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Autore: Ziseos    01/10/2020    1 recensioni
Raccolta di One-shot dedicate a Nami e Zoro, nello specifico a come vivrebbero la loro tipica settimana; ogni capitolo sarà dedicato a una giornata in ordine cronologico.
1- Monday (1/10/2020)
2- Tuesday (2/10/2020
3- //(?)
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LUNEDI'


Ore 7:25
Un raggio di sole fece timidamente capolino tra le fessure delle serrande, facendosi strada tra il buio pesto della camera da letto, dove tutto taceva.
Lunedì.
Odiava profondamente quella parola, ma soprattutto odiava ancora di più quel giorno stesso.
A differenza della sua compagna, Zoro non era certo il tipo di persona che amava svegliarsi presto alla mattina,  per poi preparare la colazione per entrambi, vestirsi e lavarsi con calma per arrivare in orario in ufficio. No, decisamente non era una descrizione che non gli si addiceva.
Al contrario, sarebbe volentieri rimasto a dormire ancora un bel po’, dal momento che fuori il tempo non era dei migliori e che nel letto c’era un tepore piacevole che conciliava il sonno. Probabilmente Nami doveva aver pensato la stessa cosa, dato che la sentì muoversi piano verso di lui stringendo a sé le coperte.
“Buongiorno”- disse lei abbracciando il suo torso nudo.
Solo il suo tocco e le sue parole furono sufficienti a mandargli un brivido piacevole lungo la schiena.
“Mhh…” - fu tutto quello che poté rispondere in quel momento, dal momento che si sentiva ancora troppo assonnato per poter formulare una frase di senso compiuto.
"Immagino che oggi toccherà a me preparare la colazione ... anche se questo avrebbe dovuto essere il tuo turno." - disse posando un leggero bacio sulla sua pelle nuda. Sapeva che era l’unico modo per costringerlo ad alzarsi da letto, e che sarebbe stato utile specialmente quella mattina.
Forse NON quella mattina.
Non ricevendo risposta, sciolse piano l’abbraccio e si rigirò dalla sua parte, per poi mettersi a sedere sul materasso; con l’arrivo dell’autunno e con la temperatura che scendeva gradualmente, diventava sempre più difficile svegliarsi in tempo la mattina, perfino per una mattiniera come Nami.
Stirò piano i muscoli intorpiditi lasciando scappare un mugolio rilassato dalle labbra.
Era decisamente una mattinata tosta.
Improvvisamente sentì un brivido di freddo, come se qualcuno avesse lasciato una finestra aperta da qualche parte in casa, nonostante la stagione incombente non fosse certo delle più miti.
Si sporse per prendere dalla sedia vicino al comodino una vestaglia di lana morbida, che indossò in fretta sperando di non prendersi un colpo d’aria. Che quell’idiota del suo fidanzato avesse dimenticato DI NUOVO qualche infisso aperto?
Borbottando sotto voce si alzò dirigendosi verso la cucina, stringendo stretta a sè la veste calda.
Nel frattempo Zoro continuava a rimanere immobile nel letto, incapace di muovere un solo muscolo.
Eppure una vocina nella sua testa continuava a ripetergli di alzarsi, anche con una certa urgenza, ma proprio non sembrava ricordarsi del perché. Con un grugnito si rigirò nuovamente nel letto, tirandosi le coperte fin sopra alla testa.
 
"... Zoro alzati."
Di nuovo quella voce.
"5 minuti ancora ..." - rispose borbottando.
"... Zoro."
"Cosa?! Ho detto solo fi-"
ZORO VIENI QUI, SUBITO.”

Grandioso, arrabbiata già di prima mattina. Che diavolo aveva combinato anche quel giorno per farla incavolare così presto?
Si tirò subito in piedi, e la raggiunse in cucina, nonostante avesse ancora gli occhi assonnati e semichiusi.
“Cosa c’è?” – le chiese soffocando uno sbadiglio tra le parole, riavviandosi i capelli spettinati con la mano.
“Come cosa c’è? Ti sei dimenticato che giorno è?” – rispose lei mentre era intenta a preparare la colazione per entrambi. Un caffè corto e senza zucchero assieme a qualche pancake proteico per lui, the agli agrumi con spremuta di mandarini e qualche biscotto integrale per lei. Le colazioni del lunedì erano sempre frugali.
“Lunedì, come potrei dimenticare il giorno peggiore della settimana?”- Zoro si avvicinò alla cucina e allungando una mano afferrò uno dei pancake appena fatti, addentandone uno con aria affamata - “Non male…”
"Zoro." - Nami si voltò a guardarlo seria in volto, lasciando stare per un momento la colazione - "Oggi è il giorno in cui il tuo capo va in pensione. Te ne sei dimenticato?"
"Oh porc- ..." – si fermò per un momento.
"Linguaggio."
"….cavolo.”
"Meglio." - Nami sospirò incrociando le braccia ed appoggiandosi al bancone della cucina - "Zoro, devi seriamente iniziare a usare una sorta di sveglia o note per ricordarti di appuntamenti importanti, io ho già i miei da ricordare. Non posso farti da babysitter."
Lui prese velocemente il caffè che lei aveva preparato poco prima e lo bevve tutto d'un fiato, rendendosi conto troppo tardi che fosse ancora caldo, quasi finendo per sputarlo sul lavandino. Decisamente una sensazione non piacevole.
"... e anche di non bere troppo in fretta il tuo caffè, o finirai per perdere la lingua." – sogghignò piano lei.
"Potrei dirti lo stesso, come puoi essere così loquace al mattino?" - le chiese toccandole la guancia. Ah, gli piaceva davvero il suo aspetto senza trucco, specialmente tutte quelle miriadi di lentiggini sul suo viso.
“Se non ci fossi io a parlare la mattina questo posto sarebbe un mortorio, e tu non ti sveglieresti in tempo. Non credi che sia utile?” – la rossa gli rispose con una smorfia provocatoria. Ormai era abituata a quei teatrini mattutini, che ormai erano entrati nella sua routine quotidiana.
“Il giorno che lo ammetterò è ancora lontanto, piccola strega.”-  un sorriso affettato si disegnò sul suo volto.
“Sono una donna paziente…”
Si fissarono negli occhi, ridendo internamente a quella ridicola scena che stavano creando.

“Nami.”
Zoro si fece improvvisamente serio, continuando a guardarla negli occhi.
“Cosa?”
“Devo chiederti una cosa.”
Nami alzò un sopracciglio perplessa. Che diamine gli era preso di colpo? Aveva messo di nuovo quel dolcificante nel caffè? Lo sapeva che gli faceva uno strano effetto.
“A dire il vero mi imbarazza chiederlo…”- Zoro frugò nella sua tasca del pigiama come se stesse cercando qualcosa.
Nami impallidì di colpo. E se… no, no. Impossibile, si stava sicuramente sbagliando. Non stava sicuramente cercando QUELLO.
“Nami senti…”
“S-si…?” – la sua voce tremò impercettibilmente, ma lei sentì il cuore aumentare  il ritmo di colpo, quando lo vide tirare qualcosa fuori dalla tasca dei pantaloni.
Le mise il telefono davanti agli occhi, la schermata aperta su un sito di idee regalo.
“Non ho idea di cosa regalare al sig. Smoker per la festa di pensionamento. Non ho mai partecipato a una festa del genere, tu sicuramente ne capisci di più, per quanto mi secca ammetterlo. Avevi organizzato tu la festa per la pensione del sig. Haredas l’anno scorso no?”
Passò qualche secondo e nessuno nella stanza fiatò; Nami sembrava totalmente assente, come se nella sua testa ci fosse un costante white noise.
“Nami?” – Zoro le sventolò una mano davanti agli occhi, richiamando la sua attenzione.
La ragazza scosse la testa, cercando di scacciare dalla testa la voglia di tirargli un pugno. Anche se inconsapevolmente, le aveva quasi fatto venire un infarto.
"Come fai a essere così..." - sospirò - "Dammi qui."
Diede una rapida occhiata ai prodotti disponibili sul sito, facendo qualche  screenshot  per poi restituirgli nuovamente  il telefono.
“Ci sono alcune cose interessanti, ma conosci il tuo capo meglio di me, quindi scegline una che potrebbe piacergli. Ho trovato dei vecchi sigari da collezione, se sono una cosa sensata. Inoltre vendono dei bei orologi in agalmatolite, quelli sono un regalo classico per le feste di pensionamento. Ma dipende da te ... e ... faresti meglio a correre perché l'ora della festa arriverà prima di quanto ti aspetti. "- concluse, rivolgendo la sua attenzione a uno dei suoi biscotti che aveva lasciato su uno scaffale vicino.

Zoro le diede un rapido bacio e le pizzicò il naso.
"Ecco perché sei la migliore." - disse sorridendo, rimettendo poi il telefono in tasca e cercando di tornare in camera sua per vestirsi.
Tuttavia Nami non era soddisfatta. Gli prese il pigiama e lo tirò a sé indietro.
"Ti ho preparato la colazione, ti ho svegliato, ti ho ricordato un appuntamento importante e ti ho aiutato a trovare un regalo dell'ultimo minuto. E tutto quello che ricevo è un bacio veloce? Totalmente deludente, signor Roronoa." - scosse la testa guardandolo  con uno sguardo irritato e divertito al tempo stesso.
"Oh qualcuno è arrabbiato?" – lui sorrise e si voltò verso di lei. Zoro la attirò in uno stretto abbraccio, che lei ricambiò visibilmente felice, appoggiando la testa sul suo petto. Sarebbe rimasta volentieri lì fra le sue braccia tutto il tempo del mondo, in quella stanza silenziosa.

Se solo non fosse stato lunedì.
“Cavolo, sono in ritardo.”- l’orologio alla parete la riportò alla realtà, ricordandole che anche lei aveva un lavoro, dove la puntualità era assolutamente richiesta. Anche se a malincuore, si sciolse dall’abbraccio, e finì di mangiare il suo biscotto.
“A che ora finirai stasera?”- anche Zoro addentò l’ultimo pancake rimasto, ormai freddo.
“Credo che farò un po’ tardi, come te immagino… cerca di non bere troppo alla festa, non ho tempo di venire a recuperarti. E guai a te se ti fai riaccompagnare a casa da Tashigi, sono stata chiara?”- il suo sguardo era decisamente esplicativo.
“Va bene, non preoccuparti. Solo un goccetto.” – rispose mimando con le mani la dimensione di una pinta.
Nami alzò gli occhi al cielo. Era un caso perso, non c’era dubbio.

Prima di tornare alle proprie faccende, Zoro l’attirò nuovamente a se e questa volta il bacio fu decisamente più piacevole. Il suo naturale profumo si mischava a quello del the agrumato, creando un aroma dolce e così familiare per entrambi. Le labbra morbide di Nami si incastrarono delicatamente alle sue, mentre la stringeva a sé. Quella era decisamente la parte più piacevole della mattinata.
Si staccò dal bacio, e le prese il viso tra le mani, accarezzandole le guance con i pollici, mentre lei si beava del suo tocco.

“Quanti anni compi quest’anno?”
“Mi stai dicendo che non te lo ricordi?”
“E’ mattina Nami, non ho ancora il caffè in circolo.”
“Bella scusa. Comunque ventitré, perché? Sei in vena di regali oggi?”
“No è che…”
“Hm?”
“Ti è spuntata una nuova ruga qui.”
“ZORO!”
 
 
  
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