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Autore: Sasi02    28/09/2020    5 recensioni
[Storia interattiva - Iscrizioni Chiuse]
Katniss Everdeen è la vincitrice dei 74°Hunger Games, ma la sua vittoria non sembra voluta dalla ragazza stessa.
Ora che è ritornata sana e salva al distretto 12, dovrà rimpiazzare per la prima volta Haymitch, insegnando ai futuri tributi del distretto 12 come sopravvivere.
L'edizione della memoria è alle porte e 24 tributi verranno scelti dai distretti stessi, soltanto uno di loro potrà uscirne intatto, la domanda sorge spontanea: chi sarà?
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Tributi di Fanfiction Interattive
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Hunger Games - capitolo 14 75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 5.
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Tributi in vita: 9





Gerald Tryans, Tributo del Distretto 4

Credo di aver confuso almeno una dozzina di volte il volto di Sheena in quello di mia madre, quanto mi starà rimproverando in questo momento? Non immagino neanche la reazione di mio padre, me la sono goduta così bene fino ad adesso che ho letteralmente dimenticato di non sottovalutare l'arena, che anch'essa, oltre i miei avversari, è un pericolo costante; infatti guarda dove ti sei cacciato, Gerald, a letto con una febbre altissima, dentro ad un edificio e con Sheena che ha rifiutato di andare a prendere qualche zaino di Capitol per timore che qualche tributo potesse farmi fuori, privo di ogni forza.
Non posso credere di aver fallito miseramente, è questo il tributo che tutti sognavano al Distretto 4? Avevo lasciato il distretto con delle grandi promesse e sicuramente tutti, non soltanto i miei genitori, mi staranno rivalutando tantissimo.
Sono sempre stato la piccola scoperta di ragazzi che si trovavano nella mia stessa situazione, ho dimostrato che non bisogna avere un padre ricco dalla tasca piena per accedere ad una delle accademie più importanti dei tre distretti. Volevo soltanto rendere orgoglioso chiunque stesse facendo il tifo per me, tutte le persone che mi hanno ritenuto promettente, invece questa febbre me lo impedisce ed ogni dieci minuti mi ritrovo con una compagna che riempie nuovamente un panno pulito d'acqua, da quello che mi ha raccontato oggi pomeriggio, mi sono addormentato ben due volte. Fortunatamente è stato un piccolo pisolino mattutino, il sole brilla ancora con il proprio calore, è quello che vedo? I miei occhi non mi stanno mentendo, giusto?
-L-Lascia stare, tanto per me è finita.- Sussurro fleible e stanco, sento che prima o poi le mie guance possano prendere quasi fuoco per il calore di questa situazione, e non sto parlando di qualche imbarazzo dove potrebbe essere inscenato da qualcosa di piacevole.
I miei occhi scuri incrociano quelli chiari di Sheena, la quale soltanto ad un cenno del capo non si arrende a lasciarmi indietro.
Mi ha dato qualche antibiotico sperando che la febbre potesse scendere velocemente via, ma al mio risveglio il rossore non passava. Almeno questo letto è comodo e le coperte sono davvero ben messe, non posso dire lo stesso di Sheena.
-Davvero, vinci. Sono un peso, ormai.- Le faccio poi notare riuscendo a malapena ad aprire gli occhi; potrei giurare di sentire la stanchezza ritornare in me, ma non posso di certo finire per addormentarmi, voglio asssitere al mio ultimo fato, all'ultima cosa che vedrò, alla mia ultima causa di morte!
-Sei stupido e l'ho sempre saputo.- Ribatte arrabbiata la castana, afferrando il suo tridente e portare il proprio zaino in spalla, le sorrido di sbieco; brava, Sheena, fuggi via. Almeno dimostreremo di essere stati fedeli fino alla fine, quanti favoriti ho visto che riuscivano solamente a pugnalarsi alle spalle? Oppure... vorresti colpirmi?
Le mie idee però vengono bruscamente interrotte quando la ragazza si dirige verso la porta d'uscita, infatti, senza preavviso, nonostante sia proprio io ad emettere quel piccolo grido di richiamo, riesco a riportare l'attenzione della mia compagna verso di me che comincia ad inarcare un sopracciglio, confusa. Ho urlato troppo forte, cazzo, la gola mi brucia.
-Dove vai?- Le chiedo preoccupato, non che voglia rimanere da solo, ovvio che no! Se almeno la febbre e quel fungo di merda saranno la mia fine, vorrei che Sheena fosse qui accanto a me. Però poco prima ho pensato che dovesse andare via, cavolo, devo far pace con il mio stesso cervello, ormai non so neanche cosa voglio!
-E' atterrato uno zaino qui vicino, troppo vicino, non penso proprio che sia stato lanciato dagli strateghi.- Ipotizza la mia compagna di distretto, avvicinandosi poi a me e sedersi sul fondo del letto con tutta la calma del mondo, tamponando con il panno la mia fronte calda, ma bagnata. -Credo proprio che sia uno sponsor, l'ultimo che andrà alla tua salvezza.- Formula questa volta con fare gentile, mentre affondo la nuca sul morbido cuscino e guardo incantato il soffitto. Dopo un paio di secondi, però, quasi come se fosse stato un istante, ritorno a fissare severo la mia compagna. E' davvero sicura di quello che sta facendo? Non sono abituato a questi interessi, ho sempre cercato da solo di far star bene gli altri e, in un certo senso, è appagante.
-Stai attenta, mi raccomando.- Sibilio a denti stretti mentre la castana si alza energica, riprendendo la fonte che riesce a bagnarmi la fronte, a quel gesto sospiro stanco: lo sta facendo di nuovo, quante volte capirà che non funzionerà così presto? Minimo, se fosse seriamente uno sponsor per me, dovremo essere fortunati e domani riuscirei a malapena a stare in piedi, cazzo, domani... sarà probabilmente l'ultimo giorno per tutti noi, eccetto uno, vorrei tanto che quella fosse Sheena.
Senza che possa risponderle, dopo avermi appoggiato il panno fresco sulla mia fronte, la castana esce di corsa, probabilmente ha ragione, gli altri tributi saranno rimasti attratti dagli altri zaini, alcuni magari avranno già ingaggiato qualche lotta, quindi è inutile preoccuparsi più di tanto, poi Sheena è un portento, riconosco la sua bravura e riuscirà a sconfiggere qualsiasi ostacolo possa pararle davanti!
Quasi per istinto, tento di poggiare i piedi sul pavimento e un brivido mi percorre velocemente la schiena per quanto esso potesse essere gelido: davvero, visto che abbiamo così tanti comfort, perché non aggiungere anche dell'aria condizionata? Tutti questi mobili sono davvero uno spreco di denaro, un'offesa per la povertà!
Provo a camminare e dirigermi davanti ai vari cassetti che si trovano davanti a me, la testa però continua a girarmi e devo posare una mano sulle tempie se non voglio rischiare di cadere, barcollo un po', ma è solo questione di pratica. Non sarò mai un intralcio, non mi hanno insegnato questo in accademia, bensì altro.
Non faccio in tempo neanche a tornare sotto le coperte che Sheena ritorna velocemente su, riesco a riconoscere il suono dei suoi passi e quando la incrocio in prima persona, di nuovo, non fa che roteare gli occhi e poggiare sul comò il suo bottino.
-Allora hai la testa dura.- Mi rimprovera con una certa cattiveria, nonostante so che non lo sia, ma quel commento riesce a strapparmi una piccola risata ed un sorrisetto malizioso, infatti appena mi fa sedere sul letto credo di esserne uscito con una frase troppo... ambigua. Che ho pagato a caro prezzo.
-E non solo.- Replico prima che un ceffone non mi arrivi dritto in pieno volto, come per risvegliarmi da uno stato di coma. Che coglione!
-Sei un idiota!- Esclama imbarazzata lei, rossa per la vergogna. Me ne pento amaramente, i primi segni di un aumento della misura?
Senza che io glielo chieda, la castana si precipita sul pacco e ne estrae da lì una scatola di medicine firmato Capitol, mentre mi porge un braccio affinché io possa appoggiarmi a lei. Ripeto: non sei mia madre, ma apprezzo una Sheena-mogliettina.
Appena arriviamo in cucina mi siedo per bene, mentre la mia compagna poggia i medicinali sul tavolo e si affretta a riempire un bicchiere di vetro con dell'acqua fresca. Soltanto dall'esterno della bottiglia si nota che è gelida!
-E' un farmaco capitolino, prendine uno e domani riuscirai almeno a stare in piedi, forse con qualche intralcio, ma la febbre passerà del tutto.- Formula la mia compagna nel tempo stesso in cui ostenta a chiudere tutte le tende. -C'è solo un letto, quindi vedi di non contagiarmi stanotte.- Puntualizza e questa volta sono io ad arrossire visibilmente, è la prima volta che dormo con una ragazza, che sensazione potrò mai avere?
Lancio una veloce occhiata al contenuto del pacco, anche Sheena sembra aver notato che ci fosse qualcos'altro al suo interno.
-Cazzo!- Sheena lascia che un imprecazione possa sfuggire dalla sua apparenza da ragazza perfetta, quindi anche le carine come lei dicono qualche parolaccia di tanto in tanto, eh? -Oggi staremo una favola, Gerald!- La castana afferra il pacco e lo porta velocemente verso il tavolo, mentre io in quel momento riesco ad ingerire la pillola, che fastidio quando incontra la mia gola, è come se qualcuno stesse cercando inutilmente di strozzarmi.
Punto apparentemente stanco gli occhi sul contenuto e, cavolo, ha ragione! Ci sono delle lattine di arancia, tre pacchi di biscotti, una pagnotta di pane con delle erbe ed un kit medico! In più, grazie alle scorte iniziali, abbiamo ancora del cibo che potremo cucinare stasera, o almeno, Sheena potrà farlo. Vorrei aiutarla in qualche modo, ma in questo stato finirei soltanto col fare dei pasticci. Mi sento così inutile, è doloroso...
La mia compagna di Distretto si concentra verso una lettera accanto alla pagnotta di pane, mentre dal suo sussurro posso capire ciò che ci è scritto: "sei stata bravissima Sheena, comunque andrà ti ameremo sempre", o qualcosa del genere, fatto sta che una lacrima riesce a sfuggire dalle grinfie di quella ragazza all'apparenza forte, penso che un po' di sfogo in qualche pianto o robe simili possa permetterselo, alla fine anche io sto sfogando la febbre in quello che è successo in questi ultimi cinque giorni.
-La pagnotta con le erbe marine è tua, Gerald, ti aiuterà con la febbre. Sono sicura che domani saremo in gran forma.- Il sorriso spunta sul volto della mia alleata e ammetto che qualcosa di simile accade anche sul mio, seppur debolmente.
Sono così stanco adesso, voglio soltanto dormire: quasi meccanimamente appoggio i gomiti sul tavolo e poggio il mio capo al centro delle mie stesse braccia, mentre gli occhi stanchi cercano nuovamente riposo.
Scusami Sheena, dovrai farmi ancora un po' da guardia... avevano tutti ragione a dire che fossi fantastica.
Lo sei.


Odette Walker, Tributo del Distretto 3


Il dito scivola da solo sul mazzo di fiori che ho appena raccolto, questi colori riescono ad affinarsi benissimo tra loro ed hanno dei bei significati a testa; l'arancione simboleggia l'armonia interiore e la fiducia in sè stessi, l'azzurro è un simbolo di comunicazione, mentre il bianco dà vita a tutto ciò che una vita ha bisogno: l'inizio.
Sicuramente poteva simboleggiare il colore nero o rosso per quanto riguardavano i giochi della fame, che portavano soltanto alla fine di questa vita che il bianco, spera, possa porre a buon fine.
Ci sono sempre stati dei riscontri negativi tra questi due colori, l'ho notato in quindici anni di vita, lo ying e lo yang sono rappresentati da questi, così come esistono alcune forme di razzismo che, da ragazza bianca, mi pento che qualcuno possa disprezzare un suo simile. Ho sempre sognato un mondo colorato dove la pace potesse essere il fulcro di tutte le situazioni, momenti felici da passare con le persone che più ti fanno star bene.
Sento che il mio cuore si fa sempre più pesante su questo pensiero, mentre a stento riesco a reggere le lacrime di malinconia che vogliono uscire e liberarsi, volare via come le colombe ai matrimoni. Come posso liberare le mie, di colombe? Voglio tenerle dentro questo forziere e non lasciarli fuggire, avrei tanto desiderato qualcuno che potesse reputarmi importante, vorrei esserlo per qualcuno che non sia la solita famiglia felice, simile alla rappresentazione della perfezione.
E' facile ottenere la benedizione dei propri genitori, ma quando si tratta di altri diventa più difficile, è... ironico? Che i primi amici che ho conosciuto e di cui mi sono fidata fossero proprio i miei alleati? A quel pensiero il mio sguardo va rivolto precisamente su Eden, anche lui ha in mano dei fiori con un'accoppiata molto particolare.
Giallo, come segno di conoscenza, precisamente dell'intelletto ed anche di quella nervosa; verde come la sapienza e... nero, come la fine della fase vitale.
Se affiancassi il mio fiore bianco al suo, saremmo tutti vivi? Mi sono sempre costruita un mondo dentro il mio cervello e non la chiamerei fantastia, bensì un posto speciale, privato, dove posso riflettere e trasformarmi in una persona completamente diversa.
Sento che unendo due petali, uno bianco ed uno nero, l'arena possa scomparire e che tutti i tributi in fin di vita possano riprendersi e ritornare da noi, come se tutto questo non fosse altro che un gioco artificiale, come uno di quelli che stanno cercando di programmare al Distretto 3, che cervelloni! La vita paragonata ad un gioco... sarebbe bello rispuntare con altre vite.
In una vita potrei essere una ragazza, in un'altra un ragazzo, il colore rosa in questa è il mio preferito, ma in altre vite potrei preferire altri colori, magari proprio il nero!
In un'altra vita potrei essere disinformata su tutto ciò che attualmente mi piace, potrei avere un sacco di amici e non sentirmi più sola come prima, potrei aprire finalmente il mio cuore a qualcuno ed urlare "ti amo" ai quattro venti, un po' come il principe che salvai nella mia immaginazione. Chi l'ha detto che le principesse sono sempre quelle che vengono rapite?
Se fossi situata a Panem potrei addirittura essere una capitolina bislacca! Quanto sarà bello vivere a Capitol City? Tutti così allegri e pieni di gioia, i sorrisi che non smettono di scomparire sui loro volti, indelebili come l'evidenziatore più potente, impossibili da staccare come la colla più resistente.
Magari potrei rinascere al Distretto 3, come un genietto, oppure come una favorita dei distretti ricchi! Oppure in un paese dove nessuno corre il rischio di perdere i propri bambini, così, di conseguenza, i propri amici.
Forse... stare da sola mi ha fatto bene, a parte i miei genitori chi altro poteva rischiare di vedermi al confine della vita? Posso sporgermi e cadere nel baratro della morte, ogni cannone, ogni giorno, ogni ora sento la sensazione che qualcuno, con una spintarella, mi inviti a farlo.
La vita è un gioco... il famoso gioco della vita. Vorrei tanto che lo fosse, magari avrei avuto il privilegio di poter rimanere ancora un po' di più con Eden, conoscerlo meglio e presentarlo ad Achille e Rose, l'unica cosa di cui mi pento è quella di non aver porso la mano a Killian... unire le forze sarebbe bastato? Quante vite avremmo salvato se ci fossimo espansi? Rose si sarebbe sentita più protetta.
In questo fulcro di pensieri riesco ad avvicinarmi al prato dalla distesa verda, priva di fiori, che però in questo momento riesce a riempirsi grazie alla mia partecipazione e quella di Eden.
E' stata la promessa che ha accettato stanotte, pensavo di non risvegliarmi o di aprire gli occhi senza la sua presenza. Il suo aspetto mi ricorda anche quello di Killian, perché il fato ama divertirsi con questi piccoli dispetti?
-Ne servono altri?- Mi chiede incuriosito il tributo del 6, mentre mi alzo appena poggio anche io i fiori sul prato, ispezionando tutti i colori.
-Penso che serva un po' di rosa... ho visto dei tulipani di quel colore a pochi passi più in là.- Appena formulo queste parole, Eden mi si affianca subito e mi porge un timido sorriso, portando le mani dentro le sue sacche della felpa. E' da un po' che lo fa quando non ha nulla tra le mani, che sia un vizio? Proprio non lo so, ma sono grata a lui in questo momento.
-Possiamo andarci insieme.- Ribatte silenzioso mentre cominciamo a camminare, questa stradina, quante volte l'avro fatta in questi giorni d'arena? Ricordo ancora quel tronco lì giù, dove poggiai Rose dopo che ritornammo dal bagno di sangue. Cosa mi era preso? Quando ho visto Killian rischiare la vita per uno zaino mi sono subito preoccupata, ma il momento peggiore è arrivato quando Achille era stato circondato da quelle due ragazze, mi sentivo così impotente, l'unica cosa che potevo fare era trovare Rose e portarla via. A stento riusciva a correre, non dimenticherò mai quel giorno, sicuramente il più terrificante della mia vita.
-Come mai ti piace così tanto il rosa?- Mi chiede curioso Eden portando poi la sua attenzione verso la radura che comincia ad interessargli sempre più, ne sono contenta.
-E' un colore grazioso, mi piacciono le cose graziose, in più, il colore rosa è simbolo della capacità di dare e ricevere amore, conferisce passione e vitalità nell'amore per gli altri e per se stessi.- Spiego come se la questione fosse un interrogatorio, se avessi frequentato una scuola d'arte sarei davvero rimasta contenta, potrei dire che spenderei bene quei miei vent'anni lì dentro.
-Wow, sei informata.- Si stupisce il rosso mentre di contraccambio posso soltanto annuire con il mio solito tono silenzioso e timido.
-Ho appreso molte cose quando ero a casa. Visto che non posso fare molto, scoprire nuove cose è l'unica cosa che mi è concessa.- Ribatto un po' giù di morale, mentre potrei giurare di aver visto un espressione di disappunto nel volto del tributo sconosciuto. Lui sa così tante cose di me, mentre io sono così scortese che non so nulla di lui, ma ci teneva così tanto a conoscermi prima che potessi andare via. Killian ha avuto un compagno davvero fedele, da come me ne ha parlato, anche i due tributi del 7 lo sono stati, povera bambina...
Quando hanno mostrato i due volti al colpo di cannone, Eden ha avuto visibilmente un piccolo attacco di panico, i suoi occhi erano sgranati come se stesse assistendo ad uno show del terrore, mentre le mani tremavano come se fosse ricoperto dalla neve completamente nudo.
-Ho notato che apprezzi davvero tanto quello che fai. Sai, le iridi tendono a dilatarsi un po' di più quando parliamo, facciamo o guardiamo qualcosa che ci piace.- Mi spiega il fantomatico tributo appena io annuisco alle sue parole.
Quindi mi ha guardato per tutto questo tempo? Che imbarazzo, è stato davvero necessario? Sicuramente sarà accaduto durante la raccolta dei fiori o mentre parlavo dei significati dei colori, a proposito, siamo già arrivati ad un punto dove petali rosa riescono a vincere contro i loro avversari, Eden accorre con un piccolo scatto verso di essi per afferrarli e staccarli delicatamente. Gli ho insegnato di essere lento e di tenere una mano premuta sul terreno, altrimenti una parte dello stelo rischiava di staccarsi. Stamattina ha combinato un bel po' di pasticci!
Questa volta ritorniamo verso i nostri passi, affiancando la grotta che mi ha tenuto compagnia in questi giorni bui. Non pensavo di poter ringraziare questo rifugio dai colori scuri, ma... grazie! Sapevo di dover seguire il mio istinto, l'area floerale, tutto sommato, è stata pacifica. Se non fosse per quella farfalla...
Quando i fiori rosa vengono aggiunti a quel mucchio di colori che riescono a prevalere sull'erba, mi ci distendo rilassata, mentre Eden si accovaccia alla mia altezza visibilmente triste. Non vorrei vedere una smorfia di dispiacere come ultima visione...
-Credo che... che questo patto sia giunto alla sua fine.- Mi sussurra gentile, mentre gli annuisco grata.
-Grazie per aver rispettato la mia decisione, Eden.- Replico altrettanto rilassata, sento il polline vivere dentro le mie narici e i capelli accarezzare i colori che variano da fiore a fiore.
Questa volta sono io che imito il mio alleato momentaneo e dalla mia tasca ne estraggo delle bacche viola, queste, se ingerite, riusciranno a porre fine alle mie sofferenze senza che io stia male.
-Riposa. Sono certo che dopo la vita ci aspetterà un'altra avventura.- Quindi anche lui è del mio stesso appunto? Ingoio velocemente le bacche che ho masticato, mentre sento già un po' di intralcio nei polmoni, ma nonostante tutto una risatina genuina spunta dal nulla.
-Spero di ritrovarti nel mio cammino.- Sibilio stanca, mentre la mia vista si fa sempre più sfocata, i rumori risuonano come un eco e il mio cuore comincia a prendere un freno.
Chiudo lentamente gli occhi, l'ultima cosa che ricordo è la stretta di mano che ho compiuto con Eden, è stato così premuroso con me.
Finalmente sono libera...
è il momento di liberare le mie colombe.


Daisy "Isy" Jones, Tributo del Distretto 10


Per un momento non rischiavo di cadere dal ramo su cui mi sono appisolata quando il colpo di cannone risuona nell'arena, indirizzo velocemente il mio sguardo verso il cielo e la figura della ragazza del Distretto 3 si palesa sul cielo azzurro. Dopo l'annuncio al festino, i volti hanno cominciato ad apparire appena un colpo di cannone veniva susseguito, infatti questo dovrebbe essere il terzo oggi, dopo il ragazzo dell'8 e la ragazza del 7, due distretti sono fuori dai giochi ed ho soltanto sette avversari da battere, tra cui Nylan, dannazzione, vorrei che sbucassero all'improvviso con la vittoria di due tributi apparenenti allo stesso distretto, avrei un avversario in meno ed anche un tipo che vuole il mio cadavere su un piatto d'argento, davvero, quanto può essere furbo uccidere la tua stessa compagna di Distretto? Non sa che per i Distretti stessi è un atto che porterebbe a sfavorirlo? Se vincerre, vorrebbe davvero ritornare in un luogo dove potrebbero accoglierlo male, accusandomi di una mia probabile morte? Non che io abbia qualche tipo di scelta, insomma, morire e diventare cibo per vermi oppure ritornare a casa con la consapevolezza che delle ricchezze di cui Capitol vorrebbe fornirmi verranno tutte affidate alla mia falsa famiglia, ed io ritornerò a mungere mucche e dare da mangiare alle capre, le mani sudate di quel porco di Thomas... non voglio rivivere quell'esperienza, mai e poi mai, preferirei affrontare altre arene piuttosto che lasciare un mostro avere la meglio su di me, già lo ha fatto e se non riuscirò ad essere abbastanza forte rischierò di oltrepassare il limite della mia sanità mentale, ne va della mia psicologia.
Poggio una mano all'altezza del ventre, cercando di non pensarci e trattenendo le lacrime, aiutandomi con i denti; mordo fortemente le labbra affinché le mie emozioni fragili non sconfiggano quelle più crude. Ho sempre cercato di reprimerle e di apparire come la solita ragazza fredda e distaccata, quella che ama l'angolino che il mondo gli ha concesso, la finta aspra che non ha bisogno dell'aiuto di nessuno, l'insensibile priva di emozioni che gode delle sofferenze altrui, quante volte mi hanno macchiata così al distretto? Tutte quelle persone che pensano di conoscermi, quando invece non ricordano neanche il mio stesso nome, Nylan proprio uno tra quelli, riesco a capire adesso del perché voglia farmi fuori, le voci su di me saranno entrate anche nel suo cervellino e non gli avrò fatto una bella impressione.
Sento la rabbia repressa cominciare a salire come una furia, ma un gemito di dolore mi precede, alzando lievemente la gamba ferita da quella ragazzina del Distretto 5. Non pensavo fosse così forte, in realtà non avevo proprio idea che riuscisse a trovare il coraggio di uccidere qualcuno! Non è il tributo che tutti noi abbiamo assistito alle interviste, lei sì che ha un bel legame con il suo vero padre, nonostante abbia accennato più volte di non volerne parlare ai quattro venti. Peccato, sono troppo solitaria per scoprire qualcosa in più, dovevo pensarci prima ed adesso ricorderei le debolezze di tutti i tributi ancora in vita. Chi sono rimasti? Nylan, i due del quattro e il tipo dell'1, i ragazzi del 6 e del 7 e l'arciera del 5. Siamo rimasti in otto e gironzolano come caprette ancora tre tributi favoriti, sarà una vera impresa affrontarli, se avessi un'arma riuscirei a cavarmela sicuramente, ma non credo di riuscire a reggere uno scontro fisico per quanto io abbia cercato di impegnarmi con l'autodifesa, in più penso di essere dimagrita troppo, forse sono diventata ancora più minuta e scheletrica di quanto non lo sembrassi già.
Forse è stata una scelta cattiva salire qui sopra, sto morendo dal caldo e quei lupi che non sembravano tali sono andati via come se non gli importasse più nulla di me, ma pagherei così tanto per aiutarmi con la ferita.
Manco a farlo apposta, sento un rumore che ho riconosciuto all'istante farsi sempre più forte e, tra i rami, un aereoplano con dei bei regali proprio per me giunge al momento, però, che culo! Quando si dice "botta di fortuna".
Apro il mio portafortuna e con una piccola sorpresa mi ritrovo con delle bende e del cibo, afferro velocemente le prime e tento di fasciarmi la ferita provocata, spero solo che non possa infettarsi, ma con queste bende pulite posso coprirla quanto voglio, nonostante io non riesca a camminare benissimo.
Afferro poi come se fossi una selvaggia il pane che mi ritrovo davanti, è caldo e all'interno c'è del prosciutto cotto, è inutile aggiungere che finisco con il divorarlo in un nanosecondo, la mia fame era troppa e mi sono stancata di sporcarmi le mani soltanto per evitare dei mirtilli che possano mandarmi al bagno. a pensarci ho ancora qualche dito rosso.
Lancio con nonchalance la carta sporca giù dall'albero, afferrando poi una bottiglia d'acqua e berne metà, dovrà bastarmi per il resto della giornata, devo soltanto catturare qualche lepre o un coniglietto innocente e li cuocerò per benino, con Oscar era così facile, dividevamo il lavoro e lui sapeva addirittura pescare un pesce senza l'uso di un'esca, se ci provassi sicuramente sfuggirebbe dalle mie stesse mani, almeno io ricompensavo nell'estrarre lo scheletro così che parti aguzze non andassero a contatto dentro il nostro corpo. Ingoiarne almeno una ci avrebbe portato alla morte, ma a quanto pare non avevamo previsto quella piccola scossa e, soprattutto, quest'arena che ti trasporta da una zona all'altra.
La ragazza del 5 è ancora viva e in qualche modo è sicuramente sopravvissuta a quel branco di lupi, se la incrocerò durante il mio cammino dovrò stare bene attenta, ormai ho capito che non è più una sempliciotta, ma adesso l'impresa è un'altra, ovvero scendere da questo ramo. Come posso farcela? L'istinto di sopravvivenza mi ha aiutato a scalarlo, ma adesso che sono ferita e in buona saluta non vorrei mettermi d'intralcio da sola.
Prendo un bel respiro e poso l'acqua dentro lo zaino, c'è ancora quel tonno che ho rifiutato di mangiare, mentre la caramella, bhe, alla faccia vostra. Mi sono ferita ed ho rischiato la vita per queste piccole cose che, per gli spettatori, non conteranno nulla, ma anche un pizzico di carne può salvare il mio stato. Per quanto riguarda il mio stomaco mi sento rinata! Quel pranzetto mi ha fatto veramente bene, nonostante non fosse di lusso, al 10 mangiamo che è una meraviglia. Sfido tutti gli altri distretti a saper fare di meglio.
Con tutta l'attenzione che cerco di riservare in me stessa, scendo pian piano il tronco di quell'albero, una caduta, un tonfo e poi delle urla non faranno altro che rendermi la preda di qualcuno o qualcosa e questo vorrei evitarlo a tutti i costi.
Grazie a Dio riesco a scendere senza alcun problema dall'albero, per quanto riguarda la mia gamba sembra che questa benda riesca almeno a trattenere il dolore, infatti oltre un minimo non direi di sentire altro.
I lupi sono ritornati a nord, quindi mi conviene recarmi verso sud a passi silenziosi e nascondermi appena sentirò qualcosa di strano, quest'area boschiva non me l'aspettavo così folta di alberi, ne ha più di quella montuosa! La differenza forse sono quei frutti in alto che si trovano alle cime dei rami? Il mio sguardo incrocia proprio adesso una mela succosa che mi invita a raccoglierla, ma evito velocemente la direzione del mio volto per non farmi catturare. Non ci riuscirei mai e se fosse, non andrei poi così oltre con una gamba ferita, rischierei anche di cadere dalla cima e morire praticamente in una maniera pietosa... e questo, da spettatrice, sarebbe divertente, ma viverlo in prima persona farebbe anche un male cane. Potrei addirittura rischiare che un osso possa uscire dalla pelle! E' disgustoso, non voglio pensarci, è fin troppo macabro anche per l'arena stessa.
Mi avvio verso uno dei cespuglietti a cui mi ritrovo davanti, accanto ad uno di essi un altro tronco possente può farmi letteralmente da muro, mi sporgo quel poco e posso notare con tutto il mio stupore che mi ritrovo proprio al primo step, alla zona centrale, questa distesa immensa di erba con le pedane disattivate e la cornucopia al centro di essa mi fa pensare che avrei dovuto prendere uno zaino prima di scappare con Oscar, anche uno di quelli più vicini, forse non ci sarebbe stato utile, ma almeno era uno zaino in più, quello sulle mie spalle è perfetto per me, anche se desidero un'arma.
Cerco di nascondermi e immedesimarmi tra l'erba, fin quando non mi accorgo di un dettaglio importante, una visione unica dal solito: la cornucopia è vuota, preciso; ci sono armi e del cibo addirittura, ma nessuno sta facendo da guardia. E' impossibile! Sarà sicuramente una trappola, qualcuno sarà appostato da qualche parte, forse quel favorito del Distretto 1, un altro bravo con l'arco.
Una parte di me mi consiglia di andare ancora più infondo, potrei prendere un'arma, anche quella più piccola e sgattaiolare via, forse sono andati alla ricerca di qualche tributo in vista dell'arena, magari i morti di oggi sono stati tutti provocati da loro.
Prendo nuovamente un grosso respiro e schiaffeggio pesantemente le mie mani sulle ginocchia, stringendo i denti e cominciare a correre con tutta la velocità che ho in corpo. Questa sensazione, seppure spericolata, mi fa sentire per un attimo libera. Cerco di ignorare con tutta me stessa il dolore alla gamba e dirigermi di fretta verso la cornucopia, mentre i miei occhi analizzano ogni punto della situazione, ogni centimetro di terreno e tutti i punti profondi, fin quando non l'ho avvisto, lo sapevo io!
Appena intravedo l'ostacolo compio un grosso balzo che mi scaraventa contro il tavolo a cui miravo di precipitarci sopra, ma termino solamente con investirlo, soffoco il dolore e la ferita che sembra ricominciare perdere sangue, le bende si stanno imbrattando di nuovo.
Mi alzo velocemente con la gamba ancora intatta ed afferro tutto quello che devo: carne, biscotti, acqua, tanta acqua! Addirittura riesco a trovare una pomata che uso all'istante, con mio stupore la ferita scompare man mano, lasciando un piccolo segno, mentre lancio anche la benda macchiata di sangue in un punto a caso della cornucopia.
Mi avvicino alle armi e noto che i favoriti hanno lasciato soltanto qualche pugnale da combattimento, due andranno benissimo.
Mi guardo di tanto in tanto alle spalle, con il completo timore che qualcuno possa arrivare ed uccidermi, l'ansia è alle stelle!
Mi faccio forza ed alzo nuovamente il tavolo e con un balzo tento di non finire su un punto specifico all'entrata della cornucopia, sono sicura che ci sia una trappola, sembra che qualcuno abbia scavato. Oscar aveva ragione a dirmi di fare attenzione ad ogni cosa che mi circonda, devo ringraziarlo, adesso sono completamente apposto.
E' meglio allontanarsi dalla zona boschiva, probabilmente ci sarà ancora la presenza di qualche lupo, forse dovrei andare in quella più distante, quindi... l'area floreale.
Sento nuovamente il vento sfiorare i miei capelli e l'aria fresca invadere la mia bocca, sarebbe tutto più bello se questo non fosse altro che un inferno, ma guardiamo il lato positivo: ho un bottino!


Hubert Diatin, Tributo del Distretto 1


Quando tutto questo casino giungerà al suo termine potrò finalmente ricevere il mio riconoscimento, per prima cosa Capitol City sarà obbligata a ripararmi il braccio, possono creare mostri, vite umane dal nulla o quell'odioso champagne che il senzavoce aveva osato porgermi, riparare un braccio rotto per loro sarà un gioco da ragazzi.
Mi è rimasta ancora della pomata appena qualcuno riuscirà, sicuramente baciato dalla fortuna e non dal talento a scalpire il mio corpo. Ho pagato a caro prezzo le ferite che mi sono state infette da quel pazzoide del 5, ma ogni volta che ripenso alla mia vittoria e alla sua dipartita non posso far altro che sentirmi fiero del mio stesso operato: sono stato furbissimo e come presupposto, il mio avversario ha abbassato la guardia nel momento stesso in cui pensava di farla franca, di tagliarmi la testa e mostrarla trionfalmente a tutta Panem. Devo ancora trovare quella disgustosa ragazzina che ha cercato di sporcarmi con la sua pelle gli stracci che sto indossando, ma lei è un avversario secondario, i prossimi che dovrò far fuori sono proprio i miei cari e vecchi alleati: Sheena e Gerald. Tra i tributi rimasti ancora in gara, loro due sono sicuramente i pezzi più forti da buttare giù, le prove di valutazione lo avevano dimostrato e, oltre questo, ho un bel conto in sospeso con quei due pesci fuor d'acqua.
E' vero, ho ancora un braccio fuori gioco e posso soltanto concentrarmi con la balestra che gli sponsor mi hanno donato, è fatta a misura per me, non sono fisicamente fortissimo, ma quest'arma è facilmente armeggiabile e oggi l'ho provata su una lepre che era passata davanti ai miei occhi, un colpo all'occhio e per poco la testa gli esplodeva come carne macinata, posso assicurarmi di avere un'ottima arma da ora a questa parte.
La vera domanda adesso è questa: il mio obbiettivo sarà ancora alla cornucopia? Ovviamente, tengo a precisare il mio pensiero perpetuo, non c'era bisogno di far navigare un'altra edizione se c'è l'assicurazione della mia presenza, quante persone ho ucciso? Quattro? Non sono sufficienti, io uscirò da qui per aver commesso anche il numero più alto di uccisioni, non lascerò sicuramente che qualcuno possa superarmi, certo, quel qualcuno avrà già commesso qualche omicidio di poco conto, sicuramente affrontando personaggi molto più deboli rispetto ai mirini a cui punto. Io ho ucciso pezzi grossi, alla fin fine, degli intralci che potevano causare una mia probabile sconfitta, loro chi avranno ucciso? Le due poverette del 7 e del 3? Oppure il ragazzo psicopatico del 12? E' facile ammazzare una persona così prevedibile, quel ratto insignificante che credeva seriamente di poter riuscire a comportarsi dal cattivone di turno prendendo a pestoni qualcuno di altrettanto insignificante. Anche quella bambinetta dell'11 sarebbe riuscita a raggirarlo con un semplice giochetto, chi forse sarà congratulato con tanto di cappello è l'assassino del tributo maschile del distretto 3. Ricordo ancora la proposta fuori di testa da parte dei miei compagni, a parte Chanel, quel ragazzo era davvero un osso duro a vista e ho rifiutato caldamente la sua entrata soltanto perché i favoriti non verranno mai rappresentati dalla plebaglia, io sono un sommo divino che non merita poveracci tra le sue truppe, non ho bisogno neanche di quest'ultime dato che si sono rivelati degli incompetenti incapaci di poter ragionare con un cervello funzionante, fortunatamente anche il mio è stato allevato sotto gli insegnamenti della perfezione più perfetta.
Mi alzo lentamente stringendo la balestra che ho tra le mani, è tramonto e i colpi di cannone non hanno ancora deciso di mostrarsi, significa che toccherà a me, ci ho riflettuto e sono sicuro che alla cornucopia riuscirò a trovare soltanto uno tra Gerald e Sheena, le scorte non dureranno per sempre e qualcuno dovrà pur andare a cacciare qualcosa, mentre l'altro restare di guardia alla base. Sarà sicuramente un giochetto per me, non userò nè false presentazione e neanche una finta premura, così come inginocchiarmi per terra e perdonarli fino allo schifo: quest'ultima richiesta non rientra proprio tra le mie categorie, mi dispiace, ma saranno loro a prostarsi in ginocchio pur di salvare le loro stesse vite.
Comincio a camminare nella direzione del massacro, stando ben attento a non farmi sentire da ulteriori nemici, nonostante voglia comunque ascoltare qualcun'altro e beccarlo di sprovvista, come un morto di passaggio, alla fine la mia balestra è fatta anche per questo.
Indietreggio allarmato appena una freccia mi si palesa letteralmente davanti al volto, evitando il bersaglio: mi volto subito nella direzione del mirino e non riesco a scorgere nessuno, mentre un espressione avida sul mio volto appare come non mai: non hanno una strategia differente, questi tributi? E' esattamente come quella volta con Caitlin, soltanto che questa volta i pugnali sono stati sostituiti dalle frecce.
Comincio a correre velocemente verso una direzione opposta che potrà comunque portarmi verso la cornucopia, mentre non mollo la mia balestra, così come la preziosa mazza chiodata che ho rubato a quel pivellino di Jack.
Un'altra freccia fibra verso la mia direzione, ma questa volta riesce a sfiorarmi di poco, per un po' non azzeccava di centrare la mia testa, ironico pensare che io voglia fare lo stesso con la persona che sta cercando di ammazzarmi, ma ce ne vorrà per farlo!
Con uno scatto agile riesco a nascondermi all'interno di un grande cespuglio, coperto da qualche roccia che può farmi benissimo da scudo, la prima cosa che posso notare è che da qui si può assistere alla cornucopia, anche se si sta facendo quasi buio riesco chiaramente a capire che sono proprio alla zona d'entrata e non alle sue spalle.
Trattengo il mio fiato e fisso gelido la strada erbosa che mi si para davanti appena riesco a captare il suono di alcuni passi, precisamente stanno correndo e quando scorgo la figura non riesco a credere ai miei occhi, oggi vogliono proprio sorprendermi.
La ragazza del 5 è armata di arco e alle spalle ha uno zaino che sembra piuttosto pesantuccio, ha vari cerotti e qualche fasciatura su alcune parti del corpo, quindi credo che lì dentro ci sia... non voglio crederci, questa ignobile plebea ha sicuramente un medikit con sè!
Tento di alzare l'arma e mirare al centro della sua testa, mentre la castana si guarda attorno come una furia, chi l'avrebbe mai detto che la dolce donzella da salvare sa cavarsela anche senza l'aiuto del suo amichetto, con un allenamento in più sicuramente sarebbe riuscita a prendermi.
Quello che succede dopo però mi riporta a rintanarmi nel mio luogo sicuro, mentre la ragazza, che dalla voce di quell'idiota del suo compagno di distretto ricordo che si chiamasse Darlene, si volta velocemente alle sue spalle e viene colpita dritta in faccia da una frustata del ragazzo del Distretto 10. Da quanto tempo è qui? L'avrà seguita?
Il biondo riesce a muoversi benissimo nonostante il carico che porta sulle proprie spalle, deve essere parecchio resistente. Vediamo chi dovrò far fuori dopo questo scontro, magari riuscirò a portare al Distretto 1 ben due uccisioni.
La castana tenta di reggersi in piedi, ma il biondo si scaraventa su di lei, ma quasi per ironia dell'altezza, visto che lei è molto più alta di lui, Darlene riesce a dargli una gomitata alla pancia e spintonarlo via, riesco a vedere la tenacia di questo ragazzo, con i denti stretti riesce a non cadere al suolo, sfortunatamente lasciando la presa su Darlene che però si reca velocemente a raccogliere il proprio arco.
Subito dopo il tributo del 10 colpisce proprio l'arma di quest'ultima, facendola sbalzare via così che lei non possa più toccarlo, infatti Darlene indietreggia per un attimo a quel gesto, ma le è fatale; il ragazzo biondo carica con un pugnale dietro di lei e la colpisce direttamente dietro alla schiena, la castana guarda le proprie mani tremanti e cade al suolo con un tonfo, mentre il colpo di cannone sussegue successivamente, così come il volto della giovane dipinto sul cielo olografico.
Il campagnolo strappa velocemente dalle mani di Darlene il suo zaino, prendendo soltanto ciò che gli è necessario: appena quest'ultimo estrae un medikit dallo zaino della vittima quasi vorrei scattare ed ucciderlo, ma non è lui la mia vittima, non oggi.
Come se fosse amico del vento, il tributo del 10 scatta velocemente via e scompare dinnanzi ai miei occhi, mentre io tento di allontanarmi dal cadavere così che l'hovercraft possa prenderlo.
Povera, sciocca, ragazzina. Cosa credeva di fare? Non si diventa fortissimi in un giorno, ma devo ringraziare quell'idiota che l'ha uccisa, lei non era nel mio mirino e preferisco delle vere vittime.
Il sole ormai è andato appena il colpo di cannone di Darlene ha annunciato la sua morte, come per dar vita ad una nuova giornata, ma io non mi arrendo, ho ancora il mio compito da portare a termine, un tradimento che non riuscirò a tollerare.
Mi incammino velocemente verso la cornucopia, la quale però ritrovo già in lontananza vuota. Cerco di guardarmi attorno nonostante con questo buio io non riesca a controllare nulla, forse potrei distruggere tutte le loro provviste.
Errore fatale, miei cari. Dovevate essere più attenti di così.
Faccio un passo verso la cornucopia, ma appena il mio piede si poggia su una trappola che il buio ha nascosto, con la luna come complice, non posso far altro che rifiutare questo destino inaccettabile.
Un esplosione mi travolge completamente, dando fine ai miei giorni ed anche alla base della cornucopia.
Io... sarò un Dio.


Angolo Autore
Ehy, salve a tutti!
Scusate l'immenso ritardo di questo capitolo, ma non ho passato un bel periodo nonostante abbia cercato di riprendermi subito, infatti oggi il capitolo è qui! (Precisamente, ho iniziato a scriverlo due giorni fa).
Allora, dovete sapere che questo è il capitolo che non sapevo potesse arrivare.
Iniziamo dal principio: Gerald è stato sponsorizzato e quindi salvato, complimenti a lui!
In questo capitolo però, abbiamo perso Odette, Darlene ed Hubert.
Odette era uno dei due personaggi che pensavo di uccidere in questo capitolo, lei aveva il 100%, l'altro il 90%, ma cosa è successo? Dal POV di Daisy in poi ho pensato a delle idee nuove e dei cambiamenti, Hubert sarebbe morto comunque al prossimo capitolo, ma senza POV, e quest'idea non mi piaceva moltissimo, quindi ho deciso di finirlo in un modo che neanche lui stesso sapesse di star morendo. Se vi ricordate bene lo scorso POV di Gerald, lui dice che se qualcuno avesse cercato di rubare qualcosa alla cornucopia, una "sorpresa" li avrebbe attesi. Ebbene, Daisy, che ci è andata di giorno, lo ha notato, mentre Hubert è stato intralciato dalla notte.
Darlene non sarebbe dovuta morire, ma sto decidendo i capitoli che questa storia dovrà avere e sono indeciso tra i 18 o i 20. In primis, dovevano morire tre persone, poi ho riflettuto e nella mia mente sarebbero morti soltanto Odette e Hubert, ma poi ho pensato ad una scena del genere e nulla, mi dispiace per la povera Darlene. Si è svegliata nel momento stesso in cui è morta.
Comunque, complimenti a tutti coloro che hanno un tributo in vita!
Al prossimo capitolo ci sarà il festino, per tanto, chiedo agli autori ancora in vita di dirmi un omaggio che i loro tributi potrebbero preferire. Non è detto comunque che tutti ci vadano.
La storia si sta avvicinando alla sua chiusura e, dopo 16 capitoli, conosco già l'identità del vincitore: due persone stanno combattendo per quel posto. Questo capitolo comunque è stato difficile da buttare giù, visto che ci sono davvero pochissime interazioni.
Dal prossimo capitolo inizieranno i tre POV! Grazie mille per aver letto questo capitolo <3.
Sasi02


Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.

17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una trappola dell'arena (3 POV).

16°Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2, uccisa da Hubert (3 POV).

15°Rose Green, Tributo del Distretto 11, uccisa da una farfalla ibrido (4 POV).

14°Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8, uccisa da una trappola dell'arena (4 POV).

13°Maya Nelson, Tributo del Distretto 12, uccisa da Oscar (4 POV).

12°Jack Swade, Tributo del Distretto 5, ucciso da Hubert (4 POV).

11°Oscar "Oz" Gray, Tributo del Distretto 8, ucciso da Nylan (4 POV).

10°Lydia Harnlod, Tributo del Distretto 7, uccisa da Cedric (4 POV).

9°Odette Walker, Tributo del Distretto 3, suicidio (5 POV).

8°Darlene Nealson, Tributo del Distretto 5, uccisa da Nylan (4 POV).

7°Hubert Diatin, Tributo del Distretto 1, ucciso da una trappola dei favoriti (5 POV)



MasterKiller:
Altro: 4 uccisioni.
Hubert: 4 uccisioni.
Nylan: 2 uccisioni.
Gerald: 2 uccisioni.
Sheena: 2 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Oscar: 1 uccisione.
Cedric: 1 uccisione.


Stato dei Tributi.
Cedric: Depresso, forti sensi di colpa.
Gerald: Febbre (in via di guarigione).


I Favoriti: Gerald, Sheena (Distretto 4).
Soli: Eden (Distretto 6), Cedric (Distretto 7) Nylan, Daisy (Distretto 10).


   
 
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