendervi gioco di me? Non è possibile conoscere questa informazione! Tu- disse liberando me e afferrando Kap -dimmi subito quale erano le risposte!- 
-sciroppini, pulcino in un frullatore e... la donna dai facili costumi- disse il ragazzo  un pó spaventato. Io ripensai agli indovinelli e ridacchiai sotto i baffi. 

Mi alzai da terra e approfittando della distrazione corsi a nascondermi tra le librerie -pagherai per aver riso di me... hey dove è finita la ragazza?- sentì il golem, poi un suono secco e sentì Kap lamentarsi, per fortuna era vivo. 
-sono qui bestiaccia, vienimi a prendere- dissi scavando nei cassetti di alcune scrivanie in cerca di qualche boccetta di solvente per inchiostro. Avevo un piano, sarebbe stato difficile da attuare, ma almeno avevo un piano. Raccolte diverse boccette mi nascosi sotto alcune librerie che erano in penombra e versai tutto il solvente in una boccetta più grande, strappai un pezzo di tessuto che avevo rubato dalla stanza di Azzurra e la usai come una miccia. 

Sentivo il golem avvicinarsi, mi arrampicai sulla libreria più alta e lo aspettai con in mano una spada corta. Lo vidi girare l'angolo mentre si trascinava i piedi forse era ferito, o forse solo stanco, si avvicinò mentre stringeva con forza il polso di Kap -certo che sei pesante per essere un piccoletto così debole- gli disse lanciandolo in un angolo con uno strattone -hey! giù le mani da lui!- gli urlai lasciandomi sul suo volto, mi aggrappai con tutte le mie forze mentre il mostro cercava di tirarmi via usando gli artigli. Li sentì ferirmi la schiena, affilati e resistenti  lanciai un urlo e non appena lui aprì la bocca per mordermi gli conficcato l'arma nel palato, spinsi più forte finché non feci entrare anche l'elsa obbligando il mostro a spalancare le fauci. 

Il golem lasciò la presa e caddi a terra, Kap mi corse incontro -quale è il piano?- chiese sottovoce 
-l'altra spada corta, dammela- dissi cacciando la boccetta con il solvente -questo è infiammabile, se riesco a ficcarglielo in bocca avremo vinto- dissi allontanandomi.
Il golem si teneva la bocca dolorante mentre cercava di togliere l'arma, ne approfittai per colpirlo alle gambe, dopo diversi colpi il mostro cadde in ginocchio e a quel punto misi in atto il piano, sfregai la spada a terra per creare delle scintille e diedi fuoco alla miccia, mi avvicinai alla sua bocca e gli faccia la boccetta in gola -è ora che i tuoi piani vadano in fumo- dissi soddisfatta. 
Ero così compiaciuta da non capire che mi sarei dovuta allontanare, la boccetta di vetro esplose e i frammenti colpirono sia il mostro sia me. Con dei frammenti di vetro conficcati nella pelle indietreggiare cadendo a terra.

POV Kap

Quando il colosso si creò le mie gambe smisero di muoversi, ero così affascinato da non riuscire a distogliere gli occhi dalla sua struttura perfetta, ma ero anche terrorizzato mentre immaginavo quali atroci sofferenze stavamo per subire. A seguito del richiamo di Red iniziai a combattere, seguivo i movimenti della ragazza, schivavo, colpivo dove mirava lei, cercavo di apprendere in quei pochi minuti la sua tattica sperando di non essere divorato, ma fu tutto un fallimento. 

Mi fermai a pensare mentre i due lottavano, avevo visto diversi boss come quello in fumetti o cartoni, forse la tattica di confondere il golem poteva funzionare. Feci un accordo e poi sparai le mie 3 migliori battute che avevo imparato alle medie, funzionò anche se non come speravo. Il mostro mi aveva sottovalutato e nel momento in cui lo avevo distratto con le mie battute Red ebbe il tempo di elaborare un piano, non mi sorprese, era sempre quello il mio ruolo, sacrificarmi per gli altri, mai che qualcuno si sacrificasse per me.

Il golem mi fece cadere a terra e tenendomi per il collo mi trascinò in direzione di Red, lei gli saltò addosso e poi all’improvviso vidi delle fiamme avvolgere il mostro, sentivo le sue urla, sentivo quasi sulla pelle il bruciore di quelle fiamme, sentivo come un grido d'aiuto provenire dal suo petto. -Red, mi senti?- chiesi a lei, ma quando mi girai la trovai con delle schegge di vetro conficcate nel volto -RED!- urlai scuotendola, ma non mi rispose, le afferrai le spalle e la trascinai lontana dalle fiamme -Red rispondi…- dissi cercando di togliere delle schegge -aiutatemi! Vi prego….- sentì una voce in direzione del golem, mi avvicinai alle fiamme coprendomi il volto con del tessuto, il golem stava andando in cenere, ma la voce si fece più forte -aiutami Kap…- disse. Mi avvicinai di più -ancora un po', sono qui, al centro delle fiamme, tirami fuori di qui o brucerò vivo- disse. Feci un grande sospiro e trapassai con la mano ciò che restava del petto del golem, qualcosa da dentro si strinse alla mia mano e io spaventato e dolorante la cacciai fuori. 

Aprì il pugno e mi ritrovai tra le mani un pezzo di carta appallottolato -dannazione! Ho sbagliato!- urlai lanciando la palla, ma questa si apri e mi avvolse il pugno -non fare così Kap, non ti fa bene- disse. Sobbalzai sorpreso -chi ha parlato?- chiesi 
-non c'è tempo per le presentazioni, andiamo via di qui, abbiamo solo 3 minuti prima che le fiamme chiudano il passaggio per i sotterranei- disse la voce. Rimasi sorpreso, ma mi resi conto che non mi restava altra scelta che fidarmi -dimmi in che direzione- dissi andando a prendere red 
-quarto scaffale dal basso, lettera U, c'è un solo libro con la copertina rossa e verde, tiralo fuori- disse. Presi per i fianchi e me la misi in spalla, mi avviai verso il corridoio con la lettera indicata e cercai il libro, lo estrassi, ma nulla -non succede nulla!- esclamai agitato vedendo le altre librerie venire divorate dalle fiamme 
-certo che non ha funzionato, si poteva mai aprire un passaggio segreto solo tirando fuori un libro? Aprilo, tra le pagine centrali c'è un segnalibro in ferro, è la chiave che ci serve per aprire il passaggio -. Aprì il più velocemente possibile il libro e afferrai la chiave -ora?- chiesi
-la scrivania a destra, apri il calamaio e inserisci la chiave, tre giri a sinistra, due a destra e spingi fino in fondo- disse, io eseguì il più velocemente possibile, sentì qualcosa scattare e il quadro alle nostre spalle si spostò -finalmente un passaggio..- esclamai, ma mi ritrovai davanti un'altra serratura -ma mi prendi in girò?- chiesi
-credi che dovesse essere così scontato un passaggio segreto? serve una pietra con la stessa forma della serratura… la collana di Red, vedi se può entrarci- disse. Io senza pensarci troppo le strappai il ciondolo dal collo e lo inserì nella serratura, riuscì ad entrarci e fece scattare qualcosa, la parete tremò e si spalancò una voragine -finalmente- esclamai entrando, le fiamme erano a poco da noi, ma una volta entrati la parete si chiuse alle nostre spalle. 

-posala pure- disse la voce, io eseguì e posai Red a terra, la mia mano iniziò a brillare e il foglio di carta si tolse dalla mia mano e si piegò prendendo forma di un origami simile a un cagnolino -e tu chi sei?- chiesi 
-non ne ho idea, ma so parecchie cose, voglio aiutare Red, posami sul suo petto- disse, io eseguì. -huu  morbido, non credevo che la pelle umana fosse così morbida- disse, poi fece cadere della polvere brillante su di lei e poco dopo la vidi aprire gli occhi 
-che è successo? –
-tranquilla, sono qui per aiutarti… Kap prendi una delle fiaccole, da un calcio alla porta che ci ha fatti uscire, dagli fuoco e rientra, ci servirà luce e calore. Tu red, sta immobile, ti aiuterò con il vetro che hai in faccia- disse. Io eseguì e tornai da loro, guardai lo strano personaggio avvicinarsi alle ferite di Red -appena tolgo i pezzi di vetro, tu  cicatrizzi con la spada corta passata sulla fiamma, va bene Kap?- chiese, io feci un bel sospiro, presi la lama e la passai sul fuoco poggiandola sulle ferite quando le venivano tolte le schegge.

Vidi Red rimanere immobile, si mordeva il labbro dal dolore, piangeva, ma non emetteva un gemito, ne si lamentava, subiva le diverse bruciature in silenzio. Ero sorpreso e terrorizzato dalla sua fredda reazione, le venne tolto l'ultimo pezzo di vetro e finalmente fece un sospiro di sollievo. -stai bene?- chiesi 
-si… si sto bene- disse asciugandosi le lacrime, poi si alzò e si tolse di dosso lo strano personaggio che era giunto in nostro soccorso -dove siamo?- chiese Red
-in una via segreta per i sotterranei- disse il pezzo di carta
-e tu chi saresti?- chiese la ragazza rendendosi conto di come stavano le cose
-non ho un nome… ma potete chiamarmi Origamio se volete, è il primo nome che mi è venuto in mente- disse 
-Origamio… quale è la tua storia?- chiese Red guardandosi in torno
-è un po' bizzarra in effetti, io sono la più antica mappa di questo regno, sono stato disegnato dal costruttore di questo palazzo. La mia casa era nella stanza della principessa, ero appeso su una parete, così che lei non si perdesse mai- iniziò con sguardo sognante, poi gli si incupì il volto, per quanto possa definirsi volto il suo -poi è arrivata l'oscurità- disse
-il duca- risposi cercando di capire
-il duca non è il problema, è chi lo serve ad essere una minaccia, il cavaliere rosso è la vera disgrazia di Zeinda-
-cavaliere rosso?- chiesi
-si, uno spietato assassino, l'unico con l'armatura rossa, dipinta con il sangue dei caduti, delle sue vittime…. Della resistenza….- disse Origamio abbassando il volto
-tutto molto commovente, perché non mi dici il motivo per cui parli? E soprattutto, perché non mi dai una motivazione per fidarci di te?- disse Red interrompendo il suo discorso
-sii più gentile Red!- la richiamai
-gentile? Abbiamo rischiato la pelle, non ho tempo ne voglia di rischiare che qualcuno mandi a monte i nostri piani-
-non temere Red, il tuo piano è al sicuro, non ho intenzione di metterti i bastoni tra le ruote, se il tuo carro deraglia, è solo colpa tua- le disse Origamio passandole avanti -queste scale attivano trappole, seguitemi e ne uscirete indenni- disse iniziando a saltellare in giro. 

Lo seguì guardandomi in torno, Red era diventata silenziosa, mi guardai i piedi e notai dei numeri sui gradini -cosa significano?- chiesi 
-sono frammenti della storia di Zeinda, alcune di queste informazioni le conoscono solo i re - disse Origamio 
-e te… alla fine non ci hai raccontato come hai imparato a parlare- dissi curioso
-il duca mi strappò dalla camera di Azzurra, mi imprigionò in un libro maledetto permettendo al Demone della conoscenza di conoscere tutti i segreti del castello, poi ha divorato delle fate, io ero il foglio più grande e sono diventato la sacca che conteneva la loro essenza, la loro polvere… Navi si sacrificò per ultima, combatté dentro al mostro, ma perse e decise di darmi la vita, sperando che un pezzo del mostro potesse distruggerlo dall'interno, ma ero prigioniero. Sono arrivate le fiamme, la magia mi protesse per un po'  e poi ho chiesto aiuto a te, ho in me tutte le informazioni delle fate, del mostro e di tutto ciò che ho sentito nella stanza di Azzurra, da prima della nascita della primogenita figlia- disse 
-che storia triste… ma potresti tornarci utile, la tua conoscenza può solo essere un vantaggio, non credi Red?- chiesi, lei non disse nulla, annui distratta e probabilmente controvoglia. 

-questi numeri invece, sai dirmi la loro storia?- chiesi cercando di evitare l'assordante silenzio che si creava ogni volta 
-sono le risposte alle domande: quanti pezzi dominano la terra di Zeinda? Quanti anni aveva il re alla sua incoronazione? Quale è l'anno dello scoppio della guerra? Quante vittime? Quanti gli eroi? Tutte domande e risposte scritte da azzurra in persona, l'unica a conoscere il futuro, l'unica che sapeva che non avrebbe mai usato questo passaggio…- disse saltando oltre l'ultimo scalino 
-perché lo salti?- chiesi
-perché è una trappola, la domanda che c'è dietro è una trappola mortale, fare una scelta tra lato blu e lato rosso, avrebbe cambiato le sorti del tuo destino…. E non credo in bene- disse incamminandosi. Io rimasi immobile, guardai Red scendere, aspettai che arrivasse all'ultimo scalino -attenta non toccarlo- stavo per dirla, ma lei scese col piede sul blu, lo scalino cedette sotto al suo peso e la terra iniziò a tremare. Dall'iniziò della scalinata cadde verso di noi una gigantesca sfera di terra e roccia, iniziò a rotolare velocemente giù. Afferrai Red ed Origamio e li lanciai dietro ad una sporgenza, piantai i piedi a terra e tremante cercai di prepararmi ad immobilizzare la palla, era a pochi centimetri da me, allungai le braccia, la toccai e questa esplose. Sorpreso e con addosso i residui mi guardai attorno, al posto della sfera c'era una stalattite caduta -ma sei scemo?!- sentì urlare Red, poi me la ritrovai addosso che mi abbracciava -che ti passa per la mente? Non posso permettermi di perderti- disse 
-già, perdere il ragazzo destinato ad essere un eroe sarebbe un grave errore Red- disse Origamio saltandole sulla spalla -già, è per quello che non posso perderti- disse ridacchiando in modo strano. 

Proseguimmo nel buio ed arrivammo in una zona umida che puzzava di muffa, le pareti erano scavate e c'erano delle sbarre a coprire i buchi -benvenuti nella prigione della famiglia reale- disse Origamio
-questo posto non mi piace- disse Red sguainando l'arma
-non è poi così mal ridotto, mi faceva più disgusto il ragno lassù che questo posticino- dissi
-io non parlavo del luogo, io parlavo di quello- disse indicando due grossi mucchi di ossa e teschi fusi insieme 
-questo deve essere ciò che resta dei prigionieri, il duca deve aver usato anche questo luogo per le sue torture- disse Origamio avvicinandosi ad una parete alla quale erano legate delle catene -immobilizzava i prigionieri e li faceva di vorare da qualcuno…- disse avvicinandosi ai macchi di ossa.

La terra iniziò a tremare e i mucchi di ossa iniziarono a muoversi, si alzarono e sotto si potevano intravedere nelle zampe, un mucchio le aveva blu e uno rosa. Mi immobilizzai dalla paura, ma Red no, la vidi corre verso Origamio per prenderlo al volo e nascondersi in una cella -che ci fai là Kap? Spostati!- mi urlò, ma le mie gambe erano paralizzate, pesanti, non riuscivo a muovermi, una delle creature si girò, sembrava un grosso e schifoso incrocio tra un granchio e un paguro, si coprì il muso bavoso con le chele e all'improvviso venni investito da un potente getto d'acqua. 

   
 
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