Fumetti/Cartoni europei > Altri
Ricorda la storia  |      
Autore: Andrea Micky    18/09/2020    0 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Le_scelte_di_Chuck]
In attesa dell'ispirazione per una nuova storia , ripropongo su questo sito il seguito del mio cross-over Le scelte di Chuck/Supernoobs.
CHUCK'S CHOICE, SUPERNOOBS and relative characters are copyright DHX
Genere: Comico, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Chuck e i Supernoobs di nuovo insieme
by Andrea Micky

I cittadini di Toronto stavano fissando attoniti l’enorme cupola trasparente, che aveva inglobato il famoso hotel “L’acero felice”.
Un’altra cosa strana era che sul retro della bolla si era aperto un foro, da cui, già da parecchi minuti, un grosso raggio azzurro veniva sparato verso il cielo.
E proprio nel punto da cui partiva il raggio, era in corso una violenta battaglia, come si intuiva dalla 6 sagome che si agitavano dietro le finestre dell’edifico, corrispondenti alla sala riservata alla mostra scientifica delle scuole medie.
5 delle sagome erano facilmente identificabili, in quanto si trattava di Chuck McFarlane e dei Supernoobs (Tyler Bowman, Jennifer Shope, Kevin Reynolds e Theodore Roachmont), tutti quanti con indosso i loro costumi da guerrieri, mentre la sesta sagoma apparteneva a Misha, l’amica del cuore di Chuck.
Costei aveva appena messo KO gli altri 5 ragazzi, a cui disse “Ve l’avevo detto che non potevate competere con me. Io vi sono geneticamente superiore”.
A quel punto, c’é un fermo immagine, mentre si sente la voce fuori campo di UD dire “OK! So cosa state pensando su questa situazione e immagino vogliate sapere come ci siamo arrivati. Devo avvertirvi però, che si tratta di una storia lunga, ma anche eccitante. Tutto é cominciato 7 giorni fa, quando...”.

Non appena la campanella suonò, gli alunni della prima media di Cedar Hills si alzarono in piedi per lasciare l’aula di scienze, ma la professoressa Cho disse “Ricordate che il prossimo week-end, la nostra classe si recherà in gita a Toronto, per partecipare alla mostra scientifica delle scuole medie. E che tutti voi dovrete lavorare insieme al progetto che presenteremo”.
“Chi ha voglia di sacrificare un week-end per una stupida mostra?” domandò sottovoce Chuck.
“Io, per esempio” gli rispose sottovoce Misha.
“Ops, scusa” disse Chuck, arrossendo a causa della sua gaffe.
Consultando il registro, la signora Cho aggiunse “Partiremo la mattina presto, in modo da arrivare a destinazione prima di mezzogiorno. E raccomando a tutti voi di mettere il massimo impegno nel progetto di classe, la cui realizzazione verrà diretta dalla signorina Misha, in merito ai suoi eccellenti risultati scolastici”.
Tutti si congratularono subito con Misha, che si limitò a dire “Grazie a tutti per la vostra fiducia, di cui cercherò di essere degna”.
“Se vuoi, posso farmi spedire qualche pezzo avanzato a qualche laboratorio” propose il ricco Joey Adonis.
“Vinceremo con le nostre sole forze” gli rispose Misha.

Sulla via di casa, Misha ammise “Sono così nervosa per questo progetto”.
“Te la caverai benissimo. Del resto, sei bravissima in scienze” la tranquillizzò Chuck.
“Lo so -disse Misha- Ma..”.
Guardando la sua amica negli occhi, mentre le metteva le mani sulle spalle, Chuck promise “Misha, io so che con le tue capacità, ci porterai sicuramente alla vittoria. E comunque vadano le cose, resterò al tuo fianco fino alla fine”.
“Oh, Chuck. Adesso che posso contare su di te, so di essere davvero nei guai” scherzò Misha.
“Cosa vorresti dire?” domandò perplesso Chuck.
“Che di solito, non te la cavi bene in scienze” intervenne UD.
“Già. Durante l’esperimento dell’ultima lezione di chimica, hai quasi fatto saltare in aria la scuola” ridacchiò Misha.
“E non ero neanche entrato in modalità scelta” aggiunse UD.
“Ti preferivo quando eri preoccupata” sbuffò Chuck, fingendosi offeso, ma felice di aver confortato la sua amica.
Nei giorni successivi, l’intera classe s’impegnò molto nel progetto e alla fine, realizzò una speciale calamita collegata ad un motore, che ne avrebbe aumentato l’attrazione magnetica.

E venne il giorno della partenza, da effettuare poco dopo il sorgere del sole.
Con fare entusiasta, la signora Cho chiese ai suoi allievi “Ragazzi, siete pronti a partire?”.
“Si!” rispose altrettanto entusiasta Misha.
“Si” risposero all’unisono tutti gli altri allievi, ancora mezzi addormentati, a causa della levataccia.
Mentre il bus partiva, Misha mostrò alcuni fogli riposti in una cartelletta, proponendo “Perché, per passare il tempo, non ripassiamo gli appunti del nostro progetto?”.
Ma l’unica risposta che la ragazza ottenne fu il respiro dei suoi compagni di viaggio addormentati, con la sola eccezione di Chuck.
“Si. Passameli pure” disse il ragazzo.
Misha passò gli appunti al compagno come lui le aveva chiesto, ma non appena si sedette, la ragazza notò che il giovane McFarlane si era addormentato.
“Non giudicarlo duramente: é stato sveglio tutta la notte per ripassare, in modo da esserti utile” intervenne UD.
Intenerita, Misha reclinò il sedile del suo amico, in modo che stesse più comodo e si appisolò anche lei.

Quando il bus giunse a destinazione, la frenata fu così brusca che l’intera scolaresca si svegliò.
“Siamo arrivati. Tutti giù dal bus” ordinò la signora Cho.
Gli alunni scesero dal veicolo e seguendo la loro insegnante, giunsero nella hall dell’albergo.
“Adesso andate pure a godervi il piccolo rinfresco che la direzione ci ha fatto preparare -disse la donna- E nonostante competerete contro di loro durante la mostra, fate amicizia con gli studenti delle altre scuole”.
Infatti, nella hall c’erano gli allievi di almeno altre 5 scuole medie, che si stavano dirigendo verso una grande sala, dove era stata imbandita una piccola colazione.

Una volta entrati nella sala, Chuck, Misha e UD notarono quasi subito un piccolo vassoio con sopra delle paste dolci e fecero per prenderlo; ma nello stesso momento, qualcun altro ebbe la stessa idea, dando così luogo ad un piacevole incontro.
Infatti, l’allievo di un’altra scuola afferrò il vassoio nello stesso momento e quando Chuck lo guardò in faccia per protestare, si ritrovò davanti Tyler, insieme ai suoi amici Shope, Kevin e Roach.
“Ragazzi! Che bello rivedervi” esclamò Chuck.
“Anche per noi é un piacere, Chuck” gli rispose felice Tyler.
“Come vanno le cose a Cornbury?” chiese Misha.
“La solita routine fra scuola, addestramento e virus” le rispose Shope.
“E come sta la mia cara XR4Ti?” volle sapere UD.
“Fai marcia indietro, scatoletta” lo minacciò Roach.
“Qualcuno teme un po’ di sana concorrenza” lo sfidò il robot.
“Buoni, voi 2. Immagino che anche la vostra scuola partecipi alla fiera” intervenne Misha.
“Immagini bene. La nostra classe, sotto la mia guida, ha realizzato un apparecchio che può separare i vari elementi che compongono una sostanza” spiegò Shope.
“Ma siamo anche qui in missione segreta” bisbigliò Kevin.
“In missione segreta?” domandò sottovoce Chuck.
“Esatto. Infatti, pare che un emissario del virus atterrerà in questa zona stanotte, servendosi della pioggia di meteoriti come copertura” spiegò Tyler.
“Già. Stasera ci sarà una pioggia di meteoriti” si ricordò Misha, dandosi una pacca sulla fronte.
“In mezzo a quei meteoriti, ce ne sarà uno che conterrà un nuovo tipo di virus, anche più avanzato del V-1000” proseguì Tyler.
“Anche peggio del V-1000?” domandò Chuck, che non aveva un bel ricordo di quel virus, che aveva fatto passare a lui e ai Supernoobs un brutto quarto d’ora.
“Già. Ma purtroppo, non ne sappiamo ancora niente” aggiunse Shope.
“Ma dovrebbe avere qualcosa a che fare con quel mega virus spaziale che fluttua nello spazio da qualche tempo” ipotizzò Kevin.
“Mega virus spaziale?” domandò Misha.
“Si tratta di un virus grande quanto un grattacielo, che da qualche settimana vaga nello spazio, senza una meta precisa” spiegò Tyler.
“Ma la Terra é al sicuro, perché in questi giorni Mem e Zen hanno innalzato uno scudo laser, che dovrebbe impedire al virus di raggiungere il nostro pianeta” rassicurò Roach.
“Quindi, il nuovo virus probabilmente arriverà sulla Terra per distruggere lo scudo e permettere l’impatto del mega virus” ipotizzò Chuck.
“Ma lo scudo non può distruggere le meteore? Così si eviterebbero parecchi rischi” notò Misha.
“Purtroppo, per ora, questi scudi spaziali agiscono solo su un tipo di virus alla volta, ma se perfezionati, potranno arrestare definitivamente l’infezione” spiegò Shope.
“Già. La Terra ha avuto l’onore di essere usata per il primo test in assoluto” ammise orgogliosamente Kevin.
“Questa non mi sembra una ragione di vanto” notò UD.
“Ragazzi, tutti qui per l’assegnazione delle camere” avvertì la signora Cho.
“Dobbiamo andare. A presto” si congedò Chuck.
“A presto, allora” ricambiò Tyler.
Più tardi, gli studenti delle varie classi consegnarono i loro progetti agli addetti dell’albergo, che li riposero nelle apposite bacheche, posizionate nella sala riservata alla mostra, per poi passare il resto della giornata a ripassare gli appunti relativi alla realizzazione dei loro lavori.

Quella sera, Chuck e Misha erano sdraiati sui letti della loro camera, mentre UD fluttuava  placidamente in aria, sdraiato sulla schiena.
“Nonostante il pericolo che potrebbe contenere, sono impaziente di vedere la pioggia di meteoriti di stasera. Magari, con un telescopio” ammise Misha.
“Non si può vedere ad occhio nudo?” le chiese Chuck.
“Certo. Ma se avessimo un telescopio, ne ammireremmo meglio la bellezza” spiegò la ragazza.
In quella, qualcuno bussò alla porta e quando Chuck andò ad aprire, si trovò davanti Shope.
“Scusate se vi disturbo, ma volevo chiedervi una cosa. In segreto” disse Shope.
“Entra pure” le disse Chuck, facendole segno di accomodarsi.
Con un movimento furtivo, Shope entrò nella camera dei suoi amici e disse “Dovremmo chiedervi un favore”.
“Chiedi pure” la incitò gentilmente Misha.
“Stasera, io e gli altri intercetteremo le meteore e vorremmo che qualcuno tenesse d’occhio lo sciame durante il nostro intervento” spiegò Shope.
“E vorreste che quel qualcuno fossimo noi” intuì UD.
“Esatto. La vostra però, sarebbe una semplice funzione osservativa” precisò Shope.
“Per noi va bene, anche se avrei preferito avere ancora la mia sfera da battaglia” ammise Chuck.
Facendo una faccia strana, Shope precisò “Ricordate che dovrete solamente avvertici se qualche meteora lascia lo sciame. Non intervenite nella battaglia per nessun motivo”.
“Contate pure su di noi. Ma ci servirebbe un telescopio, per avere una visuale perfetta” notò Misha.
“Nessun problema: me ne sono portata uno da casa, proprio per quest’evenienza” ammise Shope.
“Wow, questo week-end si sta rivelando più eccitante del previsto gioì Chuck.

Quella sera, diversi ragazzi si posizionarono su di una collinetta vicino all’albergo, per osservare bene la pioggia di meteoriti; e fra di loro, c’erano anche il gruppo di Chuck e i Supernoobs.
“La pioggia di meteoriti inizierà fra poco” avvertì Shope.
“Se Chuck e Misha noteranno qualcosa di strano, UD verrà subito a dircelo” stabilì Tyler.
“Ok” rispose Chuck, facendo il saluto militare, insieme ai suoi amici.
“Ecco che comincia” avvertì concitatamente Shope, guardando nel telescopio.
“Oooooh!” esclamarono quasi all’unisono tutti i ragazzi, di fronte allo spettacolo della pioggia di meteoriti nel cielo.
Shope cedette l’utilizzo del telescopio a Misha, che subito avvisò “Un gruppo di meteore si sta staccando dallo sciame e punta verso il centro di Toronto”.
“Andiamo subito ad intercettarle” incitò Tyler.
E mentre i Supernoobs correvano a compiere il loro dovere, Chuck non poté fare a meno di desiderare di lanciarsi nuovamente nella mischia insieme a loro.

Una volta indossati i loro costumi, i Supernoobs attivarono le loro armi laser.
“Roach, tu vola verso le meteore e distruggine più che puoi. A quelle che ti sfuggiranno, penseremo noi con le armi laser” ordinò Tyler.
“Va bene” rispose Roach, lanciandosi verso l’obbiettivo a tutta velocità.
E una volta raggiunte le meteore, Roach cominciò a romperle a suon di pugni, mentre gli altri distruggevano coi laser le poche che sfuggivano ai suoi colpi micidiali.

Misha stava ancora guardando nel telescopio, quando gridò “Chuck una meteora si é staccata dallo sciame e punta verso il boschetto qui vicino”.
“Deve essere quello il meteorite infetto. Gli altri erano solo un diversivo” ipotizzò Chuck.
“Vado subito ad avvertire gli altri” disse UD, volando via.
In quella, Chuck notò che la meteora sospetta stava atterrando nel bosco e il ragazzo non poté fare a meno di correre in quella direzione.
“Chuck, torna indietro” gli gridò Misha.
Ma il ragazzo non le diede retta e notando che la pioggia di meteore si era conclusa, a Misha non restò altro da fare che corrergli dietro.

Nel frattempo, i Supernoobs stavano esaminando i resti delle meteore che avevano distrutto.
“Ragazzi, qui non c’é traccia di alcun virus” realizzò Kevin. “Forse i nostri sospetti erano infondati” ipotizzò Tyler.
In quella, UD arrivò di corsa, gridando “Ragazzi, un meteorite é diretto verso il bosco”.
“Dove sono Chuck e Misha?” gli chiese Shope.
“Se li conosco bene, probabilmente sul luogo dell’impatto” rispose il robot.

Seguendo la traiettoria del meteorite sospetto, Chuck e Misha raggiunsero una vecchia casa abbandonata.
“Qui non c’é traccia di alcun virus” sentenziò Misha, guardandosi intorno.
“Andiamo a vedere più da vicino” propose Chuck.
“Chuck, no” obbiettò la ragazza, mentre il suo amico si avvicinava ulteriormente alla casa.
Ignorandola, Chuck si mise a sbirciare attraverso le finestre e completamente assorto nel controllo, non sentì uno strano scricchiolio provenire dall’interno dell’edificio.
Misha invece lo udì benissimo e con fare guardingo, la ragazza entrò nella casa, facendo ben attenzione a dove metteva i piedi.
Improvvisamente, qualcosa le sfrecciò accanto, sollevando una nuvola di polvere, che la fece starnutire ripetutamente.
“Misha, che succede?” domandò allarmato Chuck, accorrendo sul posto.
“Chuck, il virus!” esclamò Misha, fra uno starnuto e l’altro.
Solo allora, Chuck notò una sagoma nera sparire nella vegetazione e disse “Corriamo ad avvertire gli altri”.

Fortunatamente, proprio in quel momento, Tyler si teletrasportò sul luogo, assieme a UD e al resto del gruppo.
“Avete trovato il virus?” chiese Tyler.
“Si é nascosto proprio lì” rispose Chuck, indicando il cespuglio dove si era nascosta la sagoma nera.
“Fermatelo” incitò Misha, correndo fuori dalla casa.
Con una fulminea rapidità, i Supernoobs attivarono le loro armi laser e polverizzarono il cespuglio, ma l’unico risultato che ottennero fu quello di far fuggire il procione che si era nascosto al suo interno.
“Hey, ma quello é solamente un procione” obbiettò Kevin.
“Eppure il meteorite é atterrato proprio qui” insisté Chuck.
“Forse il virus é nascosto in quella casa abbandonata” ipotizzò Roach.
“Se é così, ci penso io a snidarlo” dichiarò risoluta Shope, generando una tromba d’aria, che entrò nella casa, aggiungendo ulteriori danni a quelli già esistenti, senza però trovare nulla.
“Qui non ci sono tracce di virus” dichiarò Shope.
“Allora é meglio tornare in albergo, prima che scatti il coprifuoco” suggerì Misha.
Con tono di rimprovero, Tyler disse “Già. Comunque avete fatto una grossa sciocchezza: cosa sarebbe successo se un virus vi avesse attaccati?”.
“La colpa é stata mia” ammise Chuck.
“Beh, spero che in futuro, ci penserai su 2 volte prima di mettere nuovamente a repentaglio la vita tua e di Misha” lo rimproverò aspramente Tyler.
In silenzio, il gruppo di ragazzi tornò all’albergo; e durante il tragitto, Chuck pensò tristemente “Probabilmente, é un bene che la mia sfera da battaglia non funzioni più. Se fossi ancora uno dei Supernoobs, avrei combinato un sacco di guai”.

Quando tutti furono rientrati in albergo, Chuck non se la sentì di salire in camera e rimase nella hall dell’albergo a pensare.
“Chuck, che ti succede? - gli chiese UD- In passato, hai combinato dei guai, ma non te la sei mai presa in questo modo”.
“Non ne avevo mai combinato uno così grande” precisò il ragazzo.
“Andiamo, nessuno si é fatto male” lo incoraggiò UD.
“Non é questo il punto: se a Misha fosse successo qualcosa, non me lo sarei mai perdonato. Lei per me c’é sempre e io la ricambio coinvolgendola continuamente nei miei disastri” sbraitò Chuck.
“Ma lei ti ha sempre perdonato” gli ricordò la signora Cho, sbucandogli improvvisamente alle spalle.
“Oh, signora Cho. Scusi il mio urlo” disse il ragazzo.
Mettendo una mano sulla spalla del suo allievo, l’insegnante gli disse “Chuck, in vita tua commetterai sicuramente degli errori. Ma se vuoi diventare un vero uomo, dovrai anche affrontarli. Ad alcuni potrai rimediare e ad altri no, ma se almeno ci proverai, il loro peso ti sembrerà meno insostenibile”.
“Grazie, signora Cho. Adesso mi sento meglio” disse Chuck, rinfrancato da quelle parole.
“Ho solo fatto il mio dovere d’insegnante” sorrise lei.

Quando raggiunse la sua camera sua e di Misha, Chuck vide Joey Adonis uscire soddisfatto dalla stanza.
“Joey, che ci fai qui?” domandò sorpreso Chuck.
“Ho consegnato a Misha il materiale che mi aveva chiesto di procurarle” rispose il ricco ragazzino.
“Quale materiale?” domandò Chuck, sempre più confuso.
“Poco fa, Misha mi ha chiesto di procurarle del materiale per fare un upgrade al nostro progetto scolastico. E grazie ai miei soldi, le ho procurato i componenti che mi aveva chiesto” spiegò Joey.
“Ma Misha aveva detto di farcela con le nostre sole forze” gli ricordò Chuck.
“In guerra, tutto é lecito” replicò Joey, andandosene.

Confuso, Chuck entrò in camera e trovò Misha intenta trafficare intorno ad alcuni circuiti dall’aspetto sofisticato.
“Misha, che stai facendo?” domandò sorpreso Chuck.
“Sto costruendo qualcosa che migliorerà il nostro super magnete” rispose la ragazza, senza smettere di armeggiare.
“A quest’ora?” insisté Chuck.
“L’ispirazione non conosce orari, Chuck” sentenziò solennemente Misha.
“Vero anche questo” riconobbe il ragazzo, fissandola attentamente.
“Tu mettiti pure a dormire. Io cercherò di fare meno rumore possibile, mentre lavoro” assicurò Misha.
“D’accordo” disse Chuck, che però rimase sveglio tutta la notte, a causa del senso d’inquietudine che lo attanagliava.

La mattina dopo, Tyler i suoi amici erano intenti a fare colazione ad un tavolo dell’albergo, quando qualcosa colpì il ragazzo sul collo.
Sorpreso, Tyler scoprì che si trattava di una pallina di carta arrotolata, su cui c’era scritto: INVENTATI UNA SCUSA E PARLA IN PRIVATO CON CHUCK.
Confuso, Tyler si guardò intorno e vide UD lanciargli una strana occhiata, mentre seguiva Chuck e Misha.

Chuck e Misha si erano appena seduti a tavola, quando Tyler li raggiunse.
“Ciao, Tyler. Che succede?” chiese Chuck.
“Devo parlarti di una cosa. In privato” rispose il ragazzo, con fare incerto.
“Vai pure, Chuck. Io ti aspetto qui” gli disse Misha.
“Ok. Allora andiamo in bagno. Lì c’é privacy” rifletté Tyler.
“Ok” rispose Chuck, alzando le spalle.

Dopo aver messo UD a fare il palo, Tyler e Chuck si rifugiarono nella toilette maschile.
“Allora Chuck, che succede?” chiese risolutamente Tyler.
“Ieri sera, il virus si é sostituito a Misha” dichiarò Chuck.
“Cosa? Ma che stai dicendo?” domandò sorpreso Tyler.
“Senti, io conosco Misha da quando eravamo piccoli e ti posso assicurare che quella seduta a tavola con me, non era lei. Sembra lei, parla come lei, si muove come lei...ma non é lei” insisté Chuck.
“Senti Chuck… io credo che tu abbia perso la testa” sentenziò Tyler.
“Anch’io la penso così” ammise tristemente UD.
“Bene, bene. E così, il nostro McFarlane fa il doppiogiochista” intervenne Joey, arrivando all’improvviso.
“No, Joey -negò Chuck- Io e Tyler stiamo parlando di faccende personali e non della mostra di oggi”.
“Sei un traditore e per questo devi essere punito” disse malignamente Joey, mentre iniziava a mutare aspetto.
Inizialmente, le sue unghie si allungarono, poi la sua pelle diventò gialla ed infine, le sue dimensioni aumentarono, fino a che il giovane Adonis raggiunse il soffitto.
“Joey é stato infettato dal virus” gemette Chuck.
“Roaaar!” confermò Joey, ruggendo ferocemente, mentre alzava il braccio destro per attaccare.
“Oh,oh” gemette UD.

I vari studenti stavano facendo colazione, quando Joey abbatté il muro della toilette, mettendosi poi ringhiare ferocemente.
“Tutti fuori” urlò la signora Cho, mentre gli studenti e il personale dell’albergo fuggivano terrorizzati.
“Cosa? Il virus é riuscito ad arrivare sulla Terra?” domandò sorpreso Kevin.
“A quanto pare, si” disse Shope, impugnando la sua sfera da battaglia.

Grazie al teletrasporto, Tyler, Chuck e UD avevano evitato l’attacco di Joey.
“Sia lodata la tua sfera da battaglia, Tyler” sospirò UD.
“Dobbiamo fermare quel virus, prima che qualcuno si faccia male” disse Tyler, valutando la situazione.
“É meglio che andiate anche a controllare la sala coi progetti scolastici -suggerì Chuck- Credo che ci sia una sorpresina anche lì”.
“D’accordo. Ma avremo bisogno di aiuto...” notò Tyler, mentre frugava in una tasca dei suoi pantaloni...da cui estrasse la sfera da battaglia gialla.
“Hey, la mia sfera da battaglia!” esclamò sorpreso Chuck.
“Già. Dopo averla riparata, era necessario aspettare un certo lasso di tempo, per evitare un sovraccarico quasi letale. E quel periodo, finisce proprio oggi” spiegò Tyler, porgendo la sfera a Chuck.
“Sei certo di volermela riaffidare dopo il mio guaio di ieri sera?” chiese Chuck.
“Rideresti, se ti raccontassi dei guai che abbiamo combinato noi” sorrise Tyler.
“Grazie per la fiducia” disse commosso Chuck, mentre riattivava la sua sfera da battaglia.

Nonostante gli ospiti dell’albergo fossero fuggiti, Joey stava continuando la sua opera di distruzione; ma ad un certo punto, Shope, Kevin e Roach gli si pararono davanti.
“Non fare un altro passo, o dovrai vedertela con noi” minacciò Shope.
“Lasciate che mi occupi io di lui, ragazzi” disse una vocina, subito prima che Joey venisse colpito in piena faccia da una forza invisibile, che lo fece cadere a terra.
“Niente di personale, Joey” disse Chuck, tornando alle sue dimensioni naturali.
Shope, Kevin e Roach furono molto felici di vedere Chuck combattere nuovamente al loro fianco, ma non ebbero il tempo di gioire, perché Tyler si teletrasportò di fianco a loro, ordinando “Shope, vai a  vedere la sala coi progetti scolastici. Secondo Chuck, lì sta per avvenire qualcosa”.
“Vado subito” disse Shope, correndo via, mentre Joey si rialzava in piedi, deciso a combattere ancora.

La signora Cho stava facendo la conta dei suoi allievi, quando realizzò “Mancano 3 studenti all’appello”.
“Solo 2” precisò un cameriere, notando uno stordito Joey Adonis uscire dall’albergo.
La signora Cho corse subito verso il ragazzo, che crollò a terra; e subito dopo, una strana cupola trasparente avvolse l’albergo.
“Hey, che sta succedendo?” domandò sorpresa la donna, mentre dalla cupola, uno strano raggio azzurro veniva sparato verso il cielo.

Shope aveva appena raggiunto la sala coi progetti scolastici, quando vide Misha uscirne.
“Misha, che ci fai qui?” le chiese Shope, correndo verso di lei.
“Stavo controllando che nessuno fosse rimasto qui e ho scoperto qualcosa che devi vedere” spiegò Misha, avvicinandosi a lei.
“Attenta, Shope” gridò Chuck, arrivando di corsa con gli altri Supernoobs.
E prima che qualcuno potesse fermarlo, il giovane McFarlane attivò la sua  arma laser e sparò una raffica di colpi verso Misha, che crollò a terra priva di conoscenza, con il corpo pieno di ferite.

A bordo della Galacticus, Mem e Zem si stavano concedendo un momento di relax, gustando una deliziosa torta alla frutta.
Improvvisamente XR4Ti avvertì “Attenzione: lo scudo spaziale é stato attraversato da un raggio di origine sconosciuta”.
“Cosa? Com’é possibile?” chiese Zen.
“Le coordinate del raggio coincidono con quelle dell’albergo in cui dovrebbero essere i novellini” disse Mem, consultando i dati del computer. 
“Il raggio sta attirando il mega virus spaziale verso la Terra” aggiunse XR4Ti.
Allora Zen tentò di mettersi in contatto coi Supernoobs, ma le vie di trasmissione non funzionavo.
“Andiamo a vedere che succede direttamente sul posto” decise Mem, facendo decollare l’astronave.

Il mega virus spaziale stava viaggiando nello spazio senza una meta precisa, quando un raggio blu lo colpì, attirandolo verso la Terra.
“Uuuur!” mugugnò il virus, mentre sulla sua superficie si aprivano 6 occhi identici a quelli di un ragno. 

I Supernoobs stavano ancora fissando sconvolti il corpo di Misha.
“Chuck, ma come hai potuto sparare a Misha?” sbraitò Shope.
“Gia! Cosa ti é saltato in mente?” rincarò Kevin.
“Quella non é Misha” ribatté risoluto Chuck.
“Cosa?” chiese confuso Roach.
“Fidatevi di lui” disse Tyler.
E in quel momento, Misha riaprì gli occhi e si rialzò in piedi, mentre le sue ferite guarivano ad una velocità prodigiosa.
“Complimenti. Quando mi hai scoperto?” domandò la falsa Misha.
“Quasi subito. Conosco Misha troppo bene per farmi ingannare da te” rispose Chuck.
“Tu sei il virus che dovevamo intercettare ieri sera” realizzò Kevin.
“Esatto -confermò l’impostore- Io sono il V-3000 e sono stato creato per infiltrarmi tra gli umani e diffondere l’infezione in modalità furtiva, anziché in piena vista come di consueto”.
“Ma come fai ad essere identico a Misha?” chiese Roach.
“Mi basta un piccolo campione di DNA per svilupparmi e quando la ragazza ha starnutito...” spiegò il virus.
“Dov’é la vera Misha?” domandò infuriato Chuck.
“L’ultima volta che l’ho vista, era precipitata nel pavimento crollato della casa in cui ero atterrato” rispose il V-3000.
“Vado subito a cercarla” disse Tyler, teletrasportandosi via, per tornare istantaneamente nel punto di partenza.
“É inutile: ho eretto un campo di forza intorno a quest’edificio, così che nessuno interferisse con l’azione del raggio traente da me costruito. Ovviamente, non si può né entrare né uscire” spiegò il V-3000.
“Scommetto che hai collegato la batteria di ieri sera al nostro progetto scolastico” l’accusò Chuck.
“Ma lo scudo spaziale disintegrerà il mega virus prima che raggiunga la Terra” notò Shope.
“Errore: il raggio traente é stato realizzato in modo che possa perforare lo scudo e permettere al mega virus di raggiungere la Terra senza problemi” la corresse il V-3000.
“Allora, disattiviamo quel raggio” ordinò Tyler, mentre lui e gli altri assumevano la posizione d’attacco.
“Non potete fermarmi. Io vi sono superiore, grazie alla mia struttura genetica” li avvertì il V-3000.
In quella, il tempo si fermò e UD si mise a girare vorticosamente su se stesso, entrando in modalità scelta.

Erano passate diverse ore da quando Misha aveva visto quella sua inquietante gemella e indietreggiando spaventata, aveva messo il piede in fallo, precipitando nella cantina della casa abbandonata.
La caduta l’aveva fatta svenire, ma una volta risvegliatasi, Misha aveva cercato un modo per uscire di lì e visto che le scale erano crollate, alla ragazza non restò altro da fare che tentare di arrampicarsi sulla parete; ma tutti i suoi tentativi si rivelarono vani.
Scoraggiata, Misha si sedette contro il muro e pensò “Ormai  quel virus avrà sicuramente ingannato Chuck e gli altri e io resterò per sempre qui”. 
In quella però, un piccolo oggetto sfondò il soffitto e atterrò a pochi passi da lei, riaccendendo le sue speranze.

“Rilevo un’anomalia” avvertì XR4Ti, mentre la Galacticus sfrecciava a super velocità verso Toronto.
“Ce ne occuperemo dopo” disse Zen, concentrato sulla guida.
“Veramente, credo che riguardi ciò che sta avvenendo nella nostra destinazione” insisté il computer, mostrando alcuni dati ai 2 alieni.
“Accidenti!” esclamarono all’unisono Mem e Zen, quando videro in cosa consisteva l’anomalia.

“Cos’è successo?” chiese Shope, quando il tempo riprese a scorrere.
“UD era entrato in modalità scelta” le rispose Chuck.
“Ne parleremo dopo: adesso, all’attacco” ordinò Tyler.
Immediatamente, Roach si lanciò verso il V-3000, tentando di colpirlo con i suoi pugni giganti; ma il virus fu più lesto e bloccò l’attacco, centrandogli poi la mandibola con un calcio.
Allora, Kevin mutò in un rinoceronte e si lanciò alla carica, travolgendo il V-3000, riportandolo nella sala degli esperimenti scientifici; ma il virus piantò le gambe nel terreno, arrestando la carica del pachiderma, per poi afferrarlo per il corno e scagliarlo contro Roach, centrandolo.
Intervenne Shope, che tentò di colpire il nemico coi suoi fulmini, ma muovendosi a super velocità, il V-3000 non solo schivò l’attacco, ma colpì la ragazza in piena faccia con un uppercut, facendola volare contro il muro.
A quel punto, Tyler e Chuck tentarono un attacco combinato: Chuck si miniaturizzo, attaccando diverse volte il V-3000, mentre Tyler si teletrasportava da un punto all’altro della stanza, sparandogli con la sua arma laser.
Ma proprio quando sembrava battuto, il V-3000 reagì, colpendo Chuck con un violento schiaffo, scagliandolo proprio nel punto in cui Tyler si stava teletrasportando, facendo volare i 2 ragazzi a parecchi metri di distanza.
Approfittando della confusione, UD si lanciò verso il raggio traente per disattivarlo, ma il V-3000 staccò la gamba di un tavolo e la lanciò verso il robot, abbattendolo.
“Ve l’avevo detto che non potevate competere con me. Io vi sono geneticamente superiore” disse il virus, con un tono di voce molto duro.
A questo punto, c’é un fermo immagine, mentre si sente la voce fuori campo di UD dire “Ecco. Adesso sapete come siamo arrivati a questo punto della storia. Ma non andatevene, perché adesso arriva il gran finale...che speriamo essere lieto”.

Grazie al suo sistema di occultamento, la Galacticus si mise a sorvolare il campo di forza, senza che nessuno la vedesse.
“Posso aprire un varco nella cupola, ma rimarrà aperto solo per pochi secondi” avvertì XR4Ti.
“Saranno più che sufficienti per far entrare l’arma segreta” disse Mem, virgolettando le ultime parole del discorso. 
“O meglio, l’anomalia di poco fa” precisò Zen.
Allora, XR4Ti colpì la cupola con un raggio, che aprì un foro delle dimensioni di un hula hoop, in cui qualcuno, che si muoveva a velocità supersonica, s’infilò.
Diverse persone sentirono una violenta raffica di vento passare loro accanto, ma non ci fecero caso, prese com’erano a fissare la cupola.

“Il mega virus arriverà sulla terra fra 5 minuti” avvertì Shope, notando il timer del raggio traente.
“E i comandi del raggio sono bloccati” aggiunse il V-3000.
“Dobbiamo comunque fare qualcosa” disse Chuck, miniaturizzandosi mentre si lanciava verso il macchinario, con l’intenzione di distruggerlo.
Ma muovendosi a super velocità, il V-3000 lo intercettò, per poi stringerlo con forza nella sua mano destra.
“Chuck!” esclamò Tyler, mentre il suo amico tentava di liberarsi.
Avvicinandoselo al viso, il V-3000 gli disse “Tu non sei mai stato in grado di battermi. E comunque, non sei neppure un vero guerriero: sei solo un ragazzino irresponsabile”.
“Già. Ma so di chi fidarmi” replicò Chuck.
Improvvisamente, qualcuno che si muoveva velocemente quanto il V-3000 entrò nella sala e colpì il virus, facendogli mollare la presa, per poi crivellarlo di raggi laser, ferendolo gravemente.
I Supernoobs rimasero sbalorditi da quell’intervento e il loro stupore crebbe ulteriormente, quando videro che quel qualcuno altri non era che Misha, con indosso una tuta da guerriero, con una sfera da battaglia di colore bianco al centro del petto.
“Sono intervenuta in tempo, a quanto pare” disse Misha.
“Spero non vi dispiaccia se, con la sua ultima scelta, Chuck le ha fornito una sfera da battaglia” disse UD.

“Mancano 2 minuti e 30 secondi all’arrivo del mega virus sulla Terra” avvertì XR4Ti.
“Se raggiunge la Terra, l’intera popolazione mondiale sarà infettata in poche ore” rincarò Mem.
“Forza, novellini. Che state facendo lì dentro?” chiese Zen.

“E così, anche tu hai una sfera da battaglia, adesso” sbottò il V-3000, mentre si rigenerava.
“Esatto. E ora, lasciaci disattivare quel raggio” gli intimò Misha.
“Mai. Devo completare la mia missione” rispose il V-3000, lanciandosi verso Misha, che fece altrettanto.
I 2 contendenti diedero il via ad un duello a folle velocità, che generò un forte vento, che fece volare il mobilio della stanza in tutte le direzioni.
Ad un certo punto però, quando Il V-3000 e Misha correvano fianco a fianco, quest’ultima frenò bruscamente, lasciandosi sorpassare dal suo avversario, a cui la ragazza sparò nell’articolazione del ginocchio  destro con la sua arma laser, facendolo capottare.
A quel punto, Chuck si rimpicciolì e colpì il virus a mezz’aria, scagliandolo verso Roach, che fece la stessa cosa, spedendo il V-3000 verso Kevin, mutatosi in gorilla, che a sua volta spedì il virus verso Shope, che prima lo fulminò e poi lo rinchiuse in un tornado; e quando il V-3000 fu sul punto di liberarsi, Tyler lo colpì alla spalle con l’estrattore, che gli conficcò in pieno petto.
“Non riuscirò a trattenerlo per molto. Fai in fretta, Tyler” disse Shope, mentre cercava di mantenere integro il tornado.

Nel frattempo, Misha si avventò sui comandi del raggio, che erano protetti da una serie di codici, come aveva detto il V-3000.
“Ci vorranno ore per sbloccarli tutti” realizzò Misha.
“Siamo spacciati, allora -si disperò Kevin- Siamo...”.
Ricorrendo alla sua super velocità, Misha hackerò tutti i codici in pochi secondi, accedendo così ai comandi del raggio.
“Oh, sei stata veloce” ammise Kevin, imbarazzato della sua scenata.
Emettendo una verso rabbioso, Il V-3000 (che ora aveva le sembianze di un corpo spellato) si liberò, scaglio Tyler lontano e si diresse risoluto verso Misha.
“Giù le mani dalla mia amica” intimò Chuck, riducendo le sue dimensioni, per poi colpire il virus in piena faccia.
Anche Kevin e Roach si avventarono sul virus, ma il V-3000 si riprese in tempo dal colpo e reagì, atterrando i 2 ragazzi con un doppio uppercut sul mento.
“Se vuoi Misha, dovrai prima passare su di me” giurò Chck, sparando ripetutamente con la sua arma laser, mentre si metteva schiena contro schiena rispetto alla sua amica.
I colpi del ragazzo andarono a segno e sebbene la guarigione fosse più lenta rispetto a prima, il V-3000 continuò ad avanzare implacabile verso il raggio traente.
Pur consapevole del pericolo che si avvicinava, Misha non abbandonò la sua posizione e continuò a lavorare febbrilmente sui comandi del raggio.
Aumentando la sua andatura, il V-3000 si avvicinò a Chuck e lo tempestò di pugni, ma il ragazzo resistette stoicamente e non si spostò di un millimetro.
“Lascialo stare” intimò Misha, sparando a sua volta.
Ma ignorando quei colpi, il V-3000 si preparò ad attaccare nuovamente, quando una strana forza cominciò a risucchiarlo.
E quando il virus si voltò per capire cosa stesse succedendo, vide Tyler maneggiare il progetto che la sua classe aveva costruito per la mostra, mentre Shope lo collegava alla batteria che il V-3000 stesso aveva costruito la sera prima.
“Davvero ironico, vero?” domandò Tyler, impugnando un tubo flessibile, collegato ad un contenitore di metallo di grosso diametro, sormontato da una cupola di plastica.
“Vediamo che succede se upgradiamo il nostro progetto” disse Shope, mentre collegava la batteria del raggio all’alimentazione del suo separatore di elementi.
Senza possibilità di fuga, il V-3000 venne risucchiato dal tubo, finendo nella conca di metallo, che si rivelò essere una centrifuga, in cui il virus cominciò a girare a gran velocità.
Emettendo un verso simile ad uno stridio, il V-3000 ritornò alla sua forma iniziale, mentre veniva separato dal DNA di Misha, che gli aveva permesso di prenderne le sembianze.
Per impedire un eventuale ricongiungimento, Tyler infilò l’estrattore nella macchina e risucchiò il V-3000 nell’arma, che lo disintegrò.
“Vittoria!” annunciò Tyler.
“E adesso, rispediamo il mega virus nello spazio” disse Misha, mentre invertiva la polarità del raggio traente, il cui timer era quasi arrivato a zero.

Il mega virus aveva appena attraversato il buco nello scudo spaziale, quando lo stesso raggio che lo aveva trascinato verso la Terra cominciò a spingerlo indietro.
Avendo invertito la sua polarità inoltre, il raggio risanò il buco nello scudo, col risultato che, quando il mega virus lo toccò, cominciò a ridursi in innocuo pulviscolo spaziale.
“Uuuurh!” urlò il virus, prima di dissolversi per sempre.

“Ce l’abbiamo fatta” esultò Chuck, ansimando rumorosamente.
“Ma tu stai bene?” gli chiese preoccupata Misha.
“Ho qualche livido, ma sopravviverò” assicurò il ragazzo.
“Comunque, siete stati entrambi bravissimi” ammise Kevin.
In quella, la batteria costruita dal V-3000 cominciò ad emettere una serie di preoccupanti BEEP.
“Sembra che aver collegato 2 progetti alla batteria, abbia causato un sovraccarico” ipotizzò Roach.
“Uh, Tyler...credo sia meglio se ci teletrasporti via di qui” propose Shope.
Tutti quanti si strinsero intorno a Tyler, che teletrasportò l’intero gruppo fuori dalla stanza, subito prima che la batteria esplodesse.

“I novellini ce l’hanno fatta!” esultò Mem, osservando la distruzione del mega virus sul maxi schermo della Galacticus.
“E hanno causato meno danni del solito” ammise Zen.
In quella, una buona parte dell’albergo saltò in aria, generando una gran vampata di fuoco, che ammutolì tutti i presenti.
“Come non detto” sbottarono i 2 alieni.

Quel pomeriggio, il presidente della giuria, che avrebbe dovuto valutare i progetti della varie scuole, annunciò “Dato che un’esplosione di natura ignota ha distrutto tutti i progetti, la mostra é annullata. E i soldi del premio, destinati alla scuola vincitrice, saranno usati dall’albergo per le riparazioni”.
Dalla folla si levò un mormorio di delusione, mentre Shope disse “Peccato che i nostri progetti siano andati distrutti”.
“Già. Sarebbe stato un onore per me, confrontare il mio con il tuo” ammise Misha.
“Visto che entrambi hanno avuto un certa importanza durante la nostra avventura, optiamo per un pareggio” propose Tyler.
“Ok!” accettarono le 2 ragazze, stringendosi sportivamente la mano.

E venne il momento della partenza, segnato da un ultimo incontro fra i 2 gruppi di ragazzi.
“Siete sicuri di volerci lasciare le sfere da battaglia?” chiese Chuck.
“Certo: un paio di riserve a Cedar Hills ci faranno sicuramente comodo” confermò Tyler.
“E comunque, ci sarò io ad assicurarmi che tu non combini guai” promise Misha, dando una giocosa gomitata al suo amico.
“Ahia! Attenta ai miei lividi” si lamentò lui, sorridendole.
E mentre i 2 gruppi di amici si allontanavano, Tyler chiese “Secondo voi, chi di loro 2 farà la prima mossa?”.
“Ovviamente Misha: in queste faccende, le femmine sono più sveglie dei maschi” affermò Shope.

Durante il viaggio di ritorno a Cedar Hills, UD non badò molto al paesaggio, in quanto preferì tenere lo sguardo posato su Chuck e Misha, che dormivano appoggiati l’uno all’altra, sorridendo.

FINE

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Altri / Vai alla pagina dell'autore: Andrea Micky