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Autore: GermanoMosconi95    20/09/2020    0 recensioni
SEQUEL
Salve a tutti, cari lettori! Questa fanfiction vuole essere un sequel a modo mio della meravigliosa fanfiction "Il nostro mare di guai".
Una notizia sconvolgente soffocherà all'improvviso l'amore appena ritrovato fra i due fratellastri maggiori.
Marco si troverà costretto a sposare Maya, pur non essendo più innamorato di lei.
Francesco, dopo la delusione con Alice, cadrà in una forte depressione, da cui faticherá a riprendersi... ma alla fine riuscirà a ritrovare l'amore.
Rudi proseguirà i suoi studi al DAMS, facendo inoltre successo con la sua band dei SenzaNome, continuando a coltivare il suo amore per Alice.
Tante novità e colpi di scena.
Spero che vi piaccia!
Le recensioni sono ben accette, sta positive che negative.
Buona lettura!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cudicini, Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Quasi tutti, Rodolfo Cesaroni
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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DIECI GIORNI DOPO


Erano le 9:30 di una mattina piuttosto calda ed umida: Eva, svegliatasi da poco, si trovava in casa sua, a fare colazione e a prendersi cura della sua piccola Marta; intanto, rifletteva un po' tra sé e sé: i suoi migliori amici erano riusciti a falsificare la paternità del suo bambino?? E se no,... cosa sarebbe successo?? Maya avrebbe lasciato Marco,... e la sua famiglia si sarebbe voluta davvero vendicare? La corte sarebbe davvero caduta nel ridicolo?? Marco aveva veramente ragione a preoccuparsi così tanto?? Non ne aveva idea,.. ma sperava con tutta sé stessa di non scoprire mai in futuro la risposta.

Ad un certo punto, il suo flusso di pensieri venne interrotto dagli squilli del suo telefono; lo afferrò dunque dalla tasca del suo vestito, per poi osservare il display: non conosceva quel numero,... ma decise comunque di rispondere, per sicurezza.
 
«Pronto? Chi parla?»

«Salve,... qui è il Policlinico Gemelli; parlo con la signorina Eva Cudicini?»

«Ehm,.. si: sono io. Lei è il Dottor Cerrati?
Che succede? Avete cambiato la data della prossima ecografia?»

«Oh,.. beh,... no: in realtà la chiamo dall'ambulatorio di Genetica Forense; io sono il Dottor Varesi.
Sarebbero appena usciti i risultati del test da lei prenotato; si ricorda? La paternità del suo bambino.»

Era una voce maschile, e telefonava dall'ospedale in cui lei era seguita per la gravidanza: la giovane pensò subito al ginecologo; tuttavia, si trattava di un'altra persona, da un altro reparto visitato recentemente.

I 10 giorni erano infatti passati, ed erano quindi stati prodotti gli esiti del test effettuato al Policlinico: quel giorno sarebbe stato decisivo per il rapporto di Marco con Maya,.. ed anche per il futuro della Cudicini stessa.

«Ah, ok!! La ringrazio per avermi avvisata. E... quando potrei venire a ritirarli?» chiese dunque Eva.

«Mah,... anche oggi, se vuole! Potrebbe venire questo pomeriggio, per esempio.
Le va bene verso le 16:00 circa?» propose a quel punto il medico.

La giovane acconsentì: dopotutto, era stata messa in maternità,.. ed aveva ormai quasi tutte le mattine ed i pomeriggi completamente liberi; avrebbe lasciato inoltre la piccola Marta a casa assieme a Rudi, che nel frattempo era chiuso in camera sua a studiare per gli esami.

«Va bene: mi dia il tempo di informare altre due persone; ci vediamo oggi, allora.
Sono sicura di poter venire.»

«... Perfetto: la aspettiamo. Arrivederla!»

«Arrivederla, Dottore!»


Eva chiuse la telefonata, per poi cercare in rubrica il numero del suo fratellastro, con lo scopo di informarlo di ciò che era appena venuto a sapere; intanto, Marco si trovava in bottiglieria a svolgere il suo solito turno mattiniero: tirando fuori il suo telefono, si sorprese vedendo il numero della sorellastra maggiore; rispose dunque immediatamente.

«Eva: ciao!
Cosa c'è? Scusa ma sono in bottiglieria.»

Il giovane stava rabbrividendo: temeva che fosse scoppiato un altro pasticcio, visto il motivo per cui la Cudicini gli aveva telefonato la scorsa volta.

«Marco!
Senti:... mi hanno chiamato dal Gemelli; sono usciti i risultati della paternità.»

«Oh,... cavolo!
Beh, che dire... è il momento della verità allora: non ci resta che confidare in Walter e Carlotta,.. no?» rispose il Cesaroni, sussultando.

«Si, esatto.
Ascolta:.. se avvisi Maya, possiamo venire a ritirare gli esiti già da oggi alle 16:00. Che dici?» domandò lei.

Subito dopo aver posato su un bancone il vassoio che sorreggeva, servendo ad un cliente la sua ordinazione, Marco rispose acconsentendo alla proposta della sorellastra; a breve avrebbe comunicato la notizia alla futura moglie.

«O-ok: le mando un sms, e vediamo cosa dice!» 

«Va bene: fammi sapere, d'accordo?»

«Certo, Eva. Ci sentiamo, allora!»

«A presto, Marco!»

Il giovane interruppe la telefonata; successivamente, iniziò a scrivere un sms da inviare a Maya, nel quale la avvisava dei risultati dell'esame, e dell'appuntamento all'ambulatorio; non sentiva il coraggio di confrontarsi di nuovo con lei personalmente: era stato un vero colpo di fortuna che la principessa fosse stata disposta ad ascoltarlo, quel giorno,... ed inoltre, sarebbe stato troppo difficile affrontare un'altra volta i suoi sguardi diffidenti; sentiva che non ce l'avrebbe fatta.


CIAO.
SONO USCITI I RISULTATI DELLA PATERNITÀ.
NEL CASO TU VOGLIA, OGGI ALLE 16:00 POTRAI
BEN CONSTATARE CHE NON MENTO, 
E CHE NON HO MAI MENTITO.
TI ASPETTIAMO DAVANTI AL GEMELLI.
MARCO


Dopo qualche secondo di ansiosa attesa, arrivò fortunatamente una risposta,... seppur piena di gelo e scetticismo.


PERFETTO.
NON ASPETTAVO ALTRO.
SONO PROPRIO CURIOSA DI 
VEDERE CON I MIEI OCCHI LA VERITÀ!
CI SARÒ SICURAMENTE.
MAYA


Mentre leggeva il messaggio, fu svegliato dalla voce di uno dei proprietari del posto: era suo zio Cesare, che si lamentava accusandolo di perdersi sempre e di non svolgere al meglio il dovere assegnatogli.

«Mannaggja oh, 'sti giovani: sempre ar telefono, eh? Sempre ar telefono!! 
Vero, Marco? Che c'avrai da fa' con quell'attrezzo, eh? Ce sta quella? Ce sta la principessa da corteggiare?»

«E-ehm,.. si: in un... certo senso si, zio. Sto... scrivendo proprio a lei.»

«Se, vabbé, però ora c'hai da lavora'!
Avanti, sù: ce stanno altri clienti da servire, guarda lì.» 

«Dai, Marco: datte da fa', però!» esclamò anche Giulio, rimproverando il figlio e sostenendo il discorso del vecchio fratello.

Il giovane, esortato a non smettere ciò che stava facendo, riprese a sgobbare e ad occuparsi delle altre persone sedute ai tavoli, mentre Ezio e Annibale si facevano una piccola risata, preparandosi a recarsi al lavoro.

Si sentì sollevato: era quasi convinto che non avrebbe ricevuto nessun riscontro dalla principessa; credeva veramente che, anche se avesse accettato l'invito, l'avrebbe tenuto sulle spine, facendolo colare nel suo brodo fino a quell'ora.

Questo era un chiaro segno che, in fondo, Maya teneva ancora a lui, e che tutto ciò che lui aveva organizzato assieme ad Eva doveva averla colpita parecchio: non era ancora tutto perduto,... certo, non che a lui interessasse molto, ma era come sempre costretto a trascinarsi dietro quella relazione, per evitare guai con la corte lussemburghese e per evitare di far star male quella persona, a cui ormai teneva davvero troppo.


                                                                                   *****


Dopo qualche ora, nel primo pomeriggio, Alice si trovava a casa Cesaroni nella sua stanza: aveva appena terminato di studiare; stava quindi chiaccherando assieme a Jolanda, ed in compagnia delle altre sue amiche Miriam e Giulietta, che aveva infatti invitato da lei.

«Allora, ragazze: come va all'Università? State riuscendo a studiare,.. anche con questo caldo?» chiese ad un certo punto Miriam, curiosa di sapere come le due si trovassero al corso di Scienze della Moda.

«Beh, si, Miriam: dobbiamo farlo; il sostro sogno è lavorare nel mondo della moda, e se vogliamo realizzarlo, non c'è altro modo che impegnarci molto.» rispose la Cudicini.

«Esatto, Ali! Certo: è dura,.. ma se ci pensate, l'abbiamo già fatto anche l'anno scorso, no?» confermò la vecchia amica, ricordando il pesantissimo periodo di studio trascorso anche durante gli esami di maturità.

«Non mi ricordare l'anno scorso, Jole: stavo quasi rischiando di essere bocciata! Meno male che poi ho fatto bene gli orali. E poi Francesco che mi chiede di convivere,.. Rudi che si innamora di me: ero completamente nel chaos con la testa! Meno male che poi ho trovato la mia stabilità,... e con Rudi.» ribattè ridendo Alice, rimembrando quei travagliati mesi di confusione: era finita per non capirci quasi più niente, messa davanti ad una scelta, tra Francesco che affrettava le tappe ed i sentimenti che Rudi provava per lei,... scoperti all'improvviso. Concluse poi con un dolce sorriso, felice di come le cose erano andate a finire col suo amato fratellastro.

«Si, Alice: sei davvero scoppiata di gelosia quando mi hai visto con Rudi che cantava per me la vostra canzone!! Me lo ricordo ancora!!» aggiunse ridacchiando Giulietta.

Era stato infatti quell'avvenimento che aveva fatto riscoppiare all'interno di Alice quelle sensazioni che un tempo provava per Rudi, e che lei credeva ormai di aver perso dopo aver conosciuto Francesco: ed invece non era così; erano solo state accantonate, probabilmente per rassegnazione, vedendolo ancora attratto da Miriam. Il vecchio amico di Marco era forse solamente un modo per andare avanti: quello che non si immaginava minimamente era che anche da parte del giovane vi era necessità di distrazione.

«Bah,.. non so cosa fosse: forse gelosia,.. forse insicurezza con Francesco; non so dirtelo.» replicò Alice incerta, cercando di difendersi.

«Ali, si vedeva che era gelosia: non cercare di nasconderlo!» ribattè amichevolmente Jolanda: lei era presente, ed aveva avuto modo di vedere ed osservare da vicino gli sguardi e le occhiatacce che la Cudicini rivolgeva a quella nuova amica bionda del fratellastro, covinta che fosse più di un'amica.

«Dai, smettila. E tu, Miriam? 
Come è con quello,... Rignati si chiama,. no?» rispose la Cudicini ridendo, con il viso che arrossiva lievemente, per poi chiedere all'amica il suo parere riguardo il nuovo rapporto di lavoro nel campo musicale,... tentando di deviare il discorso.

«Vi dirò: all'inizio, non ero molto felice per quello che ci aveva assegnato; ma poi, col tempo, mi sono dovuta ricredere. Ho decisamente cambiato idea; mi sta piacendo davvero questo nuovo lavoro,.. mi sto divertento, e devo dire che un po' ci ha aiutato anche Rudi a convincerci. Ah,.. ora abbiamo anche un logo per la nostra band!!» racconto a quel punto Miriam: la sua esperienza era infatti più o meno simile a quella del Cesaroni di mezzo.

«Sono contenta: vedo infatti che anche Rudi lo sta apprezzando.» replicò Alice, soddisfatta che il fratellastro avesse finalmente capito qualcosa, dopo tutti quei discorsi ripetutigli.
 
«Sentite,.. ma voi avete più sentito Regina?» domandò Jolanda alle altre due vecchie amiche; era tanto che non vedevano la loro ex compagna di scuola.

«Ehm,.. sinceramente no. 
Non so se sia tornata da quel viaggio di lavoro di suo padre... boh, aveva detto che tornava dopo un anno. Magari tra poco torna.» rispose Alice, incerta.

«Bah,.. vedremo.» seguì Miriam.

Regina era infatti da tempo partita, subito dopo gli esami di maturità, assieme alla sua famiglia, per seguire suo padre in una lunga trasferta lavorativa in giro per l'Italia lungo le filiali della sua agenzia immobiliare: era via da più di un anno, e le tre si chiedevano se sarebbe mai tornata,... visto che non rispondeva né a chiamate né ad sms.

Nel frattempo, nella camera irruppe all'improvviso Giulietta, che intanto ne era uscita per qualche minuto, tentando di cercare il suo idolo Marco Cesaroni, ed incontrarlo di nuovo; avendo scoperto che era tornato in quella casa, e non trovandolo, si rivolse dunque ad Alice, chiedendo ansiosa spiegazioni.

«Ehi, ragazze: sono uscita un attimo a cercare Marco; volevo salutarlo,.. ma non l'ho trovato.
Dove è??» 

«Ahahah, no: Marco non c'è adesso. È fuori.» 

«Ah..., e torna?»

«Non lo so.»

«Sentite: io avrei un po' fame; che dite: ci facciamo qualcosa? 
Uno yogurt? Un panino? Vi va?» insorse  a quel punto Jolanda, dopo aver sentito un piccolo languorino allo stomaco.

«Va bene dai: scendiamo!» acconsentì la Cudicini.

Le quattro amiche uscirono dunque dalla stanza, per scendere le scale e giungere alla cucina, pronte a consumare insieme una buona merenda, continuando a chiaccherare da amiche.


                                                                                   *****


All'Ospedale Gemelli, i due fratellastri maggiori, assieme a Maya, si trovavano al Reparto di Medicina Legale; arrivati davanti all'ambulatorio di Genetica Forense, aspettarono per qualche secondo seduti su una panchina, finchè non uscì dal laboratorio il medico responsabile, il Dottor Varesi, per convocare Eva e annunciare l'uscita degli esiti del test.

«Dunque, signori:.. questi sono i risultati; il nostro lavoro di analisi genetica ha approvato la compatibilità per uno dei possibili soggetti. Possiamo affermare dunque che il padre del figlio che la signorina Cudicini porta in grembo è... beh, insomma: lo vedrete in queste cartelle!»

«Ok, Dottore: arrivo!» rispose la neo-mamma, alzandosi dalla panchina su cui i tre erano seduti.

«Ah,... e questo sarebbe il conto.» aggiunse infine l'uomo, tirando fuori un foglio, sul quale era indicato il costo dell'esame effettuato.

«Si, eccomi: lo pago io.» esclamò Marco, alzandosi e dirigendosi dal camice bianco, per poi porgergli alcune banconote, ed infine tornare al suo posto.

La Cudicini andò dunque a ritirarli: erano due fascicoli, uno riguardante Marco ed uno riguardante Alex; tornando dagli altri due giovani, li porse al fratellastro, mentre un'enorme cascata di tensione le scrosciava lungo la schiena.

«Bene, Maya: questa è la mia; tieni: leggi tu stessa! Io mi occupo di quella di Alex.» esclamò fiducioso il Cesaroni, porgeno il suo fascicolo alla principessa, desideroso che constatasse da sé la "verità".

Maya afferrò la scheda, ancora dubbiosa sulle parole del giovane, sicura di ciò che aveva scoperto a casa di Eva e delle sue conseguenti intuizioni: la sorpresa fu enorme quando vedette che le parole stampate su quei fogli non coincidevano affatto coi suoi pensieri dedotti.

Nel frattempo, anche lui stava estraendo i risultati di Alex, divorato da una tremenda ansia, che si trasformò in sollievo quando lesse anche lui ciò che le analisi avevano rivelato su quell'uomo; passandosi una mano lungo il viso, si sentì un macigno scomparire dal suo stomaco: era tutto finito, i suoi migliori amici erano riusciti a salvarlo; Maya non notò nulla di questo, intenta ad osservare l'altro fascicolo.

«Grazie mille, Marco; vediamo un po' qua cosa dice, perchè di te ormai proprio non.... ma cosa...!? 
"Marco Cesaroni: NON COMPATIBILE"!! Ma,... ma,... allora,... allora è tutto vero: non sei tu il padre del bambino!!... E quindi...»

«Quindi lo.. è qualcun'altro; M-maya,... guarda qua: "Alex Tribbiani: COMPATIBILE"!! Te l'ho sempre detto: io.. non c'entro niente,.. ma tu non mi hai mai voluto ascoltare!» ribatté con sicurezza il Cesaroni, fiero di essere riuscito finalmente a sistemare le cose, evitando il peggio.

«Hai visto,... Maya? Marco è innocente: non è lui il padre. Stai tranquilla!» continuò anche  Eva, appoggiando il discorso del fratellastro.

«Non ci posso credere: io... ti ho trattato così male, sono venuta a casa sua con una scusa per trovare informazioni; un comportamento così scorretto,... pur di sapere la verità: mi facevo quasi schifo da sola!!»

La rivale non poteva crederci: presa dalla paura di perdere il suo amore, si era persino sforzata ad agire in un modo che riteneva orribile, desiderosa di conoscere quello che si celava dietro alla lontananza del giovane,... ed ora aveva scoperto che tutto ciò che frullava nella sua mente mancavano di qualsiasi validità; Marco non aveva mai avuto alcuna colpa.

«Sei saltata.. a conclusioni troppo affrettate!» rispose il Cesaroni, abbozzando l'ennesimo sorriso forzato, per farle notare il suo perdono.

«H-hai ragione,... e me ne rendo conto solo ora.
 Non puoi immaginare quanto mi dispiace, Marco; non puoi immaginarlo, amore!!» esclamò lei, a sguardo basso e rammaricato, con le lacrime che cominciavano ad attraversargli il volto; si gettò quindi tra le braccia del giovane, abbandonandosi ad un pianto pieno di rimorso.

«N-non importa;... non importa! Accetto.. le tue scuse. Dai,.. non piangere, Maya!» supplicò Marco: stentava a sopportare la vista della principessa, a cui era così tanto riconoscente, darsi tutte le colpe in quel modo, sapendo di essere in realtà lui ad mentirle giorno dopo giorno; si stava comportando da vero stronzo,.. ma sentiva di non poter fare altrimenti.

«Sono stata solo una stupida a dubitare di te!!» sussurrò Maya, dannandosi ulteriormente, ignara di quello che sarebbe dovuto essere il vero padre del figlio di Eva.

Poco dopo, la principessa, dopo essersi staccata dal giovane ed asciugatasi le lacrime, si alzò dalla panchina per rivolgersi di fronte ad Eva, fortemente mortificata: sentiva di doversi scusare con la rivale; si era resa conto di aver agito in modo meschino verso di lei,... e per delle ragioni prive di fondamento.

«... Senti, Eva: io,.. io credo, a questo punto, di doverti delle scuse. 
Mi dispiace davvero molto per come mi sono comportata con te: spero solo che tu riesca a perdonarmi.»

Una seconda richiesta di avvicinamento; la Cudicini era sorpresa: la principessa sembrava veramente desiderosa di stringere amicizia con lei,.. e questo poteva solo voler dire che ormai non la reputava più una minaccia per la sua relazione con Marco; tuttavia Eva esitò qualche secondo ad accettare le scuse, memore del duro precedente vissuto a casa sua.
 
«... Va bene, Maya:... non preoccuparti: non fa niente; apprezzo il fatto che tu ti sia scusata.
Ricominciamo da capo, ok? Mettiamo da parte il passato; dimentichiamo tutto.»

«Certamente, Eva!» 

Dpo aver rivolto alla sorellastra del Cesaroni un sincero sorriso, Maya estrasse dalla sua borsa dei fogli, che poi all'altra giovane; era ciò che era stato ingiustamente sottratto pochi giorni fa.

«... Ah: ti restituisco queste!! 
Tieni: scusami se te le ho portate via; non avevo alcun diritto di farlo. Ho agito senza pensare: ero presa dalla rabbia, e non ho ragionato per niente. Scusa ancora, Eva!»

«L-le mie ecografie: grazie,... grazie mille, Maya!!»

«... Di niente, figurati: è colpa mia!»

Infine, ritornando da Marco, gli rivolse un largo e tenero sorriso: successivamente, gli dimostrò il suo perdono, riaccettandolo a vivere insieme a lei nella villa di sua nonna.

«Ti amo, Marco! 
Passiamo insieme da casa Cesaroni? Devi preparare le valigie: mia nonna ci aspetta alla villa.»

«G-grazie,.. Maya.
Bene.. Ti.. saluto, allora, Eva: ci vediamo presto!» rispose il giovane, alzandosi dunque dalla panchina e salutando la sorellastra.

«A presto, Marco!» ricambiò la Cudicini.

«Ciao, Eva!» seguì la rivale.

La principessa prese dunque per mano il fratellastro di Eva; in seguito ad un intenso bacio appassionato, a cui lui si sforzò di partecipare, i due si avviarono verso l'uscita, perdendosi tra la folla di pazienti, medici e infermieri.

La terza giovane fu quindi lasciata da sola alla panchina, immersa nelle sue riflessioni riguardo a ciò che era accaduto, tra sollievo per l'aver messo una toppa a quel guaio, ma anche rassegnazione per aver perso una seconda volta il Cesaroni di cui era innamorada da sempre.


                                                                                   ***** 


Nel frattempo, Rudi si trovava in camera sua, a casa di Eva, intento a studiare per prepararsi agli esami del primo anno del DAMS, mentre la piccola Marta si trovava nella sua stanzetta a giocare; ad un certo punto, sentì un piccolo suono proveniente dal suo computer: come era accaduto tempo fa, si trattava di un'e-mail proveniente dalla "Rignati Productions", che comunicava alla band il testo e gli spartiti della nuova sigla commissionata, ed inoltre la data del giorno in cui si sarebbero svolte le prime prove.

Il titolo del cartone animato,.. o meglio, del programma educativo, colpì molto il ragazzo: "La quercia rossa"; quelle parole sembravano suscitare in Rudi una sorta di deja-vù della sua infanzia; decise dunque di fare qualche ricerca in rete, e riuscì quindi a trovare alcuni spezzoni di episodio, in lingua francese.

Quel programma era infatti stato ideato e prodotto presso una casa d'animazione parigina, e l'obiettivo sembrava perciò realizzarne un adattamento italiano: Rudi scelse di avviare quindi la visione del primo episodio, l'"episodio pilota".

Il Cesaroni quasi si commosse alla vista di quelle scene: aveva già visto spesso una scenografia molto simile da qualche altro canale italiano; quella quercia gli ricordava qualcosa,... era palesemente una rivisitazione-tributo francese della famosissima trasmissione "L'Albero Azzurro", trasmessa per molti anni sulla rete nazionale "Rai 2",.. ma ormai interrotta da tempo: quella piccola civetta somigliava infatti molto al tenero uccellino Dodò.

Rudi si ricordava bene quanto era stato appassionato a quella trasmissione: passava tutte le mattine della domenica a guardarla emozionato, per poi aspettare la settimana successiva per poterne rivedere un altro episodio; quel programma aveva segnato la sua infanzia in un modo indelebile.

E fu lì che si convinse del tutto: era felice di vedere che alcuni, in altri paesi avessero pensato di riproporre quel classico italiano, ormai appertenente al passato; inoltre, era ancora più fiero a pensare di contribuire, in qualche modo, a quella splendida idea.

Sorridente, ripose dunque il computer da parte, per riprendere a studiare, ancora più felice di prima e definitivamente soddisfatto dsl suo nuovo lavoro.


                                                                                   *****


Qualche ora più tardi, verso sera, dopo aver fatto un salto a casa Cesaroni per preparare le valigie del giovane da riportare alla villa di Lady Victoria, Marco e Maya giunsero alla sontuosa dimora, per risistemare le cose del giovane; il Cesaroni sarebbe infatti tornato a vivere lì.

Arrivati alla villa, furono accolti prima da un membro della servitù, e poi da Lady Victoria stessa; rivedendo Marco, l'anziana donna intuì subito la svolta positiva che doveva aver preso la vicenda del test di paternità, accogliendo il giovane calorosamente: non si aveva alcuna intenzione di intromettersi nel loro rapporto;... riteneva che fosse Maya stessa a dover intuire che qualcosa nella sua relazione era ormai cambiato.

«Oh! Ciao, Maya! Marco, sei tornato!!
Da quel che vedo, avevo ragione io, no? Lo sapevo: non avresti mai potuto tradire mia nipote; si vede che la ami tanto!!»

«Buongiorno,... Lady Victoria.
Si, infatti: io... tentavo di spiegarlo a Maya, ma...» spiegò Marco, tentando di fuggire da ogni colpa davanti agli occhi della nonna di lei.

«Avevi ragione, nonna: erano tutti castelli in aria che mi ero costruita io nella mia mente.
Marco non mi ha mai tradito; quel bambino è veramente figlio di Alex!! Non avrei mai dovuto trattarti in quel modo, amore; ti chiedo scusa.» ammise poi felice la principessa, per poi chiedere ulteriori scuse al giovane, rivolgendogli un delicato sorriso.

«V-va bene:... non preoccuparti,... Maya. Ti perdono.» rispose lui, accettando le ennesime richieste della principessa, in preda ad un misto di ansia e rimorso, che tentò di non far trasparire.

Al sorriso di Maya si trasformò, ad un certo punto, si aggiunse anche un profondo sguardo sognante, a fissare gli occhi del Cesaroni; rivolgendosi successivamente a Lady Victoria, si congedò per andare insieme al giovane nella loro camera da letto,... a risistemare appunto i bagagli.

«Ok, nonna: ora io e Marco andremmo in camera da letto, a rimettere a posto le sue cose; ti va?»

«Ehm,... s-si: d'accordo.» acconsentì lui, seppur con un filo di titubanza: gli era parso di intuire a dove la principessa volesse andare a parare con quelle allusioni; pensava che quell'argomento fosse ormai chiuso da tempo, con la scusa della perdita del bambino di Maya. Non aveva la benchè minima idea di cosa fare, per sfuggire da quella situazione.

«Bene, Maya. A dopo, allora! Ciao, Marco. Sono così contenta che abbiate fatto pace!!» esclamò compiaciuta l'anziana donna, per poi salutare sua nipote ed il suo fidanzato, recandosi verso il patio.

«A dopo, nonna!» concluse la giovane.



La principessa portò dunque Marco nella camera, tenendolo per la mano: arrivati alla stanza, sentendosi ancora in colpa per l'ingiusto trattamento riservatogli,... ingiusto per quanto ne sapeva lei, Maya si lanciò ad abbracciare il Cesaroni, stringendolo affettuosamente con aria rammaricata.

«Marco!! 
Non sai quanto mi dispiace: ti ho aggredito in modo così violento, ti ho cacciato dalla villa, ti ho detto tutte quelle cose brutte,... e tu non avevi neanche nessuna colpa!»

«Maya, d'accordo, ho... capito: ti dispiace. D-dai, non sentirti così male: non... sopporto di... vederti triste. Ti prego: non... fa niente, d-davvero!» supplicò disperatamente lui, cercando di farla smettere; era logorante vederla tormentarsi così tanto, sapendo invece di avere lui, in verità, tutti i torti.

Maya non riusciva a smettere di disperarsi: continuava a predicare sommergendolo di frasi di pentimento, girando per la stanza e agitando le braccia; ammise inoltre tutti i sospetti che da tempo nutriva verso la coppia di fratellastri: ora la sua rivalità verso la Cudicini si era rivelata, per quanto ne sapeva lei, solo un'infondata avversione.

«Mi sento una stronza!! Non ho saputo fidarmi di te, ho saputo che Eva era incinta e... ho subito pensato a te: ero persino sospettosa di voi da tempo,.. e non ce n'era alcuna ragione!! Devo togliermela, prima o poi, questa dannata gelosia per Eva!»

Ad un certo punto, la principessa si fermò di scatto, per poi girarsi ed avvicinarsi a Marco, rivolgendogli un dolce sguardo e con un lieve sorriso malizioso; arrivato davanti a lui, dopo un bacio delicato, iniziò poi a sbottonargli lentamente la camicia.

«Ascolta:.. che ne dici se ora,.. invece di sistemare le tue cose,... non stiamo un po' insieme, e... cerco di farmi perdonare?...»

Parole inequivocabili: Maya gli aveva appena richiesto ben più di alcuni semplici baci; il giovane non sapeva assolutamente se sarebbe stato in grado di fingere anche una cosa del genere, come non aveva idea di come declinare quella proposta senza causare attriti. D'accordo, la principessa era sempre una bella ragazza,... ma lui non provava più amore per lei,... e come diceva il suo cantautore preferito, Claudio Venditti, "non c'è sesso senza amore": e lui, dopo l'errore con Sofia, ci credeva fermamente.

«Ehm,.. no,.. no: n-non adesso.» rispose dunque il giovane, abbozzando la frase più innocente che gli veniva in mente, mentre allontanava le mani di Maya dal suo petto.

«... Non adesso!? E perchè?» domandò stupita lei, fissandolo negli occhi con uno sguardo interrogativo.

Maya si riallontanò dal Cesaroni, voltandosi nuovamente di spalle e cominciando a fare domande riguardo alla sua indisponibilità, che notava persistere anche dopo aver constatato non esserci niente tra lui ed Eva; preoccupata, tentò di capire cosa causasse il suo comportamento, e cosa lo stesse agitando in quel modo.

«Perchè, Marco?? Mi spieghi perchè sei così distante, in queste settimane??
Che succede: cos'è che ti turba? A me lo puoi dire: sono la tua fidanzata.»

«Ma no,... Maya: niente; che devo avere, scusa? 
Sono solo... ancora scosso: questa storia del test e del figlio di Eva mi ha totalmente scombussolato la vita; ho... ho avuto talmente... tanta paura di perderti. E poi... poi... sono anche preoccupato per.. Ryan: dici che ce la faremo a gestire questo bambino?» tentò di districarsi lui, tirando fuori, come sempre, l'ennesimo mare di scuse, per uscirne indenne, utilizzando anche l'insicurezza per l'imminente arrivo del nuovo figlio adottivo.
 
«Ma si, Marco!... Si: che domande fai?? 
Certo: non preoccuparti; ci aiuteremo a vicenda per crescerlo al meglio,.. e ci darà una mano anche mia nonna. Ah,.. non avremo bisogno di portarlo a scuola; ho già preso contatto con un precettore privato, il signor Langers: l'ho fatto venire apposta dal Lussembugo.
Ma ci credi: sono quasi passati i 2 mesi; mi ha anche telefonato la casa famiglia: Ryan sta per arrivare!! Martedì atterrerà all'aereoporto di Fiumicino!!» rispose sorridente la principessa, procedendo a tranquillizzarlo, per poi manifestare tutto il suo entusiasmo per la fine del periodo di preparazione del loro bambino: a giorni il piccolo sarebbe giunto a Roma,... e Marco avrebbe avuto a che fare con un nuovo terzo figlio; stavolta però un figlio mai progettato da lui.

«Ah,.. bene: f-fantastico! Non... vedo l'ora di conoscerlo.
Ok: mettiamo a posto le cose, ora? Non mi piace vedere tutto questo disordine per la stanza.»

Il giovane voleva assolutamente deviare da lei quelle intenzioni espresse poco prima, e perciò cambiò discorso, spostando l'attenzione sulle sue valigie da sistemare, per cercare in qualche modo di "tenerla impegnata".

«Si, va bene. Ti do una mano anch'io, dai.»

I due iniziarono dunque col loro lavoro; quel giorno, il Cesaroni si era decisamente tolto un peso a dir poco enorme: anche se continuare a raccontare menzogne ad una donna della quale non era più innamorato, ma a cui teneva ancora molto, risultava tremendamente impegnativo e logorante, ora che la questione del figlio di Eva era definitivamente chiusa, sarebbe stato tutto più facile

"Tutto più facile",.... esatto; questo era ciò che credeva Marco: non immaginava per niente che quel famoso Ryan avrebbe portato un gigantesco scompiglio nel rapporto fra lui e Maya,... e specialmente causato un mutamento inaspettato nella sfera interiore della principessa.
   
 
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