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Autore: Seiyako    18/09/2020    2 recensioni
La lezione di hip hop è terminata da poco. Sono stanca e sudata. Sto per andare via ma qualcuno, un ragazzo, mi blocca il passaggio impedendomi di uscire. Il motivo? Vuole, o meglio, pretende di ballare un valzer con me. Gli scoppio a ridere in faccia...
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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                                Un altro valzer


È sera. Mi sono nascosta nello spogliatoio della scuola di ballo. Ho indosso il vestito blu che mi ha prestato Stefy, la titolare. Mi guardo allo specchio. Sembro un'altra persona. Un bellissimo trucco mi ammorbidisce i lineamenti del viso e il verde dei miei occhi risalta sotto  questo ombretto color del cielo. Prendo il mascara dal mio zainetto e ne ripasso un altro filo sulle ciglia. Ho i capelli raccolti in uno chignon e ho degli sprazzi di brillantina che fanno luccicare le mie ciocche castane. Rimetto il mascara nella tasca dello zainetto, e poi stringo le labbra umettandole un po'. Faccio una piroetta davanti allo specchio e sorrido come non ho mai sorriso in tutta la mia vita. Attraverso la porta chiusa riesco a sentire la musica proveniente dalla sala e il vociare delle persone che stanno facendo lezione. Sento anche la sua voce, la voce del maestro. Apro la porta, e la musica da ovattata, giunge alle mie orecchie chiara e distinta. Qualcuno esce dalla sala ed io mi chiudo nuovamente nello spogliatoio. Non voglio essere vista da nessuno... tantomeno da lui. Riapro di poco la porta. Attraverso lo spiraglio intravedo alcuni clienti della scuola che raccolgono le loro cose, salutano la segretaria e poi vanno via. Non sento più la musica. Vuol dire che la lezione è finita. Pian piano vanno via tutti. Anche la segretaria. Stefy, oltre ad averle dato l'ordine di non far entrare nessuno nello spogliatoio, le ha anche dato il permesso di andarsene via prima, dicendole che ci avrebbe pensato lei a chiudere tutto a chiave. Non c'è più nessuno. Bene. Spalanco la porta ed esco. Mi fermo sulla soglia della sala. Lo vedo di spalle, sta trafficando con i fili del suo computer portatile. Sorrido e metto in atto il mio piano. Spengo la luce nell'anticamera e lascio solamente accesa quella della sala. Lui lascia cadere a terra i fili e si gira. Rimane interdetto. Mi viene da ridere quando lo vedo a bocca aperta. Forse, così truccata e con questo vestito da esibizione, non mi ha riconosciuta. Avanzo lentamente verso di lui. Nella sala rimbomba il rumore delle mie scarpette col tacco. Mi fermo davanti a lui e gli sorrido.
"Ciao" farfuglia sorpreso "niente tuta dell' Adidas oggi?"
Trattengo a stento una risata. Ci ha messo pochi minuti a riconoscermi.
"Ciao Mattia" rispondo "è così che ti chiami, vero?"
"Si, e tu ti chiami Licia. Stefy mi ha detto che ti sei iscritta al mio corso, ma oggi non ti ho vista a lezione, come mai non sei venuta?"
Restiamo per un po' in silenzio a guardarci negli occhi, poi mormoro: "perché avevo intenzione di ballare un altro valzer con un bellissimo principe".
"E sarei io il bellissimo principe?" Ride.
Lo guardo sorridendo, raccolgo i lembi del mio vestito e mi inchino piegando leggermente le ginocchia.
"Ah no" risponde "ricordi cosa ti ho detto? È il cavaliere che deve condurre la dama, non viceversa".
Scoppiamo a ridere. Lui si inchina e poi mi tende la mano: "Mademoiselle, mi farebbe l'onore di concedermi questo ballo?"
"Si" rispondo dolcemente "ma Monsieur, non mette la musica?"
"Ma siamo noi la musica, Mademoiselle".
Appoggio le mani sulle sue braccia, inclino leggermente la testa di lato e poi via... iniziamo a volteggiare nella sala. Mattia ha ragione, la musica siamo noi, o meglio, è dentro di noi. L'unico rumore che sentiamo è quello dei nostri passi e del fruscio del mio vestito che ogni tanto sbatte leggero sulle sue gambe. Questo valzer è addirittura meglio del primo che abbiamo ballato, è un valzer che sentiamo nelle nostre anime. Dopo innumerevoli giravolte, ci fermiamo a riprendere fiato. Siamo stanchi e stiamo anche ansimando. Mi batte forte il cuore, ma non per la fatica, ma per l'emozione che ho provato.
Mattia mi guarda divertito, non si aspettava questa sorpresa da parte mia, e non sembra affatto dispiaciuto. Mi accarezza la guancia.
"Vai a cambiarti, usciamo a prendere qualcosa da bere, avrai sicuramente sete".
"Va bene" rispondo "ma non  sparirai come l'altra volta, spero".
"No, no" ride "ti aspetto fuori".
Vado negli spogliatoi e mi cambio velocemente. Ho con me le salviettine struccanti, ma preferisco non togliere il trucco, sciolgo solamente i capelli dallo chignon. Ripongo il vestito da ballo bene ordinato nello sgabuzzino e sussurro 'grazie Stefy'. Schizzo fuori alla velocità della luce. Mattia è stato di parola. Mi ha aspettata. Mette il suo borsone da palestra nella macchina e dopo averla chiusa con l'antifurto, si gira verso di me.
"Andiamo?"
Annuisco sorridendo. 
"Sai una cosa?" Gli dico "dovremmo ballare molto più spesso da soli".
Lui non risponde, ma dal modo in cui mi guarda, credo che lo abbia capito dove voglio andare a parare. 
"Prima di tornare a casa ci scambiamo i numeri e chattiamo su whats ap, ti va?" Mi chiede. 
"Certo" gli rispondo vivacemente. 
Ci sorridiamo a vicenda e ci incamminiamo sottobraccio verso il bar.


Ciao a tutti, questa storia breve è piaciuta così tanto che mi hanno chiesto di scrivere un seguito. Eccovi accontentati. Ringrazio "Vento di luce" per il consiglio che mi ha dato. Un caloroso saluto dalla vostra Licia (Seiyako)

 
  
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