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Autore: Lunablu_83    04/10/2020    5 recensioni
E se l'aggressione di Hyde avesse provocato l'inevitabile?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La dottoressa di turno è appena uscita dalla stanza di Anastasia, non le ha detto niente del bambino, dietro mia richiesta. Entro nella sua stanza e mi siedo su quella sedia dove ho passato gli ultimi due giorni e le prendo la mano, lei mi guarda e sorride… come posso dirle cosa è accaduto? Per la prima volta nella mia vita so cosa significa “avere la morte nel cuore”. Ana: “Christian cosa succede? Ho chiesto alla dottoressa se era tutto ok ma mi ha solo parlato delle mie condizioni…” C: “Piccola, mi dispiace tanto ma il trauma… Jack…” lei tira via la sua mano, mi guarda e vedo i suoi stupendi occhi azzurri riempirsi di lacrime. Ana: “Christian cosa stai dicendo?” Prendo un lungo respiro, la guardo dritto negli occhi e dico tutto d’un fiato: “mi dispiace, piccola, ma il nostro bambino non c’è più. La dottoressa Greene ha detto che il trauma è stato troppo per il tuo fisico e…” Ana: “Immagino sarai contento, no? In fondo questo bambino tu non lo volevi, puoi tirare un sospiro di sollievo! L’ostacolo alla nostra vita, come lo hai chiamato l’altra sera, non c’è più!” Non so proprio cosa poterle dire di diverso… resto impietrito… forse la rabbia è una possibile reazione ma non me lo aspettavo… C: “Ana ti prego. Non ricordo neanche cosa ho detto l’altra sera, ero troppo ubriaco ma lo sai che non potevo essere serio… tu sei la mia vita… ho sbagliato a reagire in quel modo assurdo e a lasciarti sola e passerò la vita a farmi perdonare ma non puoi dire veramente che sono felice. No, non sono felice di quello che è accaduto…” Tra le lacrime mi dice che con il senno di poi sono tutti bravi e ci si può rimangiare tutto quello che è stato detto ma resta il fatto che il bambino non c’è più. Passo la successiva ora seduto sulla sedia accanto a lei mentre lei piange inconsolabilmente; ho provato un paio di volte ad avvicinarmi a lei ma mi ha scansato in malo modo e l’ho lasciata piangere tutte le lacrime che ha. Poco prima di mezzanotte viene la dottoressa Greene perché la collega l’ha informata che Anastasia si è svegliata e ci trova ognuno al suo posto: Anastasia nel suo letto scossa da violenti singhiozzi e io seduto. Greene: “Mrs. Grey mi dispiace tanto per la sua perdita, purtroppo il trauma è stato troppo violento e il bambino non ce l’ha fatta. Già quando è arrivata al pronto soccorso non c’era battito ma ho fatto una nuova visita, un paio d’ore dopo, che mi ha confermato i miei sospetti. Abbiamo già provveduto a fare un raschiamento che è andato a buon fine.” Ana: “Cosa vuol dire questo dottoressa?” Greene: “Vuol dire che potrà avere altri figli. Lei è ancora giovane e deve dare solo tempo al tempo.” Anastasia non ribatte e ringrazia la dottoressa per il suo lavoro. Seguo la dottoressa fuori e le chiedo come sia stato possibile che sia rimasta incinta e mi dice che qualche volta le iniezioni possono non fare effetto, nessun metodo contraccettivo è sicuro al 100%, le chiedo inoltre se possono dare un calmante ad Anastasia in modo che possa almeno riposare un po' stanotte e mi dice che ne parlerà con l’infermiera di turno. L’infermiera ha dato il calmante ad Anastasia che poco dopo ha iniziato a dormire. Io resto qui seduto sulla mia poltrona a guardarla… non posso credere che abbia che sono contento di quello che è accaduto, ma soprattutto: cosa diavolo ho detto l’altra sera? Non mi ubriacavo così da tantissimo tanto, ero ancora un adolescente! Mi sento totalmente impotente e a tratti anche molto arrabbiato: arrabbiato con me stesso, arrabbiato con lei perché non mi ha detto di Hyde, arrabbiato con Mia che ha eluso la sorveglianza, arrabbiato dannazione!!! Ne ho tutti i dannati motivi ma non mi aspettavo che anche Anastasia si arrabbiasse e soprattutto mi dicesse quelle cose. No, decisamente non mi aspettavo quella reazione e poi mi ha scacciato via, ho provato ad abbracciarla più volte ma lei mi ha scacciato in malo modo e allora non mi sono più avvicinato… forse ha bisogno di tempo… e glielo darò e poi potremo pensare ad un figlio, perché la verità, e devo ammetterlo, è che ora penso ad un figlio, il fatto che stesse arrivando e che ci fosse mi ha fatto rendere conto che non sarebbe così assurdo! Carrick è stato un grande padre per me, un grande esempio, il problema in famiglia ero io come figlio, con tutti i miei problemi e fantasmi! Decido di andare a casa a fare una doccia e darmi una rinfrescata così domani mattina avrò un aspetto migliore. Dopo la doccia mi sento un po' rigenerato anche se il malumore non mi abbandona e infatti scelgo un completo nero perché è così che mi sento: a lutto per la nostra perdita! Arrivo in ospedale con la colazione per Anastasia ma lei la rifiuta categoricamente, neanche l’intervento della dottoressa riesce a farle ingerire qualcosa. La dottoressa ci informa che può tornare a casa ma deve stare a riposo, può prendere degli analgesici se dovesse aumentare il mal di testa e ci da’ appuntamento fra qualche giorno per una visita di controllo. Anastasia non vuole assolutamente aiuto da me, mi rifiuta e si chiude addirittura in bagno per cambiarsi… non mi sta proprio bene questo suo comportamento… anche io sto male e vorrei poterne parlare almeno con mia moglie. Christian: “Anastasia, amore, ti prego, non allontanarti da me. Stiamo soffrendo entrambi e solo insieme potremo superare quello che ci è successo!” Anastasia: “vorrai dire quello che mi è successo… a te non è successo niente, IO ho perso il bambino, IO ho affrontato Hyde per salvare tua sorella… sì lo so che sono stata una stupida a non dirtelo, è inutile che mi guardi con quella faccia, ma ero terrorizzata per la vita di tua sorella, perché se non te ne fossi accorto, io tengo a te e alla tua famiglia… non ho mai avuto intenzione di lasciarti, MAI, te l’ho detto e ripetuto più e più volte ma tu niente, la prima cosa che hai pensato è stata: mi lascia per i miei soldi! No, non ti lascio! Voglio solo il MIO spazio. Sto tornando a casa con te, non ti basta? Tu stai soffrendo? E per cosa? Senso di colpa? IO avevo dentro di me nostro figlio che ora non c’è più…” dice queste parole tutte d’un fiato e alla fine crolla sotto il peso del pianto trattenuto, ma, a differenza di ieri, non mi respinge e lascia che la abbracci e cerchi di consolarla. Ha ragione… vuole spazio e lo avrà… quando vorrà io sarò qui per lei. Jason ci lascia in garage perché l’ingresso dell’Escala è pieno di giornalisti che non hanno altro da fare che cercare l’ultimo scoop su Christian Grey! Anastasia ha avuto un crollo in ascensore, l’ho presa tra le mie braccia, l’ho cullata e poi abbiamo fatto una doccia insieme… mi ha fatto veramente male vedere i suoi lividi: il livido sul fianco, dove l’ha presa a calci, un livido sul viso e altre escoriazioni varie e infine la sua pancia, la sua pancia che è stata la culla del nostro piccolino fino a due giorni fa. Dopo la doccia la accompagno a letto e poco dopo si addormenta profondamente… io non riesco… così mi alzo, vado nel mio studio e chiamo Flynn.
   
 
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