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Autore: harrypotter_vita    18/09/2020    0 recensioni
Solitamente, ci vuole molto poco per distruggere la vita di qualcuno. Basta sposare la persona sbagliata, oppure dimenticarsi di utilizzare le protezioni quando servono e ritrovarsi con una bocca in più da sfamare in piena crisi economica. Ma non è questo il caso. In effetti, nessuno avrebbe mai pensato che una una pozione non completata in grado di ridurre un essere umano alle dimensioni di una Barbie sarebbe bastata per mandare all'aria i piani di due intere famiglie.
E così, uno Scorpius Malfoy alto neanche dieci centimetri e una Rose Weasley visibilmente irritata si ritrovarono a dover convivere per cercare di risolvere quell'enorme casino che si era venuto a creare, cercando di nascondere tutto il fattaccio agli occhi dell'intera Hogwarts.
Si prospettava essere un settimo anno molto interessante, terribile, sì, ma molto interessante.
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Dal testo:
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" Rose cadde pesantemente in ginocchio, la rabbia sparì completamente dal suo volto, lasciando un'espressione vuota e disperata al suo posto. Era incredibile. Non riusciva ancora a metabolizzare che Scorpius Hyperion Malfoy le aveva appena rovinato la vita. "
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Storia pubblicata anche su wattpad con lo stesso titolo
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 2

CINQUANTA SFUMATURE DI STALKER







 

– Ma dove eri finito?! – Philip braccò Scorpius non appena ebbe superato l'ingresso nella sala comune, trascinandolo dentro. Lo scaraventò al centro della sala e incrociò le braccia al petto, aspettandosi una spiegazione degna della sua scomparsa.
Il biondo mugugnò, dondolando. – Cazzo, ti odio –. Aveva la gote tutte arrossate e la testa che gli girava da matti. Non avrebbe voluto stare così male la prima notte ad Hogwarts. – Se tu non mi avessi riempito il bicchiere adesso sarei ridotto meglio –. E si accasciò con pesantezza su uno dei divanetti, lasciandosi cadere come un sacco di pere cotte.

Faceva fatica a pensare, la testa gli doleva da matti, ma dovette rielaborare tutto quello che era successo nelle ultime poche ore, tipo che si era fatto beccare dalla Weasley mentre le stava leggendo i pensieri.

Oh, cazzo.

Magari non era riuscito a nascondere bene le sue intenzioni per via dell'alcol... Qualunque fosse stato il suo sbaglio, l'avrebbe pagato caro. Non sapeva che Rose fosse in grado di capire quando era sotto incantesimo, una qualità molto notevole, ma che portava inevitabilmente allo stalking come unica via per conoscerla.

Era ormai quasi mezzanotte, tutti stavano dormendo. Scorpius aveva impiegato ore a ritrovare la strada per il dormitorio, già la cena del primo giorno durava più del normale, conciato in quelle condizioni, poi, era un miracolo se non aveva confuso un cesso con la sua stanza.

Zabini rise. – È stato divertente, dai.

Il Malfoy lo guardò accigliato. Non era stato affatto, anzi, aveva quasi rischiato la vita mettendosi contro quella grifondiota. Si tastò il collo e il didietro, sperando che la Weasley non gli avesse ficcato qualcosa dentro alla pelle, era così ubriaco che di sicuro non se ne sarebbe accorto. Quando ebbe appurato che la sua verginità anale era ancora intatta, si ributtò all'indietro sul divano di pelle nera.

– Se avessi saputo che, da ubriaco, avresti rincorso la Weasley non l'avrei fatto –. Disse Philip con nonchalance, sedendosi su una poltrona verde scuro di fronte a lui.

Il biondo si alzò di scatto. – Quanti se ne sono accorti?! – Urlò con il groppone alla gola. Non poteva permettersi che tutta la scuola l'avesse visto correre dietro quella ragazza come uno stupido leccapiedi, o peggio, un molestatore. Addio la sua reputazione, rovinata, in fumo, puff. Già si immaginava la sua testa appesa nel centro della Sala Grande, umiliato e sfigurato dalle amiche oche della Weasley a cui certamente stava raccontando tutto. Salazar, che cazzo di casino.

– Calmati, tesoro, calmati –. L'amico non perse nessuna occasione per potergli ridere in faccia. – Ce ne siamo accorti soltanto io e Albus.

Albus Severus Potter? Il cugino iperprotettivo della rossa che che gli avrebbe certamente spaccato la faccia e ridotto in pezzettini il pene?! Bene, Scorpius avrebbe dovuto cominciare a pensare al suo testamento.

Si sentirono dei passi pesanti scendere dalla scala del dormitori, e Malfoy sobbalzò, preparandosi al peggio. Albus Potter si affacciò alla sala comune, con quei suoi occhi verdi smeraldo, che facevano tanto gola a tutti i ragazzi o ragazze della scuola, ma che in quel momento erano spalancati e grossi quanto due biglie.

– SCORPIUS MALFOY –. Disse ad alta voce, scandendo ogni singola sillaba con un ritmo frustrante. – Che cazzo hai combinato?

Il biondo sorrise, facendo finta di niente. – Nulla... – Borbottò. – È che Philip mi ha riempito il bicchiere in continuazione... – Provò a scusarsi. – Ora, per colpa sua, sono ridotto in questo stato, quindi è Zabini il responsabile dello sverginamento di tua cugina.

Albus girò la testa di scatto verso Philip, che balzò sulla poltrona veloce come una molla. – Non c'entro niente, io!

Scorpius scoppiò a ridere e gli altri due lo guardarono malissimo. - Potresti, per favore, evitare di spaventarla in continuazione? – Albus riprese parola, capendo lo scherzo. – Sono anni che Rose pensa che tu abbia qualche rotella fuori posto, non posso sempre pararti le chiappe –. Si sedette di fianco a lui e incrociò le braccia al petto. – Già la tua e la nostra famiglia non sono molto legate. Evita di fissarla in modo maniacale, il più possibile.

– Appunto, perché non te la fai e basta? – Intervenne Zabini.

Scorpius balzò sull'attenti, consapevole che Albus sarebbe esploso come una bomba nucleare che avrebbe fuso l'intero castello, trasformando tutti gli studenti in mutantie e facendo diventare Hogwarts la nuova casa degli X-men.

Albus aprì la bocca e Zabini alzò un cuscino davanti a sé, per proteggersi da quella furia. Sì, perché Philip era certo che un cuscino di piume fosse la cosa più efficace contro alle radiazioni nucleari e ai migliaia di gradi Celsius. La speranza era l'ultima a morire, no? Certo, ma prima toccava a lui.

– Preferirei che voi due facciate qualcosa, piuttosto –. Disse Albus, guardando Malfoy. – Trovatevi una volta, visto che ti attrae così tanto e fate quello che volete. Basta che non la illudi o non la spaventi–. E continuò a scuotere la testa con rammarico.

Gli altri due ragazzi ci misero qualche secondo a realizzare che erano ancora vivi. Si guardarono negli occhi, disorientati, capendo che essere stati lontani da Albus per l'intera estate aveva cambiato le sorti del loro rapporto.

– Siete fuori strada, lei non mi attrae –. Scorpius ritrovò la sua compostezza, nonostante sentisse ancora gli effetti dell'alcol in corpo. Si sdraiò di nuovo sul divano, incrociando le gambe, e chiuse gli occhi. Era annoiato e stanco, aveva solo voglia di dormire. Oltretutto, doveva anche organizzare il suo piano da stalker. Gli sarebbe servito quanto prima una pozione di camuffamento e un binocolo, provò inoltre a non pensare a quanti soldi avrebbe sborsato per ottenere informazioni da Zack Nott, il ragazzo che raccoglieva tutti i pettegolezzi, per non parlare poi di tutti i metodi poco clandestini che avrebbe usato pur di far confessare a tutta Hogwarts anche il minimo dettaglio su Rose Weasley.

– Allora perché la fissi così? Dai non prendermi in giro –. Zabini continuò ad insistere sulla strategia "portatela a letto", probabilmente perché non era in grado di vivere se non in stretto contatto al suo harem di ragazze.

– Sul serio Philip, non so neanche che tipo di carattere abbia e non ci tengo a saperlo. È sicuramente una rompiscatole –. Ribatté il Malfoy.

– Ahimè, confermo –. Rispose Albus ridendo. – Rompiscatole in senso buono, ovviamente –. E li guardò malissimo, riducendo gli occhi a due fessure.

– Non mi interessa niente di lei, neanche di volerle parlare. Sì, Rose Weasley era carina, non tanto per i lineamenti del viso o la forma del corpo, più per la combo "occhi azzurri + capelli rossi", ma nulla di più. Scorpius ripensò ai suoi fianchi stretti, ai suoi incisivi lunghi, che portavano inevitabilmente lo sguardo alle labbra sottili e alle sue guance piene, non solcate da dei bei zigomi definiti. Era bassa, alta un metro e una pianta, e poi aveva le gambe corte e non ben slanciate. Era oggettivamente attraente, Scorpius non esigeva la perfezione (anche perché di perfetta c'era solo una persona, ed era lui), ma di sicuro non avrebbe mai fatto pensieri su una che fantasticava di infilargli il manico della scopa su per il culo.

In quel momento era troppo stanco per continuare sostenere una conversazione del genere. E poi lui era Scorpius Malfoy, non doveva certo giustificarsi davanti agli altri sul perché stesse guardando una ragazza carina. Entrambi i suoi amici provarono ad entrare nella mente del re dei serpeverde per capire cosa gli stesse frullando in testa. Ridotto com'era non sarebbe stato difficile, e infatti ci riuscirono, ma trovarono i pensieri molto incasinati e stanchi.

– Certo che voi non vi fidate proprio mai –. Scorpius sbuffò, accorgendosi che lo stavano spiando. – Sono stanco, vado a dormire –. Detto ciò salì le scale e richiuse la porta della sua stanza.





Al diavolo il piano di suo padre, aveva fatto l'idiota, e tutto per colpa di quel cazzone di Zabini. Era troppo stanco per mettere a soqquadro la stanza, altrimenti l'avrebbe fatto con piacere.

Aveva impiegato anni, diciassette fottutissimi anni, a riscattare la sua posizione in quanto Malfoy, a ritornare ad essere un re almeno ad Hogwarts. E Philip aveva quasi mandato a monte tutto.

Gli serviva la Weasley, si era reso presto conto che Albus non gli sarebbe bastato. Da non fraintendere, la sua amicizia con lui era stata sincera fin dall'inizio, non era mai partito con l'intento di giocarselo per fama, soltanto dopo aveva capito i vantaggi che quel rapporto gli aveva procurato. Erano sempre stati onesti l'uno con l'altro, ma Scorpius non poteva negare che Albus aveva davvero aiutato la sua famiglia e la sua condizione, almeno lì ad Hogwarts, anche se non era un legame che avesse valore agli occhi del Ministero. Da quando Draco Malfoy era stato scagionato da Azkaban, Harry Potter aveva completamente abbandonato la politica, sotto ogni aspetto. L'unica cosa che legava la famiglia Potter al Ministero era l'amicizia con la Granger, quindi non un legame di sangue, e neanche i Malfoy avevano relazioni di parentela con i Potter. Insomma, una situazione disastrosa se si trattava di riscattarsi agli occhi dell'intera Inghilterra. Albus era stato efficace soltanto ad Hogwarts, gli studenti erano sempre nuovi, dei marmocchi, molto facili da aggirare.

Scorpius non avrebbe mai saputo come ringraziarlo per tutto quello che aveva fatto per lui, anche se inconsapevolmente.


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– Ma dove sei stataaaaa?! – Lavanda, la sua migliore amica, la stava aspettando nella sala comune, quando arrivò con i primini.

– Ho portato i nuovi studenti qui, perché? – Chiese Rose dubbiosa.

– Mi riferivo a quando sei sparita durante la cena –. L'amica sghignazzò. - Avanti, qual'è il suo nome?
Rose alzò gli occhi al cielo: Lavanda era proprio come sua madre, Romilda Vane, pensava solo ai ragazzi.

Disse le ultime cose ai primini e poi li lasciò liberi a scorrazzare nel dormitorio dei Grifondoro come una banda di bestie assatanate, tutti entusiasti di toccare qualsiasi cosa avesse a che fare con la magia. Prese Lavanda per un polso e la trascinò nella sua camera da Caposcuola, comunicante con quella dell'amica, che dormiva insieme a Shay e Lelsie.

Cercò di raccontarle in breve tutto quello che le era successo.

– Scorpius Malfoy... Mh. Niente male direi –. Commentò Lavanda, seduta a gambe incrociate sul suo letto.

– Cosa?!

– Sì, lo so, lo so –. Sospirò la castana, facendo un sorriso divertito. – Mia madre mi ha dato lo stesso nome della sua amica di scuola, Lavanda Brown, che è stata uccisa dalla fazione in cui hanno combattuto i Malfoy –. Riprese a raccontare la storia del suo nome, che ormai ripeteva da anni, troppo fiera. – Ma a me questo Malfoy sembra completamente diverso dagli altri.

Come se tu li avessi mai conosciuti, gli altri pensò Rose. Poi sbuffò, alzando gli occhi al cielo, la sua amica fraintendeva sempre. – Non parlavo di questo, io...

– Non puoi negarlo cara –. Lavanda prese a saltellare entusiasta. – Lui è diverso, e ti punta da un bel po'.

Rose rimase in silenzio per qualche secondo, particolarmente interdetta. – Secondo quale criterio puoi dire che lui mi stia puntando?

– Beh... Cercate sempre di evitarvi, quando non ci riuscite allora vi ignorate, e generalmente respirate la stessa aria... – Cominciò a borbottare, giocando con il copripiumone del suo letto.

– Lavanda –. Rose strizzò gli occhi. – Anche io e te stiamo respirando la stessa aria.

– Appunto! – Esclamò. – Non siamo potenzialmente shippabili?! (4)

Rose sospirò. – No.

Lavanda borbottò qualcosa di incomprensibile:– Si vede che tu non shippi la Ereri. (1)

Ecco cosa era la sua amica: una fangirl pazza e sgravata, completamente irrecuperabile.

Rose scosse la testa, non capendo nulla, e provò a riportare la conversazione su un piano normale. – Il fatto è che io non ho la più pallida idea di chi sia questo! – Commentò infastidita, riferendosi a quel maniaco di Scorpius Malfoy. – È un completo sconosciuto per me, e mi ha molestata. È stato molto inquietante. Non confondiamo il romanticismo con lo stalking, perfavore (3).

L'amica prese un grande respiro, gonfiando le guance in un'espressione buffa. – Uffa –. Borbottò. – Hai di nuovo ragione tu.

La rossa chiuse gli occhi e fece un sorrisino compiaciuto, era ovvio che alla fine l'avrebbe vinta lei, Rose Weasley aveva sempre ragione.

– E cosa intendi fare adesso? Dirlo alla McGranitt? – Chiese Lavanda, affranta che la sua ship non si sarebbe mai realizzata.

– No, non credo. Alla fine era ubriaco, non posso abbonarlo come "maniaco stalker", per ora. Lo devo tener d'occhio.

Lavanda sembrava aver ripreso il suo entusiasmo. Fece un largo sorriso e si cominciò a passarsi la mano nei capelli con impazienza. – Farò una scommessa con le altre ragazze –. Mormorò impercettibilmente Rose spalancò la bocca. Aveva paura.

– Una scommessa su COSA?

L'amica non era minimamente intenzionata a rivelarle il suo piano malvagio, e iniziò a ridacchiare. Si morse il labbro e sfregò le mani tra di loro, come una mosca cattiva che voleva conquistare il mondo.
La porta della stanza si aprì ed entrò Shay. Le salutò con allegria, facendo ondeggiare i suoi fantastici e lisci capelli da indiana.

– SHAY! – Lavanda la braccò subito, trascinandola in un angolino lontano da Rose.

Gli occhi neri della povera vittima cominciarono a scattare qua e là, in cerca di aiuto, per evitare la tortura a cui sarebbe certamente sottoposta. Sapeva che stava succedendo qualcosa di grave.

– Che ne dici se facciamo una scommessa io, te, e Lesly? – Le sussurrò Lavanda in un orecchio, tutta entusiasta.

Shay annuì con vigore, felice che non la stesse torturando, ma che invece avrebbero fracassato i coglioni a qualcun altro. – Di cosa si tratta? – Chiese divertita a bassa voce.

Rose allungò le orecchie, cercando di capire cosa si stessero dicendo le due amiche. Non era niente di buono, ne era certa.

Lavanda fece segno a Shay di avvicinarsi, e si lasciò sfuggire un risolino divertito prima di proporle la sua idea: – Scommettiamo che Rose e Scorpius...

– NON FATE SCOMMESSE SU DI ME CHE VI SENTO!

L'amica ignorò completamente l'urlo della rossa, e concluse la frase: – Scommettiamo che si metteranno insieme?

Rose esplose in uno strillo di indignazione e placcò Lavanda, cominciando a prenderla a cuscinate, mentre quest'ultima urlava stupidi aneddoti come: – SONO UNA DIVERGENTE NON POSSO ESSERE CONTROLLATAAAAA(2) .

Shay, che non era minimamente intenzionata a lasciare la sua datrice di scommesse in balia di una furia rossa, afferrò Rose e la fece rotolare giù dal letto, cercando poi di salvarsi la vita, visto che la rossa aveva afferrato non uno, ma ben due cuscini, l'arma più mortale dentro Hogwarts dopo l'Expelliarmus.

– NON FATE CAZZATE O VI CUSCINO –. Urlò la rossa, minacciandole con le sue armi di distruzione di massa.

Lavanda e Shay si misero sull'attenti, coprendosi le parti vitali come tette e vagina per evitare l'avventarsi su di loro di colpi fatali. Non avrebbero mai ritirato quella scommessa!

In quel momento la porta si aprì e tutte sobbalzarono. Rose prese la giusta mira per distruggere completamente la presenza che stava per fare irruzione nella stanza.

Dopo pochi secondi, Leslie si ritrovò completamente ricoperta di piume con cui erano foderati i cuscini. Spalancò la bocca e gli occhi, stupita, e terrorizzata. Era allergica alle piume.

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Dopo intere ore passate in infermeria le quattro amiche si guardarono negli occhi, silenziose, con Leslie che non aveva ancora detto una parola. Ripensarono al fatto che avevano già rischiato di morire quel giorno, avendo quasi fatto esplodere il vagone del treno con una decorazione floreale costituita interamente di petardi che era stata accidentalmente accesa. Ovviamente, quel fatto non aveva minimamente a che fare con i figli di George. O con i cugini di Rose. O con l'accendino di Albus-cazzone-Potter.

– Emh, Les... – Lavanda si grattò il capo, un po' affranta. – Ci dispiace...

– Vaffanculo –. La vittima si coprì il viso pieno di bubboni rossi con la coperta. – Vaffanculo, ragazze.



________________________

Note:

(1): La Ereri è una ship dell'anime: "Attacco dei giganti". Per quanto io sia una sua grande sostenitrice (e non perché le fan art siano un qualcosa di incredibile, no, no), ammetto che non ha molto senso. Quindi, con questa reference, Lavanda intendeva dire quanto si nota che Rose non shippa una coppia senza senso, proprio perché non crede di poter stare insieme a Scorspius senza un motivo valido.

(2): Una citazione di Divergent

(3): Credo che questo sia il mio motto di vita, dopo aver conosciuto i numerosi film trash/romantici (anzi, oserei dire anti-etici) che sono saltati fuori nell'ultimo decennio. Un molestatore non può essere romanticizzato, così come neanche uno stalker. Ovviamente Scorpius non è nessuno dei due, l'alcol gli ha dato alla testa e voleva solo conoscerla, ma, Rose, non essendo consapevole di quello che era successo, ha fatto bene a poterlo ritenere una persona di cui non fidarsi. Da qui poi ci riconnettiamo al titolo: Esso si riferisce al film "Cinquanta Sfumature di Grigio" (film, perché il libro non l'ho letto), in cui Christian Gray stalkera LETTERALMENTE Anastasya per portarsela a letto, il che, non è un comportamento sano. L'opera ovviamente vi può essere piaciuta o meno, e non sto dicendo che faccia schifo, l'importante è riconoscere universalmente che, se una persona ti traccia il cellulare e i dati personali senza il tuo consenso, non è un romantico con cui fare mlmlml per il resto della tua vita, ma, piuttosto, un pazzo.

(4): Molti magari lo sanno già, e forse sto facendo questa nota inutilmente. In ogni caso, ci tenevo a dire qual è il signicato della parola "ship" o del verbo "shippare" (tralasciando la traduzione letterale, che sarebbe "nave", o l'atto di rubare, che è "scippare"). La parola ship vuol dire, in poche parole, "coppia", una coppia formata da due persone che stanno insieme. Quindi, ad esempio, la dramione (Draco + Hermione) è una ship, la Romione pure, e anche la Drarry. Quando tu utilizzi il verbo "shippare", vuol dire che tu sostieni quella particolare ship, o coppia, e che speri si mettano insieme oppure trovi semplicemente carino il pensiero di due personaggi (o tre) che stanno insieme in una coppia.
Spero di avervi aiutato e comprendere queste nuove parole
😂





Spazio Autrice:

Eccomi con il nuovo capitolo! Per chi aveva già letto il capitolo prima, anzi, i capitoli prima, non si preoccupi, non ho eliminato un capitolo, ho semplicemente unito il primo al secondo, perché erano entrambi piuttosto corti, ma comunque non sono state perse recensioni (perché non c'erano, lol).

Spero vi sia piaciuto, e ritorno qui con terzo il prossimo venerdì :D
Purtroppo ho ripreso la scuola, anche se comunque spero di riuscire ad aggiornare sempre settimanalmente, al massimo ogni due settimane.
   
 
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