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Autore: syila    22/09/2020    4 recensioni
"Ossignore..." mormorò Yuuri "Credo di aver capito di che mostra si tratta..."
La coppia si era fermata davanti ad una teca impossibile da ignorare: all'interno un corpo maschile riproduceva un pattinatore, colto nel momento finale dell'atterraggio da un salto; che fosse un pattinatore lo aveva dedotto dai pattini, perché del resto era completamente scarnificato, fino alla colonna vertebrale, flessa per assorbire l'impatto col ghiaccio.
Il giovane giapponese notò la maniacale cura con cui era stato riprodotto il movimento; era a suo modo elegante e spaventoso, tuttavia, il dettaglio che lo sconcertò fu il titolo dell'opera: "Tribute to Victor Nikiforov, Five Championship Figure skating of the World."
Genere: Commedia, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I°

L’emozione più antica e più forte dell’uomo è la paura, e la paura più antica e più forte è quella dell’ignoto.“
H.P. Lovercraft


Yuri Plisetsky non sempre rifletteva sulle conseguenze delle proprie azioni.
E non contava mai fino a dieci prima di aprire bocca.
Era una prerogativa della sua giovane età, un tratto saliente del carattere impetuoso su cui aveva lavorato facendolo diventare una specie di firma, come la zeta di Zorro o il sorriso a cuore di quel ciabattone di Victor Nikiforov.
Insulti, richieste, opinioni transitavano dal cervello alle labbra senza filtri, incuranti di provocare morti, feriti o danni collaterali.
Forse per questo motivo Mila e Georgi, i più svegli tra i suoi compagni di squadra, si erano defilati con una scusa appena lo avevano visto uscire dagli spogliatoi Venerdì mattina.
Non un Venerdì qualunque all'inizio di un weekend qualunque.
Nemmeno perché fosse Venerdì Tredici, ma perché era il giorno dell'uscita al cinema di Cannibal Zombie Apocalipse - Capitolo Finale.
Un film talmente truculento, violento, politicamente scorretto e rivolta budella da costringere chi sovraintendeva alla programmazione cinematografica delle sale russe a riesumare il temuto V.M. 18.
E Yuri Plisetsky, diciassette anni compiuti a Marzo, aveva bisogno di un adulto che lo accompagnasse, o meglio di un maggiorenne, vagamente senziente, in possesso di regolare documento d'identità.
Purtroppo la sua prima scelta era partita alla volta del Kazakistan due settimane prima; di Yakov e Lilia non se ne faceva niente, probabilmente l'ultima volta che erano andati al cinema proiettavano ancora la Corazzata Potiomkin.
Quanto alla Popocheva...
Il dinamico duo si stava allontanando alla chetichella, avevano annusato subito che tirava brutta aria e da bravi codardi lo avrebbero evitato fino alla fine degli allenamenti.
Restava solo un'opzione praticabile: la coppia di squinternati che in quel momento si stava scaldando a bordo pista...
La Tigre decise di essere gentile.
"Avete finito di pomiciare? Scollatevi, siete indecenti!" li apostrofò una volta raggiunti, con tutta la diplomazia che riuscì a spremere dopo una levataccia all'alba.
Però almeno ci aveva provato.
"Yuri-o!" cinguettò Victor marcando la o finale che indispettiva tanto il dispotico ragazzino "Il mattino ha l'oro in bocca!"
"Se proprio ci tieni potresti fare qualcosa di concreto per migliorare il mio umore, vecchio!"
A quelle parole gli occhi dell'interpellato si spalancarono di stupore e fece capolino il giapponese, che, fino a quel momento, era rimasto mimetizzato nell'ombra del compagno.
"Cosa possiamo fare per te?” azzardò volonteroso l'omonimo.
Il giovane russo sapeva di poter contare sul suo cuoricino di burro, là dove quel lavativo egocentrico di Nikiforov faceva il prezioso.
“Beh, si da il caso che mi avanzino un paio di biglietti del cinema e mi seccava buttarli...” bofonchiò.
“E hai pensato di invitare noi due, perché Otabek è partito e Mila e Georgi ti darebbero buca!” esclamò Victor, il quale solo apparentemente aveva la testa fra le nuvole.
Yura arrossì per il dispetto e la stizza di essere stato preso in castagna e si affrettò a negare con la solita sgarberia "Ho pensato a voi perché siete due pantofolai e passate le serate murati vivi in casa! Volevo essere gentile, però, se la cosa non v'interessa, li metterò all'asta online!"
"No! No va bene!" si affrettò a rassicurarlo il giapponese "Ti accompagneremo volentieri..."
"Stasera alle otto sono sotto casa vostra." confermò l'interlocutore prima che cambiassero idea.
"Facciamo alle sette e ceni da noi?" rilanciò Yuuri, entrato in modalità mamma chioccia.
"Solo se c'è il katsudon!"
"Il nostro bambino vuole il katsudon, hai sentito?" s'intromise Victor, facendolo pentire subito di aver proposto l'uscita proprio a loro.
"Smettila vecchio, non sono vostro figlio!" sbraitò la Tigre, sorvolando sul fatto che praticamente viveva accampato a casa Katsuki-Nikiforov quando Beka non c'era.



"Sei sicuro che sia un film adatto a te, Yurotchka?"
L'interpellato, sazio e soddisfatto, si degnò di spostare lo sguardo dalle pareti del multisala, tappezzate da macabre locandine e merchandising di dubbio gusto, per posarlo sull'autore della domanda.
"A me senza dubbio Vecchio... Tuttavia, ora che ci penso, forse non dovrebbero permettere la visione agli anziani, sai, il cuore debole... L'ipertensione..."
“Io non sono anziano!”
“Ah no? Hai i capelli bianchi, sei anziano!”
"Non sono bianchi!"
"Allora è un biondo che non ci ha creduto abbastanza..."
Victor accusò il colpo, gonfiò le guance mostrando il suo disappunto e si rivolse a Yuuri.
"Tu non dici niente?"
Il compagno, una volta scoperto il titolo del film, aveva capito subito che non era un genere adatto a lui, tuttavia a fronte del feroce battibecco in corso, abbozzò ritenendo opportuno serbare un diplomatico e religioso silenzio.
I posti prenotati da Yura erano proprio a ridosso dello schermo, così alla nausea provocata da intestini esplosi, sangue a litri, necrofagia e una colonna sonora di urla, ossa spezzate, masticazione compulsiva, si aggiunse l'effetto mal di mare dato dalla scomodità delle loro poltrone.
Victor non arrivò nemmeno alla fine del primo tempo.
Si alzò di scatto e con una mano premuta sulla bocca guadagnò l'uscita di sicurezza; Yuuri lo trovò nei bagni, bianco come uno straccio e in buona compagnia.
Non era l'unico a cui si erano attorcigliate le viscere, l'orribile filmaccio stava mietendo molte vittime anche in sala.
Il Tigrotto cominciò vagamente a preoccuparsi quando alla fine dell'intervallo non li vide tornare; combattuto tra lo splatter e le condizioni di salute dei due impediti alla fine optò per questi ultimi e, sbuffando come un mantice, si lasciò guidare dalla scia di indicazioni che l'involtino giapponese depositava nella sua casella di Whatsapp.
"Che fate lì impalati? Non tornare in sala? Il secondo tempo sta per cominciare!" esclamò vedendoli appollaiati al distributore automatico, dove il pluricampione di pattinaggio stava sorbendo un tè caldo molto zuccherato, per riprendersi dal mal di stomaco. I due avevano già indossato guanti e giaccone e sembravano intenzionati a tornarsene a casa.
"Direi che per stasera siamo a posto così. " dichiarò Victor "Io non torno là dentro nemmeno se mi rimborsano il biglietto con gli interessi."
"Hah! Pappamolla!"
Il giovane connazionale lo guardò di sbieco, poi si rivolse al giapponese.
"Katsuki non provare a mentire, a te i film horror piacciono!"
"S-si." ammise Yuuri "Però Victor non si è sentito bene, forse è meglio tornare a casa."
"Mi lasciate da solo? Come adulti responsabili fate schifo!"
"Certo che non ti lasciamo da solo Yurotchka, tu vieni con noi." gli fece eco l'altro russo.
"Scherzi, vero? È un'anteprima nazionale, hanno scelto questo multisala per garantire la migliore esperienza visiva e sonora agli spettatori! Hai idea di quanto sia stato faticoso procurarsi i biglietti?"
"Oh, infatti è tutto molto realistico, fin troppo, però adesso vai a prendere il cappotto e vieni con noi." ribadì Victor, sordo alle rimostranze e alle minacce della Tigre, che nei giorni successivi gli tenne il muso ad oltranza, meditando vendetta.
A nulla valse l'offerta di pace di Yuuri, che provò a rimediare offrendosi di accompagnarlo nel weekend successivo.
A seguito delle feroci polemiche scatenate da associazioni religiose e orde di genitori preoccupati, il film dello scandalo venne ritirato dalle sale dopo un paio di giorni e Yura fu costretto a scavare nei meandri del web dove riuscì a recuperare una copia pirata in lingua cinese, girata da uno spettatore col singhiozzo.
Il risultato era un video a sobbalzi, dall'audio indecente e di qualità pessima.
Quello si che gli aveva dato la nausea.



La tarda Primavera era la stagione che tutti i pattinatori professionisti aspettavano con ansia; non tanto perché le gare ufficiali volgevano al termine e potevano concedersi un breve periodo di riposo, quanto per il fatto che potevano passare a battere cassa dagli sponsor o essere ingaggiati in qualche gala di pattinaggio, secondo la formula: zero fatica - grassi guadagni.
Equazione non trascurabile in uno sport "minore" dove: o eri una celebrità internazionale come Victor Nikiforov oppure un Signor Nessuno, a cui a malapena i parenti si ricordavano di fare gli auguri nel giorno del compleanno.
Gli spettacoli sul ghiaccio, un po' come i musical stavano vivendo una seconda giovinezza, il pubblico, anche quello di semplici curiosi o appassionati, li amava e gli appuntamenti in cartellone registravano spesso il tutto esaurito.
Yakov Feltsman era della vecchia scuola e guardava certe manifestazioni con sospetto; il pericolo di un incidente il pista era sempre in agguato. Anche se le coreografie giocavano più su passi e costumi appariscenti piuttosto che su salti e difficoltà tecniche, lui non voleva rischiare che uno dei suoi atleti competitivi restasse fermo sei mesi a causa di una gamba rotta, mentre faceva il Principe Azzurro nell'ennesima "Bella Addormentata on Ice".

Victor, tuttavia, sapeva come aggirare gli scrupoli del ringhioso mastino.
Essere stato suo allievo dagli otto anni in avanti aveva certi vantaggi, a cominciare da una conoscenza enciclopedica di tutte le malefatte che aveva nascosto a Lilia durante le gare in trasferta...
"Allora?" chiese timidamente Yuuri che lo aspettava all'uscita del palaghiaccio.
Il suo omonimo non disse nulla, si limitò ad arricciare le labbra in attesa del responso.
Gli avevano promesso di portarlo con loro al Gala di Milano, ma ufficialmente lui teneva ancora il muso a Victor per la storia del cinema e non poteva farsi vedere troppo accondiscendente.
"Abbiamo il suo lasciapassare!" esclamò il russo sgranando il miglior sorriso a cuore del repertorio.
Yuuri sospirò di sollievo, temeva il carattere irascibile del coach Feltsman e non avrebbe mai osato contrariarlo o rispondergli come facevano gli altri due.
" Ancora non ho capito come ci riesci..." bofonchiò Yura.
"Anche tu sei incluso nel pacchetto Yurotchka! Ho già pensato a tutto: porteremo la coreografia dei Blues Brothers, è collaudata e perfetta per un numero a tre; non perderemo tempo qui, la proveremo direttamente sul posto!" trillò entusiasta l'interpellato, glissando sui suoi segreti del mestiere "Forza vai a casa e comincia a preparare le valigie!"
"Ehi rallenta Nikiforov! Perché improvvisamente hai tanta fretta? Il Galà è tra due settimane!"
"Si, però noi partiremo questo Venerdì."
"Cosa?"
"A Milano ci sono ancora i saldi, vi porto in Via Montenapoleone a fare shopping, siete contenti?"
Yura sbiancò.
Il giapponese, visualizzando un pericoloso addensarsi di nuvoloni tempestosi sopra la testa bionda, arrischiò una domanda "Qualcosa non va?"
"Cazzo si!" esplose l'altro "Beka torna da Almaty proprio Venerdì, non farò nemmeno in tempo a salutarlo!"
"Ohi-ohi... Io ho già prenotato i biglietti online." Victor si dondolò sulle punte dei piedi con l'aria di non comprendere l'estrema gravità delle circostanze.
"Annulla la prenotazione, vecchio!"
"Non ci penso proprio, gli ultimi giorni di sconti sono quelli in cui si fanno gli affari migliori!"
"Fanculo gli sconti! Non salterò il weekend che ho programmato con Beka per farmi trascinare in giro come uno straccio nelle tue cazzo di boutiques!"
Yuuri fu costretto ad afferrarlo alla vita e a trattenerlo, prima che saltasse alla gola del compagno.
Ci vollero tutta la pazienza e la diplomazia del giapponesino a persuaderlo che in fondo si trattava solo di una settimana, ma a farlo capitolare fu un argomento inoppugnabile: col sostanzioso cachet dello spettacolo avrebbe potuto permettersi quella vacanza a Ibiza insieme al Kazako, a cui stava puntando dall'estate precedente.

Yura seppellì l'ascia di guerra, con grande sollievo della coppia e, fino al giorno della partenza, la Tigre non diede più fastidi di un timido gattino.
Quello che Yuuri e Victor ignoravano, però, era che la Tigre aveva bisogno di tempo per preparare la sua vendetta e grazie ad una incredibile coincidenza, scoperta mentre cercava materiale online su Cannibal Zombie, aveva l'occasione di servirla ai due svaporati su un piatto d'argento, proprio durante la trasferta milanese.


Fine prima parte


⋆ La voce dell'adolescenza ⋆

Ohi-ohi (quanto mi è mancata questa esclamazione!) Finalmente sono a casa! ^^
Carissimi e carissime dopo una pausa che minacciava di diventare davvero troppo lunga rieccomi in questi lidi con una piccola avventura dei nostri eroi "on ice", che continuano ancora a ispirarmi a dispetto del deserto che circonda la serie originale e il fantomatico film di cui si sono perse le tracce.
Stavolta niente denti aguzzi, ma una spruzzatina di horror sarà ugualmente presente a rendere incandescente, la già complicata trasferta milanese dei Katsuki-Plisetsky-Nikiforov in procinto di partecipare ad un Gala sul ghiaccio.
Volete forse che il Tigrotto rinunci alla vendetta?
E volete che il suo piano diabolico non gli si rivolti contro?
Le peripezie del biondino più aggressivo di Madre Russia sono solo all'inizio, restate a bordo per scoprire cosa accade quando si vuole fare il passo più lungo della gamba!



   
 
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