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Autore: HHall93    20/09/2020    0 recensioni
Fu durante un'estate della sua adolescenza che la vita di Aria cambiò.
Amore e amicizia uniti a segreti e misteri la condurranno verso qualcosa che mai si sarebbe aspettata.
Genere: Commedia, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ragazze davvero non c'era bisogno, sto bene- ripetè Marina per la milionesima volta, come se in realtà andare a fare shopping al centro commerciale non fosse un'idea che la elettrizzava. Ma ancora non avevamo scoperto cosa l'aveva fatta stare male.
Ero strettissima nei sedili posteriori dell'auto rossa di Payson, eravamo anche una persona in più dei posti consentiti.
-Non rompere che una giornata di shopping non fa male a nessuno- Taïsse teneva il braccio fuori dal finestrino mentre si picchiettava l'altra mano sulla gamba a ritmo della musica proveniente dalla radio. Continuavo a pensare che quella ragazza fosse davvero bella e più la guardavo più diventavo gelosa di lei. Decisi che quel giorno avrei fatto di tutto per scoprire quale rapporto avesse con il ragazzo che mi piaceva.
-Marina noi però non abbiamo ancora capito cosa sia successo- finalmente mi decisi a chiederlo.
Capii che non aspettava altro per sfogarsi: -J.C. è un coglione, ecco cosa è successo- sbottò lei.
E fin qua ci potevo arrivare da sola.
-Ieri sera Taïsse mi ha mandato questa foto- proseguì cercando un'immagine sul suo cellulare per mostrarcela.
La foto era alquanto sfocata ma si poteva comunque scorgere J.C. seduto su uno sgabello, probabilmente di un pub, con sulle gambe una bionda che decisamente non era Marina.
-Cavolo, mi dispiace- commentò Clover, senza provare realmente empatia nella situazione.
-Sì ma è un deficiente perché mi ha anche vista- Taïsse abbassò il volume della radio per farsi sentire meglio e perché così io potessi dare a Payson indicazioni sulla strada.
-Ti rendi conto che l'ha vista, quindi sapeva che me l'avrebbe detto, ma se ne è fregato! E così ha fatto anche la settimana scorsa!-
Esattamente una settimana prima ero al mare con loro.
-Quindi al mare...-
-Sì, era per quello. Me lo è anche venuto a dire in faccia!- mi confermò lei.
-L'ha baciata?- chiese Noelle, secondo me alimentando il nervoso di Marina.
-Che noi sappiamo no- l'aria annoiata di Taïsse faceva però intendere che per lei fosse ovvio non fosse successo solo quello.
-Mollalo- le suggerì Clover come fosse la cosa più scontata del mondo.
-Mollarlo? Ma lei lo ama- fu il semplice commento di Payson, mentre continuava a tenere gli occhi puntati sulla strada.
-Spero si faccia perdonare almeno- Marina tornò a calmarsi e si appoggiò al sedile cominciando a messaggiare.
Io, Noelle e Clover ci guardammo: ma che ragionamento stavano facendo? Avrebbe già dovuto lasciarlo dato che la cosa sembrava succedere spesso. Marina mi era apparsa fin da subito una ragazza forte, che non si facesse mettere in piedi in testa nemmeno da J.C..  Non avrei saputo dire se ne non ne fosse ancora del tutto consapevole oppure se proprio per lei era una situazione normale, anche se per come si comportava sembrava buona la seconda opzione.
-Come si chiama il bar della foto Taïsse?- le chiesi fingendo che non fosse poi così importante.
-Si chiama Blacker Dread-
-Ah ok infatti mi sembrava- non avevo idea di che locale fosse ma così la domanda sembrava avere un senso: avrei chiesto a James se ci fosse stato di recente e poi avrei sperato che la risposta fosse no. Non volevo chiedere a Taïsse con chi ci era stata.
Riflettei che con questo metodo l’avrei presa davvero troppo alla lontana; decisi che avrei calcato maggiormente la mano.
Da me: qualcuna di voi può chiedere a Taïsse se sta con James? Con un discorso sensato ovviamente
Da Clover: provo
-E voi? Avete un ragazzo?- non avevo nemmeno avuto il tempo di risponderle, non mi aspettavo lo facesse subito. Probabilmente era curiosa anche lei.
Taïsse ridacchiò rispondendo di no e Payson scosse semplicemente la testa. Finalmente una buona notizia!
-E voi tre?- dovevo immaginare che Marina lo avrebbe chiesto. Rispondemmo di no.
Vidi Noelle lanciarle uno strano sguardo. Non dirle di Chandler, non dirle di Chandler...
-Dai Aria diglielo che oggi dovevi uscire con un tipo!-
Ti strappo la lingua Noelle.
Sorrisi imbarazzata. Questo piccolo pettegolezzo sarebbe sicuramente arrivato alle orecchie di James.
-Ah davvero? Chi è? Dai dovevi andare con lui!- mi chiesero in coro loro tre super gasate.
Raccontai brevemente la storia mentre lanciavo sguardi di fuoco alla mia migliore amica, ma secondo me lei non capì nemmeno di non avermi fatto certo un favore. Arrivammo verso le tre del pomeriggio e come al solito faceva abbastanza caldo, per quanto ce ne possa essere nei pressi di Londra.
Il centro commerciale era ancora più grande di come lo ricordavo e aveva davvero tanti negozi.
Passavo giornate in cui non mi andava di comprare niente e passavo apaticamente in rassegna i capi, e giornate invece in cui continuavo a provare vestiti e metterli nel carrello.
Fu uno di quei giorni. Forse anche perchè Marina continuava a dirmi che stavo bene con tutto e che questo dovevo assolutamente comprarlo, così come quella maglia, quel vestito ecc... Il mio portafoglio, come quello delle altre ragazze, calò piuttosto in fretta, così nell'ultimo negozio decisi di aspettarle fuori, privandomi in quel modo di qualsiasi tentazione; mi comprai solo un bel frappè al cioccolato e mi sedetti su una panchina. Cominciai a osservare il via vai di persone che entravano e uscivano dai negozi. Quella signora bionda con le scarpe dal tacco rosso doveva sicuramente essere un avvocato e sarebbe stata bene con l'uomo in giacca e cravatta (che secondo me moriva di caldo) che stava uscendo dai bagni proprio in quel momento. Immaginai di essere cupido e di farli scontrare e innamorare.
Sorrisi tra me e me.
-Cosa fai, ridi da sola?- mi chiese Taïsse uscendo dal negozio in quel momento.
-No scusa stavo pensando-
-Tranquilla eh, lo faccio anche io, non ti considero pazza- si sedette di fianco a me e senza dirmi nulla mi prese dalle mani il frappè e lo assaggiò.
La guardai un po' sorpresa e leggermente infastidita ma poi lei mi sorrise dicendo: -Buono, amo i frappè al cioccolato-
-Anche io-
-Stessi gusti eh?- mi sorrise maliziosa.
Aveva davvero capito? Nel mio cervello scorsero velocemente tutti i momenti in cui potevo aver lasciato trasparire qualcosa con lei ma non mi venne in mente nulla. Finsi con me stessa di credere non fosse una esplicita frecciatina. Avevo già il cuore che batteva più velocemente del normale.
-Hai comprato qualcosa?- le chiesi il più in fretta possibile per deviare la conversazione.
-Solo un'altra maglia rossa- non sembrò badare al mio imbarazzo.
Poco dopo le altre ci raggiunsero; Noelle non riusciva da sola a reggere tutte le sporte di vestiti e trucchi che aveva comprato in quelle poche ore così la aiutai prendendogliene qualcuna e uscimmo dal centro commerciale. Appoggiammo tutte le borse in auto, la quale tra un po' sarebbe probabilmente esplosa, e decidemmo di fare una passeggiata lungo un parco non molto distante.
-Potevamo chiamare anche i ragazzi- saltò su Taïsse. Ti pareva.
-No oggi mi serviva decisamente una giornata tra ragazze- Marina era visibilmente più allegra di quanto lo fosse stata quella mattina in macchina.
-È da qualche giorno che non li vediamo, in effetti- proseguì Payson.
-Noi ieri abbiamo visto Chris e Nathan in giro- sputò fuori Noelle come se fino a quel momento avesse avuto difficoltà a trattenerlo.
Io e Clover ci guardammo allarmate. Aveva sempre avuto la lingua lunga ma ultimamente sembrava non riuscire proprio a trattenersi dal metterci in situazioni scomode. Non avevamo nemmeno seriamente parlato su come comportarci dopo il pedinamento.
Appena Noelle finì la frase Payson spalancò gli occhi e si arrestò per un secondo come per un riflesso involontario e anche Marina contenne a stento il suo stupore, anche se ero piuttosto certa di avergli visto un riflesso di disapprovazione e quasi nervosismo nello sguardo: -Ah sì? Dove?-
Ecco, a quel punto volevo proprio sentire la mia amica.
-Parecchio lontano da qui, in un posto perso nel nulla-
Sentii il panico impossessarsi di me. Come poteva averlo detto?
Per prima cosa non avevamo la certezza che loro già sapessero tutto e soprattutto rischiavamo anche una terribile figura a causa del pedinamento.
Lei non era a conoscenza che Nathan mi aveva chiesto di tacere, ma mi era sembrata piuttosto ovvia come cosa! Ne avrebbero parlato tra loro e Nathan mi avrebbe odiata. E se avessi appena rovinato la loro storia?
Stupendomi, Marina si mise a ridere: -Ma dai!-
Le altre erano rimaste zitte. Anche se la rossa continuava a sembrarmi leggermente allarmata.
Presa da un' elevata quantità di ansia cambiai in fretta argomento sparando la prima cosa che mi passò per la testa: -Comunque ancora non ci avete raccontato di come è nato il vostro gruppo-
-Nah... è una storia lunga e poco interessante- Marina fece un gesto con la mano consigliandoci di lasciar perdere. Percepii che non avrebbe affatto voluto lasciar cadere l'argomento precedente, così insistetti:
-Io scommetto di no-
Taïsse si fermò all'improvviso ridendo: -Facciamo così: una sfida! Se vincete voi ve la raccontiamo ma se vinciamo noi andate da quei ragazzi laggiù e gli fate tutte e tre una dichiarazione- si portò le mani sui fianchi soddisfatta. Mi voltai a guardare il gruppetto che aveva indicato: ragazzi sulla ventina che probabilmente si stavano arrotolando delle canne.
-Non è adeguatamente equa questa sfida- Clover diede voce ai miei pensieri sollevando un sopracciglio.
-Oh invece sì-
-Ma assolutamente no- ridetti io, sostenendo la mia amica.
-D'accordo allora per pareggiare facciamo che scegliete voi la sfida- Marina si voltò di nuovo allegra verso Noelle.
Io le lanciai uno sguardo che sperai cogliesse.
Sinceramente, non era mai stata tanto egoista come quel giorno: sperando di dire qualcosa che avrebbe interessato quelle ragazze più grandi e popolari di noi aveva rivelato un segreto così intimo. Sperai almeno cogliesse la mia silenziosa proposta.
Noelle per un attimo mi fissò con suoi occhi azzurri poi tornò a guardare Marina che stava aspettando una risposta: -Corsa-
Perfetto! Aveva capito.
-NO!- urlò subito Marina ridendo e coprendosi la bocca con una mano.
-Ma si invece dai!- la incoraggiò Taïsse. -Per me va benissimo-
-Si?- le chiese Marina dubbiosa.
L'altra annuì decisa. Ero contenta avessero accettato perchè sapevo avrei vinto: a scuola ero sempre stata la più veloce della classe e da piccola avevo preso parte a numerose gare. Amavo correre.
-Io non partecipo, non mi sento benissimo- Payson incrociò le braccia al petto e si fece da parte.
-Tutto a posto Pay?- le chiese Taïsse preoccupata.
Lei semplicemente annuì e fece un gesto con la mano che significava che non era nulla di che. O correva da papera oppure era lentissima. Peggio per lei.
-Ma poi sudo tutta!- cominciò a lamentarsi Marina. -E mi cola anche il mascara!-
-No, non suderai neanche perché arriveremo solo fino a quel lampione, lo vedi?- la rassicurò Noelle.
-Si ok ma mi verrà il fiatone- brontolò, ma sbuffando si mise in fila con noi sull'erba e quando Payson ci diede il segnale partimmo.
Come avevo previsto dopo nemmeno qualche metro non vedevo più le mie avversarie. Era stato fin troppo facile.
All'improvviso però, con la coda dell'occhio, scorsi sulla mia sinistra una chioma rossa. Ecco perchè aveva accettato subito!
Poteva anche avere un rapporto ambiguo con James ma questa gara l'avrei vinta io: da troppo tempo aspettavo di scoprire quella storia e soprattutto non mi sarei fatta battere anche in questo da lei. Ci misi veramente tutta me stessa e fino all'ultimo sembrava pronta a raggiungermi ma alla fine la prima che superò il lampione, se pur di pochissimo, fui io. Rischiai veramente di sbattere la testa contro il palo perché non riuscivo a fermarmi.
Mi stava per scoppiare un polmone ma guardai comunque Taïsse con un ghigno soddisfatto. Scommetto che questa non se l'aspettava da me.
Scommetto che era rimasta con un palmo di naso. Non sono mai stata competitiva ma in quel momento avrei voluto farle il dito medio e urlarle in faccia "In questo non mi batti stronza!" Si avvicinò e mi strinse la mano dicendomi, tra un respiro affannato e l'altro: -Complimenti, bella gara. Sei veloce!-
La ringraziai solamente, non le avrei mai risposto anche tu e poi mi incazzai da sola perchè per quanto io provassi a trovarle dei difetti, lei riusciva sempre a stupirmi. Aveva anche più tette di me accidenti.
Dopo qualche secondo anche Clover e Noelle ci raggiunsero mentre una Marina abbastanza trafelata ci stava raggiungendo camminando con Payson.
Non era proprio la tipica ragazza sportiva.
-Santo cielo, mi sono volati tutti i capelli in faccia e non vedevo più niente!- si giustificò lei cercando di sistemarsi.
-Beh Marina Campbell mi sa proprio che ci devi una storia- Noelle riprese fiato e si sedette sull'erba. Noi la imitammo.
Lanciai uno sguardo ai ragazzi che per tutto il tempo ci avevano guardato come se fossimo un gruppo di pazze dato che ci eravamo messe a correre per il parco.
-Sì allora... non so bene perchè vogliate tanto saperlo. Alla fine è una storia piuttosto comune- ero sicura la stesse sminuendo.
Molti ragazzi della scuola avrebbero voluto conoscerla.
-Ci siamo conosciuti tutti un po' così, intendo nel corso degli anni...-
Incrociai le gambe e mi preparai ad ascoltare tutto ciò Marina avrebbe detto.
-Io e Pay siamo amiche dalla scuola primaria e credo fin da subito siamo diventate migliori amiche- la guardò sorridendo e Payson annuì per confermare. -Quando ero all'ultimo anno di liceo conobbi J.C.. Lui era di due anni più piccolo e per una scommessa imbecille con i suoi amici avrebbe dovuto provarci spudoratamente con una dell'ultimo anno. Lui scelse me e all'inizio lo consideravo solo un bamboccio in cerca di attenzioni ma poi qualcosa cambiò- arrossì violentemente -Nel senso, lui era gentile con me e per scherzare mi chiese di uscire e io, nonostante sapessi già della scommessa, accettai. Forse perché già mi stavo innamorando di lui. La gente la vedeva come una cosa strana per via del fatto che lui fosse più piccolo e sì, ammetto che all'inizio me ne vergognavo, ma poi ho deciso di fregarmene e ricordo che, dopo circa due mesi, lui mi presentò ai suoi amici, anche quelli più grandi, come la "sua ragazza".
-E due di quegli amici erano Chris ed Elliot, giusto?- chiese Noelle.
-Sì esatto. Elliot era inquilino di un appartamento in centro di proprietà della famiglia di Chris per motivi di lavoro, ma dopo circa un anno si trasferì da sua zia, non è troppo lontano ma comunque ora lo vediamo solo quando riusciamo insomma... Chris invece subito mi stette sul cazzo perchè scoprii essere lui l'inventore della scommessa, ma d'altro canto senza di essa non ci saremmo conosciuti quindi decisi di perdonarlo- ridacchiò.
-E James e Nathan?- incalzai io.
-Una delle sorelle piccole di Chris era amica con Gemma, la sorella di Nathan, e penso si siano conosciuti così... James invece era il miglior amico di Nathan-
-Le cose sono venute poi col tempo- puntualizzò Payson.
-E tu come ti sei unita?- Clover rivolse la sua domanda a Taïsse. Mi ero dimenticata di lei per un momento.
-Ah niente ho conosciuto James in discoteca- rispose con semplicità.
Marina ridacchiò sotto i baffi. Non sapevo di quale altre prove dovevo aver bisogno per accettare che tra di loro ci fosse qualcosa, di sicuro almeno una scopamicizia.
-Soddisfatte?- domandò Marina alzandosi e pulendosi le mani con aria schifata.
-Sì- rispose Clover allungandomi le mani per aiutarmi ad alzarmi.
-Molto bene, allora possiamo tornare a casa direi-
-È bello che siate diventati un gruppo così unito- probabilmente Clover stava solo cercando di metterle alla prova dato che ormai avevamo l'ampio sospetto che non fossero poi cosi uniti.
-Beh diciamo che abbiamo avuto le nostre divergenze ma siamo uniti, sì-
Quindi si erano conosciuti perchè erano tutti amici di amici? Ero un po'... delusa.
Mi aspettavo una storia più avvincente.
Forse sono strana, anzi decisamente lo sono, ma per tutto il ritorno in macchina, mentre le altre parlavano di non ricordo cosa, io continuavo a pensare che ci fosse qualcosa che non quadrava, qualcosa che Marina aveva omesso.

   
 
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