Anime & Manga > Doremi
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Autore: 7vite    02/10/2020    1 recensioni
Sono passati tanti anni da quando Doremi e le sue amiche hanno rinunciato ai loro poteri magici, invecchiando nel mondo degli esseri umani.
La piccola Hanna intanto é diventata la nuova regina del Mondo delle Streghe e da qualche tempo una nuova minaccia sembra abattersi nel suo Regno. Per riportare l´ordine avrá bisogno dell´aiuto di nuove apprendiste.
É qui che entra in scena Fami, la nipote piú grande di Doremi, che insieme ad altre coetanee fará del suo meglio per superare le prove magiche e diventare una Strega a tutti gli effetti.
Ma come potete immaginare, tutto ha un caro prezzo.
PS- Ojamajo Fami NON é collegata a "Senza magia", seppure ci siano moltissimi riferimenti. Eh beh, che posso farci? É pur sempre una mia creazione, eheh!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Fami, Hana-chan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
-Tanti auguri, Fami!-
 

«Tanti auguri cara fami, tanti auguri a te!»
Fami era arrossita violentemente quando avevano iniziato a cantarle tanti auguri, non le piaceva per niente stare al centro dell´attenzione ed era lieta che anche quel giorno fosse quasi giunto al termine.
«Andiamo signorinella, esprimi un desiderio prima di soffiare sulle candeline.»
L´aveva incitata sua madre con un caloroso sorriso.
Fami abbassò gli occhi sulla fiammella danzante in cima al numero di cera che annunciava i suoi dodici anni e sospirò. C´era solo una cosa che desiderava, una solamente.
“Vorrei rivedere mia nonna Doremi, un´ultima volta”
Pensò con intensità stringendo gli occhi, poi soffiò delicatamente sulla candelina e annusò il fumo acre che aveva ceduto il posto al fuoco. Con titubanza aprì un occhio e scrutò i volti delle persone dinnanzi a sé. Sospirò sonoramente, Doremi non era apparsa dal nulla materializzandosi nella stanza. Chiaramente se lo aspettava, era grande abbastanza da sapere che un desiderio di compleanno non avrebbe potuto resuscitare la sua adorata nonnina, però sperare non costava nulla.
«Che ti prende, Fami?» Aveva domandato sua madre accortasi del suo cambio di umore. Per Harmony sua figlia era come un libro aperto, riusciva a decifrare ogni sua emozione solamente guardandola. La bambina scosse la testa cercando di nascondere la sua delusione, ma persino suo padre si accorse che qualcosa non andava.
«Nessuno dovrebbe essere triste nel giorno del suo compleanno.»
Affermò Daisuke con voce dolce affettando in due la torta che aveva preparato per sua figlia.
«Anche perché altrimenti la panna rischierà di sciogliersi e finiremo per mangiare delle disgustose fragole umidicce.»
Sorrise facendole l´occhiolino, ma Fami sapeva che la cosa era impossibile. Suo padre era il miglior pasticcere di Misora, i ristoranti e le confetterie della regione se lo contendevano. Era persino stato scelto dalla tv locale per fare il giudice di un concorso dolciario di un programma che andava molto in voga in quel periodo, ma Daisuke aveva rinunciato per passare più tempo insieme alla sua famiglia.
«Cosa stiamo aspettando allora? Coraggio, non ci vedo più dalla fame.»
Suo zio Kureo aveva afferrato il coltello dalle mani di Daisuke e aveva inciso la torta in un punto totalmente a caso, cosa che fece irrigidire il cognato.
«Che cosa pensi di fare? Stai rovinando la torta di Fami!»
Strilló sua sorella cercando di sfilargli l´utensile dalle mani.
«Che vuoi che sia Harmony? Dovevamo comunque mangiarla, no?»
Rise Kureo scansando la presa e incidendo ulteriormente la torta rovinando il disegno.
«Sei proprio un mascalzone, stai rovinando la festa di compleanno di Fami.»
Urlò Harmony a pieni polmoni con lo sguardo furioso che Fami le aveva visto rivolgere solo al fratello minore.
In quel momento, proprio mentre nessuno se lo aspettava, Fami iniziò a ridere.
Vederli bisticciare in quel modo, come due bambini viziati, le ricordava i numerosi siparietti dei suoi nonni. Tutti quelli che li avevano visti crescere affermavano che Harmony e Kureo amavano pizzicarsi proprio come i giovani Tetsuya e Doremi e Fami non poté proprio fare a meno di riportare la memoria ai suoi defunti nonni.
“So che non mi hanno veramente mai lasciata. Sono ancora qui da qualche parte, nei gesti di mia madre, nelle risa di mio zio, e perché no? Anche dentro di me. È solo che ho dovuto dir loro addio troppo presto.”
«Smettete di fare i bambini e datemi una fetta di torta, sono o no la festeggiata?»
Li rimbeccò Fami scherzosamente portandosi le mani sui fianchi.
Tutti la guardarono e poi scoppiarono in una fragorosa risata.
«Sembra quasi vostra madre.»
Ridacchió sua zia Kyou con una mano davanti alla bocca.
«È proprio vero, ha proprio gli stessi modi di fare di Doremí.»
Concordó sua zia Bibí facendole l´occhiolino.
Era il complimento piú bello che potesse ricevere.
  
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