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Autore: LadyHeather83    21/09/2020    3 recensioni
Mai se nè andata dalla Capsule Corporation insieme a Pilaf e a Shu, dopo aver confessato a Trunks il suo segreto.
Può questo separarli per sempre?
Estratto dal 2^ Cap. “Ehi Mai a cosa stai pensando?” Pilaf interruppe i suoi pensieri porgendole un pezzo di pane.
Non mangiavano da giorni e quel pasto era l’unica cosa che era riuscito a racimolare, o meglio a rubare al panettiere lì vicino.
“Non ho fame” Gli disse senza prendere niente.
“Devi pur mangiare qualcosa” Le disse Shu ancora con il fiatone per la corsa appena fatta per seminare quel pover uomo che li aveva beccati sul fatto.
“ Se solo fossimo rimasti alla Capsule Corp., lì avremo avuto di tutto” Si lamentò Pilaf addentando qual pasto.
“Già…ma perché ce ne siamo andati?” Chiese Shu facendo la stessa cosa.
“Perché Mai si è presa una cotta per il ragazzino e …” Non fece tempo a finire la frase che gli arrivò un sonoro ceffone che gli fece la guancia rossa.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mai, Trunks
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ALLA RICERCA DI MAI

*

Capitolo 20

*

Era passato più di un anno da quando Mai, Shu e Pilaf avevano lasciato quella casa, anche se quest’ultimi, ogni tanto li trovava che bazzicavano nei corridoi di casa sua, in cerca di cibo.

Nemmeno i due malandrini avevano avuto più notizie della ragazza, ma almeno sapeva che stava bene, grazie al drago Shenron.

La sveglia digitale posta sopra il suo comodino, iniziò a suonare quando il contatore segnò le ore 7.00 in punto.

Tirò fuori una mano da sotto le lenzuola e la spense pigiando il bottone in cima.

Era la quarta che cambiava nel giro di una settimana, a volte premeva quel bottone con forza senza nemmeno accorgersene.

L’impianto elettrico centralizzato, e di ultima generazione inventato da sua madre, tirò su le tapparelle in modo automatico, facendo entrare in pochi secondi la luce del sole, costringendolo a stiracchiarsi ed alzarsi.

Come di consueto, fece una doccia e strofinò i denti, si vesti frettolosamente con abiti preparati il giorno prima e riposti con cura sopra la sedia, prese la tracolla con tutto l’occorrente per iniziare un giorno nuovo di università.

Trunks ancora assonnato scese le scale e si diresse verso la cucina, dove un buonissimo odore di caffè appena preparato, gli raggiunse le narici.

Prese un brioches ancora calda e l’addentò.

“Ben svegliato tesoro” Esordì Bulma versando il liquido nero nella tazza.

“Ciao fratellone” Lo accolse Bra abbracciandolo.

“Buongiorno a tutti, oggi niente caffè per me, sono già in ritardo” Disse incontro a sua madre baciandola sulla guancia mentre si infilava il giubbotto di jeans e addentava un pezzo di quel merendino appena sfornato.

“Devo trovare un modo per farti alzare prima” Bulma si portò due dita sul mento, pensando a qualche invenzione per criptargli la sveglia alla mattina.

“Non azzardarti! Ricordati che stasera viene Reiko a cenare qui” Trunks salutò con il suo solito sorriso.

Un’espressione che non compariva sul suo volto ormai da mesi, tranne quando aveva conosciuto proprio all’università la sua fidanzata.

Una ragazza che gli aveva rubato subito il cuore, forse per la troppa somiglianza con Mai, teneva capelli neri lisci con frangetta e occhi scuri, carattere forte e deciso, e a detta di Goten, anche un po' stronzetta.

Non si capacita di come quella ragazza avesse, un giorno avesse accettato un appuntamento con lui, era convinto che non si sarebbe presentata.

Galeotto fu quel caffè rovesciato sbadatamente sulla maglietta bianca di Reiko nella caffetteria della scuola.

“Certo tesoro, non vedo l’ora di conoscerla!”.

Trunks chiuse la porta dietro di se, e spiccò il volo verso l’università.

*

“Ehi amico! Usciamo stasera?” Chiese Goten avvicinandosi a lui mentre chiudeva di fretta l’armadietto.

“No, stasera Reiko viene a cenare da me, finalmente conoscerà ufficialmente la mia famiglia” Lo liquidò di fretta iniziando a camminare verso l’aula.

Ohhh, qui le cose si fanno serie” Gli gettò uno sguardo complice “…comunque congratulazioni amico mio, usciremo un’altra volta!”

Da quando Trunks frequentava quella ragazza, non avevano più avuto molte occasioni per vedersi e parlare come ai vecchi tempi, tranne quando si organizzavano ogni tanti delle rimpatriate, ma negli ultimi tempi accadeva di rado.

“Certamente”

“Ciao amore!” Reiko li raggiunse appena li vide varcare la soglia dell’edificio e dopo aver preso i libri che le servivano per le prossime lezioni.

Lo baciò sulla guancia “…e ciao Goten!” Gli sorrise.

“Ciao” La salutò cercando di parere più allegro possibile.

“Tutto pronto per stasera? Sono un po' agitata in realtà” Gli chiese prendendolo sotto braccio.

“Sta tranquilla, andrà tutto bene, vedrai! Mio padre può incutere timore e non parla molto, mia madre invece è l’opposto, e mia sorella…beh! Assomiglia un po' a mio padre per certi aspetti” Le disse grattandosi la gesta imbarazzato mentre delineava quel quadretto.

Da quanto Trunks e Reiko facevano coppia fissa da qualche mese, il suo amico era cambiato molto, non lo riconosceva più, e di questo gli voleva parlare, quella ragazza secondo il suo parere, aveva una brutta influenza su di lui.

“Ti ha dato buca un’altra volta?” Chiese Valese che si era materializzata dietro di lui.

Goten sbuffò “Si, da quando si è messo con Reiko, non riusciamo a formulare una frase di senso compiuto che, quella ragazza appare all’improvviso e me lo porta via”. Si lamentò incamminandosi nell’aula di scienza.

“Devi dargli tempo, ha sofferto molto nell’ultimo anno, e ora che è felice, lo dovresti essere per lui” Gli mise una mano sulla spalla in modo amichevole.

“Lo so Valese, però mi mancano i momenti che passavamo assieme, mi manca il mio amico”

“Lo sai che puoi contare su di me se ti serve una spalla su cui piangere o sfogarti. La puoi usare come meglio credi” Gli sorrise la castana.

Il moro ricambiò il sorriso “Sei una buona amica, e grazie per esserci”.

“Sempre”.

“A proposito, verresti a mangiare una pizza con me stasera?” Era venerdì, e di stare in casa non se parlava proprio, soprattutto dopo la dura settimana scolastica appena passata, fatta di esami giornalieri, ricerche e ansia fino all’uscita dei voti.

“Basta che non ci provi con me” Disse acida girando i tacchi, non glielo avrebbe mai dato a vedere, ma ricevere quell’invito, soprattutto da Goten, uno dei ragazzi più richiesti dal corpo studentesco femminile, uno per i quali, tutte avrebbero fatto carte false, solo per fare una scopata nei bagni della scuola o ripostiglio, la lusingava parecchio.

Aveva una cotta per lui, ma per il momento gli voleva restare amica, meglio sondare prima il terreno prima di rimanere delusa, le voci che giravano nei corridoi della scuola, non erano molto confortanti, c’erano troppe ragazze rimaste scottate perché si erano prese una cotta.

*

La tavola nella sala pranzo era stata apparecchiata, a detta della padrona di casa, in maniera molto semplice, se non fosse che la figlia minore strabuzzò gli occhi non appena vide quante sciccoserie erano presenti: 2 candelabri d’oro con lunghe candele accese, come le posate e i sottopiatti, i piatti erano di finissima porcellana pregiata, come di pregiate c’erano tovaglioli e tovaglia, un centrotavola di fiori freschi, era stato posto al centro come decorazione.

“Mamma sei sicura di mettere tutta sta roba? Non era meglio qualcosa di più sobrio?” Propose la minore, era solo una bambina di otto anni, ma già conosceva bene la differenza tra una cosa di lusso e una no.

“Bisogna fare bella figura, Trunks mi ha detto che la famiglia di Reiko è molto ricca, i suoi genitori sono dei diplomatici”.

“Che vuol dire diplomatici?” Chiese con aria interrogativa.

“Beh…” Bulma cercò un modo per dirlo più chiaramente possibile “…vuol dire che…che…viaggiano parecchio e che sono molto ricchi.” Si sbrigò a dire mentre udì la porta principale che si aprì, segno che erano arrivati.

Le sistemò alla svelta la gonna di tulle rosa che era sgualcita e insieme andarono ad accoglierli e fargli gli onori di casa.

“Ben arrivata cara” La salutò la più anziana quando si trovò davanti quella che doveva essere la futura nuora.

“Grazie mille, piacere di conoscerla, mi presento, mi chiamo Reiko Azuki” Bulma l’abbracciò.

Benevenuta in casa nostra, siamo felici che sei qui”.

Reiko volse lo sguardo alla bambina accanto alla mamma “Tu devi essere Bra” Le disse amorevolmente abbassandosi alla sua altezza.

“E tu assomigli a Mai” Fece di rimando acida lasciandola interdetta, chi era questa Mai?

“E’ una sua amichetta” Tagliò corto Bulma imbarazzata, la stessa cosa della figlia, la stava per dire lei, ma pensò che fosse meglio tacere, al contrario di Bra, la bocca della verità.

Se non fosse stato per il vestitino grazioso che indossava, si poteva dire che era quasi sua sorella gemella.

Seguì un momento di imbarazzo generale, dove madre e figlio si scambiarono uno sguardo malinconico, aveva ragione Bra, fottutamente ragione.

Assomigliava si, ma non era lei.

“Non darle ascolto, è una bambina un po' pestifera” Le sussurrò all’orecchio volgendo poi uno sguardo fulminate verso la sorella, che se lo si osservava meglio, si potevano anche vedere delle scintille.

“Papà dov’è?” Chiese poi verso la madre per uscire in qualche modo da quell’imbarazzo.

“Andiamo intanto a sederci, sono sicura che sta arrivando” Fece segno a Reiko di darle il suo soprabito”.

*

Vegeta era già seduto a tavola, quando l’ospite e i tre padroni di casa fecero il loro ingresso nella sala da pranzo.

“Papà, sei già qui?” Chiese Bra sorpresa andandolo ad abbracciare, ovviamente non ricambiandola con lo stesso entusiasmo, ma si limitò a cingerle la schiena con un braccio.

“Hai finito presto gli allenamenti tesoro” Biascicò Bulma andandosi a sedere vicino a lui, imitata dagli altri commensali.

“Mi avevate detto di presentarmi in tempo per cena” Disse mettendo giù la figlia ed aprendole la sedia vicino a lui.

“Abbiamo un ospite importante stasera” Incalzò la moglie indicando con la testa la ragazza mora seduta vicino a Trunks.

“Lo vedo” Disse non facendo trasparire nessuna emozione.

“Mi chiamo Reiko Azuki signore e sono felice di fare la sua conoscenza” Gli sorrise.

“Lo sapevo già” Disse non degnandola di uno sguardo, imbarazzando di parecchio Trunks, il quale si portò una mano sul volto in segno di vergogna, non si aspettava una reazione del genere proprio dal padre, anzi non si aspettava proprio che avesse accettato a cenare lì con loro, se non fosse stato per sua moglie che aveva insistito dicendo che per Trunks, era importante che fosse presente.

Per fortuna Bulma riuscì a risolvere la situazione, la sua famosa parlantina riuscì a cambiare il clima che si stava creando nella sala da pranzo, sperando che quelle frecciatine passassero in secondo piano.

Il lilla aveva comunque già avvertito la fidanzata, che il padre aveva un carattere burbero e di non fare caso se diceva qualcosa di spiacevole, ma sperava sempre che questo non accadesse.

Anche la cena fu servita subito dopo dai vari robot.

“Però…siete avanti anni luce da me, io ho solo camerieri che ci portano il cibo alla tavola” Rise.

“Sono solo dei prototipi cara, da perfezionare, poi penso li immetteremo nel mercato” Si vantò la scienziata continuando a consumare il cibo.

*

“Chi è questa Mai di cui accennava tua sorella prima?” Chiese per spezzare il silenzio creato nell’abitacolo del veicolo mentre l’accompagnava a casa.

Non era stata la cena che sperava, anche se era stata messa al corrente del fatto che suo padre non godesse della fama di avere ospiti in casa sua, figuriamoci a cena.

Ma sembrava che questa Mai, di cui aveva accennato la sorella appena varcata la soglia di casa, avesse in qualche modo turbato l’equilibrio di quella famiglia.

Un colpo al cuore, un brivido gli percorse la schiena.

“Era una ragazza orfana che anni fa viveva da noi, Bra le era molto affezionata e fu un duro colpo per lei quando decise di andare via, e purtroppo non abbiamo sue notizie da tanto tempo. Fu un duro colpo per lei, per tutti noi a dire il vero” Cercò di spiegare nel modo più calmo possibile, non fomentando il sospetto che in realtà quello che aveva sofferto più di tutti era proprio lui.

“Ah capisco…beh si poverina, non deve essere stato facile per lei, magari la vedeva come una sorella maggiore, in un certo senso è come se fossi sparito te”.

“Credo proprio di si, del resto l’ha vista nascere, le cambiava il pannolino e la faceva sempre giocare, faceva parte della famiglia insomma” Spiegò con un velo di malinconia. “Siamo arrivati” Disse indicando la villa e fermandosi un po' più avanti del cancello di ferro battuto.

Trunks spense il motore dell’auto per riprendere il discorso “Non voglio che ti faccia l’idea sbagliata, e scusa se stasera non è andata come speravi”.

“Nessuna idea sbagliata, e comunque il passato è passato, ora ci sono io nella tua vita” Le prese la mano in segno di conforto.

“Certo” Si baciarono appassionatamente per qualche minuto.

“Vuoi salire? I miei non ci sono” Gli chiese in preda agli ansimi quando con la lingua le iniziò a delineare il contorno del niveo collo ed abbassò la spallina, denudandole un seno.

L’avrebbe presa anche in quella macchina, non sarebbe stata la prima volta, ma le telecamere di sorveglianza che delimitavano il perimetro della residenza, erano degli occhi indiscreti.

“Si” Rispose continuando a baciarla, aveva bisogno di un modo per lasciarsi alle spalle il ricordo della serata appena trascorsa, dell’imbarazzo creato da sua sorella riesumando la memoria di quella ragazza che anni indietro, si era insinuato nel suo cuore in silenzio, spezzandolo nella stessa maniera quando decise di varcare la soglia con la valigia in mano.

Trunks…” Ansimò quando la costrinse a salire sopra di lui e le scontò le mutandine sotto la gonna accarezzando la sua intimità e insinuandosi dentro di lei mentre le succhiava un seno.

“Non qui…” Ansimò ancora, ma non voleva uscire da quella presa, sperava che dove avessero parcheggiato le telecamere non arrivassero.

Non si sarebbero divisi prima che il piacere li raggiungesse entrambi nello stesso momento.

*

continua

*

Angolo dell’autrice: Ciao a tutti, e grazie per essere arrivati fino a qua.

Volevo scusarmi con l’immenso ritardo con cui ho aggiornato, ma purtroppo come qualcuno sa già, ho perso tutti i capitoli già scritti, quindi mi sto munendo si santa pazienza per riscriverli tutti.

Al momento aggiornerò una volta a settimana, ma una volta terminata, credo l’aggiornamento sarà massimo ogni 3\4 giorni.

Che dite di questo capitolo? Come vi avevo già anticipato nello scorso, ce ne saranno due incentrati sul protagonista maschile, mi sembrava giusto dargli dello spazio anche a lui.

*

P.S. se siete fan del fandom di LadyBug, vi avviso che ho iniziato una nuova long 😊

Alla prossima.

Erika

 

  
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