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Autore: LilaChan    19/09/2020    7 recensioni
AGGIUNTO VII CAPITOLO
Le cose erano presto tornate alla normale quotidianità, dopo il tentativo di matrimonio fallito.
Ranma e Akane non avevano mai trovato abbastanza coraggio per parlare e confrontarsi dopo il disastro di quella giornata, ma entrambi avevano accettato con filosofia l'ennesimo strambo epilogo.
In fondo erano dei ragazzini e il tempo per prendere le cose sul serio ce ne sarebbe stato.
Senza dirsi nulla, i due avevano tacitamente deciso di rimandare i chiarimenti, magari dopo la conclusione della scuola superiore.
Nel frattempo i giorni trascorrevano.
La collezione di biancheria intima di Happosai era sempre più ricca; Shan Pu non perdeva mai l'occasione di estorcere un appuntamento a Ranma con uno dei suoi trucchetti; Ryoga continuava ad essere convinto di aver raggiunto un nuovo capo del mondo, salvo accorgersi di ritrovarsi a pochi passi da Nerima ed Akane non era ancora riuscita a cucinare un pasto decente.
Ma assieme alle solite abitudini c'erano stati anche alcuni piccoli cambiamenti..
***Ho sempre letto con passione le storie di questo piccolo mondo.
***Da oggi provo anche io a mettermi in gioco.
***Vi prego di non risparmiare commenti e consigli.
***Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, ranma/akane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Per tutta la giornata gli invitati si divertirono tra balli e canti.
Soun, Genma e il preside Kuno si dilettarono in un frizzante balletto hawaiano, corredato dal tipico gonnellino.
Fu un seguito del tutto inaspettato e imbarazzante, addirittura a tratti horror, vedere Happosai e Obaba lanciarsi in un tango sfrenato.
Nessuno si perse lo spassoso momento in cui Tatewaki cercò invano di fare una foto romantica vicino al laghetto, tenendo per mano Nabiki, senza accorgersi di starsene con le chiappe al vento ed i pantaloni impigliati tra le zanne di Verdolino.

Nell'allegro clima di festa Ranma fu al solito impegnato ad evitare le varie strategie di conquista da parte delle recidive Kodachi e Shan Pu.

La prima era infine riuscita ad anestetizzare gli arti del ragazzo e si preparava ad abusare di lui, dopo averlo trascinato sul tetto di casa, ma fu interrotta dalla seconda, accorsa armata fino ai denti.
La contesa terminò in un attimo, quando qualcosa catturò l'attenzione della bella cinesina, che si dileguò in un balzo, lasciando anche la Rosa Nera interdetta.

- HaHAHaHAHa anche quella povera sciocca si è resa conto di non potere nulla contro il nostro amore, mio adorato! - dichiarò, dopo essersi ripresa.
"Sono fritto" concluse tra sé il povero Ranma, senza scorgere alcuna via di fuga.

- Sei veramente una tremenda cocciuta, Kodachi!- la Rosa Nera sentì la voce provenire alle proprie spalle, mentre un'enorme spatola le fece perdere i sensi.

- Che diavolo ci fai quassù? - chiese Ukyo al ragazzo - Io decido di lasciarti campo libero con Akane e tu invece perdi ancora tempo con queste matte? -
- Come se avessi scelto di farmi avvelenare intenzionalmente! - sbraitò lui, già provato.

Il codinato poi cambiò espressione - Ucchan, ti prego, aiutami a tornare giù. Ho le gambe ancora intorpidite per colpa di un intruglio che mi ha fatto ingoiare quella strega - le chiese avvilito.
I due non fecero in tempo a toccare terra che furono raggiunti da un porcellino sconvolto.

Lanciato via il bollitore al volo, Ryoga inveií con le lacrime al viso:
- CHE TU SIA MALEDETTO, RANMA! - e lo aggredì sferrandogli un pugno nell'addome.
- Ryoga! - lo riprese Ukyo - Sei impazzito?! -

- Ukyo, non intrometterti! - la zittí lui - Ranma: si può sapere cosa è successo tra te e Akane? Sono stato via solo pochi giorni e la ritrovo accanto ad un ragazzo mai visto prima! -

Il volto smarrito di Ranma non portó all'amico le rassicurazioni che cercava.
- ALLORA? COSA LE HAI FATTO?? - lo afferrò per il bavero del suo abito elegante ed iniziò a scuoterlo - Ho deciso di abbandonare la mia dolce Akane, pensando di lasciarla alle cure della persona giusta, e un ometto qualunque le allunga le mani addosso come se nulla fosse?!? -

Ranma si riscosse e divenne nervoso, facendosi condizionare dall'agitazione di Ryoga.
Per tutto il giorno aveva fatto fatica a starle vicino e aveva perso tempo a nascondersi.
Adesso chi cavolo era questo tizio che ci stava provando con Akane? La SUA Akane!!

...

Sotto mille lanterne di carta colorata filtrava la luce del tramonto, che portava con sé la leggera e fresca brezza della sera.

- Hai freddo? Se vuoi posso prestarti la mia giacca - si offrì Rui, con un sorriso gentile.
- No, ti ringrazio. Sto bene. - scosse la testa Akane, ricambiando il sorriso.

Con il trascorrere della giornata, gli invitati pian piano si erano riuniti in gruppetti differenti, spostandosi in zone diverse della casa.
Mentre gli adulti continuavano a bere e a danzare sotto il tendone esterno, i ragazzi si erano defilati nel salone principale della tenuta, preferendo dedicarsi al gioco d'azzardo.
Addirittura, i più sfacciati erano andati ad appartarsi nel dedalo di camere di cui era ampiamente fornita la casa.

Dopo aver a lungo atteso e sperato invano che Ranma la raggiungesse, Akane alla fine aveva capitolato alle lusinghe di un ex compagno di classe di Kuno e Nabiki.
Era riuscita a combattere e a vincere la voglia di andare a cercare quello stupido e trascinarlo via dalle solite mentecatte.
"Basta intromissioni. È ora che lui prenda una benedetta decisione in piena autonomia!" continuava a ripetersi con convinzione. Anche se faticava a mettere a tacere quella vocina che insinuava " ..e se invece lui una scelta l'avesse appena presa?? Magari in questo momento potrebbe essersi appartato con una di loro, come stanno facendo tutti"

- Sicura di stare bene? - la voce di Rui la ridestò dai pensieri - Tutto ad un tratto sei di poche parole.. Sembri pensierosa. Oserei dire quasi incupita.
Poi il ragazzo le sorrise - Forza, vieni a darmi un altro po' di fortuna! Questi maledetti mi stanno mettendo alle strette - riferendosi ai suoi compagni di gioco.
Si allungò verso di lei, che gli sedeva accanto e, prendendola per le mani, la portò sulle sue gambe.

Akane si irrigidì come un ghiacciolo. Si sentiva decisamente poco a suo agio e del tutto sconveniente.
Schizzó subito in piedi, cercando di trovare una qualsiasi scusa per nascondere il suo imbarazzo, quando avvertì il gelo calare nella sala e i parlotii di sottofondo cessare.

Alzò lo sguardo e lo incroció negli occhi blu che tanto aveva atteso di vedere.
Ranma era fermo davanti al tavolo da gioco, con un'aria truce.

Non poteva credere ai suoi occhi.
Non era nemmeno più sicuro che la persona che le stesse di fronte fosse Akane.
Chi diavolo era questo bell'imbusto che si permetteva di toccare la sua fidanzata?
Ma soprattutto, come mai lei glielo lasciava fare?!

Squadrò male Rui e poi si rivolse a lei - Permetti una parola? - le disse torvo. E senza attendere una risposta, voltò le spalle e si allontanò dalla stanza, infilandosi nella prima camera libera.

...

- E SAREBBE IN QUESTO MODO CHE CERCHI DI CRESCERE? FACENDO L'OCA CON IL PRIMO TIZIO CHE TI PASSA DAVANTI?? - le chiese lui, lapidario.

- E A TE DA QUANDO IMPORTEREBBE COSA FACCIO?! SBAGLIO O SEI STATO APPARTATO PER L'INTERO POMERIGGIO CON LE TUE DONNINE? - sbottò lei.

- INFATTI TI SBAGLI! SONO STATE LORO A STARMI ADDOSSO TUTTO IL TEMPO, SENZA LASCIARMI UN MINUTO PER RESPIRARE! - precisó lui.

- OH, CAPISCO! - replicò Akane, portando l'indice in alto, come per fingere un'illuminazione - PERCIÒ A LORO È CONSENTITO FARE LE FACILINE CON TE MENTRE IO DEVO STARMENE IN DISPARTE A GUARDARE LE MOSCHE VOLARE!?
SCORDATELO! -gli urlò, arrabbiata.
Poi riprese subito - IO NON STAVO FACENDO NULLA DI MALE! E SONO PERFETTAMENTE IN GRADO DI METTERE A POSTO CHIUNQUE NON MI INTERESSI O SI PERMETTA DI TOCCARMI SENZA IL MIO CONSENSO! IO! -

- NE SEI PROPRIO SICURA? PERCHÉ A ME SEMBRAVA INVECE CHE TU NON AVESSI IL BENCHÉ MINIMO CONTROLLO DELLA SITUAZIONE! SE AVESSI ASPETTATO ALTRI CINQUE MINUTI, AVREI TROVATO LA SUA LINGUA A FARTI UN'ENDOSCOPIA! - rispose lui sprezzante.

- MA COME?! NON SONO IO QUELLA SENZA FASCINO E SENZA UN BRICIOLO DI SEX APPEAL? COME POTREBBE UNA COME ME ATTIRARE LE ATTENZIONI DEGLI ALTRI RAGAZZI?? - lo zittí lei - E POI TE LO RIPETO: DA QUANDO È DIVENTATO UN TUO PROBLEMA SE IO DECIDO DI BACIARE QUALCUNO?? SONO GIORNI CHE ELEMOSINO UNA MEZZA PAROLA, PER CAPIRE UNA VOLTA PER TUTTE CHI SIA LA TUA FIDANZATA E TU SAI SOLO SCAPPARE VIA!
VUOI PER CASO RISPONDERMI O VUOI APPROFITTARNE ANCHE STAVOLTA?
PREGO! LA VIA DI USCITA LA CONOSCI: È SEMPRE LA SOLITA - finì lei, aprendo di colpo la finestra.

Calò infine il silenzio.
Ranma rimase immobile a fissare la ragazza.
Non rivolse nemmeno un attimo gli occhi sulla finestra aperta. Lui non voleva scappare come un vigliacco, come lo aveva appena accusato lei di fare.
Con le gote infervorate e il respiro ansante, si incantó quasi ad ammirarla.

Poi Akane abbassò lo sguardo avvilito, smettendo di sostenere il suo, e si voltò per uscire dalla stanza.
Fu un attimo: "No, Akane! Aspetta.."
Sentì Ranma fermarla, afferrandole il polso con la sua presa salda. La trascinó a sé e la baciò.

Fu del tutto inaspettato.
Akane rimase con gli occhi sbarrati, sbalordita, come se cercasse di convincersi che stesse succedendo davvero.
Poi, sentendo pian piano la mano di lui scioglierle il polso, chiuse gli occhi e si abbandonò al bacio.
Lei lo desiderava. Voleva tenerlo stretto il più possibile a sé e non permettergli più di fuggire via. Schiuse le labbra e si lasció trasportare dalle emozioni. Lo voleva terribilmente. Si avvinghiò a lui, strusciandogli una gamba contro la sua e affondando le mani nei suoi capelli fino a raggiungere la base del codino.

Ranma aveva premuto le sue labbra a quelle di lei chiudendo gli occhi ed affidandosi ai suoi sensi. Aveva percepito la tensione iniziale di Akane dissiparsi non appena lasció il suo braccio libero.
Non lo aveva schiaffeggiato, anzi! Sentì le labbra di lei schiudersi e la sua lingua esplorarne la bocca. Ed ebbe la certezza di essere finalmente ricambiato. Che lei lo volesse. Che lo desiderasse tanto quanto la bramava lui.
Il profumo di lei, il suo odore, lo inebriava e lo stava mandando in tilt. Si accorse di aver iniziato a muovere le proprie mani inconsapevolmente, accarezzandole prima la schiena nuda e poi scendendo verso i fianchi.
Si rese infine conto che, senza riuscire a controllare le sue reazioni, anche il suo inguine stava rispondendo alla forte attrazione e agli inaspettati stimoli.
In un secondo fu colto dal panico: l'avrebbe sicuramente spedito in orbita.

Si staccò da lei di colpo, come se si fosse appena scottato, e cercò imbarazzato di trovare un modo per nasconderle il "problema".
Akane si separò da lui controvoglia, con le labbra che agognavano riunirsi alle sue, sentendosi completamente stordita.
Fu però difficile non notare la sua erezione.
Sgranò gli occhi, puntati sui suoi pantaloni e poi arrossì violentemente.

- No-No-Non è come pensi!! - cercò di difendersi lui, arretrando verso la finestra e agitando le mani per rinforzare le sue parole.
Non facendo caso a dove mettesse i piedi, urtò un tavolino con una boccia di vetro piena d'acqua e scivolò a terra con un sonoro tonfo.
Quando tirò su la testa un pesciolino richiamava l'attenzione saltandole sulla chioma rossa.

L'espressione sul viso di Akane era indecifrabile. Con gli occhi spalancati e le sopracciglia sollevate, aprì la bocca nello stesso istante in cui Ranma chiuse le palpebre, temendo che stesse per scatenarsi un uragano.
E invece.. lei scoppiò a ridere.
La ragazza esplose in una fragorosa risata lasciando in un primo momento Ranma basita. Poi anche lei si unì alla prima e tutta la tensione volò fuori dalla stanza.

...

- Eddai Ukyo! Tu non muori dalla curiosità?? - la stava pregando da un buon quarto d'ora. - E se invece che fare pace, stessero cercando di soffocarsi reciprocamente? Non dovremmo intervenire? - provò ad insistere ancora.

L'enorme vena pulsante sulla fronte della ragazza segnalava che il suo livello di sopportazione era vicino a sfiorare l'esaurimento - Ryoga, te lo dico per l'ultima volta: pensiamo a ballare e a goderci la festa. Quello che fanno quei due non ci deve riguardare. Anzi, siamo già intervenuti abbastanza!! -

- Ad essere precisi qui l'unica che si è impicciata sei stata tu. Avresti anche potuto lasciare Ranma nelle mani di quella pazzoide, per quanto mi riguarda - sorrise storto, con il suo canino in bella mostra.
- E comunque non ti capisco. Se sei ancora innamorata di lui, per quale motivo li stai aiutando ad avvicinarsi? Hai forse un piano di cui non mi hai voluto mettere al corrente? -

- Mmgggrrh - la bella cuoca si arrovellava, tenendo stretta la sua spatola tra le mani, ormai vicina ad una furia omicida.
- NO, Ryoga. NO! Non ho intenzione di andare dietro a Ranchan per tutta la vita aspettando che mi ricambi! Te l'ho già spiegato centinaia di volte in questi giorni. Non sto facendo il doppio gioco. Ho soltanto accettato di vedere le cose come stanno. Non tirerò fuori un coniglio dal cappello. Basta, mi sono stancata di inseguire qualcuno che non mi vuole. STOP. FINITO. NIEN. KAPUTT. -

- Ok, ok ho capito! - la interruppe lui, vedendola raggiungere il limite con la solita discussione che avevano affrontato da quando si erano visti quella fatidica sera.
- È davvero complicato accettare una cosa del genere. Insomma, un conto è dirlo a parole e un conto... Non so come tu ci riesca - sputò fuori affranto, sedendosi sull'erba umida.

Con il volto dolente, Ukyo prese un grosso respiro e poi sbuffò fuori l'aria sedendosi a terra in modo brusco, accanto a lui - Chi ha mai detto che sia una cosa semplice! -
Dopo una lunga pausa, ruppe il silenzio - Tieni a mente il consiglio della tua amica Ucchan: se lasci una ragazza ad attenderti a lungo, puoi star certo che al tuo ritorno non ritroverai più la stessa persona che hai salutato -.

Volse lo sguardo e vide Ryoga corrucciato, evidentemente concentrato sulle sue parole. La sua espressione buffa la fece sorridere.
- Siamo noi le prime a desiderare di cambiare e a sentirci, prima o poi, tutto stretto. E inevitabilmente ci trasciniamo dietro un turbine di sentimenti, bisogni e desideri da da cui è impossibile non lasciarsi investire - cercò di spiegarsi, Ukyo - Avevo avvertito che le cose stavano cambiando già con il tentativo, (poi fallito), di Akane di organizzare il loro matrimonio. Io non ero sul monte Hooh con voi, ma deve essere sicuramente scattato qualcosa in lei. Qualcosa che l'ha portata a reagire e a ragionare in modo ben preciso.
L'Akane che conoscevo io non si sarebbe mai sognata di esporsi in un certo modo, prima. Figurarsi organizzare una cerimonia! - disse con un sorriso afflitto - ..E per quanto riguarda me... ho recitato la parte di Penelope anche troppo a lungo! -

- Hmh? Penelope? Chi..chi è Penelope? - la interruppe Ryoga visibilmente sconcertato.
- Niente, fa come se non l'avessi nominata - scacciò via con la mano Ukyo mentre una gocciolina le scendeva dal capo.

- Il punto è.. - riprese lei - È che se fosse per Ranchan, potremmo tranquillamente ritrovarci tutte nell'aldilà ancora ad inseguirlo senza soluzione! -

- Maledetto Ranma! - Con lo sguardo verso il basso, Ryoga strinse i pugni, raccogliendo erba mista a terra - Ranma, sempre e solo Ranma! Ma cos'ha di così speciale da farvi morire tutte dietro a lui?? - domandò all'amica con amarezza.

- Beh potrei farti la stessa domanda su Akane. È una brava ragazza, ma non riesco davvero a trovarci un senso per tutta questa attrazione che provate per lei. - lo rimbeccó Ukyo.
Poi decise di spostare la conversazione su un altro soggetto - E di Akari, invece, che mi dici? Non siete più fidanzati? Sai, anche per lei vale lo stesso discorso della lunga attesa.. - poi assottigliò gli occhi con aria maliziosa - Sei davvero un bel tipo tu. Critichi tanto Ranchan ma mi sembra che ti piaccia praticare lo stesso sport -.

Ryoga avvampò in imbarazzo - Io.. ecco... In realtà no-non lo so nemmeno io -.
Fece una pausa per trovare le parole e prese un bel respiro - So di essere un ingrato: Akari mi ama e mi accetta per quello che sono. E non è così scontato trovare una persona tanto bella e sincera. Sembra quasi che mi veneri..
Ma.. è bizzarro sentirsi al centro delle attenzioni di una persona senza aver fatto nulla in particolare. Lei mi amava ancora prima di conoscermi. Ed io.. io cerco qualcuno che sia pronto a mettersi in discussione ogni giorno, non che accetti passivamente tutto - abbassò le spalle sconfortato.
- Mi piace che una ragazza abbia uno spirito combattivo e che sappia il fatto suo, come la mia dolce Akane... Ma so bene quanto lei appartenga a Ranma: sul monte Hooh quei due erano una cosa sola. - concluse mesto.

Ukyo cercò le parole adatte per scuoterlo ma i due furono interrotti da uno scambio animato che si svolgeva dietro una siepe, non molto lontano da dove erano seduti.
Lei fece segno a lui di rimanere in silenzio e pian piano si avvicinarono, a gattoni, per spiare bene.

- ..Per fortuna Shan Pu se n'è subito accorta ed è venuta ad avvertirmi. Che figura ci avremmo fatto con i nostri ospiti? - sembrava, dal tono, che Obaba stesse rimproverando l'amica della nipote.
La ragazza la fissava in rispettoso silenzio.
- Insomma Mei-Lan - continuò la vecchia - Mi sembrava di essere stata abbastanza chiara con tua nonna: se sei venuta qui per il motivo che penso, voglio che stavolta il tuo comportamento sia irreprensibile e che tu non faccia altri subdoli scherzi. Ne va dell'onore della nostra tribù -.

- Perdonami Obaba-san, ti prometto che non succederà più. Ho anche io il mio onore e mi impegnerò con tutte le mie forze ad ottenere quello che desidero - le rispose Mei-Lan.

"Cosa staranno architettando queste qui? Che Shan Pu stia chiamando a raccolta dei rinforzi?" pensò tra sé Ukyo.

...

- Sei il solito Baka! - lo stava prendendo in giro Akane mentre gli versava addosso l'acqua appena scaldata - Riesci sempre a rovinare tutto - gli disse facendogli la linguaccia.

- Chi diavolo metterebbe un pesciolino in mezzo ad una stanza? - cercò di difendersi lui, con aria sufficiente.
- Anche se so che dovrei ringraziarlo. Se non fosse stato per lui, a quest'ora sarei un uomo morto - aggiunse poi, ricambiando la linguaccia.

- Chi ti dice che ti avrei ucciso? Ricordi, adesso sono "una che cresce in fretta facendo l'oca con i ragazzi". Magari sarei stata pronta.. -
- Ma finiscila! - la zittí lui tirandole un cuscino in faccia.

Ranma se ne stava seduto su una poltroncina mentre lei era poco distante, sul bracciolo del sofà coordinato.
- Direi che per oggi ti sei già impegnato troppo! - gli disse lei, con finta aria superiore - Che ne dici se tornassimo di fuori? -

Lo prese in contropiede - C-Che cosa? Qu-quindi vuoi già parlarne ai nostri genitori?? - le domandò allarmato.

- Eh? Ma no, Baka! Cosa hai capito?! Non avevi detto anche tu che sarebbe troppo presto sposarsi?? Io speravo c-che il nostro bacio significasse che.. che stiamo insieme ve-veramente - spiegò lei, arrossendo visibilmente - Co-cosa ne pensi tu? - gli chiese infine timida, con lo sguardo verso il pavimento e le dita attorcigliate.

- Che come 'femme fatale' fai ridere - e la tirò verso di sé, abbracciandola da dietro.
Entrambi cercavano di apparire il più possibile disinvolti, ma ogni reciproco contatto li faceva ancora fremere ed arrossire.

Per un po' si bearono di quell'abbraccio tenero. Ma temendo che i palpiti del proprio cuore diventassero sempre più rumorosi, Ranma decise di rompere il silenzio rivolgendosi con aria maliziosetta:
- Sbaglio o qualcuno non indossa un reggiseno??

- Credo tu ti stia un po' allargando, per essere il nostro primo bacio.. - gli rispose lei con una grossa vena pulsante, visibile sulle tempie.
- I-intendevo dire c-che oggi non sono riuscito a tenerti d'occhio! - cercò subito di tamponare il ragazzo - Dove ti eri infilata? Se qualcuno ha provato a sfiorarti con un dito, giuro che lo amm.. -
Akane si voltò, sospingendosi verso le sue labbra e lo zittí con un casto bacio.

Poi si staccò lentamente, cercando di trattenere il dolce sapore delle sue labbra e cambiò discorso - Vogliamo invece parlare delle tue spasimanti? A loro pensi di dire qualcosa? -
Questa volta fu lui a farla tacere e a richiedere la sua bocca.
Il reciproco desiderio e la voglia di sperimentare una nuovo tipo di conoscenza finalmente prevaleva sulla loro timidezza.

Ma Akane non demorse e, appena allontanati, riprese:
- Dico sul serio. Non cercare di sviare come al solito - insistette, tra il serio e il faceto.
- Beh..- ragionó Ranma - se vogliamo tenerlo ancora nascosto ai nostri genitori, non ha molto senso renderlo pubblico.. - ma vedendo la fidanzata cambiare espressione, corrucciando le sopracciglia, decise di aggiungere - I-in fondo si tratta di tenere a bada ancora per un po' solo Shan Pu e Kodachi -.

E le raccontó del discorso affrontato insieme ad Ukyo.
Akane si ricordò subito di quel giorno e del loro abbraccio. Decise infine di affidarsi alla scelta di Ranma e di prendersi un po' di tempo per loro, senza informare tutti i conoscenti del loro piccolo, grande segreto.

Tornarono fuori giusto in tempo per i fuochi d'artificio: Kuno aveva voluto sorprendere gli invitati e la sua sposa con un favoloso spettacolo pirotecnico.
Le scie colorate illuminarono i volti felici ed incantati di tutti i presenti. E due mani intrecciate che sancivano, silenziosamente, un nuovo inizio.










Allora, cosa ne pensate?? Ho cercato di fare il più in fretta possibile per concludere questo capitolo: non resistevo a non pubblicare il primo bacio della nostra coppia preferita!
Spero di essere riuscita ad emozionarvi un pochino.
Per il prossimo capitolo anticipo già che mi occorrerà più tempo. Spero tanto di riuscire a proseguire mantenendo il giusto interesse.
A presto!!
  
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