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Autore: Lita_85    18/09/2020    4 recensioni
Elena Gilbert è all'ultimo anno di liceo, e non ha ancora ben chiaro cosa vuole dalla vita. La sua vita gira in torno ai suoi due vicini di casa Damon e Stefan. Uno l'amore di sempre l'altro il rompiscatole. Riuscirà a capire cosa vuole e non bruciarsi in mezzo a questi due fuochi?
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Mi svegliai di buon'ora, erano già le 6.30 passate. Mi girai sul cuscino e vidi Stefan sdraiato sul sacco a pelo. Aveva una mano appoggiata sullo sterno e il braccio sopra la fronte. Dormiva beato, lo guardai pensando alla sera prima. Si era completamente aperto con me, ed io non ero riuscita a dirgli la verità. Amavo Damon, era più forte di me. Anche se ogni fibra del mio corpo mi diceva di non farlo.
Deva iniziò a svegliarsi, svegliando anche lui che si precipitò verso di lei.
La prese con cura, e la portò vicino al suo collo

- No, no non piangere - facendo la voce più dolce che poteva. 

Mi avvicinai a lui e la presi tra le braccia

- Adesso ci penso io - gli sorrisi e lui si infilò subito in bagno

La portai al piano di sotto, poggiandola delicatamente sul seggiolone, accesi lo scalda biberon e aspettai qualche minuto, quando mia madre entrò in cucina. 

- Buongiorno tesoro, dormito bene? - avvicinandosi alla piccola accarezzandole le manine con amore

- Si mamma - regalandole un sorriso sincero

- Però, come mai non ho sentito la porta sbattere?! - disse sorridendo maliziosa

- Ecco, mi hai ufficialmente rovinato la mattina! sei contenta adesso? - risposi paonazza

Lei rise di gusto e incominciò a preparare la colazione. Dopo aver sistemato Deva, tornai in camera mia per fare la doccia. Trovai Stefan già pronto per andare a scuola. 

- Quando ti ha detto il preside che puoi frequentare le ultime lezioni? - chiese Stefan chiudendosi la camicia

- Mi ha detto che da domani posso frequentare e fare quel questionario di algebra, spero di passarlo! - risposi un po' preoccupata - fra tre settimane c'è la consegna dei diplomi

- Tranquilla andrà tutto bene - mi baciò tra i capelli e acese giù

Lo guardai allontanarsi, e mi avvicinai all'armadio per scegliere l outfit del giorno.
Camicione porpora fiorato e giacchetto di jeans. Mi avvicinai alla mia finestra come era ormai consuetudine, e vidi Damon che fumava una sigaretta - Potrei parlargli adesso - pensai. Avevo capito, finalmente che amavo solo lui, con i suoi mille difetti. Il mio cuore iniziò a galoppare forte al pensiero di guardarlo negli occhi, e esprimergli i miei sentimenti. Ma era quello che volevo.
Mi precipitai per le scale, avvisai la Mamma da lontano, e corsi con il cuore in gola verso Damon.
Entrai dalla porta di servizio, incrociando Lillian che mi confermo che Damon era di sopra con Andie, arrivai in cima alle scale, ma per paura di disturbare rimasi davanti alla porta socchiusa, e guardai attraverso.

- Damon perché non finiamo quello che abbiamo iniziato l'altro giorno? - strusciandosi a lui 

- Andie... - Disse Damon con mezzo sorriso

Lo afferrò per il pene e continuò facendolo sdraiare sul letto

- Mi hai lasciata tutta bagnata e a metà, questa volta perché non mi scopi fino alla fine... - 

Scopi?! Fino alla fine? Quindi lo avevano fatto prima. E io cogliona che credevo che fosse cambiato. Che aveva occhi solo per me, e che mi amava...povera illusa. Presa dalla rabbia aprii la porta con tutta la mia forza 

- Damon mi fai schifo! Sei solo un bugiardo! - così dicendo andai via corredo e piangendo. Sentii la sua voce chiamarmi da lontano. Ma continuai a correre, non potevo credere ai miei occhi

( Damon) 

- Togliti cazzo! - La allontanai con tutta la mia forza e scesi le scale. La persi di vista, quando la vidi attraverso la finestra andare verso la dépendance.
Corsi a perdifiato lungo il giardino, e finalmente entrai.

- Elena, non è quello che sembra... - dissi con il fiatone

- Non è quello che sembra? Damon aveva il tuo pisello in mano! -

- Ok, è quello che sembra, ma non significa niente per me! - 

-  Ti sei scopato Andie Damon?! - mi chiese con gli occhi rossi

- Si...ma è stato più di un mese fà, e io ero arrabbiato con te! - 

- Certo, perché ogni volta che la piccola Elena fa qualcosa che a Damon non garba, lo infila nel primo buco disponibile! Non funziona così Damon! Sei solo un bugiardo schifoso...e finita Damon..- fece per uscire

- Finita? Da quando è iniziata Elena?! È da un' anno che mi tieni sulla corda!! Un anno che ti corro dietro come un cagnolino sperando che finalmente ti decidessi... - 

- Che ironia della sorte! Ero proprio venuta per questo...ero venuta a dirti che avrei scelto te con tutti i tuoi difetti, che quella notte passata insieme non è stata solo un errore, e che non riesco a toglierti dalla testa mio malgrado. Ti amo Damon, ma io non posso stare con te.- scoppiò a piangere, prese la maniglia e sbattendo la porta andò via.

Mi sedetti sullo sgabello vicino al piano forte con le mani sul viso. 
Finalmente aveva detto che mi amava, e io come sempre avevo rovinato tutto. Questa volta l'avevo persa per sempre.

( Elena) 
- Damon io ti odio ti odio! - mi ripetevo.
Come avevo creduto di cambiarlo, come avevo creduto che mi amasse veramente, come avevo potuto pensare tutto questo?
Entrai in cucina, mi affrettai a prendere le chiavi della macchina di mia madre e uscì rapidamente.
Mi sedetti al posto di guida, e girai la chiave .
Accesi la macchina, così anche la radio. Somwhere only we know - Lily Alen risuonò.
Iniziai a guidare senza sosta, con le lacrime che venivano giù copiose, non mi davano tregua.  Damon, perché mi sono innamorata di te? Io non posso gestirti, non ci riuscirò mai. Sei tutto quello che c'è di sbagliato, sei egocentrico, sei menefreghista, sei un bastardo...e sei il padre di mia figlia... Come posso dimenticarti? Come posso starti lontana? 
Come puoi spezzarmi il cuore così? -  Io ti amo! - dissi fermandomi sul ponte Wichery e sbattendo i pugni sullo sterzo. Uscì fuori a prendere una boccata d'aria, il vento soffiava sulle mie guance umide facendomi tremare, le asciugai con la manica e mi appoggiai al parapetto. Iniziai a singhiozzare, non avrei creduto che sarebbe finita così, ancora prima di iniziare.

(Damon) 

Entrai in macchina, con difficoltà, ma volevo andare via, avevo bisogno di stare solo. Andie si avvicinò alla mia macchina, poggiando la sua mano sul finestrino guardandomi con aria dispiaciuta. La ignorai ingranado la marcia. Era tutta colpa sua...ed era tutta colpa mia. In un stupido attimo di debolezza l'avevo persa. Ero arrivato al limite della mia stupidità, adesso neanche un miracolo l'avrebbe riportata da me. Iniziai a gridare e iprecare. Avevo il cuore in frantumi, cominciai a girovagare senza una meta, su e giù per Mistyc Falls fino ad arrivare sul ponte Wichery. Dove vidi Elena. Scesi subito e mi avvicinai a lei

- Elena...- dissi con quel poco di voce che mi era rimasta
Lei si girò lentamente verso di me, con le mani sul viso. Un viso sciupato dalle lacrime e con occhi spenti. Occhi che non avevo mai visto.

- Elena ti prego... Lasciami spiegare - dissi avvicinandomi a lei zoppicando
Lei iniziò ad indreteggiare, tenendo il suo sguardo su di me passandosi una mano tra i capelli e l'altra stringeva la camicia tra i bottoni

- Dio...io ti amo...non ho fatto altro nella mia miserabile vita...amarti. Dammi una possibilità per dimostrarti che quello che hai visto non vale niente per me...nel mio cuore ci sei solo tu... e nostra figlia...io non pensavo... - 

- Di essere scoperto? La volevi passare liscia anche questa volta? Mi tradisci ancora prima di metterci insieme? Cosa farai tra un mese? Cosa mi farai tra un anno Damon? Io non posso amare una persona come te...maledico il giorno in cui ho pensato di farlo! - era un fiume in piena

- Ti prego, se mai hai pensato di farlo, aggrappati a quel pensiero, aggrappati al mio amore Elena, perché è l'unica cosa che mi tiene in piedi in questo momento... - 

- Damon io non posso...non posso amarti...- fece altri due passi e poi corse verso la sua macchina

- ELENA!! - gridai con tutto il fiato che avevo in corpo. Facendola fermare proprio quando stava per aprire la portiera.
Si girò un attimo e guardandomi negli occhi e disse.

- Mi dispiace Damon... - entrò in macchina azionandola  e passandomi vicino andò via.

Restai immobile per qualche secondo, mi mancò respiro. Gli occhi si riempirono di lacrime amare. Mi lasciai cadere sull'asfalto con le mani. Iniziai a tirare pugni a terra, volevo distruggermi. Continuai a tirare pugni - No! No! No! No! No! -
Cominciai a gridare, il mio cuore sanguinava, cosi come la mia anima... Potevo sentire che si era lacerata..appoggiai la mano sullo sterno  stringendo la canotta. Faceva dannatamente male. Stremato e sanguinante mi sdraiai sull'asfalto. Portai le mani tra i capelli e piansi disperatamente, l'avevo persa, questa volta era sicuro.


(Elena)

Salì direttamente in camera e mi buttai sul letto, quando sentii la porta aprirsi. Era mia madre con Deva nell' ovetto.
Mi guardò un attimo, per capire che era successo qualcosa con Damon. Come un fiume in piena le raccontai tutto. Piangendo e singhiozzando.

- Tesoro... - disse accarezzandomi i capelli.
- Mamma, non voglio più vederlo...- 
- Non sarà cosa facile... - 
La guardai un'attimo, e avevo già la risposta alla su domanda.
- Dopo il diploma partirò con Stefan! -
- Elena, non mi sembra una buona idea... -
- Invece lo è...magari riscoprirò l'amore perduto per Stefan.. -
- Mamma puoi tenere Deva, vorrei rimanere un po' da sola... -

Mi sdraiai sul letto addomentandomi tra le lacrime. Era l'unica soluzione. L'unica per non vederlo più.
Mi svegliai di colpo girandomi verso la cullla, c'era Stefan che la stava cullando.

- Ciao...- disse piano
- Ciao...- sorridendogli
- Cosa è successo con Damon?
- Cosa?! Perché?! - chiesi curiosa
- L'ho visto salire in macchina correndo.. -
- Non so...senti Stefan volevo dirti una cosa..-
- Dimmi - tenendo con la manina di Deva
- Cosa ne penseresti se venissi con te a New York? -
Mi guardò meravigliato.
- Cosa?  Vuoi farmi venire un infarto? -
- È un'idea...tu che ne diresti? - 
- Direi che non potrei essere più contento... aspetta... c'entra Damon?! - 
- Stefan, è una lunga storia... - 
- Capisco, quindi non lo fai perché vuoi stare con me...-

Un silenzio imbarazzante calò nella stanza.
Mi diete Deva tra le braccia e andò via, come potevo essere così stronza con lui? Mi comportavo come Damon si comporta con me. Mi girai verso la porta per richiamarlo ma era già a dato via.
Feci un lungo sospiro e mi sdraiai sul cuscino stringendo Deva a me, riempiendo dinuovo i miei occhi di lacrime.

( Damon) 
Entrai in casa, facendo molto piano, con le mani sanguinanti e doloranti cercai di chiudere la porta. Mi avviai verso camera mia quando mi madre mi vide, e lasciando cadere il vaso che aveva in mano si precipitò verso di me.

- Damon! Santo cielo! Ma cosa ti è successo?! - mi prese il viso tra le mani, e mi guardò preoccupata
Potevo ben sentire la sua preoccupazione, ma io volevo solo morire in quel momento... Caddi sulle ginocchia, consentendole di abbracciarmi

- Mamma ho perso la mia anima...- 


Note: Capitolo Venticinque. Ed Eccoci qui al  dramma annunciato. La storia con Andie è venuta fuori come i sentimenti di Elena per Damon. Un momento straziante per entrambi, e cercano di trovare pace in un modo o nell'altro. Elena decide di partire per New York, sperando un giorno di poterlo dimenticare e magari  rinnamorarsi di Stefan e Damon si auto distrugge in tutti i sensi. Elena partirà per New York? Damon riuscirà in extremis a farsi perdonare? Lo vedremo nel prossimo e ultimo capitolo...
Grazie sempre a chi mi segue ♥️ e alla prossima






   
 
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