Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: daphtrvnks_    16/09/2020    2 recensioni
Gli ultimi pensieri di un guerriero di Marley, un traditore, un innamorato.
Berthold Huber.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Berthold Huber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Berthold si chiese dove fosse Reiner in quel momento, a un passo dalla morte.

Invocava aiuto così come tanti di quei cadetti e soldati, chiedeva pietà, cercava con lo sguardo la compassione dei suoi amici.

Aveva con loro ammirato il cielo nelle nottate limpide, accanto a un fuoco spezzando del pane. Riso durante le stupide litigate tra Jean e Eren, mentre un rigido Reiner tentava di dividerli senza nessun risultato. 

Venne quasi in un lampo il ricordo delle serate nel dormitorio, il biondo che sottovoce gli chiese cosa ci provasse in quella ragazza tanto introversa e silenziosa, ripercepì lo stesso rossore sugli zigomi e apparsero in un istante le iridi lucenti della giovane, a fissarlo, nell’attesa di una sua parola. 

La mano del gigante lo strinse con forza, Armin lo osservava con i suoi grandi occhi azzurrini, la mascella spalancata e la fila di denti aguzzi pronti a squartare la sua carne.

Cercò sfinito dallo scontro di dimenarsi, non voleva finisse così, doveva ancora tornare in patria, dire ad Annie ciò che provava per lei, essere felice.

Rivedeva la sua terra, i suoi genitori, i momenti di spensieratezza lasciati alle spalle, sempre sull’orlo di un precipizio e la vita donata alla guerra. 

Un tiepido sorriso. 

Calde lacrime scesero lungo le sue guance, urlò disperatamente osservando coloro che erano stati i suoi compagni in quei tre anni, rimanevano fermi con lo sguardo vacuo, forse nelle loro menti avrebbero voluto intervenire e fermare quell’abominio o, forse, volevano solo godersi la scena gioiosi per la morte del traditore.

Un attimo e si ritrovò nella bocca del gigante, i suoi ultimi pensieri andarono a Reiner, un amore fraterno che conservava nel cuore, ad Annie, poi, infatuazione segreta, una flebile fiamma incatenata al ricordo del suo viso.

Poi il nulla, il fragore delle ossa rotte, un ultimo grido e il calare del silenzio.

Sembrò che la stessa ignobile scena si stesse ripetendo, uno scherzo del destino.

Era così che si era dunque sentito Marco, osservato da molti e salvato da nessuno. 


  
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