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Autore: ladypink88    30/09/2020    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Non appena Manuel finì di pronunciare quella frase Serena rimase in un primo istante esterrefatta. Sapeva che la vita era piena di coincidenze, ma non riusciva a capacitarsi realmente della situazione.
Fece un respiro e cercò di esprimersi con un tono di voce apparentemente calmo, ma che in realtà non riusciva a reprimere  tutta la sua curiosità ed il suo stupore.

“ Va bene Manuel, ammetto che io e te non siamo partiti col piede giusto, e capisco il tuo dissapore nei miei confronti. Ma non riesco a capacitarmi di quanto mi abbia. appena detto Come fa l’avvocato Pirotta ad essere tuo padre? Voglio dire lui è l’amico single per eccellenza di mio padre. Non ha mai neanche accennato all’esistenza di un figlio!”

A quelle parole il viso di Manuel si crucciò ed i suoi occhi assunsero un’espressione quasi glaciale.

A Laura colpì molto quello sguardo, era qualcosa che non aveva mai intravisto neanche da lontano in lui, sempre così dolce , sempre così presente.

Semplicemente non sembrava più lui. Non sembrava più Manuel.

Senza neanche rendersene conto il ragazzo iniziò a parlare con un tono di voce neutro, quasi asettico come l’arredamento della casa di Serena. Sembrava non provare la minima emozione in ciò che stava esprimendo.

“ Non mi stupisce sai Serena? Devi sapere che mio padre ha lasciato mia madre dopo parecchi anni di matrimonio per un’altra dopo aver avuto una relazione parallela per diversi anni. Per quanto mi riguarda dopo la loro separazione il mio unico pensiero è stato cercare di stare il più vicino possibile a mia madre che era caduta in una forte depressione. “

Serena era sempre più sconvolta, mai si sarebbe aspettata che un ragazzo scanzonato come Manuel si potesse portare dietro un  fardello così grosso.

“E con tuo padre come è andata a finire?” Si azzardò a chiedere con voce quasi tremante.
“ Con mio padre? Non lo vedo da tre anni. Al principio ha tentato un approccio con me. Dal canto mio non gli ho mai lasciato uno spiraglio. Ero troppo adirato per quanto aveva fatto a mia madre. Ma ha ritenuto più semplice mantenere un rapporto basato sulla cosa che meglio comprende : il denaro. Ogni mese puntualmente ricevo il suo succulento bonifico di mantenimento e lui si lava la coscienza in questo modo”.

A Serena venne in mente  il gesto compiuto da suo padre pochi giorni prima , probabilmente anche suo padre deve aver pensato che sarebbe stato sufficiente compensare la sua assenza con una manciata di banconote.

“ Forse siamo più simili di quanto non credessi Manuel, so cosa vuol dire ricevere soldi come se questi potessero sostituire l’affetto di un padre.”

Laura non riusciva più a reggere quei discorsi. Da qualche minuto a questa parte la sua testa era diventata sempre più pesante.
Si limitò a dire “ Scusate ragazzi, non mi sento troppo bene. Torno a casa”. E si avviò decisa verso la porta di ingresso senza lasciare il tempo a Serena e a Manuel di rispondere.
 
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Manuel si alzò e si precipitò verso la porta di ingresso. Ma prima di andarsene disse alla biondina :
“ Anche se dalle azioni opinabili, io e te un padre ce l’abbiamo Serena. Laura il suo non l’ha neanche mai conosciuto. Stasera ci vediamo alla tua festa. Indossa il tuo sorriso migliore, ne avrai bisogno tu, ed anche Laura!”.

Non aspettò la risposta di Miss Perfezione.

Le fece un occhiolino di intesa e uscì rapido dalla porta. Doveva capire come stava la sua puffa.

 Serena rimase letteralmente di sasso. Nel giro di pochi minuti aveva scoperto cose che l’avevano lasciata davvero senza parole.
Provava emozioni contrastanti : in parte era felice di sapere che Manuel non le riservava rancore, dall’altra parte si era resa conto,   non senza una certa amarezza, che non avrebbe più cercato di conquistare il biondino.

Il legame che c’era tra lui e Laura era talmente palpabile che solo uno stolto non lo avrebbe notato.

Era anche convinta che fra loro sarebbe potuta nascere anche una bella amicizia.
Più avanti.
Voleva bene a Laura. Era la prima vera amica che si fosse preoccupata genuinamente per lei, non si meritava certo un trattamento del genere.

Decise che avrebbe dato retta a Manuel . In fondo lei un padre lo aveva, e col tempo sarebbe riuscita a ricostruire un legame con lui.
Andò in camera sua e guardandosi allo specchio indossò l’accessorio che donava di più ad ogni donna : il suo splendido sorriso.
                                                                     
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Laura percorreva con passo incerto Corso Como.  Il suo sguardo era perso e i suoi pensieri confusi.

Era successo un’altra volta.

Aveva agito di impulso senza neanche rendersene conto.

Il flusso di pensieri di cui era vittima la agitava profondamente e non riusciva a esserne padrona.

Lo stato d’animo che ne derivava era alquanto frustrante.

“ Ma che diamine avranno quei due da lamentarsi in fondo? Intendo dire mi dispiace infinitamente che i genitori di Manuel si siano lasciati e che la madre di Serena non ci sia più. Ma loro un padre ce l’hanno.
Si possono ricordare in qualsiasi momento il loro volto, io del mio non conosco neanche le fattezze . E questa cosa è tremenda!”
Senza che lei se ne accorgesse visualizzava sempre l’immagine di lei da piccola con un vestitino rosso. E un senso d’angoscia terribile che le opprimeva il petto. Quasi a mancarle il respiro.
Aveva un estremo bisogno di loro. Delle tanto odiate, ma anche tanto necessarie “maledette”.

Con la mano andò a frugare nella consueta tasca, e stava per prendere il consueto astuccio.
La sua mano era incerta, tremante, ma si aggrappava a quella che in quel preciso momento era la sua unica solida certezza.

Ma nel momento in cui stava per aprire la bustina che conteneva le gocce fu colta di sorpresa da un abbraccio.

Qualcuno la stava abbracciando con quel consueto calore a cui ormai aveva accettato di abbandonarsi senza remore.

Era lui . Il suo Manuel.
Lui semplicemente l’abbracciò e la strinse a sè.

Lei non riuscì a dire nulla, era come paralizzata in quel momento. Con l’abbraccio del biondino anche i suoi pensieri angoscianti si erano dissolti come neve al sole.

Lui avvicinò le labbra all’orecchio della ragazza  e sussurrò : “ No puffa, questa volta non prenderai le maledette. Non sei sola. “

Le lacrime iniziarono a rigare il viso della ragazza. Tutte le sue difese crollarono.

Non aveva più voglia di niente se non di rimanere lì, in quel limbo tra felicità e angoscia che provocava in lei quasi uno stato di dolce torpore.

Fece l’unica cosa che aveva imparato a fare da poco : si girò e ricambiò con affetto l’abbraccio del ragazzo.

Manuel sorrise di un sorriso amaro.

Era arrivato il momento della verità, dove non c’era più spazio nè per le bugie, nè per le omissioni.

   
 
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