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Autore: stardust94    18/09/2020    5 recensioni
( capitoli da 1 a 7 modificati)
Questa storia, parla di amicizia, di coraggio, amore, incredibili avventure per salvare un mondo, ormai su l'orlo della fine. Di tradimenti, ferite, lacrime ma anche di speranza, quella speranza che ci fa alzare dai nostri letti ogni giorno e ci fa credere che tutto sia possibile.
Quando il tuo mondo è in pericolo, cosa sei disposto a fare per salvarlo?
" Ci hanno detto che i sogni non sono reali, ma quanto c'è di vero in tutto questo? se davvero i sogni sono una bugia, lasciami vivere in un sogno infinito, come lo sono i mondi che ho visitato."
( storia facente parte della Infinite universes and eternal adventures Elidon Saga e Collision of World)
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo tre
Oltre i dolci ricordi una nuova alba
 

Hope era rimasta senza parole. Quel ragazzo così misterioso che ora sedeva sul divano del santuario, aveva detto pochi secondi prima, di essere nato per proteggere lei...era sbalordita.
Sulle prime aveva pensato potesse trattarsi di uno scherzo, ma più osservava Kylar più si rendeva conto che uno così, difficilmente scherzava su cose serie.

Il ragazzo era occupato a osservare una mela con una strana curiosità. Hope prese il frutto dalle sue mani e gli fece un piccolo sorriso gentile.

- Non ne hai mai mangiata una? - domandò ingenuamente la ragazzina.

Il giovane, abbassò lo sguardo osservandosi per qualche minuto le mani, come se la sua memoria cercasse di processare qualche momento in cui aveva tenuto in mano il suddetto frutto. Dopo qualche secondo scosse il capo in silenzio.

Hope prese un coltello e iniziò a pelare la mela creando poi delle forme simili a coniglietti. La ragazzina, era persa nei suoi pensieri e stava cercando di rimettere ordine a quanto era successo nelle ore precedenti.

L'attacco di un misterioso guerriero che aveva sconfitto Seyra ora nell'infermeria sotto l'ala protettiva di Alion che si stava prendendo cura di lei. La violenta battaglia tra Xue e Kylar, l'incredibile abilità di quest'ultimo nel manipolare il mana tramutandolo in cristallo uno degli elementi più rari nella magia. E infine l'arrivo di strane creature di pietra che li avevano attaccati uscendo da una sorta di portale.

Quando la ragazzina aveva provato a percepire in loro il mana, non vi aveva trovato nulla. Come se quelle creature fossero sprovviste della scintilla vitale.

Socchiuse gli occhi e finì con il ferirsi ed emettere un sottile mugolio di dolore, mentre lasciando il frutto e il coltello, si guardava il dito graffiato dal quale stava uscendo un po di sangue.

Kylar alzò la testa a quel mugolio e prese di scatto il polso di Hope facendola sussultare, ma poi la sua presa salda, si fece più leggera e il ragazzo, passò l'altra mano sulla ferita della bionda. Una pattina di sottile sostanza cristallina ricoprì il taglio e Hope gli fece un sorriso in segno di riconoscenza.

- Come ci riesci? Il cristallo è uno degli elementi più complessi da controllare - disse la voce di Seyra davanti alla porta.

La donna era in piedi, si era cambiata indossando una veste lavanda che si intonava con i suoi occhi ora più calmi ma di certo non meno seri. Aveva sciolto i capelli che le ricadevano sulle spalle una delle quali ancora bendata e bloccata da una fascia. Alion sopraggiunto qualche secondo dopo, le scostò una ciocca dietro l'orecchio posandole una mano sulla spalla sana.

- Dovresti riposare Seyra. Possiamo pensare più tardi al resto. Ti prego -

Disse l'uomo dallo sguardo preoccupato e parecchio stanco. Seyra scosse il capo, si avvicinò a Kylar guardandolo con il gelo negli occhi.

- Chi sei? Perché ti trovavi alla tomba dei sovrani? - domandò quasi in tono inquisitore.

Hope si alzò di scatto ma Kylar la guardò quasi come se i suoi occhi le stessero dicendo di stare calma. La ragazzina abbassò lo sguardo annuendo e si sedette nuovamente lasciando che fosse Kylar a sbrigarsela con Seyra.

- Non ne ho idea. Ho solo sentito che dovevo raggiungere quel luogo - rispose secco il ragazzo con un tono calmo.

- E il cristallo? Come può un ragazzo poco più grande della principessa, conoscere una tecnica di manipolazione del mana che sfugge, perfino a chi la studia da anni? - domandò allora la donna per tutta risposta.

Kylar scosse il capo, cosa che fece irritare Seyra ancora di più.

- Come sarebbe che non lo sai?! Utilizzi un incantesimo senza sapere come l'hai appreso?! - replicò la rosa furiosa-

Kylar annuì silenzioso.

Fu in quel momento che dalla porta del soggiorno, uscirono Takeshi e Tristan con in mano il vassoio pieno di cibarie per tutti. Alion ne approfittò e accarezzando il fianco di Seyra le fece un sorriso dolce.

- Che ne dici di mangiare qualcosa e poi...continuare questo inter...questa allegra chiacchierata? -

Si corresse l'uomo, lasciandosi sfuggire una lieve risatina, divertito dallo sguardo furente della rosa che a poco a poco, divenne più calma ma sempre in allerta.

- Va bene. Ma questa discussione non è certo finita. Per quanto riguarda voi due...vi siete comportati bene in battaglia -

Disse infine Seyra rivolgendosi al giovane arciere che sorrise timidamente abbassando la testa e al lanciere che gonfiò il petto orgoglioso ridendo.

- è stata una bazzecola. Ma che cosa erano quei mostri? Sono usciti da un portale e spuntavano come funghi -

Domandò Tristan sedendosi a gambe incrociate, passando una mano tra i capelli, impaziente della risposta. Anche Takeshi sembrava curioso. Si sedette con una mela tra le mani e ci giocherellò un po preoccupato, grazie alle cure di Alion era riuscito a riprendersi relativamente in fretta e in poche ore.

Gli incantesimi di guarigione di livello superiore, erano davvero qualcosa d'incredibile e Alion, ne era il maestro indiscusso.

- Si chiamano creature del Void e sono mostri generati dal potere del caos -

Disse proprio quest'ultimo rivolgendo un fugace sguardo verso la rosa che a quelle parole aveva sussultato.

- M...ma come può essere possibile? Quelle creature non erano state sconfitte dalla regina? - domandò una sconvolta Seyra.

- Da mamma? -

La voce di Hope fece calare il silenzio.
La ragazzina aveva istantaneamente portato una mano al ciondolo che aveva al collo, stringendolo con forza. Stava guardando Seyra e Alion con uno sguardo confuso e sorpreso.

Nessuno infatti le aveva mai raccontato molto dei genitori meno che fossero sovrani del regno di Albion e che la madre, era stata la sacerdotessa prima di lei.

Alion abbassò lo sguardo e restò in silenzio. Stesso fece Seyra prima di prendere la parola ammonendo con lo sguardo Hope.

- Non sono cose che voglio affrontare ora. - disse la donna

Hope scosse il capo e strinse ancora di più il ciondolo. Sentì la rabbia montarle dentro a tutti quei segreti e cose che aveva il diritto di sapere, ma le venivano costantemente celate per motivi che nemmeno le venivano spiegati. Era stanca di dover solo stare zitta e fare quello che il suo ruolo comprendeva.

Alion allungò una mano ma Hope si ritrasse dalla sua affettuosa e tenera carezza.
Era arrabbiata, delusa e amareggiata e quando si sentiva così, solo un posto riusciva a farla stare meglio.

In uno scatto lasciò la stanza correndo fuori dal santuario diretta verso il roseto. Seyra fece per inseguirla ma Alion la fermò scuotendo il capo.

- Lasciamola da sola. Farò comunque disporre delle guardie in caso di bisogno, ma credo che dovremmo lasciarle il tempo di riprendersi -

Disse l'uomo, evocando degli spiriti con sembianze di bellissimi gatti dorati e bianchi che si diressero fuori per fare da guardia alla sacerdotessa.


Hope era corsa al roseto e si era diretta verso le tombe. A ogni passo sentiva il suo cuore farsi pesante e le lacrime bagnarle le guance facendole bruciare gli occhi.

Si fermò quando vide i fiori abbandonati dal combattimento avvenuto poche ore prima.
Chinandosi li raccolse aggiustandoli come poteva dato che erano stati schiacciati da Xue. Alla fine li posò un po su una e un po su l'altra tomba. Si inginocchiò con le mani strette in preghiera e chiuse gli occhi in silenzio per qualche minuto.

Quando sentì dei passi non troppo lontani da lei, la ragazza aprì lentamente gli occhi. Ci passò il braccio cercando di scacciare le amare lacrime e si alzò lentamente con il vento gelido che facendola rabbrividire, la costrinse suo malgrado a stringersi nella mantella nera.

Quando lentamente si voltò si ritrovò davanti a Takeshi. Il ragazzino le fece un piccolo sorriso e si avvicinò a lei ma Hope non lo guardò riportando il suo sguardo sulle tombe in silenzio.

- Mio padre vuole che divento un cavaliere. Me ne stava parlando così tanto in questi giorni...che non ne potevo più -

Disse l'azzurro ma non vedendo particolari relazioni da parte di Hope continuò a parlare con la ragazzina.

- Insomma credo che non sia il nostro ruolo a determinare chi siamo. Mi dispiace per la storia dei tuoi genitori...quindi se vuoi sfogarti puoi farlo. -

Aggiunse impacciato abbassando lo sguardo, calciando un sassolino con la scarpa. Hope si voltò del tutto, lo raggiunse e scosse piano la testa.

- Sto bene. Ti ringrazio ma...sto bene davvero. Vorrei soltanto sapere la verità. Chi erano i miei genitori, dove sono finiti? Sono davvero morti? -

Si chiese la ragazza ma quando vide arrivare Kylar e Tristan abbassò lo sguardo.
Fu proprio il ragazzo dai capelli rossi, ad avvicinarsi mettendosi in ginocchio prendendo poi la mano della ragazzina sorridendo.

- Mia adorata fanciulla! Il mio nome è Tristan Seido e sono disponibile per qualsiasi cosa! Perfino un appuntamento se servisse a toglierti questa tristezza! -

Disse il giovane convinto, sfoderandole un espressione decisamente sensuale per la sua età.
Takeshi tirò un sospiro seccato dal comportamento del rosso, decisamente fuori luogo. Afferrò il polso di Tristan tirandoselo dietro.

- Vieni cascamorto, andiamo ad avvertire dama Seyra e il sommo Alion - si limitò a dire l'arciere ignorando le numerose proteste del futuro cavaliere


Lasciati soli Hope e Kylar erano entrambi con lo sguardo rivolto alle tombe. La ragazzina non sembrava ancora in forma. Aveva lo sguardo triste e malinconico, mentre a causa di una folata gelida, finiva per incassare la testa nelle spalle.

- Quindi...non ti ricordi davvero nulla? -

Domandò dopo qualche minuto di silenzio la bionda. Kylar scosse semplicemente il capo silenzioso ma le restò accanto. Hope lentamente fece poggiare la testa contro la spalla del ragazzo, alcune ciocche di capelli oscuravano il suo sguardo.

Kylar ne fu leggermente sorpreso ma restò immobile e la lasciò appoggiarsi così a lui sentendo dentro di se che quello ora era ciò che serviva alla ragazza e tutto ciò che chiedeva da lui. Il ragazzo però, non pote fare a meno di pensare alle parole che qualcuno dall'aspetto di ombra, gli aveva sussurrato al suo risveglio.

 
" Tu sei l'inizio della fine"
 
----

Qualche ora dopo tutti vennero raccolti in una grande sala, ove era stato allestito un palco forse in funzione della cerimonia.

Alion e Seyra erano in piedi e sembravano attendere qualcosa.
Takeshi e Tristan stavano chiacchierando animatamente o meglio, il ragazzino rosso, parlava delle sue conquiste in campo romantico e Takeshi fingeva di credergli con un sorriso. Kylar era poggiato al muro con la schiena e in silenzio.

Improvvisamente, il palco venne illuminato da delle sfere di luce magica. Tutti gli sguardi caddero su Hope che superata una tenda salì sul palco.

La fanciulla indossava un nuovo abito dal momento che la sua veste era rovinata. Esso comprendeva una lunga gonna in un leggiadro tessuto azzurro con dei delicati ricami dorati.
La parte superiore era un top con degli sbuffi in tessuto trasparente sui lati anch esso come la gonna era azzurro con ricami dorati e lasciava scoperto l'ombelico della fanciulla legandosi dietro il collo di quest ultima, Impreziosito da gioielli dorati e preziosi.

La ragazza aveva legato i capelli in una coda con una sorta di copricapo che presentava una fila di perle e dei fiori bianchi.

Hope aggiustò la gonna e subito fu visibile che anche le gambe della fanciulla, erano adornate con una cavigliera e delle decorazioni dorate alle caviglie. Calzava dei tacchi bianchi e dorati che la slanciavano parecchio rispetto al solito.

Seyra avanzò al fianco di Alion, con passo elegante salirono entrambi sul palco e presero posto accanto alla fanciulla.

- Popolo di Albion! Siamo tutti riuniti qui, in questo giorno propizio per ricevere la benedizione del sacro Infinity! -

Declamò la donna con un tono sempre serio ma carico di forza che smosse la folla di abitanti facendoli applaudire. Alion sorrise e fece un passo in avanti tenendo Hope per mano.

- Oggi nascerà una nuova speranza, una speranza che ci condurrà a un luminoso avvenire -

Continuò Seyra ordinando ad Hope di avanzare. La ragazzina si staccò da Alion e fece qualche passo fino a raggiungere il centro del cerchio di luce, ritrovandosi da sola davanti a una platea di gente.

Tra di loro, riconobbe Takeshi che le sorrise, Tristan che fece un fischio di ammirazione e Kylar che restando fermo la stava guardando intensamente.

La ragazzina alzò il capo ricordandosi di assumere la giusta postura, prese i ventagli per cominciare il sacro rituale.

Fece un giro su se stessa e aprì i ventagli, trovarsi alle spalle la folla vedere il volto gentile di Alion che la incoraggiava, riuscì a calmarla abbastanza da iniziare il rituale.

Eseguendo la danza, la ragazza si mosse sul palco, movimenti scanditi da passi eleganti e soffici, mentre muoveva le braccia e i ventagli fendendo l'aria come una lama che tagliava il buio.

La musica dei flauti accompagnava quella danza sempre più decisa quasi più frenetica mentre con giravolte delicate, il mana emanato dal corpo della ragazza, si cristallizzava intorno ad Hope in piccole sfere luminose di colori differenti.

Hope si voltò verso la folla dopo l'ennesima lenta giravolta e terminò in ginocchio con la testa protesa verso il basso, gli occhi chiusi e le mani che avevano lasciato a terra i ventagli strette in preghiera.

Improvvisamente tutte le gemme di mana iniziarono a emanare dei fasci di luce che colpirono la ragazza. Dalla schiena di quest'ultima, si levarono infine grandi e maestose, quattro ali. Esse, erano simili a cristallo di color arcobaleno. La ragazzina le guardò stupita e sorpresa mentre la folla estasiata applaudiva la nascita di una nuova sacerdotessa dell' Infinity.

Kylar proprio in quel momento, si portò una mano alla tempia, un fischio parecchio forte gli stava spaccando le orecchie costringendolo in ginocchio.

Subito Takeshi si avvicinò ma non appena provò a sfiorare la spalla del giovane, questo lo allontanò cercando di ricacciare indietro il forte dolore alla testa.

Hope notò subito che qualcosa non andava nel nuovo amico, anche se la sua sensazione fu più che altro dettata dal istinto, la ragazzina scese al palco, si fece strada tra la folla stupita, ignorando i rimproveri di Seyra e raggiunse il trio di amici.

Kylar alzò la testa incontrando lo sguardo della bionda, cercò di parlare ma poi il forte dolore gli fece perdere i sensi.

Strane immagini passarono nella sua testa a una velocità incredibile.

Camminava in una stanza grande ma tristemente decadente. Le tende che dovevano coprire le vetrate di cristallo, erano strappate e lacerate in più punti. Mentre camminava verso quel trono ormai vuoto, udiva solo il suono dei suoi passi e il tintinnio metallico della sua armatura.
Si fermò e sembrò che con lui, si fermasse il tempo stesso. La neve che cadeva nella stanza, attraverso il grosso buco sul soffitto ormai distrutto, imbiancava il pavimento di marmo come una coltre gelida che in qualche modo, sembrava dissolvere anche il pensiero che tutto, fosse finito.
Riprese a camminare e raggiunse il trono. L'aria fredda lo fece trasalire mentre sfiorava il bracciale levigato dello scrano con la malinconia di un cielo in una notte senza stelle.


- Ormai è tutto finito. Rimpiangi ancora la nostra scelta? -

Una voce delicata e femminile accarezzò il suo orecchio, come una folata di vento. il giovane abbassò il capo e socchiuse gli occhi in completo silenzio, senza rispondere a quella domanda.

Kylar si destò da quello strano stato di incoscienza, soltanto poche ore dopo. Il ragazzo era sdraiato in un comodo e caldo letto. Tastò le lenzuola con le dita poi tentò di mettersi seduto.

Intorno a lui vide uno scaffale con dei libri, un lettino simile ad una brandina e un altro scaffale che conteneva parecchi medicinali probabilmente.

- Ti senti meglio? sei svenuto davanti a tutti, la principessa era preoccupata - disse Alion entrando dalla porta.

Kylar si guardò le mani. Quella visione era stata reale? se ci pensava, poteva sentire ancora la neve tra i capelli mentre li sfiorava con le dita quasi cercando di afferrare qualche fiocco di neve che naturalmente non cera.

- Cosa mi è successo? - domandò il ragazzo accettando un bicchiere d'acqua. Aveva la gola secca e la testa ancora dolorante.

Alion aprì lo sportello delle medicine e prese alcuni barattoli. Li poggiò sul tavolo e iniziò a mischiare in un bicchiere le varie sostanze colorate, fino a consegnare a Kylar il bicchiere, con al suo interno la sostanza color verde chiaro.

Kylar osservò il bicchiere ma incoraggiato dal sorriso di Alion, lo bevette tutto dun'sorso. La sostanza era piuttosto amara ma a poco a poco, il suo mal di testa smise.

- Sei svenuto di colpo. Tristan è venuto da me con te sulle spalle per fortuna non sembra nulla di grave - spiegò l'uomo.

Kylar annuì e si sdraiò nuovamente. Chiuse gli occhi mentre ripensava alle visioni che aveva avuto, alla voce femminile e al luogo dove si trovava.

- Tu cosa ricordi? - gli chiese Alion mentre cambiava i fiori nel vaso accanto alla finestra.

Il ragazzo aprì gli occhi e fissò il soffitto, come se cercasse di scorgere lo stesso panorama della sua visione.

- Il volto di Hope, una canzone...e poi...tu sei l'inizio della fine. solo questo - disse.

Alion sgranò gli occhi, si avvicinò e posò la mano sulla testa di Kylar, il suo toccò carezzò con dolcezza il capo del ragazzo.

- Capisco. è probabile che la tua amnesia sia collegata ad eventi o traumi subiti in passato. Ascolta Kylar...puoi farmi una promessa? - domandò Alion.

Il ragazzo si mise seduto fece un cenno di assenso con il capo e rimasto in silenzio, attese di sapere che genere di promessa Alion stava per chiedergli di fare.


Takeshi era appoggiato con la schiena al muro. Tra le mani teneva una lettera che stava leggendo da almeno dieci minuti. Il ragazzino aveva una espressione decisamente stupita e incredula mentre leggeva.

Egregio signor Takeshi Felgrand, con la presente lettera, le diamo il benvenuto nell' accademia reale di Loyality.
È stato scelto tra duecentosettantasei candidati per prendere parte al esame di ammissione come recluta del primo ordine dei cavalieri di Nexus.
Se accetta dovrà presentarsi il giorno X alle ore XX presso l'accademia reale di Loyality

Gentili saluti
Akurein Shinichi direttore del accademia.



Takeshi sospirò e iniziò a camminare tenendo lo sguardo sulla lettera. Cosa avrebbe dovuto fare? Il padre era fiero di lui e lui stesso si sentiva incredibilmente fortunato, eppure si chiedeva se fosse all'altezza, di diventare un cavaliere di Nexus.

Ci stava ancora pensando quando qualcuno gli batte con forza sulla spalla facendolo sbilanciare e saltare spaventato. Quando si voltò si vide davanti Tristan sorridente e Hope.

- Ciao ragazzi...state andando da Kylar? - domandò il giovane arciere.
- Già! Come mai tu te ne stavi tutto in disparte? Successo qualcosa per caso? -

Domandò il rosso camminando accanto alla ragazzina bionda con le mani poggiate dietro la testa. Hope non aveva più le ali splendide che erano apparse durante la cerimonia, vestita con abiti decisamente più normali, la ragazzina camminava accanto agli amici.

- Nulla di così straordinario...sono stato accettato in accademia -

Disse Takeshi un po imbarazzato, grattandosi impacciato la guancia. Hope sorrise e batte le mani contenta mentre Tristan, afferrando la testa di Takeshi rideva.

- Fantastico! Quindi sarai anche tu un novellino eh? Sappi che il qui presente cavaliere non ti farà alcuno sconto - disse il rosso.

- Non che ne volessi! E poi sei un aspirante cavaliere, non montarti la testa. - rispose l'azzurro con un lieve sorrisetto derisorio.

- è fantastico, sono molto contenta per te Take...Quindi partirai presto? - domandò a quel punto Hope con un improvviso velo di tristezza negli occhi.

Tristan sembrò pensare quando vide Takeshi annuire triste. Si stiracchiò poi batte con forza la mano sulla spalla dell'azzurro.

- Allora festeggiamo come si deve! Andiamo a recuperare il bel tenebroso che vi porto in un posto pazzesco! - disse il rosso.

Hope lo guardò curiosa. Si chiedette subito dove Tristan, volesse portali e la curiosità prese il sopravvento su tutto il resto.

Quando i tre ragazzi raggiunsero il quarto, lo trovarono a parlare con Alion. Tristan lo raggiunse e spiegandogli brevemente di voler portare lui e gli altri due da qualche parte, si avviò verso l'uscita del santuario.
----
 
Il quartetto raggiunse la foresta a Est del Santuario. Era un luogo florido e pieno di vita. Hope sgranò gli occhi entusiasta alla vista di alcune creature che brucavano poco distante.

Erano grandi bestie simili a cervi dalla folta pelliccia arancione sul collo e zampe. Sulla testa sfoggiavano delle corna ramificate di un color verde azzurro che brillavano come i loro occhi. Mentre sul petto presentavano un simbolo blu acqua molto complesso.

- Sono un branco di Cherack. Significa che l'aria è pulita. I Cherack non possono vivere se c'è del inquinamento - spiegò Takeshi.

- Sono davvero belli. Take tu sai un sacco di cose sulla Flora e la Fauna, un po ti invidio devi aver viaggiato un sacco! -
Disse Hope provando ad avvicinarsi a uno dei Cherack che guardandola restò immobile.

- In realtà non più di tanto. E per il resto, il merito è di mio padre, è stato lui a farmi conoscere tante cose delle foreste. Stai tranquilla, queste sono creature docili. Gradiscono abbastanza la presenza di altre creature -

Spiegò il ragazzo mentre Hope, annuendo passava la mano sulla pelliccia del cervo che sembrò gradire le sue attenzioni.

- Il posto non è distante. Dobbiamo camminare ancora un po -

disse Tristan che stava camminando davanti a loro con Kylar. Takeshi annuì e fece segno ad Hope di riprendere il cammino. La ragazza annuì a sua volta e lo seguì su per la ripida scarpata.


Finalmente dopo qualche ora il gruppo vide in lontananza un complesso di rovine.
Esse erano semi distrutte, molte colonne e archi erano invasi da rampicanti ed edera, addirittura al centro di un edificio un enorme albero ne sfondava il soffitto.

I ragazzini entrarono nel edificio più grande e si ritrovarono in una strana stanza. Essa era quasi del tutto vuota tranne che per una statua, un enorme creatura dal aspetto di drago troneggiava su di loro.

Hope si avvicinò passò la mano sulla targa e provò a leggere.

- Colui che incarna il Vento: Rygon. Rygon? - domandò la ragazza.

Tristan, si appoggiò appena alla statua annuendo con le mani dietro la testa e lo sguardo divertito.

- Ho deciso che sarei diventato cavaliere quando ho trovato questo posto. Credo che siano delle rovine dedicate al dio del Vento - spiegò il ragazzo guardando poi la statua

- Il dio del Vento...sarebbe quello? Un drago? Avrebbe senso in effetti. I draghi dopo tutto sono bestie leggendarie -

Riflettendo su questo, Takeshi osservò la statua con curiosità mentre Kylar e Hope seduti l'uno accanto al altro rimanevano in silenzio aspettando che Tristan, prendesse la parola.

- Ragazzi...facciamoci una promessa! -

Esordì il rosso staccando la schiena dalla statua e guardando i tre con un ghigno deciso.
Kylar guardò Hope che scosse la testa come se cercasse di fargli capire che non aveva assolutamente idea di cosa il rosso avesse in mente.

- Che genere di promessa? - domandò Takeshi a quel punto passando la mano tra i capelli.

- Da oggi faremo del nostro meglio per realizzare i nostri sogni! E una volta cresciuti, una volta che saremo riusciti a raggiungere i nostri rispettivi obbiettivi ci rivedremo qui. Ci state? - disse il rosso allungando la mano verso gli amici con un sorriso deciso.

Takeshi fu il primo ad avvicinarsi. Osservò la mano di Tristan protesa verso di lui poi tese la sua appoggiandola su quella del rosso, lasciandosi però sfuggire un sospiro.

- Voglio diventare un arciere straordinario e voglio sfruttare queste abilità per proteggere la natura, quindi voglio diventare un cavaliere di Nexus - disse l'azzurro.

- Voglio diventare il più grande, meraviglioso, potente e fantastico dei cavalieri! Avrò uno stuolo di ragazze che mi adoreranno e diventerò una leggenda! -

Disse Tristan con gli occhi che brillavano di entusiasmo per poi guardare Hope e Kylar.

- Ehi tocca a voi due adesso. Dai ragazzi! - li incoraggiò il rosso.

Kylar si alzò da terra e si avvicinò, osservò le mani dei due ragazzi e guardò subito dopo la sua. Lui non aveva particolari sogni ma un obbiettivo. Posò la mano su quella dei due ragazzi e alzò lo sguardo.

- Voglio...voglio ricordare il mio passato. Sapere chi sono e quale è il mio obbiettivo -

Disse per poi restare silenzioso, ignorando le espressioni dubbiose di Tristan e Takeshi. Infine, fu il turno di Hope che affiancò Kylar poggiando la mano sulla sua, gli fece un piccolo sorriso gentile che il ragazzo ricambiò appena poi fece un profondo respiro.

- Io...io un giorno voglio creare una gilda di avventurieri e vorrei che tutti voi ne faceste parte - disse la bionda.

I tre ragazzi erano abbastanza colpiti e stupiti. Fu Tristan che ridendo spazzò via ogni dubbio. Si portò la mano contro il petto e provò a fare un buffo inchino.

- Agli ordini! Ogni gilda deve avere un affascinante cavaliere - disse il ragazzo facendo ridacchiare Hope.
- E anche un arciere! E poi qualcuno dovrà pure controllarti oggi come in futuro - disse Takeshi incrociando le braccia molto serio.

Tristan sbuffò seccato sollevando un sopracciglio come se stesse chiedendo a Takeshi, se stesse scherzando.

Hope ridacchiò per lo scambio di battute tra i due poi guardò Kylar. Era rimasta molto colpita dal fatto che il ragazzo non avesse più ricordi la prima volta ma ora che ne aveva l'effettiva certezza, ne era triste e dispiaciuta.

- Tu entrerai nella mia gilda? - Gli domandò la ragazzina.
Il giovane restò in silenzio ma poi annuì semplicemente facendole sfuggire un sorriso.

 
 
Quel giorno senza saperlo, quattro ragazzi ignari del loro destino avevano legato per sempre le loro vite.
In futuro coloro che avevano stretto quel patto credendo nei loro sogni...sarebbero diventati leggenda.



 

ANGOLO DELLA LOCANDA
Ed ecco che il prologo è finito!
Questo capitolo si è rivelato molto più complicato di quello che pensavo. Abbiamo finalmente visto la cerimonia della purificazione con Hope che è stata riconosciuta come sacerdotessa. Tutti hanno preso la loro decisione, Takeshi e Tristan partiranno per Loyality per diventare cavalieri di Nexus, mentre Hope ha espresso il desiderio di creare una gilda.

Kylar inoltre ha avuto un momento molto intenso dove è stato rassicurato da Alion. E infine il gruppo si è fatto una promessa con comune denominatore: realizzare i loro sogni e obbiettivi.

Il prossimo capitolo vedrà quindi un time-skip per i personaggi che vedremo cresciuti. Inoltre dal prossimo capitolo inizierà la trama principale. Non ho nulla da dire se non che stavolta non c'è uno speciale.

Bene. Direi che questo capitolo è finito e non vedo l'ora di sentire i vostri pareri e dubbi. Tante domande si sono aperte e tante risposte le chiuderanno. Vi ringrazio per avermi continuato a dare il vostro supporto e vi do l'appuntamento al prossimo capitolo.

 
  
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