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Autore: ARed    18/09/2020    8 recensioni
Isabella Swan e Edward Cullen sono due agenti speciali del FBI, non si conoscono, non si sono mai visti, ma quando viene ritrovata una scatola incisa con i loro numeri di matricola di quando frequentavano Quantico, si ritrovano a lavorare assieme a New York; all’interno vi troveranno disegni, frasi, numeri, enigmi.. tutto avvolto nel mistero.
Ogni cosa ruota attorno al loro presente, al passato, al lavoro.. ma non ne capiscono il perché.
“Mi sentivo violata, come se qualcuno, in quel momento, avesse il controllo della mia vita”
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Dove eravamo rimasti..
Edward, Emmett e Black partono per il Wisconsin e  riescono a prendere il Greco che si nasconde in un rifugio per gli orsi nel bel mezzo della foresta. 
Al ritorno a New York Charlie consegna ad Edward il testamento biologico di Bella, in cui chiede di interrompere la respirazione artificiale dopo dieci giorni di coma.
 
CAPITOLO 19
HAZEN ST
BRONX - NY
 
 
16 marzo 2019
-8 giorni 
 
Nulla era cambiato, Bella continuava a respirare grazie ad una macchina. Il Greco era stato interrogato da Black, non aveva detto nulla. 
 
17 marzo 2019
-7 giorni
 
Come previsto il Greco era scappato dalla sua stanza, mettendo fuori gioco le due guardie, per raggiungere la camera di Bella. Voleva portare a termine la sua missione. Lo avevo aspettato dietro la porta, si era avvicinato a lei, intenzionato a staccare il macchinario che la teneva in vita, l’avevo fermato e solo il pensiero di mia figlia e di Bella mi aveva impedito di ucciderlo.
L’avevo fatto trasferire al centro operativo in isolamento, aveva rinunciato a qualsiasi forma di difesa legale, diceva che era in grado di farlo da solo. 
 
18 marzo 2019
-6 giorni
 
Passavo tutto il giorno al centro operativo, sostituivo Bella nelle sue mansioni di Direttore, alla sera tornavo da lei in ospedale, le parlavo per ore, finché il sonno e la stanchezza non avevano la meglio su di me. 
Chloe si era trasferita da Alice, mia sorella Liz aveva insistito per ospitarla a casa sua nel New Jersey, ma mi sentivo più al sicuro se a prendersi cura di lei ci fosse stato un agente dell’FBI. 
 
19 marzo 2019
-5 giorni 
 
Il suo cuore aveva smesso di battere per venti secondi, i medici l’avevano rianimata. Dopo le sette di sera del 24 marzo non l’avrebbero più fatto. 
 
20 marzo 2019
-4 giorni 
 
Avevo chiesto a Black di farmi avere una copia degli interrogatori che aveva fatto alla banda che aveva rapinato la Deutsche Bank il giorno del mio processo. In quattro ore di filmato non spiegavano mai perché tra le loro richieste ci fosse la presenza del Direttore dell’FBI.
Il giorno dopo gli avrei interrogati io stesso. 
Come ogni sera alle sei lasciai l’ufficio, avevo coordinato un paio di operazioni con cui avevamo smantellato un gruppo terroristico e arrestato un magnate russo, nulla a che fare con i disegni.
« Papà? », mi chiamò mia figlia mentre entravamo in ascensore, « Vai da Bella? ».
Le sorrisi, lasciandole una carezza sul volto, la stavo trascurando e nel mio profondo desideravo che tornasse al sicuro da sua madre, ma un’altra parte di me, quella egoista, voleva che rimanesse lì con me per sempre.
« Si », le risposi mentre quella scatola di latta ci portava verso il parcheggio sotterraneo.
« Dalle un bacio da parte mia e dille che è tutto pronto » 
« Per cosa? » 
« Quella cosa », disse lasciandomi un bacio sulla guancia prima di salire con Alice nella sua macchina.
Vidi Leah e Renèe uscire dalla camera di Bella, loro non mi notarono ed io non feci nulla per essere visto, mi sentivo colpevole e le loro occhiate di certo non mi aiutavano a diminuire quel senso di colpa che mi seguiva da quasi una settimana. 
Quando entrai nella camera di Bella notai il dottor Masen compilare la sua cartella medica, in sei giorni nulla era cambiato, « Buona sera agente Cullen », mi salutò con un mezzo sorriso.
« Dottor Masen » 
« Io qui ho finito », disse ponendo la cartella alla base del letto di Bella.
« Perché Bella non riesce a respirare in maniera autonoma? », domandai quando il dottore aveva già raggiunto la porta, si voltò verso di me, era serio.
« Quando la pallottola ha attraversato il suo corpo ha lacerato la carotide, il cervello è rimasto per pochi secondi senza ossigeno. Il respiro è regolato da un gruppo di neuroni indipendenti situati nel 
sistema nervoso centrale. Quando questa funzione viene compromessa, come nel caso del Direttore,  la respirazione si ferma momentaneamente ed è necessario intervenire con un macchinario », spiegò in modo chiaro. 
« Come si risolve? », doveva esserci qualcosa, dopotutto era uno dei migliori chirurghi dello Stato. 
« Tempo », disse in un sussurro.
« Quanto? », sapevo la risposta, ma da masochista quale ero, mi piaceva farmi del male. 
« Pochi giorni o settimane » 
« Bella non ha tempo », mancavano poco meno di quattro giorni, e Bella non mostrava nessun margine di miglioramento. 
« Dipende solo da lei.. io non posso fare più nulla » 
« Certo.. cosa succederà dopo le sette di domenica, se non dovesse.. », non riuscivo nemmeno a pensare a quel giorno, nemmeno mi ci volevo preparare. Come si fa? 
« Seguiremo le sue volontà, i macchinari verrano spenti gradualmente, e aspetteremo finché il suo cuore non smetterà di battere », il tono di voce del dottore era basso, nemmeno a lui piaceva dare certe spiegazioni. Non doveva essere semplice la sua posizione.
« E se dovesse dare accenni di ripresa? », a lei piaceva stupire la gente, magari avrebbe cercato di svegliarsi proprio alla fine. 
« Ha rifiutato qualsiasi tipo di accanimento terapeutico.. non potremmo fare nulla », un colpo al cuore mi avrebbe fatto meno male. Bella non voleva essere aiutata. Non riuscivo ad accettare la sua decisione, tanto meno a comprenderla.
« Mi hai detto che non saresti mancata per nulla al mondo al mio processo.. mi hai mentito, non c’eri e mi hai anche promesso di portare Chloe da Alice, l’ho portata io ed ho passato la notte a guidare nel Wisconsin. Ti prego Bella », piansi, le mie lacrime bagnarono la sua mano fredda.
« Abbiamo fermato un magnate russo oggi e Newton ha smantellato un gruppo terroristico che progettava un attacco alla Grand Central Station. È in gamba quell’uomo.. ho fatto tutte le tue noiose riunioni e licenziato due agenti per negligenza », passavo ore a parlare con lei, ogni secondo, era prezioso, « Credo che Chloe abbia un ragazzo, l’ho sorpresa più volte sorridere mentre guardava il suo iPhone, ma ho la sensazione che tu questo già lo sappia. Ah mi ha detto di darti un bacio e che è tutto pronto per la nostra cena », mi alzai e le lasciai un bacio sulla fonte per Chloe ed altri due sulle sue palpebre chiuse, mi mancavano i suoi occhi scuri. Le sue labbra erano secche e screpolate, tra di esse c’era il tubo che le permetteva di respirare. Quel innocuo pezzo di plastica la teneva in vita. Dal comodino accanto al letto presi il balsamo labbra che mi aveva dato Lisa, l’infermiera che si prendeva cura di Bella, mi sporcai il pollice e lo passai sulle sue labbra, era l’unica cosa concreta che potessi fare, « Vorrei tornare a baciarti per tutta la notte, senza mai fermarmi. E tu? A cosa stai pensando? Mi senti? Spero di sì perché parlare da solo non è il massimo », le pettinai i lunghi capelli scuri, nonostante tutto erano ancora morbidi, « Ovunque tu sia, forse anche in un posto migliore di questo, ma ti prego torna qui ». Guardai verso il suo volto immobile, dalla sua palpebra sinistra scese un’unica lacrima, il mio cuore perse un battito, sorrisi baciandole quella lacrima, « Sei qui.. amore mio sei qui.. forza apri gli occhi », dissi con la mia fronte sulla sua, le mie lacrime bagnarono il suo volto, ma lei non si mosse.
« Ha pianto », dissi a Lisa, mentre le cambiava la flebo, era da poco passata la mezzanotte.
« È solo un riflesso involontario », mi rispose lei con tono gentile.
« Lasci che mi illuda », mi ero informato, sapevo che una lacrima non significava nulla, ma per me era un segno, l’unico che mi avesse dato in sei giorni.
« Metta una mano qui », prese la mia mano e la posò sopra il cuore di Bella, batteva con ritmo regolare, il mio Direttore era ancora lì. 
 
21 marzo 2019
-3 giorni 
 
Mi svegliai con un ormai famigliare mal di schiena, la poltrona della camera di Bella non era di certo il posto più comodo in cui dormire, le sue condizioni non erano migliorate nel corso della notte, ma ero fiducioso, dovevo esserlo. 
« Buongiorno Direttore.. sai è il primo giorno di primavera, è ora di svegliarsi », le dissi dandole un bacio sulla fronte, « Ora vado a casa, mi faccio una doccia, poi scappo al centro operativo, in mattinata devo partecipare a quella noiosa riunione dell’area finanziaria e poi interrogare i rapitori che.. ci vediamo questa sera amore mio.. vedi di farti trovare sveglia », le lasciai un ultimo bacio sul viso ed uscii da quella stanza. Finché Bella era lì continuava a vivere. 
« Vice Direttore Cullen, i fratelli Wood sono pronti nella sala interrogatori », mi disse Newton non appena uscii dalla riunione con gli amministratori. Bella doveva tornare, quelle riunioni erano la cosa più noiosa al mondo.
« Molto bene.. nella sala due voglio il Greco »
« Come sta il Direttore? », non era una domanda a cui ero in grado di dare una risposta.  
« Portami il Greco nella sala due, per piacere », Newton annuì, mi sorrise lievemente e sparì dietro ad una delle porte d’acciaio. 
« Sei pronto? », Brandon mi aspettava davanti alla porta della sala interrogatori assieme a McCartney, « Certo. Emmett interroga il Greco assieme a tua moglie ».
« Lo vado a recuperare dalla sua cella » 
« Non serve.. lo sta portando qui Newton » 
« Agente speciale Edward Cullen, vice direttore dell’FBI, la mia collega, l’agente speciale Alice Brandon », mi presentai sedendomi davanti ai due fratelli responsabili della rapina. Erano entrambi alti, dai tratti caucasici. Dalla loro fedina penale avevo avevo letto che erano responsabili di almeno quindici rapine a mano armata. Non erano mai stati beccati, almeno fino all’altro giorno.
« Non mi interessa sapere perché avete rapinato la banca.. l’unica cosa che voglio sapere è perché avete richiesto la presenza del Direttore dell’FBI », quella della rapina era un’indagine della polizia di New York, non dell’FBI.
« Faceva parte del piano », disse il più giovane.
« Quale piano? » 
I due si guardarono negli occhi, ma non risposero, « Lo ripeto ancora una volta, quale piano? ».
« Il nostro » 
« Cosa vi serviva il Direttore? » 
« Garanzia » 
Alice prese il suo iPad, « Riconoscete il Direttore in questa foto? », l’immagine era stata scattata il giorno della nomina di Bella, c’eravamo tutti. 
« È lei », indicò il fratello più grande, sorrisi non avevano la più pallida idea di chi fosse Bella. 
« Risposta sbagliata », disse Alice riprendendo il suo iPad.
« Chi vi ha detto di chiamare il Direttore e perché la rapina è stata fatta alle tre? », nessuno dei due accennava a dire nulla, « In questo momento il Direttore è in coma, le sue condizioni sono gravi, molto gravi. Se lei dovesse.. morire, tra i vostri capi d’accusa ci sarà anche l’omicidio ».
« Una donna ci ha raggiunti nel nostro appartamento.. sapeva chi fossimo e di cosa ci occupassimo, ci ha chiesto di rapire la Deutsche Bank alle 2:30 pm del 14 marzo e di chiedere la presenza del Direttore dell’FBI per il rilascio degli ostaggi » 
« Chi è questa donna? », cominciavo a sospettare chi fosse e non mi piaceva per nulla.
« Non lo so.. ci ha detto il piano, e dato centomila dollari in contanti » 
« Alice », la mia collega annuì, aveva capito, in pochi secondi cercò la fotografia della mia ex moglie all’interno del database dell’FBI, gliela mostrò ai due fratelli, « Indossava una parrucca nera, ma è indubbiamente lei ».
Sentivo ogni mia certezza crollare, ero stato sposato con una donna di cui non sapevo nulla, era stata lei a volermi incastrare per omicidio e sempre lei aveva tentato l’omicidio di Bella. A quale scopo? Vendetta forse, ma perché? C’era qualcuno dietro di lei o era tutta opera sua? 
« Emmett? », lo chiamai chiudendomi la porta della sala interrogatori alle spalle, « Non parla », disse scrollando le spalle, « Ci penso io ».
« Sta morendo.. se è questo ciò che ti interessa. Potresti ritenere la tua missione conclusa » 
« La riterrò conclusa quando sarà morta », non nascondeva il ghigno di soddisfazione che accompagnava le sue parole. 
« Cosa ti cambia? Non la conosci, non sai nulla di lei. Perché non mi dici chi ti ha commissionato la sua morte? », sentii una stretta alla spalla, era Rose, come psicologa aveva il compito di assicurarsi la capacità di operare degli agenti. La mia capacità era molto friabile al momento.
« È troppo grande per voi.. siete così piccoli e insignificanti », lui sapeva più di quello che voleva far credere, ne ero certo.
« Che cazzo significa? » 
« Me l’hanno chiesto, mi hanno pagato, l’ho fatto », c’era un solo posto per contattare uno come lui, un posto difficilmente raggiungibile. 
« Emmett rispediscilo in isolamento, Alice porta Jasper nel tuo laboratorio », mi mancava un solo elemento per completare il mio puzzle.
« Vicedirettore è un piacere vederla », JW era serio, aveva perso la sua aurea di comicità che lo distingueva, il laboratorio di Alice era vuoto, avevo mandato via tutti.
« Togligli le manette Alice e dagli un computer », ordinai, notai Brandon aprire bocca per protestare, ma si limitò ad annuire, « Usa questo », disse indicando quello centrale. 
« Cosa devo fare? », domandò mettendosi davanti alla postazione. 
« Il sito che hai utilizzato per metterti in contatto con Christopher Roger, trovalo! », dissi mettendomi alle sue spalle, « Sono qui », la schermata era piena di cripto scritture.
« Cerca le attività di Lambda, il Greco », suggerì Alice.
Jasper si mise all’opera, Alice seguiva ogni sua mossa, sapevo che non si fidava di lui, e nemmeno io, ma non era il momento di preoccuparcene.
Il mio telefono prese a squillare, era Leah Swan, non mi aveva mai chiamato, « Pronto? ».
« Ha avuto un’altra crisi respiratoria » 
Prendi me, non lei, prendi me, « No.. ».
« L’hanno rianimata in tempo » 
Il suo corpo era troppo debole, si stava lasciando morire, « Sarò lì il prima possibile », non l’avrei lasciata sola un solo secondo in più.
« Ti prego non far morire mia sorella »
Avrei dato la mia vita per lei. Leah concluse la chiamata, ero immobile, senza la capacità di dire o fare nulla, « Cosa? », chiese timorosa Alice, scossi la testa. I suoi occhi si riempirono di lacrime, « Sta bene », mi affrettai a dire.
« Il Greco ha lasciato il numero di un conto corrente delle Seychelles », disse Jasper indicando una conversazione tra Lambda e utente ospite 517. « Posso? », annuii alla sua richiesta,  JW cominciò a digitare velocemente sulla tastiera, finché non raggiunse l’interfaccia di una banca, « Questo conto corrente ha ricevuto un bonifico dalle Barbados il 14 marzo », Alice chiese a Jasper di spostarsi. Era l’ultimo pezzo di puzzle. 
« Corrisponde al conto corrente di Julien » 
Dovevo andare da Bella, dovevo assicurarmi che stesse bene, ma dovevo anche sputare in faccia alla mia ex moglie tutto l’odio che provavo per lei, « Stampa tutto ». 
« Subito » 
« Dove è detenuta? », domandai, dopo il mio processo Julien era stata arrestata. 
« A Rikers Island », mi rispose Emmett, « Vado ad interrogarla io.. tu va da Bella », ero il suo ex marito, non potevo farlo io. 
« Grazie.. prendi tutto quello che Alice ti da, io ti raggiungo tra un’ora », se la legge mi impediva di interrogarla, nulla mi vietava di partecipare.  
« Certo.. io vado » 
Emmett uscì dal laboratorio, « Alice riporta pure Jasper alla safe house ».
« Dica al Direttore di muovere il culo e tornare qui.. mi manca farle perdere la pazienza », in altre occasioni mi sarei arrabbiato, ma non quel giorno. 
« Lo farò, grazie Jasper », Bella mi aveva parlato del suo impegno nel decifrare le mail che avevamo trovato all’interno del buco nero. 
Trovai Bella uguale a come l’avevo lasciata solo poche ore prima, nulla mostrava la sua crisi, il suo cuore batteva regolare, « È stata Julien a ridurti così.. non dargliela vinta. Combatti. Non sono pronto a dirti addio », le lasciai un bacio sulla fronte.
Il dottor Masen entrò nella stanza, seguito da sua moglie, l’avvocato, era dal giorno del processo che non la vedevo, « Salve dottore, avvocato », salutai.
« Agente Cullen » 
« Cosa è successo? », domandai sedendomi accanto al letto di Bella, avevo paura di toccarla, aveva visibilmente perso peso. Appariva così fragile.
« I polmoni sono deboli, sembra che non abbia più forze », mi spiegò il dottore.
« Era in salute », il mio era solo un sussurro.
« Ha perso molto sangue »
« Fatele una trasfusione! Sono zero positivo anche io! », alzai la voce, che stupido che ero, di certo non potevo insegnare ad un medico come fare il suo lavoro.
« Agente Cullen, abbiamo fatto il possibile », il dottor Masen aveva un temperamento perfetto, probabilmente era abituato a gente come me. « Mi dispiace », sorrise comprensivo.
« Avvocato dal punto di vista legale, si può eludere la sua richiesta? », sapevo la risposta a quella mia stupida domanda, ma Bella si sarebbe svegliata, aveva solo bisogno di tempo. 
« Abbiamo le mani legate » 
« Devo tornare al lavoro.. la prego la tenga in vita »
L’ultima volta che stato a Rikers Island era insieme a Bella per ascoltare la proposta di JW, il direttore del carcere mi attendeva all’entrata, « Direttore Hopper », lo salutai con una stretta di mano.
« Vicedirettore Cullen, ho saputo delle accuse a suo carico, sono contenuto che tutto si sia risolto »
« Grazie, McCartney? » 
« È nella sala interrogatori numero sei, la detenuta è sua moglie, lei sa che.. »
« Ex moglie », lo corressi, « Parteciperò all’interrogatorio, non lo condurrò io », aggiunsi per rassicurarlo. In ospedale l’avvocato mi aveva detto che una volta divorziati non esisteva più il conflitto d’interessi, ma era meglio per me non condurre quell’interrogatorio.
« Ecco a lei », il direttore del carcere mi lasciò davanti alla sala interrogatori numero sei, dal vetro presente sulla porta potevo vedere Emmett di spalle, davanti a lui Julien, indossava la divisa arancione, i suoi capelli non erano messi in piega e sul suo viso non c’era trucco, non l’avevo mai vista così poco curata.
Entrai, per fortuna mi avevano ritirato l’arma all’entrata, perché non sapevo se fossi stato in grado di controllare la mia rabbia in sua presenza, « Agente Cullen », mi presentai al legale di Julien, era giovane, probabilmente un avvocato d’ufficio, Davis l’aveva abbandonata. 
« La mia assistita non c’entra nulla con le accuse che le sta rivolgendo il suo collega », nel suo tono di voce si poteva scorgere un tremolio, dato dalla sua poca esperienza. 
« Vede in questo campo, prima ci si presenta, si ascoltano entrambe le parti, si guardano le prove ed infine si formula l’accusa e di conseguenza la difesa. Avvocato.. », mi sedetti accanto ad Emmett, stavo facendo terrorismo psicologico su un povero neolaureato.
« Avvocato  Chestain  » 
« Molto bene » 
« Pensi di spaventarmi? », per la prima volta da quando ero entrato Julien posò i suoi occhi verdi su di me.
« Io non penso a te »
« Oh si, invece si, perché ti ricordi ancora bene quando ti.. », non potrei mai negare di non essermi divertito con lei, ma questo ora mi faceva ribrezzo.
« Non userei il termine ricordo.. incubo mi sembra più appropriato » 
« Signora Morgan dalle nostre indagini risulta che lei ha commissionato la rapina alla Deutsche Bank e il tentato omicidio del Direttore dell’FBI Isabella Swan.. glielo chiedo in modo diretto, conferma di essere responsabile? », la incalzò Emmett.
« Non risponda.. stanno basando le loro accuse su informazioni prese online », che fosse giovane l’avevo capito, ma non pensavo anche così stupido.
« Mette in discussione delle indagini federali? », il giovane avvocato scosse la testa. Se avessi avuto lui durante il mio caso a quest’ora sarei probabilmente su una sedia elettrica.
« Perché lo hai fatto? Non volevi che testimoniasse al mio processo? Eri gelosa di lei? », mi rivolsi direttamente a Julien, « Non me ne frega un cazzo della tua puttana! », disse con disprezzo. 
« Non ti permettere! Perché la vuoi morta? », urlai.
« Perché andava fatto », la tranquillità della sua voce mi faceva imbestialire. 
« Che cazzo significa?! » 
« Tra quanto le staccherai la spina? Non manca molto, vero? », Emmett mi trattene per un braccio, perché in quel momento l’avrei uccisa a mani nude.
« Come fai a sapere.. » 
« Sappiamo tutto di voi », non era sola, c’era qualcosa che governava anche lei, era forse collegato ai disegni?
« Sappiamo chi? », chiese Emmett. 
« Guardie! », urlò, da quel momento in poi non avrebbe più detto nulla. L’unica cosa che mi consolava era sapere che le prove che avevamo contro di lei bastavano per una condanna, nemmeno il mio avvocato sarebbe riuscita a portarla fuori da quel carcere.
« Julien giuro su mia figlia che se Bella dovesse morire.. », Emmett mi bloccò in tempo, una mia minaccia l’avrebbe solo aiuta. Arrivarono due guardie, la presero, « Tik tok, tik tok », sorrise in modo crudele, poco dopo sparì dalla mia vista.
« Lascia il caso finché sei in tempo ragazzo », consigliai al giovane avvocato prima di uscire da quel maledetto posto.
Le luci della terapia intensiva erano basse, non avevo passato la serata da Bella, ero rimasto a casa con mia figlia a guardare uno stupido film su Amazon Prime. Avevo promesso a Chloe di rimanere a casa con lei, ma alle undici cedetti alla mia voglia di vedere Bella, portai mia figlia da Alice. Nel giro di pochi minuti ero davanti alla porta della camera di Bella, incazzato nero con lei.
« Ti vuoi svegliare cazzo! Non lo vedi il male che mi stai facendo? Svegliati cazzo! Svegliati! », la stavo pregando, la odiavo e la amavo. Erano solo tre maledetti mesi che la conoscevo ed era entrata in maniera così prepotente nella mia vita. Non ero pronto a dirle addio.
Sfinito da quella interminabile giornata, mi addormentai con la testa accanto alla mano di Bella. Potevo ancora sentire il suo profumo, mischiato con quello intenso dell’ospedale, l’unico rumore nella stanza era il battito regolare del suo cuore.
Due dita sfioravano incerte la mia fronte, era un sogno un bellissimo sogno.
 
-2gg  20h  54min  12sec
 
——
Buonasera fanciulle ♥️
Grazie mille per l’immenso afferro che mi dimostrate ad ogni capitolo.
Mi raccomando fatemi sapere il visore parere 😘
A venerdì
——
Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. I nomi e i cognomi utilizzati, eccetto quelli del mondo Twilight, sono di pura fantasia.
Tutti i diritti sono riservati. È vietato qualsiasi utilizzo, totale o parziale, dei contenuti.
 
 
   
 
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