Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: PGV 2    24/09/2020    1 recensioni
Serie di tre One Shot dedicate a tre personaggi specifici del Marvel Cinematic Universe.
Personaggi che, arrivati ad un certo punto della loro vita, hanno dovuto compiere una scelta ricolma di responsabilità. Che cosa hanno pensato in quel momento? Qual è stata la loro vita per spingerli ad arrivare a quel momento dove qualunque scelta avrebbe determinato il loro destino?
One Shot senza pretese, create soprattutto per elogiare tre personaggi di questo franchise di cui non ho mai avuto occasione di scrivere e di cui mai potrò scrivere purtroppo.
Spero vi piacciano come One Shot :).
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Peter Parker/Spider-Man, Thanos, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti!!! :)
Come vi avevo promesso, oggi vi porto la seconda One Shot che ho scritto dedicata al Marvel Cinematic Universe, che questa volta sarà interamente dedicata a Tony Stark/Iron Man, uno dei protagonisti di quest'universo cinematografico fino all’anno scorso.
In teoria si poteva già supporre che avrebbe parlato di lui, basta vedere i protagonisti che ho segnato nella didascalia e capirete subito anche chi sarà il protagonista dell’ultima One Shot dedicata al MCU, non dico altro u.u XD ;).
Ma ora basta chiacchiere e vi lascio direttamente alla One Shot, buona lettura a tutti quanti!! :)


IO SONO…
ONE SHOT SU TONY STARK/IRON MAN




Io sono…

Dicono che quando stai per morire tutta la tua vita ti passa davanti in un lampo… beh, un consiglio spassionato, credete a chi ve lo dice.
È tutto vero… perché lo sto sperimentato con i miei occhi!
Sono qui, inginocchiato a terra davanti al mio nemico, con le nanomacchine della mia armatura che hanno creato un guanto su misura per contenere le Gemme dell’Infinito, pronto a schioccare le dita. Devo solo compiere un gesto, un unico semplice gesto.
Eppure… non posso fare altro che fermarmi un secondo, a vedere quello che ero, quello che sono stato, e quello che sarei sempre stato…

Io sono…

Partiamo subito da un presupposto, sentite come parlo?
Bene, fino a cinque anni fa non avrei mai pensato di essere così sobrio mentre cerco di fare un discorso.
Nessuna battutina, nessuna provocazione, nessuna frase scherzosa.
Solo… serietà.
Perché sarebbe stato strano? Un’ottima domanda, lasciate che ve lo spieghi per bene.
Credo che Bruce Banner mi ucciderebbe se fossi sul suo lettino e l’avessi obbligato ad una seduta psichiatrica per ascoltare quello che sto per dire, ma ehi dovrò pur sfogarmi con qualcuno, no?

Io sono…
Cominciò tutto quando nacqui come figlio del più grande fornitore d’armi degli Stati Uniti d’America, una bella gatta da pelare per un bambino che voleva solo l’approvazione del genitore e si vedeva la porta sbattuta in faccia continuamente.
Howard Stark non è mai stato il migliore dei padri, ma ci ha provato, ci ha sempre provato, e non ho potuto fare a meno di constatare come lui non fosse altro che una mia versione alla sua età, solo… meno bello, ovviamente.
Fui un prodigio della scienza fin dall’inizio, ma nonostante questo mio padre mi sbatté in college senza pensarci due volte, e poi morì in un incidente stradale.
Beh, incidente stradale si fa per dire… ma ci arriverò tranquilli, niente spoiler per ora.
Da quel momento dovetti cavarmela da solo, e dopo un lungo periodo in cui lasciai ad Obadiah Stane la dirigenza delle Stark Industries, la società di mio padre, feci ritorno.
Ero il figlio prodigo, ero il genio delle armi.
Ero… Tony Stark.
Il nuovo CEO delle Stark Industries.

Io sono…

Da quel momento la mia vita aveva preso una piega del tutto… affascinante, quasi seducente.
Nonostante fossi a Capo della più grande industria di produzione d’armi degli Stati Uniti d’America, pensavo solo alla bella vita, a divertirmi ed a spassarmela.
Come? Meglio se non lo sapete…
Poi però accadde qualcosa.
Un incidente in Afghanistan, che mi condannò a vivere con delle schegge che puntavano dritte al mio cuore per il resto della mia vita.
L’Inferno ebbe inizio.
Ad organizzare l’attentato era stata una cellula terroristica, i Dieci Anelli. Volevano la mia tecnologia, volevano le armi, volevano le MIE armi.
Illusi. Assassini.
Li ingannai, facendogli credere che avrei collaborato, ma alla fine costruì una grande armatura e riuscì a fuggire dalla caverna dove mi avevano esiliato, anche se persi il mio collega Yinsen durante l’operazione.
Un brav’uomo, mi manca ancora…
Da quel momento mi accorsi di quanto ero stato egoista, viziato ed immaturo nella mia vita, e decisi di fare del bene.
Decisi di rimediare agli errori che avevo commesso nella mia vita, mettere al sicuro gli innocenti che IO avevo messo in pericolo.
Per farlo fabbricai la più grande arma che il mondo avesse mai visto.
Un’armatura tecnologicamente avanzata. Il mio fiore all’occhiello.

Io sono…

Con quella riuscii a sbarazzarmi dei Dieci Anelli e di quel traditore di Obadiah Stane. Già, a quanto pare aveva pagato quei terroristi per uccidermi, una mossa alla Bruto.
E fu allora che pronunciai quella frase. Quella famosa frase.
Mi rimbomba sempre nella mente, era un qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto cambiare, qualunque cosa fosse successa…

Io sono…

Ma i problemi non erano di certo finiti.
Quel tipo con la benda sull’occhio, quel pirata… Nick Fury.
Mi propose di unirmi alla sua banda di sgangherati, gli Avengers.
Tsk, che idea folle. Rifiutai naturalmente.
Anche se a causa di alcune circostanze dovetti seriamente riprendere in considerazione tutto quanto, quando vidi la morte in faccia a causa del palladio.
Quel palladio che mi stava tenendo in vita mi stava anche uccidendo. Ironia della sorte.
Fortunatamente trovai il modo di creare un nuovo elemento, niente male, non mi smentisco mai. No, stavolta non mi prendo tutti i meriti, papà mi aiutò in questo processo.
E ci fu molto di più, perché da allora iniziai una relazione in pianta stabile con la mia ex segretaria ed ora amministratrice delegata delle Stark Industries.
Pepper Potts.
Che donna…

Io sono…

Neanche il tempo però di iniziare che tac, arrivano gli alieni e Shakespeare in estiva a rovinare la festa.
Già, a quanto pareva un Dio nordico voleva adoperare un’armata di alieni per conquistare la Terra e recuperare il Tesseract, un enorme fonte di energia, o almeno questo era quello che credevamo noi…
Ad aiutarmi c’erano gli altri Avengers. Un ghiacciolo sciolto, Point Break, due assassini provetti ed uno scienziato con problemi a gestire la sua rabbia.
Veramente una squadra di pazzi eravamo… eppure era ciò che serviva al mondo in quel momento.
Anche in questo caso la vittoria fu nostra, ma io pagai il prezzo più grande di tutti.
Finii nello spazio per pochi secondi, giusto il tempo per rimanerne traumatizzato abbastanza da avere degli attacchi di panico.
Ma ve lo immaginate. Io con gli attacchi di panico? Buffo, quasi paradossale.
Eppure, era successo, e sapete cosa mi aiutò a superarlo?
Un bambino, un solo bambino… e le mie armature, naturalmente.
Terminata questa brutta storia ed affrontati alcuni fantasmi del passato tornati a tormentarmi potei ricominciare la mia vita.
E per favore, non guardatemi male, ero molto svampito all’epoca, come tutti.
Ed ancora una volta mi tornarono alla mente quelle quattro parole, quelle che mi rimbombano nella mente da oltre quindici anni…

Io sono…

Ma ehi, sapete la novità? I fantasmi del passato tornarono ancora!
L’HYDRA, l’organizzazione che mio padre aveva combattuto con il Capitano durante la Seconda Guerra Mondiale, era sopravvissuta insidiandosi nello SHIELD.
Una bella gatta da pelare.
Dovemmo darci molto da fare per sistemare le ultime basi di quei Nazisti, e quando finalmente trovammo l’ultima radendola al suolo… accadde.
I traumi che mi avevano perseguitato da quel giorno tornarono, più violenti che mai.
Vidi tutti i miei amici morire e gli alieni invadere il pianeta… ma io no.
Io ero ancora vivo.
La parte peggiore di tutte.

Io sono…

No. Non potevo permetterlo. Non poteva accadere.
Presi lo scettro di Shakespeare in estiva e fabbricai un’armatura a protezione della Terra, qualcosa che avrebbe impedito agli alieni di tornare. Il risultato?
Oh beh, voi come giudicate un robot assassino che vuole estinguere il genere umano? Un risultato positivo? No? Lo immaginavo.
Tutto ciò in cui mettevo le mani si trasformava in un’arma contro di me, assurdo.
E per di più aveva con sé un biondo platinato veloce ed una punk abbastanza inquietante che ce l’avevano con me. Di male in peggio.
Tutti mi accusarono, ma alla fine riuscimmo anche in questo caso a vincere, ed ancora una volta grazie al mio intelletto.
L’anti-Ultron per eccellenza era una mia idea. Visione.
La mente di Jarvis, il programma che gestiva tutti i miei affari, unita al corpo creato da Ultron.
Un vero gioiello, un mio capolavoro.
Ma ehi, noi non siamo supereroi se non abbiamo una minaccia da affrontare, no?

Io sono…

A quanto pareva il governo non aveva gradito quanto accaduto con Ultron, e l’incidente a Lagos fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Accordi. Gli Accordi di Sokovia.
Gli Avengers avrebbero dovuto rispondere alle Nazioni Unite da quel momento in poi. E sapete la cosa buffa? Io accettai.
Avevo provocato troppa sofferenza nel mondo, era arrivato il momento di porvi rimedio, e quello era l’unico modo che conoscevo, ed anche quello più semplice.
Inutile dire che scaturì di nuovo un casino. Dov’è la novità?
Gli Avengers si divisero a metà, ci scontrammo in un aeroporto di Germania, scoprì che i miei genitori erano stati uccisi dall’HYDRA e mi separai definitivamente dal Capitano.
C’è altro da dire?
Oh sì, giusto una cosa. Qua c’è lo spoiler che vi avevo anticipato.
Trovatelo.

Io sono…

In tutto questo però ci fu una cosa positiva.
Conobbi un ragazzo. Si faceva chiamare Spider-Man. Era il classico ragazzino timido e impacciato come quelli della sua età, ma aveva una caratteristica in più.
Possedeva i poteri di un ragno ed una forza sovrumana.
Non so perché, ma col tempo mi affezionai a quel ragazzo. Vidi in lui una specie di allievo, forse addirittura un figlio…
Lo presi sotto la mia ala protettiva, fui l’unico a credere in lui, e anche se inizialmente mi deluse, alla fine riuscì a responsabilizzarlo.
La mia prima vittoria con un ragazzo. E non era neanche mio figlio.
Poi però… il dramma…

Io sono…

Non vi tartasserò con i particolari della nostra sconfitta, credo che l’uvetta viola abbia saputo spiegarvelo anche meglio di me.
Come dite? Ho spaccato la quarta parete? Ehi, sono Tony Stark, che vi aspettavate?
E poi ho preso qualche lezione da Deadpool, pare che qualche mese fa la Disney se lo sia comprato… ok, sto forse esagerando un tantino.
Comunque sia, il nocciolo della questione non cambiava. Avevamo perso.
Io, gli Avengers, il ragazzo, gli Stregoni ed i Back Street Boys avevamo provato a contrastare Thanos, il mandante degli alieni la prima volta a New York.
Ma non ci fu nulla da fare.
Lui era troppo forte. Noi troppo separati.
La vittoria di quel tipo fu netta, e metà dell’Universo venne eradicata dall’esistenza… compreso lui…
Anche il ragazzo fu una delle vittime.
Il ragazzo che avevo preso sotto la mia ala protettiva… era morto tra le mie braccia, e non avevo potuto fare nulla per aiutarlo…
I sensi di colpa mi distrussero, e come se non bastasse avevo un’emorragia dovuta ad una ferita mortale che mi aveva inferto quel Thanos.
Avevo vagato per quasi un mese nello spazio con un’assassina che non capiva nulla di medicina. Ci credo che fossi conciato così male, era già tanto che fossi sopravvissuto alla fine.

Io sono…

Ma non volli comunque gettare alle ortiche quest’ultima occasione che mi era stata data.
Tutte le esperienze che avevo dovuto affrontare durante la mia vita mi avevano profondamente cambiato, ed ora ero finalmente pronto.
Ero pronto a voltare pagina. Ero pronto a diventare un uomo.
Ero pronto… per essere un padre.
Già, la piccola Morgan.
Io e Pepper avemmo una bambina, e la trattai con tutto l’amore che potessi offrirle, cercando di essere il padre migliore che potessi essere.
Ciò che Howard non era stato con me… ciò che io non ero stato con il ragazzo.
Riuscii a voltare pagina, mi costruì una famiglia, una nuova casa, e iniziai a vivere la vita felice e salutare che evidentemente nel mio inconscio avevo sempre sperato.
Stabilità.
Che bella parola sottovalutata.

Io sono…

Ma poi mi si presentò un’occasione, un modo per rimediare agli errori che avevo commesso, per riportare tutti quelli che erano morti cinque anni prima indietro.
Viaggio nel Tempo. Che follia.
Pensai subito che fosse una fregatura, una pura utopia. Ma poi, analizzando i dati, trovai la soluzione. Era possibile.
Si poteva viaggiare nel tempo. Ed allora perché non approfittarne?
L’obiettivo era semplice, trovare le famose Gemme dell’Infinito indietro nel tempo, portarle nel presente, schioccare le dita e tac, riportare tutti indietro.
Sembrava impossibile, ma ce la facemmo.
Dovetti affrontare qualche problema, rivedere vecchi nemici, affrontare attuali amici, e scambiai pure un paio di parole con mio padre.
Dio solo sa quanto ho aspettato questo momento per un confronto finale con lui.
L’emozione prese il sopravvento in quel momento, ma in fondo a chi non succederebbe se avesse un’ultima occasione per scambiare due parole con il padre defunto?

Io sono…

A schioccare le dita ci pensò il verdone, ed in effetti la situazione ritornò quella di prima e tutti i morti tornarono in vita. Al tempo stesso, il resto rimase immutato, proprio come volevo.
Ma i problemi erano appena iniziati…
Thanos.
Quel maledetto era tornato.
Credevo che gli altri l’avessero ucciso cinque anni prima, ma a quanto pareva la sua versione del passato aveva viaggiato nel tempo giusto per rovinarci la festa.
Che seccatura, per una volta che sembrava star andando tutto bene…
Fortuna volle che a darci una mano arrivasse l’Universo intero praticamente, ed anche il ragazzo era tornato. Non avete idea della gioia che ho provato nel vederlo.
I sensi di colpa mi avevano attanagliato per cinque anni interi, ma ora lui era lì davanti a me, avevo rimediato al mio errore.
Finalmente…

Io sono…

La battaglia precipitò all’istante, e neppure l’intervento della carne fresca era servito a qualcosa.
Serviva qualcosa di più per vincere la battaglia. Serviva quell’unica possibilità indicata dal mago di Bleeker Street.
Come se mi avesse letto nella mente, quello Stregone mi fece segno che era il momento… e purtroppo bastò quell’unico gesto per farmi capire che cosa dovessi fare.
Evidentemente quella era l’unica possibilità che c’era per vincere.
Sacrificare la mia vita per il bene comune, per il bene dei miei amici… per il bene di Morgan…
L’io del passato probabilmente avrebbe esitato, sarebbe scappato a gambe levate, avrebbe trovato un’altra soluzione.
Ma non io. Non adesso.
Ero cambiato da quando avevo cominciato la mia carriera come fabbricante di armi, e rivedere tutta la mia vita in un lampo me lo aveva confermato.
Ero un uomo migliore, e se per dare un futuro a Morgan avessi dovuto sacrificare la mia vita, se per garantire a lei la vita che meritava dovevo privarla del padre… allora sarebbe stato un sacrificio che avrei compiuto!
Con fare tempestivo, ho privato il Titano delle sue Gemme, ed ora sono qui, pronto a schioccare le dita.
Il mio nemico ha detto “Io sono… ineluttabile”.
Inutile dire che mi sono subito tornate alla mente quelle quattro paroline magiche. Quelle che hanno caratterizzato tutta la mia vita fino a questo momento.
Quelle che non avrei mai pensato di dover pronunciare nell’ultimo istante della mia vita.
Ma in fondo, quale frase rappresenta meglio la mia vita?
Quale frase rappresenta meglio chi sono davvero?
Quale frase… rappresenta meglio ciò che mi circonda?
Tu sei ineluttabile, Thanos?
Bene…

E io… sono… Iron Man!!
Snap.


Spero che questa One Shot vi sia piaciuta alla fine :).
Come avete potuto vedere, questa One Shot è quasi complementare a quella precedente dedicata a Thanos, dato che la completa e segue a quanto raccontato la settimana scorsa. Ora capite perché ho postato prima quella di Thanos e poi questa XD ;).
Purtroppo, ho dovuto raccontare rapidamente alcuni eventi della vita di Tony perché la One Shot è narrata dal suo punto di vista… e sapete bene che anche lui avrebbe tagliato molto XD ;).
Anche i soprannomi che Tony ha dato agli altri pg in questa One Shot non sono inventati, potrete ritrovarli all’interno dei vari film questi nomignoli che ha dato loro XD. Naturalmente non significa che sono stato fedele al 100% al MCU, ma ho cercato di fare del mio meglio e spero che il risultato ne valga la pena alla fine :).
Beh, credo di aver detto tutto quanto, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per aver letto e spero apprezzato questa One Shot :) e ci risentiamo martedì 29 Settembre per l’ultima One Shot dedicata al Marvel Cinematic Universe!! ;)
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: PGV 2