XLVIII Capitolo - Dakota
 
Sono trascorse due settimane. Due settimane dal compleanno di Taylor. Due settimane da quella notte,la notte in cui abbiamo fatto l’amore per la prima volta. Due settimane nelle quali non ho dormito una singola notte nel mio letto perchè le ho passate tutte tra le braccia di Taylor. Nella sua stanza. Dopo aver fatto l’amore. Ogni singola notte,con il mio braccio stretto saldamente attorno al suo fianco e la sua testa nell’incavo del mio collo. Credo che quello spazietto del mio corpo è stato creato appositamente per lei. Per la sua testa. Con i suoi capelli morbidi e profumati che mi solleticano leggermente il naso. Con il suo respiro regolare che si abbatte dolcemente sulla mia pelle e che mi fa quasi da ninna nanna. E con le sue calde e soffici labbra poggiate leggermente sul mio collo che hanno la potenza di marchiare a fuoco la pelle. Si,sono proprio convinta che è stato creato per lei o,almeno così mi piace pensare. Mi stiracchio leggermente e,senza aprire gli occhi,allungo il braccio in cerca della ragazza. Apro subito gli occhi quando,contrariamente ad ogni mattina,non la trovo al mio fianco. Mi metto a sedere e frugo la stanza con il mio sguardo assonnato ma sono completamente sola. Mi assale un moto di tristezza e nostalgia mentre fisso corrucciata lo spazio vuoto accanto a me...Dio,sono già diventata così dipendente da Taylor? Scuoto leggermente la testa,si..è così! Non riesco più a fare a meno di lei. E’ incredibile quanto sia differente dalla persona che ho conosciuto più di un mese fa. La spocchiosetta acida e algida che riesce ad incenerirti con un semplice sguardo..in realtà è una donna insicura,vulnerabile,fragile,dannatamente dolce ed umana. Non fraintendetemi,è sempre una stronzetta burbera e a tratti noiosa..ma non come prima. Lo è solo in situazioni stressanti,imbarazzanti o per questioni di lavoro. Quando invece è rilassata,bhe..è tutta un mondo da scoprire ed io ne sono affascinata ogni giorno di più. A volte resto a fissarla imbambolata quando la vedo arricciare leggermente il naso nelle situazioni che la stressano o la mettono in difficoltà. Invece quando è imbarazzata si mordicchia il labbro,oppure quando è confusa inizia a strizzare lievemente gli occhi,come se cercasse di leggere attraverso le cose o le persone. Infine,ho imparato a riconoscere il significato dietro ogni sua alzata di sopracciglio. Si,perchè c’è ne sono diverse. Tipo quella accennata di sfuggita e che dura poco,ovvero “non credo assolutamente a quello che stai dicendo ma farò finta di crederci”, a quella leggermente accennata e che vuole essere maliziosa ed infine,quella super delineata che sta a significare “sei nei guai fino al collo”. Mi lascio sfuggire una risatina,quante me ne ha rivolte di quest’ultima. Stanca della sua assenza,decido di indossare una maglietta e di uscire dalla stanza e,in quel momento,vengo distratta da alcuni suoni provenienti dal salone cosi,in punta di piedi,mi affaccio nella stanza e resto a fissare in adorazione,la scena davanti a me. Taylor è seduta al pianoforte,ha addosso solo l’intimo e la vestaglia di seta. Accarezza leggermente i tasti mentre sorride dolcemente. Il mio sguardo cade sui suoi piedi scalzi e trattengo il respiro per quanto trovi questa scena poetica,profonda e quasi effimera. Come se fosse un ologramma,un fermo immagine ripetuto un milione di volte e del quale non mi stancherò mai di ammirare. Mi avvicino lentamente e,arrivata alle sue spalle,lascio scivolare le mie braccia attorno alla sua vita mentre appoggio il mento sulla spalla e inspiro il suo buon odore. La stringo leggermente,ah..quanto mi è mancato il suo corpo. La ragazza,inizialmente sorpresa dall’improvviso contatto,si rilassa immediatamente riconoscendo il mio abbraccio.
<< Buongiorno... >> sussurro dolcemente.
<< Buongiorno a te,dormigliona >>. Roteo leggermente gli occhi. Dormigliona? Sono le nove di domenica mattina..probabilmente la maggior parte delle persone sta andando a dormire a quest’ora.
<< Non roteare gli occhi >> mi ammonisce severamente. Corrugo la fronte completamente spiazzata.
<< Come fai a sapere che lo stavo facendo? >>
<< Lo so e basta..ho imparato a conoscerti,Myers! >> esclama con un pizzico di soddisfazione nella voce. Mi limito a scuotere la testa poi,la vedo ritirare le mani dai tasti.
<< No,no...continua. Non ti fermare...mi piace vederti e sentirti suonare >> mi affretto a dire sciogliendo l’abbraccio e guidando le sue mani di nuovo sul pianoforte.
<< Adesso io vado a preparare la colazione e tu..bhe tu continua a fare Beethoven! Ok? >>
<< Ok... >> mormora la ragazza per poi girare la testa nella mia direzione e lasciarmi un lungo e tenero bacio sulle labbra. Mi avvio in cucina con un mega super sorriso stampato sul viso,potrei abituarmi ad una vita di questo. Resto completamente sorpresa da questo mio pensiero. Io,Dakota Myers,che ho sempre preferito il divertimento alla stabilità,l’amicizia all’amore,il sesso occasionale al fare l’amore con la stessa persona per un tempo indefinito,io...io ho appena realizzato che non mi dispiacerebbe passare la mia vita con Taylor. Perchè,infondo,mi sono resa conto che la ragazza mi da tutto e non mi toglie niente. Perchè con Taylor c’è anche divertimento oltre che stabilità. Perchè vedo Taylor anche come un amica,una confidente e non solo la mia compagna. Perchè con Taylor non è fare l’amore programmato allo stesso giorno,della stessa ora di una settimana...è anche sesso improvviso mentre mi sto lavando i denti la mattina o sto preparando la cena (con la conseguenza di aver bruciato tutto). Taylor è completezza,mai noiosa,mai monotona...Taylor è tutto quello che non sapevo di volere ma di cui,probabilmente,avevo bisogno. Credo di essere rimasta sovrappensiero per un bel pò perchè solo ora mi sono accorta delle mani della ragazza sul mio viso.
<< Kota,tutto ok? >>
<< Uhm? >>
Taylor mi guarda preoccupata.
<< Ti sto chiamando da alcuni minuti ma...sembra che tu non ti sia neanche accorta della mia presenza! Dov’eri finita? >> domanda dolcemente ed io mi perdo di nuovo ma,questa volta,nei suoi bellissimi occhi. Scuoto leggermente la testa e appoggio le mie mani sulle sue.
<< Scusa,stavo solo pensando ad una cosa.. >>
<< E a cosa? >>
Non posso mai dirle la verità,sarebbe troppo imbarazzante!
<< Uhm..pensavo..pensavo ai..ai leoni! >> esclamo titubante.
<< Ai leoni...? >> domanda Taylor alzando impercettibilmente e per alcuni nano secondi,il sopracciglio. Dannazione,devo imparare a mentire meglio.
<< Si,esatto! In particolare alle leonesse..sai,uhm sai che quando sono in calore possono fare sesso fino a 100 volte al giorno? >> dico liberandomi dalla sua presa e concentrandomi sul cibo. Dio,quanto mi sento stupida. Sento la ragazza ridacchiare e,questa volta,sono io ad alzare un sopracciglio.
<< Cosa? >>
<< I leoni! Cosa diavolo ti viene in mente? Perchè stavi pensando ad una cosa del genere? >> domanda Taylor con un sorriso divertito stampato sulle labbra. Scrollo le spalle e mi volto completamente verso di lei.
<< Perchè è una notizia interessante e,poi sai...credo di aver appena trovato il mio animale guida >> dico maliziosamente per poi avvicinarmi a lei con passo felpato.
<< Che? Cosa vorres...oh,aspetta. Kota,che vuoi fare? >>
La ragazza indietreggia lentamente mentre io la guardo famelica.
<< Smettila stupidaaa >> esclama trattenendo una risata poi,senza accorgermene,mi lancia uno strofinaccio sul viso e inizia a scappare. Mi lascio sfuggire una risata per poi correrle dietro.
<< Rooaaaar >> urlo divertita mentre Taylor continua a scappare e a ridere come un ossessa.
Tutti questi sentimenti potranno anche farmi paura ma so che mi spaventerebbe di più non poter sentire la melodiosa risata della ragazza per il resto della mia vita,quindi..al diavolo questa paura!