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Autore: _NeptuneHydrangea_    03/10/2020    1 recensioni
Ripensa ai primi petali, tossiti casualmente all’inizio della sua Via per l’Alba, dopo la promessa fatta di aiutare il suo amico proteggendolo dall’Organizzazione XIII che ne voleva impedire inizialmente il risveglio. Era in compagnia di Mickey e ha faticato non poco a nasconderglielo, conservando quelle macchie di rosso nella tasca della veste scura che indossava. I primi sentori di dolore al petto che non potevano essere ancora raccolti come sintomo, poiché era nel pieno della sua personale lotta con la propria oscurità a cui, per amore, ha lasciato prendere il sopravvento nello scontro con Roxas.
Si sentiva in colpa, ma per riaverlo indietro non ha esitato a fare quello che andava fatto.
Questa storia partecipa al Writober 2020 indetto da Fanwriter.it
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Riku
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Lista: PumpFIC
Prompt: Hanahaki

Piccola nota esplicativa e introduttiva: L’Hanahaki è una malattia immaginaria in cui la vittima tossisce petali di fiori quando soffre di amore non corrisposto.

La malattia termina quando l'amato restituisce i propri sentimenti o quando la vittima muore. Può essere curata attraverso una rimozione chirurgica, ma quando l'infezione viene rimossa, scompaiono anche i sentimenti romantici della vittima per il loro amore. Spessi si sviluppa in mesi o anni e la si inizia tossendo una manciata di petali. Man mano che la malattia avanza i petali aumentano di numero così come il dolore, fin quando il malato non inizia a vomitare fiori interi, ed è a questo punto che la mattia è entrata nelle sue fasi finali.




Se Riku dicesse di non sapere quando ha iniziato a provare quel sentimento, mentirebbe a se stesso.
E assieme alla consapevolezza di non poterlo avere, sono arrivati quei petali di un rosso screziato di giallo.

Sono sempre stati inseparabili, lui e Sora, sin da piccoli migliori amici con un cuore così grande da includere nel loro duo quella bambina arrivata una sera lontana dopo una pioggia di comete.
Ma se pensa a Kairi, ora, non è che gelosia che invade il suo cuore sebbene se ne vergogni e si arrabbi con se stesso per il solo fatto di provarla.

E’ steso, gli occhi fissi ad osservare il soffitto di quella stanza che Ansem il Saggio gli ha messo a disposizione, in attesa di un nuovo sogno su Sora che possa dar loro qualche indizio, ma tutto quello a cui riesce a pensare mentre attende Morfeo è quel sentimento che da anni gli turba l’anima.
Ripensa ai primi petali, tossiti casualmente all’inizio della sua Via per l’Alba, dopo la promessa fatta di aiutare il suo amico proteggendolo dall’Organizzazione XIII che ne voleva impedire inizialmente il risveglio. Era in compagnia di Mickey e ha faticato non poco a nasconderglielo, conservando quelle macchie di rosso nella tasca della veste scura che indossava. I primi sentori di dolore al petto che non potevano essere ancora raccolti come sintomo, poiché era nel pieno della sua personale lotta con la propria oscurità a cui, per amore, ha lasciato prendere il sopravvento nello scontro con Roxas.
Si sentiva in colpa, ma per riaverlo indietro non ha esitato a fare quello che andava fatto.

E dopo il secondo rapimento di Kairi lo ha osservato nell’ombra, con quell’aspetto con cui non sarebbe mai potuto tornare da lui, affannarsi tanto per ritrovarla, così come quella rabbia che è sempre stata un po’ estranea su Sora.
Tutti sanno che è un bonaccione dal cuore fin troppo grande, letteralmente.
Dopo aver visto come la sola lettera di Kairi abbia aiutato il cuore di Sora ad aprire la Porta per la Luce, i sintomi sono peggiorati al punto che non ha più potuto tenerlo nascosto al Re, chiedendogli di tenere il segreto con lui mentre si lanciavano nel Regno dei Sogni, per quell’esame per il simbolo della maestria.
Ricorda ancora la sensazione che qualcosa non andasse e l’istinto di proteggere Sora lo abbia fatto diventare il suo divorasogni.
Un lungo viaggio per quei mondi addormentati in cui ha iniziato a lasciare quella scia colorata ogni volta in cui si ritravava vicino a Sora, ma così come in amore era fisicamente inafferrabile.

Ormai anche Yen Sid sapeva e all’epoca, nonostante la proverbiale ottusità di Sora, non poteva non chiedersi quanto tempo ci avrebbe messo l’amico per accorgersi di qualcosa, e a quel punto lui cosa avrebbe potuto fare? Nulla.
Ha cominciato ad andare in missione con il Re, solo loro due, per poterglielo nascondere facendosi sordo alle richieste di Mickey di farsi aiutare da Ansem e Ienzo a rimuovere la malattia, ma è sempre stata una opzione che non ha preso in considerazione una volta compreso quello che avrebbe implicato.

Sono passati mesi, e i petali non hanno fatto altro che aumentare.
Ormai, gli basta pensare a lui che una cascata vermiglia scivola al di fuori delle proprie labbra tingendole di un rosso vivido, quasi fossero pittate. Sente quella pressione in gola dovuta alla continua crescita di quei petali, carezze di raso che tolgono il fiato ogni giorno di più.
Silente, con un sorriso sul volto, lo ha osservato struggersi per la scomparsa di Kairi, la determinazione nel volerla trovare ad ogni costo.

Già, letteralmente ogni costo.
Fino a svanire nel nulla, chissà dove, senza lasciare alcuna traccia se non quei sogni che non si stupirebbe possano essere solamente un regalo illusorio del proprio inconscio che ancora si illude di poterlo salvare.
E in quest’anno di ricerche che è passato, il giovane dai capelli argentei ha potuto solamente constatare come quella quantità di petali sia aumentata, e con essa il dolore al petto, fino a vedere uscire dalle proprie labbra macabre composizioni lucide di saliva, mezzi fiori a cui di settimana in settimana sembrano aggiungersi nuovi petali.

 

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Ce l’ha fatta!
Non importano le ferite sul corpo, quel fiato che manca.
Ogni cosa smette di avere importanza nel momento in cui gli occhi verdi si sono poggiati sul corpo, cristallizzato ad un passo dalla morte, del ragazzo che ama.
E’ riuscito a raggiungerlo, mentre un nuovo attacco di tosse stizzosa lo ha spinto a vomitare fuori una camelia dai petali scarlatti, con piccole striature di giallo, sporca di quella saliva colorata dal fiore che dipinge ancora le sue labbra.
Sa, che ha poco tempo.
Quel dolore che sente è un lento orologio che scandisce i minuti che gli restano.

Inspira, il Maestro del Keyblade, allungando Cuore Impavido in direzione del petto di Sora.
Dalla punta dell’arma parte il luminoso fascio di luce che ha il potere di riportare indietro il più piccolo, risvegliando il suo cuore, mentre le braccia del Maestro interrompono la naturale caduta dovuta alla gravità.
Una nuova, dolorosa, stilettata al cuore mentre dalle sue labbra viene tossito fuori un nuovo fiore.
Il fiato manca, e la vista periferica inizia ad oscurarsi, eppure sa che non può mollare ancora, che se rimangono entrambi lì tutto quel viaggio per salvarlo sarà stato inutile.
E mentre una lacrima solitaria e silenziosa cola dall’angolo di quegli occhi verdi e luminosi, le ginocchia si piegano e un nuovo eccesso di tosse strazia il petto e la gola.

“Sora...grazie” un attimo di pausa “E mi dispiace”
Nel momento in cui la goccia salata si infrange sul volto ancora privo di sensi dell’amico la Luce viene in loro soccorso aprendo la sua Porta.
E quando quello splendore accecante svanisce, l’unico segno del loro passaggio rimane l’eco di una tosse prodotta da qualcuno che non riesce più a respirare.

Nello stesso momento, a mondi di distanza, nel Laboratorio di Ansem il Saggio a Radiant Garden due corpi compaiono dal nulla.

“Sora!”
“Riku!”

Chiamano i presenti, che fino a pochi istanti prima studiavano i dati provenienti da una Kairi dormiente.
Ma la gioia, per quella missione apparentemente andata a buon fine, lascia spazio immediatamente alla realtà.
Il corpo del castano è disseminato da camelie, il volto stranamente in pace nell’incoscienza, mentre le braccia che lo stringono, appartenenti al corpo riverso a terra sotto di lui quasi ad impedirgli anche in quel momento di sentire il freddo del pavimento, tremano degli ultimi spasmi prima della morte.
E’ un battito di ciglia, mentre il corpo stesso del Maestro dei Keyblade inizia a sfaldarsi in un pulviscolo di luce.
L’unica cosa che resta è quella tonda luce luminosa che danza nell’aria, prima di penetrare nel corpo di Sora per unirsi al suo cuore.
Anche oltre la morte, Riku, non ha intenzione di camminare lontano dal suo fianco


Hydrangea’s Corner

Sono un mostro. Io lo so. Una brutta e pessima persona.
Questi due sono una delle mie OTP scritte tutte a lettere maiuscole, e come se non bastasse a tutto il drama uscito in Re:Mind ci aggiungo anche del mio e AAAAAH.
Ho bisogno di un nuovo gioco che mi dia una mezza gioia ( Credici, Denise, Credici )

Detto questo, vi lascio un piccolo appunto sul perché ho scelto la Camelia.

La Camelia simboleggia stima, ammirazione, desiderio di te, gratitudine ma anche sacrificio. Non so perché ma a pensare il rapporto tra Sora e Riku, mi è sembrato essere il fiore perfetto

Hydrangea

   
 
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