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Autore: Little Firestar84    02/10/2020    0 recensioni
[Storia partecipante alla Just Stop For a minute and smile challenge].
L'idea era buona- fare una sorpresa ad Eliot, dopo aver passato più tempo del dovuto a lavorare ad un colpo per conto suo. Peccato che Becks non avesse preso in considerazione il resto della Leverage e Associati, che le mandano a monte la sorpresina piccante...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Hitter & Chemist'
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Hello, hello! Ennesimo appuntamento con una storia ispirata dai prompt di Sould shine e la sua just stop for a minute and smile challenge.Questa volta il prompt che ho scelto è il #18: non ci avevo fatto caso!

Becks detestava quando doveva starsene lontana da Eliot. Ormai non era più abituata a starsene da sola, e soprattutto, Eliot aveva la tendenza a darle sempre ragione- al contrario di suo padre, che le dava contro, solo per fare come lei gli aveva detto e prendersi poi tutti i meriti.

Aveva passato solo qualche giorno in sua compagnia per derubare un magnate del petrolio, responsabile di un grave incidente, di una statua greca di pregiata fattura e di grande valore. Suo padre non era un santo, e non era certo Nathan, quindi Becks sapeva che il vecchio avrebbe tenuto i soldi per sé, una volta effettuata la vendita. Ma il furto avrebbe acceso i riflettori su tutti gli affari del buon uomo, inclusi quelli meno leciti.

Quindi, tutto sommato, non era andata poi così male.

Aveva voglia di festeggiare, perché il colpo era andato alla grande, e aveva preparato una bella sorpresa ad Eliot- e stavolta non centravano i fornelli. Anche se in un certo senso… centrava la cucina.

Arrivata davanti alla birreria, controllò l’ora; il locale era chiuso, il personale era andato a casa, e quindi ormai restava solo Eliot dentro, a controllare e preparare il cibo per il giorno seguente. Da solo.

Aprì con la sua copia delle chiavi la porta, godendo dell’atmosfera, delle luci soffuse, che avrebbero decisamente giocato a suo vantaggio- anche perché, considerato quello che stava per fare, non aveva la benché minima intenzione di farsi vedere dall’esterno. Sentì il rumore di piatti e bicchieri spostati dietro al banconi- Eliot stava probabilmente controllando l’inventario- e con i tacchi che ticchettavano sul pavimento chiuse la distanza che li separava, mentre scioglieva il nodo del sottile trench beige e faceva scivolare l’impermeabile a terra.

“Ehi, fusto, non vuoi vedere che bella sorpresa ti ha preparato la tua fidanzatina?” disse, trascinando le sillabe, con una voce simile a quella che probabilmente aveva avuto Betty Boop nei cartoni animati, mentre, con una mano sul fianco, assumeva quella che doveva essere una posa sexy, e passava l’altra tra i boccolosi capelli rossi che aveva impiegato ore ad acconciare alla perfezione.

“Becks, ciao! Wow, ti sei fatta un tatuaggio! Che forte!” Quando, da dietro al bancone, emersero prima Parker e poi Hardison, Becks arrossì, piena di vergogna. Parker la guardava con quel suo sorriso da bambina in un negozio di giocattoli, mentre Hardison era color pomodoro, apriva e chiudeva la bocca come un pesce, e non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.

E lei, intanto, cercava di coprirsi come meglio poteva.

Perché era completamente nuda. Con la sola eccezione delle scarpe.

Hardison continuava a fissarla, e intanto aveva inclinato leggermente il capo, come per studiarla meglio, e strizzava gli occhi. “Ti sei fatta tatuare sulla coscia un coltello da chef? Sul serio?”

“E  ha anche delle margherite, guarda! Non è carinissimo?”  Parker fece per avvicinarsi e vedere meglio il tatuaggio, ma Becks la fermò, come meglio poteva, facendole segno di no con la testa (anche se Parker sembrava non capire). “Ehi, ragazzi, venite a vedere il tatuaggio che si è fatta Becks!”

https://imgur.com/AaRo1PA

Prima che la donna potesse tentare di obbiettare- le era andata via la voce per la vergogna- o fare qualsiasi cosa, la poveretta si trovò circondata dalla Leverage & Associati al gran completo- Oltre a Parker (perennemente allegra), a Hardison ( che continuava a guardare quel dannato coltello da cucina), arrivarono pure Sophie e Nathan ed Eliot, che uscì dalla cucina asciugandosi le mani con un canovaccio.

“Ti sei fatta un tatuaggio? Cosa avevamo detto di cose che ci potrebbero rendere facilmente identificabili? Bisogna essere anonimi, Rebecca, e…” Nathan, almeno lui, strinse gli occhi e si voltò,  rosso in volto. “Dio santo, sei nuda!”

“Ma davvero?! Non ci avevo fatto caso, genio! Adesso volete per favore girarvi così che posso rimettermi quel dannato impermeabile?” Sbottò lei, stringendo i denti come un cane rabbioso- un cane che si arrabbiò ancora di più una volta che vide che anche Eliot si era girato- neanche fosse stata la prima volta che la vedeva nuda, mentre Parker, Nada, continuava a fissarla con quel sorrisetto. “Parker, girati, per favore!”

“Perché? Loro mi vedono nuda tutti i momenti. Se mi devo cambiare, mica posso aspettare che, non so, si liberi una camera o arrivare in albergo o qui…” lei scrollò le spalle. Logico che per Parker la nudità non fosse un problema. Per lei le norme sociali non esistevano, e poi, aveva un corpo da urlo. “E poi quel tatuaggio è davvero figo. E dolce. Per essere un coltello. Lo hai fatto perché Eliot è uno chef, giusto?”

Non ce la fece. Becks scoppiò a ridere, e scuotendo il capo si rimise lo spolverino. Poi si schiarì la gola. “Okay, gente, sono decente. Più o meno.”  Nessuno le rispose, Nathan e Sophie uscirono, mano nella mano, guardando il soffitto lui, mordendosi le labbra lei, Hardison cercava di non guardare l’inguine della donna, accanto al quale c’era il nuovo tatuaggio, e l’unica che le rivolse la parola con tono scanzonato fu Parker. “Sesso sul bancone della birreria, tu sì che sei una cattiva ragazza!” 

Eliot la raggiunse, e le mise un braccio intorno alle spalle e fece per accompagnarla fuori quando gli venne in mente una cosa e si fermò sull’uscio.

“Dì un po’, ma davvero volevi fare sesso sul bancone?”

Lei scrollò le spalle. “In realtà, pensavo più al ripostiglio. O la dispensa.”

“In realtà, io non avrei ancora pulito la cucina, quindi…” sollevò il sopracciglio e il labbro, ma lei gli diede una gomitata nel fianco.

“Spiacente, dolcezza, ma la mia libido ha appena subito un duro colpo, e non so quanto sarà facile togliermi dalla testa che Hardison e Nathan mi hanno visto senza veli.”

 “Ho capito, stasera si va in bianco. Però sia ben chiaro, voglio rivedere per bene quel tatuaggio.” Eliot sospirò, facendo finta di essere addolorato, e diede un bacio a quella bella chioma rossa. “Ti sei davvero fatta tatuare un coltello da chef pensando a me?”

“Sì, ma rilassati, ho una tatuatrice etero quindi non ho attizzato i bollenti spiriti di nessuno mentre me ne stavo sul lettino con la gonna alzata.”

“Ehi, guarda che io non sono un tipo geloso.” le sussurrò mentre le mordicchiava il lobo, scherzoso, divertito, allegro e spensierato come poche altre volte. Si fermò, e guardò la birreria, chiusa, e poi tornò a guardare lei. “Sai, sarebbe davvero molto sexy se tu facessi vedere al tuo chef il tatuaggio che ti sei fatta in suo onore nella sua cucina…”

Lei guardò lui, guardò la birreria, guardò di nuovo lui, e alla fine… scrollò le spalle, e si staccò da Eliot, camminando al contrario verso il locale, giocando con il nodo della giacca.

“Sai che ti dico? Ci sto!”

   
 
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