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Autore: Danielle96    26/09/2020    0 recensioni
Storie autoconclusive. What it e Missing moments su Cattegaris e personaggi a loro legati!
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Luciano resta immobile, paralizzato dalle parole di Federico, da quanto è appena successo. Un nodo alla gola gli impedisce quasi di respirare. Cerca di calmarsi, di riacquisire un briciolo di lucidità per poter affrontare la situazione. Federico sa. Sa di lui e Clelia. Ma non sa di Umberto e questo è già tanto. Non tutto è perduto. ''Non tutto'', si ripete nel tentativo di convincersi. Eppure le parole di Federico continuano a risuonare nella sua mente, martellando prepotentemente contro ogni suo pensiero. ''Che schifo, che delusione che sei papà'' E' troppo. Fa male. Ha sempre fatto di tutto per essere un buon padre, per essere al suo fianco, per supportarlo. Tutti i suoi sforzi, tutti i suoi ricordi iniziano a riaffiorare delicatamente, imbalsamando la sua ferita, eppure pungendola ancora di più. Un po' come quando aveva scoperto che Federico non era suo figlio. Ogni istante di una vita insieme gli si era ripresentato in una rapida sequenza: la gioia che aveva provato alla sua nascita, le promesse che si era fatto prendendolo in braccio la prima volta, le ninna nanne e le ore passate a giocare con i trenini. E poi tutte le volte che si era liberato prima dal lavoro, scappando dall'ufficio del Commendatore, per arrivare in tempo davanti al portone di scuola e fare una sorpresa a quel bimbo dagli occhi luminosi. E le letterine per la festa del papà, i libri su cui gli aveva insegnato a leggere, tutta la sua vita spesa tra pagine e manoscritti, fino alle bozze del suo romanzo nascoste tra i libri dell'università che fingeva di studiare. L'università, quella forse era stata l'unica grande delusione. Tutte quelle menzogne, quegli inganni. Si era sentito tradito. Odiava le bugie, eppure si era trovato a sua volta irretito in una vita di menzogne e di inganni. E adesso tutto questo si è appena rovesciato su suo figlio, sulla persona che più al mondo aveva voluto proteggere. Forse avrebbe dovuto essere più prudente, non avrebbe dovuto chiedere a Clelia di restare con lui dopo il lavoro, avrebbe dovuto fare ritorno a casa subito e stare con Federico. Con Silvia, per quanto fosse difficile. Del resto era appena tornato da un viaggio. Ma non avrebbe avuto senso, non più. Ormai aveva deciro di andare via da quella casa, di liberarsi una volta per tutte da quelle ipocrisie. Avrebbe solo dovuto parlarne con Federico. Avrebbe solo dovuto trovare il coraggio di fare questo passo, di non rimandare più. Ormai Federico stava bene, era tornato in forze, si era persino riappacificato con Roberta. Avrebbe potuto dirgli tutto. Ma perché non lo aveva fatto? Probabilmente gli era davvero mancato il coraggio. Dannazione. O forse perché era mancato il tempo materiale. Sì, forse era questo il motivo.Da quando Federico era tornato dalla Svizzera e lui aveva scoperto tutto dei soldi non c'era stato il tempo di organizzarsi. C'è stata subito la partenza per Bari. Forse avrebbe dovuto parlargli la sera stessa del ritorno, certo, però quella sera aveva già dovuto portare notizie di un certo peso, non sarebbe stato il caso di rincarare la dose con le sue scelte e i suoi problemi, non ora che bisognava restare uniti per prepararsi ad un eventuale ritorno di Nicoletta. Nicoletta... Nicoletta potrebbe tornare in qualsiasi momento. Quindi in fondo aveva fatto bene a rimandare. Meglio rimandare ogni decisione, meglio rimanere. O forse no. Del resto se da un lato Federico era riuscito indenne da quel periodo così delicato, Nicoletta dal canto suo aveva trovato il coraggio di lasciare il marito, o quasi. Aveva trovato il coraggio di prendere in mano la sua vita. E' una donna, ormai, una donna forte. Ha capito prima di lui che non si può vivere nell'ipocrisia. Ha trovato il coraggio prima di lui. Ed lui è così orgoglioso di lei. Forse rimanere in casa, fingere di tenere in piedi il matrimonio con Silvia con tutti i disagi sempre più evidenti che ciò comporta non serve, non basta a proteggere i figli, non ora che entrambi hanno bisogno più che mai di sincerità e di fidarsi della propria famiglia. Sono adulti ormai, meritano di sapere, di essere trattati come tali. Le parole di Federico continuano a risuonare nella sua mente. Aveva ragione. Ormai non c'era più ragione di rimandare. Altre bugie ferirebbero ancora di più i figli. Non li proteggerebbero affatto. Quindi forse questo suo tentativo di rimandare era stato solo più nocivo. Ma ormai è inutile rimuginare. Ormai è tardi. Ormai sa tutto e lo ha scoperto nel peggiore dei modi. E non serve nemmeno giustificarsi, provare a fargli capire le sue ragioni. Federico non vuole sentire ragioni. Che poi... perchè giustificarsi? Perchè giustificarsi per aver deciso, per una volta, di pensare un po' a sè, a ciò che gli faceva bene? Dopo tutte le umiliazioni che aveva subito, dopo tutti i tradimenti... Ma Federico non sa dei tradimenti. Federico non sa tutto. Federico ha visto solo la sua parte di colpe. Se solo sapesse, probabilmente, sarebbe meno duro con lui, capirebbe le sue ragioni. Ma non deve saperlo. Non vuole essere lui il primo a parlare dei tradimenti di Silvia, non vuole essere lui a distruggere la sua immagine e oltretutto sarebbe rischioso parlarne perchè porterebbe a galla la verità che più teme. Non deve accadere. Non è pronto. Forse è vero, forse Federico merita davvero di sapere ogni cosa, forse è davvero arrivato il momento di liberarsi da ogni inganno e ricominciare. Eppure, questa verità distruggerebbe suo figlio ancora di più. Era già stato deluso dal padre, non può essere deluso anche da sua madre. E poi non si tratterebbe di un semplice delusione. Questa questione metterebbe in discussione tutto, la sua identità, la sua vita, forse persino i suoi affetti. Che accadrebbe se Federico si avvicinasse ad Umberto? No, questo non deve accadere, non lo sopporterebbe. Eppure non deve domandarsi cosa vorrebbe lui, ma cosa sarebbe meglio per Federico. Ma cosa sarebbe meglio per Federico? Una dolorosa verità o un'ennesima, forse meno aspra, bugia? ''Con me hai chiuso papà, per sempre''. Questa parole bruciano nel petto di Luciano. Se Federico era riuscito a dire ciò dopo lo scoperta della sua relazione con Clelia cosa potrebbe dire una volta scoperto che lui non è il suo vero padre? Sarebbe ancora più duro. Umberto Guarnieri. Umberto è il suo vero padre. Un uomo che non aveva mai avuto cura di nessuno al di fuori di sè stesso e che non saprebbe dare a Federico neanche un briciolo dell'amore che prova lui. Eppure Federico Umberto lo stima. Per qualche oscura ragione è attratto da lui, dai suoi modi di fare, dal suo stile di vita. Esattamente come sua madre. Magari sarebbe anche contento di scoprirsi figlio di quell'uomo. O magari resterebbe anche deluso, nel constatare che Umberto Guarnieri non vorrebbe avere a che fare con lui, che per lui Federico è solo il nome di un ricatto che aveva dovuto mettere a tacere pagando fior di quattrini. Quei quattrini che gli hanno salvato la vita. D'un tratto pensa di nuovo ai soldi, all'operazione, a ciò che sarebbe stato disposto a fare e a ciò che invece è stato fatto. Pensa a Umberto, a Silvia, a Clelia. Clelia. ''Quella donna''. Fino a poche settimane fa Federico le era così devoto, le aveva perfino chiesto scusa per tutte le ingiustizie che aveva subito nei mesi passati. E ora invece sembra aver dimenticato tutto, ora Clelia è semplicemente ''quella donna, l'amante di suo padre''. Figuriamoci cosa penserebbe se sapesse che, alla fine, non era stata neanche lei la reale benefattrice. Si rimangerebbe ogni parola, ogni sguardo di gratitudine. Non può sopportare che anche Clelia sia travolta da quell'ondata di odio e di disprezzo. Luciano continua a vagare per la galleria, a passi lenti e pensanti, appoggiandosi ora sulla ringhiera, ora contro un muro, ora su un bancone. Una turbinio di pensieri lo tormenta e tutte le possibili soluzioni si affacciano alla sua mente. Crollano le certezze, le decisioni, aumentano i dubbi. Non sa che fare. Non sa che dire, a Federico. Forse non tutto è perduto e la sua durezza era dovuta solo alla delusione. Ma quella delusione potrebbe passare, se venisse a sapere come stavano le cose. Un po' come quando la delusione per le sue bugie circa l'università erano state messe in secondo piano dall'orgoglio di vederlo realizzare il suo primo romanzo. ''Semmai dovessi riscrivere romanzo ne terrò conto'' Ancora, riaffiorano le sue parole di poco prima, e spengono quel sorriso di orgoglio che per un attimo lo aveva illuminato. Eppure quell'orgoglio non deve sparire, è orgoglioso di suo figlio. E forse, sicuramente, suo figlio aveva ragione. Era già un uomo migliore di lui. Nonostante tutti i suoi sforzi, tutto il suo amore, non è riuscito ad essere per il figlio il papà che meritava. Quella ferita resterà indelebile nel cuore di Federico, a prescindere da qualsiasi cosa possa fare. Ormai è tardi. Lo ha ferito, lo ha deluso, ha sbagliato con lui. E qualsiasi altra verità, qualsiasi giustificazione non basterà ad attenuare le sue colpe. Il danno, ormai, è stato irrimediabilmente fatto. Ormai, in fondo, non ha più nulla da perdere. A questo punto sarebbe meglio mettere tutte le carte in tavola e liberarsi, una volta per tutte, di ogni bugia, magari continuando a sperare che questo suo tentativo possa permettere a Federico di riacquistare un briciolo di fiducia nei suoi confronti. Mai dire mai. Non tutto è perduto e più nulla da perdere, due piatti della stessa bilancia. L'unica cosa che conta, a questo punto, è la verità. Se Federico la scopre da solo, ancora, è peggio e lì davvero rischerebbe di perderlo per sempre. Tocca a lui dirgli tutto. Ha già perso l'occasione di parlargli di Clelia, non può rischiare di perdere anche questa. Luciano tira un sospiro, avvertendo un'insana leggerezza. O forse, più leggerezza, una rassegnazione. La leggerezza non fa sentire pugni nello stomaco. Per la prima volta, questa sera, gli sembra di aver finalmente preso una decisione e di essere pronto ad affrontarne tutte le conseguenze. Questa volta deve farlo, una volta per tutte, senza rimuginare, senza rimandare. Si avvia in fretta verso la porta, dimenticando le chiavi, la giacca, le luci, tutto. Torna indietro, cerca ancora una volta di calmarsi e di affrontare tutto con lucidità. Come prima cosa deve andare in ufficio, recuperare le sue cose poi scendere chiudere il paradiso e correre a casa. Casa. A casa c'era Silvia. Dovrebbe parlarne con Silvia. Nonostante tutto, prima di ogni cosa deve parlare con lei. Non per chiederle consiglio, ma per metterla al corrente della sua decisione. Non vuole agire alle sue spalle, come ha sempre fatto lei. ''In questo non sei poi così diverso da mamma''. Un colpo al cuore. Forse è vero, in questo caso non è stato così diverso da Silvia, ha tentato fino in fondo di negare l'evidenza. Ma per il resto no, non è come Silvia. Non vuole esserlo. Ed è pronto a dimostrarlo a sè stesso e a Federico, e forse a Silvia perfino. Ma non al di là di ogni banale dimostrazione non bisogna perdere di vista l'obiettivo principale. Dire la verità, a tutti, una volta per tutte. Vorrebbe parlarne anche con Clelia, vorrebbe condividere con lei tutto quello che gli sta accadendo. Ma Clelia ormai è già a casa, con Carlo, felice del loro ricongiungimento e beatamente ignara di tutto. Clelia è l'unica capace di rassicurarlo, di dargli consigli. Per un attimo pensa di chiamarla, di metterla al corrente di tutto e della sua decisione. Un incoraggiamento in più gli farebbe bene. Ma queste non sono questioni di cui si può parlare a telefono e probabilmente avrà già messo Carlo a letto e non è il caso di svegliarlo e poi così avrebbe perderebbe solo tempo e di tempo non deve perderne più. Deve tornare a casa e parlare con Silvia e poi con Federico. Ma forse Federico a casa non ci è nemmeno tornato, dio solo sa cosa potrebbe fare quella sera. Il senso di ansia benefica e di presunta leggerezza dovuta alla decisione presa fanno spazio ad una nuova angoscia e preoccupazione per il figlio. Torna di nuovo in ufficio, posa la valigia sulla scrivania e afferra la cornetta. ''Silvia, sono io. Federico è in casa?'' ''No, è uscito più di un'ora fa è andato a cena con Paolo''. Luciano stringe i pugni, in fondo per nulla sopreso. Scuote la testa e riprende la valigia muovendosi in fretta ''Sto arrivando. Dobbiamo parlare''.
   
 
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