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Autore: Spensieratezza    23/09/2020    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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“Sam..”
Tessa era li, davanti a lui e lo guardava con una strana espressione, un mix tra dolcezza e una consapevolezza amara.

Era provato da quanto gli aveva appena detto Morte, sconvolto per aver lasciato Dean e gli altri con una lettera, spaventato, inorridito dalla grande responsabilità che si era appena caricato addosso e si sentiva in colpa nei confronti del medico che lo conosceva fin da quando era un bambino, visto che aveva visto sincera preoccupazione nel suo sguardo e sollievo quando si era risvegliato, quindi per qualche motivo, vedere il mietitore sorriderle, lo disturbava.

“Dunque ce l’hai fatta. Morte ti ha davvero ceduto il suo anello per una giornata.”
“Ventiquattro ore.” Disse Sam pignolo, guardandola male.

“Giusto. Ventiquattro. Credi che riuscirai a resistere per le ore previste?”
“Non farò un bel niente se continuerai a stordirmi con le tue chiacchiere, facendomi perdere tempo!”
Vide lo shock negli occhi di lei e si sentì un po' in colpa.
“Sbaglio o sei molto agitato?”

Tu non mi piaci!” disse Sam, fuggendo il suo sguardo.
“Però." disse lei fischiando. "Usi sempre questo tono burbero per dare il due di picche ad una ragazza o a volte sei più gentile? Non c’è bisogno di voltarti. Non mi offendi sai? Sono un mietitore! Sono abituata al disprezzo della gente. Non è che mi faccia male, ma sono curiosa. Perché?”
Sam si girò a fatica verso di lei.
“Tu sei quella..quel mietitore che voleva prendere mio fratello Dean.”

“Oh..” disse lei. “Capisco. Beh, ti comprendo, sai. Ma io stavo solo facendo il mio lavoro. Non ho nulla di personale contro tuo fratello.”
“Lo so, ma..non mi è di consolazione sapere che hai comunque cercato di convincerlo a lasciare questo mondo. A lasciare…ME.”
“Sam..io ero venuta solo per porre fine alle sue sofferenze.”

“Le persone che tu PRENDI, forse avrebbero voluto continuare a lottare, chi siete voi per decidere quando è ora che debbano smettere di farlo?”
Tessa scosse la testa.
“è inutile, non capisci. Ma mi auguro che capirai, me lo auguro per l’altro vostro fratello o non rivedrà mai più la luce del sole.”
“Mi dispiace.”

“Te l’ho detto, non me la prendo. E ora vieni con me, dobbiamo iniziare il nostro giro.”
 
 

*

Era stato difficile per Sam.
Sì, il rapinatore era stato proprio un coglione. Si era fatto ammazzare per una squallida rapina. Un rapinatore di serie c.
Ma a Sam era dispiaciuto comunque.
Tessa gli aveva spiegato che avrebbe trovato da solo il modo per confortare i tizi che sarebbero trapassati, quando sarebbe arrivato il momento.
E lo sentì in quel momento.

Uno strano calore, e poi un gelo smisurato, attraversargli il cuore.
Poteva forse essere..
Il gelo della morte e l’amore della pace?
Poi toccò la fronte dello sventurato che continuava a chiedersi perché e gli parlò.

“Joshua Gisoue, fin da quando sei venuto al mondo, l’emozione dominante della tua vita è stata la precarietà. Una fame d’amore che non potevi soddisfare con i tuoi genitori, la cercavi da tuo padre, ma lui preferiva andare nei bar ad ubriacarsi, fino a quando non lasciò te e tua madre per una donna più giovane. Tua madre dopo poco tempo si suicidò, lasciandoti solo e tu hai sempre pensato che se foste stati più ricchi,  tuo padre non se ne sarebbe mai andato, sarebbe rimasto sempre con te e la mamma. All’età di 17 anni hai cominciato con i piccoli furti, poca roba. All’età di 20 anni sei finito dentro per una piccola rapina a mano armata, ma eri giovane. Ti hanno dato due anni, due anni dopo, che sarebbero oggi, ci sei ricascato. Hai pensato che il DENARO potesse farti dimenticare il vuoto di cui ti sei circondato, magari riempirlo con il lusso. Ma il commesso ti punta l’arma, tu tremi di paura. Non vuoi tornare in carcere. Non ti daranno un’altra occasione. Così cerchi di togliergli la pistola. Non vuoi morire, ma il colpo parte lo stesso.”
“No..” diceva il tizio.

“Ma non è la verità. Non proprio. Una parte di te, sa che se tutto finirà in quell’istante, smetterà di ticchettare anche il tuo orologio interiore che non fa altro che scandire tutto il tempo perso a rincorrere…il NULLA. “
Il tizio cadde a terra tenendosi la testa.
“Cadi a terra, vedi il sangue, sai che stai per morire e non puoi fare a meno di sentirti..SOLLEVATO.”

Il tizio piange. Sam lo fa alzare.
“L’ossessione per il denaro non ti avrebbe reso felice, Joshua, anzi ti ha reso ancora più triste e solo. Non hai colpa dei peccati di tuo padre. Non è colpa tua se lui vi ha lasciati.”
“Perché sono morto?”
Sam chiuse gli occhi.

“Per trovare la pace. Ora il tuo tormento svanirà.”
“G-grazie.”
 
Tessa portò via con sè l'anima del malcapitato, mentre Sam chiudeva gli occhi.
“Sei stato bravo.”
“Ho detto un mucchio di clichè senza senso.”

“No! Non è vero! A volte queste anime vogliono solo sentire che qualcuno le capisca e sappia quello che hanno passato e la speranza della pace è l’unica cosa che può farle star bene.”
“Ma è così, Tessa? Esiste davvero una pace?”
“Per qualcuno sì.” Disse enigmatica.
 
 


Sam si trovò a una tavola calda, accanto a un uomo che era appena crollato dopo essersi sentito male.
Non visto, gli sfiorò il braccio. Sapeva che solo lui, poteva percepirlo, visto che era invisibile.
Quando venne trasportato in ambulanza, Sam salì con lui.
“Sei un angelo?” chiese l’uomo, capendo chissà come, che Sam non era come gli altri. “Sto morendo?”
Sam annuì, con gli occhi lucidi, gli prese la mano.

“Sei sempre stato un uomo buono. Non hai fatto altro che cercare di aiutare gli altri, fin da quando eri piccolo. Ma la gente se ne è sempre approfittata. E così hai cominciato a mangiare, mangiare, mangiare. Inconsapevolmente ti odiavi e così punivi il tuo corpo. Non capirò mai perché, mentre noi lottiamo sempre per uccidere i mostri, le persone buone debbano martoriare sé stesse così.”
“Io..davvero…io?”

L’uomo vide il volto di Sam come se fosse stato illuminato da mille fari.
“La tua anima è nobile, Michael. Non importa quante volte tu le abbia raccontato di essere orribile. Non ti ha dato ascolto. Sei destinato al regno dei cieli.”
L’uomo riverso a terra, non disse una parola. Solo due lacrime caddero dalle sue guance, poi la sua testa cadde a terra, come se si stesse addormentando.
 
“Lo stiamo perdendo. Lo stiamo perdendo.”

Sam si sentì risvegliato come da un sogno. Si accorse che era ancora li, che c’erano almeno altre quattro persone li, che lo sfioravano, anche senza sentirlo. La comunione con l’uomo in questione, si era reso conto, gli aveva fatto dimenticare di non essere solo. Si era sentito come se non esistesse neanche lui in quel momento.
Come se anche lui fosse un fantasma…
Lui e Tessa uscirono dall’ambulanza e Sam dopo un po' si accorse che lei gli teneva il polso.

Si toccò il volto e lo sentì bagnato, prima di accorgersi di essere pieno di lacrime.,
“Lasciami! Sto bene!” disse.
“Non sembra! Sembrava che anche tu che stessi per lasciare l’altro mondo con quel poveretto.”
“Io..ho avuto solo un attimo di cedimento.”
“Adesso capisci, Sam? Capisci che a volte, anzi, spesso, la morte è una liberazione?”

“No!! Non mi convincerai a vederla in questo modo, solo per due o tre casi isolati. E adesso proseguiamo. Voglio continuare.”
“E va bene.” sospirò lei.
 
 



*

Ma il tour di Sam si interruppe bruscamente, quando andò in ospedale e rimase sconvolto dal vedere una ragazzina di dodici anni, malata terminale.
NO!! No! Me ne fotto, va bene? Lei ha solo dodici anni! Io sono Morte e dico che lei non morirà oggi!” urlò Sam.
Tessa scosse la testa.
“Non sai quello che fai, Ripensaci finchè sei in tempo.”
“Ho detto di no. No!”
“Sam, rischi di scatenare degli effetti a catena.”

“Ha solo dodici anni! è una bambina! Non è..il presidente degli stati uniti ok? Non può influenzare nessuno!! Passiamo al prossimo caso.”
“Sam..”
“Passiamo al prossimo caso, ho detto!”
 
 
Quando Sam tornò a trovarla in ospedale, vide che la bambina stava bene e il padre piangeva di gioia, Sam era felice come non mai, anche se Tessa aveva sul viso un’espressione lugubre.

“Puoi anche smettere di fare quella faccia, Hai visto che il mondo non si è capivolto e nessun lago sta bruciando?”
“Sam..tu non capisci..solo perché non lo VEDI, non vuol dire che non sta accadendo anche in questo momento.”
Infatti pochissimo dopo, una ragazza venne portata diretta all’ospedale. Sam la guardò stranita.
“Vado a vedere io.” Disse Tessa.

Quando tornò, aveva sul viso un’espressione ancora più lugubre.
“Allora?? Come sta la ragazza?”
“Te l’avevo detto, Sam.”
“Cosa? No!! In ospedale muoiono tante persone, non posso essere stato io..”
“Quella ragazza è la dottoressa che doveva operare la ragazzina. L’operazione non c’è più stata, è tornata a casa prima, e ha avuto un incidente..ora è morta.”
Non è vero, stai mentendo..”

“Si chiamava Stephanie, aveva un fidanzato si sarebbe dovuta sposare tra due mesi..”
“BUGIARDA!! NON È VERO!! BUGIARDA!!”
Tessa restò a guadare Sam zitta, senza dire niente. Ma la sua espressione sembrò cambiare e diventare triste.
 
Sam si sedette su un letto e cominciò a piangere, la testa tra le mani.
Tessa si sedette accanto a lui.

“Sai, Sam..non è vero che sono indifferente a tutto quello che mi dicono..c’è una cosa che è capace di ferirmi ancora. Essere chiamata BUGIARDA. Perché se c’è una cosa che io non faccio, è mentire alle anime che trapassano. Non lo meritano. Viene mentito loro da tutta una vita e per questo noi mietitori cerchiamo di non farlo. Mai.”
Sam la guardò.

“Hai mentito a me.”
Tessa lo guardò sorpresa.
“Hai detto che nulla ti ferisce o ti tocca.”
Tessa sorrise.
“Vedo che non hai perso la voglia di scherzare. Beh, allora diciamo che forse io a volte mento a me stessa.”
Sam si passò una mano sul viso.

“Mi dispiace tantissimo pe quella ragazza. Posso..posso fare qualcosa?”
“No, Sam..”
“Ma non è giusto..non doveva morire!!”
“Sam, hai visto cosa è successo a quella ragazza. Fa che altri innocenti non ci rimettano la vita. Prendi quella bambina.”

“Ma..una vita per una vita, giusto? Adesso dovrebbe essersi fermata la cosa.”
“Sam, tu non capisci! Non si è fermato niente! Credi che il padre della bambina sia al sicuro adesso?”
Sam la guardò scioccato.
“Lui dov’è?”
“Va a vedere.”
Sam si precipitò in camera e non lo trovò.
Andò subito da Tessa.

”Bastarda!! Lascialo andare subito!! Lui non c’entra NIENTE!!” gridò.
Tessa si alzò in piedi, livida di rabbia.

“Credi che sia stata io??? Sei uno sciocco, Sam! Questa è la conseguenza del TUO sbaglio!”
“Tu sei stata qui a parlare con me, a rassicurarmi, sapevi già che sarebbe successo, come sapevi della ragazza!!!”
“Sapere?? Io CONOSCO le conseguenze di meccanismi come questo!” urlò livida di rabbia, per poi dire più calma “ Non c’è bisogno di essere un profeta per indovinarlo! E ora prendi quella bambina, se vuoi fermare tutto.”

“No!! Devo salvare quell’uomo!!”
“Sam? Ma che stai facendo? Non hai imparato niente?? Sam, torna subito qui!!”
 
 



Sam non volle ascoltare Tessa e si materializzò con l’anello nel furgone del tizio che si stava addormentando alla guida. Cercò di chiamarlo ma lui ovviamente non ascoltava niente. Non era ancora in punto di morte!


“Oh al diavolo!” si tolse l’anello e riuscì a sterzare il volante e così a salvagli la vita.
“Cosa?? Chi sei tu??” urlò l’uomo.

Sam ringraziò il suo sangue freddo, allenato da anni di caccia contro i mostri, se non sussultò né si fece distrarre dalle grida dell’uomo.
Riuscì miracolosamente a evitare l’incidente, poi si fermò.
“Chi…chi sei tu?? Come hai fatto ad apparirmi davanti? Io non ricordo..non ricordo che sei salito in macchina con me. Chi sei? Sto diventando pazzo??” disse l’uomo che si era preso la testa tra le mani.

Era finita. Aveva tolto il fottuto anello. E con esso se n’era andata via anche la possibilità, l’ultima, per liberare Adam dalla gabbia. Sarebbe rimasto li per sempre e lui era..un fallito.
Aveva deluso tutti di nuovo.
Ma li al suo fianco c’era un uomo che aveva bisogno di essere rassicurato, perciò Sam cercò di ignorare il suo dolore e andò dall’uomo.

“Signore..non si ricorda di me? Ci siamo incontrati in camera di sua figlia. Mi offrii di accompagnarla, perché vidi che non si sentiva tanto bene, barcollava. Ha avuto un giramento di testa, un quasi svenimento e quindi mi sono offerto di accompagnarla a casa, ma poi lei ha insistito comunque per guidare. Diceva che nessuno doveva toccare la sua macchina..”

Sam si sentì un verme a mentire, ma era meglio fare così, sperò solo che fosse la cosa giusta da dire o avrebbe ammazzato Dean a suon di ceffoni per avergli inconsciamente dato quell’idea.
Ma per fortuna, sembrò la cosa giusta da dire. Lo vide nel sorriso dell’uomo.
“Sì..è proprio la cosa che direi io. Mi spiace. Io non ricordo niente. Che mi succede? Sono malato?”

Si mise di nuovo la testa tra le mani e Sam accorse subito da lui.
“No..mi creda. Ho visto altri casi così, a me stesso è capitato una volta..questi vuoti di memoria a breve termine sono normali, quando si è tanto sotto stress. Comunque se la fa stare meglio, può fare una visita, ma secondo me è solo lo stress. Non deve preoccuparsi.”
L’uomo non sembrò convinto.

“Io però non ho vuoti di memoria..io non ricordo di averti visto!!”
Sam si maledisse. Forse sarebbe bastato semplicemente mettere l’anello e sparire. Ci pensò su per un momento, poi vide l’uomo cambiare espressione.

“Sì..adesso mi sembra di ricordare qualcosina..sì,mi hai seguito fino alla macchina. Ricordo. Ti sei offerto di accompagnarmi. Beh, io non so come ringraziarti, ragazzo. Se non fosse stato per te..sarei probabilmente morto o avrei raggiunto la mia bambina in ospedale. Non posso permettermelo, lei ha bisogno di me.”
A Sam gli si strinse il cuore.

“Certo. Beh, vuole ancora che la accompagni a casa?”
“No! No! Ho bisogno di bere qualcosa. Non mi guardare così, ragazzo. Non sono un alcolista, è solo per riprendermi dallo spavento. Tu vai, mi farò venire a prendere da un amico.”
“D’accordo..allora, ehm, arrivederci.”

“Buona giornata, figliolo!! E Mi spiace di averti fatto perdere tempo.”
 
Sam stranito da quanto successo, si rimise l'anello, cautamente e in quel momento l’atmosfera cambiò subito.
Vide Tessa che gli sorrideva.

“Non posso crederci! Sei stata tu l’artefice del cambiamento d’umore di quell’uomo??”
“Non proprio. Gli ho confuso solo i pensieri, niente di invasivo, ma ora penserà che è vero che ti ha incontrato e che ti sei offerto di aiutarlo.”
“Pensi sia giusto giocare con la mente delle persone?”

“Pensi sia una novità per la tua razza? La tua razza lo fa continuamente nei confronti degli altri. Io non ho fatto niente di invasivo. Quello che ho fatto non farà del male al suo equilibrio, tranquillo. Comunque non sono stata io a suggerirgli di andare a farsi un goccino. È naturale dopo un bello spavento. Sam, se te lo stai chiedendo, sono qui per chiederti se ne hai abbastanza.”
Sam abbassò lo sguardo.

“Lui mi ha detto grazie e adesso prendo sua figlia. Mi sento un verme.”
“Preferisci che altri innocenti muoiano?”
Ma era dolce il suo tono.
“No..portami da lei.” Disse asciugandosi un occhio.
 
 
 
 
 
 
Andò in ospedale da lei e la trovò sveglia.

“Sei l’angelo che è venuto a prendermi?” chiese la bambina.
Sam si asciugò le lacrime dal viso.
“Non sono un angelo, bambina.” Disse stupito ma molto triste.
“Sì che lo sei, devi esserlo per forza, se hai salvato il mio papà!”
Sam la guardò strabiliato, poi le chiese attentamente:
“Tu..mi hai visto? Come?”

“In sogno!! Hai detto a papà che l’hai accompagnato via in ospedale, ma io so che hai mentito. Perché quando ha lasciato la stanza non c’era nessuno con lui! E poi il mio papà è sempre solo, non avrebbe mai seguito un estraneo. Neanche se avesse saputo che era un angelo, credo.”
Sam si coprì la mano con gli occhi.

“Non devi piangere. Gli angeli quando piangono, sono tristi. Signora, diglielo anche te!”
Tessa le sorrise.
“Il mio amico è un po' triste, bambina. E tu sei una bambina molto intelligente. È vero, il mio amico è un angelo. Sai perché è qui?”
“ È qui perché io sono malata e deve portarmi via, vero?” chiese la bambina.
Sam la guardò e guardò Tessa sbiancando.

“Sei una bambina intelligente.Non devi avere paura.”
“Ma io ho avuto paura!” disse la bambina facendo inorridire gli altri due. “Anche se sono piccola, mio papà mi leggeva le favole e in queste favole c’era scritto che quando chi deve morire, non muore, la morte prende altre persone. E poi ho fatto questo strano sogno, mio papà stava per morire, ma l’angelo l’ha salvato. Grazie angelo, per non aver preso il mio papà.”

“Tessa..come è possibile questa cosa?” chiese Sam.
“Credo che per il fatto che il suo destino sia dirottato, la bambina abbia acquisito temporaneamente la facoltà di vedere le conseguenze del suo destino interrotto, in questo caso che avevano a che fare con le persone che sono morte.”
“Angelo, posso scrivere due righe per il mio papà? Sarà molto triste quando io me ne sarò andata.”

“Mi dispiace bambina, ma non puoi fare niente del genere né raccontare a nessuno quello che..”
“Tessa..”
“Sam, è troppo..”
“Non ascoltarla. Cosa ti piacerebbe scrivere al tuo papà?” gli chiese con dolcezza.
La bambina sembrò intimidita.

“Senti, scrivilo sul tuo quaderno, poi ti diremo se possiamo lasciarlo, va bene?”
La bambina annuì.
 
Papà, sono così felice che hai incontrato un angelo.
Anche io l’ho visto,prima di andare via.
Non essere triste, vado in un posto dove non ci saranno ne malattie né sofferenza.

Vivi per me e sii felice. Non odiare l'angelo perché mi porta via, io gli voglio bene perché ha salvato te. Gli angeli vegliano su di noi.
 
“H-hai detto due righe, ma queste sembrano più che altro una poesia. Dove hai imparato a scrivere cose così belle?” chiese Tessa, inaspettatamente commossa.
Sam si era girato per non farsi vedere.

“Da quando ho iniziato a leggere, ho letto tanto di come si fa per consolare la gente, quando si muore. Non ho fatto degli errori di grammatica vero?”
“No, piccola, non ne hai fatti.” Disse lei.
 
Sam si voltò verso di lei e la abbracciò forte.

Subito dopo la bambina si alzò dal letto e vide sé stessa a letto.
“Sono così quando dormo? Fa strano.” Disse lei. E si sfiorò il braccio. "Non sono mai stata così immobile quando dormivo." E si girò verso di loro.
Andò da Sam e lo abbracciò di nuovo.
“A questo punto d-dovrei dirti qualcosa, ma non ci riesco.” Disse Sam
“Allora dirò qualcosa io.” Disse lei.
Sam la ascoltò basito.

“Ho sentito quella donna, chiamarti Sam, è un bel nome. Io sono Katiuscia.”
Sam cominciò singhiozzare. "Il tuo è più bello." disse.
Lei disse lei al suo orecchio. “Sai, Sam, non devi piangere. Tu mi hai fatto sentire importante. Mi hai reso felice.
Poi si staccò e prese la mano di Tessa per sparire nella luce.
 
 
 
 
Sam restò ad aspettare invano che Tessa riapparve, fuori dall’ospedale, ma non si fece viva.
Andò nella piazza ad aspettare nella panchina.
In quel momento arrivò Morte.
“Buona sera, Sam.”
Sam lo guardò.

“B-buona sera. Io…ecco.”
Gli porse l’anello e Morte lo guardò perplesso.
“Che cosa stai facendo?”
“T-ti do l’anello, il tuo anello.”
“E perché mai?”
“C-come perché? La mia prova è finita. E io ho fallito.” Abbassò lo sguardo.

“Non avrei dovuto togliermi l’anello. E non ho preso subito quella bambina. Ho fallito sui tutti i fronti, sono..sono stato uno sciocco..e un fallito.”
“Vedi, concordiamo almeno in un punto su quattro. È vero, hai fallito la prova, è vero che avresti dovuto prendere la bambina subito e non l’hai fatto, è vero che sei stato uno sciocco, ma non un FALLITO.”
“Ma…io ho fallito la prova!!”

“Mio caro ragazzo, credi che fallire in un obiettivo, ti renda automaticamente un fallito? Se fosse davvero così, la vostra razza non avrebbe creato tante opere meravigliose, dipinti, statue, opere d’arte. Pensi che essi non abbiano mai fallito in qualcosa?”
“Io..questo vuol dire che in realtà ho superato la prova?”
Morte fece un cenno vago.

“Mio caro ragazzo, quanta fretta, andiamo prima per gradi. Voglio farti una domanda, anzi due. Hai compreso dopo questa giornata, che dopotutto la morte non è sempre da vedere come una nemica, ma a volte arriva a lenire i dolori dell’anima e le sofferenze che una persona si porta dietro da tutta la vita?”
“Sì. L’ho capito.”

“E se potessi tornare indietro, dopo quello che sai, accetteresti di prendere subito quella bambina, senza piagnistei e senza fare troppe storie?”
“Sì. Lo farei.”
“Wow. Sono impressionato. La tua razza spesso non impara le lezioni neanche dopo una sessione sfrenata di rewind, a te è bastata solo una sessione. Sono impressionato. Davvero. Beh, credo a questo punto di doverti restituire questo.

Sam vide con orrore l’anello che Morte gli stava porgendo di nuovo.
“Cosa?? Ma io…ho fallito la prova.
Morte lo guardò con un sorriso.
“Mio caro ragazzo, ciò non è del tutto corretto. Hai fallito una prova.
“Una??”

“Quello che rende tanto importante una prova, non è unicamente il risultato, come molti pensano, ma l’insegnamento e il valore dimostrato. Tu hai dimostrato coraggio, nervi saldi, hai dimostrato che metteresti da parte quello che desideri, pur di salvare degli innocenti. L’hai fatto con la bambina, non hai avuto paura di sfidare me o un mietitore, poi l’hai fatto con il padre della bambina. Hai dimostrato nobiltà e altruismo. Facendo così, hai fallito la prima prova.”
Morte a quel punto si alzò in piedi.

“Ma hai aperto la porta della seconda. Se ti fossi semplicemente tolto l’anello perché non saresti stato in grado di superare la pressione, non ti avrei dato una seconda possibilità, ma così..sì, diciamo che te la meriti.”
“Stai dicendo che…”

“Avrai un’altra possibilità, Sam Winchester. Solo un’altra e basta. Tre persone. Altre tre persone, da ricongiungere attraverso la pace. Se fallirai anche queste, non ci saranno più possibilità per te.”
“Io..io non so come ringraziarla, signore.” disse Sam, che per la confusione non sapeva mai se poteva dargli del tu o del lei.

“Aspetta a ringraziarmi, il terzo soggetto, sarà una persona molto particolare. Posso dire che se finora gli altri ti sono sembrati una passeggiata, il terzo sarà molto difficile da aiutare. Posso dire anzi con estrema certezza che lui solo potrebbe farti saltare l’intera prova. E stavolta non esistono scappatoie. Tutti e tre. Se non riuscirai ad aiutare LUI, non importerà che gli altri due siano andati verso la luce. Mi hai capito?”

“Io..credo di sì. Ma sono confuso! In che senso aiutare?
Morte sorrise.
“Lo vedrai. Buona fortuna Sam Winchester.”
“Aspetti, non mi ha detto cosa devo fare! Io pensavo che dovessi solo accompagnarli, che significa aiutare? Io..”

“Per questa seconda prova potrebbero volerci più delle 24 ore previste.”
“Che cosa?" Sam sbiancò. Portare quell'anello per più di una giornata. Sarebbe stato come portare l'anello di Gollum! " Ma..aspetta!! No !! Torna qui!! Morte!! Altezza!! Torni qui, la prego!!”
Ma non c’era niente da fare, il cavaliere era già sparito.
“Oh mio dio..e adesso? Non mi ha detto neanche quando e come iniziare la seconda prova, Basterà che mi rimetta l’anello?”

Sam lo fece e in quel momento gli sembrò che il mondo attorno a lui si dissolse.






















allora ragazzi...quando dicevo che mi sarei presa del tempo..magari anche una settimana..beh, lasciate perdere xd il capitolo già così è diventato ENORME e con la seconda parte sarebbe diventato chissà come..ho dovuto dividerlo e non lo riunirò alla seconda parte..state tranquilli xd 3800 parole!!! E dopo la correzione mi sa che viaggeranno sulle 4000 xd questo capitolo è una bomba non solo per la lunghezza ma proprio per tutto quello che accade! Credo abbiate capito che stavolta non avevo NESSUNA INTENZIONE di percorrere passo passo la puntata! xd loool fortunatamente non ce n'è stato bisogno perchè più o meno ricordavo tutto a memoria, soprattutto le scene, i dialoghi no! Ma almeno per una volta non c'era bisogno che me li ricordassi quindi non c'è stato bisogno che riguardassi la puntata!! Fiuuu xd

devo dire che sono molto orgogliosa di questo capitolo tante domande che adesso avrete da farmi, troveranno una risposta quando tutto questo finirà. Tipo: che fine ha fatto Dean, come mai non si vede? Niente è fatto a caso e spero abbiate apprezzato l'impronta più drammatica e sentimentale che ho voluto dare al capitolo, rispetto alla puntata che mi era sembrata troppo leggera per i miei gusti. Si ha avuto anche i suoi tocchi strappalacrime, ma troppo pochi per il mio animo nostalgico e romantico xd

vi dico che il massimo della profondità credevo arrivasse nel prossimo che ho pensato, non mi aspettavo questo venisse così e se questo è venuto così, non oso immaginare il prossimo xd

ps ultima cosa, ma ci tenevo tanto a dirla...non avrete mica pensato che sprecavo capitoli per scrivere una cosa già vista come la puntata di ritorno a Samarra vero? ahhah xd Morte è stato inoltre molto carino a esaudire il desiderio di Sam, nonostante Dean avesse fallito la prova, ma a me è piaciuto che invece nella mia versione, volesse dargli un'altra possibilità. Insomma va bene la generosità, ma Sam deve guadagnarsela con il sudore questo regalo di Morte ahha xd

ps non cambio più il titolo, lo prometto. Anche perchè ho esaurito le idee ahha
   
 
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