Era un pomeriggio di novembre del 2037 e sembrava che il cielo stesse cadendo giù, i tuoni si susseguivano ai lampi e cadeva talmente tanta pioggia che sembrava che da qualche parte lassù avessero aperto i rubinetti. 

Hope Jones, stravaccata sul divano di casa Nolan, sbuffò: lei non avrebbe dovuto neanche essere lì, era passata perché doveva parlare con Neal, ma poi aveva iniziato a piovere e sua nonna non l’aveva fatta muovere. Quel giorno avrebbe dovuto uscire insieme a Emily e Cole, i suoi migliori amici, ma sembrava che il tempo non glielo volesse permettere. 

«Tieni scaldati un po', tesoro.» disse Snow porgendole una tazza fumante di tè verde. La ragazza la prese volentieri bevendone subito un sorso che la riscaldò all’istante «Grazie nonna!»  

«In cucina ci sono i biscotti se ne vuoi.» aggiunse la donna allontanandosi nuovamente.  

Nel frattempo accanto a lei prese posto Neal «Ti va una partita?» chiese passandole il joystick.  

«Sai che non mi tiro mai indietro a una sfida.» rispose la ragazza, portandosi una ciocca bionda dietro l’orecchio.  

Neal rise e i suoi occhi verdi sfarfallarono «Come se potessi battermi.»  

Per tutta risposta Hope gli fece una linguaccia.  

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Dall’altra parte della città Cole Herman non la smetteva di fare avanti e indietro.  

Facendo innervosire Alexandra, dieci anni di differenza motivo per cui spesso non andavano d’accordo.  

«La vuoi smettere una buona volta?»  fece la sorella infastidita. 

Cole sbuffò «Se c'è qualcuno che la deve smettere è questo maledettissimo temporale. Dovevamo andare al luna-park e quei biglietti non sono rimborsabili.» 

Alexandra sospirò «E questa è cosa? La terza volta che lo ripeti? Piantala. Davvero credi che aprirebbero con questo tempo? Fattene una ragione siamo al 6 novembre, nel Maine. » 

Cole sbuffò nuovamente lasciandosi cadere a peso morto sul divano «Non dovevi uscire con Louis oggi?» chiese. 

La sorella annuì «Sì, ma a differenza tua io non ne faccio un dramma se i miei programmi cambiano. » replicò «Anzi, spero che non faccia troppi danni e che non mi tocchi un altro turno infinito» rifletté a voce alta. 

Alexandra stava studiando per diventare infermiera e in quel momento stava facendo tirocinio allo Storybrooke General Hospital.  

«Okay allora. Metti pure uno dei tuoi stupidi film sdolcinati, dai.» fece con fare annoiato il ragazzo. 

Alexandra ridacchiò con quella sua risata cristallina «Guarda che non sei costretto a stare qui eh. Va' pure in quell'inferno che chiami camera.» disse scompigliandogli i corti capelli biondo cenere.  

Cole fece un verso infastidito «Nah, piuttosto che stare solo preferisco guardare quegli stupidi film insieme a te, Alex.» 

«Dici così ma infondo ti piacciono, confessa dai.» 

Per tutta risposta Cole fece finta di vomitare. 

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 Dall'altra parte dei Reami Uniti, nella Foresta Incantata al castello di quella che ormai era conosciuta come Reina o ,più frequentemente, Rei Emily Mills, unica figlia della controparte "cattiva" della Good Queen  era buttata a peso morto sul suo letto.  

Aveva appena finito di sistemarsi per uscire con Cole e Hope quando era scoppiato il temporale, dopo aver perso una marea di tempo a cercare cosa mettersi, quando si dice non farsi mancare niente.  

Così aveva dovuto cambiarsi nuovamente e struccarsi.  

Scese di sotto scontenta mettendosi il cellulare in tasca e si sistemò sul divano accavallando una gamba, passando distrattamente il dito nella cicatrice che le tagliava il sopracciglio sinistro. Se l’era procurata cadendo da un albero da bambina, sua madre avrebbe potuto farla sparire ma avendole ripetuto più volte di non salire in quell’albero non l’aveva fatto per punizione.  

Prese Minù tra le braccia, accarezzando il morbido pelo bianco della gatta.  

«Se devi continuare con quel broncio andiamo ad esercitarci un po' con la magia.» esordì sua madre.  

Emily per tutta risposta le lanciò un occhiataccia degna della figlia della Evil Queen «Non ci penso nemmeno.» rispose.  

Eccola che ricomincia pensò. Sua madre la sottoponeva spesso a lunghe lezioni teoriche le quali spesso rimanevano tali.  

Erano in tempi pacifici e per la ex Evil Queen conoscere la teoria era più che sufficiente.  

Non c’era da stupirsi, perciò, che la bruna le considerasse una vera rottura. Non che odiasse la magia, no Emily non poteva certo dirlo: del resto lei stessa era in qualche modo frutto della magia. Sua madre era sterile ma desiderava tanto un figlio così alcuni mesi dopo l’unificazione dei Reami si era recata nel Regno dei Desideri e aveva bevuto un sorso dell’acqua del fiume Nostos. La sterilità era svanita e dopo un paio di mesi e tentativi,  lei era stata concepita.  

La ragazza era grata alle proprietà di quell’acqua miracolosa, senza la quale non sarebbe esistita.  

L’acqua, tra l’altro, aveva influito anche sul suo aspetto, regalandole due splendidi occhi verdi.  

Ma nonostante ciò Emily trovava la magia superflua, poteva cavarsela benissimo anche senza, sua madre però era di tutt’altro avviso.  

«E allora piantala, non è la fine del mondo se non siete usciti.» disse Rei.  

«In realtà … hai ragione. Solo perché non siamo usciti non vuol dire che non possiamo vederci.» ragionò Emily tirando fuori il cellulare e facendo partire la videochiamata. Le risposero la faccia annoiata di Cole e quella divertita di Hope.   

«Allora come ve la passate?» disse.   

Le voci dei suoi amici si accavallarono.   

«Eh insomma, mi sono sottoposto a un supplizio immenso. Ho guardato uno  di quei film sdolcinati con mia sorella. Ma davvero ragazze come fanno a piacervi? Sono così scontati!»  protestò Cole sfregandosi il neo sotto l’occhio destro, ma nonostante il tono appena usato i suoi occhi erano vivaci.  

«Ho stracciato Neal ben tre volte!» gli occhi azzurri di Hope brillavano, come ogni volta che vinceva una sfida. La bionda infatti adorava le sfide.  

Al solo sentire le voci dei suoi amici si rallegrò, non era un mistero che nonostante i due anni di differenza i tre erano molto affiatati. 

«Allora Hope, sarai eccitata per la festa di domani, lo sono anch'io e Daisy è solo una mia amica, figuriamoci tu che sei sua zia! Un grande festeggiamento da Granny's è proprio quello che ci vuole!» esclamò Emily.  

Hope annuì «Sì, domani compie gli anni Daisy. Che poi sul serio, non vi fa stranissimo dire "la nipote di Hope"? Daisy ha solo cinque anni meno di me, non sono poi così tanti!» 

La bruna ridacchiò « È quello che succede ad avere un fratello più grande, ma tranquilla tra poco anche Cole diventerà zio.» 

«Ma ti pare.» fu la risposta del biondino «Quella è talmente presa a diventare dottoressa che figurati se pensa a fare figli.»  

Emily vide chiaramente Alexandra che lo colpiva col telecomando dietro la nuca «Così ti impari a impicciarti dei miei affari» disse «e per la cronaca, sarebbe infermiera.» 

«Vedete? È una bulla!» si lamentò il ragazzo massaggiandosi la parte lesa «Sono una povera vittima io!» continuò con fare lamentoso Cole facendo ridere le due ragazze. 

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«Allora com'è andata?» si informò Killian Jones non appena furono tutti a tavola  rivolgendo lo sguardo alla figlia. 

Hope alzò gli occhi al cielo «Come vuoi che sia andata? Non hai visto che tempaccio ha fatto?» 

Il pirata ridacchiò «Siamo un po' nervosette eh? Non c'è che dire a volte sei proprio la copia sputata di tua madre.» 

Per tutta risposta le due bionde di casa Jones gli lanciarono un occhiataccia «Infatti, che ho detto? La copia sputata.» commentò Killian. 

«Piuttosto, è tutto pronto per domani?» chiese Hope cambiando discorso. 

«Sarebbe strano il contrario, considerando quant'è precisina Drizella .» ridacchiò Emma. 

Killian diede una gomitata giocosa alla moglie «Però ogni volta che c’è una festa chiami lei.» disse ridendo.  

La donna sorrise «Beh perché no? È la più portata. Questo non vuol dire che a volte sia fin troppo scrupolosa. Ma ovviamente le voglio bene. Come potrei non volerle bene ? Ha reso felice Henry e non posso che voler bene a chiunque renda felici i miei figli. Temevo che dopo il divorzio da Ella non avrebbe più trovato l’amore, ma mi sbagliavo e ne sono felice.»  

Hope per tutta risposta appallottolò un tovagliolo tirandolo contro la madre «Sei troppo seria!» esclamò.  

«Tu piuttosto, tirati su! Avrai modo di vederti con Emily e Cole domani, non preoccuparti.» la rassicurò Emma. 

«Lo so, ma volevo davvero andare al luna park, sai?» piagnucolò Hope. 

La madre le carezzò delicatamente la testa in quel modo che infastidiva sempre la figlia, infatti come da programma la ragazza fece un verso infastidito. 

«Piuttosto... tu e Cole non è che giocate agli innamorati?» investigò Killian guardando la figlia con sospetto. 

«Che diamine vai dicendo? Io e Cole siamo amici!» sbuffò la ragazza infastidita. 

Il pirata fece spallucce «Che ho detto di male?»  

 Note: Vi presento questo progettino che non si ferma a questa minilong ma avrà una sua long appena finirò Bfuil Grà.
E sopratutto non si fermerà a questa minilong ci saranno altre robette slegate dalla long u.u
Ma passiamo alle cose importanti! Alcuni di voi forse ricorderanno Cole per la raccolta del writober fatta l'anno scorso ma che mi dite di Emily? Spero vi piacciono come piacciono a me!
Ci vediamo l'8 ottobre con la seconda parte che parteciperà al Writober!
(Nell'aestetic quelli che possiamo considerare i prestavolti di Hope, Emily e Cole)
Un bacio,
Niny :)