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Autore: Aladidragocchiodiluce    16/09/2020    6 recensioni
Solo la storia di un furto
Dal testo: “L'uomo, in attesa che il mezzo con la quale sarebbe stata spostata la cassaforte, la aprì per mostrarne il contenuto e strabuzzò gli occhi dalla sorpresa.
Abiti e gioielli c'erano, ma erano presenti anche due ragazze addormentate che di certo non dovevano esserci!”
In collaborazione con Manu_00
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiocho può definirsi un normale villaggio come tanti ad Anima, costruito nel bel mezzo di un'isola posta al centro di un fiume, il quale fa da barriera naturale contro i grimm grazie anche alle forti correnti che lo caratterizzano.

Ma non è la sua geografia ad interessarci, bensì un evento che si stava svolgendo quella mattina all'interno del villaggio.

Infatti, era da poco stata costruita una nuova banca, a sostituzione di quella vecchia e decadente che sarebbe stata demolita in seguito, sempre che non crolli da sé.

Infatti l'edificio, interamente in legno costruito qualche decennio prima, non possedeva fondamenta stabili e l'interno vi sono pareti troppo sottili, stanze dalla pessima acustica e porte troppo basse, come se avessero affidato il progetto ad una persona che non aveva mai aperto un libro di architettura.

Ciò è dovuto fatto che quando venne eretto, il villaggio era appena stato fondato e non si era certi che sarebbe diventata una fissa dimora, di conseguenza non si era fatto nulla per sistemarlo fino a quel momento.

In ogni caso, ora vi era un nuovo edificio a sostituzione di quello vecchio e l'unico elemento che mancava da trasferire si trovava proprio sul portico: un'enorme cassaforte metallica, abbastanza grande da farci entrare cinque persone.

Come il sindaco stava spiegando alla cittadinanza, al suo interno vi erano custoditi abiti e gioielli delle prime famiglie che si stabilirono a Chiocho e come tale sarebbe stato l'ultimo elemento a venire spostato.

L'uomo, in attesa che il mezzo con la quale sarebbe stata spostata la cassaforte, la aprì per mostrarne il contenuto e strabuzzò gli occhi dalla sorpresa.

Abiti e gioielli c'erano, ma erano presenti anche due ragazze addormentate che di certo non dovevano esserci!

La prima, dai lunghi capelli bianchi e con una coppia di orecchie da volpe che la identificavano come fauno, indossava un lungo soprabito aperto azzurro dai bordi grigi, una maglietta bianca e azzurra, lunghi collant cobalto e stivali blu e grigi. Fu la prima a muoversi mormorando:

-Qualcuno spenga la luce.-

La seconda, dai capelli a caschetto nero, con una felpa blu con decorazioni nere e azzurre, pantaloni azzurro chiaro e scarpe da ginnastica nere, fu la prima a svegliarsi mormorando alla compagna con voce impastata:

-Non è la luce, è il sole.-

Mentre la folla mormorava, incerta se si trattasse di una sorpresa o uno scherzo, il sindaco decise di aiutare le due ad uscire dalla cassaforte.

Quando la nera si alzò, sul capo si sollevarono una coppia di antenne, segno che era una fauno falena.

-Come ci siete finite lì dentro?- Sussurrò il sindaco, sorridendo al pubblico, fingendo che era tutto previsto.

-Ieri mi sa che abbiamo bevuto un bicchiere di troppo.- Rispose l'albina, guardando l'amica.

-Già, non ricordo un tubo e ho un terribile mal di tesa!- Commentò quest'ultima massaggiandosi il capo, e tirando fuori da sotto i vestiti una collana con un ciondolo a forma di farfalla e un fischietto.

-Sai cosa mi ricorda?

Quella vecchia battuta, in cui un ladro vuole derubare il ricavato si un negozio di Dust ma sbaglia e finisce nella stazione di polizie e per salvarsi si finge una recluta.- Ridacchiò la ragazza fauno volpe, facendole un occhiolino.

-Cosa c'entra? Noi non siamo ladre e questo non è un dipartimento di polizia.-

-Ma siamo comunque finite dove non volevamo, questo si chiama “Alcol power”.

Ed è per questo, bambini, che l'alcol fa male.- L'ultima parte era rivolta alle persone del pubblico, fra le quali qualcuno abbozzava un sorriso.

Il sindaco continuava a spostare lo sguardo fra le due mentre iniziavano uno spettacolo di cabaret e la folla chiaramente divertita, indeciso sul da farsi.

Non stava andando come lui aveva programmato, ma in fondo erano solo due ragazze, forse un po' brille dalla sera prima. Non avrebbero fatto nulla di male, vero?

Intanto, mescolato fra la folla, un uomo stava inviando un messaggio con il proprio scroll il cui messaggio era: “Non era previsto, che facciamo?”

Qualche minuto dopo, ricevette la risposta: “Proseguiamo, attendi il segnale.” Dopo averla letta, l'uomo rimise il comunicatore in tasca e si allontanò.

- Ed ora il numero finale.

Come ben saprete...- Continuò l'albina, dopo una divertente esibizione di tip tap.

-...Questa banca verrà demolita a breve. Ma noi con un colpo, la faremo sparire subito da qui.

A te l'onore.-

La compare non se lo fece ripetere due volte e soffiò col suo fischietto.

Prima che il sindaco potesse domandare il significato di quelle parole, l'intero edificio traballò come se avesse ricevuto uno scossone.

L'albina saltò sulla cassaforte e vi si sedette sopra mentre l'altra la chiudeva per poi raggiungerla.

- E come pagamento per la demolizione, accettiamo volentieri il contenuto di questa cassaforte.- Annunciò con un sorriso.

Il sindaco non fece in in tempo a fare qualsiasi cosa, che un nuovo strappo l'edificio si spostò, facendogli perdere l'equilibrio e finire a terra, salutato dalle due ragazze.

-Non state lì impalati! Fate qualcosa!- Urlò alle guardie, cercando di sovrastare la folla entusiasta, ancora convinta che fosse tutto uno spettacolo inscenato dall'uomo.

Le due ragazze si diedero il cinque prima di dirigersi verso la porta sul retro della banca, rivelando che si muoveva grazie a dei robusti cavi metallici fissati nei punti più solidi dell'edificio, agganciati a dei mezzi pesanti che avanzavano fra la boscaglia nei dintorni di Chiocho.

-Quel sindaco non era così furbo.- Rise la ragazza volpe, le cui parole si sovrapposero al rumore di trascinamento e del motore di due mezzi.

-A chi lo dici! Per poco pensavo che saremo state arrestate!- Le rispose l'altra.

-Non devono essere molto abituati ai ladri da queste parti.

Peccato che ci abbiano viste in faccia e non potremo più ripassare.-

Nel mentre, i due mezzi si fermarono vicino ad un'enorme barca, dove ad attenderli vi era un uomo con dai corti capelli neri, con indosso un soprabito nero, pantaloni marrone chiaro; caratteristica peculiare una gamba bionica.

Appena vide le due, disse:

-Ve l'avevo detto di non esagerare ieri sera! Avete rischiato di far saltare il piano!-

-Ma non è successo.- Risposero semplicemente mentre altri tre uomini spostavano la cassaforte sulla barca.

-Arrivano le guardie!- Urlò una fauno con la coda di tigre dalla barca.

-Accendete i motori, si parte!- Ordinò in risposta l'uomo con la gamba metallica.

In breve la barca prese il largo; il gruppo di ladri aveva anche buttato la banca nel fiume per far si che i suoi resti ostacolassero le moto d'acqua degli inseguitori mentre loro se la filavano con tranquillità.

-Dovremmo riprovarci sai.- Disse l'albina.

-Ad ubriacarci prima di fare un colpo? No, grazie.- Rispose l'altra, prendendo una pastiglia per il mal di testa post sbornia da uno dei compagni a cui l'aveva precedentemente chiesta.

- E dai Icyyyyyyy, hai visto come è andata oggi.-

-Si, una bella botta di culo Darkness.-

-Ho preso pure una cartolina.-

L'albina estrasse da una tasca interna del soprabito la cartolina sopracitata con raffigurata la città sormontata da una scritta “Benvenuti a Chiocho”.

Icy rise.

-Dopo oggi, non so se saremo ancora benvenuti.-


 

Angolo Autrice

Breve storia su Darkness, comparsa nella storia di Manu_00 “Memorie”

Saluti da Ala

   
 
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